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da Vergil » 12/09/2014, 19:40
1 Novembre 2108 / Stanza di Vergil / Ore 18:49
E in ufficio non c'era perché aveva lezione prestissimo...
Bagnoschiuma.
E dopo le lezioni del mattino aveva fretta perché doveva vedersi con l'Assistente...
Shampoo.
E dopo pranzo non poteva parlare perché doveva fare supplenza...
Rasoio.
... Ma guarda tu che bisogna fare per scambiare due chiacchiere con la Bennet!
Si era svegliato prestissimo per assicurarsi la tranquillità di poter parlare con la collega di Pozioni già da inizio giornata, ed invece non era riuscito a rimediare un solo buco di tempo libero per chiederle quel favore, nemmeno durante i pasti, specie perché gli sembrava abbastanza maleducato rovinare il momento di pausa di un docente con questioni professionali fastidiose. Morale della favola, Vergil Cartwright era giunto ad un'ora di distanza dalla cena senza aver raggiunto il proprio scopo, manco avesse dovuto davvero portarla a letto o chiederle un appuntamento! Sbuffando sotto l'acqua calda, il ragazzone terminò di lavarsi dopo la lunga serie di allenamenti fisici svolti con gli studenti durante le lezioni, uscendo dalla doccia e cingendosi la vita con un asciugamano lungo di colore bianco, super assorbente. Si era tagliato un poco i capelli perché ultimamente mentre correva gli davano un po' fastidio, ma in realtà era solo perché andava a periodi, ecco tutto. Doveva essere bello sveglio quella notte, infatti era il suo turno di ronda assieme a Zephyr Kenway, Prefetto Corvonero. Da quando il collega aveva cominciato ad essere più chiacchierone, la loro reciproca sopportazione era entrata in bilico. Se non altro prima non si correva il rischio di nominare Ariel Jiménez invano. Il Tassorosso ringraziava comunque che la parte di castello sorvegliata con l'Assistente della Samyliak era la più piccola, successivamente per la zona nord avrebbe affiancato il docente di Astronomia che gli stava di gran lunga più simpatico e gradito, visto che passavano tutto il tempo a parlare della Parker, argomento sicuramente meno delicato della ex fidanzata dell'americano. Una volta asciugatosi per bene tutto il corpo, Vergil si mise i boxer neri e i jeans dello stesso colore, rimanendo momentaneamente in calzini bianchi, indeciso se mettere la camicia quella sera oppure una maglietta. Mentre stava valutando attentamente quel dilemma, d'un tratto sentì il suono della porta accanto a quella della propria stanza sbloccarsi ed aprirsi. Sgranò gli occhi, colpito e sorpreso.
La camera comunicante con la propria era proprio quella di Martha Bennet, dunque non c'erano dubbi che fosse lei. Eppure non capitava mai da quelle parti, standosene sempre nella Sala Comune dei Corvonero. Un gran colpo di fortuna per il Cartwright, il quale non potendo lasciarsi sfuggire l'occasione si mise di corsa la camicia bianca, ricordando che la donna preferisse l'abbigliamento classico a quello troppo sportivo, e si diede una veloce pettinata ai capelli evitando di asciugarli, ci avrebbe messo troppo. Non era sicuro di quanto sarebbe rimasta lì, quindi senza aspettare ancora si diresse verso la porta che collegava le due stanze e bussò un paio di volte, sperando vivamente di sentire la voce della pozionista e non di un elfo domestico che magari era passato a cambiarle le lenzuola. Se quindi la fortuna fosse stata dalla sua parte, il ragazzo, con un sorriso leggero e soddisfatto avrebbe fatto il suo ingresso, mostrandosi alla persona con la quale aveva tentato di scambiare due parole praticamente dall'inizio della giornata.
Collega, che piacevole coincidenza! Come le è andata la giornata? Avevo giusto bisogno di lei...
Si accorse che nella frase finale sembrava una sorta di pervertito.
Nel senso, necessitavo di parlarle di una questione importante, sì... ... Ha tempo e voglia?
Di capo a dodici, peggio di prima.
Cioè, può dedicarmi qualche minuto alla conversazione?
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da Martha » 14/09/2014, 0:45
[1 Novembre 2108 - Stanza di Martha Bennet, Ore 19:00]
Era stata una giornata davvero molto impegnativa quella della docente di Pozioni. Alle 8:50 in punto era in classe a preparare la lezione odierna; dopo due ore, aveva speso altro tempo a parlare col proprio assistente di alcune questioni che riguardavano sia l'organizzazione del lavoro per la settimana successiva, sia alcune curiosità che il ragazzo voleva soddisfare su alcuni punti della sua materia; subito dopo pranzo, una comunicazione da parte della Preside l'aveva vista dirigersi di corsa verso la Torre Nord, per sostituire il collega Irvyne Trigger che aveva preso una brutta influenza. E verso il finire di quel giovedì, la donna non aveva ancora esaurito le ultime mansioni da sbrigare, ovvero correggere i compiti per Lunedì, organizzarsi il week-end da passare in parte al rifugio Acuan, in parte con la donna che la stava aiutando a tradurre il lascito di Heathcliff Norrel e cercare alcuni libri che le servivano dentro la stanza dei professori che le era stata assegnata. Essendo caposcuola dei Corvonero, la Bennet aveva preso molto a cuore quell'incarico preferendo di gran lunga dormire nello stesso dormitorio della sua Casata per meglio tenere d'occhio i suoi studenti. Non importa che per fare questo avesse dovuto rinunciare alle comodità di una stanza molto più ampia e spaziosa di quella dove dormiva di solito: la comodità era qualcosa della quale poteva fare a meno, specie se messa di fronte all'adempimento dei propri doveri. Così, col passare del tempo, la stanza in comunicazione con il collega Vergil Cartwright si era trasformato in una sorta di deposito degli oggetti che Martha non usava spesso e abitualmente. Un deposito molto ordinato e sempre pulito -grazie anche all'aiuto degli elfi domestici- nel quale l'Acuan non avrebbe perso troppo tempo a cercare quello che le serviva. Colpendo la serratura con un incantesimo -solo lei era in grado di scioglierlo in quanto occupante della camera- la pozionista entrò al suo interno, puntando dritto alla sua libreria personale dove ogni libro era catalogato rispettivamente secondo l'argomento e in ordine alfabetico. Portava ancora gli abiti scelti per andare a lezione, ovvero un paio di pantaloni neri dal taglio classico con una cintura molto alta, maglietta bianca -dal tessuto morbido e sottile- a maniche lunghe con polsini e colletto a balze e un paio di scarpe Mary Jane, sempre nere. Attorno al collo e giù lungo fino alla cerniera dei pantaloni scendeva un cravattino femminile estremamente sottile, un tocco di eleganza in più per quella mise da lavoro tipica della Bennet. Con le mani poggiate sui fianchi -fasciati dai pantaloni- Martha stava scrutando con attenzione i titoli dei vari libri in esposizione, fino a quando un forte bussare alla porta che comunicava con l'altra camera da letto non attirò la sua attenzione.
Avanti.
Invitò Vergil -difficilmente sarebbe potuto essere qualcun altro- ad entrare, rimanendo nella stessa identica posizione in cui stava prima e volgendo semplicemente la testa versil il collega di Volo.
Collega, che piacevole coincidenza! Come le è andata la giornata?
Si era quasi dimenticata dei continui approcci di Cartwright quel giorno. L'ex studente aveva cercato in tutti i modi di strapparle un paio di minuti per fare due chiacchiere, ma la donna -incapace di liberarsi dei propri impegni- aveva sempre rimandato il dialogo col ragazzo, supponendo erroneamente che egli volesse semplicemente conversare un po' con lei del più e del meno. Nel momento stesso in cui mise piede nella stanza invece l'Acuan ipotizzò per la prima volta che forse quello di Vergil non era un semplice capriccio, ma un bisogno sincero e reale di parlarle. Che cosa le fece capire una cosa del genere? Il fatto che Cartwright fosse entrato nella sua stanza con i capelli ancora umidi per la doccia recente, particolare che sottolineava l''urgenza di volerla incontrare [Intuito(P)=32].
Come al solito, Cartwright: piena di impegni. - disse con voce neutra, incrociando le braccia sul petto e scrutandolo con sguardo profondo e intenso -Mi dica pure...
Avevo giusto bisogno di lei...
Il sopracciglio si alzò automaticamente nel sentire il ragazzo pronunciare la frase in un modo che, a suo parere, sembrava molto, molto equivoca.
Nel senso, necessitavo di parlarle di una questione importante, sì... ... Ha tempo e voglia? Cioè, può dedicarmi qualche minuto alla conversazione?
E' passato un bel po' di tempo da quando si è diplomato e ancora la metto in soggezione?
Chiese sarcastica, accennando un mezzo sorriso con le labbra prima di avvicinarsi al collega di Volo fissandolo interessata.
Ora si, posso dedicarle un po' di tempo. Vogliamo sederci o è una questione di pochi minuti?
Se Vergil necessitava più di un paio di minuti, la docente avrebbe agitato in aria la bacchetta mormorando un incantesimo per far apparire due comode poltroncine al centro della stanza, con un tavolinetto di vetro in mezzo ad esse, invitando così l’altro a prendere posto.
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da Vergil » 16/09/2014, 14:58
Avanti.
Rimase qualche attimo interdetto non appena aprì la porta, rimanendo imbambolato a fissare la collega con occhio ben poco sveglio. Non gli capitava spesso di incontrarla in veste di vicina di stanza e dunque nell'osservarla stare lì, vestita in quel modo, con quell'aria da donna vissuta e navigata sogno ogni punto di vista, chiaro che la fantasia di un ragazzo giovane come lui prese a viaggiare all'inverosimile. Aveva decisamente letto troppi fumetti pornografici nei quali la più grande si divertiva col più giovane in quanto più pieno di energia e vigore, doveva smetterla di ipotizzare quei racconti come possibili realtà, altrimenti avrebbe continuato a trascorrere il resto dei suoi giorni con l'alzabandiera appena sveglio, di metà giornata e della buonanotte.
Mi dica pure...
Non gli aveva mica chiesto una cosa tanto facile! Essere obiettivi, lucidi e pronti a spiegarsi fluidamente con la Bennet di fronte era simile a quando aveva davanti il seno abbondante della ex fidanzata. Non che gli interessasse solo quello, ma restava comunque una zona del corpo che lui preferiva ed era meglio che non ci pensasse troppo per evitare che tornasse lo sconforto per la ragazza ormai perduta e da tempo accoppiata con il suo allora ex Zephyr Kenway. Comunque, giusto per non farsi mancare alcuna figura da fesso con la professoressa di Pozioni, Vergil cominciò a parlare in modo abbastanza equivoco, finendo per incartarsi da solo e determinando così una giusta deduzione da parte della mora inglese.
E' passato un bel po' di tempo da quando si è diplomato e ancora la metto in soggezione?
Temo che un pezzo di pergamena non mi immunizzi dal suo fascino, collega!
Ecco, forse quella fu una risposta abbastanza audace, ma era davvero necessario prendersi in giro, tra adulti? Martha sicuramente era a conoscenza degli sguardi semi eccitati di tutto il popolo maschile studentesco di Hogwarts, quindi di sicuro non aveva fatto fatica a notare anche l'interesse adolescenziale da parte del Cartwright, quindi per il Tassorosso fu di gran lunga preferibile dire una onesta verità che una bugia di circostanza facilmente riconoscibile come tale. Fermo lì sulla soglia sembrava uno stoccafisso, ma era indeciso ancora se entrare o meno, oltre al fatto che ella avrebbe dovuto accettare di conferire finalmente con lui e farsi spiegare il motivo dell'inseguimento per tutta la giornata.
Ora si, posso dedicarle un po' di tempo. Vogliamo sederci o è una questione di pochi minuti?
No no, assolutamente, non voglio rubarle troppo tempo! In realtà avevo bisogno di sapere se fosse disponibile per qualche lezione privata. Sono diventato Auror da poco e mi sono accorto che le lezioni di pratica magica scarseggiano moltissimo. Non voglio rimanere a vita una semplice soldato mediocre in grado di muovere qua e là la bacchetta. Per sperare di scalare la vetta, devo possedere una preparazione totale e globale. In quanto ex Tassorosso, a livello di Abilità Magica non me la cavo male, ma ho bisogno di raggiungere un grado più alto. Ovviamente non chiedo un intervento immediato, va bene anche tra qualche settimana, l'importante è sapere ne ha voglia.
Era durante questi discorsi che il lato più cresciuto e maturo di Vergil saltava immediatamente fuori. Quando c'era di mezzo il suo futuro, la sua preparazione, il suo sogno coltivato fin da piccolo, non esisteva più spazio per le battute, per le stupidaggini o per le bambinate. Il Professore di Volo assumeva uno sguardo fermo, fiero ed estremamente serio, quasi adulto. Senza contare che la barba finalmente gli dava un po' quel minimo tocco di crescita estetica utile allo scopo. In realtà, dentro di sé stava facendo molta fatica a non viaggiare con gli occhi sulla curva del seno della donna o su quella dei fianchi, anzi, probabilmente molti dei maschi del mondo gli avrebbero conferito senza ombra di dubbio una medaglia al valore per l'impresa.
Ah beh, è chiaro che sarei disposto a pagare! Le farei gratis in risposta delle lezioni di Volo ma qualcosa mi dice che non gliene fregherebbe niente...
Ma alla fine c'era sempre una piccola battuta per stemperare la compostezza, un po' come il proprio marchio di fabbrica.
Quella sicuro è una quarta abbondante, sì sì... Il mio occhio critico poi, mi suggerisce che anche senza reggiseno sta su che è una meraviglia! C***o, no no, se stai pensando una cosa simile significa che hai abbassato gli occhi. Su su suuuuuuu! ... Ecco, bravo, ottimo recupero.
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da Martha » 16/09/2014, 20:16
Temo che un pezzo di pergamena non mi immunizzi dal suo fascino, collega!
La donna lo fissò, tentando di comprendere se quella frase fosse un modo per omaggiarla o per provarci spudoratamente. Forse, nel caso di Cartwright, potevano essere entrambe le cose: aveva sempre saputo -o per lo meno ipotizzato- che il ragazzo aveva un debole per lei. Durante le ore di lezione, quando ancora Vergil era solo uno studente, l'aveva beccato più volte a fissarle sognante il seno piuttosto che prestare attenzione alla lezione in corso. Principale motivo per il quale la Bennet lo sbatteva fuori dall'aula un giorno si e l'altro pure, cosa però del quale non era sicura che il collega di Volo si fosse mai reso conto. In quel frangente però Vergil non era più un quindicenne con gli ormoni a mille: era diventato ormai un adulto, almeno secondo la concezione del mondo magico, e come tale lei lo avrebbe trattato. In realtà non era una cosa affatto semplice, visto che per guadagnarsi il suo rispetto il ragazzo avrebbe dovuto dimostrare una maturità di fondo che Martha -purtroppo- ancora non vedeva. Ma dal momento che erano diventati colleghi di lavoro, era giusto concedergli una possibilità e ascoltare -senza lanciare ulteriori frecciatine sarcastiche- ciò che Cartwright aveva da dirle.
Molto gentile Cartwright, ma le consiglio di superare quanto prima possibile il suo problema o rischia di fare una brutta figura ogni volta che mi rivolge parola.
Non era un modo per esaltare la sua vanità, ma solo un consiglio -dato ad un ragazzo più giovane di lei- di maturare quanto prima possibile. Poteva trovarla affascinante, ma questo non doveva impedirgli di comportarsi con serietà e discrezione, specie se di fronte a sè si fosse trovato una persona estranea e non la sua ex professoressa di Pozioni. In ogni caso la donna gli aveva dato il permesso di entrare in camera sua proprio per ascoltare ciò che aveva da dire e così lo incitò a fare, riuscendo finalmente a scoprire perchè quel giorno continuasse a cercarla ovunque andasse.
No no, assolutamente, non voglio rubarle troppo tempo! In realtà avevo bisogno di sapere se fosse disponibile per qualche lezione privata.
Per quale motivo?
Sono diventato Auror da poco e mi sono accorto che le lezioni di pratica magica scarseggiano moltissimo. Non voglio rimanere a vita una semplice soldato mediocre in grado di muovere qua e là la bacchetta. Per sperare di scalare la vetta, devo possedere una preparazione totale e globale. In quanto ex Tassorosso, a livello di Abilità Magica non me la cavo male, ma ho bisogno di raggiungere un grado più alto. Ovviamente non chiedo un intervento immediato, va bene anche tra qualche settimana, l'importante è sapere ne ha voglia.
[...]
Ah beh, è chiaro che sarei disposto a pagare! Le farei gratis in risposta delle lezioni di Volo ma qualcosa mi dice che non gliene fregherebbe niente...
La donna avrebbe anche potuto soppesare con un certo interesse la proposta del ragazzo, se Cartwright in un momento di distrazione non avesse abbassato lo sguardo proprio sul seno della pozionista, che ora lo fissava severa e in silenzio. Aveva quasi creduto -dopo averle spiegato il motivo della sua richiesta- che Vergil fosse riuscito ad ottenere chissà come un po' di buon senso grazie al tipo di carriera scelto per sè stesso. Ma a quanto pare, essere un Auror non gli impediva di essere un uomo, sebbene Martha pretendesse -almeno sul posto di lavoro- serietà e maturità costanti, anche se l'avesse trovata in abiti molto succinti. Era qualcosa che stava insegnando duramente anche al suo assistente, il quale stava imparando anche abbastanza bene e in maniera soddisfacente il suo metodo di lavoro.
Cartwright...- lo richiamò con voce autoritaria come se davanti a sè avesse ancora uno studente e incrociando le braccia sotto il seno -Non mi costringa a cacciarla fuori dall'aula come ai vecchi tempi.
Chissà se il ragazzo avrebbe recepito il messaggio.
Non rifiuterò la sua richiesta di aiutarla: visto il suo desiderio di migliorarsi, cercherò di darle una mano ma ho bisogno di tempo per organizzare i miei impegni e ritagliare un momento e un luogo per lei e per delle lezioni private.- rispose professionale, continuando a fissarlo dritta negli occhi per accertarsi che stesse seguendo la sua voce e non il movimento del suo seno -Per quanto riguarda il metodo di pagamento...- e la Trama sa se ne avesse avuto bisogno -Un giorno mi ricambierà il favore, in qualche modo.
Per quanto l'incarico affidato a Edward Atwood fosse molto costoso e ben oltre le possibilità economiche della pozionista, la donna non se la sentiva di richiedere ad un ragazzo più giovane di lei e con un futuro ancora incerto di pagarle qualcosa che avrebbe anche potuto fare ad occhi chiusi. Nel caso della pupilla di Vastnor era un favore che doveva al docente di Difesa, per questo non aveva voluto neanche un galeone. Ma in fondo poteva adottare lo stesso metodo con Cartwright: un favore per un favore. Aveva appena scoperto che poteva ottenere molti più benefici di quelli che potevano darle un po' di soldi in più.
Intanto mi faccia sapere se ha bisogno di rafforzare le basi o se possiamo passare già ad un livello successivo...
Non poteva escludere niente, visti i precedenti del giovane Tassorosso.
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da Vergil » 05/10/2014, 13:58
Molto gentile Cartwright, ma le consiglio di superare quanto prima possibile il suo problema o rischia di fare una brutta figura ogni volta che mi rivolge parola.
Non è poi così brutta, alla fine non è niente più che un complimento indiretto! Ma in fondo è anche normale, per lei sono ancora uno dei suoi studenti, sotto sotto...
Ergo, un complimento dal sottoscritto era significativo quanto un giudizio in Pozioni dato da un luminare di Storia della Magia. Comunque non se la prese per nulla il caro Vergil, ipotizzando senza ombra di dubbio che una donna come la Bennet fosse molto poco propensa ad accettare congratulazioni sul suo aspetto estetico con tanta facilità. Bisognava entrarci molto in confidenza e fino a quel momento era quasi certo che nessuno, nemmeno del corpo insegnanti, fosse riuscito in quell'arduo compito. A parte questa piccola riflessione personale, il vero motivo per il quale l'Auror aveva deciso di conferire con lei era chiederle qualche lezione privata di Pozioni, così da ampliare il suo bagaglio culturale magico ed accrescere così la possibilità di effettuare una carriera brillante al Ministero. C'erano in giro tantissimi Auror non troppo ferrati con le arti magiche pratiche che infatti non vedevano l'innalzarsi di grado da parecchio tempo, ma a loro stava bene così, perché si scocciavano ad apprendere anche quelle materie, avendole studiate in modo svogliato a scuola. L'ex Tassorosso, pur non avendo apprezzato mai totalmente studi come l'Alchimia, al contrario aveva una buona passione per le Pozioni e l'Erbologia ma maggiore attitudine per la prima, proprio per quello adesso se ne stava lì ad aspettare che la donna gli potesse dare una speranza di miglioramento... e nel frattempo, tanto per ingannare l'attesa, i suoi occhi scesero poco più in basso rispetto al viso della professoressa beandosi della vista del davanzale della collega.
Cartwright...
Mh? Eh?! Sì?
Alzò la testa di scatto, recuperando il più velocemente possibile lucidità.
Non mi costringa a cacciarla fuori dall'aula come ai vecchi tempi.
Cacciarmi? Che cosa? ... Aaahhh ma quindi era per quello che...
Così, se il ragazzo avesse ricevuto conferma da Martha anche solo con un cenno del capo, di conseguenza avrebbe cominciato ad annuire con convinzione come ad aver raggiunto una sorta di illuminazione mistica, una spiegazione ricercata a lungo ma mai trovata.
Adesso capisco... ... Infatti in alcuni casi me lo chiedevo perché mi cacciava via, visto che non parlavo con nessuno.
Di seguito però, realizzò anche che era stato appena beccato a fissarle il seno impunemente e questo, oltre a compromettere possibilmente le lezioni private richieste, lo poneva anche sotto una pessima luce, facendogli fare una figura che gli antichi sumeri definivano "di merda".
Io... Oh, ecco, mi scusi, non volevo, è stato più forte di me! No, aspetti, non era esattamente questo che intendevo dire ma... Non so, capisce... Io... Uhm... ... Forse è meglio se ricomincio daccapo!
... Non rifiuterò la sua richiesta di aiutarla: visto il suo desiderio di migliorarsi, cercherò di darle una mano ma ho bisogno di tempo per organizzare i miei impegni e ritagliare un momento e un luogo per lei e per delle lezioni private.
Tagliò corto la donna, forse stufa di sentirlo balbettare o forse facendosi finalmente una benedetta risata interiore, mantenendo però all'esterno la solita e sempiterna compostezza che la rendeva allo stesso tempo inquietante ed affascinante, oltre che, c'era da dirlo, eccitante.
Per quanto riguarda il metodo di pagamento... Un giorno mi ricambierà il favore, in qualche modo.
Una uscita del genere era meglio se non la dicesse, in tutta onestà. Parlare ad uno come Vergil Cartwright, in piena astinenza, di metodi di pagamento alternativi, era simile a fargli esplodere una Bombarda nel basso ventre, provocando inesorabilmente un attimo di incertezza su cosa rispondere e soprattutto come rispondere. D'altronde però, era vero che una persona come la Bennet mai e poi mai avrebbe potuto intendere quella frase con della malizia, nemmeno all'1%, quindi ci mise relativamente poco il professore di Volo a recuperare quota e non rischiare di farsi sbattere nuovamente fuori dall'aula.
A sua disposizione!
No, troppo equivoco.
Qualsiasi modo, non si preoccupi!
Ancora non ci siamo.
... Insomma, quando avrà bisogno, la mia porta sarà sempre aperta!
Forse già andava meglio.
Intanto mi faccia sapere se ha bisogno di rafforzare le basi o se possiamo passare già ad un livello successivo...
Magari potremmo cominciare il primo giorno con qualche test giusto per capire se dalla scuola ricordo tutto. Nel caso constatasse che sono ad un grado adeguato per passare ad un insegnamento avanzato, allora procederemo in tal senso. Non voglio farle perdere tempo, quindi è giusto che comprenda subito che tipologia di ripetizioni necessito.
Un po' ambigua come ultima affermazione, ma ci poteva stare.
... E ha già idea di quando potremmo cominciare? Così nel caso potrei cominciare subito ad informarmi su quanti permessi posso prendere al Ministero. Mi costeranno l'andare al lavoro in futuro anche da malato, ma ne sarà valsa la pena!
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da Martha » 05/10/2014, 21:03
Non è poi così brutta, alla fine non è niente più che un complimento indiretto! Ma in fondo è anche normale, per lei sono ancora uno dei suoi studenti, sotto sotto...
Era forse un problema che lei lo vedesse come tale? Una parte di lei poteva comprendere il desiderio di Vergil di risultare ai suoi occhi un uomo serio e maturo e non un ragazzo ancora inesperto e che solo da poco si stava confrontando veramente con la vita. Da un altro lato però lei sarebbe stata lusingata di sapere che, anche a distanza di tempo, i suoi insegnanti sarebbero stati felici di guidarla nel suo percorso, a dimostrazione del fatto che si curavano del suo futuro quasi quanto lei. La donna non era mai stata brava a far capire quanto seriamente prendesse il proprio ruolo di docente lì ad Hogwarts -al punto tale che anche uno scapestrato come Cartwright avrebbe avuto una mano da lei se lo avesse chiesto- ma stava imparando a rimediare alla sua fredda compostezza, che la facevano apparire forse troppo lontana e irraggiungibile agli occhi dei suoi alunni. A dimostrazione di quanto detto sopra, infatti, Martha sarebbe stata più che disponibile a dare lezioni private al suo ex-allievo, se questi non avesse commesso l'errore di fissarle tanto impunemente la zona del seno. D'accordo che lui era cresciuto e che lei rimaneva una donna bella e attraente, ma questo non lo giustificava a mancarle di rispetto in quel modo, a seguito poi di una richiesta che era davvero molto importante per il futuro Auror. La Bennet dunque si ritrovò costretta a riprenderlo, minacciandolo di sbatterlo fuori dall'aula, com'era solita fare quando lo beccava negli stessi identici atteggiamenti durante le ore di lezione.
Cacciarmi? Che cosa? ... Aaahhh ma quindi era per quello che...
Annuì, le braccia ancora conserte, fissandolo nel mentre il Cartwright dimostrava di non possedere un cervello allenato a cogliere le sfumature all'interno di un discorso. Almeno, così stava facendo con lei.
Adesso capisco... ... Infatti in alcuni casi me lo chiedevo perché mi cacciava via, visto che non parlavo con nessuno.
Mmh...
Quanto ci avrebbe messo a capire? Dentro di sè, la pozionista contò fino a tre prima che il ragazzo realizzasse finalmente che cosa aveva voluto insinuare -neanche troppo velatamente- con quella finta minaccia.
Io... Oh, ecco, mi scusi, non volevo, è stato più forte di me! No, aspetti, non era esattamente questo che intendevo dire ma... Non so, capisce... Io... Uhm...
Era più forte di lui riuscire a non fissarle il seno? Insomma, ma che razza di persona credeva di diventare con quel tipo di atteggiamento? La risposta arrivò subito nella mente della donna, molto più clemente nei confronti di Vergil rispetto all'espressione glaciale con il quale lo stava fissando in quel momento. Lei stessa aveva avuto un periodo strano -se vogliamo dirla con un eufemismo- nel quale aveva creduto di impazzire per il desiderio che l'aveva colta nei confronti di ogni singolo collega presente a scuola, maschio o femmina che fosse. A ben pensarci non erano stati pochi i sogni fatti sul professore di Volo: alcuni erano ancora talmente vividi nei suoi ricordi che la Bennet aveva bisogno di un severo e allenato autocontrollo per evitare di cadere nel vizio e ripensare alle sensazioni vissute nei suoi mondi onirici. Quindi perchè avrebbe dovuto accusare un ragazzo che si stava dimostrando per quello che era, ovvero un essere umano con delle pulsioni umane e difficili da controllare? Lei stessa alla sua età non si era certo comportata da santarellina e a quanto pare neanche da adulta era riuscita a porre un freno al suo sfrenato appetito sessuale, visto in cosa era sfociato dopo anni di repressione. Che poi in realtà non fosse dovuto ad un problema della Bennet ma all'ipnosi di un'aberrazione, erano informazioni che la pozionista -purtroppo- al momento non possedeva. Per questo fu più propensa a soprassedere ai continui balbettii di scusa da parte del giovane Cartwrigh, che in quel momento si stava letteralmente perdendo in un bicchiere d'acqua.
... Forse è meglio se ricomincio daccapo!
Non sarà necessario, non si preoccupi.
Cercò di rassicurarlo, sebbene il tono non fosse uno dei più concilianti; anzi, a ben vedere, Vergil avrebbe anche potuto pensare che lei si fosse arrabbiata talmente tanto da rifiutarsi categoricamente di dargli una mano con le lezioni private. Invece, a sfatare ogni paura, Martha propose subito dopo di organizzare i propri impegni e quelli del suo ex-alunno per soddisfare la sua richiesta di incrementare le proprie capacità in Pozioni. Quanto al metodo di pagamento, nonostante la Bennet avesse bisogno di galeoni per pagare la giusta cifra che spettava a Edward Atwood -e non il ridicolo prezzo che l'uomo le aveva fatto come favore- la donna non se la sentivà di privare il Cartwright del proprio stipendio mensile per una manciata di lezioni che lo avrebbero aiutato a progredire nella sua carriera. Per questo -gli disse- al momento giusto Vergil avrebbe saputo come ricambiare il favore. Salvo poi rendersi conto dopo qualche secondo che il prefetto dei Tassorosso molto probabilmente [Intuito(P)= 32] avrebbe potuto interpretarlo come un favore a sfondo sessuale, anche solo per una manciata di secondi appena.
A sua disposizione! Qualsiasi modo, non si preoccupi! ... Insomma, quando avrà bisogno, la mia porta sarà sempre aperta!
Non ne dubito, Cartwright...
Disse con tono sarcastico e un sorriso appena un po' accennato, sicura ormai che anche senza quelle lezioni gratis Vergil sarebbe stato disponibile ad aiutarla qualunque cosa avesse chiesto. Un buon 70% -ipotizzava- era dovuto al carattere del Tassorosso, che nonostante la sua scarsa attenzione in classe era sempre pronto a farsi in quattro per gli altri. E il perchè del restante 30% era anche abbastanza ovvio, anche se la docente non lo avrebbe mai utilizzato per i propri scopi. No, il rispetto verso i propri colleghi prima di tutto, e in fondo era giusto che anche il ragazzo fosse riconosciuto come tale. Subito dopo iniziarono ad organizzarsi seriamente sul lavoro che c'era da svolgere per integrare l'abilità magica del giovane Auror. La Bennet avrebbe voluto assicurarsi che Vergil partisse da delle basi solide nella sua materia, cosa che purtroppo non poteva garantire visto che il ragazzo aveva passato buona parte delle ore di Pozioni in corridoio a fissare il vuoto.
Magari potremmo cominciare il primo giorno con qualche test giusto per capire se dalla scuola ricordo tutto. Nel caso constatasse che sono ad un grado adeguato per passare ad un insegnamento avanzato, allora procederemo in tal senso. Non voglio farle perdere tempo, quindi è giusto che comprenda subito che tipologia di ripetizioni necessito.
Molto bene. Vedrò di organizzare un esame preliminare allora, prima di decidere che cosa bisogna rafforzare.
... E ha già idea di quando potremmo cominciare?
Perchè?
Così nel caso potrei cominciare subito ad informarmi su quanti permessi posso prendere al Ministero. Mi costeranno l'andare al lavoro in futuro anche da malato, ma ne sarà valsa la pena!
Rimase sinceramente colpita nel venire a conoscenza che Cartwright era disposto a giocarsi le ferie pur di migliorarsi. Era un comportamento che mai avrebbe detto far parte del carattere del Tassorosso, ma a quanto pare non stava crescendo solo fisicamente, ma anche mentalmente -anche se con una certa lentezza secondo i suoi standard. Martha lo fissò con sguardo penetrante, poggiando il mento sul pugno della mano chiusa e valutando attentamente non solo la persona che aveva di fronte, ma anche i giorni che aveva a disposizione per potergli venire incontro.
Qui a scuola mi è difficile riuscire ad organizzarmi, ho troppe cose da fare e in questo periodo il mio assistente non può darmi una mano. Se è disposto a sacrificare un giorno a scelta fra sabato e domenica, può salvaguardare i suoi permessi per malattia e venire nella mia tenuta vicino Aberdeen, dove potrò concederle tutto il mio tempo senza il rischio che qualcuno ci disturbi.-attese che il ragazzo fosse d'accordo con la sua proposta, prima di procedere a parlare -In questo caso, possiamo vederci il prossimo week-end...alle dieci in punto. Che cosa ne pensa...collega?
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Martha
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da Vergil » 07/10/2014, 20:03
Nell'arco di nemmeno dieci minuti era riuscito a fare almeno un paio di brutte figure, tirar fuori una decina di doppi sensi ed aveva finalmente capito il perché di una punizione praticamente perpetua durante la maggior parte delle ore di lezione di Pozioni ai tempi della scuola. Tralasciando la prima parte, piuttosto disastrosa, la seconda se non altro era positiva, almeno non sarebbe rimasto col dubbio tutta la vita. Martha Bennet era una donna molto seria, estremamente professionale e con due te-... con un senso dell'umorismo molto blando, ma ogni tanto era anche in grado di sorridere ed esprimersi in qualche lieve battuta tra il sarcastico e il malizioso. Che donna... Aaaahhh che donna. Vergil ammirava davvero una persona del genere, per quanto lui stesso non aspirasse affatto a divenire un giorno così tanto adulto e maturo. Per il Cartwright un minimo di divertimento e sorriso erano il sale delle vita e non vi avrebbe mai rinunciato, forse li avrebbe solo un po' moderati. A prescindere da tutto, comunque, fu estremamente grato alla Capo Scuola Corvonero per il prezioso aiuto che gli stava concedendo, soprattutto perché stare appresso a lui significava togliere del tempo per se stessa, tempo libero, ovviamente.
Qui a scuola mi è difficile riuscire ad organizzarmi, ho troppe cose da fare e in questo periodo il mio assistente non può darmi una mano. Se è disposto a sacrificare un giorno a scelta fra sabato e domenica, può salvaguardare i suoi permessi per malattia e venire nella mia tenuta vicino Aberdeen, dove potrò concederle tutto il mio tempo senza il rischio che qualcuno ci disturbi.
A... A casa sua? ... Davvero?
Che persona assolutamente malvagia e terribile: allora lo stava facendo apposta? Il suo povero cuore non avrebbe retto ad una notizia simile. Loro due, da soli, a contatto stretto, con una casa intera a disposizione. Ok, naturale che mai e poi mai sarebbe potuto accadere nulla, ma nella fantasia del ragazzo ogni divano, tavolo, lampadario della casa avrebbe alimentato maggiormente ogni sua fantasia possibile e immaginabile. I buoni cari vecchi ormoni, quelli non lo abbandonavano mai, nemmeno con l'avanzare del tempo, che poi alla fine aveva vent'anni, mica cinquanta, alla fine era anche ovvio che provasse determinate pulsioni dalle 27 alle 34 ore al giorno. Se poi si andava a mettere il valore aggiunto di una donna come la Bennet, allora il cocktail di follia era bello e pronto. Inspirò profondamente, questa volta con tutta la concentrazione necessaria affinché potesse continuare a fissarla dritto negli occhi, oh no quella volta non si sarebbe fatto buttare fuori. Non così facilmente. Fu poi quando Martha lo chiamò con l'appellativo "Collega" che trovò ancora più energia per non cadere nella trappola del décolleté. Che emozione, che onore, quanto si stava sentendo figo in quel momento.
In questo caso, possiamo vederci il prossimo week-end... alle dieci in punto. Che cosa ne pensa... collega?
Ne penso che va benissimo, mi dica pure l'indirizzo preciso! Non vedo l'ora di mettermi all'opera e mostrarle di cosa sono capace...
Forse era meglio correggere un po' il tiro, era ancora troppo equivocabile.
... Diciamo che sarò uno studente migliore del Cartwright che ha visto in quattro anni, ecco.
Così forse ci si poteva anche stare.
D'accordo, allora le auguro una buona serata e ci vediamo il prossimo weekend! Grazie ancora, so che è a buon rendere, ma comunque grazie infinite.
E in quel preciso ed unico istante, negli occhi di Vergil non c'era altro che semplice, onesta e pulita riconoscenza.
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da Martha » 07/10/2014, 21:28
Poteva forse rifiutarsi di aiutare un suo ex-studente per quanto poco serio e immaturo che fosse? Non erano questi gli insegnamenti che il suo mentore - a suo tempo- aveva cercato di impartirle, facendole comprendere che il rapporto fra maestro/allievo non si esauriva una volta che il secondo avesse raggiunto la maggiore età, ma continuava fino a quando egli avesse avuto bisogno della guida del primo. Martha stava cercando di mettere a frutto quel dogma, supportata dalla volontà di dare a Vergil una possibilità: la possibilità cioè di dimostrarsi degno dell'incarico di professore di Volo e -di conseguenza- della nome di collega. I tentativi di elogiare la bella donna con commenti lusinghieri certo non lo avevano aiutato nel suo intento, sebbene la Bennet -diventata molto più clemente dopo l'incidente con Melia- non se la sentisse di colpevolizzare troppo il Cartwright. Era giovane, aveva un sano appetito sessuale ed era perfettamente umano. L'importante era che il ragazzo capisse al più presto che -almeno con lei- nei rapporti di lavoro il rispetto verso l'altro era un concetto imprescindibile e assoluto. Per quanto riguardava invece il motivo per il quale Vergil era venuto fin lì, la donna accettò di impartirgli lezioni private di Pozioni a patto che il professore di Volo fosse stato disposto a venire da lei il weekend -sacrificando quindi i propri giorni liberi.
A... A casa sua? ... Davvero?
Si Cartwright, davvero.
Ne penso che va benissimo, mi dica pure l'indirizzo preciso! Non vedo l'ora di mettermi all'opera e mostrarle di cosa sono capace... ... Diciamo che sarò uno studente migliore del Cartwright che ha visto in quattro anni, ecco.
Molto bene.
Annuì, alzando la bacchetta e facendo comparire un pezzo di pergamena di fronte al ragazzo, con su scritto il proprio indirizzo.
Mi raccomando, sia puntuale.
D'accordo, allora le auguro una buona serata e ci vediamo il prossimo weekend! Grazie ancora, so che è a buon rendere, ma comunque grazie infinite.
Il sorriso spontaneo e genuino del collega di Volo la fece sorridere -interiormente, si capisce- per la gratitudine che vide nello sguardo del Tassorosso. Per anni non si era mai preoccupata di quello che gli altri pensassero di lei, nè se i suoi modi potessero essere definiti gentili o scorbutici. Le importava soltanto apparire professionale e ci era riuscita, in tutti sensi, ma a costo di vedere persone come Vergil Cartwright diventare ansiose in sua presenza. Probabilmente anche gli ormoni non stavano facendo un bell'effetto sul giovane, ma al momento la Bennet ignorava la portata di quegli ormoni che avevano letteralmente scatenato le fantasie sessuali del ventenne.
Buonanotte anche a lei, Cartwright. E non perda il biglietto.
Lo invitò ad uscire dalla propria stanza e, nel momento stesso in cui lo fece, Martha si diresse verso lo scaffale dove prese il libro che stava cercando prima dell'interruzione ad opera del prefetto.
...mi scusi, non volevo, è stato più forte di me...
Rise sommessamente, scuotendo appena la testa, per poi uscire dalla stanza, chiudendola magicamente e dirigendosi verso la Torre dei Corvonero.
[Fine]
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da Vergil » 31/10/2016, 22:51
08 Dicembre 2112 / Stanza di Vergil / Ore 21:55"... sto andando avanti al meglio delle mie possibilità, anche se il lavoro aumenta di giorno in giorno. Marshall mi ha assicurato che è normale, sotto le feste tante persone si fanno più sospettose, infatti sono per lo più casi civili che penali. Sai che sto provando a ridurre il quantitativo di patatine dalla mia dieta personale? Sono passata a solo due buste a settimana! Con calma arriverò ad una, lo prometto, ma quando vedo quelle alla paprika faccio fatica a resistere... Farai qualcosa di particolare per Capodanno? Nel caso ricorda che possiamo organizzare tutti assieme! Vedi di non essere latitante ancora per molto, Tassobello, anche Kelly mi ha detto che ultimamente sei disperso e con lei hai poche scuse, vivendo nella stessa città! Cerca di non affannarti troppo e fammi avere tue notizie... Ricorda che sei e sarai sempre la mia roccia, la mia ancora di salvezza...
Ti voglio bene!
Cappie"
Il biondo, al termine della lettura, fece un piccolo sorriso, ripiegando poi la lettera che sistemò accuratamente nel primo cassetto del comodino. Caroline Priscilla aveva perfettamente ragione, ormai era quasi del tutto scomparso dalla circolazione ma la motivazione non era solamente professionale. Una parte di sé aveva riflettuto a lungo dopo la rottura con Victoria e soprattutto dopo aver saputo di lei finalmente felice e soddisfatta con un altro ragazzo. Erano simili, lei con lei sembrava aver trovato tutto ciò che cercava ed anche lui amava la sua propensione al gioco, allo scherzo, alla spensieratezza, amava lei, sotto ogni profilo. Quelle verità avevano fatto pensare tanto Vergil a proposito della sua ricerca di un'anima gemella, spaziando in lungo e in largo, analizzando le femmine incontrate fino ad allora. In un modo o nell'altro, il Cartwright sapeva che alla fine della fiera, mancava sempre all'appello un dettaglio fondamentale, ovvero la maturità adulta di una donna. Quello che cercava Vicky e che aveva trovato in un ragazzo che condividesse con lei la gioventù, rispecchiava ciò che avrebbe dovuto fare lui, ovvero cercare chi potesse condividere la sua saggezza. Non era più il Vergil di un tempo, quel pazzo scriteriato dedito solo a bere, ridere, flirtare con Mirtilla Malcontenta per i compiti e individuare la Stanza delle Necessità in meno di due settimane. Adorava quella versione di sé e per certi versi sarebbe sempre rimasta nel suo cuore, ma se non usciva più da tempo un motivo doveva pur esserci. Prese un bel respiro, passandosi poi una mano tra i capelli lunghi, alzando poi lo sguardo sulla porta che divideva la sua stanza da quella della collega, la professoressa Bennet.
Dev'essere in camera stasera... La luce è accesa...
Una considerazione blanda, inizialmente senza alcun peso, ma che ben presto iniziò a trasformarsi in qualcosa di molto più profondo ed analitico. Martha in un certo senso rispecchiava molte delle qualità da lui cercate in una compagna, ma non era quello il punto perché cose simili le aveva già pensate da più di un mese. Il fatto era che... Martha adesso se ne stava lì in camera sua, probabilmente da sola, tranquilla e probabilmente adatta ad un dialogo costruttivo di quelli che ormai il Cartwright adorava. Poteva farsi coraggio, andare da lei ed esporsi, fantasie presenti solo nei suoi sogni più audaci, ma in fondo cosa c'era di male nel farle una proposta un po' strana? Avevano solo... Beh... Otto anni di differenza, non era mica una cifra dell'altro mondo e poi lui ormai esteticamente ne dimostrava molti di più. Si guardò un istante, indossava quella maglietta nera senza maniche e dei pantaloni della tuta grigio scuro, poi normali ciabatte da appartamento, poteva presentarsi in quel modo? Onestamente era abbastanza cretino pensare che la Bennet se ne stesse in camera sua con l'abito da sera quindi sì, ovvio che andasse bene pure così, mica era nudo! Alzandosi in piedi, deglutì con forza, emozionato e allo stesso tempo incapace di formulare esattamente un pensiero adatto sul da dirsi e da farsi una volta trovatosi di fronte a lei.
Che cosa dovresti dire di assurdo? Semplicemente che vorresti avere una possibilità con lei. Non sei più un suo studente, siete già stati a letto assieme. Più di una volta ha detto di apprezzare il modo in cui sei cresciuto e maturato. Smettila di fare il fifone e bussa, il resto verrà da sé!
Era ignaro del fatto che Martha in quei tempi si frequentasse con qualcuno, anche perché lì ad Hogwarts non si era mai fatto vedere e Vergil di sicuro non andava appostandosi davanti casa sua per spiarla. Obiettivamente però, anche qualora l'avesse saputo, era molto probabile che il Cartwright decidesse di tentare ugualmente, perché ormai a rigor di logica lui una come Martha per sé la voleva. Certo, aveva determinate caratteristiche che avrebbe dovuto accettare e vivere giorno per giorno per imparare ad apprezzarle, ma le coppie non nascevano perfette e subito assortite dal nulla. Potevano esserci ottimi gradi di affinità e sintonia dall'inizio, certamente, ed infatti per Vergil quelle basi non ottime, ma comunque distinte ci stavano eccome, per la miseria. Avanzò di qualche passo fino ad essere di fronte all'unica divisione tra sé e la camera della Pozionista. Bastava solo bussare, doveva solamente bussare.
Uff... ... Ok... 'Fanculo...
TOC TOC
Ehi, Martha, disturbo? Stavi già andando a dormire?
Disse subito a voce medio alta, così da farsi sentire dall'altra parte.
Che l'assurda follia abbia inizio...
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da Martha » 01/11/2016, 19:49
[Stanza privata di Martha Bennet - 8 Dicembre 2112 - Ore 21:45]
Colette Dupont... Oltre Ogni Previsione. Jamie Fraser... Accettabile. E con questi dovrei aver finito per oggi.
Sistemò gli elaborati di Pozioni che aveva appena finito di correggere insieme alla pila che aveva sulla sua destra. Il carico di lavoro aumentava sempre sotto le feste, dato che la Bennet aveva l'abitudine di assegnare molti più compiti per evitare che i suoi alunni si adagiassero troppo sugli allori, in vista delle vacanze di Natale. A dire il vero, iniziava ad accusare un po' la mole di lavoro che si portava dietro in quelle settimane, a causa -con molta probabilità- dei mille impegni al di fuori dell'ambiente scolastico. Essere stata scelta come secondo Consigliere direttamente dall'Oceano era un onore che Martha sentiva di doversi meritare. Per tale motivo aveva incrementato il tempo da passare in Gilda, mettendo da parte momentaneamente il suo progetto di portare a termine il lavoro lasciatole da Norrel. Aveva chiesto all'Acuan Diluvium di concederle del tempo per riuscire ad aumentare da sola l'affinità del proprio elemento, anche se solo di un grado. In questo modo, avrebbe accorciato il divario che l'avrebbe separata dall'attuale Primo Consigliere e si sarebbe sentita molto più capace di assolvere al compito per cui Eibhlin l'aveva scelta fra mille. Per questo, ogni sera che stava ad Hogwarts, cercava di passare almeno un'oretta fuori, vicino al Lago, entrando in contatto con l'Acqua. Un abitudine che portava avanti ancora adesso, nonostante la notte fosse più gelida e lei non avesse il Ghiaccio a proteggerla dal freddo. Anche gli incontri con Cole erano diminuiti drasticamente: non passavano mai un'intera giornata da soli, ma solo la sera dei week-end, cenando spesso fuori e passando poi il resto della nottata insieme. Averlo nel suo letto era diventata un'abitudine che non dispiaceva affatto alla donna, anche se con quelle premesse di certo la loro relazione non sarebbe mai decollata in tempi brevi. Tuttavia, a Cole sembrava che per il momento le cose stessero bene così e non avendo chiesto altro, la Bennet supponeva che potessero continuare ancora per un po' in quel modo, almeno fino a quando non avessero deciso di fare un passo diverso rispetto al solito.
Stasera no... Stasera sono troppo stanca...
Aveva corretto compiti tutto il giorno e si era trascinata gli ultimi due dopo cena. Nonostante fosse una donna in piena salute, la vista negli ultimi tempi le si era affaticata parecchio, al punto tale da spingerla a cambiare gli occhiali da riposo che utilizzava solitamente. Quelli stessi occhiali che si tolse e ripose ordinatamente nella loro custodia, mentre la donna si alzava in piedi, togliendosi la vestaglia da notte e rimanendo con solo addosso il babydoll di raso color crema. Si sistemò nel proprio letto, rinunciando alla consueta passeggiata notturna, anche perchè l'indomani mattina avrebbe avuto molto da fare. Avrebbe recuperato il tempo perduto facendo una passeggiata più lunga del solito la sera seguente, ma sul momento l'unica cosa che la donna voleva era mettersi giù e dormire, almeno fino a quando un toc toc alla porta non fece saltare tutti i suoi piani di riposo assoluto.
Vergil?
Non poteva sapere che nell'altra stanza, il suo ex-allievo si era immerso in una serie di pensieri -un po' assurdi a dire il vero- che non riuscivano a dargli pace. Nonostante la stanchezza, la Bennet non sarebbe mai stata tanto scortese da rifiutare ad un suo collega e amico la possibilità di parlare con lei. Poteva trattarsi di qualunque cosa, anche un affare molto urgente, cosa che spinse Martha ad uscire fuori dal letto e a mettersi seduta sul bordo, poggiando i piedi nudi sul freddo pavimento della stanza.
Ehi, Martha, disturbo? Stavi già andando a dormire?
Un attimo di pazienza!
Chiese, parlando anche lei con tono alto in modo da farsi sentire, mentre si infilava velocemente la vestaglia da notte e la allacciava con un nodo, andando poi immediatamente ad aprire la porta al giovane Cartwright -giovane per lei ovviamente- e invitandolo ad entrare dentro la stanza.
Avevo appena finito di correggere i compiti, per cui non mi hai disturbata. Avevi bisogno di qualcosa? Ah, se è una cosa un po' lunga accomodati pure, sai dove sederti.
Ovvero su una delle due poltrone che stavano proprio di fronte al camino acceso. La Bennet lo seguì, prendendo posto sulla poltrona di sinistra, non prima di aver chiesto a Vergil se volesse qualcosa da bere - anche qualcosa di alcolico- prima di iniziare a parlare.
Cosa ti porta a bussare alla mia porta a quest'ora? C'è qualcosa che ti turba?
Gentile, disponibile e con un velato sorriso sulle labbra: decisamente il rapporto fra loro due andava ormai ben oltre quello di una docente con un suo ex-allievo.
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Martha
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