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Messaggioda Lucas » 20/06/2012, 13:30

Vuoi approfittare… di …me… Pensavo che tu … fossi… un gentiluomo…

Lo era davvero, un gentiluomo, perché se così non fosse stato l'avrebbe presa seduta stante, incatenandola al letto per scivolare dentro di lei e farla esplodere di piacere, desiderio e soddisfazione. Invece, proprio per rispetto per la sua condizione si sarebbe "limitato" a provocarla, eccitarla, darle un assaggio di quello che avrebbero potuto avere con calma, nel tempo, godendosi la reciproca possessione... in tutti i sensi.

Ti piace quello che vedi?

E' semplicemente perfetto...

Sussurrò in risposta a quella domanda, prima di circondare il punto più sensibile del suo seno con le labbra e succhiarlo nella propria bocca con lussuria e desiderio, leccandolo lentamente col preciso intento di farla morire: e la sentì tutta la sua eccitazione mentre affondava le mani tra i suoi capelli, stringendoli e gemendo piano; fosse stato per lui avrebbe passato ore ed ore su quella pelle profumata, inebriandosi del suo odore, del suo sapore.
La sentì tirarlo delicatamente e seppur a malincuore si staccò da quella gemma dura, leccandola un'ultima volta prima di risalire sulla sua bocca e posarla su quella di lei con bramosia, fame quasi.

Non farci l’abitudine.

Non si era nemmeno accorto di quanto lei gli avesse aperto la camicia, perlomeno fino a quando non si ritrovò a torso nudo: sorrise malizioso, sfilandosela anche dalle braccia per posizionarsi per bene sopra Tisifone mentre lei gli strusciava la gamba contro l'inguine, lì dove l'erezione stava crescendo a ritmi esponenziali.

Non sono solita essere così docile.

Ne sono consapevole, per questo mi godo il momento... - replicò leccandole la bocca mentre tornava a stuzzicarle il seno con la mano, le dita che stringevano quella gemma invitante con l'intento di farla gemere più forte, più intensamente - E in fondo, ho come l'impressione che piaccia anche a te...

Mormorò, lasciando momentaneamente quella gemma ormai iper sensibile per scendere con la mano lungo il fianco fino alla gamba, le dita che s'insinuavano sotto il vestito per accarezzarle - se lei l'avesse lasciato fare naturalmente - la coscia nuda.

Tu non sai cosa ti farei, Tisifone...
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Messaggioda Tisifone » 20/06/2012, 14:17

Gliel’aveva chiesto con malizia certo, ma anche perché una parte di lei aveva bisogno di essere rassicurata, cosa che lui fece prontamente e non solo a parole ma anche con i gesti, vezzeggiando e adorando quella parte sensibile del suo corpo e mandando in fiamme i suoi sensi. Sentiva l’eccitazione nascere sul suo petto, riverberarsi in tanti piccoli lampi lungo le sue membra per poi concentrarsi in un punto preciso del suo inguine che aveva preso a pulsare con lo stesso ritmo con cui Lucas le stava torturando il seno. Si sentiva come una preda che, messa all’angolo, attendeva che il predatore le desse il colpo finale, ma invece di essere spaventata, bramava ogni colpo che lui avrebbe potuto infliggerle. Quella di donna sottomessa ai voleri del proprio uomo, pur eccitandola, però non era un ruolo a lei abituale e Tisifone decise di farlo presente al suo di uomo, in maniera decisa ma non convenzionale, denudandolo della camicia e stuzzicando la sua di eccitazione con una gamba.


Ne sono consapevole, per questo mi godo il momento...

Un ghigno predatore si formò sul suo viso, le labbra che catturavano la lingua di lui in un morso sensuale e il busto che ondeggiava al ritmo della sua mano. Lentamente posò entrambe le mani sul torace di lui e, cercando di tenere gli occhi ben aperti per memorizzare ogni centimetro della sua pelle, iniziò ad accarezzarlo, saggiando i suoi addominali, graffiando i suoi pettorali e disegnando cerchi concentrici sul suo ombelico.

E in fondo, ho come l'impressione che piaccia anche a te...

Luucasss...

Sibilò di piacere misto a una punta di dolore che ne esaltava solo il sapore quando diede una stretta un po’ più decisa al suo piccolo bocciolo ormai duro, chiudendo gli occhi e spostando la testa all’indietro per poter espirare l’aria in eccesso dai suoi polmoni. Come poteva negare che quella tortura le piacesse quando tutto il suo corpo urlava per averne di più? Maledisse il suo fisico non perfettamente in forma che le impediva di dar vita ai pensieri malsani che popolavano la sua fantasia in quel momento, limitandosi a far scivolare una mano sulla sua schiena per invitarlo con una leggera spinta a farsi più avanti. Se lui avesse compreso l’invito, Tisifone avrebbe finalmente posato la sua bocca sulla pelle bollente del suo torace, lasciando una scia umida di baci sul pettorale di sinistra, stuzzicando con la punta del naso, la sua piccola gemma scura.


Tu non sai cosa ti farei, Tisifone...

Humm… potrei usare la fantasia… ma credo che sarebbe alquanto deludente – soffiò sul suo petto, desiderosa di vedere se il corpo di lui rispondeva come il proprio a certe sollecitazioni – Potresti farmi qualche esempio…

E la lingua saettò veloce fuori dalle labbra per lambire quella piccola porzione di pelle e mordicchiarla, prima di sparire velocemente così come era apparsa.

No…. – disse poi quando lui le scoprì una gamba – cioè si ma… - indecisa e accaldata non sapeva come esprimere la propria titubanza – non ho ancora avuto il coraggio di vedere se e quante cicatrici sono rimaste.

Confidò alla fine, portando istintivamente le gambe all’indietro come a voler nascondere qualcosa di orrendo.
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Messaggioda Lucas » 20/06/2012, 15:13

Sentirla gemere il suo nome, poteva esserci suono più bello e soddisfacente? Non nella mente dell'uomo, che sospirò di piacere a quel sibilo spezzato dal calore che sicuramente Tisifone stava provando sotto le sue attenzioni: quel piccolo tesoro che stringeva tra le dita sembrava quasi urlare di non smettere, di farlo morire di piacere, ma conoscendo la donna non era tipo da rimanere immobile senza far niente... e Lucas ne ebbe la prova quando lei cercò di assaggiare finalmente la sua pelle che fino a quel momento si era "limitata" a graffiare ed accarezzare con desiderio palese, stuzzicando col naso il capezzolo dell'uomo che sospirò con voce roca a quel tocco.

Humm… potrei usare la fantasia… ma credo che sarebbe alquanto deludente
Potresti farmi qualche esempio…


Mmmhh... dannata tentatrice...

Ringhiò lui quando Tisifone continuò a stuzzicare quel punto sensibile, leccandolo e mordicchiandolo forse per il solo gusto di sentirlo gemere a sua volta, con quella voce bassa, virile ed eccitata... anche se forse le sarebbe bastato tastare un po' più in sotto rispetto a dove si muovevano le sue mani per scoprire quanto fosse "duro" ed eccitato.
Senza riflettere scese poi con le dita sulla gamba, volendo accarezzare la pelle della coscia, ma sentendo la donna irrigidirsi si fermò subito, scostando la mano e cercando il suo sguardo per capire cosa ci fosse che non andava.

No…. cioè si ma… non ho ancora avuto il coraggio di vedere se e quante cicatrici sono rimaste.

Ma certo, ovvio.
Si sentì uno stupido per non averci pensato, ma era normale che lei avesse paura di ritrovarsi con orribili cicatrici per tutto il corpo; annuì lentamente, un piccolo sorriso dolce sulle labbra a segno che quando c'era bisogno sapeva perfettamente metter da parte l'eccitazione per concentrarsi sulle cose importanti.

Che ne dici se lo guardiamo insieme?

Le propose, cercando la sua mano per stringerla con decisione e delicatezza al tempo stesso: per lui sarebbe parsa bellissima in ogni caso, e gliel'aveva detto quel giorno in Infermeria, ma forse vederlo lì con lei sarebbe stato un'ulteriore riprova che davvero la considerava splendida, e che non si sarebbe mai allontanato da lei per nessun motivo a meno che non fosse stata lei a chiederglielo.
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Messaggioda Tisifone » 20/06/2012, 16:57

Aveva deciso di provare a passare all’attacco, per quanto le sue condizioni glielo permettevano, concentrando le proprie attenzioni sulla porzione di pelle del ragazzo che aveva a portata di mano, bocca e denti: i suoi pettorali e i suoi capezzoli. Quei piccoli bottoncini di carne si stavano rivelando essere sensibili quanto i propri e sottoposti alle sue dolci torture strappavano a Lucas gemiti di eccitazione, solleticando il suo udito con la voce roca e profonda. Le labbra di Tisifone si aprirono in un sorriso di soddisfazione, dando al ragazzo un attimo di tregua: quei suoni non solo soddisfacevano il suo ego ma le facevano scorrere dei brividi di eccitazione lungo la schiena.

Sarà interessante scoprire in quanti modi puoi gemere…

Pensò la donna, tenendo per sé quel pensiero peccaminoso, preferendo provocare il ragazzo rivoltandogli contro la sua stessa affermazione: voleva sentirgli confessare alcune delle fantasie che popolavano la sua mente. Per quanto il suo animo lussurioso volesse spingerlo ad andare oltre, si rendeva lei stessa conto che in quelle condizioni non si sarebbe neanche lontanamente avvicinato alla perfezione a cui sapeva avrebbero dato vita insieme.

Mmmhh... dannata tentatrice...

E questo non è nulla.

Lo prese in giro lei, spostando le labbra dal suo petto alle sue labbra per bere il suo ringhio e mordicchiargli il labbro inferiore mentre una mano scivolava dai pettorali sui suoi addominali, sfiorando in maniera lasciva la porzione di pelle appena coperta dalla vita dei pantaloni. Era tentata di saggiare in prima persona l’effetto che le sue attenzioni avevano avuto sulla virilità dell’uomo, avvertirne la consistenza con qualcosa di più attendibile della sua coscia, che strusciava ritmicamente sul suo inguine. All’inizio il tocco di Lucas sulla sua gamba nuda non fece altro che gettare benzina sul fuoco dei suoi sensi, ma subito dopo la sua vanità ebbe il sopravvento su tutto, spingendola a interrompere quella sessione di coccole bollenti. La Vilvarin le aveva assicurato che non sarebbero rimaste cicatrici, al massimo per un paio di settimane la pelle sulle gambe e sulla parte bassa della schiena sarebbe risultato al tatto più morbida, come la pelle di un neonato, considerato che, a tutti gli effetti, era pelle nuova. Ma fino a quando non avesse verificato lei stessa stentava a credere alle parole della Professoressa di Erbologia.
Attese una manciata di secondi per valutare la reazione di Lucas a quel suo aver stoppato l’esplorazione della sua mano, reazione che fu da manuale, coronato da un sorriso dolce che la spinse a sporgersi verso di lui per rubargli un piccolo bacio, casto rispetto a quelli che si erano scambiati fino a quel momento e all’eccitazione che ancora pulsava in lei.

Che ne dici se lo guardiamo insieme?

Annuì, ricambiando la stretta della sua mano, preoccupata ma non spaventata: poteva sopportare di dover nascondere un’altra cicatrice, ma Lucas ne avrebbe sopportato la vista?
Provò a girare il busto per guardarsi i polpacci ma una fitta alla schiena le ricordò che la pelle oltre a essere nuova era anche “tesa” e quindi meno elastica del normale.

Credo che sia meglio se guardi tu – sospirò quindi, guardandolo con aria maliziosa, come a voler minimizzare la situazione che sarebbe potuta degenerare in qualcosa di negativo – E non indorare la pillola…

Lo avvertì per poi scivolare lontano da lui e girarsi supina sullo stomaco, il busto tenuto sollevato distribuendo il peso sugli avambracci, lasciando a lui il compito di scoprirle le gambe e verificarne la situazione, cosa abbastanza semplice visto che Tisifone sotto i suoi larghi vestiti non era solita indossare i collant.
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Messaggioda Lucas » 20/06/2012, 17:28

Ovvio che avrebbe voluto proseguire quel tipo di coccole, di esplorazioni reciproche dei loro corpi, era un uomo ed era anche eccitato: come avrebbe potuto, però, continuare a toccarla quando lei si sentiva così a disagio, così timorosa dell'estetica del proprio corpo, di quelle gambe che forse ancora portavano i segni delle ustioni terribili che aveva subito nella Foresta Proibita?
Per questo si era fermato all'istante, proponendole dolcemente di guardare insieme in quali condizioni fossero.

Credo che sia meglio se guardi tu.
E non indorare la pillola…


Prometto di non farlo.

La rassicurò Lucas con sguardo serio, osservando Tisifone girarsi lentamente a pancia in giù per dargli modo di controllare la situazione delle cosce e dei polpacci: l'uomo fece un piccolo respiro e poi, piano piano, alzò il lembo del vestito della donna; non sapeva cosa la Vilvarin le avesse detto e anche se ciò che lo preoccupava era la sua reazione nel caso le gambe fossero coperte di cicatrici, quella preoccupazione non derivava - come la donna avrebbe potuto pensare - da un eventuale ribrezzo nei confronti del suo corpo, ma dalla rabbia che gli sarebbe montata nel cuore contro quell'essere mostruoso che aveva osato farle del male.
Ci furono alcuni istanti di silenzio, nei quali forse Tisifone avrebbe trattenuto il respiro e si sarebbe sentita morire per l'attesa: alla fine, l'uomo si schiarì la voce e schiuse le labbra per parlare.

Beh... considerando com'eri ridotta quando ti ho portato in Infermeria... - cominciò a dire con aria grave e seria - ... direi proprio che... - si abbassò, e Tisifone avrebbe sentito all'improvviso le labbra di lui posarsi sul suo polpaccio destro - ... quella Erbologa è un genio.

Fece un gran sorriso, accarezzandole la pelle della gamba: era liscia, morbida, forse ancora un poco fragile - simile a quella dei bambini nati da poco - ma assolutamente perfetta in ogni sua porzione per quanto microscopica; attese che la donna si voltasse verso di lui e la prese letteralmente di peso per farsela accoccolare al petto, baciandole la fronte delicatamente.

Per la cronaca... mi saresti piaciuta anche se fossi stata piena di cicatrici.

Le sussurrò all'orecchio con voce sincera prima di sorridere ancora con occhi luminosi.

Però sono contento che queste splendide gambe siano rimaste perfette, proprio come me le immaginavo le prime volta che siamo usciti insieme... e... - e la voce si abbassò ancora di più, fino a diventare un soffio incomprensibile quasi - ... non vedo l'ora di sentirle avvolte intorno ai miei fianchi...
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Messaggioda Tisifone » 20/06/2012, 18:14

Resasi conto che non avrebbe potuto verificare di persona lo stato delle sue gambe aveva deciso di affidarsi al giudizio si sperava obiettivo di Lucas. Si voltò sulla pancia, mordendosi il labbro inferiore per resistere al desiderio di fare la civettuola. Se avesse sollevato le gambe per muoverle lentamente e far così scivolare piano il vestito fino a farlo raccogliere all’altezza delle sue ginocchia probabilmente sarebbe sembrata sensuale ma di sicuro se ne sarebbe pentita amaramente. E per quanto avrebbe potuto scoprire da lì a poco di essere rimasta orrendamente sfigurata, non voleva assolutamente passare il resto della serata intontita da pozioni antidolorifiche quando aveva il suo uomo sotto mano.

Prometto di non farlo.

Annuì, credendo alle sue parole, e chinò la testa nascondendola tra le braccia restando in attesa del verdetto. Avvertì la stoffa solleticarle la pelle mentre veniva sollevata, creando uno spasmo involontario che le fece contrarre i muscoli e poi nulla. Non un suono proveniva da Lucas e questo per la donna poteva voler dire solo una cosa: cicatrici, tante, orribili cicatrici. Sospirò rassegnata e si sollevò di nuovo sugli avambracci, decisa a ricoprirsi le gambe e provare a pensare ad altro, quando alla fine Lucas si decise a dire qualcosa.


Beh... considerando com'eri ridotta quando ti ho portato in Infermeria...

Devo essere grata alla Vilvarin di aver limitato di danni?

Gli chiese con aria rassegnata, fraintendendo il tono serio con cui lui le si stava rivolgendo.

... direi proprio che...

No, dai…

Mormorò rifiutando quel bacio che le sembrava dato solo per indorare la fantomatica pillola. Non le andava che lui si sentisse obbligato a baciarla solo per compassione o per alleggerire la verità.

... quella Erbologa è un genio.

Drizzò la testa a quel commento e si voltò di scatto verso di lui, sostenendo tutto il suo peso su un unico braccio, assottigliando gli occhi in uno sguardo omicida in risposta al sorriso che illuminava il volto del Tassorosso.

Razza di Centauro senza zoccoli - lo insultò leggermente, dandogli degli schiaffi su una spalla - Dillo che mi vuoi far morire d’infarto. Voglio proprio vedere che ti inventi ora per farti perdonare.

Terminò mettendo su un’aria imbronciata da manuale, che non sparì neanche quando lui la “costrinse” ad accoccolarsi di nuovo sul suo petto.

Humpfff… dovrai fare di meglio…

Sbuffò, accettando però il delicato bacio che le diede sulla fronte, ricambiandolo con un leggero pizzicotto su un fianco. Quando voleva sapeva essere infantile e irritante.

Per la cronaca... mi saresti piaciuta anche se fossi stata piena di cicatrici.

Questa volta non gli diede del bugiardo perché ormai aveva capito che l’interesse del ragazzo andava al di là del mero aspetto fisico, anche se forse quella sua muta accettazione non sarebbe sfuggita a Lucas.

Però sono contento che queste splendide gambe siano rimaste perfette, proprio come me le immaginavo le prime volta che siamo usciti insieme... e...

Sinceramente pensavo che le avresti viste in.. come dire…altre circostanze…

Mormorò a bassa voce, facendo ancora l’offesa.

... non vedo l'ora di sentirle avvolte intorno ai miei fianchi...

Mhummm…. forse sei sulla buona strada… - sussurrò roca, le guance di un lieve color rosso, gli occhi che erano tornati a brillare di eccitazione – e cos’altro non vedi l’ora di… sentire?

Gli chiese provocatoria, scivolando in basso sul materasso, la bocca sul suo torace a tracciare una scia di baci e morsi sullo sterno fino al suo ombelico.
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Messaggioda Lucas » 20/06/2012, 21:47

D'accordo, forse l'aveva un pochettino presa in giro, ma non era certo per cattiveria che l'aveva fatto, quasi forse per farsi una piccola risata tecnicamente alle sue spalle - perlomeno a livello letterale - ma in realtà con lei, per sdrammatizzare un po' quel momento di accumulata tensione. E difatti la faccia di Tisifone era sicuramente meno tesa anche se forse un po' ironicamente irritata.

Razza di Centauro senza zoccoli.
Dillo che mi vuoi far morire d’infarto. Voglio proprio vedere che ti inventi ora per farti perdonare.


Non ti sei divertita? Perchè la tua faccia era esilarante, te l'assicuro!

La prese in giro Lucas, attirandola a sé per baciarle delicatamente la fronte con fare premuroso e ricevendo in cambio un pizzicotto sul fianco che lo fece ridacchiare con aria divertita.

Humpfff… dovrai fare di meglio…

Come siamo esigenti...

Commentò l'uomo, assolutamente di buon umore per aver potuto rassicurare Tisifone sulle condizioni delle sue gambe: le diede ancora un bacio, questa volta sulla guancia, strusciando il naso su di essa come per odorare il buonissimo profumo della sua pelle.

Sinceramente pensavo che le avresti viste in.. come dire…altre circostanze…

Mormorò la donna con aria ancora sostenuta, e Lucas decise di stuzzicarla un po' per provocarla e farle tornare il sorriso sulle labbra, facendole immaginare una scena molto hot e sexy che li avrebbe visti insieme in atteggiamenti intimi e altamente sessuali.

Mhummm…. forse sei sulla buona strada… e cos’altro non vedi l’ora di… sentire?

Un ringhio eccitato sfuggì dalle labbra dell'uomo quando Tisifone prese a baciargli il corpo, partendo dal torace per scendere fino all'ombelico: doveva ricordare a se stesso che la donna non era ancora nel pieno delle sue forze, e per quanto la desiderasse non sarebbe stato affatto soddisfacente per entrambi arrivare al sodo in quel momento.

Come sai usare la bocca...

Ammise alla fine a denti stretti con un sospiro eccitato, scuotendo il capo per prendere poi Tisifone per un braccio e farla tornare alla sua altezza, con espressione eccitata, rassegnata ma relativamente serena,

Se non fai la brava, il mio autocontrollo andrà a farsi benedire. E non credo tu voglia che succeda, almeno non adesso.
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Messaggioda Tisifone » 21/06/2012, 11:28

Non ti sei divertita? Perchè la tua faccia era esilarante, te l'assicuro!

No, non si era divertita per nulla a stare sulle spine in attesa che lui le rivelasse in che condizioni erano le sue gambe, anche se a livello inconscio poteva benissimo capire come mai si fosse comportato in quel modo e apprezzare il gesto. A livello conscio, invece, Tisifone era mortalmente offesa nei confronti del suo compagno e quella battuta non fece altro che spingerla a rendere più esilarante ai suoi occhi il suo viso, considerato che assottigliò lo sguardo e gonfiò le guance, emettendo un basso ringhio come ti cane pronto all’attacco. Il fatto che lui trovasse divertente tutto quello che faceva per cercare di mostrarsi offesa e indignata la fecero incaponire di più nel mantenere il punto, anche se internamente si stava divertendo un mondo. Quanto le era mancata tutta quella complicità con un'altra persona!

Come siamo esigenti...

E questo non è nulla…

Commentò con aria minacciosa, gongolando interiormente per le piccole coccole che Lucas le stava elargendo. Voleva tirare la corda, per così dire, ancora per un po’ ma come faceva a rimanere offesa e distaccata quando il ragazzo le mormorava all’orecchio scene piccanti che facevano impennare la temperatura del suo corpo a livelli critici? Impossibile, così Tisifone decise di cambiare strategia e “punire” il comportamento poco galante del Tassorosso mettendo a dura prova il suo famigerato autocontrollo. Il ringhio che ottenne in risposta alle sue torture fu la giusta ricompensa per “l’offesa” subita precedentemente anche se si rivelò essere una sorta di arma a doppio taglio visto l’effetto devastante che ebbe sul suo già precario equilibrio.

Mi fanno impazzire i tuoi ringhi…

Gli sussurrò tra un morsetto e un altro, le mani che vagavano leggere sul suo torace, le guance che le si coloravano leggermente di rosa: si sentiva ancora un po’ in imbarazzo a fare certi commenti ad alta voce ma se voleva recuperare tutta la sua spregiudicatezza doveva iniziare a pensare di meno e a commentare di più.

Come sai usare la bocca...

Oh oh… a quanto pare qualcun altro inizia a pensare di meno…

Le fece notare la sua coscienza, con un risolino sadico di sottofondo. Qualcosa nel modo in cui le parole erano state pronunciate aveva fatto credere che Lucas non volesse propriamente dirle ad alta voce, ma tant’è che era accaduto e lei ne era assolutamente deliziata. Dischiuse le labbra e ricoprì con esse l’ombelico, dandogli un leggero bacio, per poi far guizzare la lingua a disegnarne il contorno con studiata lentezza. La presa forte di Lucas intorno al suo braccio le impedì di portare avanti il suo piano malefico e con uno sbuffo contrariato Tisifone risalì lungo il suo corpo, la testa posata sul cuscino all’altezza del viso di lui.

Se non fai la brava, il mio autocontrollo andrà a farsi benedire. E non credo tu voglia che succeda, almeno non adesso.

Io voglio prendere il tuo autocontrollo e farlo a brandelli fino a renderti solo istinto e passione… selvaggia – gli mormorò guardandolo negli occhi, con un’espressione sincera e determinata. Che senso aveva nascondergli quanto lo desiderasse quanto gli sarebbe bastato sfiorarla per rendersene conto da solo? – Purtroppo però hai ragione - continuò con una palese nota di rammarico nella voce – non è il momento adatto.

Le mani smisero la loro esplorazione del corpo dell’altro, fermandosi all’altezza dei suoi pettorali, la testa che scivolava sulla sua spalla, il corpo che si rilassava lentamente in una palese condizione di resa. Non aveva intenzione di trasformare un gioco erotico nella sagra della frustrazione. Si accoccolò quindi contro di lui, decisa a bearsi solo della sua presenza, e ci riuscì per ben cinque minuti, in cui riuscì a dimenticare gli avvenimenti recenti, quando uno strano ticchettio proveniente dalla finestra chiusa rimbombò nel silenzio che era calato nella stanza.

E ora cosa è accaduto? - Mormorò tra lo stanco e il preoccupato – Di sicuro nulla di grave.

Aggiunse dando un’occhiata al piccolo caminetto che aveva in stanza che teneva sempre aperto nel caso i suo padrini avessero avuto la necessità di parlare con una certa urgenza. Scivolò indietro sul letto per cercare di alzarsi in piedi e andare alla finestra per permettere al gufo di entrare ma una piccola fitta la fece desistere.

Odio dovertelo chiedere ma potresti aprirgli tu?

E si leggeva chiaramente nei suoi occhi quanto le costasse fargli quella richiesta per quanto banale potesse sembrare.
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Messaggioda Lucas » 21/06/2012, 12:19

Le aveva impedito di proseguire in quella lenta tortura, non perché non gli piacesse, anzi, ma perché era perfettamente consapevole che non avrebbero potuta portare a termine, e allora che senso aveva continuare se poi si sarebbero trovati entrambi con un profondo senso di frustrazione addosso?

Io voglio prendere il tuo autocontrollo e farlo a brandelli fino a renderti solo istinto e passione… selvaggia.

Credimi, me ne sono accorto.

Commentò Lucas con ironia, riferendosi a come la donna cercasse - e riuscisse - in tutti i modi di farlo morire, di fargli mandare all'aria la sua capacità di controllarsi per prenderla lì, seduta stante, dimenticandosi il buon senso per metterlo in un angolo e farlo tacere almeno fino a che entrambi non fossero finalmente soddisfatti.

Purtroppo però hai ragione, non è il momento adatto.

Anche lei, per quanto palesemente lo desiderasse, sapeva bene che correre troppo avrebbe portato entrambi a fare qualcosa di cui poi si sarebbero potuti pentire, perché troppo prematuro viste le condizioni di Tisifone non ancora propriamente al top. Per questo la donna tornò ad appoggiarsi a lui, accoccolandosi al suo petto per godersi quei momenti di tranquillità con lui, mentre Lucas le disegnava dei ghirigori immaginari sul braccio ed ogni tanto voltava il capo per baciarle dolcemente i capelli.
Si sarebbe potuto addormentare così con lei, in quella posizione, ma quel momento rilassante venne interrotto dall'arrivo di un gufo, che prese a picchiettare insistentemente alla finestra per poter entrare.

E ora cosa è accaduto? Di sicuro nulla di grave.

Credo ci sia una lettera per te.

Rispose Lucas, alzandosi con lei per mettersi a sedere, e precedendola nei movimenti: non voleva - a prescindere che la donna ce la facesse o meno - che si stancasse o facesse troppi movimenti, la Vilvarin era stata chiara nell'ordinarle assoluto riposo.
In ogni caso, pur avendoci provato, Tisifone probabilmente si rese conto di non riuscire a muoversi in modo normale e sciolto, tanto che dovette chiedere l'aiuto dell'uomo.

Odio dovertelo chiedere ma potresti aprirgli tu?

E perché lo odi? E' un piacere per me poterti aiutare.

Replicò lui: forse Tisifone non l'avrebbe mai capito né saputo, ma per l'uomo era stato assolutamente frustrante non poterla aiutare per nulla durante il suo periodo in Infermeria, quando stava malissimo e Lucas non poteva fare nulla per alleviare le sue sofferenze, dovendo affidarsi nelle mani di Lindë; per questo ora, anche nel suo piccolo, si sentiva bene a poterle dare una mano.
Arrivò quindi alla finestra e la aprì, in modo da dare al gufo la possibilità di entrare ed avvicinarsi a Tisifone per porgerle ciò che aveva per lei.

Notizie da casa?

Domandò Lucas, sedendosi di nuovo a letto ma sul bordo, un modo per rispettare il suo spazio e la sua privacy nel caso si trattasse di una lettera strettamente personale.
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Messaggioda Tisifone » 21/06/2012, 13:43

E perché lo odi? E' un piacere per me poterti aiutare.

Se ci trovassimo in una situazione normale essere viziata in queste piccole cose mi farebbe molto piacere – rispose con un tono di voce pensieroso, la testa inclinata di lato come se stesse valutando con attenzione le parole da dire per evitare di essere fraintesa – E’ l’essere costretta a chiedertelo che odio.

Concluse, tirandosi su in modo da stare seduta sul letto con la schiena posata sui cuscini per non gravare direttamente sulla testiera dura. Il discorso, dal suo punto di vista, era abbastanza chiaro: se una cosa la poteva fare e Lucas si offriva di farla al posto suo si sentiva speciale, se invece l’altro era costretto a farlo perché lei non ne era in grado allora si sentiva un peso. E Tisifone odiava sentirsi un peso.
Una volta che Lucas ebbe aperto la finestra un gufo si fiondò sulla stanza e dopo aver fatto dei voli circolari sul letto lasciò cadere in grembo a Tisifone una busta leggera per poi andare a posarsi sulla spalliera di una sedia, considerandola ovviamente più sicura dell’albero su cui stava Idra.

Notizie da casa?

Non credo. Quello non è uno dei gufi dei miei padrini – rispose perplessa rigirandosi la busta nella mano. Certo potevano aver deciso di usare un gufo anonimo, Demetri di sicuro l’avrebbe potuto fare se temeva di poter essere intercettato da qualcuno, ma questo voleva dire guai, grossi guai in arrivo – E questa non è la loro scrittura.

Aggiunse, sfiorando con un polpastrello il suo nome vergato con una calligrafia a lei sconosciuta.

Te l’ho mai detto che odio i misteri?

Sbuffò sarcastica rivolgendo a Lucas un ghigno stanco, mentre apriva velocemente la busta. Non aveva nessuna voglia di tirare la cosa per le lunghe, ingolfandosi la testa con inutili speculazioni su chi potesse essere il mittente e quale il contenuto. Con la stessa velocità lesse il breve messaggio scritto nel biglietto ma giunta alla fine dovette rincominciare di nuovo da capo, l’espressione del viso che da accigliata passava a sbigottita fino ad attestarsi su uno stato di perplessità dopo che lo ebbe riletto per la terza volta. Era sempre stata una persona solitaria, poco avvezza ai rapporti umani, solitamente evitata dagli altri a causa della sua eccentricità nel vestire e alla sua abitudine di dire sempre la verità, condita con commenti caustici. Ora invece non solo aveva un compagno meraviglioso accanto ma qualcuno si prendeva la briga di mandarle un gufo per sincerarsi che stesse bene? Per quanto la novità potesse farle piacere era troppo abituata a cercare un doppio o terzo fine nei gesti degli altri per potersi limitare ad apprezzarlo. Sollevò lo sguardo dal foglietto per rivolgere a Lucas un’occhiata interrogativa, felice di vedere che avesse deciso di tenersi in disparte per rispettare la sua privacy per quanto probabilmente doveva essere curioso di sapere chi avesse mandato un gufo alla sua donna a quell’ora tarda della sera.

A quanto pare sono appena stata esentata dal dover cercare una scusa per incontrare McDullan per chiedergli informazioni sui draghi.

Mormorò ancora pensierosa, non sapendo esattamente come interpretare correttamente quello che vi era scritto.

Tu cosa ci leggi?

Chiese quindi a Lucas porgendogli il biglietto con naturalezza. Non vedeva alcun motivo per tenere nascosta quella missiva al suo compagno ma non avrebbe saputo come spiegargliene il contenuto, visto che faticava lei stessa a capirlo. Meglio se leggeva lui direttamente. E poi forse lui vi avrebbe colto qualcosa che a lei sfuggiva.

Salve professoressa...sono Simon Mcdullan...non so se si ricorda di me, abbiamo parlato al boschetto...

non volevo disturbarla...ma...volevo sapere come stava, ho sentito che è stata in degenza in infermeria e mi sono preoccupato...

spero che adesso stia meglio

Saluti...

Simon
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2012-10-27 15:37:29 Lucas d20 14  
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