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da Tisifone » 07/06/2012, 13:30
Non direi, basta che mi assicuri che questo non mi farà finire direttamente ad Azkaban.
Potrebbe accadere se ci scoprissero e in quel caso puoi sempre dire che ti ho rapito.
Ribattè con un sorrisino saputo sollevando un sopraciglio in risposta al suo occhiolino. La Passaporta l'avrebbe incantata Demetri e questo la rassicurava sulla sua inrintracciabilità. In fin dei conti neanche a lei andava di passare un paio di anni a Azkaban. La conversazione era altamente dinamica e i due riuscivano a cambiare argomento con facilità senza per questo sembrare ansiosi di riempire quei silenzi che, in altre circostanze sarebbero stati imbarazzanti. Così quando lei mise in dubbio le sue capacità culinarie, Lucas si mostrò offeso.
Addirittura? Mi consideri davvero un caso perso in partenza allora... potrei anche stupirti, sai?
Non ho dubbi che mi stupirai. Non fai altro da quando ti conosco.
Commentò con una serietà che forse strideva con l'aria divertita dell'altro ma che lasciava intravedere come non lo stesse prendendo in giro. Ed era proprio quella sua capacità di stupirla, di trovarsi fuori dagli schemi da lei conosciuti che, in parte, le piaceva. Nel frattempo Maya stava provando a manipolare l'attenzione di Tisifone sdraiandosi sul suo grembo e riuscendo egregiamente nel suo intento, visto il modo affettuoso con cui la Divinante la stava coccolando.
Puoi ben dirlo, guarda com'è beata...
In fondo è donna e a tutte le donne piace essere coccolate.
Commentò a bassa voce, il viso chinato sul cucciolo per cercare di comprendere quale tipo di attenzione le piaceva di più.
Posso imboccarti come e quando vuoi, se me lo permetti.
Cosa? -esclamò tra il perplessa e lo spaventato, sperando di aver frainteso le sue parole.- Starai...
Ma non riuscì a finire la frase che Lucas le avvicinò alle labbra un biscotto al burro morbido e fragrante.
Hummm - mormorò dopo aver staccato un pezzo di biscotto stando ben attenta a non mordere anche le dita del ragazzo.-Sei un diavolo tentatore, lo sai?
Lo accusò, leccandosi le labbra con la punta della lingua per togliere i residui di biscotto.
Facciamo a metà di qualsiasi cosa mi offrirai.
Gli propose anche se poteva sembrare più un ordine. In realtà non voleva avere la tentazione delle dita di lui troppo vicine alle sue labbra. Lo scambio di battute successivo, per quanto innocuo all'inizio divenne via via più ambiguo a causa della doppia interpretazione dei concetti espressi.
Prova a coccolarmi in quel modo e poi ne riparliamo.
Se riesci a posare la tua testa qui al posto suo potrei anche provarci.
Rispose di getto Tisifone divertita, con un tono malizioso, sollevando un sopraciglio in un gesto quasi di sfida. Anche se non era ben chiaro neanche a lei se lo stesse sfidando a cacciare Maya o a provare a prendere il suo posto. Forse avrebbe dovuto spaventarsi per tutta quella propria audacia ma si sentiva troppo bene per volersi creare dei problemi da sola.
Ahhhh
Disse poi aprendo la bocca sorridente, invitando in quel modo un pò infantile Lucas a imboccarla con un altro biscotto. I minuti successivi furono rilassanti e divertenti almeno fino a quando il Tassorosso non decise di scagliare contro la Grifona una Bombarda Maxima.
Tisifone... pensi che io possa piacerti? E non intendo certo come amico... intendo come uomo.
Rimase interdetta di fronte a quella domanda, il corpo immobile come se l'avesse pietrificata.
Fuggi.
Era questo che le urlava la sua parte Serpeverde, alzarsi e fuggire il più lontano possibile da Lucas e dalla attrazione che provava per lui. Avvertendo il suo irrigidirsi, Maya aveva sollevato la testa e emesso un basso ringhio, come a volerla riportare all'ordine. Fece un profondo respiro per calmare i battiti impazziti del suo cuore per poi riprendere ad accarezzare il cucciolo.
Nega.
Le sibilò allora la sua coscienza, con una nota di terrore. Ma a che pro negare, minimizzare o mentire? Per paura di dare un nome al mare di sensazioni che la travolgevano ogni volta che era in sua compagnia? Per paura di desiderare di impegnarsi di nuovo? Mentre dentro di lei si agitavano tutte quelle sensazioni, Tisifone cercò di mantenere gli occhi fissi in quelli di lui per fargli vedere quanto quella domanda l'avesse destabilizzata. Lentamente sfilò la mano dalla presa di lui per poi cercare di sollevare quella di Lucas in alto e giocherellare con le sue dita.
Credi che permetta ai miei pochi amici di prendersi tutte queste libertà con me?
E si riferiva al passeggiare a braccetto per Hogsmeade, cenare mano nella mano per non parlare del casto bacio che lui le aveva dato sulla fronte due volte.
Sono una sciocca vero?
Aggiunse subito dopo, con un sorriso ironico, lasciando andare la mano di lui e posando la propria sul bordo del tavolino.
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da Lucas » 08/06/2012, 11:14
Potrebbe accadere se ci scoprissero e in quel caso puoi sempre dire che ti ho rapito.
Il che farebbe di me qualcosa come il peggior maniaco del mondo... dovevo essere io a rapirti, ricordi?
Scherzò Lucas con un sorrisetto dei suoi, mentre dentro di sé mille pensieri ed emozioni diverse si accavallavano gli uni sugli altri: non avrebbe mai pensato che Tisifone, una persona così ligia alle regole e così posata nella stragrande maggioranza delle situazioni - almeno per ciò che aveva visto lui - potesse nascondere segreti come quello di prendere senza alcun problema una Passaporta illegale. Certo, quella era l'ennesima dimostrazione di quanto poco conoscesse ancora la donna, ma la cosa sicura - oltre al fatto che la sua curiosità per lei non faceva che aumentare - era che per effettuare uno spostamento illegale senza batter ciglio, la collega doveva esser sicura che la fonte della Passaporta, chi gliela procurava quindi, fosse qualcuno di estrema fiducia.
Mi chiedo di chi altro possa fidarsi così tanto, padrini esclusi naturalmente... oppure è proprio su di loro che mi dovrei focalizzare? Bah, datti meno pensieri Turner, ti fidi di lei e quindi sei convinto che sa cosa sta facendo... al resto ci penserai al momento opportuno.
Si disse l'uomo con una leggera scrollata di spalle che all'esterno sarebbe parsa come un tentativo di rilassare i muscoli mentre, per lui, era solo un mondo di farsi scivolare dubbi e domande di dosso.
Non ho dubbi che mi stupirai. Non fai altro da quando ti conosco.
Sorrise malizioso e divertito a quelle parole, lasciando perdere l'aria imbronciata, peraltro finta, che aveva mantenuto in quei pochi istanti dopo il suo commento sull'esplosione delle cucine nel momento stesso in cui si fosse messo a cucinare.
Mi sento lusingato dalle sue parole, signorina Samyliak... E caso mai avesse qualche dubbio in merito, sappia che la cosa è assolutamente reciproca.
Le rispose strizzandole l'occhio: anche lei, da quando l'aveva conosciuta, si era posta di fronte all'uomo come una persona dalle mille sfaccettature, tutte interessanti ed affascinanti per il docente di Trasfigurazione che si sentiva molto attratto dalla donna, non solo fisicamente - e come negarlo? Era bellissima - ma anche intellettualmente ed emotivamente. Un cocktail potenzialmente esplosivo, ma non c'erano sicurezze sul fatto che l'esplosione potesse avvenire in senso positivo, ovvero da parte di entrambi. Tisifone in quel momento era parecchio impegnata a coccolare Maya, il viso affondato nel suo corpicino caldo e morbido per comprendere cosa alla piccola piacesse di più, per questo Lucas decise di prenderla in contropiede offrendosi d'imboccarla.
Cosa? Starai...
No, non stava scherzando e probabilmente questo lei lo capì quando si ritrovò un bel biscotto al burro davanti alle labbra: Lucas le sorrise e le fece anche una piccola linguaccia, quasi sfidandola a rifiutare un invito così deliziosamente buono come quello del biscotto di fronte a lei.
Hummm... Sei un diavolo tentatore, lo sai?
Lo farò scrivere nella mia carta d'identità sotto la dicitura "segni particolari".
Commentò lui divertito, osservandola pulirsi le labbra con la lingua e trovando quel gesto oltremodo eccitante, tanto che dovette abbassare per un momento gli occhi e contenere i suoi istinti per evitare di fare qualcosa che avrebbe potuto infastidirla, offenderla o peggio, spingerla ad allontanarsi da lui.
Facciamo a metà di qualsiasi cosa mi offrirai.
Aggiunse lei, riportandolo così su quel pouf nella sua stanza e non perso nell'universo dei suoi pensieri: tornò a guardarla ed annuì sorridendo, prendendo la metà del biscotto da lei lasciata e facendoselo sparire tra le labbra, masticando con gusto, mentre osservava ancora Maya e provocava un po' Tisifone sul voler essere coccolato come stava facendo all'animale.
Se riesci a posare la tua testa qui al posto suo potrei anche provarci.
Credimi, lo farei molto volentieri - replicò Lucas con un sorriso malizioso ma sincero nell'espressione - Ma dubito che la Signorina qui mi cederebbe il posto senza tanti complimenti, ed io alla mia faccia ci tengo ancora.
Aggiunse, facendo la linguaccia a Maya che, nemmeno riuscisse a comprendere il linguaggio umano, per tutta risposta fece un mezzo versetto giocoso all'uomo come ad invitarlo a provarci, a tentare di spostarla dalla bellissima posizione in cui si trovava: peccato che, come già detto poco prima, Lucas ci teneva a rimanere tutto intero e le unghie di pantera, per quanto cucciola, facevano sempre e comunque del male.
Ahhhh
Biscotto in arrivo!
Esclamò l'uomo, rompendone un altro a metà per avvicinarlo alla sua bocca e permetterle così di gustarselo: i pensieri di poco prima però imperversavano ancora nella sua mente, tanto da spingerlo oltre, da farlo azzardare a chiedere qualcosa che non pensava fosse legittimo domandare, ancora... tanto che, dopo aver posto il quesito, si chiuse in un muto silenzio nell'attesa che lei facesse qualcosa - sperando che quel qualcosa non fosse marciare stizzita ed offesa fuori dalla sua camera.
Credi che permetta ai miei pochi amici di prendersi tutte queste libertà con me?
Lo guardava negli occhi, le mani dei due ora non più poggiate sul tavolo ma in alto, a giocare reciprocamente con le dita: eppure lo sguardo di lei, solitamente così impassibile e fermo, o perlomeno in grado di riportare tutto all'ordine in pochi istanti, sembrava ora essere diventato uno specchio riflesso sulla sua anima; ed in quell'anima Lucas leggeva turbamento, paura, forse anche felicità chi poteva saperlo, un mare di sensazioni che forse nemmeno lei sapeva comprendere al meglio - quindi figuriamoci lui.
Sono una sciocca vero?
Lo sciocco sono io - mormorò l'uomo in risposta, sentendo una sorta di brivido freddo quando le loro mani si staccarono e la donna pose la sua sul tavolino. La fissò un lungo istante prima di spostarsi con tutto il pouf dalla posizione di fronte a lei al suo fianco, arrischiandosi, senza pensare alle conseguenze, a posarle una mano sui capelli per accarezzarli delicatamente, non sapendo se a lei potesse piacere quel contatto o meno - Non avrei dovuto farti quella domanda, avrei dovuto dedurlo da solo... ma anche noi maschi, a volte, abbiamo bisogno di avere delle risposte, per quanto scontate, ai nostri dubbi.
Si avvicinò a lei, e questa volta le labbra si posarono sulla guancia di Tisifone, in un contatto più dolce, più intimo: si scostò quel tanto che bastava per guardarla negli occhi, la mano ancora persa tra i suoi capelli che avrebbe voluto accarezzare e baciare per una notte intera, e poi ancora quella successiva e quella dopo ancora.
Non volevo metterti in difficoltà, davvero. Sei importante per me, e non ho intenzione di metterti fretta.
Sussurrò guardandola ancora con gli occhi nei suoi, intensi e penetranti, chiedendosi se fosse giusto sentire il bisogno estremo di baciarla ancora ma più profondamente, di assaporare le sue labbra e cibarsi di esse come fossero l'ossigeno che gli serviva per respirare. Non fece niente però, deciso a non forzarla come le aveva spiegato appena prima, rimanendo semplicemente accanto a lei ad accarezzarle i capelli, il viso molto vicino al suo ma senza doppi fini: il suo istinto gli diceva di buttarsi certo, mentre il cuore gli suggeriva di andare con calma, di lasciare che tutto avvenisse in modo naturale... e quella volta aveva deciso di dare retta a quest'ultimo.
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da Tisifone » 08/06/2012, 14:52
Il momento triste era passato così come era venuto, lentamente, lasciando piccoli strascichi nell’animo di Tisifone che Lucas riuscì a dissipare del tutto offrendosi di imboccarla e passando dalle parole ai fatti nel giro di pochi istanti. Pur sentendosi una ragazzina, la donna accettò di buon grado il biscotto che le veniva offerto, permettendosi di godere di quella piccola attenzione che l’altro aveva deciso di concederle. E mentre dividevano a metà alcuni dei biscotti presenti sulla tavola, Tisifone non poteva non accorgersi di quanto si sentisse bene e a proprio agio in compagnia di Lucas, non solo quando affrontavano discorsi più o meno seri cosa questa che faceva di lui un ottimo dialogatore, ma in tutte le piccole e diverse circostanze in cui si erano venuti a trovare, come se ci fosse una sorta di sintonia tra loro a trecento sessanta gradi. Sorrideva rilassata quindi, alternando le sue attenzioni tra il ragazzo e il suo cucciolo, comodamente acciambellato sulle sue gambe in continua ricerca di coccole, così rilassata da azzardare un commento malizioso a cui prontamente il Tassorosso rispose.
Credimi, lo farei molto volentieri . Ma dubito che la Signorina qui mi cederebbe il posto senza tanti complimenti, ed io alla mia faccia ci tengo ancora.
Sei così gelosa da attaccare il tuo nuovo amico?
Chiese quindi a Maya, tuffando il viso nel suo collo e accarezzandola in maniera vigorosa. Per tutta risposta, non si sa se alla linguaccia di Lucas o alle sue parole, la pantera emise un verso non identificabile per Tisifone scambiò per uno sbuffo da “sto marcando il territorio”.
Qualcosa mi dice che si, proverebbe a affilare le unghiette sul tuo viso - confermò quindi, sollevando la testa per osservare di nuovo Lucas – E sarebbe un vero peccato.
Aggiunse quindi, inclinando leggermente la testa come a volerlo osservare meglio. Era indubbiamente bello e altrettanto indubbiamente le piaceva molto, ma era qualcosa che andava al di là del semplice lato estetico, le piacevano quei pochi vezzi ed espressioni che rendevano il tutto semplicemente “Lucas” e una parte di lei, che tendeva a diventare sempre più grande, desiderava scoprirli tutti. Una manciata di biscotti dopo e Lucas, con una domanda decisamente inopportuna, ruppe quella parentesi idilliaca in cui i due insegnanti si stavano comportando come due ragazzini lasciati per la prima volta da soli a casa. Chiedendole se poteva essere interessata a lui come uomo, aveva infatti spostato l’attenzione su uno degli argomenti più spinosi per Tisifone: i sentimenti. E non solo perché le sue esperienze passate aveva fatto si che fosse un argomento doloroso, ma perché la donna aveva sviluppato una sorta di terrore nei loro confronti. Non era incapace di amare, come alcuni studenti sostenevano, lei aveva semplicemente il terrore di farlo di nuovo. Qualcosa però nel ragazzo seduto di fronte a lei le diceva che valeva la pena rischiare e così mise a tacere il suo dibattito interiore dicendo semplicemente la verità, anche se in una maniera un po’ contorta: si, lui le piaceva come uomo. Sincerità seguita da pentimento e paura di aver detto la cosa sbagliata, e di conseguenza da un patetico tentativo di allontanarsi da lui, sciogliendo il contatto tra le loro mani.
Lo sciocco sono io.
A quella risposta Tisifone sollevò lo sguardo che aveva abbassato per timore di cosa avrebbe potuto leggere negli occhi dell’altro e lo guardò perplessa, spostandosi istintivamente di lato come a volersi allontanare da lui che le si stava sistemando accanto.
Hummm….
Un piccolo sospiro, di sollievo, di piacere, di attesa, indecifrabile insomma perché voleva esprimere troppe cose insieme, si levò dalle sue labbra quando la mano di lui si insinuò tra i suoi capelli per accarezzarli. Avrebbe tanto voluto lasciarsi andare e abbandonare a quel contatto così intimo e piacevole per lei, chiudere gli occhi e lasciarsi cullare dalle carezze di Lucas, ma qualcosa la frenava ancora, tenendola sul chi vive.
Non avrei dovuto farti quella domanda, avrei dovuto dedurlo da solo... ma anche noi maschi, a volte, abbiamo bisogno di avere delle risposte, per quanto scontate, ai nostri dubbi.
Hai perso punti in perspicacia, mi spiace…
Commentò lei in un tentativo, penoso, di fare una battuta, il tono di voce roco e leggermente tremante a causa dei brividi che la mano di lui continuava a mandare lungo la sua colonna vertebrale. Battuta quella che aveva pronunciato con il viso rivolto fisso davanti a se come se lui non si fosse spostato, cosa questa che le impedì di accorgersi del bacio se non dopo che le labbra di lui si furono posate sulla sua guancia che subito si tinse di rosso. Voltò la testa di scatto, gli occhi spalancati dalla sorpresa, velati dal piacere per quel nuovo e ancora più intimo contatto piuttosto che dalla rabbia per il gesto avventato o dalla paura per le sensazioni che aveva suscitato in lei.
Non volevo metterti in difficoltà, davvero. Sei importante per me, e non ho intenzione di metterti fretta.
Si rigirò quelle frasi nella mente per una manciata di secondi, cercando inutilmente qualche indizio, nelle parole se non nel tono della voce, che stesse mentendo, che la stesse prendendo in giro, ma non trovò nulla se non il suo cuore che batteva all’impazzata e mille farfalle che imperversavano nel suo stomaco. Sostenne il suo sguardo, per poi far scivolare il proprio sulle sue labbra che sembravano attirarla come la luce con le falene. Si sentiva indifesa, timida, titubante, condizioni quelle che erano totalmente avulse dal suo carattere e che non sapeva come contrastare.
Lascia semplicemente che sia… senza pensare… e ritroverai te stessa…
Parole senza un senso apparente quelle che le si erano formate nella testa, un invito a lasciarsi guidare dall’istinto e rispolverare quella vecchia parte di sé che era stata costretta a relegare in un angolo del suo animo. Inclinò la testa di lato, cercando di posarla sulla spalla di Lucas, se gliene avesse dato l’opportunità, sfiorando con la punta del naso l’incavo del suo collo.
Posso dedurre che tu sia una persona molto paziente? – gli sussurrò in un orecchio – E che riesci a tenere a bada quell’istinto che ti fa fare questi gesti così azzardati?
Aggiunse, punzecchiandolo, rinfacciandogli bonariamente tutte le volte che aveva agito più da impulsivo Grifondoro che da posato Tassorosso. Lucas permettendo, Tisifone rimase in quella posizione comoda e intima con la testa posata sulla sua spalle e Maya in braccio a farsi coccolare per una manciata di minuti, in silenzio, a respirare il suo odore e cercare di mettere ordine nel marasma che era diventato il suo cuore.
Lo sai che ti odio, vero?
Disse alla fine, un enorme sorriso malizioso sul volto, sollevando la testa e guardandolo negli occhi. Qualsiasi cosa fosse avvenuta nella sua mente in quel tempo le aveva portato una sorta di chiarezza interiore e le aveva fatto guadagnare un po’ di fiducia in se stessa e nelle sue capacità come donna.
E così... - esordì quindi, con un tono mellifluo che non faceva presagire nulla di buono - io ti piaccio... come donna?
Chiese con un finto tono noncurante, che in fondo nascondeva ancora delle traccie di insicurezza che stava a lui dissipare.
Ultima modifica di Tisifone il 09/06/2012, 12:15, modificato 1 volta in totale.
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da Lucas » 08/06/2012, 15:59
Aveva fatto la sua domanda, e gli aveva dato la sua risposta: uno scambio equo insomma, che però aveva portato la donna ora accanto a sé a ritrovarsi spaesata, confusa, terrorizzata forse al pensiero di quali conseguenze la sua ammissione avrebbe potuto far nascere; per questo Lucas si sentì in dovere di scusarsi, di chiederle perdono per qualcosa che aveva sì intuito fino a quel momento, ma per cui aveva preferito chiedere conferma o smentita a lei che sola poteva dissipare i suoi dubbi.
Hai perso punti in perspicacia, mi spiace…
Una battuta forse volta a sdrammatizzare, a far scemare il silenzio e la tensione emotiva creatasi tra loro, battuta alla quale Lucas non rispose, passando invece ai fatti con quel piccolo ma dolce bacio sulla guancia che la fece voltare di scatto verso di lui, con gli occhi spalancati per la sorpresa e forse anche per il piacere. Ricambiò il suo sguardo, accarezzandole ancora i capelli ed affermando quanto tenesse a lei, quanto per l'uomo fosse importante che lei si sentisse serena in quel rapporto che giorno per giorno si stava creando e rafforzando. La vide osservargli le labbra e per un momento si domandò se aveva desiderio di assaggiarle quanto lui aveva quello stesso desiderio per quelle di lei: non si mosse ulteriormente, solo la sua mano sfiorava ancora la nuca di lei con delicatezza, e forse fu la cosa giusta da fare, visto che poco dopo Tisifone si appoggiò a lui, sulla sua spalla, col naso che gli sfiorava la pelle del collo e le labbra così dannatamente vicine alle proprie.
Posso dedurre che tu sia una persona molto paziente? E che riesci a tenere a bada quell’istinto che ti fa fare questi gesti così azzardati?
So essere paziente quando voglio, sì. Per quanto riguarda il tenere a bada l'istinto... - e mentre parlava abbassò lo sguardo ed il viso su di lei, le bocche ancora più vicine tanto che dovette stringere una mano, chiudendola con forza a pugno, sperando che la donna non ci facesse caso - Solitamente mi riesce bene, ma con te è quasi... doloroso.
E l'ultima parola venne, inaspettatamente anche per lui, quasi ringhiata, come se davvero fosse sofferto per lui quel rimanerle così attaccato senza poterla sfiorare come avrebbe voluto: sentiva dentro di sé quello spasmo al petto che lo implorava di porre fine a quella sofferenza inutile e gratuita, di catturarle la bocca e lasciarla senza fiato, di stringerla a sé fino a toglierle il respiro. I sentimenti dentro di lui si stavano dipanando ad ogni secondo che passava, anche perché cosa c'era in fondo di così complicato da capire? Era stato indeciso tra due donne, forse per parte lo era ancora, ma quando si trovava vicino a Tisifone faceva fatica a ricordare qualsiasi altra persona presente nella sua vita e quando invece gli stava lontano, continuava a pensare solo a lei: forse era presto per dirlo, per questo avevano tutto il tempo del mondo, un'estate di fronte a loro per comprendere a fondo i loro sentimenti... ma, doveva ammetterlo, trattenersi stava diventando qualcosa di veramente faticoso per lui.
Lo sai che ti odio, vero?
Credo di averlo compreso, sì.
Mormorò Lucas quando anche lei alzò il viso. Poteva sentire il suo respiro ora, e questo rendeva tutto più difficile: eppure non riusciva a scostarsi da lei, non riusciva ad ordinare a se stesso di allontanarsi prima di cedere, di fare mosse azzardate prima del tempo, di spaventarla e farla correre via; forse per la donna era più facile, forse aveva razionalizzato tutto e stava bene, o forse non ci pensava nemmeno e quindi non si poneva il problema. Forse semplicemente non si sentiva così assurdamente attratta da lui come invece lui lo era da lei, per questo poteva stargli così vicina senza sentire la voglia - no, anzi, il bisogno - di cercare un contatto più intimo, più profondo, più vero.
E così... io ti piaccio... come donna?
Un piccolo sorriso sghembo comparì sulle labbra di lui mentre annuiva e si azzardava a darle un delicato bacio sul naso nella speranza di alleviare un poco il suo bisogno impellente di lei.
Tu non immagini nemmeno - sussurrò con voce roca - quanto tu mi piaccia, Tisifone.
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da Tisifone » 08/06/2012, 18:14
Giusta. Ecco come si sentiva accoccolata contro il fianco di Lucas, come se quella porzione del corpo del ragazzo fosse stata modellata apposta per accogliere la sua testa, una sorta di cuscino naturale con un odore, il suo odore così dannatamente buono e perfetto da farle temere che ne sarebbe diventata dipendente. Sorrise tra sé al pensiero di dover sostituire la sua miscela di zenzero e cannella, che usava in tutte le salse come ansiolitico naturale, con una sorta di estratto di “Lucas”. Quel pensiero innocuo andò alla deriva, trasformandosi in immagini in cui loro due erano una coppia e che lei poteva attingere a quell’odore così speciale ogni volta che ne aveva voglia o necessità. Si fermò, tesa, in attesa di avvertire i classici crampi allo stomaco che preannunciavano un attacco di panico, e invece quello che sentì fu solo uno sfarfallio che le fece battere il cuore più forte e venire la pelle d’oca.
Sono totalmente e definitivamente fregata.
Pensò, ridendo di se stessa, mentre la consapevolezza che ormai i sentimenti, per quanto nebulosi, che provava nei confronti del ragazzo andavano decisamente al di là di un semplice rapporto di amicizia. E da quello che era riuscita a comprendere, anche Lucas voleva o auspicava qualcosa di più… profondo. La domanda ora era se lei si sentiva pronta a mettersi di nuovo in gioco per sperimentare dove tutto quello li avrebbe portati. E come se stesse raccogliendo più informazioni possibili per giungere a una decisione, Tisifone chiese a Lucas se era davvero capace di rispettare i suoi tempi.
So essere paziente quando voglio, sì. Per quanto riguarda il tenere a bada l'istinto... Solitamente mi riesce bene, ma con te è quasi... doloroso.
Inclinò la testa, in modo da poter ricambiare il suo sguardo anche se non riusciva a concentrarsi completamente su quello che gli stava dicendo, gli occhi che, come mossi da una volontà propria, si abbassavano ogni tanto a contemplare le sue labbra che si muovevano così vicino alle proprie che se solo avesse respirato con un po’ di più impeto avrebbe potuto assaggiare. La curiosità che le era venuta mentre consumavano la cena a Hogsmeade le tornò in mente prepotente, quasi con violenza, tanto che dovette respirare lentamente e profondamente per non cedere alla tentazione e eliminare quella distanza esigua che li separava e scoprire così se erano morbide e buone come sembravano. Non lo vide stringere il pugno, ma il modo con cui ringhiò l’ultima parola le fece venire il dubbio che forse anche lui provava il suo stesso desiderio misto a frustrazione nel doversi trattenere. E poi a che pro? Perché lei aveva ancora delle remore? Perché era ancora troppo attaccata o meglio frenata dal suo passato? Il silenzio iniziava a essere non pesante, ma carico di frustrazione e per questo lei decise di romperlo con quella dichiarazione che stava quasi per diventare una sorta di gioco tra loro.
Credo di averlo compreso, sì.
Sorrise alla sua risposta, inalando il suo odore ancora una volta, prima di costringersi a sollevarsi, a riconquistare una posizione si più consona ma che all’improvviso era diventata anche pericolosamente scomoda, come se le mancasse qualcosa.
Ti manca il contatto con lui.
Sottolineò la sua coscienza e Tisifone non potè ribattere nulla, visto che quella era la pura e semplice verità. Per questo, pur sollevando la testa, finì per rimanergli accanto, spalla contro spalla, gamba contro gamba, i visi vicini come se si stessero confidando segreti indicibili e in fondo era proprio così. Provò ad allontanare la tentazione rappresentata da quei lineamenti dolci ma predatori riempiendo il silenzio con una domanda maliziosa e forse un po’ provocatoria a cui lui rispose in maniera inaspettata, dandole un bacio sul naso. Quando lo vide avvicinarsi al suo viso, istintivamente socchiuse gli occhi come se volesse abbandonarsi a lui mentre al contempo spostava leggermente la testa all’indietro come se volesse allontanarsi, ma senza sottrarsi a quell’ulteriore contatto tanto desiderato. Sentì la pelle andare a fuoco tanto che fu convinta che le sue guance fossero diventate viola, mentre un doloroso formicolio si diffondeva per tutto il suo corpo.
Tu non immagini nemmeno quanto tu mi piaccia, Tisifone.
Ma il suono del suo nome le sembrò avere una sfumatura così erotica da farle venire la pelle d’oca.
Che hai da perdere? Oltre al tuo orgoglio e alla tua reputazione?
Le chiese quella odiosa della sua coscienza che lei mise a tacere raccogliendo tutto il suo scarso coraggio Grifondoro in campo sentimentale e si sporse in avanti. Eliminò lo spazio che li divideva e tentò di sfiorare le labbra di lui con le proprie, in un casto bacio che la mandò totalmente in tilt.
Morbide…buone… come sembrano… - gli sussurrò sulle labbra – Scusa… Non dovevo permettermi…
Mormorò subito dopo guardandolo negli occhi e cercando di allontanarsi da lui. Non vi era pentimento nei suoi occhi solo un leggero imbarazzo per quello che aveva appena fatto.
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da Lucas » 08/06/2012, 18:37
Quanto avrebbe voluto leggerle nella mente per capire se ciò che la donna in quel momento pensava e provava corrispondeva alle sue sensazioni... invece poteva solo accontentarsi di guardarla negli occhi, con la consapevolezza che, comunque, difficilmente qualcun altro avrebbe potuto vantarsi con se stesso di poterle stare così vicino e questo, conoscendo il carattere di lei, era già un traguardo. Purtroppo l'essere umano, o forse solo lui, non lo sapeva, non era in grado di accontentarsi ed era per questo che tutto il suo essere lo spingeva a chiedere di più, sempre di più. Così vicini eppure così distanti, così la vedeva Lucas in quel momento consapevole che ragionare, razionalizzare e qualsiasi altra operazione richiedesse l'uso attivo del cervello era, per lui, fuori discussione: il profumo della sua pelle, il calore del suo corpo, l'intensità dei suoi occhi ed il rossore delle sue guance, tutto in Tisifone era fonte di attrazione e di eccitazione per lui. Per questo non ci furono dubbi né incertezze nel rispondere sinceramente e subito alla sua domanda, perché per come si sentiva non c'erano possibilità di fraintendimento, bastava guardare il suo volto, la sua espressione, la posizione tesa del suo corpo che si sforzava di rimanere immobile: Tisifone Samyliak rappresentava in lui una tentazione che non avrebbe mai creduto possibile provare, non così in fretta per lo meno. Era dai tempi della sua prima sbandata seria, in America, che non si sentiva così, e la cosa forse più assurda era che ciò che sentiva dentro per colei che aveva accanto ora aveva la stessa intensità di ciò che dopo settimane aveva sviluppato per la bella e bugiarda Julie quando viveva in America: certo, allora era solo un ragazzino appena uscito da scuola mentre ora si considerava molto più maturo ed adulto... ma quella consapevolezza aveva dell'incredibile. Fu forse questo, questi pensieri e ricordi di un passato che ora accanto a lei sembrava svanire totalmente, a non fargli accorgere subito di quello che successe di lì a poco: per questo, quando Tisifone assaggiò le sue labbra in un casto e delicato bacio, sfiorandogli appena la bocca, l'uomo venne preso completamente in contropiede.
Morbide…buone… come sembrano… - sussurrò lei ancora vicinissima alla sua bocca, prima di rendersi forse conto di ciò che aveva fatto e prendere un po' le distanze da lui – Scusa… Non dovevo permettermi…
Credeva davvero a tutto quello che aveva detto fino a quel momento, al volerle dare il suo tempo senza metterle fretta né farle pressione, ma quel contatto mandò all'aria tutto il suo autocontrollo: quando Tisifone tentò di allontanarsi da lui, qualcosa scattò in Lucas che allungò una mano - la gemella ancora tra i capelli di lei - per posarla sul suo viso, accarezzandolo ed impedirle così di allontanarsi, o almeno tentare di farlo. Qualora ci fosse riuscito, avrebbe cercato il suo sguardo e, una volta trovatolo, vi si sarebbe perso per almeno un minuto buono, senza parlare, senza emettere un fiato, guardandola solo in quel modo profondo ed intenso che poche volte si era concesso di avere con lei.
Scusami tu per ciò che sto per fare... ma non posso... - e con quelle parole mormorate si avvicinò lui alla sua bocca questa volta, fissandola negli occhi con desiderio - ... fermarmi...
Non sapeva se lei l'avrebbe schiaffeggiato e ripreso per quel gesto, il punto era che si sentiva di farlo, ne sentiva la necessità da almeno 10 minuti ed ora non poteva più fermarsi: annullò la distanza tra loro, catturandole le labbra - qualora lei non si fosse scostata - con dolcezza ma decisione al tempo stesso, assaggiandole finalmente in un tocco più profondo di quello di poco prima, ma comunque intimo, personale, importante; le schiuse leggermente così da poterle assaporare al massimo, sospirando sulla sua bocca per farle comprendere quanto avesse agognato quel contatto. Dopo un minuto, si staccò da lei, tornando a cercare i suoi occhi, la voglia di baciarla ancora molto forte ma consapevole di dover prima comprendere cosa stesse provando lei.
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da Tisifone » 08/06/2012, 19:30
Lo aveva baciato, spontaneamente, anche se forse non poteva essere considerato un vero e proprio bacio, più un leggero sfiorare di labbra, un contatto fugace che le aveva permesso di trovare una risposta a quell’interrogativo così sconveniente che le aleggiava in mente fin da quando erano stati al villaggio. Era stato un gesto istintivo, aveva scollegato il cervello e si era sporta verso di lui, convinta che in quel modo sarebbe riuscita a placare anche quel desiderio sordo di lui che la stava soffocando. Ma si sbagliava di grosso: quel semplice assaggio non aveva fatto altro che gettare benzina sul fuoco che imperversava dentro di lei, spingendola desiderare di più. Fu con un enorme sforzo di volontà che riuscì ad abbandonare quelle labbra morbide e le scuse che gli rivolse per quel gesto sconveniente furono le più false che avesse mai pronunciato nella sua vita. Non era per nulla pentita e avrebbe volentieri indugiato ancora e ancora in quel contatto, se non fosse che non si sentiva sicura di sé né di dove li avrebbe potuti portare. Non fidandosi di se stessa e del suo di autocontrollo, provò a frapporre un minimo di distanza almeno tra i loro visi, visto che non riusciva a rinunciare anche al calore del suo corpo premuto contro di lei. Ma non riuscì ad andare da nessuna parte, anzi si ritrovò il volto imprigionato tra le mani di Lucas, una che le accarezzava la nuca, l’altra una guancia. Rabbrividì a quel duplice contatto, reazione che non poteva passare inosservato al ragazzo, ma non vi sottrasse, anzi per un istante vi si abbandonò completamente, socchiudendo gli occhi e mosse delicatamente la testa indietro e in avanti, come a voler ricambiare quelle attenzioni, spingendosi prima contro il palmo della mano sulla nuca e poi contro quello posato sulla sua guancia. Quando riaprì gli occhi venne risucchiata dallo sguardo di lui, sentendosi preda e cacciatrice allo stesso tempo, avvertendone il peso come se fosse reale: avrebbe dato qualsiasi cosa per saper leggere le sfumature di quegli occhi che l’avevano conquistata fin da subito, ma qualcosa le diceva che avrebbe avuto il tempo per esplorarle tutte e dare ad ognuna una sua definizione.
Il tempo sarà l’unica cosa che non vi mancherà… se sarà destino…
Si disse, increspando le labbra in un sorriso sensuale: l’idea di passare molto tempo con Lucas non le dispiaceva di nulla.
Scusami tu per ciò che sto per fare... ma non posso.... fermarmi...
Desiderio. Quella sfumatura negli occhi di lui era così vivida che anche un cieco l’avrebbe vista e invece di esserne spaventata, Tisifone si ritrovò eccitata per il mare di promesse che quel desiderio poteva celare. Promesse peccaminose, tentatrici, che probabilmente l’avrebbero trascinata all’inferno, ma non aveva la forza né soprattutto la voglia di ignorarle o peggio ancora respingerle. Accolse quindi le sue labbra, arrendevole, cedendogli il controllo di quello che a tutti gli effetti poteva essere considerato il loro primo bacio. Un bacio reale, dolce, passionale a cui lei rispose con trasporto, assaggiando quelle labbra tentatrici, mordicchiandole come a volersi imprimere bene in mente il loro sapore. Bevve il sospiro di lui per poi ricambiarlo, un sospiro greve, come se stesse buttando fuori la maggior parte dei suoi timori e delle sue perplessità, rilassandosi subito dopo, reazione questa abbastanza visibile visto che Lucas dovrebbe poter sentire i suoi muscoli rilassarsi e diventare più morbida tra le sue braccia.
Qualcuno… ti ha chiesto… di … fermarti?
Gli chiese con voce roca e il fiato corto, quasi balbettando, quando lui pose fine a quel bacio. Voleva sembrare autoritaria ma fino per essere sensuale e provocante. Certo avevano un sacco di cose di cui parlare, confini da definire, ruoli da chiarire e ombre da dissipare, ma in quel momento l’unica cosa a cui Tisifone riusciva a pensare era il sapore delle sue labbra. Liberò una mano dal collo di Maya e tentò di posarla sul suo petto per poi risalire in una lenta carezza fino al suo collo dove rimase, intenta ad accarezzargli i capelli che gli coprivano la nuca mentre tornava a fiondarsi sulla sua bocca, mordicchiandogli il labbro inferiore per poi lenire quella piccola ferita con la punta della sua lingua. Ancora un piccolo bacio, una lenta e sensuale esplorazione delle rispettive labbra e poi avrebbero potuto parlare di qualsiasi cosa.
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da Lucas » 08/06/2012, 19:59
L'aveva baciata, si era lasciato andare quando invece avrebbe dovuto frenarsi, dimostrarle che poteva aspettare i suoi tempi senza batter ciglio: non si dispiaceva del bacio come gesto perché era stato dettato dal cuore, ma per la tempistica con cui era stato dato; temeva che lei lo considerasse prematuro, che potesse in qualche modo perdere punti ai suoi occhi. Non la considerava così calcolatrice da averlo messo alla prova - anche perché l'avrebbe considerata un'attrice incredibile se così fosse stato - ma sicuramente temeva un suo ripensamento ed era l'ultima cosa che voleva. Per questo, quando si staccò da lei, andò subito a cercare il suo sguardo per leggervi dentro e cercare di comprendere le sue emozioni: e ciò che vide, fu qualcosa di totalmente inaspettato.
Qualcuno… ti ha chiesto… di … fermarti?
Non poteva sbagliarsi, sentiva i muscoli del corpo di lei rilassati tra le braccia, come se si fosse lasciata andare contro di lui decisa a farsi cullare dal suo abbraccio forte e caldo: ancor di più non ci furono dubbi sull'aver compreso bene cosa lei volesse, quando Tisifone gli posò una mano sul petto per farla risalire fino al collo e tornò ancora una volta sulla sua bocca, mordendola e leccandola appena, facendo nascere in lui un brivido - oltre ad una scarica di eccitazione che fece gonfiare il cavallo dei suoi pantaloni in maniera molto poco cavalleresca - che lo spinse a ricambiare senza farsi altri problemi, schiudendo di più le labbra ed andando a stuzzicare con la lingua la gemella, invitandola a sgusciare nell'antro caldo che era la bocca di lui. Fece scendere la mano che prima era poggiata sulla sua guancia lungo il fianco e la strinse maggiormente a sé, godendosi la sensazione di sentirla così arrendevole, così libera, così... sua. E quando, a malincuore, si staccò da lei per riprendere fiato e far respirare anche lei, i suoi occhi brillavano come non mai.
... ed io che volevo solo farti fare amicizia con Maya...
Una piccola battuta per farla sorridere, la mano ancora tra i suoi capelli che andò a scostarne proprio una ciocca per porla dietro l'orecchio in un gesto dolce e premuroso.
Immagino ci siano un po' di cose da chiarire, vero?
Sorrideva ancora ma lo sguardo era serio, cosciente: dal canto suo, a prescindere da cosa Tisifone gli avrebbe detto - compreso che era stato un autentico sbaglio e che se ne pentiva - Lucas si promise di parlare con Estelle; non era giusto tenerle nascosti i suoi sentimenti per la donna, non ora che avevano preso così tanto spazio dentro al suo cuore. Continuò a guardarla, una mano ancora sul fianco e l'altra nuovamente tra i suoi capelli: fosse stato per lui sarebbero rimasti così tutto il tempo ma, e su questo non si discuteva, stava a lei decidere.
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da Tisifone » 08/06/2012, 21:04
Una volta presa una decisione, per quanto complicata o impopolare potesse essere, Tisifone difficilmente tornava sui suoi passi, anzi vi si aggrappava con tutte le sue forze, pronta a difenderla con le unghie e con i denti. Se poi la decisione presa riguardava una probabile, futura e si sperava duratura relazione con uno dei ragazzi più belli, intriganti e sorprendenti che avesse mai incontrato, allora poteva diventare ancora più territoriale. Si lasciò andare in quel secondo bacio che lei aveva preteso e lui stava ricambiando in pieno, anzi osando qualcosa in più, facendo guizzare la sua lingua sulle sue labbra. Tisifone dischiuse le labbra lentamente, lasciando uscire la sua lingua timidamente, dando piccoli colpetti sulla sua gemella, prima di avvolgersi intorno a lei e farsi trascinare nella sua tana in un bacio più passionale e carnale di quello precedente. Si godette quella stretta possessiva, sistemandosi comodamente tra le sue braccia, strusciando il suo petto sul suo torace come se volesse trovare un modo per aumentare il contatto tra loro. La mano sulla nuca di lui che si muoveva in una lenta carezza, rafforzò la presa, come a voler ricambiare in qualche modo il suo gesto di possesso: se non avesse avuto Maya sulle gambe sicuramente si sarebbe girata e lo avrebbe abbracciato a sua volta. Ma non aveva intenzione di far del male in alcun modo alla piccola pantera, e probabilmente fu un bene perché così il distacco per poter tornare a respirare per quanto doloroso fu decisamente più semplice. Senza Maya probabilmente si sarebbe lasciata andare maggiormente, lasciandosi andare in un turbine da cui sarebbe uscita con le babbane ossa rotte.
... ed io che volevo solo farti fare amicizia con Maya...
Oh ma io e la Signorina abbiamo fatto amicizia - rispose, le labbra rosse per il bacio che si erano appena scambiati, gli occhi lucidi per la felicità e un sorriso malizioso – Sono riuscita ad addomesticarla con un paio di coccole mirate. – affermò, inclinando la testa per seguire il gesto con cui lui le stava spostando una ciocca di capelli, accarezzandogli la mano con una guancia - Ma a quanto pare è una tecnica che tu conosci bene.
Lo rimproverò, riferendosi ovviamente a quello che era appena accaduto tra loro. Certo tecnicamente era stata lei a dare il via a quella bollente sessione di baci, ma lui l’aveva sedotta con quei suoi sorrisi sghembi e la sua parlantina.
Immagino ci siano un po' di cose da chiarire, vero?
Decisamente si – concordò anche se a malincuore. Parlare era, a suo giudizio, un’attività altamente sopravvalutata, almeno in quel frangente, ma al pari necessaria per partire con il piede giusto. – Mettiamoci comodi però…
Propose, e se lui avesse acconsentito lei si sarebbe spostata all’indietro fino a posare la schiena alla sponda del letto, portando con sé Maya e Lucas, per poi ripristinare la situazione iniziale: una mano di lui sul suo fianco e l’altra tra i capelli. Lanciò un’occhiata vogliosa alla spalla di lui che sembrava attirarla come una calamita ma si costrinse a rimanere a distanza, breve, ma pur sempre lontana dalla tentazione che rappresentava adesso la sua pelle.
Da dove vogliamo iniziare? – chiese quindi con un tono serio anche se non riusciva a perdere il sorrisino soddisfatto che aveva sul volto – Prometto che risponderò a qualsiasi domanda tu voglia farmi senza discutere o quasi.
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da Lucas » 08/06/2012, 21:35
Aveva risposto al suo bacio, oh se l'aveva fatto: aveva sentito la lingua della donna accarezzare timidamente la sua e lasciarsi trascinare nella bocca dell'uomo, aveva percepito il suo corpo avvicinarsi al proprio per farsi stringere meglio e più comodamente, e fu solo grazie alla presenza di Maya ancora sulle gambe di Tisifone che i due non andarono oltre, lasciandosi andare completamente alla passione del momento. Quando si staccarono, avevano entrambi il fiatone, ma Lucas non la vedeva come una cosa negativa, anzi: le sorrise con occhi luminosi e soddisfatti e lei ricambiò quello sguardo con altrettanta luminosità nello sguardo.
Oh ma io e la Signorina abbiamo fatto amicizia... Sono riuscita ad addomesticarla con un paio di coccole mirate. Ma a quanto pare è una tecnica che tu conosci bene.
Devo forse ricordarti chi mi ha fatto perdere l'autocontrollo, poco fa?
Replicò lui divertito, baciandole la punta del naso con un sorriso sghembo dei suoi, a segno che non le stava rinfacciando nulla, anzi, era quasi un ringraziamento il suo per l'essersi lasciata andare ed aver dato vita a quel momento magico ed assolutamente perfetto. Ma c'era anche un momento più serio da affrontare, anche se probabilmente non andava a nessuno dei due: tuttavia, quando Lucas fece notare che forse era necessario chiarire un paio di cose, Tisifone non potè che ritrovarsi d'accordo con lui.
Decisamente si. Mettiamoci comodi però…
Lasciò che la donna si spostasse ed appoggiasse le spalle contro la sponda del letto prima di tornare a cingerla con una mano sul fianco e l'altra in mezzo ai suoi capelli, a farle carezze dolci e delicate che, sperava, lei apprezzasse. La tentazione di baciarla ancora ed ancora, magari per tutta la mattinata era davvero tanta, ma preferiva parlare prima, almeno poi si sarebbe potuto lasciar andare completamente senza paura di avere questioni in sospeso.
Da dove vogliamo iniziare? Prometto che risponderò a qualsiasi domanda tu voglia farmi senza discutere o quasi.
Prima di cominciare, lascia che ti dica che sei bellissima - mormorò lui, concedendosi solo un piccolo bacio sulla guancia che, si disse, si sarebbe dovuto far bastare per un po' - Detto questo, direi che la cosa migliore da fare è parlare di quello che vogliamo fare da adesso in poi, visto che mi sembra chiaro di non poter tornare indietro... o almeno, io non voglio farlo.
Disse poi Lucas, accarezzandole ora anche il fianco così da riempirla di coccole come lei aveva fatto fino a quel momento con la piccola pantera che, manco a dirlo, si era beatamente addormentata sulle gambe della donna.
Per quanto mi riguarda, sento che la cosa migliore da fare e la più importante ora sia parlare con Estelle. Vi ho conosciute quasi insieme e mi siete subito piaciute entrambe, ma ora so chi voglio... - e qui le lanciò un'occhiata lunga, penetrante ed intensa - Quindi credo sia giusto metterla al corrente di questa mia scelta.
Non voleva ferire la giovane donna che aveva conosciuto per prima al Castello, ma proprio perché tra loro c'era stata una simpatia non sarebbe stato corretto da parte sua non dirle niente, e magari correre il rischio che lo venisse a sapere da qualcun altro: sarebbe stato un comportamento da bastardo, e tutto lui poteva essere che quello.
A prescindere da questo, so che per te è un argomento scomodo, ma... vorrei sapere qualcosa di più sulle tue relazioni precedenti, se te la senti di raccontarmelo. Ed una volta fatto questo, beh... potresti dirmi se ti va di frequentarci seriamente da adesso in poi, per avvicinarci ancora di più e conoscerci meglio. Ci sono ancora tante cose che non so di te...
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Lucas
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2015-01-26 21:28:43 |
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