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Auditorium - Sala Musica

Dirett.ce Artistica: Monique Vireau

Messaggioda Ariel » 24/01/2013, 19:16

[tahoma]Il respiro si era fatto corto, colpa forse del fatto che aveva cantato senza badare alla respirazione, concentrandosi solo sulle sensazioni che stava provando mentre quelle parole le uscivano dalle labbra; non sapeva come fosse andata, e forse nemmeno le importava molto. Le bastava sapere di essere riuscita a cantare di fronte ad altre persone, ad estranei, e l'espressione di Alexis la riempiva di orgoglio e di gioia.
Una gioia che scomparve praticamente all'istante quando si rese conto che, dalle porte dell'Auditorium, erano appena entrate due persone: ma se una persona normale sarebbe morta dal terrore nel ritrovarsi davanti Monique, il terrore che sorgeva in Ariel non centrava nulla con la donna... era dovuto a Vergil.
La persona per cui aveva cantato quella canzone era lì, di fronte a lei, alle spalle della Direttrice Artistica: aveva sentito tutto? Aveva capito che aveva cantato pensando a lui?
Si sentiva in imbarazzo, stupida, lei che di solito faceva di tutto e anche di più per non fargli pesare i sentimenti che provava per lui e che ora glieli aveva praticamente sbattuti in faccia.

Signorina Parker, si rende conto che potrei anche revocarle il posto di co-coordinatrice del coro dopo questa sua geniale trovata, vero?

Sì, professoressa Vireau... volevo solo che Ariel si esercitasse in Auditorium per farle sentire la differenza nel cantare in un luogo come questo, per prepararla al provino con lei... ma so bene che avrei dovuto chiederle il permesso, senza tentare di farle una sorpresa. Le chiedo scusa.

Professoressa Vireau, la prego non se la prenda con Alexis, l'ha fatto solo per aiutare me!

Esclamò Ariel, un'espressione tormentata negli occhi: d'accordo, era stata un'idea della Delfina quella di andare a fare le prove direttamente in Auditorium, ed era stata lei a chiamare a raccolta Calvin ed Evan - che a loro volta avevano portato il resto del gruppo - ma se la Jiménez non avesse avuto il desiderio di esercitarsi nulla di tutto ciò sarebbe successo.
E fu proprio su di lei che Monique si concentrò poco dopo, facendola trasalire.

Signorina Jiménez... mi sembra di capire che cantare le piaccia parecchio.

E così, professoressa Vireau...

Per quanto non mi sia piaciuta l'idea di intrufolarvi qui dentro a mia insaputa... non posso negare che lei abbia del potenziale.
Le piacerebbe entrare a far parte del coro?


E se Alexis spalancò gli occhi a quella domanda, quelli della Grifondoro schizzarono praticamente fuori dalle orbite, mentre le guance della Prefetta si tingevano di un rosso pomodoro molto acceso e la testa si muoveva con veemenza su e giù in un palese cenno di assenso.

Certo che sì professoressa Vireau, mi piacerebbe moltissimo far parte del coro!
Non so cosa dire, io... grazie!


Esclamò lei, dimenticandosi per un momento la presenza di Vergil accanto alla docente: fu solo quando sentì la sua voce insinuarsi nella conversazione e farle i complimenti per l'esibizione, che si rese conto del fatto che lui era ancora lì, che aveva sentito tutto, che probabilmente l'aveva infastidito senza nemmeno farlo apposta.

Potenziale?
Solo prof?
E' stata a dir poco esplosiva... Ecco, adesso potrà ricredersi riguardo la frase precedente sull' "Asso nella manica" rivolta al sottoscritto!


... grazie...

Mormorò appena la Grifondoro, abbassando gli occhi e cercando per la prima volta di evitare quelli del Tassorosso visto che, senza manco averne un motivo, si sentiva palesemente in colpa per l'accaduto.
In quel momento voleva solo andarsene il più lontano possibile da lì, ma doveva aspettare che fosse la professoressa Vireau a congedarli; rimase silente, quindi, sperando che quel congedo arrivasse in fretta.[/tahoma]
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Messaggioda Monique » 24/01/2013, 22:40

Aveva tenuto d'occhio Cartwright durante l'esibizione di Ariel per comprendere se e quali emozioni il ragazzo stesse provando attraverso quella canzone, per prenderlo anche come metro di paragone così da avere un'idea del futuro lavoro da fare con lei se avesse deciso di entrare nel coro... ma per quanto Vergil si ostinasse a sorridere e a mostrarsi tranquillo e preso in modo positivo da quella esibizione, Monique non era certo una principiante e riuscì a cogliere perfettamente il movimento [Riflessi: 25] che il ragazzo fece nell'asciugarsi gli occhi con la manica.
Non disse niente, non una parola uscì dalle sue labbra, ma era chiaro che c'era un rapporto molto di più profondo tra quei due che una semplice conoscenza per giustificare una simile reazione in lui... che fosse proprio il Tassorosso [Intuito (Perspicacia): 34] la persona per cui Ariel stava sognando di cantare?
Nonostante quei pensieri, quando la canzone finì la donna chiese a Vergil di seguirla, e quando si palesò di fronte alla Grifondoro e ad Alexis il suo sguardo era freddo e severo, come quello di chi non ha intenzione di fare sconti a nessuno: e la prima a sperimentare quella severità, forse per la prima volta nella sua carriera scolastica, fu proprio la Delfinazzurro.

Sì, professoressa Vireau... volevo solo che Ariel si esercitasse in Auditorium per farle sentire la differenza nel cantare in un luogo come questo, per prepararla al provino con lei... ma so bene che avrei dovuto chiederle il permesso, senza tentare di farle una sorpresa. Le chiedo scusa.

Professoressa Vireau, la prego non se la prenda con Alexis, l'ha fatto solo per aiutare me!

Ammirevole la sua difesa, signorina Jiménez, ma la sua collega è stata abbastanza intelligente da ammettere il suo errore e visto che il suo curriculum scolastico è immacolato, per stavolta passi. Ma al prossimo errore sarò costretta a prendere provvedimenti, sono stata chiara signorina Parker?

Replicò Monique, decidendo di sorpassare per quella volta sul comportamento un po' troppo impulsivo della Delfina, probabilmente per il fatto che in sette anni di scuola non l'aveva mai ripresa nemmeno una volta, quindi non c'era ragione di tirarla troppo per le lunghe; e poi le aveva permesso di conoscere un altro preziosissimo elemento per il coro, ammesso che Ariel volesse farne parte, quindi la si poteva anche perdonare per questo.

Certo che sì professoressa Vireau, mi piacerebbe moltissimo far parte del coro!
Non so cosa dire, io... grazie!


Mi fa piacere sentirglielo dire, signorina Jiménez.
Ora più che mai, il coro ha bisogno di voci nuove che possano portarlo all'eccellenza.


Commentò la francese, un leggero sorriso sulle labbra a testimonianza per il proprio compiacimento: non avrebbe dato la vittoria alla Cyprus tanto facilmente, avrebbe lottato e con lei tutti i ragazzi del coro; se gli americani volevano la vittoria, beh, se la sarebbero dovuta guadagnare.
Eppure ci fu nuovamente una cosa che colse nel Prefetto dei Tassi, un'occhiata seria che lui rivolse alla collega dei Delfini: ma che razza di rapporti complicati aveva quel ragazzo?

Potenziale?
Solo prof?
E' stata a dir poco esplosiva... Ecco, adesso potrà ricredersi riguardo la frase precedente sull' "Asso nella manica" rivolta al sottoscritto!


L'occhiata che rivolse al Tassorosso avrebbe fatto raggelare anche un meteorite infuocato in rotta di collisione con la Terra, figuriamoci il ragazzo che, per sua fortuna, comprese subito quale fosse la migliore linea di condotta da adottare.

... Ok, sto zitto!

Saggia decisione, signor Cartwright - commentò infatti Monique, sospirando appena in sua direzione prima di tornare con lo sguardo sulla Grifondoro - Se vuole seguirmi, signorina Jiménez, vorrei parlare un po' con lei sulle lezioni che dovremo effettuare per migliorare la sua interpretazione in vista della sfida contro la Cyprus.
Parker, Cartwright, mi aspetto di trovarvi fuori da questo luogo entro cinque minuti, uhm? Ci vediamo in Sala Grande per la cena.


Disse ai due amici, così da poterli lasciar soli a parlare.
Se nessuno dei tre avesse avuto altro da dirle, quindi, Monique avrebbe fatto cenno ad Ariel di seguirla e, semplicemente, si sarebbe allontanata dall'Auditorium insieme a lei.

[Fine per Monique e Ariel]
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Messaggioda Vergil » 27/01/2013, 19:01

Sì, professoressa Vireau... volevo solo che Ariel si esercitasse in Auditorium per farle sentire la differenza nel cantare in un luogo come questo, per prepararla al provino con lei... ma so bene che avrei dovuto chiederle il permesso, senza tentare di farle una sorpresa. Le chiedo scusa.

Professoressa Vireau, la prego non se la prenda con Alexis, l'ha fatto solo per aiutare me!

Ammirevole la sua difesa, signorina Jiménez, ma la sua collega è stata abbastanza intelligente da ammettere il suo errore e visto che il suo curriculum scolastico è immacolato, per stavolta passi. Ma al prossimo errore sarò costretta a prendere provvedimenti, sono stata chiara signorina Parker?

Ascoltò quel veloce scambio di battute tra le tre ragazze, si perché alla fine la Vireau aveva ancora un aspetto che la faceva sembrare solamente una ragazza molto cresciuta, non ancora una donna nel senso di adulta con rughe eccetera.
Silenziosamente assimilava le parole dell'una e delle altre, non volendo assolutamente mettersi ulteriormente in mezzo, visto che era stato già ampiamente zittito poco prima da un'occhiata terribile della Vice Preside.
Il grazie di Arie lo sentì molto bene, difatti le rivolse un sorriso tranquillo e a suo modo sereno, visto che lei poverina non c'entrava nulla con i tumulti che le si creavano nel cervello e nel cuore.

Certo che sì professoressa Vireau, mi piacerebbe moltissimo far parte del coro!
Non so cosa dire, io... grazie!


Mi fa piacere sentirglielo dire, signorina Jiménez.
Ora più che mai, il coro ha bisogno di voci nuove che possano portarlo all'eccellenza.


Eccellenza, si, di quello aveva bisogno Hogwarts per pensare di competere con la Cyprus ed era chiaro che Monique ormai lo avesse capito in pieno.
Non li aveva ancora visti esibirsi, ma mezzo secolo di vittorie già da solo bastava a far capire che di base, la supremazia del coro americano era da considerarsi scontata e assodata.
Ariel possedeva davvero una bellissima voce, molto carismatica, tecnicamente già sulla buona strada, una di quelle voci che se le avesse sentite Clarissa probabilmente se la sarebbe tenuta molto da conto negli anni a venire.
Per fortuna la giovane Grifondoro si era trasferita lì per lui e...

Già, per me...

Socchiuse gli occhi, cercando di ricacciare indietro il movimento di emozioni che stavano scaturendo da quelle idee, da quelle improvvise botte interiori che lo sconquassavano peggio che dopo gli allenamenti segreti con Ferdy Stone la Domenica mattina.
Deglutì, mordendosi la lingua per non emettere un suono e lasciare che come il fastidio era arrivato, così se ne andasse, lasciandolo momentaneamente in pace e libero di essere se stesso nei confronti di tutti quanti, tutti coloro che era meglio che fossero esterni alle sue faccende, alle sue domande, ai suoi dubbi, ai suoi sensi di colpa.

Se vuole seguirmi, signorina Jiménez, vorrei parlare un po' con lei sulle lezioni che dovremo effettuare per migliorare la sua interpretazione in vista della sfida contro la Cyprus.
Parker, Cartwright, mi aspetto di trovarvi fuori da questo luogo entro cinque minuti, uhm?
Ci vediamo in Sala Grande per la cena.


Se non le dispiace prof, vorrei chiederle una proroga da cinque a dieci minuti... Sarebbe importante per me.
Ariel, ancora dieci e lode, ci vediamo dopo nella "Gnam Room".


Le fece un occhiolino, sperando nel frattempo che la Coordinatrice gli accordasse quei pochi minuti liberi in più per conversare con Alexis.
Non fece altro che aspettare che le due altre figure se ne fossero andate per poi ascoltare il suono della porta che veniva richiusa e quindi voltarsi nuovamente verso la prefetta dei delfini, con aria piuttosto seria e poco da Vergil.

E' brava e la voce non le manca.
Potevi farle cantare qualsiasi altra cosa...
Perché doverle suggerire un pensiero simile?
Sai bene che al momento sono out, non alimentare speranze, sei stata crudele con lei ed anche con me.
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Messaggioda Alexis » 27/01/2013, 19:46

Professoressa Vireau, la prego non se la prenda con Alexis, l'ha fatto solo per aiutare me!

La Delfina alzò lo sguardo su Ariel, sentendo un moto di affetto verso la Grifondoro che si stava prendendo la colpa per qualcosa che non aveva commesso, visto che l'idea era stata della Prefetta bianco-azzurra e di nessun altro: un errore fatto a fin di bene, certo, ma non avrebbe mai lasciato che la colpa finisse tutta sulle spalle dell'amica e per fortuna la professoressa Vireau sembrò piuttosto comprensiva in questo senso.

Ammirevole la sua difesa, signorina Jiménez, ma la sua collega è stata abbastanza intelligente da ammettere il suo errore e visto che il suo curriculum scolastico è immacolato, per stavolta passi. Ma al prossimo errore sarò costretta a prendere provvedimenti, sono stata chiara signorina Parker?

Chiarissima, professoressa.
Le assicuro che non accadrà più, le chiedo ancora scusa.


Mormorò la ragazza col capo chino e l'espressione sinceramente contrita: una piccola parte di sé, però, non poteva fare a meno di pensare a Typhon, e di chiedersi se e come il fidanzato avrebbe reagito nel sapere che la sua "angioletta" aveva violato il Regolamento della scuola, facendosi anche cogliere in flagrante.
Probabilmente gli sarebbe preso un colpo... come successe a lei quando, inaspettatamente, Monique propose alla Grifondoro di entrare a far parte del coro: un enorme sorriso si dipinse sul volto della Delfina, un'espressione di gioia e di fierezza; era felice per lei, e per tutto il coro di Hogwarts che, di sicuro, aveva appena acquistato un membro eccellente tra le sue fila.

Se vuole seguirmi, signorina Jiménez, vorrei parlare un po' con lei sulle lezioni che dovremo effettuare per migliorare la sua interpretazione in vista della sfida contro la Cyprus.
Parker, Cartwright, mi aspetto di trovarvi fuori da questo luogo entro cinque minuti, uhm?
Ci vediamo in Sala Grande per la cena.


Se non le dispiace prof, vorrei chiederle una proroga da cinque a dieci minuti... Sarebbe importante per me.
Ariel, ancora dieci e lode, ci vediamo dopo nella "Gnam Room".


Aveva intuito che il Tassorosso volesse parlarle dall'occhiata che le aveva lanciato prima, così rimase in silenzio a quella richiesta di lui verso la Vice Preside, salutando Ariel con un occhiolino prima di essere lasciata sola con l'amico.

E' brava e la voce non le manca.
Potevi farle cantare qualsiasi altra cosa...
Perché doverle suggerire un pensiero simile?
Sai bene che al momento sono out, non alimentare speranze, sei stata crudele con lei ed anche con me.


... scusami?

Rispose Alexis, voltando lentamente il capo verso Vergil per fissarlo un lungo istante come se non avesse capito il suo discorso, o come se, piuttosto, non volesse credere alle sue orecchie: la colpa adesso era la sua?

Io non le ho suggerito niente, Vergil.
Le ho proposto di cantare una qualsiasi canzone, qualsiasi, e lei mi ha espressamente chiesto di cantare quella che hai ascoltato perché, parole sue, "se la sentiva dentro".
Cos'avrei dovuto fare, vietarglielo?
E' forse colpa mia se è innamorata di te e non vuole saperne di provare a modificare i suoi sentimenti?


Parlava in modo pacato, non pensò nemmeno un secondo di alzare la voce, ma di sicuro il tono era molto più deciso che in passato: no, stare con Typhon non l'aveva resa solo meno incline a seguire le regole...

Sa perfettamente che non provi niente per lei, e nonostante tutto ha voluto cantare quella canzone.
Quale mio gesto è stato crudele? Darle la libertà di esprimere dei sentimenti che prova a vuole continuare a provare anche se non sono ricambiati? O forse non avere una premonizione sul fatto che tu fossi dietro la porta ad ascoltarla?
Sei tu quello crudele, perché ti senti in colpa e non vuoi che ti si ricordi quello che hai fatto.


Non voleva essere cattiva con lui, gli voleva bene, ma non riusciva proprio a capire perché non si sforzasse di andare avanti: non pretendeva che dimenticasse Arianna se ancora non se la sentiva, o che s'innamorasse di Ariel... ma Vergil non ci stava nemmeno provando.
E pur sapendolo preferiva dare la colpa agli altri.

L'hai lasciata tu Vergil, è finita tra voi, e anche se non sai perché o non lo comprendi non mi sembra tu l'abbia inseguita, non hai fatto pazzie per parlarle, né mi pare che lei si sia degnata di contattarti - parole forti, quelle di Alexis, ma reali, e chissà che non lo inducessero a reagire finalmente - Qualunque sia stato il motivo del litigio non avete fatto alcun tentativo di riconciliarvi, con la differenza che lei probabilmente ha capito di dover andare avanti, mentre tu rimani ancorato al ricordo di un passato che non tornerà più, e non ti rendi conto di quello che hai davanti.

Si fermò un momento, come a voler riprendere fiato, passandosi una mano tra i capelli in un gesto di stizza, quasi di fastidio per quell'assurda conversazione che stavano sostenendo.

... una persona che ti ama da cinque anni e pur sapendo che non la ricambi continua a provare questo sentimento per te senza fartelo mai pesare, questo è amore vero.
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Messaggioda Vergil » 29/01/2013, 16:57

Io non le ho suggerito niente, Vergil.
Le ho proposto di cantare una qualsiasi canzone, qualsiasi, e lei mi ha espressamente chiesto di cantare quella che hai ascoltato perché, parole sue, "se la sentiva dentro".
Cos'avrei dovuto fare, vietarglielo?
E' forse colpa mia se è innamorata di te e non vuole saperne di provare a modificare i suoi sentimenti?


Il ragazzo fece volutamente qualche passo indietro.
Non che Alexis stesse alzando la voce, ok, però di sicuro così determinata e aggressiva non l'aveva mai vista prima.
La Parker, forse traviata molto dal modo di fare del fidanzato, stava mostrando in maniera sottile le proprie unghie, tenute nascoste per due lunghi anni di timidezza e placido controllo delle parole.
Il tutto poi, mescolato alla sua innata capacità logica, dialettica e pratica che l'avevano sempre resa, comunque, la prima della classe... Della scuola... Forse del mondo, chissà.
Tuttavia, anche se Vergil Cartwright aveva mostrato inizialmente un poco di stupore nel vedere così l'approccio dell'amica alla discussione, successivamente assestò la propria posizione, sospirando, mentre la ascoltava inveire sempre di più con un modo talmente controllato da apparire quasi irreale.

Sa perfettamente che non provi niente per lei, e nonostante tutto ha voluto cantare quella canzone.
Quale mio gesto è stato crudele? Darle la libertà di esprimere dei sentimenti che prova a vuole continuare a provare anche se non sono ricambiati? O forse non avere una premonizione sul fatto che tu fossi dietro la porta ad ascoltarla?
Sei tu quello crudele, perché ti senti in colpa e non vuoi che ti si ricordi quello che hai fatto.


Io non mi sento in colpa di nulla, non verso di te o verso di lei.
Lex, se sai che lei prova ancora dei forti sentimenti, si, la lasci cantare ed esprimersi, ma non le metti il carico dicendole anche di immaginarsi la sua ipotetica anima gemella di fronte.
Andiamo, lo sai bene anche tu che non serviva di certo che le facessi quell'appunto, lei l'avrebbe immaginato da sola senza consiglio.
Non potevi sapere che ero lì dietro, bene, ma non è quella la colpa che ti sto dando, ma il modo con il quale volutamente hai buttato altra legna su un fuoco già bello alto e incontrollato... Non te ne rendi conto, ma le fai del male così, non ci pensi?


Forse era la prima volta in due anni che si trovavano a scontrarsi così caldamente su due fronti opposti, accomunati dal semplice desiderio di supportare un'amica, una ragazza che dolcemente ogni giorno sorrideva ad entrambi nascondendo un grande dolore.
Lei parlava seguendo il proprio filo, lui seguendo il suo, ma onestamente non si poteva capire a priori chi stesse dicendo la cosa più giusta.
Vergil si appoggiò allo schienale di una delle poltrone di rosso velluto, incrociando le braccia al petto, mentre dentro di se ricordava come se fosse stato il giorno precedente quando lui e Alexis conversavano a proposito dei suoi sensi di colpa.
Lei gli chiese molti mesi prima se intendeva parlare con un professore dell'accaduto, dei due mesi di vuoto legati ai comportamenti con Arianna Ricciardi, sua ex fidanzata, ma lui liquidò tutto quanto con un semplice "Ne ho parlato con i miei, non preoccuparti...".
Si, ne aveva parlato con i suoi, ed anche con uno psicologo magico, per trovare una soluzione alla stranezza del suo comportamento che da un giorno all'altro era cambiato così radicalmente da portarlo ad interrompere la sua relazione con la ragazza più bella, a detta sua, di Hogwarts.
Ancora oggi però, il prefetto dei Tassi faceva ogni giorni i conti con il proprio dolore ed il proprio rammarico di non esser riuscito a sistemare la cosa, questo in parte per colpa sua ed in parte per tutta la faccenda che molte spiegazioni razionali non poteva trovarne.
A quel punto, in quel frangente, ci si mise anche la Parker a piantare meglio l'ago nella ferita, forse non volutamente, ma con un tale ardore da volere probabilmente scuotere le fondamenta di trostezza e malinconia che l'americano si era costruito attorno.

L'hai lasciata tu Vergil, è finita tra voi, e anche se non sai perché o non lo comprendi non mi sembra tu l'abbia inseguita, non hai fatto pazzie per parlarle, né mi pare che lei si sia degnata di contattarti.
Qualunque sia stato il motivo del litigio non avete fatto alcun tentativo di riconciliarvi, con la differenza che lei probabilmente ha capito di dover andare avanti, mentre tu rimani ancorato al ricordo di un passato che non tornerà più, e non ti rendi conto di quello che hai davanti.


Non posso avvicinarmi a lei soltanto perché... Perché...

... una persona che ti ama da cinque anni e pur sapendo che non la ricambi continua a provare questo sentimento per te senza fartelo mai pesare, questo è amore vero.

Appunto, non posso avvicinarmi a lei sapendo quello che Ariel prova così spasmodicamente da tutto questo tempo.
La sai una cosa Lex? Forse per Arianna io stavo iniziando a provare qualcosa di molto più forte della cotta che ti viene verso la strafiga.
Era qualcosa di incontrollato, che ti fa battere il cuore e che ti rende sorridente ogni mattina nemmeno sapendo il perché.
Non posso esserne certo ma penso proprio che mi stavo innamorando di lei, o magari già lo ero e dovevo soltanto accorgermene...


Sciolse le braccia conserte, muovendo un passo per andarsi a sedere sulla poltrona, sbuffando e portando i gomiti sulle ginocchia e le mani alle guance, come se volesse riflettere, oppure soffrire, oppure soltanto non reggere il confronto dello sguardo severo della ragazza.
Vergil Cartwright era maturato molto in quegli anni, ma nonostante tutto, c'erano ancora molti insegnamenti che la vita doveva dargli a suon di colpi di frusta e di mazza. Non sempre però i colpi fortificano, a volte prima ti buttano giù, ti lasciano a terra privo di sensi.
Soltanto se riesci poi a svegliarti, a riprendere conoscenza, a tornare sul campo di guerra del vivere, vuol dire che sei migliorato, che sei più forte e capace di affrontare ogni giorno come se fosse l'ultimo.
Lui molti mesi fa si svegliò di improvviso, una mattina, accorgendosi di aver fatto solo una miriade di idiozie, accorgendosi di aver perso qualcosa di fondamentale, qualcosa che poteva cambiare tutto, che poteva renderlo completo.
Quel colpo lo portò a cadere al terreno e purtroppo, anche se nel costante proseguo dei giorni e delle ore successivi lui mostrò sorrisi a tutti, battute e colpi di scena, nella realtà interiore continuava ad essere al tappeto, addormentato in un coma amaro e doloroso.

Mi auguro non ti debba mai capitare quello che è successo a me.
Anche se forse, nel caso capitasse a te e Typhon, probabilmente lui riuscirebbe a perdonarti, perché ti ama.
Io cosa avrei potuto fare allora? Andare da lei a dirle: "Ti prego, perdonami, scusami se ti ho umiliata, insultata e tratta da schifo dicendo anche che mi sarei vergognato a farmi vedere in giro con te. Riprendimi e ti prometto che i miei deliri nervosi cercherò di tenerli maggiormente sotto controllo!" ... Tsk... Sai, una mia compagna di Casata a distanza di una settimana dal fattaccio mi cercò di dire che aveva visto Ary in intimità con qualcun altro... Per altro alla tua inaugurazione... Era bello? Più di me?


Scosse il capo con un sorriso sarcastico, mentre si dava un mezzo schiaffo sulla fronte.
Ma cosa diavolo stava dicendo, cosa stava chiedendo, poi ad Alexis che poverina non c'entrava niente.
Non c'era bisogno di incolpare o mettere in difficoltà chi tentava di stargli vicino in qualche modo.
Non sentiva di aver sbagliato nel dirle che secondo lui era un'esagerazione alimentare Ariel in quel modo, ma di sicuro quella era l'unica accusa che poteva sentirsi di farle, nient'altro.
Sentì le lacrime salire grosse e maledette, mentre stringeva le palpebre per costringerle a ritirarsi ed invece come unico risultato bagnò il parquet lucido della grande sala adibita alle cerimonie musicali.
Tirò su col naso, si, stava piangendo, poco, forse non copiosamente, ma vedere Vergil Cartwright, si, proprio quel Vergil Cartwright piangere o anche solo versare una lacrima, poteva lasciare completamente sconvolti.

Non sai quante volte ho pensato di scriverle, anche soltanto per chiederle scusa.
Ma ho pensato che se avesse rivisto la mia scrittura sarebbe stata comunque male, le avrei ricordato di quella brutta persona che l'ha ferita gratuitamente, ed allora non ho mai avuto il coraggio di dirle quello che tenevo dentro di me.
Perché mi sono dovuto comportare così?
Chi mi ha trasformato in quel mostro... Chi?
Ero davvero io?
... Mi manca...
... Mi manca...
... Mi manca...
... Sigh...
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Messaggioda Alexis » 29/01/2013, 19:11

Era la prima volta che lei e Vergil litigavano, seppur quel litigio stesse avvenendo con toni molto pacati, nessuno dei due si stava alterando: erano semplicemente entrambi molto seri e gravi nel tono di voce e nello sguardo, si fronteggiavano con le loro opinioni diverse, ciascuno con la convinzione di essere nel giusto. E forse la verità era di entrambi così come lo era il torto, forse semplicemente stava nel mezzo ed entrambi ne possedevano una parte.

Io non mi sento in colpa di nulla, non verso di te o verso di lei.
Lex, se sai che lei prova ancora dei forti sentimenti, si, la lasci cantare ed esprimersi, ma non le metti il carico dicendole anche di immaginarsi la sua ipotetica anima gemella di fronte.
Andiamo, lo sai bene anche tu che non serviva di certo che le facessi quell'appunto, lei l'avrebbe immaginato da sola senza consiglio.
Non potevi sapere che ero lì dietro, bene, ma non è quella la colpa che ti sto dando, ma il modo con il quale volutamente hai buttato altra legna su un fuoco già bello alto e incontrollato... Non te ne rendi conto, ma le fai del male così, non ci pensi?


Io... volevo soltanto che si esprimesse al meglio delle sue possibilità. E quando l'ho vista come bloccata su quel palco... ho pensato che solo immaginandoti lì, di fronte a lei, sarebbe riuscita a lasciarsi andare.

E in effetti così era stato, Ariel era stata meravigliosa al punto che la Direttrice Artistica del coro aveva deciso di prenderla come cantante, quindi forse il suo gesto era servito a qualcosa; ma sì, capiva il suo punto di vista, tanto che sul suo volto si dipinse un'espressione vagamente colpevole che le fece abbassare il capo con un sospiro.
Forse la cosa che più le faceva male era che per quanto ci sperasse con tutta se stessa, Vergil sembrava deciso a rimanere col pensiero fisso su Arianna, sembrava non riuscire ad andare avanti, a ricominciare con la sua vita tentando di dimenticarla, e questo la faceva sentire tremendamente impotente... soprattutto quando c'era una persona come Ariel che non voleva altro che stargli accanto.

Appunto, non posso avvicinarmi a lei sapendo quello che Ariel prova così spasmodicamente da tutto questo tempo.
La sai una cosa Lex? Forse per Arianna io stavo iniziando a provare qualcosa di molto più forte della cotta che ti viene verso la strafiga.
Era qualcosa di incontrollato, che ti fa battere il cuore e che ti rende sorridente ogni mattina nemmeno sapendo il perché.
Non posso esserne certo ma penso proprio che mi stavo innamorando di lei, o magari già lo ero e dovevo soltanto accorgermene...


Lo osservò lasciarsi andare su una poltroncina, l'espressione e lo sguardo, oltre al tono di voce, affranti, e si sedette accanto a lui dopo un secondo d'incertezza, posandogli una mano sul capo per accarezzarlo dolcemente, per confortarlo come poteva: non avrebbe mai voluto che s'innamorasse di una come Arianna, aveva sempre pensato che non fossero adatti per stare insieme, ma sapeva che al cuore non si poteva certo comandare ed ora si sentiva uno schifo nel pensare che un suo desiderio, avverandosi, aveva portato così tanto dolore nella vita dell'amico.

Mi auguro non ti debba mai capitare quello che è successo a me.
Anche se forse, nel caso capitasse a te e Typhon, probabilmente lui riuscirebbe a perdonarti, perché ti ama.
Io cosa avrei potuto fare allora? Andare da lei a dirle: "Ti prego, perdonami, scusami se ti ho umiliata, insultata e tratta da schifo dicendo anche che mi sarei vergognato a farmi vedere in giro con te. Riprendimi e ti prometto che i miei deliri nervosi cercherò di tenerli maggiormente sotto controllo!" ... Tsk... Sai, una mia compagna di Casata a distanza di una settimana dal fattaccio mi cercò di dire che aveva visto Ary in intimità con qualcun altro... Per altro alla tua inaugurazione... Era bello? Più di me?


Vergil...

Mormorò Alexis, scuotendo il capo con aria addolorata: le sembrava esagerato dire che fossero in intimità, a quanto aveva visto lei non si erano né baciati né altro... e d'altronde se la sentiva davvero, nonostante tutto, di biasimarla? Vergil l'aveva lasciata sola la sera dell'inaugurazione, lei era triste, ed uno sconosciuto le aveva fatto tornare il sorriso: da questo punto di vista, Robyn era stato una manna dal cielo per la Dragargenteo... e un ulteriore motivo di distacco tra lei e il Tassorosso.

Non sai quante volte ho pensato di scriverle, anche soltanto per chiederle scusa.
Ma ho pensato che se avesse rivisto la mia scrittura sarebbe stata comunque male, le avrei ricordato di quella brutta persona che l'ha ferita gratuitamente, ed allora non ho mai avuto il coraggio di dirle quello che tenevo dentro di me.
Perché mi sono dovuto comportare così?
Chi mi ha trasformato in quel mostro... Chi?
Ero davvero io?
... Mi manca...
... Mi manca...
... Mi manca...
... Sigh...


Non disse niente, limitandosi a stringere Vergil forte a sé, posandogli un piccolo bacio sulla nuca: avrebbe tanto voluto poter fare qualcosa che lo facesse stare meglio, ma non poteva di certo costringere Arianna a tornare con lui; forse però poteva capire meglio cosa fosse successo tra loro, forse poteva indagare... ma non da sola.
Avrebbe dovuto chiedere aiuto a Typhon, e sperare che il fidanzato fosse disposto a collaborare con lei.

Vieni, dai... usciamo dal Castello e andiamo a fare una passeggiata, ti va?
Parliamo ancora un po', come facevamo un tempo.


Gli propose dolcemente: in quel momento tutto, dallo studio alle ricerche, dalla catalogazione dei libri al relax personale, tutto poteva aspettare; in quel momento, voleva essere solo la migliore amica di Vergil Cartwright.


[FINE]
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Messaggioda Sandyon » 29/01/2013, 20:31

CONFERISCO 4 PUNTI ESPERIENZA A MONIQUE PER BUON GIOCO.
CONFERISCO 3 PUNTI ESPERIENZA AD ARIEL PER BUON GIOCO.
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Messaggioda Artemisia » 11/04/2013, 17:38

Martedì-15,30

La lezione di Pozioni era finita da alcuni minuti e la giovane corvonero era schizzata fuori dall'aula insieme a Cappie e ad Elisabeth. Camminavo tutte e tre con passo spedito per arrivare puntuali all'auditorium. Il cuore di Artemisia batteva all'impazzata, le mani stavano già cominciando a sudare. Arrivarano alle porti dell'auditorium che videro aperte. La piccolina guardò determinata la tassorosso e la serpeverde

sono pronta
pensò stringendo i pugni e fissando dritta davanti a sè.
tanta merda corvetta
fai nera la Vireau
cercò di sorridere alle ragazzine; le fissò per alcuni attimi e dopo aver preso coraggio entrò nel luogo dell'incontro con Monique Vireau.
I suoi passi rimbombavano per via dell'acustica del luogo; parevano quasi ovattati al suo passaggio. Con suo grande stupore vide che la vicepreside non era ancora giunta.
Timidamente salì sul palco, sperando di non essere vista da nessuno. L'immensità di quel luogo la sovrastava. Tutto quello le metteva i brividi.
scaldiamoci un po' la voce
pensò cominciando a fare qualche vocalizzo per cercare di rilassarsi e per scaldare al meglio la voce.
Il momento in cui si sarebbe giocata il tutto per tutto sarebbe arrivato presto
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Messaggioda Monique » 11/04/2013, 17:58

[Martedì - ore 15.35]


Dannata burocrazia.

Quel pomeriggio Monique non era esattamente di buon umore.
Con l'arrivo delle delegazioni di Cyprus e Musashi, la scuola era stata tirata a lucido, ma sembrava che per l'accademia americana ci fosse sempre qualche dettaglio in più da definire: la sistemazione dei ragazzi, la possibilità di consumare i pasti separatamente, le ore che potevano dedicare al riscaldamento vocale.. ogni giorno ce n'era una, e ormai l'ufficio della Vice Preside sembrava un guazzabuglio di pergamene nuove, vecchie, lette, da leggere, appallottolate e ben conservate; il caos, insomma.
Camminava a passo veloce verso l'Auditorium, dove aveva appuntamento con una Corvonero per farla entrare nel coro: nuove voci, sicuramente una cosa positiva per Monique, che scaricava rabbia ad ogni passo che compiva; sapeva infatti che non sarebbe stato giusto sfogare i suoi nervi contro Artemisia, e che avrebbe dovuto ascoltare la sua prova con tutta la calma del mondo, per poterle dare un giudizio oggettivo ed imparziale.
Arrivò di fronte alle porte dell'Auditorium, aperte naturalmente visto che la prova coi musicisti era da poco conclusa, e per un secondo si fermò accanto ad esse, ad osservare la bambina che si trovava già sul palco, pronta a cantare visto che stava scaldando la voce.

Immagine


Monique entrò nell'Auditorium a passo lento, leggero, ma il rumore dei tacchi risuonava sul pavimento perfettamente lucido del salone e, dunque, sarebbe stato udibile dalla bambina che colei che stava aspettando era arrivata.

Buon pomeriggio, signorina Keller.
Rimanga pure sul palco, e mi scusi per il ritardo.


La salutò la donna, spostandosi sulla prima fila dei divanetti di sinistra per prendere posto su uno di essi, scivolandoci elegantemente sopra così da accavallare le gambe: prese la bacchetta, un catalizzatore magico molto particolare il suo, poiché sembrava quasi fatto di cristallo, e lo agitò appena, facendo comparire una cartelletta e una piuma con la punta già nera d'inchiostro che prese subito dopo, ritirando la sua fedele Rose, così si chiamava la bacchetta, nella tasca interno del mantello.

Molto bene... direi che possiamo cominciare, signorina Keller.
Immagino lei abbia già informato i musicisti alle sue spalle di ciò che vuole cantare oggi, giusto?


Domandò Monique, indicando il gruppo di ragazzi che si trovava dietro la Corvetta, e che avrebbe avuto il compito di accompagnare la sua voce, suonando la canzone che lei aveva scelto di portare per la prova.

Quando vuole, può cominciare.
Parleremo più tardi.


Aggiunse la Vice Preside, chiudendosi poi in un silenzio concentrato: ci sarebbe stato tempo, dopo, per chiederle un po' d'informazioni sul canto e sui suoi eventuali studi, ora voleva solo ascoltare la sua voce.
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Messaggioda Artemisia » 11/04/2013, 18:26

Sentendo dei passi si interruppe facendo un saltello all'indietro per la paura. Credeva che qualcuno la stesse spiando

Buon pomeriggio, signorina Keller.
Rimanga pure sul palco, e mi scusi per il ritardo.

Sentendo quelle parole avvampa di calore. La sua faccia diviene bordeaux. Si sente un piccolo scricciolo in difficoltà, quasi come se fosse stata scoperta a fare qualcosa di illegale, ma non stava facendo nulla di male a rifletterci bene
Prese un respirone per calmarsi e fece un passo avanti, ancora un po' tremante. Ormai le mani era un bagno di sudore e la piccola cercava di asciugarle sulla sua gonnellina.
Molto bene... direi che possiamo cominciare, signorina Keller.
Immagino lei abbia già informato i musicisti alle sue spalle di ciò che vuole cantare oggi, giusto?


Si...signorina Vireau...ho già informato i...i...musicisti dello spartito. Il brano...è un brano in tedesco.....dal ehm...dal titolo Wer Bin Ich
disse con voce tremante. Trovarsi in quella situazione la metteva in agitazione. Non aveva mai cantato davanti a nessuno se non davanti al cugino Morian, all'insegnante dove andavano insieme e davanti al suo cucciolone Alex.
Quando vuole, può cominciare.
Trasse un profondo sospirò cercando di smettere di tremare. Diede un colpettino di voce focalizzandosi il testo della canzone della mente. Diede tre colpetti con il piede e facendo segno ai musici di attaccare con il piano forte.
Appena sentì la musica suonare si calmò e si senti piena di energie. Le mani si stringevano nel microfono. Era tranquilla. Cominciò a cantare
ch kann nicht schlafen
Mein Kopf ist so randvoll von dir
Kein Mond für uns
Schwarz ist die Nacht
Und du träumst neben mir.....

Immagine
Le parole del testo le uscivano dolci e mentre le cantava si cullava dolcemente sui piedi. Sembrava aver acquistato una nuova forza interiore. La canzone procedeva dolce accompagnata solo dal pianoforte. Quando, ad un tratto,cambiò leggermente ritmo con l'entrata della batteria.
Sembrava che gli occhi della bambina si riempissero di lacrime emozionandosi a ogni parola che cantava. La voce rimaneva salda. Fino a che non finì di cantare.
A ogni parola pensava a suo cugino,alla sua casa. Quella canzone le ricordava casa sua e tutto questo la emozionava tantissimo. Sperava che la Vireau non si fosse resa conto di quanto quella canzone significasse per lei e di come le facesse scendere mute lacrime sul viso.
Finita l'esibizione si asciugò il volto sperando di non essere vista
In volto era rossa come un peperone, un misto tra vergogna, timore e affaticamento.
Tutta tremante fece qualche passetto in avanti e tutta timorosa si rivolse a Monique Vireau
Spero...le...sia ehm...piaciuta...signorina Vireau
Disse ricominciando a balbettare per la vergogna. Non era molto brava a socializzare; sperava che la vicepreside avesse apprezzato lo sforzo

Spoiler:
questo è il link alla canzone http://www.youtube.com/watch?v=JN6OUYBVldc
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