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Dirett.ce Artistica: Monique Vireau
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da Caroline Priscilla » 20/01/2013, 18:33
[Lunedì - Ore 18:45]
Si Vergil, ho capito! Grazie mille per il tuo aiuto, sei sempre così...gentile... Si, si hai ragione, si è fatto tardi! Va bene allora ci vediamo dopo in Sala Comune. Ciao!
La tassetta salutò con sguardo adorante il prefetto dei Tassorosso Vergil Cartwright, sospirando rumorosamente non appena il giovane mago svoltò l'angolo. Erano passati ben venticinque minuti dall'orario stabilito per il suo appuntamento col fratellino Jorge, tempo che per la strega era volato in un attimo, troppo presa a parlare col Tassorosso per rendersi conto del suo abissale ritardo. Solo dopo aver lanciato un'occhiata sbadata al proprio orologio da polso, la piccola sobbalzò rendendosi conto di quanto tempo fosse passato.
Oh cavolo! Ocavolocavolocavolo! Jorge mi ammazzerà!
Cappie si voltò di scatto, raggiungendo di corsa l'entrata dell'Auditorium sperando di trovarvi lì davanti, ad attenderla, un delfino spazientito e corrucciato. Quale non fu invece la sua sorpresa nel vedere che non c'era nessuno!
Ma dove diavolo sarà finito?
Forse il ragazzino aveva deciso di aver aspettato anche fin troppo. O forse voleva fargliela pagare (giustamente) per il suo ritardo. Fatto sta che la piccola, nel guardarsi intorno, notò che la porta della Sala Musica era stranamente aperta.
Per la pozione incatramata di Merlino, speriamo che quell'idiota non sia entrato dentro!
Speranza abbastanza vana. La tassetta aprì lentamente la porta, sbirciando dentro con gli occhietti vispi, cercando di scrutare al suo interno per vedere qualcosa. Il vociare di qualcuno la fece uscire immediatamente allo scoperto, pensando, a torto, di trovarci solo il delfino intento a combinarne un'altra delle sue.
Allora sei qui stupido idiota! Mi hai fatto prendere un colpo, lo sai che non puoi entrare qua dentr....oh professoressa! Ah...ecco...io...
La bambina iniziò a balbettare nel trovarsi di fronte proprio la sua Vicepreside, Monique Vireau, nonchè Direttrice artistica del Coro. Il suo sguardo imbarazzato si spostò fugacemente da lei all'amico lì presente, che stringeva nel frattempo fra le mani uno strano strumento musicale. Non ci volle molto per capire che il delfino si era appena fatto mettere in punizione e che, probabilmente, anche a lei sarebbe toccata la stessa sorte.
Professoressa...m-mi spiace per l'interruzione ma ho visto che la porta dell'Auditorium era aperta...eh...ehm ecco...posso...posso portarmi via il mio frat...ehm volevo dire Alvares? Ah...eh mi dispiace tanto...per il linguaggio di prima...
Eh già, la docente col suo modo di fare e di porsi riusciva a metterla molto in soggezione. Un po' come il padre, quando la sgridava per aver fatto qualcosa di sbagliato. Solo che con lui lacrimoni e occhi dolci riuscivano sempre ad ammorbidirlo. La giovane strega non si azzardò a provarci anche con la Vireau, invece, convinta fin nell'animo che se l'avesse fatto si sarebbe beccata un fulmine in pieno.
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da Jorge » 20/01/2013, 23:20
Si era confidato con la sua Capa non per avere uno sconto di pena, come dicevano i babbani, ma semplicemente per farle capire che non era più il bulletto indisciplinato che combinava guai a ruota libera nella Sala Comune dei Delfini e non solo. Era cresciuto durante quell’estate e aveva deciso di mettere la testa posto e di tenersi il più lontano possibile dai guai, sperando che questi decidessero di restare lontano da lui. Era determinato a ripulire la sua pessima reputazione perché ora aveva una progettualità o almeno pensava di averla: convincere la Bennet a prenderlo come suo assistente e diventare Prefetto. E per fare tutte e due queste cose doveva assolutamente dimostrare a tutti, Monique in primis che era cambiato e che di lui ci si poteva fidare. Certo la strada era tutta in salita, ma il portoghese adorava le sfide, soprattutto quelle in cui non aveva nulla da perdere, come in questo caso. Così accettò di buon grado la punizione che gli venne affibbiata, riflettendo che passare un po’ di tempo extra in Biblioteca avrebbe potuto fargli solo bene e avrebbe anche potuto scoprire qualche fatto interessante. Prima di congedarsi però voleva essere certo che non ci fossero altre pendenze con la VicePreside così le chiese se dovesse fare altro. In effetti una cosa c'è, signorino Alvares... - inclinò la testa di lato, fermandosi ai piedi del palco da cui era finalmente riuscito a scendere - da domani lei seguirà regolarmente tutte le prove del coro come parte di esso. E se suo padre dovesse avere qualcosa da ridire, me lo faccia sapere... sarò ben lieta di fare due chiacchiere con lui personalmente.Mi vuole nel coro? E’ sicura?Chiese completamente sbalordito, il viso un arcobaleno di emozioni indistricabili: era contento di potersi dedicare alla musica e scoprire se nelle sue vene scorresse la stessa passione che animava la madre, preoccupato della reazione del padre, infastidito dall’idea di dover passare del tempo in compagnia di gente che non conosceva e che di sicuro non l’avrebbe apprezzato e allo stesso tempo estasiato di avere qualcos’altro in comune con la sua sorellina. Ovviamente la sua domanda era così stupida e scontata che la Vireau non si prese la briga di rispondergli a parole, limitandosi a rivolgerli una occhiata delle sue in cui il delfino lesse un chiaro ammonimento: prova a combinare anche un solo piccolo casino e di espello dal Mondo Magico. Benissimo professoressa, non si preoccupi non le farò rimpiangere di avermi dato questa occasione – disse quindi serio, decidendo su due piedi che quella era davvero una grossa opportunità per lui – E per mio padre… bè penso che basterà riuscire a entrare nella squadra di Quidditch dei Delfiniazzurro e mantenere la media ottimale che ho per tenerlo buono.E il sorriso saputello che gli spuntò sul viso era il segno che da qualche parte in mezzo a tutti quei buoni propositi il vecchio Jorge continuava a esistere. Stava per congedarsi definitivamente dalla VicePreside in maniera educata e formale quando un tornado si abbattè su di lui, distruggendo, con molte probabilità, in un lampo quella briciola di credibilità che aveva appena costruito. Allora sei qui stupido idiota! Mi hai fatto prendere un colpo, lo sai che non puoi entrare qua dentr....oh professoressa! Ah...ecco...io...Uno sguardo, diretto, duro, lanciato a occhi socchiusi, una mano protesa in avanti e un dito teso a intimare il silenzio. Chiunque, anche un Troll cieco, avrebbe colto il senso della mimica di Jorge che stava approfittando del fatto che la docente si fosse voltata verso C aroline Priscilla per intimarle di stare zitta. Peccato che la tassetta fosse più ottusa di un Troll cieco e che quindi partì per la tangente babbana. Professoressa...m-mi spiace per l'interruzione ma ho visto che la porta dell'Auditorium era aperta...eh...ehm ecco...posso...posso portarmi via il mio frat...ehm volevo dire Alvares? Ah...eh mi dispiace tanto...per il linguaggio di prima...Scuotendo la testa disperato, Jorge recuperò la propria borsa e marciò sulla sua sorellina con un’espressione truce in volto per poi sussurrarle a pochi centimetri dal viso. Un’altra parola e ti faccio esplodere con tutto il calderone durante la prossima lezione di Pozioni.La minacciò, per poi cercare di recuperare un atteggiamento più cordiale anche se sempre teso per potersi rivolgere alla sua Capa. Professoressa Vireau mi scusi ancora. – disse quindi facendo un piccolo inchino – Adesso con il suo permesso mi faccio accompagnare da Cappie a parlare con Madama Berforth per definire i termini della mia punizione. E le assicuro che entrambi saremo puntualissimi al prossimo incontro del coro.E così dicendo spinse poco delicatamente Cappie fuori dall’Auditorium per poi, una volta fuori dalla portata visiva della VicePreside, trascinarla di peso dietro una delle tante armature del corridoio per dirgliene quattro sul suo senso della puntualità e confidarle che adesso anche lui era un membro effettivo del coro. [FINE]
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da Monique » 23/01/2013, 15:07
[Sabato - Corridoio prima dell'Auditorium - ore 16.35]
Per quanto mi scocci ammetterlo, signor Cartwright, lei al momento è il mio asso nella manica... e se non riesco a trovare una voce femminile che si armonizzi bene con lei, siamo fregati.
Molto schietta Monique, forse più del solito, ma era evidente che più la sfida "amichevole" - ma perché, c'era ancora qualcuno che credeva lo fosse? - con la Cyprus e la Musashi si avvicinava e più la donna diventava nervosa: non tanto per la scuola giapponese, che pur vantando ottimi elementi era sempre bene o male a livello di quella inglese... ma per quella americana. La Cyprus batteva Hogwarts ormai da più di metà secolo, e la Vireau non aveva certo intenzione di portare avanti quella orrenda ed umiliante tradizione, non ora che c'era lei a comando del coro.
Dobbiamo trovare qualcuno che sappia cantare bene, e che in più possa essere abbastanza grande da potervi far cantare una canzone insieme senza sembrare ridicoli... possibile che lei non conosca nessuno? Non è il più popolare della scuola?
Domandò la Vice Preside della scuola, scoccando un'occhiata a Vergil: non che fosse colpa sua, poverino, era lei ad avere i nervi ben più che a fior di pelle. Stavano camminando per il corridoio che portava verso l'Auditorium, dove Monique aveva intenzione di fare una lezione privata col Tassorosso per migliorarne la voce, quando sentì dei rumori provenire proprio da quello che lei considerava un luogo sacro: fermò il suo incedere e lanciò un'occhiata gelida verso la porta, un'espressione fredda e seria sul viso.
Se è Alvares un'altra volta, giuro che...
Sbottò la donna, senza però riuscire a finire la frase visto che, accostandosi alla porta dell'Auditorium, notò sul palco due figure femminili: una, quella che conosceva bene, era Alexis, la sua Prefetta, mentre l'altra una Grifondoro notata più che altro a lezione, Jiménez se ben ricordava; ma che ci facevano lì? Fece cenno a Cartwright di rimanere fermo, stessa cosa che fece lei invece di entrare e fare una scenata: voleva capire perché la sua co-coordinatrice del coro avesse portato lì Ariel, sperando in cuor suo che la ragione fosse ben più che valida.
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da Vergil » 23/01/2013, 18:41
| SABATO - CORRIDOIO PRIMA DELL'AUDITORIUM - 16:35 |
Per quanto mi scocci ammetterlo, signor Cartwright, lei al momento è il mio asso nella manica... e se non riesco a trovare una voce femminile che si armonizzi bene con lei, siamo fregati.
E per quanto scocci ammetterlo a me, prof, se sono davvero io l'unico asso nella manica di Hogwarts, allora con o senza spalla, siamo abbastanza messi male!
Obiettivamente in un momento del genere, con la Vireau agli stessi livelli di una centralina elettrica nel periodo di Natale, dirle esattamente quello che pensava in modo schietto era l'ultima cosa da fare, ma Vergil non se la sentiva proprio di dire bugie o di sentirsi onorato ad essere l'unica carta da giocare per la scuola a livello di coro. Lui che tempo prima era stato tranquillamente e velocemente scartato dalla direttrice artistica della Cyprus per lo scarso talento dimostrato. Era vero, il Cartwright non era un tipo eccessivamente talentuoso e la sua voce per essere davvero fuori dal comune doveva essere molto più allenata di quella che possedeva al momento. Aveva solo un gran carisma, un modo allegro ed energico di mostrare il suo talento musicale e quella era stata l'unica motivazione per la quale la professoressa di incantesimi aveva acconsentito ad accettarlo dentro il coro.
Dobbiamo trovare qualcuno che sappia cantare bene, e che in più possa essere abbastanza grande da potervi far cantare una canzone insieme senza sembrare ridicoli... possibile che lei non conosca nessuno? Non è il più popolare della scuola?
!!!... Ecco... Io... No... Non credo. O almeno, adesso non mi viene in mente nessuno...
Deglutì lentamente, ricacciando indietro qualunque groppo al cuore che poteva essere salito in quell'istante. Certo, l'unica alla quale poteva pensare era la persona che circa un anno prima si era confidata a lui nel suo saper cantare, cantando una canzone e dimostrando quanto la sua voce fosse bella, particolare, melodiosa, dolce... Fantastica. Forse la stava incensando un po' troppo, quello si, ma era così che si percepiva la voce della persona adorata, una persona che dall'anima di Vergil non se ne era ancora per nulla andata, per quanto ormai era uscita da scuola già da alcune settimane e di lei non aveva più visto traccia per i corridoi. Un buon modo per cicatrizzare la ferita che per altro, si era procurato da solo come un fottuto idiota. Poi dei rumori provenire dall'interno dell'Auditorium. Monique era stata ben più che precisa verso gli studenti riguardo al fatto che non voleva che nessuno si avvicinasse a quel luogo senza il suo permesso, eccetto per vasi eccezzionali la vice direttrice, Alexis Parker. Difatti era proprio lei la ragazza che adesso stava popolando il posto, assieme anche ad un'altra persona, Ariel Jiménez, una Grifondoro, per altro prefetta, che si sapeva fosse cotta di Vergil da parecchio. Il ragazzo riuscendo ad individuare le due giovani studentesse, non poté fare a meno di ricordare quell'episodio di qualche mese prima dove la collega aveva avuto l'ardire di tentare a baciarlo, lasciandolo abbastanza di stucco. Mettendo da parte però quei pensieri, si concentrò invece sugli occhi della Vireau che adesso scrutavano all'interno senza però lasciare che lei entrasse per fare una delle sue solite scenate che, in quel periodo esplosivo, erano abbastanza all'ordine del giorno. Il tassobello allora decise di godersi semplicemente la scena, piuttosto curioso forse anche lui, rimanendo immobile e permettendo così il proseguire degli eventi.
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da Alexis » 24/01/2013, 12:58
[Sabato - Interno Auditorium - ore 16.20]
Puoi stare tranquilla, te l'ho detto!
Esclamò Alexis per la, come minimo, decima volta da quando lei ed Ariel avevano messo piede nell'Auditorium, all'incirca una ventina di minuti prima: in quanto co-coordinatrice del coro, la Delfinazzurro, giunta ormai al suo ultimo anno scolastico, sapeva perfettamente quali fossero gli orari nei quali i ragazzi definiti "Musicanti", cioè coloro che appunto facevano parte del coro di Hogwarts, provavano tutti insieme, esercitandosi in sala musica o direttamente in Auditorium... e il sabato era uno dei pochi giorni liberi che Monique lasciava loro; perciò era impossibile che qualcuno decidesse di fare un'improvvisata da quelle parti, senza contare che la Vireau aveva tassativamente proibito agli studenti di mettere piede lì dentro senza il suo esplicito permesso.
In effetti potrei anche essermi appena cacciata nei guai per questo...
Pensò la Prefetta, scacciando poi quel pensiero conu un vigoroso cenno del capo a destra e a sinistra: era lì per aiutare una sua amica e l'avrebbe fatto, dopodiché se ne sarebbero andate lasciando tutto in ordine e nessuno avrebbe mai saputo nulla; per una volta, la fortuna poteva anche assisterla almeno un pochino, no?
Se vuoi davvero entrare nel coro dovrai pur esercitarti ogni tanto, no? E credimi, sentire la tua voce qui in Auditorium è tutta un'altra cosa! - esclamò dunque Alexis, ritrovando il sorriso e la sicurezza per quel gesto forse un po' azzardato ma che lei considerava del tutto giustificato - Purtroppo più la sfida si avvicina e più la professoressa Vireau diventa nervosa... perciò dobbiamo essere sicure che la tua esibizione la lasci senza fiato!
Le dispiaceva infatti vedere la sua Caposcuola così tesa, e anche se ne comprendeva alla perfezione il motivo, era comunque intenzionata a darle una mano nel suo piccolo: e se ciò significava tirar fuori il potenziale dall'amica Grifondoro, allora perché non tentare?
Eccoci Lex, scusa per il ritardo!
La voce di Calvin Owens fece voltare la Delfinazzurro, che aveva chiesto a lui e ad Evan Chambers - entrambi grandi amici di Vergil - di venire a darle una mano con le esercitazioni per Ariel, così da darle una musica su cui cantare; ciò che aveva chiesto loro, inoltre, era di non dire niente a Vergil, perché non voleva che la Grifondoro si agitasse e decidesse di lasciar perdere tutto, coro compreso. Ciò che invece non si aspettava, era di vedere, insieme a loro, praticamente la metà dei musicisti del coro.
Ma... che avete combinato?!
L'hai detto tu che ti servivano dei musicisti, no? Più siamo e meglio è, e poi dovrà pur esercitarsi con un po' di pubblico, che dici? A proposito, ciao bella colombiana, coma va?
Alexis alzò gli occhi al cielo mentre Evan faceva il simpatico con Ariel - non era del tutto sicura che ci stesse provando con lei, e in fondo non le interessava saperlo; l'importante, era che la Grifondoro avesse qualcosa su cui cantare ed esercitarsi, e poi nessuno l'avrebbe biasimata se avesse smesso di pensare a Vergil, no?
Anche se qualcosa mi dice che non ci hai nemmeno provato...
Pensò la Delfina con un lieve sospiro, prima di sollecitare i musicisti a mettersi in posizione.
Ci siamo tutti? Bene, prima d'iniziare vorrei ricordarvi che questa è una prova del coro non-ufficiale, e per quanto sia pronta a prendermi la responsabilità per l'accaduto se mai la professoressa Vireau ci dovesse scoprire, se lo andate a dire in giro potrei non rispondere delle mie azioni...
Mi hai appena messo paura, Lex!
Grazie Callie. Bene, se nessuno ha altro da chiedere, questi sono gli spartiti.
Aggiunse la ragazza, distribuendo ai musicisti le copie della canzone - arrangiata strumentalmente - che Ariel aveva composto di suo pugno per una persona speciale. Fatto questo, scese dal palco e si mise in piedi, di fronte a lei con le spalle rivolte verso la porta dell'Auditorium e il capo leggermente inclinato verso l'alto, ignara di chi si trovava appena dietro di lei, nascosti entrambi dalle porte di legno scuro.
So che puoi farcela, Ariel - le disse ad alta voce, così da infonderle coraggio e far sì che la sua voce l'avvolgesse, facendole dimenticare la presenza dei musicisti dietro di sé - Devi soltanto immaginare che quella persona sia lì, e che tu stia cantando solo per lei. Coraggio!
Furono le ultime parole che Alexis pronunciò, prima di sentire gli strumenti suonare il primo accordo: la Grifondoro le aveva detto di essere bravina col canto, e lei stessa l'aveva sentita esercitarsi su qualche scala di note, nei giorni precedenti... ma ciò che ascoltò dopo, per la Delfina... fu pura magia.
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Alexis
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da Ariel » 24/01/2013, 14:13
[tahoma] [Sabato - Interno Auditorium - ore 16.20] Lex, forse non è stata una buona idea, se qualcuno ci becca potremmo finire nei guai...
Puoi stare tranquilla, te l'ho detto!
Glielo aveva ripetuto almeno dieci volte da quando entrambe avevano messo piede in Auditorium, ma Ariel continuava a pensare, senza poterne fare a meno, che ci fosse qualcosa di tremendamente sbagliato nella loro presenza in quel luogo e che forse per la prima volta Alexis aveva azzardato un po' troppo: insomma, che sarebbe successo se le Vice Preside le avesse beccate? Avrebbe dato di matto, come minimo sarebbero state messe in punizione per settimane, e se poi avesse revocato loro anche i loro incarichi da Prefette? Come avrebbe potuto raccontare una cosa del genere ai genitori senza desiderare di sparire subito dopo almeno tre metri sotto terra?
Se vuoi davvero entrare nel coro dovrai pur esercitarti ogni tanto, no? E credimi, sentire la tua voce qui in Auditorium è tutta un'altra cosa! Purtroppo più la sfida si avvicina e più la professoressa Vireau diventa nervosa... perciò dobbiamo essere sicure che la tua esibizione la lasci senza fiato!
Sempre che io ci arrivi, all'esibizione...
Mormorò la Grifondoro a bassa voce, sicura che tanto l'amica non sarebbe riuscita a cogliere le sue parole: a dirla tutta non si sentiva così brava come l'altra sembrava considerarla, anche perché non è che ci volesse chissà quale grande talento per azzeccare delle note in modo intonato... no, decisamente l'autostima in sé le mancava parecchio, ma viste le prese in giro del passato, alla Cyprus, era anche comprensibile; inutile dire, poi, che lei a fare il provino per il coro della scuola americana non ci aveva nemmeno pensato. Se nemmeno adesso si considerava degna di poter far parte del coro della scuola sotto la guida di Monique, figuriamoci se all'epoca si sarebbe mai azzardata a presentarsi di fronte a Clarissa, il "Mastino della Musica"; persino Vergil era stato scartato di lei, e questo la diceva lunga su che tipo di donna fosse.
Eccoci Lex, scusa per il ritardo!
Una voce maschile, inaspettata, per Ariel, la fece sobbalzare e voltare di scatto verso l'entrata dell'Auditorium, dalla quale stava facendo il loro ingresso un sacco di ragazzi e ragazze: ma cosa stava succedendo?
Ma... che avete combinato?!
L'hai detto tu che ti servivano dei musicisti, no? Più siamo e meglio è, e poi dovrà pur esercitarsi con un po' di pubblico, che dici?
Musicisti. Ecco chi erano tutte quelle persone, i musicisti del coro di Hogwarts che Lex aveva richiamato per far sì che la Grifondoro potesse cantare non su una base magica, bensì su una dal vivo: un bellissimo gesto il suo, molto premuroso, che però aveva gettato la Prefetta rosso-oro in una situazione di agitazione esponenziale; se già aveva considerato faticoso e difficile cantare di fronte ad Alexis, come avrebbe potuto farlo di fronte a, anzi, alle spalle di, tutte quelle persone?
A proposito, ciao bella colombiana, coma va?
... malissimo, grazie.
Non riuscì proprio ad inventarsi una risposta positiva, non in quel momento dove di positivo, per lei, non c'era proprio niente; e probabilmente questo Evan lo capì, visto che non aggiunse altro e preferì affiancare Calvin alle spalle della ragazza, così da accordare gli strumenti ed essere poi pronti a suonare.
Ci siamo tutti? Bene, prima d'iniziare vorrei ricordarvi che questa è una prova del coro non-ufficiale, e per quanto sia pronta a prendermi la responsabilità per l'accaduto se mai la professoressa Vireau ci dovesse scoprire, se lo andate a dire in giro potrei non rispondere delle mie azioni...
Mi hai appena messo paura, Lex!
Grazie Callie. Bene, se nessuno ha altro da chiedere, questi sono gli spartiti.
La sua canzone. Gli spartiti che quei ragazzi stavano per suonare, quelle note a cui stavano per dare vita, erano frutto della sua fantasia, del suo amore per la musica... e per Vergil. Sì, non ci sarebbe voluto un genio, almeno tra chi un po' la conosceva, per comprendere chi fosse il destinatario di quella canzone: l'aveva scritta pensando a lui, all'unico amore della sua vita - letteralmente, visto che impazziva per lui dal primo anno di scuola; e forse era proprio questo ad agitarla ancora di più, a portarla a cercare lo sguardo dell'amica con paura, terrore quasi, e la voglia di mollare tutto e scappare il più lontano possibile da lì.
Lex, io non credo di poter...
So che puoi farcela, Ariel.
Replicò la Delfina, guardandola dritta negli occhi con una determinazione che la Grifa, per qualche istante, le invidiò profondamente, prima di tornare a concentrarsi solo sulle sue parole.
Devi soltanto immaginare che quella persona sia lì, e che tu stia cantando solo per lei. Coraggio!
Cantare per Vergil. Avrebbe mai avuto un tale coraggio? Una parte di sé, quella con un gran senso dell'umorismo, le ricordò molto simpaticamente che se aveva trovato il coraggio di baciarlo, a prescindere dal risultato, allora poteva fare qualsiasi cosa; e per quanto nella sua mente suonasse come una presa in giro, la veridicità di quelle parole la spinse a concentrarsi, ad abbassare il capo e a socchiudere gli occhi, richiamando a sé la figura di lui. E com'erano reali nella sua mente il sorriso di Vergil, il suo odore, la sua risata, il timbro inconfondibile della sua voce! Come se ce l'avesse davanti, come se ce l'avesse marchiato a fuoco nel cuore senza possibilità di dimenticarlo, mai, nemmeno volendo, soprattutto da quando lo incrociava sempre nei corridoi e lui la salutava, accorgendosi di lei molto più spesso che un tempo: e lei lo ricambiava sempre, quel saluto, con un sorriso sereno sulle labbra anche se dentro l'anima soffriva, perché mai avrebbe voluto essere la causa dei suoi sensi di colpa. E mentre pensava a tutto questo, una musica leggera e malinconica si diffuse nell'aria, a testimonianza che i musicisti, ignari delle sue riflessioni mentali, avevano preso a suonare. [yt]http://www.youtube.com/watch?v=mWEQ49c_x1g[/yt] Il corpo di Ariel prese a muoversi lentamente, in modo del tutto autonomo, a tempo di musica, mentre gli occhi si socchiudevano ed il cuore prendeva a battere più forte, forse proprio col ritmo di quella melodia da lei stessa scritta che aveva il potere di scaldarle il cuore.
When I was younger I saw my daddy cry And cursed at the wind He broke his own heart And i watched As he tried to re-assemble it
(Quando ero piccolo Ho visto mio padre piangere E maledire il vento Ha spezzato il suo cuore Ed io l’ho guardato Mentre cercava di ri-assemblarlo)
And my momma swore she would never let herself forget And that was the day that I promised I’d never sing of love If it does not exist
(E mia mamma giurò che non avrebbe mai permesso a se stessa di dimenticare E questo è stato il giorno in cui ho promesso Che non avrei mai più cantato l’amore Se questo non esiste)
But darlin’, You are the only exception You are the only exception You are the only exception You are the only exception...
(Ma caro, Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione)
Una piccola pausa ed un sorriso che si formava sulle sue labbra mentre, ancora ad occhi socchiusi, ripensava alla prima volta che aveva visto Vergil: era nella Sala Principale, durante la Cerimonia dello Smistamento, ed era appena stata annunciata la sua appartenenza alla Casata di Squalobianco; timida e impacciata, Ariel si era avvicinata al tavolo dov'erano seduti i suoi nuovi compagni, tutti presi ad applaudirla... e fu lì che, per la prima volta, incrociò i suoi occhi ed il suo sorriso solare che guardavano lei, proprio lei.
Maybe I know, somewhere Deep in my soul That love never lasts And we’ve got to find other ways To make it alone Or keep a straight face
(Forse so, da qualche parte Nel profondo della mia anima Che l’amore non dura per sempre E dobbiamo trovare altri modi Per farcela da soli Oppure restare impassibili)
And I’ve always lived like this Keeping it comfortable, distance, and up until now I’d sworn to myself that I’m content With loneliness Because none of it was ever worth the risk
(E ho sempre vissuto così Mantenedolo in tal modo, distante, fino ad oggi Avevo giurato a me stesso che sarei stata contenta Con la mia solitudine Perché niente Valeva il rischio)
But you are the only exception You are the only exception You are the only exception You are the only exception
(Ma tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione)
La voce si fece più sicura, più forte, più libera anche di giocare con le note mentre con una mano andava a stringere il microfono magico di fronte a sé, quasi aggrappandosi ad esso, dimenticando tutto ciò che la circondava ed immaginando che lui fosse davvero davanti ai suoi occhi, sorridente e solare come sempre, le mani nelle tasche e l'espressione di chi non ha bisogno del calore del Sole per vivere, perché emana un calore proprio dal suo cuore. I’ve got a tight grip on reality But I can’t let go of what’s in front of me here I know you’re leaving in the morning, when you wake up Leave me with some kind of proof it’s not a dream
(Ho uno stretto controllo sulla realtà Ma non posso far finta di niente con ciò che è davanti a me So che partirai al mattino, quando ti sveglierai Lasciami con qualche tipo di prova, che non è stato un sogno)
Oh...
Per un momento si sentì quasi più leggera dopo quell'esplosione di forza, di energia, di musica: Vergil non era più solo di fronte a lei, ma la circondava col suo ottimismo, la sua solarità, il suo entusiasmo... e lei traeva forza da tutto questo, sentendo i polmoni riempirsi d'aria solo per permetterle di cantare ancora ed il cuore traboccare d'amore per lui.
You are the only exception You are the only exception You are the only exception You are the only exception
(Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione)
E la voce le esplose per la seconda volta, accompagnata dal coro, sentendosi libera di muoversi come meglio credeva, di giocare con gli alti e coi bassi con leggerezza, come se fosse la cosa più naturale del mondo; ed in effetti lo era, qualcosa che trascendeva Ariel la quale, ora, riusciva solo a pensare a Vergil e alla propria mano che, tendendosi, cercava di allungarsi il più possibile per toccare la sua.
You are the only exception You are the only exception And I’m on my way to believing
(Tu sei l'unica eccezione Tu sei l'unica eccezione E io ti crederò)
Gli occhi lentamente si riaprirono, ma non fissavano più Alexis come all'inizio della performance quanto un punto lontano, non meglio definito, di fronte a sé; e la voce, quella si fece più dolce, carezzevole... quasi un sussurro d'amore.
Oh, And I’m on my way to believing
(Oh, E io ti crederò) [/tahoma]
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da Monique » 24/01/2013, 16:01
Le due ragazze in Auditorium, sul palco, per la precisione, non avevano la minima idea di chi ci fosse dietro quelle porte, pronto ad ascoltare tutto: non solo Vergil, che magari si sarebbe anche potuto godere la scena senza fare niente, ma anche e soprattutto Monique che, invece, avrebbe fatto passare un brutto quarto d'ora ad entrambe senza un buon motivo che facesse passare il suo nervosismo in secondo piano.
Lex, forse non è stata una buona idea, se qualcuno ci becca potremmo finire nei guai...
Puoi stare tranquilla, te l'ho detto! Se vuoi davvero entrare nel coro dovrai pur esercitarti ogni tanto, no? E credimi, sentire la tua voce qui in Auditorium è tutta un'altra cosa! Purtroppo più la sfida si avvicina e più la professoressa Vireau diventa nervosa... perciò dobbiamo essere sicure che la tua esibizione la lasci senza fiato!
Nervosa era un eufemismo, ma sicuramente Alexis aveva centrato il punto del problema: più la sfida si avvicinava, più la consapevolezza di non essere abbastanza pronti per affrontare la Cyprus si faceva strada dentro di lei, rendendola esponenzialmente più nervosa. Sospirò in modo teso, notando avvicinarsi dall'altra parte del corridoio un gruppo di persone, di ragazzi, capeggiati da Owens e Chambers: li fissò un lungo istante mentre loro s'irrigidivano, quasi pietrificati, ma a sorpresa di tutti la Vice Preside portò il dito indice della mano destra di fronte alle labbra, così da intimare loro il silenzio, seguito da un cenno del capo che voleva indicare loro di entrare; in poche parole, li stava intimando a far finta di non averli visti, e di entrare quindi in Auditorium come se nulla fosse.
Spero che i suoi amici, oltre ad essere dei discreti musicisti, siano anche dei bravi attori.
Mormorò in direzione del ragazzo accanto a sé, incrociando le braccia all'altezza del petto ed attendendo pazientemente di capire, a quel punto, se Ariel avesse perlomeno un potenziale sul quale lavorare oppure no.
Eccoci Lex, scusa per il ritardo!
Ma... che avete combinato?!
L'hai detto tu che ti servivano dei musicisti, no? Più siamo e meglio è, e poi dovrà pur esercitarsi con un po' di pubblico, che dici?
Sì, decisamente erano degli ottimi attori.
Ci siamo tutti? Bene, prima d'iniziare vorrei ricordarvi che questa è una prova del coro non-ufficiale, e per quanto sia pronta a prendermi la responsabilità per l'accaduto se mai la professoressa Vireau ci dovesse scoprire, se lo andate a dire in giro potrei non rispondere delle mie azioni...
Mi hai appena messo paura, Lex!
Grazie Callie. Bene, se nessuno ha altro da chiedere, questi sono gli spartiti.
Una bella responsabilità quella che la Parker sembrava pronta a prendersi pur di far esercitare la Jiménez... possibile che credesse così tanto in lei? Che vedesse qualcosa di così speciale nella sua voce da convincerla a rischiare? O il suo era uno di quei - pochi - atti dettati dal puro e semplice istinto in grado di vincere sopra la ragione?
Lex, io non credo di poter...
So che puoi farcela, Ariel. Devi soltanto immaginare che quella persona sia lì, e che tu stia cantando solo per lei. Coraggio!
E "quella persona" doveva essere ben più che speciale per spingere la Grifondoro a scrivere una canzone: appena la musica iniziò, Monique assottigliò gli occhi, convergendo tutta la sua attenzione su di lei, sulle note cantate da Ariel, sui gesti, sull'espressività delle parole e della sua voce.
E' brava, molto. Dovremo lavorare sull'interpretazione, poco ma sicuro... ma c'è qualcosa, in lei... che mi fa ben sperare.
Si disse la Vice Preside, scoccando anche una breve occhiata a Cartwright per capire cosa lui stesse percependo da quelle note, da quella voce, per capire così quanto effettivamente la Jiménez riuscisse a trasmettere a qualcuno che non fosse lei. Alla fine della canzone, Monique prese un sospiro e, facendo cenno a Vergil di seguirla, entrò in Auditorium con espressione seria e grave: le bastò un'occhiata per far comprendere ai musicisti che dovevano andarsene, ed in meno di due minuti il posto si svuotò, lasciando solo loro quattro al suo interno.
Signorina Parker, si rende conto che potrei anche revocarle il posto di co-coordinatrice del coro dopo questa sua geniale trovata, vero?
Domandò ad Alexis, seria nel tono di voce come nello sguardo perché, nonostante fosse affezionata alla Delfina, di sicuro non era tipo da fare sconti a nessuno; subito dopo, il suo sguardo passò ad Ariel, sul quale si soffermò per diversi istanti.
Signorina Jiménez... mi sembra di capire che cantare le piaccia parecchio. Per quanto non mi sia piaciuta l'idea di intrufolarvi qui dentro a mia insaputa... - e qui tornò a guardare l'altra per un istante prima di riprendere a parlare verso la Grifa - non posso negare che lei abbia del potenziale. Le piacerebbe entrare a far parte del coro?
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Monique
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da Vergil » 24/01/2013, 16:46
Alexis Parker, Ariel Jiménez... Calvin Owens, Evan Chambers. Che squadrone ragazzi, e non c'erano soltanto loro, bensì anche altri musicisti intenti a prepararsi per supportare una prova non ufficiale. Si, quella volta a Lex il coraggio non mancava proprio, visto che contraddire gli ordini della Vireau in quel periodo era un po' come dire al professor Vastnor che gli avrebbe donato il rosa.
Spero che i suoi amici, oltre ad essere dei discreti musicisti, siano anche dei bravi attori.
Deve vedere quando fanno finta di essere interessati alle lezioni del professor Kuran e McDullan, darebbe loro l'Oscar!
Il modo con il quale espresse quella certezza sulla bravura di attori degli amici era quasi spiazzante, visto che Vergil pareva molto serio. In realtà per un momento si era dimenticato con chi stesse effettivamente parlando e per il bene di Evan e Calvin, sarebbe stato meglio che lo facesse anche Monique, peccato che per ora era impossibile saperlo con certezza. Piuttosto, dovevano concentrarsi pienamente su quello che stava succedendo, sul gruppo di musicisti che si preparava all'esibizione di Ariel, la quale veniva incoraggiata nel cantare proprio da Alexis. Onestamente il Cartwright non immaginava che ci fosse così tanta intesa ad amicizia tra lei e la Jiménez, ma forse negli ultimi tempi aveva passato troppe ore a pensare ad Arianna per accorgersi di simili dettagli, insomma, quante cose che aveva perso di vista.
So che puoi farcela, Ariel. Devi soltanto immaginare che quella persona sia lì, e che tu stia cantando solo per lei. Coraggio!
Ma cosa diavolo stava andando a dire la sua migliore amica alla ragazza cotta di lui? Sapeva perfettamente Alexis che Vergil non si era tolto dalla mente e dal cuore la ex ragazza e stava fomentando in quella maniera i sentimenti e le emozioni della prefetta di Grifondoro. Sinceramente non si sarebbe mai aspettato un comportamento simile, a tratti sconsiderato, da parte della giovane più promettente e con la testa a posto di tutta Hogwarts, ma evidentemente il suo rapporto con Seal doveva averla leggermente modificata e resa più rischiosa proprio come lei aveva reso più tranquillo e docile il drago. Sospirò, adesso ancora più nervoso, poiché non era tanto la prova che doveva ascoltare, ma sopratutto il testo e il carisma di quel brano che a quanto pareva, anzi, era palese, lo stava cantando per lui. | dado da 20 + Intuiti (S) = 18 | Così, quell'atmosfera iniziò a sistemarsi e poggiarsi delicatamente sulle pareti dell'auditorium, facendo risplendere di armonioso sentimento ogni angolo della sala, mentre Monique Vireau osservava tecnicamente le capacità di Ariel come se fosse un radar impazzito.
(Ma caro, Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione)
... Non dire così, ti prego...
Quelle parole gli facevano male, lo trafiggevano come mille aghi al cuore. Era una bellissima voce e veniva interpretata con un trasporto da migliorare ma che ovviamente Vergil sentiva molto più di altri. Sapere che in quell'istante quelle frasi venivano pronunciate nei suoi confronti lo facevano sentire uno schifo, poiché lui non sapeva ricambiare, non poteva ricambiare. Forse avrebbe voluto, forse gli sarebbe piaciuto essersi tranquillizzato ed aver anestetizzato così bene l'anima da poter avvicinare il cuore ad un'altra persona e fargliene dono, ma quegli aghi pungevano forte e su delle ferite anche non cicatrizzate.
(E ho sempre vissuto così Mantenedolo in tal modo, distante, fino ad oggi Avevo giurato a me stesso che sarei stata contenta Con la mia solitudine Perché niente Valeva il rischio)
... Infatti io non valgo nessun rischio...
(Ma tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione Tu sei l’unica eccezione)
... Lex, che cosa diavolo hai combinato? Avresti potuto parlarmi prima...
Non si sentiva quasi per niente a suo agio in quel momento, sarebbe voluto andare via, scappare, andarsene in camera sua a rompere qualcosa, ma la Vice Preside era di fianco a lui ed ogni tanto Vergil si accorse anche che gli dava qualche occhiata più profonda per comprendere se la voce di Ariel trasmettesse qualcosa di positivo ad un terzo. Per questo, onde evitare di far presenti i propri problemi al resto del mondo, il tassobello rimase lì, non si mosse di un centimetro, mostrando di tanto in tanto qualche mezzo sorriso ed il pollice alzato verso la professoressa, cercando di controllare le sue emozioni, tradito da qualche luccichio più forte negli occhi che presagiva l'accumularsi di piccole lacrime. Ok, magari poteva essere un tipo romantico all'estremo, ma addirittura farsi venire le lacrime, no, quello significava altro e di più e purtroppo Monique di questo se ne sarebbe potuta accorgere senza troppi sforzi.
(Ho uno stretto controllo sulla realtà Ma non posso far finta di niente con ciò che è davanti a me So che partirai al mattino, quando ti sveglierai Lasciami con qualche tipo di prova, che non è stato un sogno)
... Beata te che lo consideri un sogno, per me è un incubo... E la cosa bella è che tu non c'entri niente...
(Oh, E io ti crederò)
... Ma porca p*****a...
Strinse le palpebre, le lacrime come grossi grappoli sgorgarono scendendo giù e immediatamente Vergil le raccolse con la manica. Strofinò il viso come se avesse una qualche sorta di prurito istintivo e fece un gran respiro per cacciare indietro tutte le emozioni che avevano dato luogo ad una forte ed indecifrabile esplosione nel suo interno. La Coordinatrice gli fece segno di seguirla all'interno dell'audotorium e Vergil, avendo completamente recuperato l'apparente tranquillità, prese a camminare standole leggermente dietro. Non gli venne nemmeno l'istinto di sbirciare il di dietro della Vireau, quello era dire davvero tutto. I musicisti fuggirono con una tale velocità da sembrare in corso di una prova anti-incendio... O anti-nucleare forse. Appena furono entrambi abbastanza vicini ad Alexis ed Ariel, Vergil lanciò uno sguardo molto più serio del solito verso l'amica, per appena due secondi, prima di muovere attenzione su Ariel e farle un placido e morbido sorriso di ammirazione per la bella prova.
Signorina Parker, si rende conto che potrei anche revocarle il posto di co-coordinatrice del coro dopo questa sua geniale trovata, vero? Signorina Jiménez... mi sembra di capire che cantare le piaccia parecchio. Per quanto non mi sia piaciuta l'idea di intrufolarvi qui dentro a mia insaputa... non posso negare che lei abbia del potenziale. Le piacerebbe entrare a far parte del coro?
Irreversibile fatalità degli eventi: 1 - Vergil: 0
Potenziale? Solo prof? E' stata a dir poco esplosiva... Ecco, adesso potrà ricredersi riguardo la frase precedente sull' "Asso nella manica" rivolta al sottoscritto! ... Ok, sto zitto!
Come al solito aveva lasciato andare il suo proverbiale entusiasmo ed ottimismo, accompagnato anche dalla seria convinzione che Ariel fosse una ragazza molto brava nel canto, molto più brava di quanto poteva esserlo lui o altre ragazze all'interno del coro. In fondo però bisognava anche dargliene atto, lei era più grande e la sua voce più sviluppata, forse anche le bambine attuali un giorno avrebbero potuto seguire le sue orme, ma per il momento, di sicuro era una garanzia in più che forse davanti alla Cyprus non si sarebbero dovuti proprio del tutto sotterrare. Colto però lo sguardo eloquente della professoressa che intendeva intimargli di chiudere il becco, accettò subito l'ordine senza replica. Adesso non c'era tempo per pensare ai suoi sentimenti, ai risvolti e alle implicazioni di un ingresso della ragazza nel coro, stesso gruppo dove appunto si trovava anche il Cartwright. Al ragazzo importava prima di tutto la bravura di Ariel da coltivare, la sua passione da non abbandonare e da una parte anche l'entusiasmo nascosto della Vireau nell'ipotizzare di avere un elemento in più dotato di talento crescente. Inoltre, a parte tutto, non gli dispiaceva stare a contatto con la Jiménez, le voleva bene. Adesso l'unica speranza... Era che la Vice Preside non si mettesse in testa di far fare un duetto!
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da Alexis » 24/01/2013, 18:48
Ariel era stata... pazzesca. Lei, che non sapeva minimamente da che parte cominciare per cantare in modo anche solo vagamente decente, non poteva non rimanere incantata dalla voce della Grifondoro che, si vedeva, stava probabilmente immaginando il suo Vergil, quel ragazzo per cui il cuore di lei continuava a battere nonostante tutto, nonostante lui stesso le avesse detto che non si sentiva pronto per lei o per un qualsiasi rapporto che si avvicinasse ad una relazione: e allora, perché non usare quei sentimenti ancora vivi nel suo cuore per dare più corpo alla sua esibizione, per esprimere tutto ciò che sentiva? L'unica cosa che non aveva calcolato, che non aveva nemmeno potuto immaginare dentro di sé, era che dietro le porte dell'Auditorium ci fossero Vergil e Monique ad ascoltare: ma se la presenza dell'amico, da solo, non le avrebbe mai dato fastidio, quando la Vice Preside si palesò loro, facendo praticamente scappare tutti i musicisti presenti nel salone, ad Alexis prese un colpo.
Oddio... adesso mi ammazza...
Pensò la Delfina, il viso che perdeva colore e diventava alquanto pallido: il capo si abbassò verso il basso e il labbro venne morso con aria colpevole ancor prima che la Vireau pronunciasse una sola parola; e quando avvenne, ovviamente, fu anche peggio.
Signorina Parker, si rende conto che potrei anche revocarle il posto di co-coordinatrice del coro dopo questa sua geniale trovata, vero?
Sì, professoressa Vireau... - mormorò la Prefetta, azzardandosi ad alzare appena lo sguardo - Mi rendo conto che non avrei dovuto permettermi una tale libertà, e me ne assumo ogni responsabilità... volevo solo che Ariel si esercitasse in Auditorium per farle sentire la differenza nel cantare in un luogo come questo, per prepararla al provino con lei... ma so bene che avrei dovuto chiederle il permesso, senza tentare di farle una sorpresa. Le chiedo scusa.
Aggiunse, perfettamente consapevole di essere nel torto e non potendo fare altro quindi che scusarsi, e sperare che, per questa volta, la Direttrice Artistica chiudesse un occhio sul suo gesto o perlomeno la punisse in un altro modo senza però toglierle quell'incarico a cui lei teneva.
Signorina Jiménez... mi sembra di capire che cantare le piaccia parecchio. Per quanto non mi sia piaciuta l'idea di intrufolarvi qui dentro a mia insaputa... non posso negare che lei abbia del potenziale. Le piacerebbe entrare a far parte del coro?
A quella domanda, Alexis spalancò gli occhi che s'illuminarono all'istante mentre sulle labbra compariva un sorriso raggiante: il coro, la Vice Preside aveva appena proposto ad Ariel di entrare nel coro! Era una cosa meravigliosa, e l'espressione che rivolse alla Grifondoro fu raggiante; quello stesso sorriso, però, si smorzò un po' quando i suoi occhi incrociarono quelli di Vergil. Lo fissò di rimando, un po' più seria, come a dirgli che avrebbero parlato non appena fosse stato possibile, anche perché intanto il Tassorosso sentiva che fosse giusto esprimere il suo assenso per quella proposta della Vireau.
Potenziale? Solo prof? E' stata a dir poco esplosiva... Ecco, adesso potrà ricredersi riguardo la frase precedente sull' "Asso nella manica" rivolta al sottoscritto!
Dei bei complimenti per Ariel da parte del ragazzo, peccato che una sola occhiata della donna fu sufficiente a farsi comprendere senza possibilità d'errore.
... Ok, sto zitto!
Un mezzo sorriso sulle labbra della Prefetta bianco-azzurra, che ora rimaneva in attesa di comprendere quale sarebbe stato il suo destino.
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Alexis
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