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Dirett.ce Artistica: Monique Vireau
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da Elbeth » 21/05/2013, 22:49
Ora chiuda gli occhi, signorina Queen, e ascolti con attenzione.Dopo aver fatto posto alla Vice Preside, scostandosi con grazia di modo da farla sedere accanto a lei, la bimba sorridendo fiduciosa chiuse gli occhi. Aveva proprio ragione Sir Nicholas: la Vireau era gentile e si vedeva che le piaceva la musica. L'aveva capito da quel guizzo vivo nello sguardo e dalla serietà dei suoi gesti [intuito/perspicacia= 18]. Le dita affusolate della professoressa di Incantesimi si mossero con leggerezza sulla tastiera. Ma questo Elbeth non poteva vederlo. La musica la avvolse di nuovo. Ma questa volta con più calore, più passione ...ed un punta di malinconia in più. Ancora una volta si trovò catapultata a Queen Castle. L'odore leggermente dolciastro del sigaro di Richard. Lo scoppiettare del fuoco nel camino. Il calore che arrivava alle sue mani. La calda mano di Richard che le accarezzava i capelli. Abbassò un pò il capo. Sentì il calore della sua carezza. Come se fosse lì con lei... Sorrise triste. Le mancava. Le mancava tanto! Serrò un pò le labbra, più strette di una posa naturale. Intrecciò le mani in grembo, lasciando un pò andare le spalle. Tratteneva la commozione, mentre la musica, sempre più languida e malinconica, le pervadeva il cuore e toccava la sua anima. Il battito cardiaco accelerò un pò, come il suo respiro. Le note scorrevano lievi, come la carezza di Richard. Sentiva gli occhi pungerle. Serrò ancora un pò le labbra. Non le piaceva piangere! Non voleva dimostrarsi debole, quando di solito non lo era! Il crescendo, lento ma inesorabile, delle note la avvolse completamente. Fino all'ultima che lentamente chiuse la melodia e il ricordo. Si ritrovò con un groppo alla gola che arrivava quasi alla bocca dello stomaco. Ora può aprirli, signorina Queen... - il sorriso della Vireau fece il resto, mentre la bimba, troppo educata per non eseguire, riaprì gli occhi - Dopo aver ascoltato questo brano, mi dica... cos'ha provato?Non riuscì ad alzare lo sguardo sulla vice Preside. Aprì le labbra per articolare un qualche suono, una risposta, ma quello che le uscì fuori fu un leggero, leggerissimo singhiozzo. Le richiuse e strinse un pò le mani in grembo, nervosamente, come a voler sfogare così il senso di vuoto che l'assenza del vecchio maggiordomo le procurava. Cercò di respirare, prendendo aria, ma uscì un altro singhiozzo. Scu-scusi... di-di solito non pi-piango mai!Era come se quel muro trasparente che aveva eretto per proteggersi dalla lontananza, fosse stato improvvisamente rotto e lei non riuscisse a contenere le emozioni. Si portò entrambe le mani agli occhi, per asciugare con i pugni chiusi le lacrime che scendevano silenziose. durò qualche istante. Respirò profondamente, prima di riuscire a placarsi almeno un pò, quel tanto che bastava per ridarle un minimo di dignità. Solitudine... Ammise quasi sconfitta, riuscendo finalmente ad alzare lo sguardo sulla Vice Preside.
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da Monique » 21/05/2013, 23:05
Non era sua intenzione farla piangere, anche perché non immaginava che potesse accadere: la verità era che Monique aveva suonato per far sentire ad Elbeth quanto la musica, se posta in mani esperte, potesse emozionare qualcuno, potesse trasmettere calore ed una miriade di altre sensazioni diverse; non era necessaria per forza una voce, a volte le singole note, se suonate dalla persona giusta, potevano far rabbrividire più dell'acuto meglio eseguito al mondo. La esortò ad aprire gli occhi, sorridente, ma quando sentì il singhiozzo uscire dalle labbra della bambina lo sguardo si fece più serio, preoccupato e penetrante che mai.
Scu-scusi... di-di solito non pi-piango mai!
Nemmeno lei piangeva, da piccola. Pensava fosse il modo più veloce per mostrarsi debole, fragile, vulnerabile. Per sua fortuna, Rose le aveva insegnato l'esatto contrario.
Perché si scusa, signorina Queen? La musica ha suscitato in lei queste emozioni e lei le sta condividendo con me... è una cosa bellissima, gliene sono grata.
Replicò Monique, allungando una mano per accarezzare il capo della bambina, sfiorandone i capelli: sembrava quasi che fosse appena uscito l'istinto materno della Vireau, ma quando si parlava di musica tutto ciò che le persone credevano di sapere sulla Vice Preside doveva essere pesantemente messo in discussione. Osservò la Grifondoro asciugarsi gli occhietti, come per cercare di recuperare un po' di lucidità, ed infine sentì la risposta alla sua domanda precedente, quell'ammissione quasi sofferta da parte di lei.
Solitudine...
La musica può aprire anche i cuori più duri alle emozioni, Elbeth, se noi per primi siamo pronti ad aprire i nostri a lei, ad amarla e rispettarla come qualcosa di unico e prezioso, che ci riempie la vita.
Ecco perché aveva suonato per lei, per dimostrarle cosa per Monique significasse davvero suonare uno strumento, e cosa suonarlo comportasse, se fatto con amore infinito ed incondizionato.
Il mio scopo, come Coordinatrice del Coro, non è soltanto quello di insegnarvi a tenere una nota, ad eseguire un brano o di fare bella figura contro le altre scuole di magia - anche se quella sarebbe stata una bella soddisfazione, doveva ammetterlo - Ma anche e soprattutto quello di farvi amare la musica, in ogni sua forma, e di farvi riempire la vita da essa: in cambio però chiedo impegno, volontà, umiltà e dedizione, sempre. Sei pronta a darmi tutto questo, ad impegnarti come mai prima?
Le domandò infine, posando lo sguardo su di lei con gentilezza, benché una scintilla determinata le facesse brillare ora gli occhi di ghiaccio.
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da Elbeth » 21/05/2013, 23:23
Perché si scusa, signorina Queen? La musica ha suscitato in lei queste emozioni e lei le sta condividendo con me... è una cosa bellissima, gliene sono grata.La risposta della Vireau la sorprese un pò, mentre finiva di tirare su con il naso. La carezza leggera della prof la sorprese e non riuscì a trattenere un moto di stupore. Riuscì a non ritrarsi, a non sottrarsi a quel gesto affettuoso, benchè non ci fosse molto abituata. Solo Richard era solito accarezzarla. Il contatto con gli altri non le era usuale, men che meno con i suoi genitori, abituati ad una etichetta un pò rigida. Quindi, per tutti questi motivi, si trovò a stupirsi e a fissare i suoi occhi scuri in quelli limpidi e cristallini della musicante. La musica può aprire anche i cuori più duri alle emozioni, Elbeth, se noi per primi siamo pronti ad aprire i nostri a lei, ad amarla e rispettarla come qualcosa di unico e prezioso, che ci riempie la vita.La Vice Preside continuò a parlarle dolcemente. L'animo di Elbeth pian piano si placò. Annuì seria con il capo e si mordicchiò il labbro inferiore. Si era resa conto già da sola, ahimè, di non essere sempre gentile e ben disposta con gli altri. Ogni tanto le sue parole erano più dure di quel che voleva. Ma non era abituata a dare troppa confidenza agli altri, per educazione, non per carattere. Il suo animo, anzi, era focoso, quasi passionale, solo coperto da un sottile strato di ghiaccio... Forse, la musica l'avrebbe aiutata a scioglierlo. Il mio scopo, come Coordinatrice del Coro, non è soltanto quello di insegnarvi a tenere una nota, ad eseguire un brano o di fare bella figura contro le altre scuole di magia. Ma anche e soprattutto quello di farvi amare la musica, in ogni sua forma, e di farvi riempire la vita da essa: in cambio però chiedo impegno, volontà, umiltà e dedizione, sempre. Sei pronta a darmi tutto questo, ad impegnarti come mai prima?Il volto della bambina a quelle parole si fece improvvisamente serio. Niente più indugi, nè tentennamenti. Non erano da lei! Non conosco altro modo di impegnarmi, professoressa!Era vero! Era Richard ad averglielo insegnato. E la nota di determinazione che velò la sua voce, era molto eloquente su quello che la bambina credeva o pensava di poter dare. Era stata educata a quello. A dare il meglio di sè, sempre ed in ogni circostanza!
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da Monique » 21/05/2013, 23:38
Aveva posto, ad Elbeth, la domanda che porgeva a tutti dopo aver ascoltato la loro esibizione, se la riteneva buona: erano pronti ad impegnarsi al massimo, a sudare come mai prima, a sfiancarsi oltre l'immaginabile, il tutto con disciplina, rispetto ed assoluta umiltà? Perché Monique non aveva mai preteso nulla di meno dai suoi allievi, né avrebbe iniziato a farlo ora: non voleva per forza il meglio, ma voleva che i suoi musicanti volessero raggiungerlo, che era una cosa ben diversa. La luce che si accese negli occhi della Grifondoro, dopo la sua domanda, la fece ben sperare.
Non conosco altro modo di impegnarmi, professoressa!
Sorrise a quelle parole, annuendo lentamente col capo: con la bacchetta, che scivolò con scioltezza nella sua mano, fece comparire una spilla dorata a forma di chiave di violino, e la porse a palmo aperto alla bambina.
In questo caso... benvenuta nel coro, signorina Queen.
Le disse solo, attendendo che la Grifetta prendesse la spilla prima di riprendere a parlare, più seria e pratica che mai, ora, perché la bambina era appena diventata parte del coro, e come tale avrebbe capito in fretta come giravano le cose all'interno di quel micro-mondo.
Sulla porta dell'Auditorium troverà gli orari delle prove, che si svolgeranno in Sala Musica: esigo massima puntualità, sempre, e se ha qualche problema per cui non può partecipare ad una prova o si ritrova a dovervi arrivare in ritardo, ne voglio essere tempestivamente informata - iniziò a dirle infatti - Per quanto la riguarda, inoltre, le suggerisco anche di organizzare delle prove extra con gli altri musicisti: è una brava esecutrice, ma dobbiamo lavorare sulla comunicazione che, al momento, è appena sotto la sufficienza. Mi aspetto da lei dei miglioramenti, signorina Queen, e soprattutto che lei metta tutta se stessa per raggiungerli.
Si fermò per riprendere fiato, prendendo un respiro più profondo prima di farle un'ultima domanda, dalla cui risposta sarebbe dipeso il congedo istantaneo o meno della bambina dalla donna, poiché Monique avrebbe avuto, di lì a poco, un altro provino a cui assistere.
C'è qualcosa che vuole chiedermi?
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da Elbeth » 22/05/2013, 20:53
Guardò la spilla che ora brillava nella sua mano e sorrise di rimando alla Vireau.
In questo caso... benvenuta nel coro, signorina Queen.
La guardò compiaciuta, arrossendo un pochino. Dopo aver sentito suonare la sua insegnante, aveva pensato di non essere ancora all'altezza per entrare a far parte del coro. Invece, era stata piacevolmente stupita di essersi sbagliata. Asciugò definitivamente gli occhi. Avrebbe avuto modo di raccontare tutto a Richard quella sera via gufo. Per ora fissò compiaciuta la spilla, prima di riportare i suoi occhi svegli e attenti su Monique Vireau.
Sulla porta dell'Auditorium troverà gli orari delle prove, che si svolgeranno in Sala Musica: esigo massima puntualità, sempre, e se ha qualche problema per cui non può partecipare ad una prova o si ritrova a dovervi arrivare in ritardo, ne voglio essere tempestivamente informata - Elbeth annuì, dando ad intendere che aveva capito - Per quanto la riguarda, inoltre, le suggerisco anche di organizzare delle prove extra con gli altri musicisti: è una brava esecutrice, ma dobbiamo lavorare sulla comunicazione che, al momento, è appena sotto la sufficienza. Mi aspetto da lei dei miglioramenti, signorina Queen, e soprattutto che lei metta tutta se stessa per raggiungerli.
La bimba annuì ancora. Ovviamente pensò subito a Jorge: il portoghese l'avrebbe potuta aiutare e poi avrebbe conosciuto gli altri musicisti del coro... Lavorare sulla comunicazione : se lo sarebbe dovuta ricordare. Era evidente cosa c'era di diverso tra la sua esecuzione, pulita e precisa, e quella della Vice Preside, vibrante ed appassionata. Elbeth sospirò un attimo, fissando di nuovo la spilla.
C'è qualcosa che vuole chiedermi?
Per ora no, forse più in là dopo che avrò lavorato un pò sulla... comunicazione! Ora volevo solo ringraziarla per l'opportunità che mi sta dando. Non la deluderò e lavorerò come mi ha consigliato.
Sperava proprio che Alvares le avrebbe potuto dare una mano! Sorrise ancora alla professoressa, prima di congedarsi definitivamente con un aggraziato cenno del capo.
Grazie ancora!
E si incamminò felice per quell'Auditorium che non le sembrava più così immenso...
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da Monique » 23/05/2013, 16:53
Un altro talento scoperto e reclutato, o almeno era così che Monique considerava la bambina accanto a sé, ora decisamente più tranquilla e serena di quando era entrata nell'Auditorium: sapere di essere d'aiuto nella formazione musicale dei ragazzi era qualcosa che ancora, per Monique, riusciva a sorprenderla, perché le suscitava emozioni diverse tra loro, spesso anche contrastanti; felicità, paura, speranza, agonismo. Tuttavia al momento, negli occhi della Vice Preside, si poteva leggere solo la contentezza nell'aver ammesso Elbeth tra i musicanti di Hogwarts, e tanto bastava.
Per ora no, forse più in là dopo che avrò lavorato un pò sulla... comunicazione! Ora volevo solo ringraziarla per l'opportunità che mi sta dando. Non la deluderò e lavorerò come mi ha consigliato.
Sono certa che sarà un elemento prezioso per il coro, e che la musica l'aiuterà in molti aspetti della sua vita... ci vediamo a lezione, signorina Queen.
Commentò Monique, credendo fermamente nelle parole appena pronunciate, prima di salutare la bambina con un sorriso ed un rimando alla lezione che avrebbero avuto il lunedì dopo, alle prime ore della mattina; ovviamente, far parte del coro non avrebbe significato per i suoi membri avere dei vantaggi nei compiti di Incantesimi, ma era piuttosto sicura che non servisse farlo presente alla Grifondoro.
Grazie ancora!
A lei.
Perché, in effetti, era stata Elbeth a farle un favore, permettendole di scoprire il suo dono e dandole la possibilità di coltivarlo. Osservò la bambina andarsene e sorrise ancora nel vederla camminare di spalle decisamente più gioiosa di prima: era un bel lavoro, quello, anche se a volte la faceva penare.
Ed ora prepariamoci per il prossimo...
Si disse la Vice Preside con un sospiro: di lì a poco sarebbe dovuto arrivare un altro Grifondoro, del quarto anno stavolta, Ethan Travis, ed era piuttosto curiosa di scoprire quali sorprese il signorino Fox avrebbe avuto in serbo per lei.
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da Ethan Travis » 24/05/2013, 15:28
[ Sabato - Ore 16:20 ]
Sono in leggero anticipo, ma meglio così, non mi va di fare tardi!
Una filosofia in linea col pensiero della Vice Preside, la quale più di una volta a lezione ha ricordato agli studenti che se c'era una cosa che odiava in assoluto erano i ritardatari, per questo Ethan si era preparato con largo anticipo, senza fretta, docciandosi e vestendosi appena sobrio, evitando la divisa scolastica, per poi scendere ai piani bassi, dove era presente l'Auditorium. A dir la verità era già dal secondo anno che pensava di fare domanda, poiché amava la musica e gli piaceva un sacco utilizzare il karaoke che il padre aveva comprato per la sala hobby di casa, ma non sentiva di essere all'altezza di tentare per via delle scarse capacità canore. Poi, tra il terzo e il quarto anno, durante il periodo estivo, la sua voce aveva preso decisamente un timbro più adulto, come accadeva spesso in quel lasso di tempo agli adolescenti della sua età, ed in quel modo, quel timbro aveva tramutato il suono delle sue corde vocali in qualcosa di più melodico, un po' più intonato e gradevole. Allora, dopo essersi consultato con la famiglia per chiedere un consiglio, Ethan Travis Fox decise di mandare la lettera di colloquio a Monique Vireau per tentare un provino e vedere se davvero in lui c'era qualcosa di valido da poter mettere al servizio del coro della scuola, oltre al desiderio di passare un po' più di tempo con Miyabi, la sua migliore amica e compagna di Casata, adesso sicuramente più impegnata, come lui, per via degli studi intensi che iniziavano a partire dal quarto anno a salire. Il ragazzo era consapevole che se non avesse cercato lui il modo per esserle più vicino, il tempo e la scuola non li avrebbero aiutati.
Mi auguro solo che la prova vada bene, altrimenti niente da fare, dovrò dividere la mia Principessa con la musica fino all'anno prossimo, e poi... Tenterò di nuovo!
Agguerrito più che mai il Grifondoro, fin da quando era piccolo e ingenuo. Gli anni, i mesi però, passavano anche per lui, ed oltre allo sviluppo fisico decisamente veloce e precoce, anche il suo modo di porsi, comportarsi, vedere il mondo e le cose si era modificato, rendendosi più adulto e maturo. Arrivato a breve distanza dall'ingresso dell'Auditorium, il ragazzo notò uscire Elbeth, con un viso che si poteva pensare soddisfatto. Le sorrise gentilmente, senza però chiedere delucidazioni o spiegazioni, ci sarebbe stato tempo poi in Sala Comune per certe cose. Adesso era il suo turno e desiderava tenersi il più concentrato possibile per dare il meglio di se. Un attimo di indecisione sull'aprire o meno la porta e poi, ecco che finalmente "la pertica" si mostrò dentro alla gigantesca sala, dove lo attendeva, come da concordato, la Coordinatrice nonché professoressa di Incantesimi. Ethan indossava una maglietta a maniche lunghe nera, attillata e semi-elegante, con un giacchetto di pelle marrone scuro che tolse quasi subito e dei pantaloni neri gessati con una cinta di cuoio nero con fibbia in acciaio lucido con lo stemma della Casata.
Buon pomeriggio professoressa Vireau! Come sta? Sono in orario, vero?
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da Monique » 24/05/2013, 15:45
Avere Elbeth nel coro equivaleva a poter contare tra le fila del coro una musicista in più, dettaglio che non faceva sicuramente storcere il naso a Monique, anzi, e chissà che col tempo non sarebbe anche riuscita a convincerla a cantare; non nascondeva dentro di sé, però, che le avrebbe fatto comodo avere dalla propria parte altri cantanti, soprattutto ora che si trovavano a dover davvero fronteggiare la Cyprus. Per questo, la Vice Preside sperava che il provino successivo andasse a buon fine, e portasse dalla sua un nuovo potenziale talento canoro: Ethan Travis, il Grifondoro del quarto anno che stava aspettando, fece il suo ingresso poco dopo, lasciando Monique interdetta per un secondo.
Ma quanto è alto?
Si ritrovò a chiedersi Monique, osservando per qualche istante nei suoi occhi, e doveva alzare leggermente il viso per farlo, una luce che l'illuminava: la determinazione sembrava esserci, ora bisognava solo capire che si potesse dire lo stesso per il talento.
Buon pomeriggio professoressa Vireau! Come sta? Sono in orario, vero?
Buon pomeriggio a lei, signorino Fox. No, è in perfetto orario, e sto molto bene, grazie.
Lo salutò dunque la Vice Preside, tornando professionale e padrona di sé, con un piccolo sorriso però ad animarle le labbra e donare al volto un'espressione più morbida e meno severa.
Dunque, è pronto per dimostrarmi cosa sa fare? Parleremo dopo dei motivi che la spingono ad entrare nel coro, anche se credo di saperne già un paio...
Aggiunse la donna, annoverando tra le sue ipotesi l'amore per la musica in primis e forse anche il voler stare più accanto alla sua amica e compagna di Casata Miyabi Stevens, visto che li vedeva muoversi sempre insieme. Fece cenno ad Ethan di salire e nel frattempo lei scese dal palco, andando come sempre a prendere posto su una poltroncina presente in prima, fila, le gambe accavallate e l'espressione concentrata.
Ah, ecco i musicisti, anche loro puntualissimi...
Commentò la Vireau prima di sedersi, notando che i ragazzi del coro specializzati nel suonare uno strumento erano appena entrati: la salutarono tutti velocemente, salendo sul palco dove gli strumenti erano magicamente comparsi, ed iniziarono ad accordarli così da essere pronti ad accompagnare Ethan nella sua performance.
Dica loro cos'ha intenzione di cantare, o se ha lo spartito lo dia al signorino Chambers, ci penserà lui a distribuirlo ai suoi compagni.
Monique indicò al Grifondoro il ragazzo, amico di Vergil Cartwright, con cui accordarsi, ed attese che tutto fosse pronto per dare inizio alla prova del ragazzo.
Quando vuole, signorino Fox.
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da Ethan Travis » 28/05/2013, 22:03
Buon pomeriggio a lei, signorino Fox. No, è in perfetto orario, e sto molto bene, grazie. Dunque, è pronto per dimostrarmi cosa sa fare? Parleremo dopo dei motivi che la spingono ad entrare nel coro, anche se credo di saperne già un paio...
Mi auguro sul serio di poter essere all'altezza del gruppo, professoressa! Si si, allora prima le faccio sentire come me la cavo...
Non smetteva di sorridere, con quell'ottimismo e quella gioia nello sguardo che lo aveva contraddistinto fin dal suo arrivo al primo anno. Ethan Travis Fox poteva essere definito tante cose, ma non un tipo giù di morale o non pronto a mettersi all'opera. Toltosi la giacca di pelle, la posò con cura sopra una delle poltroncine. Monique se ne stava sopra il palco, esattamente dove tra poco sarebbe salito lui, forse per avere un'idea più chiara e precisa della sua esibizione, ed in un certo senso a lui faceva anche comodo proprio per il progetto canoro che gli era venuto in mente. Camminò a passo svelto ma non maleducato fino alle scalette di legno lucido e si tolse le scaroe, rimanendo in calzini. Gli dispiaceva rovinare il pavimento del palco con le scarpe che avevano toccato tutto, fango, polvere, pioggia... In questo lo aveva da sempre condizionato la madre che, passando la cera per i pavimenti, obbligava lui e il padre a mettere sempre le pattine di stoffa. In concomitanza con la sua salita, giunsero anche i musicisti da dietro il gran sipario che si ergeva oltre il palco, dal quale evidentemente si accedeva alla Sala Musica privata e riservata solamente ai partecipanti al coro di Hogwarts.
Ah, ecco i musicisti, anche loro puntualissimi... Dica loro cos'ha intenzione di cantare, o se ha lo spartito lo dia al signorino Chambers, ci penserà lui a distribuirlo ai suoi compagni.
Oh si si, benissimo, allora ci parlo immediatamente!
Affermò annuendo col capo il ragazzo, prendendo dal proprio zaino scolastico una seria di spartiti, o meglio, erano tutte fotocopie dello stesso, alcune contenenti soltanto le note, altre note e parole ed altre soltanto le parole, in particolare, queste ultime erano due. Raggiungendo il gruppo di musicisti consegnò ad ognuno il relativo spartito, ringraziandolo uno ad uno, nel modo più gentile ed educato possibile, iniziando anche a dare qualche stretta di mano, in segno della maturità in lui che andava crescendo e lo stava rendendo a poco a poco un ragazzo vero e proprio e non più un ragazzino alle prime armi con la vita e con il mondo. Terminato di interagire con i musicisti, prese un bel respiro, sentendo quella emozione gigantesca attanagliargli il cuore e i polmoni, facendo fermare l'aria e comunicandogli che ben presto avrebbe preso ad avere il colorito in volto simile ad un bel pomodoro maturo. Deglutendo saliva, chiuse accuratamente lo zaino e rimase con quegli unici due spartiti con le parole davanti, tra le mani, ed il microfono magico non tanto distante da lì, che lo attendeva, come il resto della ciurma di musicanti. Un passo, ed ancora uno, ed ancora uno... Fino a raggiungere quasi del tutto il corpo della Vice Preside.
Quando vuole, signorino Fox.
Ecco, proprio a proposito di questo... Ehm... Tenga...
Fu così che Travis allungò uno dei due spartiti proprio alla Coordinatrice del coro. Su di esso vi era il testo, con una sottolineatura che evidenziava, probabilmente, la parte che la donna avrebbe dovuto cantare. Ciò stava a significare che Ethan voleva che lei lo accompagnasse nell'esibizione. Una mossa molto azzardata, ma che nella sua ottica era espressa con umiltà, decisione e cosa fondamentale: amore per la musica. Dentro di lui pensava che per lei sarebbe stato uno scherzetto accompagnarlo, perché bravissima, inoltre a giudicare dalle note (si perché sullo spartito di Monique erano presenti anche gli accordi da seguire) il brano si presentava davvero molto, molto facile.
Io... Io sono molto nervoso e avrei davvero tanto bisogno che, essendo la prima volta che canto davanti a qualcuno che non sia mia madre o mio padre, ci sia un'altra voce a darmi la spinta... Le dispiace professoressa Vireau? Le prometto che è soltanto per la prima volta poi mi eserciterò ad essere più coraggioso, prometto!
Il cuore gli batteva forte in petto ma sapeva che davvero, si trattava soltanto di quel frangente, di quella occasione, perché non era il suo salotto di casa e nemmeno la famiglia a guardarlo ma almeno una decina di sconosciuti e questo lo metteva molto in soggezione. In questo sicuramente aveva molto in comune con l'amichetta del cuore Miyabi, ma lui in primis con lei cercava di dissimularlo proprio per aiutarla a farsi forza e non cedere alle paure o ai timori. Adesso che lei non era presente però, poteva mostrarsi più vulnerabile, sperando che la Vice Preside capisse e lo aiutasse in quel senso, per dimostrare quel suo iniziale valore possibile all'interno del coro della scuola. Se quindi ella avesse acconsentito a dargli una mano, facendosi dare un altro microfono, egli le avrebbe sorriso chinando il capo in segno di estremo ringraziamento, cominciando a battere il piede silenziosamente per darsi il ritmo giusto, aspettando nel mentre l'inizio della base musicale perfettamente arrangiata dai musicisti.
E' la canzone di una fiaba animata babbana che vedevo spesso da piccolo...
[yt]http://www.youtube.com/watch?v=0oZ8vX81AHM[/yt]
Dottor, Dottor, Dottor Slump e Arale. Dottor, Dottor, Dottor Slump e Arale. Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor Slump e Arale. Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor Slump e Arale.
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Cosa c’è, vieni qua ma perché, chi lo sa?
Dottor Slump, vorrei sapere come mai vivo qua, se davvero sono tutta cibernetica? Su non raccontare storie, dimmi la verità!
Vieni qua, cosa c’è, chi lo sa, ma perché?
Qualunque cosa fai siamo sempre nei guai, se inventi un robot qui si salvi chi può, ma se tu vai in città chissà cosa accadrà, chissà???
Dottor, dottor Slump, che cosa inventerai? Tu sei lo scienziato più simpatico, ma non vinci mai e fai solo guai, sei sempre affaccendato e un po’ fanatico. Dottor, Dottor Slump, DOTTOR, DOTTOR che cosa inventerai? Tu sei lo scienziato più incredibile e ciò che non c’è te lo fai da te, come Arale, mitica e speciale, che hai inventato proprio tu!!!
Dottor, Dottor, Dottor Slump e Arale. Dottor, Dottor, Dottor Slump e Arale. Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor Slump e Arale. Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor Slump e Arale.
Col Dottor Slump quante novità, il giorno passa e va a gran velocità.
Se ci sei tu chissà com’è, non ho mai un attimo per me!
(parlato) Dottor Slump, dici sempre che sono un pericolo pubblico, ma che cos’è un pericolo pubblico? (parlato) Arale, un pericolo pubblico è una ragazzina pasticciona e scatenata come te!!!
Dottor, Dottor… Dottor, dottor Slump, Arale!!! che cosa inventerai? Tu sei lo scienziato più simpatico, ma non vinci mai e fai solo guai, sei sempre affaccendato e un po’ fanatico. Dottor, Dottor Slump, DOTTOR, DOTTOR che cosa inventerai? Tu sei lo scienziato più incredibile e ciò che non c’è te lo fai da te, come Arale, mitica e speciale, che hai inventato proprio tu!!!
- MUSICA -
Dottor, Dottor Slump, Arale!!! che cosa inventerai? Tu sei lo scienziato più incredibile e ciò che non c’è te lo fai da te, come Arale, mitica e speciale… mi hai inventato proprio tu!!!
Dottor, Dottor, Dottor Slump e Arale. Dottor, Dottor, Dottor Slump e Arale. Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor Slump e Arale. Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor, DOTTOR SLUMP, Dottor Slump e Arale.
Quando la musica terminò e la sua voce smise di cantare insieme a quella della professoressa, Ethan per alcuni secondi si sentì svuotato di ogni briciolo di energia, per quanto impegno, dedizione e trasporto aveva cercato di imporre nella canzone. Respirava affannato e si, aveva decisamente sudato un bel po', difatti prese un fazzoletto profumato dalla tasca dietro del pantalone e se lo passò sulla fronte, così da tornare ad avere un aspetto più decente e consono alla persona che si trovava davanti. Deglutì, adesso percependo un gran bisogno di bere acqua, per questo avvicinandosi allo zaino ne prese una bottiglietta per poter sorseggiare silenzioso e recuperare lucidità a fronte del successivo ascolto del commento della docente. Questo non prima di aver pensato anche a lei, ovviamente, aprendo la tasca frontale estraendo un brick di succo di frutta per poi porgerglielo con un sorriso sereno e altruista.
Le è venuta sete per caso? Tenga, l'ho portato apposta per lei...
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Ethan Travis
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da Monique » 28/05/2013, 23:02
Mi auguro sul serio di poter essere all'altezza del gruppo, professoressa! Si si, allora prima le faccio sentire come me la cavo...
Annuì solamente alle parole del ragazzino, mettendosi comoda in attesa ch'egli si mettesse d'accordo coi musicisti ed iniziasse così la sua prova: era pronta a tutto, pensava che niente in quel frangente avrebbe potuto stupirla... ed invece si ritrovò improvvisamente con uno spartito di fronte, ed Ethan Travis che glielo porgeva con aria imbarazzata.
Ecco, proprio a proposito di questo... Ehm... Tenga...
Monique lo fissò interdetta per un secondo, poi lentamente lo prese tra le mani, studiandolo con aria ancora stranita: cosa voleva che facesse, il Grifondoro? Che seguisse meglio la sua performance? Doveva giudicarla abbastanza ignorante in materia, allora, visto che a giudicare dalle note non era una canzone molto difficile... Ma no, lo studente rosso-oro aveva ben altro in mente, qualcosa che palesò subito dopo sotto gli occhi increduli della Vice Preside.
Io... Io sono molto nervoso e avrei davvero tanto bisogno che, essendo la prima volta che canto davanti a qualcuno che non sia mia madre o mio padre, ci sia un'altra voce a darmi la spinta... Le dispiace professoressa Vireau? Le prometto che è soltanto per la prima volta poi mi eserciterò ad essere più coraggioso, prometto!
Lei vuole... che canti questa... canzone - se tale si poteva definire - con lei?
Domandò la donna, come se avesse capito male: una parte di sé avrebbe voluto alzarsi, avvicinarsi ad un muro e sbatterci la testa più e più volte, mentre una vocina nella testa con un accento americano la ridicolizzava per gli elementi ancora totalmente inesperti del proprio coro; l'altra, invece, ricordava come anche lei, quand'era piccola, sentiva il bisogno di farsi accompagnare da Rose per essere più sicura di sé, e quindi comprendeva cosa stesse provando il ragazzino in quel momento.
... e sia, canterò con lei.
Decise di dire alla fine, un piccolo sospiro che le sfuggì dalle labbra dopo quelle parole: e fu così che, da un momento all'altro, Monique iniziò a cantare questa sigla babbana con Ethan, stando dietro senza troppa difficoltà [Talento (Arte): 40] alla canzone benché non l'avesse mai sentita prima; ciò che non avrebbe mai creduto possibile, e che a posteriori avrebbe ammesso solo a se stessa, forse, fu quello che sentì nel cuore mentre prestava la sua voce come accompagnamento per la performance del Grifondoro. ... si stava divertendo. Si sentiva nuovamente una bambina, alle prese con una canzone che per bambini era stata scritta, gioiosa e divertente, capace di mettere allegria: non per questo si dimenticò di ascoltare attentamente la voce di Ethan e le sue capacità, ma riuscì a divertirsi come poche volte le era capitato nel corso dei provini per il coro. Quando la canzone terminò, Monique dovette mordersi un labbro per evitare di sorridere, lasciando che Ethan bevesse un poco d'acqua per recuperare fiato e saliva.
Le è venuta sete per caso? Tenga, l'ho portato apposta per lei...
Ah, grazie.
Disse la donna, prendendo il brik col succo per aprirlo e berne il contenuto con un paio di sorsi: sicuramente la canzone non era stata impegnativa per lei, ma un po' di zuccheri non facevano mai male all'organismo - a meno di non essere diabetici, e non era quello il caso di Monique.
Dunque, signorino Fox... tralasciando la scelta originale, glielo devo concedere, della canzone, gli errori d'intonazione, non molti, che ho sentito, ed il fatto che a livello comunicativo ci sia da lavorare davvero molto... - aggiunse poco dopo, alzando gli occhi su di lui con aria seria e professionale, ora - Mi dica, perché lei vorrebbe entrare nel coro?
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Monique
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