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Salone Comune

MessaggioInviato: 23/01/2013, 14:38
da Lucas
[Mercoledì - ore 14.32]


Se ne stava lì, appoggiato al muro sopra il camino acceso del salone, a fissare un punto impreciso nel vuoto: l'espressione, sul suo viso, era di puro sconcerto, d'incomprensione totale, la classica di chi si sta arrovellando da ore su un pensiero senza riuscirne a ricavare un asticello da un tronco.

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Un paio di jeans scuri, scarpe da ginnastica chiare come la maglia a maniche corte che indossava sopra e che lasciava scoperte le braccia muscolose, barbetta incolta e capelli arruffati; no, in quel momento Lucas Turner non rappresentava certo l'ordine e la professionalità che da lui ci si sarebbero aspettati come insegnante di Hogwarts, ma visto che al momento non aveva lezione e si trovava nel salone comune destinato al relax dei docenti, glielo si poteva anche permettere.
Sospirò, scuotendo il capo e abbassandolo verso le fiamme del camino: era piuttosto preoccupato, inutile dirlo, ma sapeva anche di avere le mani legate, tutto stava nell'aspettare.
Aspettare il momento in cui lei si sarebbe fatta viva di nuovo, questa volta magari non di fronte a Tisifone, ma direttamente davanti a lui: e sapeva che allora molti conti in sospeso sarebbero finalmente arrivati al momento della chiusura.

Re: Salone Comune

MessaggioInviato: 24/01/2013, 8:59
da Tisifone
Stava tornando nei suoi alloggi per prendere Idra e accompagnarla a sgranchirsi le spire nella Foresta Proibita quando, passando davanti al salone comune, aveva intravisto attraverso la porta semiaperta una figura conosciuta. Immediatamente tutto il resto perse d'importanza e i suoi piedi la condussero spontaneamente all'interno della stanza, mentre una parte della sua mente registrava l'appunto di scusarsi con il suo famiglio per quell'improvviso cambio di programma. Silenziosamente avanzò verso il camino beandosi della visione di un Lucas Turner in abiti informali e pensando per l'ennesima volta che lui era decisamente lo spettacolo più bello che avesse mai visto ed era...

Mio.

Quel pensiero possessivo eruppe nella sua mente portandosi dietro una carica emotiva così forte da spaventare Tisifone per prima. Non era abituata a essere in balia delle proprie emozioni nè di provarne tante contemporaneamente nei confronti di un uomo e a riprova di ciò nulla di quello che sentiva traspariva dal suo viso. Solo qualcuno che la conosceva bene poteva scorgere tra i lineamenti severi una luce di dolcezza e amore che riservava solo al docente di Trasfigurazione. Luce quella che venne adombrata quando scorse nella postura dell'altro una nota stonata con l'aria di relax che l'abbigliamento casual babbano avrebbe fatto supporre. Lucas sembrava teso, preoccupato e probabilmente dal suo viso, rivolto verso il camino, traspariva anche qualche traccia di frustrazione. Tisifone strinse i pugni in un moto di rabbia sospettando [Intuito (S): 36] cosa o meglio chi fosse la causa del malumore del compagno.

Julie.

Ringhiò tra sè, indurendo l'espressione del proprio volto e proseguendo con più determinazione verso il ragazzo, l'orlo della sua veste verde acqua che strusciava a terra. A differenza del docente di Trasfigurazione, infatti, Tisifone adottava tra le mura di Hogwarts un codice di abbigliamento formale, o meglio tradizionale, anche quando non aveva lezione. Unica libertà che si era concessa era quella di tenere i capelli sciolti, ma solo perché adorava la sensazione delle mani del compagno che li accarezzavano.

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Se Lucas non si fosse accorto della sua presenza, Tisifone gli si sarebbe accostata, sfiorandone con la guancia destra il braccio nudo in un gesto per nulla casuale di avvicinarsi anche lei al calore del camino.

Cosa potrà mai essere accaduto questa mattina di così grave da giustificare tutta questa tensione?

Mormorerà in ogni caso, con un tono di voce basso e dolce, mantenendosi volontariamente sul vago. Non voleva costringerlo a parlare di lei se non era nelle sue intenzioni e in più il fatto non si vedessero dall'ora di colazione - Tisifone infatti non aveva pranzato in Sala Grande - poteva anche giustificare quella domanda.

Re: Salone Comune

MessaggioInviato: 24/01/2013, 15:36
da Lucas
Non sentì la presenza di Tisifone alle sue spalle, e tanto bastava per capire quanto fossero seri i pensieri che gli ronzavano nella mente, al punto da azzerare la sua percezione della realtà, e di ciò che lo circondava: fu per questo che, quando sentì un tocco delicato sfiorargli il braccio, il suo corpo trasalì spontaneamente, e lo sguardo si focalizzò subito su colei che aveva accanto.

Tissy...

Mormorò Lucas, addolcendo immediatamente l'espressione del viso e allungando una mano verso di lei, per sfiorarle i capelli sciolti che le incorniciavano il viso ed avvicinarla così a sé, ammesso che lei l'avesse permesso, per posarle un piccolo bacio sulle labbra: sapeva bene che alla compagna non piacevano molto le manifestazioni d'affetto pubbliche, ma era pur vero che in quel momento, nel salone comune c'erano soltanto loro.

Mi sei mancata.

D'accordo, non si vedevano da qualche ora e quindi forse sembrava troppo sdolcinato dirle una cosa del genere, ma dopo aver passato un'estate insieme, sempre a stretto contatto reciproco, era difficile ora riabituarsi ai ritmi di Hogwarts ed anche qualche ora passata lontano da lei pesava nell'animo del giovane professore di Trasfigurazione, soprattutto quando la mente era impegnata in certe cupe riflessioni.
E a Tisifone la sua espressione non doveva di certo esser sfuggita, visto ciò che gli chiese poco dopo.

Cosa potrà mai essere accaduto questa mattina di così grave da giustificare tutta questa tensione?

Fece un lieve sorriso a quella domanda, avvicinandola ancora di più a sé così da poterla abbracciare se anche la donna fosse stata d'accordo: in quel caso, avrebbe stretto il capo di lei contro il proprio petto, come a volerla proteggere, come a volerla difendere da un nemico invisibile pur sapendo che colei che amava non era certo una sprovveduta, anzi, sapeva bene come difendersi anche da sola.

Ti amo.

Le sussurrò all'orecchio, come se fosse importante fare quella premessa.
Si scostò appena da lei, poi, accarezzandole il viso questa volta in un contatto leggero, quasi la considerasse così fragile da poterla ferire: era sicuramente più strano del solito, ma di lì a poco la Divinante avrebbe potuto comprenderne il motivo.

Dopo l'ultima lezione coi Corvonero, subito prima di pranzo, sono passato in camera per controllare come stesse Maya... e ho trovato un sacchetto di cibo apposta per lei, sul letto, con accanto un fiore - non c'era bisogno di aggiungere altro, Tisifone aveva già avuto modo d'incontrare Julie e sapeva che quel fiore poteva tranquillamente essere considerato come la sua firma - Conosco i suoi giochetti, il suo modo di fare... sta preparando qualcosa e vuole fare in modo che io lo sappia, che rimanga in attesa di scoprire cos'ha in mente senza che io abbia la possibilità di fermarla prima.

Aggiunse, stringendo appena il pugno all'altezza del fianco ed irrigidendo la mascella: aveva capito il suo gioco, farlo innervosire il più possibile, obbligarlo a pensare a lei e a cosa avrebbe potuto fare; e per quanto non volesse pensarci, non volesse darle quella soddisfazione, riflettere sull'accaduto era più forte di lui... anche perché c'era un piccolo particolare di tutta quella storia che non lo convinceva.

Quello che non capisco è come faccia a sapere di Maya: non l'ho certo portata fuori da Hogwarts da quando l'ho presa, quindi chi può averglielo detto?

Una domanda a cui non riusciva proprio a dare una risposta, e la frustrazione risultava palese sul suo volto.

Re: Salone Comune

MessaggioInviato: 24/01/2013, 23:55
da Tisifone
Tissy...

Come attirate da una calamita, gli angoli della bocca di Tisifone si sollevarono verso l’alto non appena Lucas pronunciò il suo nome, o meglio, quel nomignolo che in pochi avevano il permesso di usare con lei e un sospiro lieve fuoriuscì dalle sue labbra quando le toccò i capelli, portandosi via un po’ della tensione che aveva assorbito, inconsapevolmente, dalla postura del compagno. Oppose una leggera resistenza al tentativo del compagno di avvicinarla a sè, dovuta più all’abitudine che al timore di essere colti in flagrante da qualcuno, spazzata subito via dal desiderio di assaporare di nuovo, anche se solo per un istante, le sue labbra che le fece ricambiare il bacio. D’altra parte dopo l’inaugurazione del negozio della Parker e di Seal ormai era chiaro più o meno a tutta Hogwarts che loro stessero insieme, per non parlare del fatto che avevano praticamente vissuto insieme per tutta la durata delle vacanze natalizie.

Mi sei mancata.

Il sorriso della Divinante si allargò, contagiando anche gli occhi che quasi brillavano per la contentezza. Per quanto apparisse fredda e distaccata, e lo era anche per la maggior parte del tempo con il resto del mondo, amava gli eccessi di romanticismo a cui Lucas si lasciava andare perché la facevano sentire importante in un modo talmente semplice che a volte se ne meravigliava lei stessa. Quanto avrebbe voluto che Demetri, con cui ormai non parlava da più di sei mesi, potesse comprendere quel suo stato d’animo, accettando la sua relazione con il collega e smettendo di alimentare la sua paranoia e insicurezza. Purtroppo però fu un disagio reale che avvertiva provenire dal suo compagno che la spinse a chiedergli perché era così cupamente riflessivo e la reazione che lui ebbe a quella innocua domanda non fece altro che confermare la sua intuizione. Si lasciò abbracciare, beandosi nonostante tutto del calore e dell’odore che emanava il suo uomo, strofinando la punta del naso sulla sua maglietta, e posò delicatamente la testa sul suo petto, ascoltando il battito del cuore, permettendogli di proteggerla dai suoi demoni, qualunque essi fossero. Una parte di lei scalpitava, sentendosi in gabbia, che per quanto dorata le ricordava troppo il suo passato, ma non si mosse, anzi si rilassò del tutto, avvolgendo le proprie braccia intorno alla vita di lui per ricambiare l’abbraccio perché sentiva che era quello di cui il suo compagno aveva bisogno in quel momento.

Ti amo.

Cosa è accaduto?

Ripetè seria, allontanando il viso dal suo torace per poterlo guardare negli occhi. Un modo strano di rispondere a una dichiarazione d’amore spontanea e dolce ma a Tisifone era suonata strana in quel contesto, come se lui la volesse ammorbidire prima di darle una pessima notizia. Inutile dire che la mente paranoica della donna iniziò a fare mille congetture, istigata dalla carezza leggera che lui le diede e che aveva tanto il sapore di un addio.

Scendi dalla scopa Tissy. Se continui a volare così in alto finirai per schiantarti ancor prima che lui abbia aperto bocca.

Si rimproverò mentalmente, cercando di riacquistare un po’ della serenità che il contatto di prima le aveva donato.

Dopo l'ultima lezione coi Corvonero, subito prima di pranzo, sono passato in camera per controllare come stesse Maya... e ho trovato un sacchetto di cibo apposta per lei, sul letto, con accanto un fiore.

Julie

Il nome dell’americana le scivolò fuori dalle labbra in un sibilo, mentre il ricordo del loro primo e ultimo incontro si riaffacciava alla sua memoria come se fosse accaduto il giorno prima.

Salutamelo appena lo vedi, digli... che il suo piccolo fiorellino è tornato da lui

In questo modo si era congedata quel giorno, non prima di averle riversato addosso un mare di crudeltà, non ultima il fatto che Lucas non la amava e mai l’avrebbe fatto e che prima o poi si sarebbe stancato di lei. Le stesse cose che le aveva detto Demetri.

Conosco i suoi giochetti, il suo modo di fare... sta preparando qualcosa e vuole fare in modo che io lo sappia, che rimanga in attesa di scoprire cos'ha in mente senza che io abbia la possibilità di fermarla prima.

Istintivamente la mano di Tisifone scivolò lungo il fianco dell’uomo per andare a posarsi sul suo pugno contratto in un gesto di conforto certo ma anche di rassicurazione: qualsiasi cosa Julie avesse in mente di fare lui non lo avrebbe dovuto affrontare da solo, lei sarebbe stata al suo fianco, sempre, in qualsiasi circostanza.

Quello che non capisco è come faccia a sapere di Maya: non l'ho certo portata fuori da Hogwarts da quando l'ho presa, quindi chi può averglielo detto?

Il dubbio di Lucas diede una sorta di scossa al cervello di Tisifone che, messa da parte la rabbia che il solo pensare a quella donna le faceva venire, aveva ritrovato la fredda lucidità che la contraddistingueva.

Probabilmente allo stesso modo in cui ha scoperto che stavamo insieme: origliando qualche conversazione in giro per Hogsmeade – o almeno era quello che avrebbe fatto lei se si fosse trovata nella condizione di dover recuperare informazioni su qualcuno – oppure mettendo sotto Imperius uno studente. – che era quello che avrebbe fatto Demetri e da quello che le aveva raccontato Lucas e che aveva potuto vedere in prima persona, Julie non le era sembrata molto più intellettualmente onesta del suo padrino.
C’era però qualcos’altro, in quello che il ragazzo aveva appena detto, che aveva colpito, negativamente ovviamente, la mente paranoica della Divinante, qualcosa che lì per lì non riusciva a spiegarsi.

Quello che mi chiedo io è come abbia fatto ad arrivare il pacco direttamente sul tuo letto – disse quindi ad alta voce, sciogliendo l’abbraccio e facendo un passo indietro, senza però togliere la mano da quella di lui, se a Lucas fosse andato bene – I gufi consegnano la posta solo in Sala Grande e presumo che il tuo camino è chiuso quando non ci sei e che tu abbia degli incantesimi di guardia ai tuoi alloggi.

Si fermò un attimo, in attesa che l’altro confermasse o meno le sue parole, temendo però che la risposta, soprattutto all’ultima domanda, fosse negativa visto l’atteggiamento solare e positivista di Lucas.

In ogni caso gli estranei non hanno accesso al Castello … - e quello, per come la vedeva Tisifone aumentava e di molto le probabilità che Julie avesse un complice, volontario o involontario, tra le mura di Hogwarts.

Re: Salone Comune

MessaggioInviato: 25/01/2013, 13:03
da Lucas
Assaporare le sue labbra, stringerla a sé, accarezzarle i capelli e respirare il profumo della sua pelle avevano avuto, su Lucas, un potente ed istantaneo effetto calmante: sentire Tisifone, poterne finalmente percepire il calore era un toccasana per i suoi sensi, che durante le vacanze si erano abituati ad avere intorno in modo costante la presenza della donna, ed ora soffrivano un po' nel doversi riabituare a starle lontano.
Ma conosceva la sua donna, e sapeva che non avrebbe lasciato il discorso in sospeso ancora per molto, come difatti avvenne poco dopo.

Cosa è accaduto?

E a quella domanda, al docente di Trasfigurazione non rimase che raccontarle la verità, cercando il suo sguardo per capire primo, se avesse compreso di chi si stesse parlando - cosa quasi del tutto certa - e secondo, che tipo di reazioni le suscitasse sentir parlare di lei.

Julie

Come aveva ben immaginato, la compagna impiegò circa un millesimo di secondo a fare il collegamento tra il fiore e l'americana, soprattutto visto che era stata proprio quest'ultima a svelare alla Divinante il soprannome con cui Lucas era solito chiamarla.
Il giovane uomo, combattuto tra il desiderio di non dare preoccupazioni a Tisifone e sfogarsi, aprirsi invece con lei, alla fine scelse la seconda opzione, sia perché non voleva nasconderle nulla, sia perché tanto la donna aveva capito subito, guardandolo, che qualcosa non andava, sia perché confidava molto nelle sue capacità e chissà che ragionare sulle cose in due potesse dare risultati migliori della riflessione singola a cui lui si era abbandonato ormai da un bel po'.
Le espose così i suoi dubbi, soprattutto quelli riguardanti Maya, così da poter sentire il suo parere.

Probabilmente allo stesso modo in cui ha scoperto che stavamo insieme: origliando qualche conversazione in giro per Hogsmeade... oppure mettendo sotto Imperius uno studente.

Spero con tutto me stesso che la verità sia più vicina alla tua prima ipotesi che alla seconda.

Commentò l'uomo, ringraziando che la mano di Tisifone fosse ancora sopra la sua altrimenti con tutta probabilità si sarebbe scagliata contro la prima cosa a portata di pugno, anche a costo di farsi un male del diavolo; solitamente pacato e riflessivo, quel pomeriggio Lucas sembrava avere i nervi a fior di pelle.
Un comportamento strano per lui,ma Julie gli faceva, purtroppo, quest'effetto, soprattutto conoscendo il suo modo di fare, il suo grado di disinteresse nei confronti della vita - qualsiasi vita - altrui.

Quello che mi chiedo io è come abbia fatto ad arrivare il pacco direttamente sul tuo letto.
I gufi consegnano la posta solo in Sala Grande e presumo che il tuo camino è chiuso quando non ci sei e che tu abbia degli incantesimi di guardia ai tuoi alloggi.


A quelle parole Turner non rispose subito, muovendo le dita così da poterle intrecciare con quelle della mano di lei, il pollice intento ad accarezzare la pelle morbida del dorso ed un piccolo sospiro colpevole che gli usciva dalle labbra.

Non esattamente... - ammise, la frustrazione che per un momento lasciava spazio all'imbarazzo: fece un mezzo sorriso di scuse e si passò una mano tra i capelli, distrattamente, chiedendosi silenzioso perché dovesse essere sempre così dannatamente ingenuo - Il mio camino sì, è chiuso... ma non ho messo incantesimi di protezione alla mia stanza. Non credevo ce ne fosse bisogno, insomma, gli studenti non arriverebbero mai a tanto, no?

Gli studenti no, ma a quanto pareva Julie c'era riuscita.
Una motivazione ben più che valida non solo per mettere incantesimi di protezione doppi ai propri alloggi, ma anche per proporre a Tisifone una nuova sistemazione.

In ogni caso gli estranei non hanno accesso al Castello …

Il che significa che ha agito grazie a qualcuno che si trova qui dentro, e con cui lei ha avuto un contatto... secondo questo ragionamento potrebbe trattarsi di un qualsiasi studente.

Mormorò l'ex Tassorosso, scuotendo il capo: era il caso di andarne a parlare con la Bergman?
Ma se davvero voleva lui, se l'obiettivo di Julie era Lucas e nessun altro... se si fosse allontanato da scuola lei avrebbe smesso di essere un pericolo per l'intero Castello?

Tissy... vorrei che da questa sera tu venissi a dormire sempre in camera mia - le disse dopo qualche istante, lo sguardo decisamente serio nei suoi occhi profondi e caldi, con e per lui - So che la mia richiesta potrebbe darti fastidio, e che magari ci tieni alla tua privacy... ma mi sentirei più tranquillo nel saperti con me, la notte.

Una mania tutta maschile, o forse tutta sua, di voler proteggere la donna che amava, ma Lucas sperava che alla compagna la cosa non le dispiacesse troppo.

Cercherò di parlare con la Preside Bergman quanto prima di tutta questa faccenda.
Julie è...
- si fermò un momento, come a voler cercare le parole più adatte per descriverla - senza alcun freno. Capisci? Non le importa se chi ha davanti è un bambino, un adulto, un mago o un babbano, nulla ha importanza né merita rispetto secondo il suo criterio... non posso permettere che accada qualcosa di brutto a te, ad un qualsiasi nostro collega o che Merlino non voglia ad uno degli studenti. Non se so che nel suo folle piano c'è anche il voler arrivare a me.

Re: Salone Comune

MessaggioInviato: 25/01/2013, 23:44
da Tisifone
Le ribolliva il sangue per la rabbia al pensiero che Julie cercasse in ogni modo di stare in contatto con Lucas, di insinuarsi nella sua mente e infettare le sue giornate con riflessioni amare che non facevano altro che avvelenare il suo carattere solitamente radioso. La rabbia però si trasformò ben presto in preoccupazione quando le implicazioni di quello che era accaduto iniziarono a dipanarsi agli occhi della Divinante. L'esistenza di Maya non rappresentava certo un segreto custodito gelosamente ma non era neanche qualcosa di cui tutti erano a conoscenza e questo lasciava aperta la porta a un'alternativa per nulla piacevole, cioè il ricorso a una delle Maledizioni senza Perdono.

Spero con tutto me stesso che la verità sia più vicina alla tua prima ipotesi che alla seconda.

Tisifone non rispose a quel commento, limitandosi a mantenere la sua mano sopra quella del compagno, accarezzandola amorevolmente. Lei aveva molti meno problemi di lui a vedere il male nelle persone che li circondavano, doppi fini in comportamenti apparentemente innocui o, ancora, a fare ricorso alla Magia Oscura per proteggere le persone a cui voleva bene. Forse era per questo che non c'era traccia di meraviglia o di ribrezzo in lei al pensiero che qualcuno potesse aver usato l'Imperio contro uno studente.
Il particolare che però aveva fatto scattare una serie di allarmi interni alla Divinante era un altro e cioè il fatto che l'uomo avesse trovato il "pacchetto regalo" direttamente sul suo letto. Una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere a lei, in quanto i suoi, di alloggi, sia alla Torre di Grifondoro che al sesto piano con gli altri insegnanti, erano protetti da potenti incantesimi di guardia, indice di quanto alta fosse la paranoia della donna in materia di privacy e sicurezza. Purtroppo però da tempo aveva compreso che l'ex Tassorosso guardava il mondo attraverso una lente diversa e il piccolo sospiro colpevole che gli sfuggì dalle labbra non fece altro che anticiparle quello che le sue parole le confermarono poco dopo.


Non esattamente... Il mio camino sì, è chiuso... ma non ho messo incantesimi di protezione alla mia stanza. Non credevo ce ne fosse bisogno, insomma, gli studenti non arriverebbero mai a tanto, no?

Un piccolo sorriso tenero comparve sul viso di Tisifone, mentre stringeva un po' le dita intorno a quelle di lui, per poi sporsi in avanti a dargli un piccolo bacio " di consolazione" su una guancia.

Questo perchè i tuoi tassi sono... bè, come te - commentò quindi, considerando la Signorina O'Neill la classica eccezione che confermava la regola, cercando di trasmettere con lo sguardo tutto l'amore che provava verso di lui e verso quel suo modo di essere. - Molti Grifondoro sarebbero capaci di mettere a soqquadro la mia stanza se credessero che fosse necessario per il raggiungimento di una "causa superiore" e i Draghi... bè spero solo che siano maturati un po' da quando sono stata smistata lì.

Gli confessò, lasciandosi sfuggire un accenno di risata al pensiero di quello che i suoi ex compagni di Casata avevano avuto il coraggio di combinare all'allora CapoScuola. Quella piccola parentesi semiallegra durò un attimo perché subito dopo Tisifone espresse ad alta voce ciò che maggiormente la preoccupava e cioè che all’interno del Castello gli estranei non erano ammessi, a meno di avere l’autorizzazione della Bergman e la Divinante era certa che la Preside non avrebbe mai permesso che una persona instabile e potenzialmente pericolosa come Julie si potesse avvicinare in maniera indisturbata agli studenti.

Il che significa che ha agito grazie a qualcuno che si trova qui dentro, e con cui lei ha avuto un contatto... secondo questo ragionamento potrebbe trattarsi di un qualsiasi studente.

Annuì seria a quel semplice quanto ragionevole ragionamento che la spingeva a porsi un numero infinito di domande. Il complice era involontario e quindi l’americana si era spinta così oltre da soggiogare la mente di uno studente o addirittura di un altro insegnate? Oppure il seme del male di cui aveva avuto una visione tempo prima nel suo alloggio in presenza della Signorina O’Neill era qualcuno che viveva a Hogwarts e che si era prestato volontariamente al gioco di Julie? Ma soprattutto, cosa voleva davvero quella odiosa donna? Poteva il semplice desiderio di riavere Lucas per sé giustificare tutto quel trambusto così arzigogolato? O forse il suo obiettivo finale era un altro? Qualcosa che loro non riuscivano a vedere?

Vedere….

Quel semplice verbo per Tisifone non aveva mai avuto un significato del tutto innocuo e in quel momento si stava chiedendo se forse il dono che per certi versi aveva accentuato e facilitato la sua propensione per la vita riservata che aveva condotto fino a poco tempo prima non potesse tornarle utile in quel frangente.

Tissy...

Il richiamo del compagno la distolse dai suoi pensieri per farle riportare la propria attenzione su di lui che, a giudicare dalla pausa che era seguita, sembrava in difficoltà. Così attese paziente, in silenzio, ricambiando il suo sguardo che le parole si decidessero a prendere vita.

vorrei che da questa sera tu venissi a dormire sempre in camera mia. So che la mia richiesta potrebbe darti fastidio, e che magari ci tieni alla tua privacy... ma mi sentirei più tranquillo nel saperti con me, la notte.

No.

Questo le disse il suo istinto e Tisifone dovette mordersi l’interno della guancia per impedirsi di rispondere in maniera lapidaria e impulsiva, correndo il rischio di essere fraintesa dal compagno. Fece un profondo respiro, iniziando a giocare con le dita del ragazzo ancora intrecciate con le sue.

Mi sei mancato, ogni notte, da quando la scuola è iniziata e l’idea che tu possa essere l’ultima cosa che vedo prima di andare a dormire e la prima al mio risveglio mi rende immensamente felice – era una premessa quella superflua forse ma che la Divinante considerava necessaria per cercare di far comprendere all’altro il suo ragionamento – Ma il sapere che non sarebbe il frutto di un desiderio comune quanto una sorta di necessità, un obbligo perché ti senti responsabile per me renderebbe amara ogni notte che passeremmo insieme nel tuo letto.

Fece una piccola pausa, come a voler raccogliere le idee, un’espressione triste sul volto che non era minimamente risoluta quanto avrebbe dovuto essere. Una parte consistente del suo essere avrebbe voluto spazzare via il “fantasma” di Julie dalla loro vita e accettare felice quella proposta, ma la piccola insistente e caparbia parte Serpeverde che albergava nel suo animo le impediva di farlo. Doveva trovare il modo di aggirare il problema, riuscire a ottenere quello che volevano entrambi ma per il motivo giusto.

Lucas Turner, vuoi venire a vivere con me nei miei alloggi?

Chiese quindi, con un tono serio e uno scintillio enigmatico negli occhi. Probabilmente alle orecchie di un estraneo quella conversazione non avrebbe avuto alcun senso ma Lucas non era uno sconosciuto, era l’uomo che era riuscito a sfondare tutte le sue difese e che la conosceva meglio di chiunque altro, padrini inclusi e quindi non sarebbe stato difficile comprendere il ragionamento dietro a quell’assurda richiesta. Per quanto Julie potesse rappresentare una minaccia per lei, Tisifone non sentiva il bisogno di essere protetta e quindi il suo desiderio di dormire insieme a Lucas era dettato dal puro e semplice desiderio. Per non parlare del fatto che tra Idra e Drusilla un trasloco per la donna sarebbe stato non poco problematico.

In ogni caso credo che la Preside debba essere informata.

Aggiunse a malincuore, non tanto per scarsa fiducia nei confronti della massima autorità lì a Hogwarts quanto per un’abitudine alquanto consolidata di cercare di risolvere da sola i problemi che la riguardavano.

Cercherò di parlare con la Preside Bergman quanto prima di tutta questa faccenda. – acconsentì l’ex Tassorosso, per poi aggiungere - Julie è... senza alcun freno. Capisci? Non le importa se chi ha davanti è un bambino, un adulto, un mago o un babbano, nulla ha importanza né merita rispetto secondo il suo criterio... non posso permettere che accada qualcosa di brutto a te, ad un qualsiasi nostro collega o che Merlino non voglia ad uno degli studenti. Non se so che nel suo folle piano c'è anche il voler arrivare a me.

Discorso onesto, da persona pura di cuore qual era Lucas, che mostrava come il ragazzo si sarebbe sentito in colpa per tutte le conseguenze presenti e future di qualsiasi cosa aveva o avrebbe potuto combinare quella pazza nel tentativo di raggiungere i suoi scopi.

Amore non puoi proteggerli tutti… - si ritrovò quindi a dire con un tono di voce dolce, una mano che provava ad accarezzare una guancia dell’altro – Hogwarts è enorme e le persone che ci vivono sono troppe per poterle tenere sotto… - si fermò nel bel mezzo della frase, colpita da una intuizione improvvisa [Intuito(S)=36 +8/d20= 44] che sperò con tutto il cuore fosse errata – Non starai mica pensando di andare via, vero? Non vorrai abbandonare la scuola e me solo perché credi che in questo modo saremo al sicuro? – sibilò, il tono di voce monocorde, basso, perché non era nel suo carattere lasciarsi andare a scenate isteriche – Vorresti nasconderti? O forse affrontarla direttamente, anche se non hai la più pallida idea di cosa abbia in mente di …

Un’altra interruzione, questa volta più lunga della prima, perché mentre stava confermando la loro incapacità nel prevedere quali potessero essere i piani di Julie e quindi il loro essere totalmente alla sua mercè si era resa conto che non era corretto. Un modo per sapere cosa voleva fare c’era, rischioso certo, ma solo per lei e lei era pronta a rischiare qualsiasi cosa pur di far stare al sicuro il compagno.

Se ti dicessi che forse c’è un modo per sapere in anticipo cos’ha intenzione di fare Julie?

Re: Salone Comune

MessaggioInviato: 27/01/2013, 21:28
da Lucas
Non aveva mai pensato che fosse necessario sigillare la propria stanza con degli incantesimi di protezione particolari: insomma, d'accordo, i ragazzi a volte si divertivano a combinare qualche scherzetto più o meno innocente... ma davvero sarebbero mai arrivati ad infilarsi di nascosto nella sua stanza?

Questo perchè i tuoi tassi sono... bè, come te - replicò Tisifone, e dallo sguardo che accompagnò quelle parole non doveva trattarsi di un insulto - Molti Grifondoro sarebbero capaci di mettere a soqquadro la mia stanza se credessero che fosse necessario per il raggiungimento di una "causa superiore" e i Draghi... bè spero solo che siano maturati un po' da quando sono stata smistata lì.

Immagino di aver peccato un po' troppo d'ingenuità... di nuovo.

Borbottò Lucas, sentendosi un vero stupido: insomma, avrebbe dovuto pensarci, avrebbe dovuto tenere in conto anche quella possibilità, per quanto la considerasse assurda.
Era anche per questo che amava avere Tisifone accanto a sé, perché lei era in grado di aprirgli gli occhi con una dolcezza tale da non farlo sentire totalmente fuori luogo, come invece si sarebbe sentito con chiunque altro.
Ed era proprio perché l'amava da morire e voleva proteggerla, che le propose di trasferirsi nella sua stanza, così da dormire sempre insieme, l'uno accanto all'altra; e quando la compagna non rispose subito a quella proposta, un'ombra adombrò lo sguardo di Turner che però rimase silenzioso, lasciandole così la possibilità di parlare, di spiegarsi.

Mi sei mancato, ogni notte, da quando la scuola è iniziata e l’idea che tu possa essere l’ultima cosa che vedo prima di andare a dormire e la prima al mio risveglio mi rende immensamente felice...
Ma il sapere che non sarebbe il frutto di un desiderio comune quanto una sorta di necessità, un obbligo perché ti senti responsabile per me renderebbe amara ogni notte che passeremmo insieme nel tuo letto.


Oh, Tissy...

Mormorò lui, addolcendo subito lo sguardo e lasciando che sulle labbra si disegnasse il sorriso sghembo che lei tanto adorava: temeva che ci fosse qualcosa di più serio dietro, che si fosse sentita soffocare con lui durante le vacanze ed ora volesse il suo spazio... sapere che era un altro il problema lo faceva sentire meglio, e in fondo probabilmente riusciva anche a capirla; era chiaro che stare sempre insieme, anche ad Hogwarts, simboleggiava un passo in avanti, l'ennesimo, nella loro relazione, ed era normale che la Divinante non volesse associare quel momento alla figura di Julie.

Lo capisco amore, non ti preoccupare... anche se l'ansia rimane, a me va bene anc--

Lucas Turner, vuoi venire a vivere con me nei miei alloggi?

Quella domanda lo prese in contropiede, facendogli morire le parole in gola: la fissò, stranito, gli occhi che si posavano sul suo volto e poi sulle sue labbra come se volesse avere conferma di aver compreso bene quello che lei gli aveva appena detto.
Non aveva capito sul momento il perché di quella richiesta, quando poco prima aveva rifiutato quella di lui che era sostanzialmente uguale... ma poi, qualcosa scattò nella sua mente [Intuito (Perspicacia): 16], una sorta di consapevolezza: lui aveva fatto quella proposta alla compagna perché voleva proteggerla da Julie... mentre lei gliel'aveva fatta perché voleva stare con Lucas, voleva avere il suo compagno sempre accanto.
Un gesto che lo fece sorridere nuovamente mentre si avvicinava a lei e le accarezzava dolcemente il viso, gli occhi persi nei suoi.

Ci sono tante cose che voglio con te, Tisifone... e questa è la prima di una lunga serie.
Sì, certo che voglio vivere con te.


Rispose lui in un sussurro, non per non farsi sentire da qualcuno, erano soli, ma perché gli sembrava che quel momento fosse troppo vero per poterlo spezzare con una frase pronunciata, per quanto dolcemente, ad alta voce.
Ma niente poteva durare per sempre - eccetto forse il loro rapporto - perciò poco dopo ecco che l'argomento di conversazione tra i due si spostò nuovamente su Julie, e su come comportarsi con lei per proteggere gli studenti.

Amore non puoi proteggerli tutti…
Hogwarts è enorme e le persone che ci vivono sono troppe per poterle tenere sotto…

Lo so, ne sono consapevole e non ho la presunzione di poterlo fare.
E' solo che...


Per la seconda volta durante quella conversazione, le sue parole furono interrotte dalla voce di Tisifone che sembrò aver compreso qualcosa d'importante e che forse la spaventava anche un poco: la donna cominciava a conoscerlo piuttosto bene in realtà, e aveva capito che Lucas era il tipo da sacrificarsi senza pensarci due volte, qualora fosse necessario per salvare gli altri.

Non starai mica pensando di andare via, vero? Non vorrai abbandonare la scuola e me solo perché credi che in questo modo saremo al sicuro?
Vorresti nasconderti? O forse affrontarla direttamente, anche se non hai la più pallida idea di cosa abbia in mente di …


La pausa che ne seguì fece assottigliare lo sguardo del giovane uomo, in attesa di capire cosa stesse passando nella mente della compagna.

Se ti dicessi che forse c’è un modo per sapere in anticipo cos’ha intenzione di fare Julie?

Ti chiederei di spiegarmi in cosa consista.

Replicò lui, glissando per il momento su tutte le domande fatte da lei precedentemente e sperando - povero stolto - che la compagna non ci facesse troppo caso.

Re: Salone Comune

MessaggioInviato: 28/01/2013, 0:17
da Tisifone
Immagino di aver peccato un po' troppo d'ingenuità... di nuovo.

Non rispose a parole a quel borbottio sommesso che risuonava alle sue orecchie con una nota di recriminazione, soprattutto perché cosa avrebbe potuto dire? Che si, era stato ingenuo? Che gli studenti per quanto rispettosi o timorosi dell’autorità di un Insegnante erano capaci delle cose più assurde e pericolose, soprattutto se in gruppo? A che pro dirlo poi, quando era proprio la sua ingenuità, il suo non pensare mai male del prossimo, quel candore con cui guardava al mondo una delle caratteristiche di Lucas che aveva spinto Tisifone a innamorarsi di lui? Per questo preferì tacere, limitandosi a trasmettergli con lo sguardo tutto l’amore che nutriva per lui. Amore che però non le permise di accettare la sua proposta di andare a stare da lui, non perché non lo desiderasse ma perché non voleva che un passo così importante venisse compiuto sull’onda della paura e dell’apprensione che il messaggio di Julie aveva generato in lui.

Oh, Tissy...

Mormorò lui, addolcendo subito lo sguardo e lasciando che sulle labbra si disegnasse il sorriso sghembo che lei tanto adorava: temeva che ci fosse qualcosa di più serio dietro, che si fosse sentita soffocare con lui durante le vacanze ed ora volesse il suo spazio... sapere che era un altro il problema lo faceva sentire meglio, e in fondo probabilmente riusciva anche a capirla; era chiaro che stare sempre insieme, anche ad Hogwarts, simboleggiava un passo in avanti, l'ennesimo, nella loro relazione, ed era normale che la Divinante non volesse associare quel momento alla figura di Julie.

Lo capisco amore, non ti preoccupare... anche se l'ansia rimane, a me va bene anc--

La visione di quel sorriso sghembo che le aveva conquistato il cuore mesi prima fece perdere per un attimo a Tisifone il filo dei suoi pensieri, spingendola a sollevare una mano per accarezzare delicatamente, se Lucas non glielo avesse impedito, i contorni delle sue labbra. Quel fuggevole contatto le fece attraversare il corpo da mille brividi che non fecero altro che rafforzare la decisione a cui era giunta pochi secondi prima. Così, con un comportamento maleducato che poco le si addiceva, Tisifone interruppe il discorso che Lucas le stava facendo per proporgli di trasferirsi in camera sua.

Ci sono tante cose che voglio con te, Tisifone... e questa è la prima di una lunga serie.
Sì, certo che voglio vivere con te
.

Inclinò il viso in modo da posare la propria guancia sulla mano del compagno, gli occhi che traboccavano di amore e di felicità per quella risposta. Certo una parte di lei era ancora spaventata dall’idea di legarsi di nuovo a un uomo, donargli il proprio cuore e la propria fiducia, soprattutto a causa dei dubbi che Demetri le aveva instillato, ma nel momento in cui si era smaterializzata con lui lontano dalla casa dei suoi padrini aveva deciso che Turner valeva qualsiasi rischio e non si sarebbe tirata indietro per nessun motivo al mondo. Avrebbe voluto prolungare quel momento d’intimità all’infinito e scoprire quali erano le altre cose che Lucas voleva da lei, o anche solo definire i dettagli del suo trasferimento, ma purtroppo c’erano altre cose di cui parlare, cose che richiedevano tutta la sua attenzione. Anche se più Lucas parlava più il futuro che fino a pochi secondi prima le sembrava così roseo, si andava riempiendo di enormi nubi nere.

Lo so, ne sono consapevole e non ho la presunzione di poterlo fare.
E' solo che...


La sensazione che l’ex Tassorosso fosse disposto a sacrificarsi per salvare qualcun altro si solidificò nel suo animo, diventando un macigno difficile da mandare giù e spingendola a perdere il suo abituale autocontrollo per lasciarsi andare a una sequela di domande e congetture degne dell’esuberante O’Neill. E mentre parlava, o meglio, bombardava Lucas di domande senza dargli il tempo di rispondere, la sua mente lavorava alacremente alla ricerca di una qualche soluzione, di qualcosa che permettesse loro di avere un qualche vantaggio su Julie, scoprendo per esempio cosa avesse intenzione di fare. E la soluzione le giunse all’improvviso, semplice, talmente tanto che si chiese come mai non ci avesse pensato prima.

Lo sai perché…

La prese in giro la sua coscienza, che mise a tacere con una leggera scrollata di spalle, prima di porre un’ultima, fatidica domanda al ragazzo. Certo era consapevole che lui aveva evitato di rispondere anche solo a una di quelle che gli aveva posto in precedenza ma avrebbe avuto tempo, dopo, di riprenderle e fargli entrare in quella stupenda zucca troppo grinfondoro per i suoi gusti che senza di lei non sarebbe andato da nessuna parte.

Ti chiederei di spiegarmi in cosa consista.

Vieni, mettiamoci comodi.

Disse quindi, recuperando la pacatezza che era solita, provando a condurre Lucas su uno dei divanetti che si trovavano di fronte al camino. Se lui avesse acconsentito, Tisifone si sarebbe seduta di fronte a lui, continuando a tenere la sua mano stretta con la propria, in una postura semirigida che contrastava con l’atmosfera di intima complicità che ancora li avvolgeva. Sfilò la bacchetta dalla manica della veste che indossava e lanciò un incantesimo che rendeva la stanza imperturbabile, giusto per precauzione. Girava da sempre, tra gli studenti, la diceria che a Hogwarts anche i muri avevano le orecchie e dopo quello che era accaduto al compagno, la Divinante era poco propensa a prendere sotto gamba quel vecchio pettegolezzo.

Esiste… uno strumento… che mi permette di “vedere” l’anima di una persona… scoprire tutti di lei, anche i suoi desideri più profondi, senza che essa sia presente.

Esordì, evitando di spiegare cosa fosse esattamente questo strumento. Si fidava di Lucas come di se stessa ma nonostante questo aveva qualche remora a pronunciare ad alta voce il nome della sfera di Pitia. Quello che non gli aveva detto era che il prezzo per poterla usare era alto, molto alto, ma era certa che se lui avesse saputo che la sfera avrebbe assorbito tutta la sua aurea magica per i successivi tre giorni si sarebbe rifiutato di fargliela usare. Così rimase in silenzio, immobile, lasciando defluire qualsiasi emozione dal proprio viso, assumendo inconsapevolmente la maschera che era solita indossare quando stava in mezzo alla gente. E con molte probabilità quello che per lei era un comportamento normale a Lucas sarebbe suonato strano visto che in sua presenza aveva smesso da tempo di mostrarsi così distaccata.

Credo che potremmo usarla per scoprire cosa abbia in mente di fare Julie e batterla sul tempo, così non sarai costretto a andare da nessuna parte... - continuò usando senza volerlo il suo usuale tono monocorde - Oppure ci permetterà di organizzarci per andare dove i danni saranno più contenuti.

Aggiunse, sottolineando in maniera chiara e inequivocabile che lei lo avrebbe seguito ovunque.

Re: Salone Comune

MessaggioInviato: 28/01/2013, 18:23
da Lucas
Aveva evitato di rispondere a tutte le domande di Tisifone, preferendo concentrarsi su di lei e su quello che gli aveva appena detto: esisteva davvero la possibilità di scoprire cosa Julie avesse in mente di fare senza dover aspettare, o senza doverla seguire o incontrarla direttamente?

Vieni, mettiamoci comodi.

La seguì, sedendosi accanto a lei di fronte al camino, lo sguardo fisso sul suo volto: la compagna sembrava avere sempre la soluzione a portata di mano e questo lo faceva sicuramente sentire più tranquillo, ma Lucas aveva anche idea che difficilmente sarebbe stata una cosa semplice ottenere ciò che entrambi volevano.

Esiste… uno strumento… che mi permette di “vedere” l’anima di una persona… scoprire tutti di lei, anche i suoi desideri più profondi, senza che essa sia presente.

Se normalmente quella notizia sarebbe stata in grado di farlo sorridere di gioia, perché consapevole di avere un asso nella manica da usare contro di lei, in quel momento Turner non poté fare altro che accigliarsi, lo sguardo che si faceva più serio e fisso sulla propria compagna: Tisifone aveva ripreso ad usare un tono distaccato, atono, lo stesso che aveva usato la prima volta che si erano incontrati; già, successivamente a quel primo incontro non aveva avuto più occasione di udirlo dalle sue labbra rivolto a lui, ed il fatto che ora fosse ricomparso parlando di questo strumento non lo convinceva affatto [Intuito (Sesto Senso): 16].

Credo che potremmo usarla per scoprire cosa abbia in mente di fare Julie e batterla sul tempo, così non sarai costretto a andare da nessuna parte...
Oppure ci permetterà di organizzarci per andare dove i danni saranno più contenuti.


Non commentò quelle sue parole, semplicemente avvicinò il viso a quello della donna per, se lei gliel'avesse permesso, baciarla: non un bacio puro e semplice, al contrario, un contatto bollente e appassionato, con la lingua di lui che andava a stuzzicare la gemella per convincerla a danzare insieme e una mano che si posava sul suo seno per un solo istante, stringendolo per circa due secondi prima di scostarsi da lei.
Se Tisifone avesse dimostrato un'espressione stupefatta, sconcertata, offesa, se insomma avesse dimostrato la presenza, sul suo viso, di un qualsiasi sentimento, allora Lucas avrebbe sospirato ed annuito lentamente, come se si sentisse sollevato.

Bentornata, amore mio - la salutò lui, come se si fossero appena visti - Scusami per prima, ma eri ritornata la gelida e distaccata professoressa Samyliak... e vorrei evitare che tu lo fossi, con me.

Le spiegò, accarezzandole dolcemente una guancia con quel sorriso sghembo che gli illuminava il volto, anche quando era triste o giù di morale.
Ma tornò serio poco dopo, pur non volendolo, perché non era del tutto convinto [Intuito (Sesto Senso): 16] che utilizzare questo strumento misterioso fosse la cosa giusta.

Tissy... sei diventata distaccata quando ti sei messa a parlare di questo... oggetto.
C'è qualcosa che non so e che dovrei sapere? E' forse... illegale, o pericoloso? Non nascondermi niente... per favore.


La pregò, ed era intenso lo sguardo che le rivolse così come il suo tono di voce.

Re: Salone Comune

MessaggioInviato: 28/01/2013, 22:15
da Tisifone
Le era venuto spontaneo parlare a Lucas della sfera di Pitia e dei suoi poteri ma nonostante tutto non era riuscita a tenere un tono disinvolto o gioioso, cosa che ci si sarebbe aspettato da lei considerato che stava parlando di qualcosa che
in quel momento rappresentava davvero l’unico asso nella manica che avevano per combattere Julie. Anzi si era isolata dalla realtà che la circondava, ergendo tra sé e il compagno un muro di fredda cortesia, quella maschera che era solita esibire con gli estranei o che compariva quasi da sola per proteggerla dagli strascichi del suo passato che ancora non era in grado di gestire senza soffrire. E il fatto che cercasse di nascondere a Lucas una parte della verità legata alla sfera non la aiutava per nulla a essere se stessa né a restare presente lì accanto a lui. Si ritrovò quindi a descrivere le proprietà dell’oggetto in maniera fumosa, dandogli solo i dettagli essenziali, per poi ipotizzare come avrebbero potuto usare le informazioni ottenute. Parole quasi del tutto sprecate considerato che Lucas aveva prestato poca attenzione alle ultime sue parole, cosa di cui si sarebbe accorta subito, visto lo sguardo serio con cui la osservava, se solo il suo, di sguardo, non fosse coperto da un velo sottile che ne smorzava la luce.
Terminata la sua esposizione, perché alla fine questo era quello che aveva fatto, rimase in attesa di un qualche commento da parte del collega, commento che però non giunse mai. Non si ritrasse di fronte al tentativo di baciarla fatto dal ragazzo e anzi, in un primo istante, si perse in quel bacio appassionato che sciolse ogni barriera protettiva, riportandola immediatamente con la mente e il cuore a Hogwarts. Recuperata appieno la propria lucidità, Tisifone però si rese anche conto che non si trovavano nei loro alloggi ma nel salone comune e che le azioni di Lucas stavano andando ben oltre a un semplice bacio. Istintivamente sollevò la mano destra per abbatterla su quella del compagno che le stava tastando il seno e che, se non fosse stata levata in tempo, sarebbe finita per essere schiaffeggiata. Allo stesso tempo, posò la sinistra sul suo torace e spinse con forza per allontanarlo da sé, per poi rivolgergli uno sguardo furente in cui ancora rimaneva traccia dell’eccitazione che lui aveva risvegliato in lei. Indipendentemente dall’essere riuscita o meno a schiaffeggiarli una mano, Tisifone sollevò di nuovo la mano destra con la chiara intenzione di colpire di nuovo Lucas, mentre dentro di lei si agitavano sensazioni contrastanti e nessuna di questa positive.

Bentornata, amore mio – quel saluto spontaneo e dolce che stonava con il gesto brutale compiuto pochi istanti prima bloccarono la mano della Divinante a mezz’aria, una muta domanda negli occhi ancora scintillanti di rabbia - Scusami per prima, ma eri ritornata la gelida e distaccata professoressa Samyliak... e vorrei evitare che tu lo fossi, con me.

Chjort!

Imprecò Tisifone, abbassando la mano e posandola in grembo, mentre con la sinistra aveva iniziato a tracciare piccoli cerchi sul torace di lui dove, se non l’aveva spostata, era ancora posata per tenerlo a distanza. Non trasse neanche alcun sollievo dal tocco dolce del compagno o dal suo sorriso sghembo, troppo irritata con se stessa per aver mandato a monte il suo piccolo piano di salvataggio, come dimostravano le parole successive dell’ex Tassorosso.

Tissy... sei diventata distaccata quando ti sei messa a parlare di questo... oggetto.
C'è qualcosa che non so e che dovrei sapere? E' forse... illegale, o pericoloso? Non nascondermi niente... per favore.


Credi davvero che ti proporrei di usare qualcosa di illegale o di potenzialmente pericoloso per qualcuno?

Chiese con un’aria offesa, non riuscendo a comprendere se davvero il compagno la credesse capace di qualcosa del genere. Certo gli aveva confessato che l’educazione che aveva ricevuto contemplava anche la Magia Oscura e che per lei non c’era nulla di male nell’usarla per proteggere le persone a cui voleva bene, e Julie poteva essere a tutti gli effetti considerata una minaccia per loro due. Ma lei gli aveva anche promesso che avrebbe fatto di tutto pur di non usarla, che avrebbe “battuto altre strade”, come dicono i babbani, prima di scagliare un’altra Maledizione Senza Perdono, che forse non aveva creduto a quella sua promessa? E poi la considerava così poco rispettosa dei suoi principi morali dal coinvolgerlo direttamente in qualcosa che avrebbe potuto far guadagnare a entrambi un biglietto di sola andata per Azkaban?

La sfera di Pitia è uno strumento leggendario, un mito non solo per i babbani ma anche per la maggior parte dei maghi proprio perché il potere che esso conserva è immenso e le persone che vi possono accedere sono pochissime. Non basta possedere il dono… E’ la sfera che sceglie il Divinante che la possiederà e una volta in cui egli muore lei torna nella sua terra d’origine nascosta agli occhi del mondo. – gli spiegò, appoggiandosi allo schienale del divano e, di fatto, allontanandosi da lui involontariamente – Dicono che sia stata la sacerdotessa Pitia in persona, quella da cui le altre hanno tratto il loro nome, a incantare la propria sfera in quel modo per evitare che potesse cadere nelle mani sbagliate e portare danno invece che giovamento. Anche l’animo più retto può cadere nella tentazione che un grande potere nasconde.

Mormorò, la voce affievolita e velata da una nota di tristezza al ricordo di come avesse dovuto celare l’esistenza della sfera anche alla sua mentore perché aveva visto nei suoi occhi la luce della cupidigia. Non gli chiese di mantenere il segreto sull’esistenza della sfera o che essa fosse in suo possesso perchè si fidava di lui ed era certa che avrebbe compreso da solo quanto fosse importante mantenere il massimo riserbo sull’argomento.

Ovviamente per poter accedere a questo potere è necessario pagare un prezzo – continuò a malincuore spinta dal desiderio di non celargli nulla – Nessun tributo di sangue o pratiche nere di alcun genere se è a questo che stai pensando – lo schernì leggermente, la voce intrisa di tristezza però piuttosto che di acidità – Semplicemente la sfera assorbe tutta l’energia magica di chi la usa e per tornare in pieno possesso delle proprie forze ci vogliono più o meno tre giorni.

Come dire che per quei tre giorni Tisifone si sarebbe ridotta a vivere come una maganò, incapace di difendersi con la propria bacchetta.

Come vedi non c’è alcun pericolo per nessuno.