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da Lucas » 29/01/2013, 18:23
Uno schiaffo sulla mano valeva bene la possibilità di far tornare Tisifone se stessa, sarebbe stato anche disposto ad accettarlo sul volto, cinque dita stampate per bene sulla sua guancia, se fosse stato necessario: per sua fortuna, quando si scostò da lei, l'espressione furente sul suo viso bastò a fargli capire che era tornata in sé, e prima che lei potesse schiaffeggiarlo davvero, con un tempismo quasi da record, il giovane professore le fece capire il perché di quel gesto con la solita espressione sorridente e dolce che riservava alla sua compagna.
Sai che sei ancora più bella quando imprechi in russo?
Le domandò Lucas con espressione divertita, notando la mano di lei abbassarsi lentamente, segno che non aveva più intenzione di colpirlo, mentre l'altra rimaneva poggiata sul suo torace, disegnandoci sopra dei ghirigori a forma di cerchio. Ma c'era un motivo per cui Turner aveva dovuto agire in quel modo, e il comportamento della Divinante, per lui, si poteva ricondurre ad una cosa sola...
Credi davvero che ti proporrei di usare qualcosa di illegale o di potenzialmente pericoloso per qualcuno?
Vuoi davvero che ti ricordi dell'ultima Passaporta che avevamo intenzione di prendere?
Replicò dolcemente lui: non voleva farle pesare nulla, anche perché niente di ciò che aveva fatto era stato in qualche modo dovuto ad una costrizione di lei, ma solo il frutto della sua volontà di starle accanto; allo stesso modo, però, Tisifone non poteva non ammettere che l'ultima volta, per andare a trovare i genitori, avevano in programma di prendere una Passaporta illegale - e solo all'ultimo avevano deciso di viaggiare per via aerea - e questo provava che sì, quando la Divinante lo riteneva necessario, era capace di mettere da parte le regole del mondo magico senza pensarci due volte.
Avanti, parlami di questo oggetto... e in modo esaustivo, grazie.
La sfera di Pitia è uno strumento leggendario, un mito non solo per i babbani ma anche per la maggior parte dei maghi proprio perché il potere che esso conserva è immenso e le persone che vi possono accedere sono pochissime. Non basta possedere il dono… E’ la sfera che sceglie il Divinante che la possiederà e una volta in cui egli muore lei torna nella sua terra d’origine nascosta agli occhi del mondo. Dicono che sia stata la sacerdotessa Pitia in persona, quella da cui le altre hanno tratto il loro nome, a incantare la propria sfera in quel modo per evitare che potesse cadere nelle mani sbagliate e portare danno invece che giovamento. Anche l’animo più retto può cadere nella tentazione che un grande potere nasconde.
Annuì appena, avvicinandosi a lei che si era appoggiata sul divano così da non lasciare troppa distanza tra loro, passandole una mano intorno alle spalle per tentare di avvicinarla un po' a sé e poterle accarezzare i capelli mentre l'ascoltava; la sfera di Pitia, un oggetto in mano a Tisifone che a quanto pareva era molto raro, e che naturalmente Lucas avrebbe, in apparenza, rimosso dalla sua mente, così come qualsiasi collegamento tra esso e la compagna.
Ovviamente per poter accedere a questo potere è necessario pagare un prezzo... Nessun tributo di sangue o pratiche nere di alcun genere se è a questo che stai pensando. Semplicemente la sfera assorbe tutta l’energia magica di chi la usa e per tornare in pieno possesso delle proprie forze ci vogliono più o meno tre giorni.
Tutta l'energia magica. Quelle quattro parole gli risuonarono nelle mente non una, ma più volte. Lo sguardo si assottigliò leggermente, facendosi più serio. Anche le labbra si ridussero ad una linea sottile, segno che ciò a cui stava pensando non era niente di buono.
Come vedi non c’è alcun pericolo per nessuno.
Non c'è pericolo? - ripetè lui, quasi incredulo - Tissy, per tre giorni tu rimarresti senza alcun potere magico, alla stregua di una Maganò, totalmente incapace di difenderti anche da uno Schiantesimo lanciato da uno studente del primo anno... e dici che non c'è alcun pericolo?
Scosse il capo con un sospiro, passandosi la mano libera, quella che non stava intorno alle sue spalle, sul viso, lentamente. Alla fine tornò a guardarla, come se non sapesse bene cosa dirle, per quanto una mezza idea ce l'avesse: ed era anche piuttosto sicura che lei non l'avrebbe gradita.
Ecco cosa faremo: prima cercherò di parlare con lei, di capire da solo cos'abbia in mente di fare, senza andarmene da Hogwarts - le disse, sottolineando che non sarebbe andato da nessuna parte - E solo se non caverò niente da quest'incontro, allora useremo la sfera di Pitia, privandoti così dei tuoi poteri magici come prezzo per il suo uso.
Un compromesso dunque, per tentare di ottenere ciò che entrambi volevano prima con le "buone", coinvolgendo solo Lucas che, comunque, almeno un po' sapeva come rapportarsi con Julie... e solo se non ci fossero riusciti, usando allora metodi più invasivi, a costo di rendere più debole Tisifone: non avrebbe accettato altro, il professore di Trasfigurazione, non avrebbe acconsentito a quel sacrificio da parte della donna che amava senza prima provare una via più diretta.
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da Tisifone » 29/01/2013, 22:17
Lo aveva quasi colpito in viso, e una parte di lei si rammaricava di non averlo fatto davvero, ancora scossa anche se non sapeva esattamente per cosa, se per la libertà che si era preso in un luogo pubblico oppure perché non lo aveva fatto perché non riusciva a tenere le mani lontano da lei neanche un secondo ma per farla tornare presente a se stessa. Sospirò pesantemente, imprecando anche nella sua lingua madre, cosa che faceva di rado e solo quando era particolarmente nervosa o scossa, riflettendo che forse non era così smaliziata e disinibita come aveva voluto far credere a Julie.
Sai che sei ancora più bella quando imprechi in russo?
Gli angoli della bocca si sollevarono in un sorriso tirato, una pallida imitazione dell’espressione divertita che quasi illuminava il viso di Lucas. Apprezzava il tentativo del suo compagno di sdrammatizzare la situazione, come se quei suoi momenti di “assenza” non gli pesassero, ma purtroppo incominciavano a essere un po’ troppo frequenti per i gusti della Divinante perché la donna potesse liquidarli come qualcosa di irrilevante. E l’insinuazione successiva del ragazzo che lei potesse proporgli una soluzione illegale o pericolosa per fronteggiare l’americana non fu di alcun aiuto per ricreare un’atmosfera di complicità tra i due, anzi spinse inconsciamente Tisifone a prendere le distanze da Lucas, sistemandosi sul divano in modo da non avere alcun punto di contatto con lui.
Vuoi davvero che ti ricordi dell'ultima Passaporta che avevamo intenzione di prendere?
A quel commento Tisifone rispose con uno sbuffo tra il sarcastico e lo spazientito e una scrollata di spalla: prendere una Passaporta illegale non era nulla in confronto a quello che la Divinante avrebbe volentieri fatto a Julie se non avesse temuto, non tanto gli Auror, quanto il giudizio morale di Lucas. Anche se in effetti una Passaporta sarebbe stata utile per far sparire i resti del suo corpo. Fortunatamente Lucas non sembrò voler approfondire quella sua reazione, soprattutto perché tesa com’era difficilmente la donna sarebbe riuscita a tenere per sé i progetti che aveva in mente, riportando l’attenzione di entrambi sulla sfera di Pitia.
Avanti, parlami di questo oggetto... e in modo esaustivo, grazie.
Con uno tono distaccato, ma sempre presente a se stessa, Tisifone fece un resoconto più o meno dettagliato al ragazzo di cosa fosse la sfera e di quale potere essa concedesse al suo possessore, facendogli comprendere quanto fosse importante che nessun altro venisse a conoscenza del fatto che adesso quell’oggetto così strabiliante fosse nelle sue mani. Mentre ascoltava con attenzione la sua spiegazione, Lucas cercò di annullare la distanza che la Divinante aveva frapposto tra loro, tentativo che per poco non fallì. Al contatto della mano di lui con la sua spalla, Tisifone infatti si irrigidì, sulla difensiva, quasi temesse un altro approccio passionale e poco consono non solo per il posto dove si trovavano ma anche per l’umore non del tutto roseo che albergava nel suo animo. Senza smettere di parlare, girò puntò i suoi occhi blu notte in quelli del compagno, come a voler comprendere quali sentimenti albergassero nel suo, di animo.
Se riesce ad allontanarvi anche solo con il suo nome figuriamoci cosa è in grado di fare di persona!
La canzonò la sua coscienza con la voce sarcastica e crudele di Demetri, spingendola a mettere da parte inutili pensieri e a posare la testa sulla spalle di Lucas, permettendogli così di accarezzarle i capelli, gesto quello che le fece sfuggire un sospiro di piacere e muto ringraziamento anche se non ridiede colore al tono di voce che stava usando per terminare quella sorta di resoconto, lo sguardo fisso sulle fiamme che scoppiettavano nel camino di fronte a loro. Fu così che non si accorse della piega severa che assunsero i lineamenti del compagno e si arrischiò a fare una semplice quanto sarcastica battuta su come non ci fosse alcun pericolo nell’usare la sfera.
Non c'è pericolo? Tissy, per tre giorni tu rimarresti senza alcun potere magico, alla stregua di una Maganò, totalmente incapace di difenderti anche da uno Schiantesimo lanciato da uno studente del primo anno... e dici che non c'è alcun pericolo?
Se evito di andare in giro per il Castello e sospendo le lezioni per un malore rimanendo chiusa nei miei alloggi per tre giorni non correrei nessun pericolo e nessuno potrebbe accorgersi che la mia aurea magica sarebbe, per così dire, spenta.
Rispose pratica, dimostrando all’altro che quella proposta era il frutto di un’attenta quanto ponderata analisi benefici – costi dove ovviamente il beneficio di tenere al sicuro il suo compagno superava di gran lunga qualsiasi prezzo avrebbe dovuto pagare.
Ecco cosa faremo: prima cercherò di parlare con lei, di capire da solo cos'abbia in mente di fare, senza andarmene da Hogwarts. E solo se non caverò niente da quest'incontro, allora useremo la sfera di Pitia, privandoti così dei tuoi poteri magici come prezzo per il suo uso.
Non se ne parla minimamente.
Questo era quello che ogni atomo del corpo di Tisifone stava urlando in quel momento e probabilmente Lucas avrebbe potuto intuirlo dal modo in cui stava sostenendo il suo sguardo. Le parole che però uscirono dalle sue labbra furono altre, perchè l’ultima cosa che voleva fare era urtare la sensibilità prettamente mascolina del suo compagno.
Credi davvero che sia saggio incontrarti da solo con lei? Dopo che mi hai spiegato così bene quanto possa essere pericolosa e amorale Julie? – chiese quindi con tono dubbioso, mentre un angolino della sua mente si chiedeva non per la prima volta cosa diavolo avesse trovato Lucas in quella donna – Tu hai già deciso vero?
Aggiunse poi, interpretando tutto quello che lui le aveva detto fino a quel momento con il suo metro di giudizio e quindi considerandolo come un’astuta trappola per spingerla ad accettare quell’incontro come una sorta di compromesso per evitare che lui lasciasse Hogwarts. E poco importava se così non era, se Lucas non fosse capace o non volesse fare quel tipo di ragionamenti sottili e molto Serpeverde: era quello che lei credeva e difficilmente avrebbe cambiato idea. Attese una qualche risposta da parte del compagno, quant’anche un semplice cenno d’assenso o di diniego, prima di continuare a parlare.
Va bene, - acconsentì alla fine - ma io verrò con te... disillusa, travestita... ma sarò la tua ombra.
Disse quindi, risoluta, lasciando intendere al compagno che sarebbe stato molto difficile per lui farla desistere.
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da Lucas » 30/01/2013, 13:30
Inizialmente rigida, sulla difensiva quasi, dopo qualche istante Tisifone sembrò riuscire a rilassarsi, quel tanto che bastava almeno da permettere a Lucas di farla appoggiare a sé e di poterle accarezzare i capelli in una coccola che sapeva piacerle molto. Ma poco dopo fu lui quello ad andare in tensione, sentendo la spiegazione data dalla donna della sfera di Pitia: per lei rimanere senza alcun potere magico voleva forse dire non correre alcun pericolo, ma decisamente non era così per Turner che invece appariva molto preoccupato e serio.
Se evito di andare in giro per il Castello e sospendo le lezioni per un malore rimanendo chiusa nei miei alloggi per tre giorni non correrei nessun pericolo e nessuno potrebbe accorgersi che la mia aurea magica sarebbe, per così dire, spenta.
E se ci fosse una qualsiasi emergenza? O se gli effetti collaterali della sfera dovessero protrarsi più del previsto? Come possiamo avere la certezza che tu non ti senta male dopo, o che non capiti qualcosa d'imprevisto?
La rimbeccò Lucas, serio: per lui non era uno scherzo, lasciare la sua compagna senza alcuna capacità magica, farla diventare una babbana per tre o più giorni non poteva essere l'unica opzione praticabile; ed in effetti un'altra possibilità l'avevano, per quanto nemmeno a lui piacesse da impazzire. Incontrare Julie faccia a faccia, avere la possibilità di parlarle e tentare di capire cosa avesse in mente, così da non costringere Tisifone a rinunciare al suo potenziale magico di strega.
Credi davvero che sia saggio incontrarti da solo con lei? Dopo che mi hai spiegato così bene quanto possa essere pericolosa e amorale Julie?
E' proprio perché so cosa aspettarmi da lei, che ci sono molte meno possibilità che possa farmi del male. E per quanto non mi faccia piacere dirlo, se davvero è ancora... fissata con me, forse ho qualche speranza in più di farla parlare, comportandomi nel modo giusto.
In realtà avrebbe preferito non doversi più preoccupare di Julie e della possibilità che lei volesse ancora vendicarsi per come lui l'aveva lasciata dopo aver scoperto i suoi giochetti, ma se così doveva essere allora, se non altro, poteva sfruttare quel desiderio dell'americana a suo vantaggio, per farla parlare.
Tu hai già deciso vero?
Gli domandò lei alla fine, e Lucas non rispose subito a quella domanda: fece un piccolo sospiro e le sfiorò dolcemente una guancia, o almeno tentò di farlo sperando che lei non si ritraesse, mentre con l'altra continuava ad accarezzarle i capelli.
Diciamo che sono ben poco propenso a cambiare idea.
Non voleva imporle il suo pensiero e la sua linea d'azione, ma sicuramente Turner era piuttosto convinto che quello fosse il modo più giusto di muoversi, e sperava tanto che la sua compagna potesse accettare il compromesso che lui le aveva offerto.
Va bene, ma io verrò con te... disillusa, travestita... ma sarò la tua ombra.
Il professore di Trasfigurazione fece per ribattere a quelle parole, ma qualcosa lo convinse a desistere: una Tisifone presente e pronta a difendersi era pur sempre meglio di una chiusa in camera senza alcun potere magico... e sapeva che forse così anche lei si sarebbe sentita più tranquilla. In quel caso, non esisteva compresso migliore di quello che avevano appena raggiunto, e che lo portò ad annuire lentamente.
E sia, d'accordo. Verrai con me, sotto altre spoglie cosicché lei non ti possa riconoscere... e farai la brava, siamo intesi? Qualsiasi cosa lei possa dire, su di te o su di me, non dovrai intervenire: me lo prometti?
Le domandò, mantenendo sul viso e nella voce un'aria molto seria: sapeva che Julie era bravissima a provocare e sapeva che Tisifone possedeva, come tutti, dei punti deboli che forse l'avrebbero potuta portare a scattare, se toccati; ma non se lo sarebbe potuta permettere, e lui come lei. Sarebbero dovuti rimanere calmi, freddi, perché era l'unico modo per affrontare Julie e uscirne vittoriosi.
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da Tisifone » 30/01/2013, 16:08
Com'era prevedibile la reazione di Lucas agli effetti che l'utilizzo della sfera di Pitia avrebbe avuto su Tisifone non fu delle migliori. Preoccupato per la salute e la sicurezza della donna, infatti, l'ex Tassorosso trovò subito delle pecche nel suo piano, ponendole una raffica di domande mirate che non facevano altro che mostrare quando fosse realmente preoccupato.
E se ci fosse una qualsiasi emergenza? O se gli effetti collaterali della sfera dovessero protrarsi più del previsto? Come possiamo avere la certezza che tu non ti senta male dopo, o che non capiti qualcosa d'imprevisto?
Non possiamo averla...
Mormorò a denti stretti, con aria scocciata, non verso il compagno ma verso se stessa o meglio verso il riserbo assoluto che da secoli i Divinanti mantenevano sull'esistenza della sfera. Non esisteva un manuale di istruzioni per l'uso di quell'oggetto magico, nè una pergamena con le avvertenze e le controindicazioni, fatto salvo alcune voci non confermate sulla morte di un Divinante nel Basso Medioevo che non era stato capace di difendersi dall'attacco di un contadino babbano. Forte di questa risposta, Lucas avanzò la sua proposta, quella di incontrarsi da solo con Julie per cercare di farla ragionare o, almeno, di comprendere le sue intenzioni, innalzando e di molto il livello di ansia e paranoia della donna. Fu il turno di Tisifone di provare a smontare il piano del compagno, anche se le obiezioni che potè sollevare non furono molto incisive.
E' proprio perché so cosa aspettarmi da lei, che ci sono molte meno possibilità che possa farmi del male. E per quanto non mi faccia piacere dirlo, se davvero è ancora... fissata con me, forse ho qualche speranza in più di farla parlare, comportandomi nel modo giusto.
Un brivido di repulsione attraversò il corpo di Tisifone al pensiero che Julie potesse in qualche modo stare vicino a Lucas o che peggio lui fosse costretto a flirtare con lei per ammansirla e convincerla a desistere. Le cattiverie che l'americana le aveva sussurrato in un orecchio tornarono prepotentemente a bombardarle la mente, accompagnate da immagini per nulla gradite che le fecero stringere i pugni per la rabbia. Fece un profondo respiro per calmare i nervi per poi posare uno sguardo consapevole sul proprio uomo e chiedere conferma su quello che sapeva già.
Diciamo che sono ben poco propenso a cambiare idea.
Annuì sconfitta, lasciando che le coccole che Lucas le stava facendo le infondessero un po' di sicurezza in se stessa e in loro. Per quanto le costasse ammetterlo se c'era una persona in grado di far ragionare o raggirare Julie quello era il docente di Trasfigurazione ma, nonostante questa certezza, la Divinante non gli avrebbe mai permesso di affrontarla da sola.
E sia, d'accordo. Verrai con me, sotto altre spoglie cosicché lei non ti possa riconoscere... e farai la brava, siamo intesi? Qualsiasi cosa lei possa dire, su di te o su di me, non dovrai intervenire: me lo prometti?
Sarò il pezzo di ghiaccio senz'anima che molti mi accusano di essere - lo rassicurò, andando a posare una mano sulla guancia di lui e rivolgendogli un sorriso dolce che coinvolgeva anche gli occhi di ringraziamento - Non dovrebbe essere troppo difficile visti gli insegnamenti di Demetri... basta che non ti metta troppo le mani addosso.
Puntualizzò e dalla scintilla di rabbia negli occhi forse non sarebbe stato difficile per Lucas comprendere che non si riferiva all'uso della bacchetta quanto al palparlo o peggio baciarlo.
Humfff - sbuffò alla fine, provando a dare un bacio sulle labbra a Lucas per poi posare la testa sul suo torace - Perchè non possiamo avere un attimo di pace e goderci il nostro rapporto? Passare il tempo a pianificare il nostro futuro invece che fare piani di guerriglia babbana?
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da Lucas » 30/01/2013, 19:01
Avevano assodato entrambi che non c'erano certezze sul fatto che usare la sfera di Pitia potesse non avere effetti collaterali su Tisifone, ed era stato proprio questo a spingere Lucas a rifiutarne l'uso, almeno per il momento: voleva prima provare una via meno pericolosa, soprattutto per la compagna, giocando sul fatto che lui conosceva Julie, sapeva come prenderla e forse, comportandosi nel modo migliore, sarebbe riuscito a strapparle qualche informazione preziosa. Fu felice di vedere che la donna aveva accettato il suo compromesso, e gli venne più facile accettare a sua volta di portarla con sé, perché se non altro sapeva che avrebbe avuto la bacchetta a portata di mano e sarebbe stata pronta a difendersi, invece che rimanere chiusa nella sua stanza per chissà quanto tempo senza la possibilità di effettuare nemmeno un banale "Accio": l'unica cosa che voleva lei gli promettesse, era che non si sarebbe messa in mezzo, in nessun caso e per nessun motivo, perché non voleva che le cose si complicassero e loro si ritrovassero costretti a dover duellare con quell'americana fuori da ogni controllo.
Sarò il pezzo di ghiaccio senz'anima che molti mi accusano di essere. Non dovrebbe essere troppo difficile visti gli insegnamenti di Demetri... basta che non ti metta troppo le mani addosso.
Farò del mio meglio per controllarla, te lo prometto. C'è solo una donna che vorrei mi saltasse addosso, sempre e comunque...
Replicò lui, voltando appena il capo per baciarle il palmo della mano e poi tornando a guardarla negli occhi, sorridendole con gli occhi che scintillavano di malizia: in fondo, nonostante gli argomenti seri che stavano affrontando, aveva pur sempre la donna più sexy, a parer suo, di tutta Hogwarts davanti, e sapere che era sua gli faceva ribollire il sangue nelle vene; una piccola parte di lui, quella più oscura, come la definiva Julie, si eccitava anche al pensiero di prenderla lì, col rischio che un qualsiasi collega potesse vederli, ma il docente era bravo a nascondere quel tipo di pensieri dietro ad un'espressione innocente, quella che ci si sarebbe aspettata da lui, insomma.
Humfff... Perchè non possiamo avere un attimo di pace e goderci il nostro rapporto? Passare il tempo a pianificare il nostro futuro invece che fare piani di guerriglia babbana?
Non è quello che fanno tutti? - replicò lui dolcemente, accettando quel bacio sulle labbra e tentando di prolungarlo almeno di qualche secondo, per bearsi della morbidezza della sua bocca sulla propria - Pensa a tua cugina - e mormorò quell'appellativo quasi in un soffio - a Vastnor... e anche a questa Veronique, per quanto non sia dalla nostra parte. Tutti sembrano prepararsi alla guerra Tissy, forse perché siamo consapevoli che prima o poi scoppierà, e dovremo farci trovare preparati.
Insomma... il Mezzo-Drago, le morti misteriose come quella di Pryce, Julie che si rifaceva viva... per lui non erano coincidenze e basta, per lui era tutto collegato.
Ma è solo vincendo queste guerre che potremo pianificare in pace il nostro futuro, non credi?
Aggiunse dolcemente, stringendola a sé e baciandole i capelli con amore. Sarebbe rimasto così per sempre, con lei, si sentiva completo: lasciò libera la mente, e questo lo portò a pensare a molte cose... una delle quali gli sfuggì dalle labbra quasi senza pensarci.
Pensi che vorrai sposarmi, un giorno?
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da Tisifone » 30/01/2013, 22:45
Avevano raggiunto un compromesso che probabilmente non rendeva felice nessuno dei due ma almeno dava loro la possibilità di agire e non restare inermi a guardare con a disposizione un piano principale che a Tisifone non andava giù per nulla e un piano di riserva che era fonte di non poche preoccupazioni per Lucas. Anche se la Divinante avrebbe mille volte preferito rimanere chiusa in camera sua per una settimana di fila usando la bacchetta solo come oggetto decorativo dei capelli piuttosto che restare in disparte a osservare Julie che si avvicinava al suo uomo, flirtava con lui o, peggio, gli si strusciava addosso per provocarlo e indurlo in tentazione. Tentazione a cui lei avrebbe dovuto a ogni costo resistere onde evitare di mandare in fumo il loro piano fiondandosi come una babbana isterica sull’altra e provare a cavarle gli occhi con le unghie. Così rassicurò il suo compagno nell’unico modo che conosceva e cioè rammentandogli che prima di conoscerlo lei era a tutto gli effetti una persona priva di sentimenti, capace di un elevato autocontrollo.
Farò del mio meglio per controllarla, te lo prometto. C'è solo una donna che vorrei mi saltasse addosso, sempre e comunque...
Un piccolo brivido di eccitazione partì dal palmo della mano della Divinante per diffondersi in tutto il suo corpo a causa di quel leggero bacio e, soprattutto, delle implicazioni di quel commento, infiammando i suoi sensi e accendendo anche il suo sguardo di una luce strana tra il predatorio e il remissivo. Forse Julie aveva ragione, lei non era capace, ancora, di prendersi del tutto cura del lato oscuro di Lucas, troppo rigida in alcune delle sue posizioni ma di sicuro era capace di provocare il suo uomo e di accendere il desiderio in lui.
Vorresti davvero che ti saltassi addosso?
Mormorò quindi con voce suadente, posando in modo del tutto non casuale una mano sul ginocchio di lui e facendola scorrere, se lui glielo avesse permesso, lungo la coscia in un movimento lento esercitando una leggera pressione man mano che saliva verso l’inguine, gli occhi scintillati fissi in quelli di lui, la punta della lingua che andava a inumidire le labbra improvvisamente secche.
Non preferirebbe essere Lei a prendere possesso qui e subito del mio corpo così come del mio animo, Mio Signore?
Aggiunse, ritraendo la mano di scatto, sfiorando nel movimento il suo inguine, e portandola al petto, le dite che giocherellavano con il bottone del corpetto del vestito con fare fintamente timido, con il preciso intento di attirare lo sguardo sull’incavo dei seni lasciato scoperto dall’ampio scollo dell’abito. Mentre il suo, di sguardo, si abbassava, pudico, sul proprio grembo, come a voler fuggire quello dell’uomo. Le piaceva giocare, provocare e lasciarsi provocare, senza rimanere imbrigliati in ruoli prestabiliti a differenza di quello che forse credeva Julie di lei. Julie. Il solo pensare all’americana la spinse a mettere da parte per un attimo tutta l’eccitazione e il desiderio che la vicinanza di Lucas aveva risvegliato in lei, dandogli un bacio molto più casto di quello che avrebbe voluto e chiedendosi perché non potessero avere un attimo di pace.
Non è quello che fanno tutti? Pensa a tua cugina a Vastnor... e anche a questa Veronique, per quanto non sia dalla nostra parte. Tutti sembrano prepararsi alla guerra Tissy, forse perché siamo consapevoli che prima o poi scoppierà, e dovremo farci trovare preparati.
Annuì seria. Troppe coincidenze si stavano verificando in quel periodo per poter illudersi che non fossero collegate tra loro. Peccato non riuscire a cogliere il collegamento e potersi quindi, in qualche modo, prepararsi all’inevitabile.
Ma è solo vincendo queste guerre che potremo pianificare in pace il nostro futuro, non credi?
Bè si, non doversi continuamente guardare le spalle temendo di essere attaccati da un momento a un altro potrebbe essere un buon punto di partenza per pensare al futuro – commentò tra il serio e il sarcastico, accoccolandosi vicino a lui, portando le gambe sul divano e piegandole sotto di sé dal lato opposto a dove si trovava Lucas, scoprendo in quel modo parte delle gambe nude – Sai Monique mi ha confidato che lei e Vastnor sono fidanzati ufficialmente… quindi probabilmente quando tutto questo sarà finito avremo un matrimonio a cui presenziare.
Aggiunse con aria pensierosa, chiedendosi se alla fine erano riusciti, tra un problema e un altro ad andare a comprare un anello di fidanzamento. Persa nelle sue riflessioni sulla cugina e sul suo riservato compagno, Tisifone fu presa del tutto alla sprovvista dalla domanda che Lucas le fece poco dopo.
Pensi che vorrai sposarmi, un giorno?
Si sollevò dalla posizione comoda in cui si trovava, accoccolata contro il suo petto, per poterlo guardare negli occhi, un’espressione neutra in viso, come se volesse leggergli l’anima. Sposarlo. Matrimonio. Passare il resto della loro, si sperava, lunga vita insieme. Poter vedere quel viso, bellissimo, che lo aveva colpito fin dal primo momento che lo avevo visto e che aveva imparato ad amare con calma, ogni sera prima di coricarsi e ogni mattina appena sveglia, per sempre. Poteva essere davvero la felicità racchiusa in quel corpo che adorava e che era capace di farle provare sensazioni strabilianti? Si.
Rispose in un sussurro, a tutte le domande che si erano accavallate nella sua mente e a quella semplice nella sua forma ma complessa nel suo significato che lui le aveva posto.
Sarebbe un onore per me diventare, un giorno, la Signora Turner.
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da Lucas » 31/01/2013, 15:24
Che Julie fosse una bella donna era palese. E che sapesse come prenderlo, beh, anche quello era palese visto che erano stati insieme per diverso tempo. Ma nonostante ciò, era Tisifone colei che Lucas amava, colei che lo faceva fremere di desiderio e colei che sì, se avesse potuto, avrebbe fatto sua proprio lì, in quel preciso momento.
Vorresti davvero che ti saltassi addosso?
Tissy...
Ringhiò lui, il respiro che gli si mozzava in gola e l'eccitazione che, con prepotenti scariche verso l'inguine, inevitabilmente iniziava a notarsi, segno di quanto la Divinante riuscisse a smuovere i suoi sensi e il desiderio per lei con un semplice gesto. Gli occhi di Turner si velarono di un'ombra predatoria che gli donava fascino, rendendolo quasi pericolo, e le labbra vennero umettate con lentezza, imitando il gesto di lei.
Non preferirebbe essere Lei a prendere possesso qui e subito del mio corpo così come del mio animo, Mio Signore?
Nemmeno Vi immaginate cosa farei al Vostro corpo, mia bellissima Divinante...
Sussurrò lui, avvicinandosi lentamente alla bocca della compagna per catturarla con la propria, schiudendola e lasciando che fosse la lingua a cercare la gemella, stuzzicandola ed accarezzandola con lascivia: la mano scese sul fianco, stringendolo con forza e possessione, e la bocca passò, dopo essersi dissetata del sapore di lei, sul collo, baciandolo e mordicchiandolo con delicatezza ma abbastanza forte da provocarle una lunga serie di brividi, o almeno quello era l'intento; le avrebbe lasciato anche il segno, cosicchè fosse visibile a tutti di chi lei fosse, ma si trattenne poiché non era sicuro che la donna avrebbe gradito.
Ringrazia che siamo in un luogo pubblico - perché effettivamente un qualsiasi loro collega sarebbe potuto apparire da un momento all'altro - Altrimenti staresti già urlando il mio nome con tutta la voce che hai in corpo.
Aggiunse in un soffio rauco, risalendo sulle sue labbra per assaporarle ancora una volta e poi rimettersi composto, con il capo della donna poggiato sul suo petto così da poterla tenere sempre vicina, sempre con sé, e poter intanto continuare a parlare.
Bè si, non doversi continuamente guardare le spalle temendo di essere attaccati da un momento a un altro potrebbe essere un buon punto di partenza per pensare al futuro... Sai Monique mi ha confidato che lei e Vastnor sono fidanzati ufficialmente… quindi probabilmente quando tutto questo sarà finito avremo un matrimonio a cui presenziare.
Sorrise a quella informazione, abbracciando meglio la compagna e non riuscendo a far cadere lo sguardo sulle gambe di lei, bellissime come ogni parte del suo corpo: dovette sforzarsi leggermente per distogliere gli occhi da quello spettacolo meraviglioso, ma era pur sempre fatto di carne, e la carne - si sa - è debole.
Quei due sono davvero una bella coppia - commentò Lucas, sincero e forse anche un po' divertito - Ammetto che a prima vista non avrei mai pensato di dirlo, ma ora che li vedo insieme... c'è come una sorta di legame continuo, tra loro. Come un'aura, non te lo saprei spiegare - continuò, appena in difficoltà nell'esprimere il suo pensiero - Anche quando non sono vicini, è come se fossero sempre a contatto... ed è una cosa unica, a parer mio. Si vede che sono innamorati, e non credo che qualcun altro a parte lei sarebbe riuscito a sbloccare Vastnor dal suo modo di fare totalmente misantropo, con tutto il rispetto che ho per lui.
Commentò ancora, facendo spallucce: ricordava bene come avesse reagito quando Monique, insieme a Tisifone, Ferdy ed Estelle, era stata portata in Infermeria dopo lo scontro col Mezzo-Drago, e quando le stava accanto, nonostante l'espressione sempre seria e grave, quasi sembrava più... vivo. O forse Turner era solo un inguaribile romanticone, chi poteva dirlo. La cosa sicura, l'unica certezza che entrambi potevano avere, era che si amavano e stavano bene insieme, e questo spinse il docente di Trasfigurazione a porre alla compagna una domanda importante, seria, che riguardava il futuro: c'erano molte cose in sospeso ora, molti casini da risolvere... ma un giorno, quando tutto fosse tornato alla normalità, lei avrebbe accettato di sposarlo? Sostenne lo sguardo di lei quando Tisifone si scostò per poterlo guardare negli occhi, il battito del cuore che si velocizzava ora fino all'inverosimile e la speranza che lei accettasse, che lo volesse tanto quanto lui voleva lei.
Si. Sarebbe un onore per me diventare, un giorno, la Signora Turner.
Un sorriso, ecco cosa si palesò sul volto di Lucas, un sorriso sghembo di pura e semplice gioia, accompagnato da un dolce bacio sulle labbra.
Ti amo, Tissy.
Le sussurrò guardandola negli occhi, quelle sfere chiare ora luminose per la felicità che lei, e solo lei, era riuscita a portare nella sua vita; e visto che aveva appena accettato di diventare sua moglie, un giorno...
Credi che sia una cosa così folle... chiederti se ti andrebbe di cominciare a dare un'occhiata a qualche abitazione fuori dal Castello... per noi?
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da Tisifone » 31/01/2013, 22:25
L'aveva provocato di proposito non solo per desiderio, perché il richiamo che il corpo di Lucas esercitava sul suo era quasi irresistibile, ma anche perché dopo tanto parlare di Julie sentiva il bisogno di essere rassicurata sulle proprie capacità di far capitolare il compagno.
Tissy...
In quel frangente il ringhio eccitato che sfuggì dalle labbra del ragazzo valeva più di mille parole romantiche per Tisifone che si concesse un breve ghigno predatorio prima di perseverare nel tentativo di offuscare la razionalità di Lucas e affogarla in un mare di desiderio.
Nemmeno Vi immaginate cosa farei al Vostro corpo, mia bellissima Divinante...
Un fremito di eccitazione percorse le membra della donna che si sentì avvampare in punti solitamente nascosti del proprio corpo sotto il peso di quello sguardo eccitante e di quelle parole che lasciavano spazio a ben altre immagini. E quando l'ex Tassorosso le catturò le labbra per poi saccheggiarle il suo collo ma resa fu più dolce e agognata di quella a cui la Divinante si abbandonò. Con le mani strette intorno alla maglia dell'altro, come se rappresentasse l'unica ancora che le impedisse di sprofondare nella lussuria, Tisifone inclinò la testa all'indietro esalando piccoli gemiti di apprezzamento.
Dovrei essere io a marchiare te.
Sussurrò con voce affannata come dopo una lunga corsa, le guance arrossate, i capelli scompigliati e gli occhi lucidi per il desiderio.
Ringrazia che siamo in un luogo pubblico. Altrimenti staresti già urlando il mio nome con tutta la voce che hai in corpo.
Subito dopo il bacio di Lucas, Tisifone si morse il labbro inferiore un po’ per cogliere ogni traccia del sapore del compagno un po’ perché quella minaccia l’aveva in qualche modo scossa e non in senso negativo. C’era qualcosa di perversamente eccitante nell’idea di lasciarsi andare lì su quel divano con la possibilità che qualcuno li cogliesse sul fatto e per un secondo la Divinante pensò di continuare a provocare il compagno per spingerlo fino al limite e costringerlo così a passare dalle parole ai fatti. Ma già il fatto che doveva pensarci era indicativo di quanto un comportamento del genere non fosse proprio nelle sue corde e fu così che si limitò ad accoccolarsi sul uomo e chiacchierare un po’ di qualcosa di apparentemente innocuo come la relazione tra Monique e Vastnor.
Quei due sono davvero una bella coppia. Ammetto che a prima vista non avrei mai pensato di dirlo, ma ora che li vedo insieme... c'è come una sorta di legame continuo, tra loro. Come un'aura, non te lo saprei spiegare. Anche quando non sono vicini, è come se fossero sempre a contatto... ed è una cosa unica, a parer mio. Si vede che sono innamorati, e non credo che qualcun altro a parte lei sarebbe riuscito a sbloccare Vastnor dal suo modo di fare totalmente misantropo, con tutto il rispetto che ho per lui.
Anche il cuore più duro finisce per ammorbidirsi di fronte a un amore sincero.
Commentò a sua Tisifone, rivolgendo a Lucas un sorriso dolce e innamorato. Lei non sarebbe mai stata capace di “vedere” tutte quelle cose in una qualsiasi coppia, anche se speciale e particolare come quella rappresentata dalla cugina con l’insegnante di Difesa, semplicemente perché non era una persona particolarmente romantica. Questo suo aspetto “arido” come molti l’avevano definito però non faceva altro che spingerla ad apprezzare quella dote del compagno di riuscire a vedere il lato bello e puro di ogni cosa, facendola a sua volta sentire un po’ speciale. Era come se i due si equilibrassero, i difetti dell’uno confluissero nei pregi dell’altro, disperdendosi ed esaltandone l’importanza, rendendoli, insieme, un essere perfetto. Sentiva che Lucas era la sua metà, l’unica persona al mondo capace di completarla, di farla sentire amata, al sicuro e non per questo inferiore o sbagliata nel suo desiderio di indipendenza. Fu per questo che, per quanto la sua richiesta di matrimonio l’avesse colta di sorpresa, destabilizzandola non poco, la risposta che gli diede fu sicura, secca, senza tentennamenti: lo amava e nulla più che il passare il resto della loro vita insieme avrebbe potuto renderla felice.
Ti amo, Tissy.
Come potrei non amarti a mia volta quando mi guardi così?
Replicò lei, ricambiando il bacio e azzardandosi a leccargli il labbro inferiore, come se il suo sapore fosse una droga per lei, qualcosa di cui non poteva farne a meno.
Credi che sia una cosa così folle... chiederti se ti andrebbe di cominciare a dare un'occhiata a qualche abitazione fuori dal Castello... per noi?
Una casa, tutta per loro. Quattro mura in cui amarsi, crescere, conoscersi, litigare, soffrire e forse morire. I pensieri di Tisifone iniziarono a divagare, le immagini romantiche iniziali a distorcersi fino a diventare dipinti infernali, contaminati da ricordi che per quanto lei cercasse di relegare nel fondo del suo animo riuscivano sempre, in un modo o in un altro, a venire a galla. Un respiro profondo, poi un secondo e un terzo, come a purificare il proprio corpo dall’aria malsana che il suo sangue stava generando e sostituendola con l’odore di Lucas. Non poteva farsi spaventare da qualcosa di così innocuo come un appartamento. Aveva già acconsentito a diventare sua moglie, un giorno, andare a vivere insieme non poteva essere più compromettente soprattutto perché Lucas non era Pablo e lei non era più una ragazzina sprovveduta che si fingeva babbana per amore. Quella consapevolezza distese i lineamenti del suo volto che neanche si era accorta di aver indurito, facendo spuntare un sorrisetto malizioso sulle sue labbra.
Direi che folle sarebbe passare un altro solo week end tra queste mura, costretti a rispettare le formalità e le restrizioni che il trovarsi a scuola ci impongono – si fermò un secondo,lasciando vagare il suo sguardo sul corpo del compagno senza celare l’apprezzamento per quello che vedeva – o meglio che mi impongono.
Si corresse ridacchiando, per poi avvicinarsi al ragazzo e tentare di sussurrargli nell’orecchio, le labbra che man mano che parlava sfioravano il suo lobo.
Potrebbe essere divertente girare in desabilie per casa mettendo alla prova il tuo famigerato autocontrollo… saggiare la resistenza di certa mobilia – e occhieggiò il tavolo posto in fondo alla stanza – o la morbidezza di altri – e lo sguardo si posò per un attimo sul tappeto ai loro piedi. – Dici che sono sfacciata se ti chiedo di andarci il prima possibile?
Chiese poi tornando a sedere dritta, gli occhi fissi in quelli del compagno come a volergli far comprendere il motivo di quell’urgenza improvvisa. Aveva un brutto, bruttissimo presentimento [Intuito (S)=36] sull’incontro che si sarebbe tenuto tra Lucas e Julie e, per quanto infantile potesse sembrare, affrontarla con una prova tangibile del loro amore, una casa, le dava un’effimera sicurezza di essere più forti di lei.
Anche se prima forse è il caso che parli con la Bennet e le chieda una fialetta di Polisucco.
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da Lucas » 01/02/2013, 14:48
Anche il cuore più duro finisce per ammorbidirsi di fronte a un amore sincero.
Allora c'è speranza anche per Demetri?
Domandò lui di rimando, con un lieve sorriso sulle labbra: sapeva che l'uomo era totalmente contrario alla loro relazione, e tuttavia non smetteva di sperare che, presto o tardi, il padrino di Tisifone avrebbe compreso come Lucas fosse davvero innamorato della donna e come volesse davvero stare con la compagna, costruire una famiglia con lei, essere felici ed invecchiare insieme. Ma per il momento si accontentava di sapere che lei aveva accettato di sposarlo quando le acque si fossero calmate, che aveva accettato di stare con lui per sempre e di costruire qualcosa di meraviglioso insieme.
Come potrei non amarti a mia volta quando mi guardi così?
Sorrise a quelle parole, quel sorriso sghembo che tanto le piaceva, sospirando di piacere quando lei gli leccò il labbro inferiore ed attirandola poi con uno scatto a sé, facendola quasi scivolare sul proprio corpo, con l'intento di abbracciarla, di lasciarsi avvolgere dal suo profumo meraviglioso e inebriarsi della sensazione di calore che proveniva dal corpo della sua donna, sua e di nessun altro. E subito dopo le fece quella proposta, per lui ovvia dopo che Tisifone aveva accettato la precedente: un luogo tutto per loro dove potersi rifugiare dopo una pesante giornata al Castello, nei weekend o durante i periodi di vacanza; un posto dove crescere come coppia intanto e poi chissà, magari dove veder nascere anche i propri figli. Un piccolo paradiso per loro due, dove non c'erano regole, dove non c'erano limiti, dove potevano essere loro stessi in tutto e per tutto.
Direi che folle sarebbe passare un altro solo week end tra queste mura, costretti a rispettare le formalità e le restrizioni che il trovarsi a scuola ci impongono... o meglio che mi impongono.
Credo di poter affermare che le restrizioni sono reciproche.
Mormorò Lucas con un sorriso diverso, più malizioso e predatore, che gli aleggiava ora sul volto; insomma, aveva una donna bella, avvenente, eccitante e sensuale come Tisifone accanto, e non poteva darle piacere ogni volta che voleva, non poteva bearsi dei suoi gemiti, non poteva provocarla con la bocca, con le mani, col corpo... come potevano non essere restrizioni, quelle? In fondo anche per coccolarla, baciarla o abbracciarla bisognava sempre aspettare il momento adatto, il luogo più consono... in una casa tutta loro certi problemi non se li sarebbero nemmeno dovuti porre; e Tisifone ne sembrava perfettamente consapevole.
Potrebbe essere divertente girare in desabilie per casa mettendo alla prova il tuo famigerato autocontrollo… saggiare la resistenza di certa mobilia o la morbidezza di altri...
Nel caso non fosse chiaro, sono assolutamente e totalmente pazzo di te.
Mormorò lui, accarezzandole il volto con un sorriso sghembo e gli occhi che brillavano di gioia: e non solo per la prospettiva di vederla girare nuda per casa, pronta ad inaugurare qualsiasi mobile presente, ma perché era sua, lo amava e rendeva la sua vita completa.
Dici che sono sfacciata se ti chiedo di andarci il prima possibile? Anche se prima forse è il caso che parli con la Bennet e le chieda una fialetta di Polisucco.
Dico che sono entrambe ottime idee - rispose lui, sicuramente più sereno di quando quella conversazione era iniziata - Anzi, che ne dici se mentre tu vai dalla Bennet io mando un gufo all'agenzia immobiliare di Londra e vedo quando possiamo iniziare a dare un'occhiata alle case?
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da Tisifone » 01/02/2013, 21:47
Allora c'è speranza anche per Demetri?Un’espressione perplessa si dipinse sul volto di Tisifone a quella che, per lei, sembrava una domanda fuori contesto: cosa c’entrava Demetri con Monique, Vastnor e il loro stare insieme? Poi un lampo di comprensione [Intuito(P)=26] e un sorriso triste accompagnato da uno sbuffo indecifrabile: per far comprendere al suo padrino che Lucas aveva intenzioni serie con lei non sarebbe bastato dimostrargli con i fatti o con le parole quanto il loro amore fosse puro e sincero a meno di metterlo sotto Imperio. Fortunatamente per loro Tisifone era abbastanza grande e indipendente da vivere la sua vita assecondando i propri voleri e non quelli dell’ex Serpeverde e di conseguenza si ritrovò ad accogliere con gioia sia la proposta di matrimonio di Lucas, anche se posticipata a quando le acque magiche si sarebbero calmate, che quella di trovare un appartamentino solo per loro due dove potersi amare e conoscere meglio in piena libertà. Credo di poter affermare che le restrizioni sono reciproche.Il sorriso malizioso e predatore che comparve sul viso di Lucas fu più eloquente di mille parole e fece comprendere immediatamente a Tisifone quale strada avessero imboccato i pensieri del compagno, una strada ben diversa e molto più allettante di quella a cui aveva alluso lei precedentemente. Fu così che decise di accantonare il discorso “abbigliamento” per portarsi sullo stesso piano del compagno, illustrandogli i mille vantaggi insiti nel vivere insieme in un luogo diverso da Hogwarts come la possibilità di potersi amare quando volevano senza dover badare a dove si trovavano quando la passione minacciava di travolgerli. Nel caso non fosse chiaro, sono assolutamente e totalmente pazzo di te.La cosa è assolutamente reciproca.Sussurrò a sua volta Tisifone, meravigliandosi una volta di più quanto di quanto forti fossero i sentimenti che provava per quel ragazzo e di come fosse riuscito non solo a farle dimenticare il proprio tragico passato ma anche a ridarle la capacità di credere nel futuro, in un loro futuro insieme. E fu proprio il desiderio di iniziare a viverlo quel futuro, anche se solo durante i week end, che spinse la Divinante a cercare di accelerare i tempi, chiedendo al compagno di poter andare a visionare il prima possibile qualche appartamento. Purtroppo però la minaccia di Julie, per quanto momentaneamente accantonata, non era per nulla debellata e così Tisifone si ritrovò a dover spostare le sue priorità, dando la precedenza a un incontro con la docente di Pozioni. Dico che sono entrambe ottime idee. Anzi, che ne dici se mentre tu vai dalla Bennet io mando un gufo all'agenzia immobiliare di Londra e vedo quando possiamo iniziare a dare un'occhiata alle case?Mi sembra perfetto così possiamo organizzarci per passare il fine settimana a Londra e andare in giro per case.Acconsentì sollevata, sporgendosi di nuovo verso il compagno per scoccargli un bacio per nulla casto sulle labbra. Io non ho lezione nel pomeriggio e per quel che ricordo neanche tu... – gli sussurrò poi a fior di labbra, un dito che scorreva sul braccio nudo – quindi che ne diresti di spostare questa conversazione nei miei alloggi? Sarei molto interessata soprattutto a sentire la tua opinione sul tipo di arredamento che ti piace …Lo provocò, alludendo chiaramente all’accenno di poco prima sul testare i mobili di tutta la loro futura casa. Con un gesto fulmineo gli morse il labbro inferiore per poi sollevarsi di scatto dal divano e tendergli una mano. Una volta che Lucas l’avesse afferrata, Tisifone avrebbe provato ad attirarlo a sé per dargli un altro bacio languido, una sorta di anticipo di quello che sarebbe accaduto una volta al riparo da occhi indiscreti. Quella sera stessa, poco prima di cena, la Divinante avrebbe mandato un gufo alla Bennet per chiederle di incontrarla al più presto. [FINE]
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Utente |
Tipo Dado |
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2013-01-25 17:08:39 |
Tisifone |
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2013-01-24 22:48:13 |
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