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Cucina Comune

Messaggioda Monique » 29/11/2011, 20:41

Sto preparando la mia prima lezione, oltre alle seguenti.
Avevo pensato di portare i ragazzi, verso la terza\quarta lezione, fuori, ma sto ancora soppesando le varie idee.


E' una bella idea, mettere gli studenti purosangue a contatto concreto col mondo babbano sicuramente darebbe loro la possibilità di capire meglio di cosa stai parlando - commentò Monique annuendo: sì, le piaceva molto l'idea, quando andava a scuola lei l'insegnante di Babbanologia non si sarebbe mai sognata una cosa del genere - Quando decidi che vuoi portarli fuori, fammelo sapere che ti firmo il permesso.

E così dicendo le strizzò leggermente l'occhio con un sorriso.
In fondo Madeline voleva che agisse, che sfruttasse il suo ruolo privilegiato, no? Bene, allora tanto valeva farlo per permettere ad Estelle di rendere le sue lezioni ancora più interessanti di quanto già non fossero.

Direi bene.
Ho coronato, finalmente, un sogno che conservavo segretamente.


Disse poi la ragazza, rispondendo alla domanda di Monique su come si trovasse dall'altra parte della cattedra: invidiava il fatto che per Estelle l'insegnamento fosse un sogno, perchè realizzarlo sicuramente la faceva sentire soddisfatta; lei, invece, a fare l'insegnante era stata praticamente costretta... meglio non pensarci, sicuramente.

Purtroppo, però, come temevo, il corpo docenti, salvo qualche eccezione, si è limitato solo a giudicarmi secondo il mio aspetto.
Credevo che certi pregiudizi fossero cancellati, ormai.


Cancellare i pregiudizi è... difficile, a volte.
Io per esempio continuo ad essere conosciuta come la "Regina di Ghiaccio", ed anche se sono passati un sacco di anni la gente pensa che ogni cosa che ottengo sia frutto del mio cognome e dei miei soldi.


Commentò Moni, aprendosi un poco con la ragazza così da farle capire che lei era lì e non la stava giudicando, era semplicemente pronta a conoscerla senza pregiudizi di sorta... ma voleva anche farle capire che non per tutti era così, anzi, che spesso le prime impressioni altrui erano quelle che uno si portava appresso tutta la vita.

In ogni caso, impara a fregartene.
L'importante è che tu sappia quanto vali, ed in fondo non tutte le persone che incontri sono per forza prevenute, no?


Aggiunse con un sorriso incoraggiante, posando sul pane ora bello pieno di maionese l'insalata e una dose piuttosto abbondante di formaggio cheddar, il suo preferito; a seguito iniziò a posare le fette di tacchino, spalmandole con altra maionese. Probabilmente Estelle l'avrebbe trovato sconcertante, e questo pensiero fece sorridere la donna.

Lo so che dovrei stare attenta alla forma, ma non faccio mai pasti decenti, quindi penso di potermelo concedere.
Non dirlo a nessuno però...


E le fece nuovamente l'occhiolino, come a farla sentire complice: si stava sforzando seriamente di non essere considerata "la VicePreside" ma semplicemente Moni, e sperava che l'altra questo lo percepisse.
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Messaggioda Estelle » 07/01/2012, 17:48

Cancellare i pregiudizi è... difficile, a volte.
Io per esempio continuo ad essere conosciuta come la "Regina di Ghiaccio", ed anche se sono passati un sacco di anni la gente pensa che ogni cosa che ottengo sia frutto del mio cognome e dei miei soldi.


In quel momento era con Monique.
Stava davvero conversando con lei, come se i gradi sociali che le dividevano non importassero poi tanto. Aveva deciso di aprirsi, di esser sincera. Aveva deciso, per entrambe, di instaurare un rapporto basato sulla fiducia. Un rapporto docente-vicepreside inusuale.
Ma per Estelle non era così. Per Estelle Monique era una ragazza come tante, una conoscente, e chissà, anche un'amica.
Ma ciò che Monique aveva appena detto era importante. Un esempio di vita ed Estelle aveva compreso tutto, e soprattutto quanto fosse dura per la ragazza affrontare una carriera scolastica ad Hogwarts, dove persino i muri avevano occhi, e dove i segreti non esistevano.
Riuscì persino a farla sorridere, e quello non era il modo per prenderla in giro. Era il suo modo di apprezzare, e di mostrarsi poco fiduciosa in ciò che diceva. Perchè Monique poteva anche avere quella reputazione, ma per Estelle era tutto diverso.

In ogni caso, impara a fregartene.
L'importante è che tu sappia quanto vali, ed in fondo non tutte le persone che incontri sono per forza prevenute, no?


Mosse il capo in segno di assenso, sinceramente lieta di ascoltare ancora una volta ciò che si era ripetuta mille volte e che mai aveva portato a termine.
Accennò anche un sorriso in sua direzione, come per farle capire che era contenta di trovarsi lì con lei.

Hogwarts mi piace. Ci ho vissuto gran parte della mia vita e non intendo mollare ora per dei pregiudizi.
E, soprattutto, non potrei mai abbandonare la "Regina di Ghiaccio" nelle mani di certi avvoltoi.


Aggiunse, sarcastica, sorridendo ancora. Il suo modo per farle capire che i pregiudizi su di lei per lei non contavano e che, soprattutto, se mai avesse voluto stare in compagnia di una persona qualsiasi, che la considerava per la ragazza che era e non per il nome che portava, lei sarebbe stata disponibile, molto volentieri.
E poi la osservò esagerare, col suo panino, e le ricordò che a volte anche le donne più belle ogni tanto si lasciano andare a qualche piccolo peccato di gola.

Lo so che dovrei stare attenta alla forma, ma non faccio mai pasti decenti, quindi penso di potermelo concedere.
Non dirlo a nessuno però...


E risero assieme, come fossero due normalissime amiche.
Ed Estelle, un po' per farla sentir meno in colpa, prese una fetta di pane e aggiunse più marmellata che poteva, sentendosene quasi in colpa. Ciò le ricordò che il giorno dopo sarebbe dovuta andare a fare un po' di jogging.

Dici che Estelle Moreau possa far parte del coro scolastico?

Chiese, con un leggero velo di ironia, ponendo la prima domanda poco sensata venutale in mente. Un altro sorriso in sua direzione e poi un morso al suo "dessert".

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Messaggioda Monique » 13/01/2012, 16:15

Hogwarts mi piace. Ci ho vissuto gran parte della mia vita e non intendo mollare ora per dei pregiudizi.
E, soprattutto, non potrei mai abbandonare la "Regina di Ghiaccio" nelle mani di certi avvoltoi.


Mi sento già molto più protetta.

Commentò Monique con un sorriso divertito ma non sarcastico, prendendo il suo panino tra le mani per poi dargli un morso deciso, mugolando soddisfatta: porca Morgana quant'era buono! Masticò con gli occhi semichiusi, chiedendosi se fosse così sbagliato iniziare una sana e decente alimentazione... perlomeno, ogni tanto.

Caspita, ma come si fa a non amare queste cose?

Domandò ad Estelle, o forse a se stessa, non era chiaro: fatto stava che si sentiva quasi rinata, e notando la quantità di marmellata che l'altra stava spalmando sul pane si lasciò andare ad un sorriso soddisfatto; due belle donne che mangiavano senza alcun freno, che spettacolo!

Dici che Estelle Moreau possa far parte del coro scolastico?

Quella domanda le capitò addosso all'improvviso, tanto che in un primo momento smise di masticare, fissando la sua interlocutrice con rinnovata curiosità.

Ma allora il talento è di famiglia...

Commentò dopo aver deglutito, sorridendo con aria furba: si stava riferendo alla sorella di Estelle, naturalmente, ma non avendo la certezza che la donna capisse quella sua battuta, nel caso le avesse avuto sul viso un'espressione confusa, Moni le avrebbe subito chiarito le cose.

Anche tua sorella Alya ha fatto il provino per entrare nel coro di Hogwarts...
... e l'ha passato a pieni voti, direi.


Le spiegò sorridente, immaginando che l'altra ne sarebbe stata orgogliosa: personalmente anche lei era molto soddisfatta, essendo la bambina una sua Delfina. In ogni caso, aveva già in programma di provare a coinvolgere qualche insegnante nel coro, perciò se i docenti si proponevano spontaneamente era tutto di guadagnato.

Perchè non mi fai sentire qualcosa?
Così ti dico subito che ne penso.


Aggiunse infine con aria curiosa ma serena, così da non far sentire sottopressione la donna di fronte a lei.
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Messaggioda Estelle » 14/01/2012, 16:43

Caspita, ma come si fa a non amare queste cose?

Annuì, sinceramente d'accordo con il pensiero della compagna.
La osservò mangiare con gusto il suo panino, e poi osservò la sua fetta di pane. Quello era un vero suicidio. Si appuntò mentalmente che al ritorno nel mondo babbano avrebbe fatto qualche esame per esser sicura che la glicemia fosse nei valori normali.
Sorrise, improvvisamente, di quel suo pensiero: glicemia alta o no, le piaceva mangiare. Era sempre stata una grande buongustaia e gioiva anche del fatto che Monique lo fosse almeno quanto lei.
Non rispose, in quanto troppo occupata a masticare. Ma sorrise. Sorrise di cuore.

Ma allora il talento è di famiglia...
Anche tua sorella Alya ha fatto il provino per entrare nel coro di Hogwarts...
... e l'ha passato a pieni voti, direi.


Non c'era da stupirsene, in fondo.
Alya aveva sempre cantato, sin da piccola. L'aveva accompagnata dappertutto e le aveva insegnato ciò che sapeva. In quel momento sorrise anche lei, sinceramente contenta per la sorella minore. Di lì a poco l'avrebbe rivista e si sarebbe congratulata di persona, e magari avrebbe cantato con lei, e le avrebbe scritto qualche altra canzone.

Perchè non mi fai sentire qualcosa?
Così ti dico subito che ne penso.


Ora?
Cioè.. uhm.. okei.


Rispose, titubante, facendosi d'un tratto parecchio nervosa, mollando improvvisamente la fetta di pane e posandola sul ripiano di legno.
Monique sorrideva. Capì che quello era un sorriso d'incoraggiamento. Ed Estelle si convinse che il talento lo aveva, quindi poteva farcela perfettamente.
Si mise in piedi e, presa ancora dal nervoso, prese a lisciarsi nervosamente le pieghe della maglia e si allontanò di qualche passo dalla vicepreside. Dopo di che, la musica partì da sola, perchè loro comunque di magia se ne intendevano e potevano permettersi questo ed altro.
Le note di un pianoforte, lo stesso pianoforte che aveva suonato lei per anni: le note di un pianoforte che aveva registrato lei, proprio per poter incidere questa canzone, che aveva scritto da sola.

Should auld acquaintance be forgot,
And never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot,
And auld lang syne?
For auld lang syne, my dear,
For auld lang syne,
We'll tak a cup o' kindness yet,
For auld lang syne.


Ancora il pianoforte.
Si accorse di muovere le dita, come se stesse realmente suonando il suo pianoforte. Si sentì banale, in quei gesti, ma continuò a cantare, fregandosene di ciò che accadeva attorno.

And surely ye'll be your pint-stowp,
And surely I'll be mine,
And we'll tak a cup o kindness yet,
For auld lang syne!
We twa hae run about the braes,
And pou'd the gowans fine,
But we've wander'd monie a weary fit,
Sin auld lang syne.

For auld lang syne, my dear,
For auld lang syne,
We'll tak a cup of kindness yet,
For auld lang syne!


E la sua voce che in quel momento sembrava cantata da più persone. Ma era solo la sua.

We twa hae paidl'd in the burn
Frae morning sun till dine,
But seas between us braid hae roar'd
Sin auld lang syne.
For auld lang syne, my dear,
For auld lang syne,


Tutto sembrò fermarsi. La musica piano rallentò e diminuì.
Estelle cantò l'ultima frase. Occhi chiusi, sorriso sulle labbra.

We'll tak a cup of kindness yet,
For auld lang syne!


http://www.youtube.com/watch?v=cKtQS_prDh0

Finita la canzone, mostrò un sorriso all'amica e sorrise ancora una volta.

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Messaggioda Monique » 15/01/2012, 20:59

Probabilmente l'aveva presa in contropiede, ma non se ne dispiaceva: i bravi cantanti - forse era troppo presto per parlare di artisti - erano in grado di esibirsi sempre e comunque, ed anzi erano proprio i momenti improvvisi che permettevano loro di dare il meglio.
Estelle rimase in silenzio ancora per qualche istante, poi, forse ripresasi da quella domanda improvvisa, decise di mettersi in gioco e di cantare per Monique.

Sì, come la sorella... solo con più esperienza.
Interessante.


Pensò Moni, muovendo il capo a tempo con la musica, sinceramente colpita, in modo positivo, dalla bravura della donna: avere una docente nel coro le avrebbe fatto comodo, naturalmente, ma non si sarebbe mai accontentata di un performer mediocre solo per poter raggiungere lo scopo; la signorina Moreau, invece, sembrava rappresentare per la VicePreside il necessario e l'eccellente.

Clap. Clap. Clap.

Un piccolo applauso al termine di quell'esibizione, ed un sorriso compiaciuto sulle labbra: la giovane donna si era dimostrata all'altezza delle aspettative.

Complimenti, Estelle.
La bravura è di casa, tra voi Moreau. Ci sono altri musicisti in famiglia?


La stava tenendo un po' sulle spine, vero, ma non per essere cattiva: era davvero curiosa di conoscere la risposta, tuttavia comprendeva anche che probabilmente Estelle stava come seduta sui carboni ardenti, e non era giusto farla attendere così a lungo.

D'accordo, mi hai convinta.
Contatta tua sorella e dalle la bella notizia, sei nel coro.
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Messaggioda Estelle » 16/01/2012, 18:01

Un piccolo applauso al termine della sua esibizione.
Estelle sorrise di cuore, prendendolo come un segno positivo. Cominciò a gioirne, a non mostrarlo comunque troppo alla vicepreside.
Non sapeva perchè ritenesse importante entrare nel coro. Si era domandata molte volte quale potesse essere la sua strada e se, magari, avrebbe continuato con la solita vita. Una volta raggiunta Hogwarts, aveva cambiato programmi.
Ma aveva deciso di non abbandonare il canto. Tempo fa era l'unica cosa che la accomunava alla madre.

Complimenti, Estelle.
La bravura è di casa, tra voi Moreau. Ci sono altri musicisti in famiglia?


Interessante anche la curiosità di Monique nei confronti della sua famiglia.
Forse aveva fatto realmente bella figura, così come Alya.
Curvò le labbra verso l'alto; un sorriso in direzione della collega.

Mia madre cantava, prima di sposarsi.
Era anche abbastanza famosa, in Francia. Ma purtroppo ha lasciato quando è rimasta incinta di me.


Spiegò, ricordando come la madre le raccontasse alcuni dei segreti più importanti con gioia ed un pizzico di nostalgia.
Si notava che il canto le mancava, ma allo stesso tempo le mancava meno quando Estelle cantava.
E poi, per motivi a lei ancora sconosciuti, non volle più sentirla cantare.

D'accordo, mi hai convinta.
Contatta tua sorella e dalle la bella notizia, sei nel coro.


Perfetto, pensò.
Si ritrovò a battere nervosamente il piede, prima della bella notizia.
Poi sorrise solo, verso Monique, non sapendo cosa aggiungere.

Grazie, Moni.
E' un vero piacere per me.


Non aggiunse altro, non sapendo comunque cosa dire.
Riprese il suo posto accanto alla vicepreside, e la fetta di pane tra le mani, che addentò con gusto subito dopo, sentendo un'improvvisa fame.

Programmi per stasera?

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Messaggioda Monique » 17/01/2012, 0:26

Mia madre cantava, prima di sposarsi.
Era anche abbastanza famosa, in Francia. Ma purtroppo ha lasciato quando è rimasta incinta di me.


Come si chiama?
Magari l'ho sentita cantare, da piccola.


Domandò Monique con aria interessata: da piccola i genitori la portavano spesso a sentir cantare gli artisti più famosi e dotati della Francia, quindi non era escluso che la VicePreside avesse assistito ad una performance della madre di Estelle; in ogni caso, il talento era una caratteristica di famiglia e di questo Moni aveva avuto un'ulteriore riprova.

Grazie, Moni.
E' un vero piacere per me.


Anche per me è un vero piacere, sarà bello averti nel coro con noi.
Sarai un esempio per gli studenti, e prima di tutto per tua sorella.


Rispose la donna con un sorriso amichevole e sincero, imitando la collega nel suo rapporto con la merenda che aveva di fronte: anche lei, infatti, diede un morso al suo panino assolutamente ben farcito, godendo per l'ennesima volta di quei sapori meravigliosi - e calorici, ma pazienza - che le avevano appena riempito la bocca.

Programmi per stasera?

Deglutì prima di rispondere, anche perchè parlare con la bocca piena sarebbe apparso davvero molto poco educato.

In realtà nessuno... probabilmente suonerò un po' il violino, leggerò qualcosa e coccolerò Fire, il mio cucciolo di lupo.
Lo so, non è una vita molto eccitante
- ed a quelle parole fece una leggera smorfia col naso - ma devo ancora abituarmi del tutto ai ritmi della scuola, quindi per il momento mi va bene così.
E tu, che farai?
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Messaggioda Estelle » 03/02/2012, 12:21

Come si chiama?
Magari l'ho sentita cantare, da piccola.


Il nome della vicepreside le aveva fatto credere, più di una volta, che la ragazzo avesse le sue stesse origini, ma non ne era mai stata così sicura. Però, quella domanda, era esattamente la prova che stava cercando.
Accennò un sorriso, afferrando un tovagliolo dalla tavola con la mano ormai vuota, in quanto la fetta di pane e marmellata era già terminata. Si assicurò che la mano fosse pulita totalmente, per poi riprendere il bicchiere di vino e berne così un sorso.

Si chiama Agnès.
Come cantante era abbastanza famosa, ma credo che sia più conosciuta come fotografa.


Rispose, posando il bicchiere di vino nuovamente sul tavolo.
La mano destra corse tra i capelli a spostarli all'indietro. Si sentì in pessime condizioni in quel momento. Il vino e la marmellata non aiutavano di certo a farla sentire meglio.
Anzi, più si ingozzava, più si sentiva giù di morale, quasi sapesse che quel suo sfogo derivasse di certo da un turbamento interiore che nemmeno lei sapeva di conoscere.

In realtà nessuno... probabilmente suonerò un po' il violino, leggerò qualcosa e coccolerò Fire, il mio cucciolo di lupo.
Lo so, non è una vita molto eccitante - ed a quelle parole fece una leggera smorfia col naso - ma devo ancora abituarmi del tutto ai ritmi della scuola, quindi per il momento mi va bene così.
E tu, che farai?


Ascoltò con attenzione il suo programma per la serata e ne mostrò interesse: perlomeno, per quanto potesse sembrare noiosa, era una serata molto più interessante della sua.
Pensò un attimo a cosa avrebbe potuto fare appena uscita dalla cucina e, magari, a cosa avrebbe potuto dirle.
Non aveva programmi precisi, ma perlomeno sapeva che un posto in cui stare l'aveva.
Non sola, però. Simon era con lei, e questo poteva essere un bel problema.

Credo che tornerò in camera.
Magari farò una chiacchierata con Simon, giusto per tenermi sveglia, e poi andrò a dormire. Niente di che..


E detto questo, accennò un altro sorriso, gioendo per un attimo del rapporto che stava instaurandosi tra lei e la Vicepreside.
Le sue colleghe non erano il massimo della gentilezza, ma la Vicepreside era una persona decisamente migliore.
Riprese.

Bene, penso di essermi abbuffata alla grande.
Grazie per la bella serata e la compagnia, Moni.
Ci vediamo in giro.


Spinse la sedia all'indietro, si mise in piedi e, dopo aver rivolto un sorriso alla vicepreside, prese a dirigersi verso la porta d'ingresso, diretta verso la sua camera.

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Messaggioda Tisifone » 13/02/2012, 19:50

[Mercoledì notte ore 01.00]



Che Godric li trafigga entrambi!

Sbottò Tisifone facendo irruzione nelle cucine messe a disposizione dei Professori. Quella sera toccava a Nadal restare a dormire su alla Torre per essere immediatamente a disposizione dei Grifi e così lei aveva deciso di inaugurare la sua camera da Insegnante facendo una chiamata via camino ai suoi padrini. Peccato che la sorpresa le si era rivoltata contro e adesso la donna fosse totalmente fuori di sè dalla rabbia.

Ma perché continui a restare lì se ti stressa tanto? - iniziò a dire, ripetendo con voce in falsetto alcune delle frasi che le avevano appena ripetuto. - Non puoi sprecare il tuo dono con dei ragazzini. Esistono mille posti al mondo dove potresti trovare un lavoro migliore...

Mentre farneticava si muoveva veloce per la stanza a suo agio come se fosse nella cucina di casa propria. Certo poteva appellare tutti gli ingredienti di cui aveva bisogno, burro, zucchero, farina, uova, cocco e cacao, ma piegarsi e stendersi per aprire i vari pensili faceva parte del rituale per calmarle i nervi.

Come no. Lavorare da un'altra parte. Per loro anche il Ministero sarebbe preferibile a Hogwarts. Essere costretta a vedere scene brutali tutti i giorni è meglio che avere a che fare con gli studenti no?

Esclamò, sbattendo sul tavolo un mestolo di legno e un contenitore di metallo. Quello che le faceva più rabbia era che a farle quel tipo di predica era stato il ragionevole Asher, facendole venire il dubbio di volerla tenere lontana da Sandyon.

Prima o poi riuscirò a mettergli le mani addosso.

Sibilò, irata, tagliando con un colpo netto e un pò troppa forza il panetto di burro a metà, una luce sinistra negli occhi.

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Messaggioda Ferdy » 13/02/2012, 22:24

[Mercoledì notte ore 01.00]

Je t'ai dit non, Ferdy! Tu n'allez pas dans cette école... allez en États-Unis d'Amérique, est-ce clair?!
(Ti ho detto no, Ferdy! Tu non andrai in quella scuola... andrai negli Stati Uniti d'America, è chiaro?!)

Un lungo sospriro; respiro affannato nella notte, alternato allo sbattere di qualcosa nell'altra stanza, ma inizialmente il Prefetto di Corvonero non ci badò. Guardò l'orologio affisso sul muro della stanza, è potè notare che era quasi l'una. Quel sogno stava divenendo frequente negli ultimi periodi, ed il ragazzo non seppe spiegarsi il perché, ne avrebbe parlato con qualcuno che ne capisse l'indomani, magari.
Si alzò dal letto e si diresse nel bagno, aprendo il rubinetto e facendo scorrere l'acqua, mentre i rumori di prima, che aveva collegato al sogno e al suo risveglio brusco si facevano più insistenti e potè capire che non era così. Qualcuno era sveglio: qualche professore?! O magari gli Elfi che ripulivano!? Tutto era da considerare, in ogni caso era meglio controllare: prese la bacchetta dal comodino, dopo essersi sciacquato il viso imperlato di gocce di sudore calde, poi si mise in fretta una maglietta di cotone bianca a mezze maniche, e tenendo alta il catalizzatore si fece strada nel corridoio che conduceva alla cucina, dove vi erano delle luci accese. Qualcuno parlava tra sè e continuava a sbattere le ante dei mobili, senza disturbo...

Prima o poi riuscirò a mettergli le mani addosso.

Una sagoma si faceva più nitida ora ai suoi occhi, che nel frattempo si erano richiusi per la luce forte della cucina: era l'insegnante di Divinazione, Tisifone Samyliak, e a quanto ne sapeva, o meglio, a quanto aveva sentito, era una vera e propria iena pronta all'attacco, spietata, ma poteva scoprirlo solo parlandoci...

Chiunque lui o lei sia la persona in questione non vorrei essere al suo posto, professoressa Samyliak...

Fece lui, cercando di apparire ironico e contemporaneamente cordiale, non doveva scordare che la prima impressione era quella che contava, dopotutto. Inoltre era sicuro che non era per nulla farsi nemica quella donna, era nota la potenza di quella donna, forse poteva competere con quella della VicePreside stessa, forse, e sarebbe stato epico prendere parte ad un eventuale duello fra le due donne... Poggiò una mano dietro la nuca, grattandola, mentre la mano in cui impugnava la bacchetta ritornava lungo il fianco, convinto che comunque non fosse un impostora, aveva un certo sesto senso per quelle cose.

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