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da Tisifone » 14/09/2014, 17:10
Soddisfatta. Ecco come si sentiva Tisifone mentre chiacchierava con la collega di Rune sorseggiando un po’ di tisana e mangiucchiando alcuni dei biscotti che aveva appena sfornato. Soddisfatta di sé, per non essersi arroccata nei suoi ottusi pregiudizi, di Rebecca per avere un carattere così espansivo e solare da aver archiviato con relativa facilità il modo sgarbato – giusto per usare un eufemismo – con cui l’aveva trattata e del pomeriggio in generale che si stava dimostrando pieno di sorprese non tutte piacevoli ma di sicuro positive. Ricordare la morte dei propri genitori non era stato facile per nessuna delle due ma aveva contribuito ad avvicinarle un po’ di più perché anche se, probabilmente, avevano affrontato in maniera differente il dolore di quella perdita ognuna sapeva cosa l’altra aveva dovuto passare per potersi costruire una vita normale. Per un attimo la Divinante si chiese se anche lei, al pari dell’Auditore, sarebbe cresciuta più allegra e aperta verso gli altri se fosse stata allevata da una coppia meno tradizionale – rispetto al carattere e al rispetto delle tradizioni del Mondo Magico perché di certo una coppia omosessuale di tradizionale nel senso stretto non aveva poi nulla - circondata da coetanee che avrebbe potuto chiamare a lungo andare “sorelle”. Probabile, ma nonostante tutto non provava alcun rimpianto per il tipo di educazione che aveva ricevuto anche se le aveva creato non pochi problemi i primi tempi con Noah e l’amore con cui i suoi padrini l’avevano cresciuta restava il dono più prezioso che la vita le avesse mai elargito. La conversazione spaziò tra diversi argomenti, passando da quegli aspetti un po’più personali a quelli più frivoli – come le leggende cinesi sul legame tra il carattere di una persona e il tipo di tè bevuto – a quelli più professionali, attinenti alle materie che entrambe insegnavano. In quel caso il punto di unione era rappresentato dal libro che Tisifone aveva prestato all’Auditore per farsi “perdonare” del modo disastroso con cui l’aveva trattata nel suo ufficio e dalle note in russo che la donna vi aveva appuntato che si apprestò a tradurre alla collega. Erano ipotesi in merito alla possibilità di utilizzare le Rune come strumento divinatorio al pari dei Tarocchi mai verificate a causa della scarsa conoscenza in materia della russa e della mancanza di testi seri e completi da cui trarre spunto. Lo stesso libro oggetto ora della conversazione si era rilevato incompleto nel delineare uno schema di corresponsione tra le Rune e gli Arcani Maggiori, duplicandone alcuni e trascurandone del tutto altri.
Non avevo mai pensato ad applicare l'interpretazione dei Tarocchi alle Rune...è un ipotesi strana, ma sinceramente affascinante. Non sarebbe così strano provare a farlo una volta...anche se temo di non poterti aiutare
Come mai?
Chiese, una lieve traccia di delusione nel tono della voce mentre prendeva il libro. L’idea di sperimentare una lettura delle Rune la stuzzicava non poco ma non si sarebbe mai avventurata in quel campo senza una adeguata preparazione o un adeguato supporto perché se quelle erano anche solo la metà “suscettibili” come le carte si sarebbe attirata contro le ire del Fato.
I miei studi sulle rune si basano sul suo utilizzo come lingua scritta e non come sistema divinatorio. Conosco ogni singolo significato delle rune, quello si, ma non mi sono mai...azzardata a cercar di utilizzarle in maniera diversa da una traduzione. Purtroppo negli ambienti culturali di New York, la Divinazione non viene considerata uno studio scientifico e quindi da molti snobbato. Anche il mio vecchio Master Teacher la pensava così, per questo durante il suo corso non si è mai spinto più in là di un semplice accenno alle profezie con le rune.
A quanto pare tutto il mondo è paese – commentò con un sorrisino tristemente ironico sul viso – Mondo Magico o Babbano che sia i Divinanti sono per lo più considerati dei ciarlatani e la Divinazione una perdita di tempo, salvo poi confinare chi dimostra di possedere un Occhio Interiore attivo.
A dirla tutta, speravo che tu potessi darmi una mano a colmare le mie lacune. Però credo che in due si possa provare! Possiamo unire il tuo sesto senso con le mie conoscenze e magari cercare di colmare l'una i difetti dell'altra. E forse possiamo anche sperimentare la tua teoria, anche se in quel caso credo che la maggior parte del lavoro toccherà a te!
Non è un po’ di lavoro in più che mi preoccupa…
Commentò sovrappensiero, la mente che si affannava a soppesare i pro e i contro di una collaborazione come quella non in termini di “dovrò passare del tempo con Rebecca” – cosa che al massimo avrebbe rappresentato un plus – quanto in “ quali vasi di Pandora finiremo per scoperchiare se utilizziamo un codice interpretativo errato?”
Allora, che cosa ne pensi?
Che anche se solo a livello teorico sarà una esperienza davvero interessante – concordò alla fine, il suo spirito di ricercatrice che ebbe la meglio sul timore – E forse riuscirò a trovare qualche altro spunto interessante per il negozio…
Perché un reparto dedicato alle Rune era qualcosa a cui lei personalmente non aveva pensato.
[b]Naturalmente potremmo iniziare dopo il matrimonio, così da avere più tempo...
Oh beato Salazar… il matrimonio! – gemette con aria sinceramente disperata – Non fraintendermi, il solo pensiero di diventare la Signora Pellegrino mi rende la donna più felice del mondo ma se penso a tutto quello che bisogna fare prima di giungere la momento del Si mi viene lo sconforto…
E l’unico motivo per cui non viveva in una perenne crisi di panico era la promessa di Monique di aiutarla in ogni singolo passo.
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da Rebecca » 14/09/2014, 23:33
Se mister Pellegrino fosse entrato in quel momento in cucina, avrebbe tremato dal -finto- terrore della scena che gli si sarebbe presentata davanti: la sua futura sposa e la testimone di nozze che conversavano allegramente, parlando di vari argomenti e discutendo di teorie divinatorie più o meno fattibili. Era l'incubo di ogni uomo prossimo all'altare veder fare "comunella" due delle donne più importanti della sua vita -Rebecca poteva tranquillamente definirsi tale- perchè questo lo avrebbe portato a dover fronteggiare quella tipica solidarietà femminile che si veniva a creare fra persone del gentil sesso. Durante quell'incontro infatti, l'Auditore e la Samyliak erano entrate talmente tanto in sintonia che nemmeno la stessa Terran avrebbe potuto essere più ottimista -prima di quel giorno- su come sarebbe andata fra di loro. Invece la loro intelligenza -affine sotto molti punti di vista- e la condivisione di esperienze sia belle che brutte aveva avvicinato un po' di più le due donne, che ora si trovavano intente a discutere un importante dilemma sulla corretta applicazione della lettura dei Tarocchi alle rune. L'italo-svedese era un mostro nel saper tradurre velocemente le antiche rune; aveva seguito corsi su corsi che riguardavano il passato, la storia, la nascita di quel linguaggio capriccioso e interpretativo, ritenendosi senza troppa modestia molto capace ed esperta quando si parlava di conoscere le Antiche Rune. Ma in quanto a sentirle -sentirne i loro sussurri, che provenivano direttamente dal Fato- in quello sapeva di avere delle lacune che soltanto una persona avvezza alle arti divinatorie avrebbe potuto colmare. Tisifone sarebbe potuta essere quella persona, eppure dal modo nel quale accolse la rivelazione del Bosco sulla sua incapacità di aiutarla nell'interpretazione, Rebecca capì che probabilmente lei stessa non si sentisse sicura di poter dare una corretta lettura delle rune. Cosa che comunque ammise senza problemi la donna stessa. Il motivo di tanta ignoranza in materia, comunque, non era colpa diretta della docente di Antiche Rune, quanto dei pregiudizi che il mondo magico aveva nei confronti della Divinazione.
A quanto pare tutto il mondo è paese. Mondo Magico o Babbano che sia i Divinanti sono per lo più considerati dei ciarlatani e la Divinazione una perdita di tempo, salvo poi confinare chi dimostra di possedere un Occhio Interiore attivo.
Credo che in parte la colpa sia dovuta proprio a quei ciarlatani che alimentano questa linea di pensiero universale...- disse con tono un po' amaro l'Auditore -e in parte alla difficoltà della mantica stessa. Immagino che anche tu, pur praticando la divinazione da molto tempo, non ti senti mai realmente sicura di aver dato la corretta interpretazione di un presagio. Certo un Occhio Interiore attivo aiuta molto, ma non ti rende un Veggente!- commentò con noncuranza, ignara del fatto che la donna di fronte a sè fosse a tutti gli effetti una Veggente, ovvero una persona con il dono di vedere attraverso le fitte trame del Fato.
Ad ogni modo, Rebecca stava cercando una soluzione per accontentare entrambe e rendere possibile quindi una collaborazione che avrebbe portato dei vantaggi a tutte e due. L'idea di unire la sua profonda conoscenza delle rune con l'Occhio attivo e allenato dell'altra, venne accolta con un po' di titubanza dalla Samyliak. Alla fine però la curiosità prevalse su qualunque remore si fosse fatta in quel momento, accettando di buon grado quel progetto a quattro mani o meglio a due menti.
Che anche se solo a livello teorico sarà una esperienza davvero interessante E forse riuscirò a trovare qualche altro spunto interessante per il negozio…
Per correttezza nei confronti dell'altra, la Terran cercò di tranquillizzarla rimandando la realizzazione di quel lavoro dopo che la cerimonia di nozze si fosse definitivamente conclusa e passata.
Oh beato Salazar… il matrimonio!
L'esclamazione di Tisifone fece sobbalzare la giovane donna, che si rovescio un po' del tè addosso ai pantaloni. Mentre cercava di rimediare al danno appena fatto, Rebecca ascoltò il continuo di quello sfogo che sapeva molto -e in fondo era così- di sposa alle prime armi con i preparativi del proprio matrimonio.
Non fraintendermi, il solo pensiero di diventare la Signora Pellegrino mi rende la donna più felice del mondo ma se penso a tutto quello che bisogna fare prima di giungere la momento del Si mi viene lo sconforto…
Rebecca cercò di trattenere una risata divertita, portando una mano davanti alle labbra per impedirsi di scoppiare a ridere nel vedere lo sconforto nel quale si era gettata la collega di Divinazione. Era strano pensare che un evento tanto lieto e desiderato da quasi ogni donna potesse portare stress e negatività prima ancora che avvenisse. Ma in quel caso la Samyliak era giustificata, visto che la stessa Terran al suo posto sarebbe entrata nel panico più totale. Questo se avesse deciso di celebrare le nozze in modo tradizionale.
Se vuoi posso darti supporto morale ma ben poco aiuto pratico...- disse, ancora con quello splendido sorriso sulle labbra- Non sono avvezza ai matrimoni, anzi ero quasi sul punto di rifiutare quando Noah mi ha chiesto di fargli da secondo testimone. Tendo ad essere un po' goffa e distratta a volte: volevo evitare di rovinarvi la cerimonia, tutto qui...
Disse, prendendo un paio di biscotti e ripensando al fatto che avrebbe dovuto conoscere l'altro testimone di Noah, Lucas Turner, anche solo per vedere che tipo di persona fosse.
A dire la verità, non ho la minima idea neanche di quando si svolgerà la cerimonia! Noah mi ha detto solo che ti ha chiesto di sposarlo, ma non il quando. La vecchiaia gli gioca davvero brutti scherzi...
Commentò con finto tono drammatico, scuotendo appena la testa.
Comunque non sapevo che tu avessi un negozio. Che cosa vendi esattamente? E...come fai a gestirlo? Mi pare di averti vista spesso qui al castello, piuttosto che fuori!
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da Tisifone » 16/09/2014, 18:10
Quando si dice riuscire a prevedere anche l’imprevedibile!
Si prese in giro Tisifone mentre Rebecca le spiegava come la sua conoscenza delle Rune fosse più di stampo “teorico/linguistico” che “profetico” a causa della ristrettezza di vedute del mondo accademico magico newyorkese – cosa che lo accumunava sia a quello magico britannico che a quello babbano. La prima volta che si era incontrate, prima che la conversazione degenerasse nello sfacelo che entrambe conoscevano, la Divinante infatti non aveva fatto fatica a immaginare scenari futuri dove lei e l’Auditore disquisivano amabilmente dei possibili legami tra Rune e Tarocchi o ipotizzavano di preparare una lezione congiunta. Come al solito, però, la realtà superava di gran lungo la fantasia perché la proposta della collega era qualcosa che andava ben oltre il semplice ambito scolastico, una ricerca sull’applicabilità dei metodi di lettura dei Tarocchi all’estrazione delle Rune che avrebbe reso più accessibile il lato profetico di quest’ultime e rappresentato una vera e propria scoperta nel campo Divinatorio, apprezzata da pochi certo ma pur sempre una scoperta.
Credo che in parte la colpa sia dovuta proprio a quei ciarlatani che alimentano questa linea di pensiero universale...- una smorfia di disgusto comparve sul viso di Tisifone al pensiero di tutte le persone, maghi o babbani che fossero, che sfruttavano la buona fede, e a volte la disperazione, del prossimo per un proprio tornaconto personale - e in parte alla difficoltà della mantica stessa. Immagino che anche tu, pur praticando la divinazione da molto tempo, non ti senti mai realmente sicura di aver dato la corretta interpretazione di un presagio. Certo un Occhio Interiore attivo aiuta molto, ma non ti rende un Veggente!
Un Veggente no ma un Vate si – rispose con un sorrisino saputo prima di assumere un’aria seria e professionale – Vedi quello che gli illustri accademici di tutto il Mondo Magico tendono a dimenticare così come il nostro amato Ministero, perché per loro è solo un sofisma, è che non bisogna essere un Veggente per poter trarre degli auspici corretti dalle mantiche con cui si è affini. Avere un Occhio Interiore attivo vuol dire avere essere un Vate, avere una sorta di affinità elettiva con una o più mantiche e poter “leggere” in esse come in un libro. Per essere un Veggente, invece, bisogna avere il “Dono della Vista” perché è essa che permette di avere delle Premonizioni o fare delle Profezie… Scusa, tendo a essere molto sensibile sull’argomento perché porta a compiere errori madornali – come per esempio incarcerare in una delle gabbie dorate del Ministero un semplice Vate solo perché potrebbe in futuro sviluppare il Dono della Vista – ma per rispondere alla tua domanda si, sono sempre sicura dei presagi che traggo dalle mantiche.
Confessò candidamente perché, in linea teorica non era un “reato” essere un Vate, l’importante era restare fuori dal radar degli Auror non dando troppo risalto alle proprie capacità. Inoltre probabilmente l’Auditore avrebbe apprezzato maggiormente quella piccola rivelazione perché dava loro uno strumento di verifica sull’affidabilità del sistema di corrispondenze che avrebbero creato lavorando insieme a quel progetto. La risposta del Fato non cambiava a seconda della mantica utilizzata per interrogarlo così avrebbero potuto usare i Tarocchi come sistema di controllo dei responsi che avrebbero tratto estraendo le Rune. Quella considerazione fu l’ultima spinta che servì a Tisifone per accettare la proposta di Rebecca, eccitata dalla prospettiva di approfondire un argomento che la attirava da moltissimo tempo e tranquillizzata dal fatto che, anche in caso di fallimento, il tempo impiegato non si sarebbe rivelato mai perso in quanto avrebbe potuto sfruttare le nuove conoscenze per ampliare l’offerta del negozio che lei e Zephyr avevano intenzione di aprire insieme. La collega, poi, si dimostrò oltremodo premurosa, assicurandola che avrebbero potuto iniziare a lavorare a quel progetto solo dopo il matrimonio, gettandola inconsapevolmente in uno stato di agitazione totale. Era pronta, prontissima a compiere il passo decisivo ma non ad affrontare tutti i preparativi necessari per rendere il giorno più bello della sua vita davvero perfetto.
Se vuoi posso darti supporto morale ma ben poco aiuto pratico... Non sono avvezza ai matrimoni, anzi ero quasi sul punto di rifiutare quando Noah mi ha chiesto di fargli da secondo testimone. Tendo ad essere un po' goffa e distratta a volte: volevo evitare di rovinarvi la cerimonia, tutto qui...
Sono contenta che tu abbia accettato. Noah ci teneva tantissimo e non posso dargli torto – affermò con un tono di voce serio e sincero, un sorriso dolce sul viso. – E poi ci toccherà come minimo fare una se non due prove generali per non parlare del fatto che Lucas è non lascerebbe mai una dolce donzella in difficoltà. Se c’è qualcosa che non ti è chiara puoi sempre affidarti a lui…
E le fece un occhiolino complice.
A dire la verità, non ho la minima idea neanche di quando si svolgerà la cerimonia! Noah mi ha detto solo che ti ha chiesto di sposarlo, ma non il quando. La vecchiaia gli gioca davvero brutti scherzi...
Più che la vecchiaia la mia indecisione e l’apparente impossibilità di mettere tutti d’accordo… Sai da una parte mi piacerebbe celebrare il matrimonio in Russia per essere più vicino ai miei genitori dall’altro sposarsi sotto strati e strati di neve con il ghiaccio che la fa da padrone non rientra proprio nel mio ideale di romantico e speciale…
Dettagli non da poco ma che soprattutto lei e il futuro sposo erano gli unici a poter risolvere.
Comunque non sapevo che tu avessi un negozio. Che cosa vendi esattamente? E...come fai a gestirlo? Mi pare di averti vista spesso qui al castello, piuttosto che fuori!
In effetti non ce l’ho, non ancora almeno e non l’avrei mai avuto se non fosse stato per il mio Assistente. –rispose, prendendo un altro biscotto e riempì nuovamente la propria tazza con dell’altra acqua calda e un’altra bustina di tisana, un sorriso amorevole sul viso al pensiero di Zephyr e a tutto quello che aveva fatto per lei, al di là del dono inestimabile che le aveva elargito – Quel ragazzino non contento di avermi dovuto sopportare tutti questi anni a scuola ha avuto la folle idea di aprire insieme un negozio a Diagon Alley dove vendere articoli inerenti alla Divinazione, dagli amuleti ai libri alle diverse spezie per sollecitare l’Occhio Interiore ad alcuni strumenti divinatori ed esercitarsi nell’uso delle sue mantiche – era chiaro dalla sfumatura della sua voce quanto fosse orgogliosa del ragazzo ed eccitata dalla prospettiva di gestire insieme una attività commerciale – Sarà principalmente lui a gestirlo, visti i miei impegni qui al Castello ma credo che alla fine passerò lì molto tempo. Divinazione dopo tutto è una materia opzionale e non so in quanti continueranno a seguirla… Ovviamente sarai la benvenuta il giorno dell’inaugurazione e chissà che per allora il nostro progetto non abbia fatto dei progressi che valga la pena condividere con chi apprezza certi sofismi…
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da Rebecca » 20/09/2014, 19:02
Un Veggente no ma un Vate si
La successiva spiegazione di Tisifone su come esattamente funzionasse il campo delle premonizioni e l'interpretazione delle varie mantiche divinatorie venne seguita con molto interesse e curiosità dall'italo svedese, che si sentiva molto poco ferrata nella materia della collega. Infatti, nonostante questa le avesse prestato un libro sperando nell'aiuto dell'Auditore per applicare il sistema di lettura dei Tarocchi alle Rune, la giovane donna non aveva potuto soddisfare la sua richiesta, con suo vivo e grande rammarico. Le Rune per lei non avevano segreti -se si parlava di traduzione- ma a quanto a capirne qualcosa di interpretazione...lì lasciava molto a desiderare. Colpa sicuramente dell'atteggiamento comune all'intero mondo magico, che vedeva in Vati e Veggenti -per usare la terminologia della Samyliak- dei semplici ciarlatani pronti solo a fregare il prossimo. Causa di questa visione era probabilmente la difficoltà insita nell'uso della divinazione, una scienza non-scienza che, essendo indimostrabile almeno secondo la concezione dei maggiori intellettuali, difficilmente veniva presa seriamente in considerazione. Tisifone invece stava ostentando una sicurezza che sorprese molto l'Auditore -in positivo naturalmente- mentre affermava come lei si sentisse sempre sicura di ciò che leggeva nelle carte o in qualsiasi altro mezzo usato per conoscere il volere del Fato.
Scusa, tendo a essere molto sensibile sull’argomento perché porta a compiere errori madornali ma per rispondere alla tua domanda si, sono sempre sicura dei presagi che traggo dalle mantiche.
Allora ti prego di perdonarmi se ho dubitato delle tue capacità...- rispose con una risata, per nulla risentita del lungo monologo dell'altra- ...e penso di capire il tuo discorso. Che cosa ti porta ad essere tanto sicura? Scusami se sono tanto invadente, ma mi incuriosisce capire come funziona il meccanismo divinatorio... Potrebbe essermi utile un giorno se volessi cimentarmi anche io nella lettura delle Rune!
Continuò con una battuta, detta in maniera poco seria l'ultima parte ma non il discorso che riguardava la sua curiosità: possedendo questa qualità caratteriale di natura, era facile per Rebecca interessarsi ad argomenti vari e vasti, specie quando erano legati a qualcosa che amava molto come la materia che insegnava. Per lei -paradossalmente- non esistevano barriere culturali troppo alte da non poter essere scavalcate. Il che la portava ad essere il tipo di compagnia con la quale era possibile chiacchierare un po' di tutto, in quanto era facile che l'italo-svedese si interessasse di qualsiasi novità. Una cosa nella quale nessuna delle due donne era ferrata, invece, era l'esperienza reciproca nei matrimoni: Tisifone stava lentamente entrando nella fase da "crisi di panico" che precede le nozze della sposa, mentre Rebecca pur essendo la testimone dello sposo non aveva la minima idea di cosa fare/dire/pensare, in quanto la sua idea di matrimonio era legata a quella della Gilda Terran. Un'unione quindi benedetta non dalla Trama, ma dal Conflux, di fronte al quale i gildati si impegnavano per l'eternità a sostenere il/la proprio/a compagno/a. Per un momento, il pensiero di lei e Phoebe sorridenti mano nella mano deconcentrò la giovane Auditore, che fu costretta a scuotere il capo con brevi cenni di diniego per ascoltare attentamente le parole della collega.
Sono contenta che tu abbia accettato. Noah ci teneva tantissimo e non posso dargli torto. E poi ci toccherà come minimo fare una se non due prove generali per non parlare del fatto che Lucas è non lascerebbe mai una dolce donzella in difficoltà. Se c’è qualcosa che non ti è chiara puoi sempre affidarti a lui…
Ho scambiato con lui giusto una o due parole, sono davvero imperdonabile!- commentò imbarazzata, perchè sentiva veramente di aver mancato qualcosa che avrebbe invece dovuto fare da molto tempo -Però mi rincuora pensare che debba essere davvero una brava persona. In parte perchè Noah lo ha scelto come testimone e in parte per il modo con il quale ne parli tu- sorrise benevola, cercando di spiegare alla donna le sue intuizioni sul possibile carattere di Lucas -Deve essere davvero una persona eccezionale se entrambi, nonostante i vostri trascorsi, gli siete molto legati.
Una semplice considerazione dell'Auditore, che trovava strano ma anche bello sapere che i tre andassero d'amore d'accordo. Lei forse non sarebbe stata tanto brava a superare una relazione intensa e coinvolgente in maniera così brillante, specie se di mezzo ci fosse stata la sua Phoebs. Probabilmente -pensò- avrebbe dovuto fare un enorme sforzo su sè stessa, supportato da un ritiro spiritico in stile eremita pur di rimanere accanto alla donna che amava senza soffrire le pene dell'inferno. Era un sentimento che le univa e legava, ma al tempo stesso divideva perchè nessuna delle due si era ancora decisa a fare il primo passo e chiedere all'altra come avrebbero dovuto comportarsi da quel momento in poi. Per quanto il rifiuto della Ciclonis fosse un evento remoto e assurdo, l'Auditore però non poteva essere sicura che Phoebe avrebbe accettato ad occhi chiusi di donarle tutta sè stessa per sempre. Forse era proprio il Vento che turbinava in lei a renderla uno spirito libero, una persona incapace -secondo il giudizio di Rebecca- di legarsi a qualcuno per l'eternità.
Più che la vecchiaia la mia indecisione e l’apparente impossibilità di mettere tutti d’accordo… Sai da una parte mi piacerebbe celebrare il matrimonio in Russia per essere più vicino ai miei genitori dall’altro sposarsi sotto strati e strati di neve con il ghiaccio che la fa da padrone non rientra proprio nel mio ideale di romantico e speciale…
Ed un bosco verde e rigoglioso? Sarebbe il mio ideale di matrimonio sposarmi in un luogo simile.
Chiese il parere dell'altra, prima di domandarle come facesse a gestire il negozio che -a quanto pare- la Samyliak aveva aperto insieme ad un suo ex-studente.
In effetti non ce l’ho, non ancora almeno e non l’avrei mai avuto se non fosse stato per il mio Assistente.
Kenway...Zephyr, giusto?
Un bellissimo ragazzo senza ombra di dubbio e, si vergognava ad ammetterlo, sul quale lei e la Chamberlain si erano spesso scambiate confidenze reciproche di natura molto poco casta.
Quel ragazzino non contento di avermi dovuto sopportare tutti questi anni a scuola ha avuto la folle idea di aprire insieme un negozio a Diagon Alley dove vendere articoli inerenti alla Divinazione, dagli amuleti ai libri alle diverse spezie per sollecitare l’Occhio Interiore ad alcuni strumenti divinatori ed esercitarsi nell’uso delle sue mantiche
Un'idea folle ma che secondo me funzionerà, visto che a Diagon Alley manca proprio un negozio del genere. Deve possedere una mente astuta e brillante.- cosa che non guastava, oltre al fascino.
Sarà principalmente lui a gestirlo, visti i miei impegni qui al Castello ma credo che alla fine passerò lì molto tempo. Divinazione dopo tutto è una materia opzionale e non so in quanti continueranno a seguirla… Ovviamente sarai la benvenuta il giorno dell’inaugurazione e chissà che per allora il nostro progetto non abbia fatto dei progressi che valga la pena condividere con chi apprezza certi sofismi…
Aspettati di vedermi in prima linea ad attendere l'apertura del negozio allora! Chissà...per il momento è meglio che tu lo accantoni, visto il tuo imminente matrimonio...
Disse con una battuta, giusto per ricordare alla povera Tisifone la disgrazia che le era capitata accettando di sposare il vecchio Pellegrino.
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da Tisifone » 24/09/2014, 22:17
Tisifone si considerava – e solitamente si dimostrava essere – una persona molto riservata che parlava il minimo indispensabile, rispettosa sia nei gesti che nella conversazione degli spazi altrui. Almeno fino a quando il discorso non sfiorava la Divinazione. Era difficile per lei trattenersi quando si trattava di parlare – e molto spesso difenderne la dignità in campo accademico – della sua materia, soprattutto quando il suo interlocutore – interlocutrice nel caso specifico – dimostrava di avere una curiosità genuina e una mente aperta, scevra da qualsiasi pregiudizio, come stava facendo Rebecca. Avvertendo la necessità di chiarire alcuni dettagli della Divinazione che solitamente ministeriali e accademici tendevano a mescolare e a confondere tra loro – soprattutto alla luce del desiderio condiviso di tentare di applicare alle Rune il metodo divinatorio dei Tarocchi - Tisifone si ritrovò a farle un piccolo monologo sulla distinzione tra Vati e Veggenti, sottolineando come i primi avessero una affinità tale con la propria mantica da non provare alcun dubbio quando traevano dei presagi.
Allora ti prego di perdonarmi se ho dubitato delle tue capacità...- sollevò la tazza di tisana e inclinò la testa, un sorriso divertito sul viso, a indicare che accettava le sue scuse. Quello di considerare i Vati così come i Veggenti dei ciarlatani o perlomeno poco affidabili era un pensiero molto diffuso e lei stessa era solita fomentare il più possibile quella convinzione, giusto per essere lasciata in pace. - ...e penso di capire il tuo discorso. Che cosa ti porta ad essere tanto sicura?
Posò la tazza quasi vuota sul tavolo, seguendo con un dito i contorni del manico, pensierosa. Non era una domanda personale, non avrebbe dovuto rivelare chissà cosa di sé, ma questo non la rendeva meno insidiosa. Come spiegare a qualcuno che probabilmente non era stata benedetta dal Fato qualcosa che per lei era naturale e spontaneo come respirare? Probabilmente il suo tentennare non sfuggì all’altra che subito si sentì in dovere di scusarsi e spiegare l’origine di quella sua curiosità.
Scusami se sono tanto invadente, ma mi incuriosisce capire come funziona il meccanismo divinatorio... Potrebbe essermi utile un giorno se volessi cimentarmi anche io nella lettura delle Rune!
Non hai nulla di cui scusarti, solo non credo di essere in grado di soddisfare la tua curiosità – affermò quindi con quel tono di voce sereno e pacato che aveva adottato fin dall’inizio di quel piacevole incontro – Posso spiegarti i meccanismi di qualsiasi mantica tu scelga di utilizzare, essi stessi sono illustrati in maniera abbastanza esaustiva sui libri di testo che ho adottato ma purtroppo non posso dirti cosa mi rende sicura dei presagi che traggo. È qualcosa che viene da dentro – e si toccò lo sterno con due dita – una sorta di Verosenso che funziona solo con il Fato e che dipende dal possedere o meno un Occhio Interiore attivo. Se vuoi posso farti un esempio – chiese questa volta per evitare di annoiare l’altra con un secondo monologo e nel caso in cui l’Auditore avesse risposto affermativamente avrebbe continuato – Prendi la lettura delle foglie di tè. Chiunque con un minimo di concentrazione e un minimo di sensibilità può “leggere” un simbolo sul fondo di una tazza da tè e, consultando il libro, sapere cosa esso voglia dire. Sono in pochi invece quelli che sanno interpretare in maniera corretta quel dato simbolo in relazione alla domanda che si è posta e comprendere, prima di tutto, se il Fato ci sta davvero rispondendo o se il messaggio che ci sta inviando è riferito ad altro…
In fondo la Divinazione non era una scienza esatta e quindi ampi erano non solo i margini di errore ma anche i campi a cui un responso potesse riferirsi. Nel corso della sua vita aveva tratto non pochi presagi che erano rimasti appesi, senza trovare un reale riscontro nella realtà se non dopo che si erano verificati, facendola sentire inutile come non mai. Isterica e in preda al panico, invece, era come si sentiva ogni volta che pensava alle sue non proprio imminenti nozze con Pellegrino e, a quando sembrava, la collega in quel caso non le poteva essere di nessun aiuto visto la sua scarsa conoscenza in materia di matrimoni e affini, motivo per cui aveva quasi deciso di declinare l’invito di Noah di fargli da testimone. Secondo Tisifone le sue preoccupazioni però erano infondate, sia perché avrebbero di certo fatto delle prove prima del grande giorno, sia perché l’altro testimone dello sposo, Lucas Turner, era una persona squisita capace di mettere a proprio agio chiunque e di certo sarebbe andato in suo soccorso ai primi accenni di difficoltà.
Ho scambiato con lui giusto una o due parole, sono davvero imperdonabile!
Avrai tutto il tempo per rimediare e vedrai che non te ne pentirai.
Però mi rincuora pensare che debba essere davvero una brava persona. In parte perchè Noah lo ha scelto come testimone e in parte per il modo con il quale ne parli tu. Deve essere davvero una persona eccezionale se entrambi, nonostante i vostri trascorsi, gli siete molto legati.
Credo che per Noah sia stato più semplice. Sono grandi amici e una volta compreso che Lucas non rappresentava una minaccia per il nostro rapporto è semplicemente andato avanti come ha sempre fatto – scosse lievemente la testa, ancora sorpresa della reazione del compagno. Lei per prima avrebbe impiegato mesi per digerire la notizia ed evitare di rodersi il fegato dalla gelosia ogni volta che gli altri due rimanevano soli da qualche parte – Io invece… bè passata la rabbia e il furore dovuti alla rottura del nostro rapporto ho compreso che sarebbe stato un insulto alla Trama gettare ai vermicoli l’affetto, la stima e la fiducia che nutriamo l’uno per l’altra solo perché non eravamo anime gemelle. L’amicizia sincera e profonda è altrettanto rara quanto l’amore vero e va preservata con ogni cura…
Certo all’inizio era stato difficile confidarsi e confrontarsi con Turner sul matrimonio e sull’avere figli, argomenti che avevano già affrontato insieme in passato come coppia, ma alla fine l’amicizia che li legava aveva avuto il sopravvento su tutto e l’ex Tassorosso si era dimostrato una valente spalla su cui sbattere la testa ogni qualvolta si trovava a un bivio, come quello rappresentato dal quando e dove sposarsi. I suoi desideri infatti erano così contrastanti tra loro da renderle praticamente impossibile scegliere.
Ed un bosco verde e rigoglioso? Sarebbe il mio ideale di matrimonio sposarmi in un luogo simile.
Non sarebbe male – mormorò pensando al bosco di betulle che circondava il villaggio dove era cresciuta – ma anche in riva all’Oceano non mi dispiacerebbe… Il problema è che ho troppe opzioni a disposizione…
Si lamentò, confidando tra sé nell’intervento risolutore di Pellegrino che, era certa, avrebbe trovato il compromesso perfetto per tutti, prima di cambiare – con sollievo – argomento e raccontare alla collega di Rune di come il suo Assistente l’avesse convinta a gestire insieme un negozio di oggetti divinatori a Diagon Alley.
Kenway...Zephyr, giusto?
Esatto…
Confermò e se avesse saputo il tipo di pensieri che le due colleghe facevano sull’ex Corvonero, si sarebbe trovata d’accordo con loro.
Un'idea folle ma che secondo me funzionerà, visto che a Diagon Alley manca proprio un negozio del genere. Deve possedere una mente astuta e brillante.
Più di quanto ci si possa aspettare da un ragazzo così giovane.
Affermò con una punta di orgoglio nella voce prima di invitare la collega all’inaugurazione del negozio, chiedendosi ad alta voce se per allora il loro progetto di fondere Rune e Tarocchi avrebbe già dato qualche frutto.
Aspettati di vedermi in prima linea ad attendere l'apertura del negozio allora! Chissà...per il momento è meglio che tu lo accantoni, visto il tuo imminente matrimonio...
Spalancò gli occhi allibita per quel colpo davvero davvero basso per poi prendere da dietro lo schienale della sua poltrona un cuscino e usarlo come arma contro Rebecca.
Lei è davvero una pessima pessima persona Signorina Auditore…
La redarguì cercando al contempo di colpirla con il cuscino, una lieve risata che le scuoteva le spalle.
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da Rebecca » 04/10/2014, 20:44
Nel mentre le due donne erano intente a discutere sulla veridicità e sull'opinione pubblica nei riguardi della Divinazione, l'Auditore si preoccupò di osservare attentamente i gesti e il tono di voce con i quali Tisifone prese a parlare e -si può ben dire- a difendere la propria materia. Non le sembrava una persona eccentrica quando si infervorava contro coloro che reputavano la Divinazione una scienza da ciarlatani perchè inesatta, nè il tono da maestrina con il quale le spiegò la differenza fra Vati e Veggenti -per lei una questione fondamentale; era invece un piacere, perchè riconosceva gli stessi sintomi che spesso lei mostrava quando doveva spiegare o parlare delle Rune, la materia che insegnava lì ad Hogwarts. La passione della donna quindi, unita alla curiosità del Bosco, generarono una serie di domande che Rebecca fece alla propria collega, per saperne di più sulle arti divinatorie e in particolar modo per comprendere come ella facesse a sentirsi sicura del responso del Fato.
Non hai nulla di cui scusarti, solo non credo di essere in grado di soddisfare la tua curiosità. Posso spiegarti i meccanismi di qualsiasi mantica tu scelga di utilizzare, essi stessi sono illustrati in maniera abbastanza esaustiva sui libri di testo che ho adottato ma purtroppo non posso dirti cosa mi rende sicura dei presagi che traggo. È qualcosa che viene da dentro una sorta di Verosenso che funziona solo con il Fato e che dipende dal possedere o meno un Occhio Interiore attivo.
Annuì silenziosa, comprendendo -almeno al livello teorico- ciò che Tisifone stava cercando di spiegarle. Tuttavia la mancanza di un riscontro pratico rendeva quella spiegazione ancora troppo criptica per la giovane docente di Rune, che si vide costretta ad accettare l'offerta da parte della collega di fornirle un esempio adeguato.
Prendi la lettura delle foglie di tè. Chiunque con un minimo di concentrazione e un minimo di sensibilità può “leggere” un simbolo sul fondo di una tazza da tè e, consultando il libro, sapere cosa esso voglia dire. Sono in pochi invece quelli che sanno interpretare in maniera corretta quel dato simbolo in relazione alla domanda che si è posta e comprendere, prima di tutto, se il Fato ci sta davvero rispondendo o se il messaggio che ci sta inviando è riferito ad altro…
Una lezione perfetta, professoressa Samyliak!
Rispose battendo educatamente le mani e prendendola un po' in giro, ma senza cattive intenzioni anzi: era un modo per farle comprendere che aveva apprezzato la sua spiegazione e compreso il senso di tutto il discorso. D'altronde, se erano ormai anni che la russa insegnava ad Hogwarts doveva esserci un motivo e non solo per le sue vaste conoscenze nella materia scelta. Le due donne spostarono l'argomento di conversazione verso l'imminente -o quasi- matrimonio che avrebbe visto Tisifone e Noah finalmente sull'altare. Rebecca avrebbe partecipato come testimone dello sposo insieme al migliore amico di questi, ovvero Lucas Turner altro docente che insegnava nella loro stessa scuola. Per quanto la mezza italiana non avesse espresso alcun giudizio nel venire a conoscenza del passato di Lucas con Tisifone, tuttavia le risultava difficile riuscire a comprendere come il vecchio Pellegrino avesse potuto accettare una cosa del genere senza andare in escandescenze. Lei di sicuro sarebbe morta di gelosia, ma era una donna e per di più innamorata di una persona che rappresentava lo spirito libero per eccellenza: insomma un connubio letale per il povero cuore dell'Auditore.
Credo che per Noah sia stato più semplice. Sono grandi amici e una volta compreso che Lucas non rappresentava una minaccia per il nostro rapporto è semplicemente andato avanti come ha sempre fatto Io invece… bè passata la rabbia e il furore dovuti alla rottura del nostro rapporto ho compreso che sarebbe stato un insulto alla Trama gettare ai vermicoli l’affetto, la stima e la fiducia che nutriamo l’uno per l’altra solo perché non eravamo anime gemelle. L’amicizia sincera e profonda è altrettanto rara quanto l’amore vero e va preservata con ogni cura…
Già, ma non è così facile trasformare un rapporto d'amore in amicizia...credo che ci siano troppi sentimenti coinvolti, troppo dolore e ricordi in comune per riuscire a vedere l'altro in maniera diversa da ciò che è stato. E' solo la mia opinione, ma io non credo che riuscirei a dimostrarmi altrettanto forte. Avrei bisogno di tempo per digerire una cosa del genere...e non è detto neanche che mi passi del tutto!
Tisifone non poteva saperlo, ma Rebecca stava facendo riferimento proprio alla bella Chamberlain, che tanto tempo addietro le aveva spezzato il cuore andandosene via. Allontanarsi da lei significava che la Ciclonis avrebbe potuto avvicinarsi sentimentalmente a qualcun'altro e questo, durante i primi mesi dopo la sua partenza, aveva scatenato un moto di gelosia perpetua e costante nell'italo-svedese. Alla fine però la vita va avanti per tutti e lei stessa aveva intrecciato altri tipi di relazioni, con Noah certo, ma anche con altri uomini, riservando però alla sua Phoebs un posto speciale nel proprio cuore. Continuarono a conversare, parlando dei luoghi dove celebrare un matrimonio al negozio che ben presto la Samyliak avrebbe aperto insieme al suo assistente Zephyr Kenway. La donna non perse occasione per elogiare il ragazzo e, al contempo, per invitare l'Auditore all'inaugurazione del negozio, che accettò immediatamente e con entusiasmo. Con lo stesso entusiasmo e anche con un pizzico di malizia poi la giovane donna ricordò accidentalmente che al momento i pensieri di Tisifone avrebbero dovuto rivolgersi ai preparativi per le sue nozze, un argomento che a quanto pare faceva cadere la collega in uno stato di ansia e agitazione. Quello di Rebecca era solo un modo per prenderla un po' in giro e per mantenere la donna con i piedi per terra, visto che il matrimonio con Noah -secondo indiscrezioni non ben confermate- sarebbe avvenuto prima dell'apertura del negozio. Quando vide Tisifone afferrare un cuscino, l'Auditore -intuendo l'uso che voleva farne- mise entrambe le mani di fronte al viso, ridacchiando spensierata quando il cuscino le colpì entrambi i polsi.
Lei è davvero una pessima pessima persona Signorina Auditore…
Le sto solo ricordando i suoi doveri come futura sposa, Miss Samyliak...a breve signora Pellegrino!
Giusto per rimarcare ancora il concetto che le nozze non si facevano attendere troppo. Dopo aver concluso quello scambio di punzecchiamenti vari, le due donne continuarono a bere e a gustare i buoni biscotti preparati dalla russa, fino a quando non giunse il momento per entrambe di separarsi. Con la promessa però di rivedersi presto e molto più spesso -da quel momento in poi sarebbe stato d'obbligo- Rebecca e Tisifone si congedarono dal loro tè pomeridiano, dirigendosi ognuna verso i propri alloggi privati.
{The End}
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da Lucas » 16/12/2014, 21:40
[Venerdì - Maggio 2109 - Corridoio del Sesto Piano - Hogwarts - 13.28]
Natura, natura e ancora natura.
Qualcosa mi dice che vuole immergersi nella natura... ci ho preso? - domandò il docente con un sorriso divertito, tanto per rasserenare ancor di più la neo Infermiera scolastica alle prese coi fantasmi e i poltergeist.
Non la biasimava comunque, specialmente visti gli stupendi panorami che Hogwarts e dintorni offrivano: chiaramente il Castello aveva il suo fascino, ma il Lago Nero, la Foresta Proibita e i giardini della scuola potevano vantare delle viste mozzafiato che non potevano non affascinare chiunque li catturasse con lo sguardo. Anche Lucas si era fatto catturare dal fascino di quei luoghi, e infatti il suo posto preferito era l'isolotta al centro del Lago Nero, il connubio perfetto di pace, silenzio e relax.
Da come la descrive sembra essere un piccolo angolo di Paradiso. Anche se…
Mh?
Non sembra il tipo da “eremita solitario”…?
Dovrei essere un eremita solitario perché mi piace rilassarmi circondato dall'acqua, lontano dal frastuono del Castello dovuto, ad esempio, al vociare degli studenti? - domandò di rimando Turner, non essendo sicuro di quale elemento di sé avesse posto in Amy il dubbio che lui fosse quel tipo di persona - Sono una persona socievole, ma questo non mi impedisce di apprezzare la bellezza della solitudine, ogni tanto. Mi creda, qualche mese ad Hogwarts ed anche lei sentirà il bisogno d'isolarsi, ogni tanto.
Forse a lei il problema si sarebbe posto anche di meno, visto che non era un'insegnante e dunque l'essere disturbata o meno dipendeva dai malesseri degli studenti... ma per lui, che era un docente, il lavoro non finiva certo una volta concluse le lezioni giornaliere: c'era sempre qualche alunno che aveva bisogno di spiegazioni su qualcosa in particolare della lezione che magari gli era sfuggito, senza dimenticare che come Caposcuola, doveva star appresso e controllare anche agli studenti di Tassorosso; amava il suo lavoro, moltissimo, ma era chiaro che ogni tanto sentisse la necessità di stare un po' per contro proprio, e l'isolotta sul Lago Nero era il posto perfetto per lui. Come detto, presto anche lei si sarebbe abituata al bisogno di solitudine, così come a tante altre cose... fantasmi in primis, a cui la donna non era abituata perché aveva sì studiato alla Musashi, ma successivamente aveva vissuto soprattutto nel mondo babbano, dimenticando certi dettagli; eppure, una volta che fosse riuscita ad abituarcisi, era più che convinto che Hogwarts l'avrebbe conquistata, perché era quello l'effetto che faceva a chiunque avesse la possibilità di viverla quotidianamente.
Dal suo fascino non ancora, ho visto troppo poco, ma dalla sua magia direi proprio di si. Mi sono sentita come se fossi tornata a casa dopo un lungo viaggio e avessi ritrovato parti di me che non sapevo neanche mi mancassero. Mi è persino venuta voglia di comprare un paio di quadri magici con cui arredare il mio appartamento schifosamente babbano, se solo sapessi dove andare a cercarli…
Sicura di volerli? - chiese Lucas, dubbioso - Sono affascinanti, indubbiamente, ma spesso finiscono per essere un po' troppo... invadenti. - lo disse a bassa voce, ovviamente, per evitare che qualche quadro, lì nei dintorni, si offendesse - E le assicuro che non c'è verso di farli rimanere in silenzio, quando hanno qualcosa da dire... - anche lui ne apprezzava il fascino, insomma, ma non si sarebbe mai e poi sognato di comprarsene uno per casa, figuriamoci più di uno - Comunque, se proprio è decisa a voler arredare casa sua con qualche quadro parlante, posso darle i nomi di un paio di negozi che potrebbero fare al caso suo.
Aggiunse Turner con espressione disponibile, perché tanto a lui non sarebbe costato nulla darle una mano in questo senso; era nella sua indole essere gentile, e se anche questo, con le donne, alla fine si era sempre rivelato quasi un handicap, visto che finiva per essere ferito, sul momento gli forniva degli interessanti vantaggi... come ritrovarsi una bella donna pronta a cucinare uno spuntino per lui così da ringraziarlo per averla "salvata" dai fantasmi.
Non troppo spesso però o dovrà rinchiudersi in palestra per non rovinare questo capolavoro…
Inarcò un sopracciglio con fare sorpreso, finendo poi per sorridere divertito quando la signorina Harada si mise a punzecchiargli il corpo, saggiando forse la consistenza dei suoi muscoli - non di certo chissà quanto sviluppati, ma abbastanza da potersi considerare un uomo con un bel fisico.
Davvero davvero notevole...
Ah beh, la ringrazio del complimento!
Esclamò Lucas, ridendo di gusto per quello che sembrava essere il giudizio di un critico severo e piuttosto bravo nel suo lavoro: di sicuro non s'incontravano tutti i giorni femmine così "sfacciate", una sfacciataggine che però, essendo innocua, a Turner non dispiaceva; conoscendola in altre circostanze, probabilmente, il docente di Trasfigurazione avrebbe approfittato dell'occasione per provarci con lei, o comunque per flirtare in modo blando e capire se potesse essere interessata... ma un po' la ferita aperta della rottura con Lyra, ed un po' la convinzione pessimistica di non essere destinato a trovare la donna giusta per sé lo spinsero ad accogliere semplicemente quel complimento come tale, senza ricamarci sopra o sfruttarlo a proprio vantaggio. Visto che Amy, comunque, si era offerta di preparargli uno spuntino, Lucas decise di approfittare almeno di quello, proponendole di spostarsi nella cucina comune a tutti i docenti così da poter pranzare in santa pace - e chiaramente si sarebbe aspettato che mangiasse con lui.
Mi sembra un’idea perfetta. Così ne approfitto per vedere qualche altro scorcio del Castello con una guida di eccezione e carpirti qualche informazione preziosa…
Informazione preziosa? Ad esempio?
Carne o uova? Salame o Prosciutto? Formaggi freschi o stagionati? Verdure dell’orto o sott’oli? Mostarda o Maionese?
Tutte queste domande insieme, davvero?! - domandò Lucas, ridendo - D'accordo, dunque... Direi carne, prosciutto, formaggi freschi, verdure dell'orto e maionese. Soddisfatta?
Le domandò, camminando intanto con lei verso la loro successiva destinazione.
[Venerdì - Maggio 2109 - Cucina Comune Docenti - Hogwarts - 13.34]
Eccoci, questa è la cucina usata dai docenti quando hanno voglia di uno spuntino tra una lezione e l'altra, oppure la notte, senza dover scendere dagli elfi. - che spesso erano fin troppo servili - Come vedi è attrezzata di tutto il necessario per tapparsi lo stomaco, ed ha una dispensa molto ben fornita.
Niente a che vedere con quella che si trovava nelle cucine ufficiali della scuola, ma era anche normale.
Hai ottenuto abbastanza informazioni su di me per prepararmi lo spuntino perfetto, o ti serve sapere altro? - le domandò quasi provocandola, con un sorriso divertito, mentre si appoggiava coi gomiti sul piano di lavoro, osservandola così appena più intensamente.
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da Amy » 16/12/2014, 23:59
[Venerdì - Maggio 2109 - Corridoio del Sesto Piano - Hogwarts - 13.28]
Qualcosa mi dice che vuole immergersi nella natura... ci ho preso?
Colpita e affondata! – rispose sorridente citando un gioco da tavolo babbano, battaglia navale – Londra è stupenda ma confesso che mi manca essere circondata dal verde, camminare scalza sull’erba o farsi cullare dalle acque di un lago.
Attività ricreative non proprio usuali per una allora diciottenne appena sbarcata in Occidente ma non è che la cittadina di Granard avesse chissà cosa da offrire. Tutta la natura in cui si era immersa negli anni in cui aveva vissuto in Irlanda però difficilmente avrebbero potuto reggere il confronto con ciò che offriva Hogwarts. O almeno era questa l’idea che Amy si era fatta in quei giorni, carpendo notizie qua e là dagli studenti che transitavano in Infermeria, e confermata dalle parole di Lucas. Sempre pronta ad andare oltre il semplice detto nel tentativo di soddisfare i clienti della Cioccolateria – un anniversario non era mai una semplice ricorrenza e non tutti gli eventi erano davvero speciali – Amy prese una enorme cantonata, convinta che nella descrizione del luogo preferito dal docente ci fosse un qualcosa di stonato rispetto all’idea che si stava formando di lui.
Dovrei essere un eremita solitario perché mi piace rilassarmi circondato dall'acqua, lontano dal frastuono del Castello dovuto, ad esempio, al vociare degli studenti?
Detto così suona proprio come una fesseria.
Mormorò moggia, lo sguardo che fuggiva quello dell’altro mentre uno spiacevole formicolio le irritava le guance.
Sono una persona socievole, ma questo non mi impedisce di apprezzare la bellezza della solitudine, ogni tanto. Mi creda, qualche mese ad Hogwarts ed anche lei sentirà il bisogno d'isolarsi, ogni tanto.
Non so se sperarci o meno. Di sicuro sarebbe un bel cambiamento rispetto alla vita che conduco adesso – la Cioccolateria non era un pub e la clientela per quanto numerosa non era mai eccessiva o rumorosa, eccetto forse durante le feste, e poi lei passava molto del suo tempo chiusa in laboratorio – ma aver bisogno di solitudine vorrebbe dire essere invasa ogni giorno da frotte di studenti malati…
E sperare in una epidemia solo per avere gente intorno non era eticamente corretto. Non che la solitudine fosse un problema, stava bene con se stessa, aveva molti hobby che la assorbivano completamente e nulla le vietava, quando il silenzio diventava troppo assordante, di fare un salto da Zoè all’Underground con alcuni amici. Ciò però non toglieva che a volte le avrebbe fatto piacere avere qualcuno con cui scambiare quattro chiacchiere tra un libro e un ikebana, motivo per cui stava seriamente accarezzando l’idea di comprare un paio di quadri magici da appendere nel suo appartamento.
Sicura di volerli?
Abbastanza si. – confermò ancora sull’onda dell’entusiasmo – Perché è così titubante? Hanno delle controindicazioni che non ricordo?
Sono affascinanti, indubbiamente, ma spesso finiscono per essere un po' troppo... invadenti. E le assicuro che non c'è verso di farli rimanere in silenzio, quando hanno qualcosa da dire...
Ignorarli non è una soluzione praticabile mi sa… - non in un ambiente piccolo come il suo appartamento – Mi sa che allora non siano proprio l’ideale come elemento di compagnia – e non di arredo perché per quello bastavano i quadri babbani che già aveva.
Comunque, se proprio è decisa a voler arredare casa sua con qualche quadro parlante, posso darle i nomi di un paio di negozi che potrebbero fare al caso suo.
Meno decisa di quanto fossi venti minuti fa – quando spinta dall’onda dell’emozione si sarebbe circondata di quadri parlanti senza pensare alle conseguenze – ma ancora curiosa. Quindi si, quei nomi potrebbero essermi utile, chissà che non riesca a scovare un quadro discreto che sappia quando è il momento di tacere.
Cosa che lei ancora a ventisette anni suonati non aveva imparato a fare. Invece di dichiararsi silenziosamente soddisfatta del fatto che Lucas avesse accettato di farla sdebitare preparandogli uno spuntino, infatti, l’Harada non resistette alla tentazione di esprimere chiaramente il proprio apprezzamento sul fisico del docente – che andava preservato dalle tentazioni culinarie a cui le donne di sicuro lo sottoponevano – non solo a parole ma anche con i fatti, palpandolo discretamente più con fare critico che malizioso ma apprezzando non poco quello che andava sfiorando.
Ah beh, la ringrazio del complimento!
La risata di Turner alleggerì di molto l’imbarazzo che la nippo irlandese stava provando in quel momento, quasi che il dito indagatore non le appartenesse, facendogli guadagnare un sacco di punti agli occhi della ragazza. Essa rappresentava una piacevole variante rispetto alle usuali reazioni alla sua sfacciataggine che oscillavano da battutine allusive di cattive gusto a comportamenti discutibili. E poi era un suono così bello che le fece rimestare qualcosa all’altezza dello stomaco.
Dannati ormoni! A cuccia!
Si rimproverò aspramente, cercando di liberare la mente da pensieri inopportuni concentrandosi sul compito che l’attendeva e cioè sfruttare il tragitto – breve? – fino alle cucine dei docenti per ottenere maggiori informazioni possibili che le permettessero di elaborare un piatto gustoso che l’avrebbe riabilitata in qualche modo agli occhi dell’uomo.
Tutte queste domande insieme, davvero?!
Sono solo un paio…
Finse rammarico per dissimulare il piacere che le provocava la sua risata.
D'accordo, dunque... Direi carne, prosciutto, formaggi freschi, verdure dell'orto e maionese. Soddisfatta?
Non lo so… Quant’è lontana la cucina?
[Venerdì - Maggio 2109 - Cucina Comune Docenti - Hogwarts - 13.34]
Alla fine il tragitto si rivelò essere della lunghezza giusta per ottenere le risposte che voleva e non far scappare Turner a gambe levate di fronte alla sua insaziabile curiosità su qualsiasi cosa, i suoi gusti alimentari inclusi.
Eccoci, questa è la cucina usata dai docenti quando hanno voglia di uno spuntino tra una lezione e l'altra, oppure la notte, senza dover scendere dagli elfi. Come vedi è attrezzata di tutto il necessario per tapparsi lo stomaco, ed ha una dispensa molto ben fornita.
E’semplicemente fantastica. – mormorò guardandosi intorno con gli occhi che le luccicavano dall’eccitazione – Quanto mi piacerebbe averne una così anche a casa.
Invece, vivendo in un loft sopra la Cioccolateria doveva accontentarsi di una piccola ma funzionale cucina a vista. Si tolse la giacca e la borsetta, posandole sulla spalliera di una sedia, rimanendo con la sola maglietta nera a maniche corte che mostravano una pelle pallida con una lieve spruzzata di lentiggini e una cicatrice sull’avambraccio destro a forma di due mezze lune, per poi aggirare con passo sicuro il piano di lavoro in modo da trovarsi dal “lato giusto” della stanza. Aprì la dispensa, osservandone con occhio critico il contenuto, per poi fare lo stesso con il frigo, prendendo da entrambi gli ingredienti che aveva deciso di utilizzare e posandoli quasi sotto il naso di Lucas.
Hai ottenuto abbastanza informazioni su di me per prepararmi lo spuntino perfetto, o ti serve sapere altro?
Me lo stai chiedendo davvero? – domandò inarcando un sopracciglio e rivolgendogli uno sguardo ammonitore che sembrava voler dire “ ti sei appena messo nei guai con le tue stesse mani” – Sono stata educata a pensare che [b]tutto influenzi i nostri gusti in fatto di cibo, persino come si dorme la notte [/b]– sottolineò sporgendosi in avanti quel tanto che bastava da trovarsi a breve distanza dall’altro e rivolgendogli un’occhiata decisamente maliziosa – Quindi sono tutta orecchie… Inizia pure da dove vuoi. Colore preferito, sapore che detesti maggiormente, il primo luogo che ti viene in mente se dico “serenità” o anche come dormi la notte. Tanto non sono il tipo che si scandalizza facilmente.
Aggiunse questa volta palesemente divertita, usando un cucchiaio di legno per legare i capelli in una coda instabile. Versò quinsi in una ciotola una decina di cucchiai di farina, un pizzico di sale, un po’ di origano e un filo d’olio. Un colpo di bacchetta e un bicchiere con dell’acqua tiepida apparve sul ripiano lì accanto.
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da Lucas » 17/12/2014, 16:35
[Venerdì - Maggio 2109 - Corridoio del Sesto Piano - Hogwarts - 13.28]
Colpita e affondata! Londra è stupenda ma confesso che mi manca essere circondata dal verde, camminare scalza sull’erba o farsi cullare dalle acque di un lago.
Deve aver vissuto in luoghi pregni di natura, per sentirne così tanto la mancanza... la Musashi offre paesaggi come quelIi di Hogwarts? - s'informò Lucas, ignorando quale fosse la risposta poiché non aveva mai avuto modo di visitare la scuola orientale.
La capiva, comunque, comprendeva il suo desiderio d'immergersi nei paesaggi incontaminati, perché era la stessa necessità provata da Turner: non era un naturalista nel senso pieno del termine, semplicemente dopo ore ed ore passate in aula, nel proprio ufficio e circondato da studenti rumorosi - perché non si poteva certo imporre loro di rimanere fermi e zitti anche fuori dall'orario prettamente scolastico - sentiva il bisogno di rilassarsi un po' in luoghi dove il silenzio ed il relax regnavano sovrani; non era sicuro che questo facesse di lui un "eremita solitario", ma aveva altresì la convinzione che, col tempo, anche Amy avrebbe provato ogni tanto quel desiderio di solitudine.
Non so se sperarci o meno. Di sicuro sarebbe un bel cambiamento rispetto alla vita che conduco adesso, ma aver bisogno di solitudine vorrebbe dire essere invasa ogni giorno da frotte di studenti malati…
Purtroppo spesso succede, soprattutto nei periodi di maggiore stress, come quelli a ridosso degli esami... - la mise subito in guardia Lucas, cosicché si preparasse mentalmente - Naturalmente si tratta di studenti che hanno solo bisogno di rilassarsi un poco e per i quali, nella maggior parte dei casi, serve solo un po' di riposo...
Giusto per non farlo venire a lei, lo stress, specialmente dopo averla vista sconvolta di fronte a Pix e Sir Nicholas.
Posso essere tanto sfacciato da chiederle se svolge un altro lavoro, oltre a quello d'Infermiera qui?
Perché da come aveva parlato prima, gli sembrava che la vita della signorina Harada fosse piena di cose da fare e d'impegni, ben più di quelli che poteva comportare essere l'Infermiera part-time della scuola. E comprare dei quadri parlanti per il suo appartamento di sicuro non avrebbe contribuito a mitigarlo, lo stress, visto che era impossibile zittirli una volta che cominciavano a parlare, e di certo non era facendo finta di niente che si sarebbe risolto il problema, come lei stessa ragionò poco dopo.
Ignorarli non è una soluzione praticabile mi sa… Mi sa che allora non siano proprio l’ideale come elemento di compagnia.
Forse potrebbe prendersi un animale. - suggerì Turner, pensoso - Sarebbe più impegnativo di un quadro, naturalmente, ma credo anche che darebbe più soddisfazioni in termini di compagnia... e di sicuro sarebbe più affettuoso.
Più di un quadro di sicuro. Comunque, se fosse stata ugualmente decisa a dare un'occhiata a quei quadri, le avrebbe fornito senza problemi nomi ed indirizzi di qualche negozio che li vendeva.
Meno decisa di quanto fossi venti minuti fa, ma ancora curiosa. Quindi si, quei nomi potrebbero essermi utile, chissà che non riesca a scovare un quadro discreto che sappia quando è il momento di tacere.
E lui glieli avrebbe dati, se era ciò che voleva: non poteva fare a meno di essere gentile con gli altri, soprattutto se esserlo non gli costava nulla... era sempre lo stesso, non riusciva proprio a cambiare; un pregio, secondo alcuni, un difetto, secondo altri - Julie in primis, probabilmente. Eppure una parte di Turner sperava ancora che aiutare le persone, mostrarsi disponibile quando poteva, cercare di rimediare agli sbagli commessi - perché di certo non era perfetto - alla fine portasse a qualcosa, una sorta di "fede nel karma", per così dire: al momento, aiutare Amy gli era valso uno spuntino da lei stessa preparato, qualcosa di non troppo pesante però per non rovinare il suo fisico, un corpo che alla donna, evidentemente, piaceva molto; la sua sfacciataggine nel punzecchiarlo e saggiare i muscoli del petto e delle braccia, un modo di fare più divertito che malizioso, strapparono una risata al docente di Trasfigurazione, che si ritrovò nella condizione di accettare quel complimento, di darle del tu, e di rispondere a qualche domanda su di sé nel tragitto che, dal sesto piano, li avrebbe portati alle cucine dei professori.
[Venerdì - Maggio 2109 - Cucina Comune Docenti - Hogwarts - 13.34]
E’semplicemente fantastica. Quanto mi piacerebbe averne una così anche a casa.
Ti capisco. Anch'io vivo in un posto piuttosto piccolo... accogliente per una persona sola, ma di sicuro non potrebbe mai vantare una cucina così grossa. - e poi non si poteva dire che fosse un mago dei fornelli, anzi.
Aveva imparato a sfamarsi da solo nel corso degli anni, ma non poteva certo dire di essere chissà quale gran cuoco... mediocre, al massimo; la osservò togliersi la giacca e posare la borsa, osservando la cicatrice sul suo avambraccio senza però fare domande, temendo fossero un po' troppo indiscrete al momento, e preferendo invece assicurarsi che la donna avesse saputo di lui tutto ciò che le serviva.
Me lo stai chiedendo davvero?
Sì, anche se qualcosa mi dice che forse non avrei dovuto... - rispose Turner, con un piccolo sbuffo.
Sono stata educata a pensare che tutto influenzi i nostri gusti in fatto di cibo, persino come si dorme la notte. Quindi sono tutta orecchie… Inizia pure da dove vuoi. Colore preferito, sapore che detesti maggiormente, il primo luogo che ti viene in mente se dico “serenità” o anche come dormi la notte. Tanto non sono il tipo che si scandalizza facilmente.
Sì, decisamente non avrei dovuto. - commentò lui ironico, sedendosi comodamente su uno degli sgabelli di fronte al piano di lavoro - Vediamo... il mio colore preferito è il blu ciano, non amo i cibi particolarmente piccante, quindi direi che spezie come wasabi o peperoncini troppo piccanti come l'Habanero o lo Scotch Bonnet non fanno proprio per me. - a meno di non ingerirli in piccole dosi e mischiati sapientemente con altri ingredienti - Serenità per me equivale a due posti... il primo è quello di cui ti parlavo prima, l'isolotta al centro del Lago Nero; la seconda è la casa dei miei migliori amici, le persone su cui posso contare di più al mondo.
Non casa propria, perché pregna ancora del ricordo della Bennet, non quella dei genitori che ancora si ostinavano a tenerlo a distanza... no, era la casa di Noah e Tisifone a rappresentare per lui un'oasi di pace, perché sapeva di poter trovare, tra le sue mura, persone pronte a stargli accanto, supportarlo, lasciarlo sfogare quando serviva e di cui fidarsi totalmente.
Per quanto riguarda il modo di dormire... solitamente in boxer e sdraiato sul fianco destro, con una mano sotto il cuscino e l'altra lasciata a penzolare oltre il bordo del letto.
A meno di non avere compagnia, ovviamente, ma Amy non l'aveva specificato.
E visto che anch'io voglio conoscere qualcosa della donna a cui ho salvato la giornata e che si sta sdebitando con me con qualcosa che a prima vista sembra buono... - perché gli ingredienti che aveva preso sembravano a Turner perfetti per fare del pane o della pasta, e già partivano bene - posso azzardarmi a chiedere come ti sei fatta quella cicatrice?
Non che volesse essere invadente o sfacciato, ma visto che la Harada gli aveva fatto non poche domande... perché non fare lo stesso?
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Lucas
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da Amy » 17/12/2014, 22:23
[Venerdì - Maggio 2109 - Corridoio del Sesto Piano - Hogwarts - 13.28]
Deve aver vissuto in luoghi pregni di natura, per sentirne così tanto la mancanza... la Musashi offre paesaggi come quelli di Hogwarts?
Si e no… - rispose titubante, l’indice destro a picchiettare il mento con aria riflessiva - Non so come spiegare. Abbiamo un lago e alberi e montagne – cioè tutto quello che si poteva osservare guardando fuori da una qualsiasi finestra del Castello – ma è l’atmosfera ad essere diversa. È tutto molto più… orientale e in primavera con i ciliegi in fiore è uno spettacolo impareggiabile…
Almeno lo era per lei. La propria passione per la natura, e per il viverla in solitudine per poterne apprezzare in toto la bellezza, unita alla precisazione di Lucas sul bisogno di “staccare la spina” dal caos che animava perennemente il Castello, le fece comprendere di aver preso un’enorme cantonata in merito alla tendenza dell’uomo a essere un “eremita solitario”. Forse con il tempo avrebbe sentito anche lei quella necessità e in parte ci sperava, salvo poi sentirsi in colpa per starsi implicitamente augurando che una buona fetta della popolazione scolastica si ammalasse.
Purtroppo spesso succede, soprattutto nei periodi di maggiore stress, come quelli a ridosso degli esami... – quindi aveva ancora davanti a sé un bel po’ di mesi di relativa calma piatta - Naturalmente si tratta di studenti che hanno solo bisogno di rilassarsi un poco e per i quali, nella maggior parte dei casi, serve solo un po' di riposo...
Vorrà dire che farò scorta di Pozioni Calmanti – per distendere i nervi - Soporifere – per agevolare il sonno – e Senza Sogni – per scongiurare eventuali incubi.
Posso essere tanto sfacciato da chiederle se svolge un altro lavoro, oltre a quello d'Infermiera qui?
E questo lo chiama essere sfacciato? – esclamò seriamente sorpresa – In ogni caso certo che può ma non credo che le risponderò – affermò con un’espressione divertita e birichina che le donava un’aria sbarazzina da ragazzina. La linguaccia che avrebbe reso perfetto quel quadretto per fortuna la immaginò solamente – Preferirei mettere alla prova il suo intuito, le basti sapere che è il lavoro più bello e dolce del mondo – e da come le brillavano gli occhi era palese quanto le piacesse – Si prenda tutto il tempo che le serve - considerato che da lì a poco si sarebbe offerta di preparargli uno spuntino per sdebitarsi di tempo Lucas ne avrebbe avuto un bel po’- in ogni caso le svelerò il mistero prima di andare via.
Perché fare troppo la preziosa su un tale argomento sarebbe potuto risultare alquanto fastidioso. Lasciato il tempo a Turner di riflettere sulla sua possibile occupazione, Amy gli confidò la sua intenzione di comprare dei quadri magici per il suo appartamento. Con poche sapienti parole il docente però riuscì a smorzare il suo entusiasmo, facendola riflettere sulle effettive conseguenze di mettersi in casa degli sconosciuti logorroici che non potevano essere in alcun modo tacitati.
Forse potrebbe prendersi un animale. Sarebbe più impegnativo di un quadro, naturalmente, ma credo anche che darebbe più soddisfazioni in termini di compagnia... e di sicuro sarebbe più affettuoso.
Humm hummm
Mormorò più incerta che pensierosa. Affettuosi animali da compagnia per lei voleva dire un cane, un gatto o qualcosa di simile. Una opzione valida certo se non fosse per il suo terrore verso qualsiasi animale a quattro zampe, conigli e furetti inclusi. Meglio appuntarsi nomi e indirizzi dei negozi che vendevano quadri magici e sperare di trovarne uno discreto. Di appunti, mentali questa volta, ne dovette prendere moltissimi nei successivi minuti, vista la sfilza di domande che propinò all’uomo per potergli preparare lo spuntino perfetto: gustoso e leggero che non rovinasse quel corpo stupendo che Madre Natura o chi per lei gli aveva donato.
[Venerdì - Maggio 2109 - Cucina Comune Docenti - Hogwarts - 13.34]
Con una idea precisa su cosa cucinare che le vorticava nella mente, Amy mise piede nella cucina più bella – dopo quella di nonna O’Brian – che avesse mai visto. Una reggia, in confronto alla cucina a vista del suo appartamento.
Ti capisco. Anch'io vivo in un posto piuttosto piccolo... accogliente per una persona sola, ma di sicuro non potrebbe mai vantare una cucina così grossa.
Perché, ti piace cucinare?
Curiosa e sorpresa più che dubbiosa. A nessuno degli uomini con cui era uscita piaceva, nè di conseguenza sapeva, cucinare e molti purtroppo non sapevano neanche apprezzare un piatto ben elaborato, troppo assuefatti allo street food, o come preferiva chiamarlo lei, junk food. Liberatasi della giacca, Amy iniziò a frugare nella dispensa e nel frigo, prendendo gli ingredienti che le sarebbero serviti per preparare il pranzo, gesti quelli che Lucas bloccò con una piccola domanda provocatoria: le informazioni che aveva raccolto durante il tragitto tra il corridoio del sesto piano e la cucina le erano sufficienti per cucinare qualcosa di prelibato? L’Harada con le provocazioni ci andava a nozze e, dopo essersi sincerata che Turner si aspettasse davvero una risposta, gli offrì una delle pillole di saggezza di Mamà Benoit condita con un'altra sfilza di domande più o meno maliziose.
Sì, decisamente non avrei dovuto.
Arricciò il naso nella sua direzione con tanto di mini linguaccia infantile, prima di mettersi all’opera. Poteva dedicare a Lucas tutta la sua attenzione e al contempo impastare la farina con l’olio, aggiungendo di volta in volta un cucchiaio di acqua tiepida fino a quanto l’impasto non ebbe raggiunto la consistenza giusta.
Vediamo... il mio colore preferito è il blu ciano – socchiuse gli occhi per rammentare se nel frigo potesse esserci qualcosa che rispondeva a quel parametro - non amo i cibi particolarmente piccanti, quindi direi che spezie come wasabi o peperoncini troppo piccanti come l'Habanero o lo Scotch Bonnet non fanno proprio per me.
Meglio della paprika dolce allora… - si allungò verso un pensile in alto dove le era sembrato di scorgere un vasto assortimento di spezie, la maglietta che saliva a scoprirle parte della schiena e un accenno di stoffa lillà, appartenente probabilmente a un tanga – o del curry verde? Wow c’è davvero di tutto qui…
Dopo aver posto sul tavolo la spezia scelta dall’uomo, la nippo irlandese iniziò a stendere l’impasto con un mattarello al fine di ottenere quattro cerchi della dimensione di un piatto.
Serenità per me equivale a due posti... il primo è quello di cui ti parlavo prima, l'isolotta al centro del Lago Nero; la seconda è la casa dei miei migliori amici, le persone su cui posso contare di più al mondo.
Gli amici veri e sinceri sono il regalo più grande che la Trama ci possa fare proprio perché rari – mormorò mentre adagiava la prima piadina su una padella, dopo averla “sporcata”, passandovi un tovagliolino di carta imbevuto d’olio – Senza la mia migliore amica mi sentirei completamente persa e anche per me casa sua è il miglior rifugio del mondo.
Non si chiese né gli chiese come mai non avesse menzionato i propri genitori. Dopotutto lei per prima non provava chissà quale serenità nello stare con la propria famiglia. Il dubbio che fosse single la sfiorò ma preferì non indagare, una cantonata – l’eremita solitario – al giorno poteva bastare. Un colpo di polso e la piadina saltò nella padella, pronta a cuocersi anche dall’altro lato.
Per quanto riguarda il modo di dormire... solitamente in boxer e sdraiato sul fianco destro, con una mano sotto il cuscino e l'altra lasciata a penzolare oltre il bordo del letto.
Si tolse una ciocca di capelli da davanti agli occhi, cercando di scacciare anche l’immagine seminuda dell’uomo dalla sua mente.
Sei un tipo caloroso – commentò rabbrividendo – Io non riesco a dormire senza un pigiama caldoso – abbinato alle disgustose pantofole di peluche di cui si era lamentata tanto con Lan tempo prima – una lunga camicia da notte o una dozzina di coperte.
Niente di sexy dunque. Almeno se dormiva da sola. Con un uomo al suo fianco, invece, poteva benissimo dormire nuda abbracciata al suo corpo come un koala, e non solo per trarne il giusto calore.
E visto che anch'io voglio conoscere qualcosa della donna a cui ho salvato la giornata e che si sta sdebitando con me con qualcosa che a prima vista sembra buono... – fece scivolare la piadina calda su un piatto e vi adagiò, in un angolo, dei riccioli di gorgonzola dolce prima di mettere in padella la seconda - posso azzardarmi a chiedere come ti sei fatta quella cicatrice?
Un incidente in un bosco quando avevo quattro anni – esordì senza distogliere lo sguardo dalla piccola ciotolina di vetro in cui stava mescolando della robiola fresca con la spezia che Lucas aveva scelto prima – Avevamo appena finito di pranzare, un sereno pic nic domenicale con alcuni colleghi di mio padre, e io stavo rincorrendo delle farfalle quando all’improvviso il cielo si oscurò e il mondo si ridusse a un immenso dolore. In ospedale dissero che ero stata aggredita da un animale selvatico e che ero stata fortuna a non aver perso il braccio anche se quell’episodio mi ha segnato nel profondo. Sarà stato lo shock o la giovane età fatto sta che ho paura di qualsiasi animale a quattro zampe.Non che da allora mi sia mai più avvicinata a uno di loro. – sbuffò – Anni di terapia gettate ai vermicoli anche se probabilmente la colpa è del Signor Wong, il peggior psicologo che abbia mai incontrato.
Sentenziò, leccando uno sbuffo di formaggio dal dorso della mano dov’era caduto. Lo sguardo quindi saettò dal contenuto della ciotola al suo commensale.
In ogni caso, giusto per non farti sentire sotto interrogatorio, posso confidarti che il mio colore preferito è il rosso vermiglio anche se raramente lo uso per truccarmi e non sopporto i sapori eccessivi – fece scivolare la seconda piadina su un altro piatto, ne spezzò un angolo e vi spalmò la crema che aveva appena ottenuto – Secondo te ho azzeccato le dosi?
Gli chiese avvicinandogli il quadratino di pane alle labbra per farglielo assaggiare, le dita che tentavano di non sfiorargli la bocca. Lo stava inconsapevolmente imboccando con un gesto in sé carico di malizia e forse un tantino provocante ma compiuto con una spontaneità tale che denotava quanto si trovasse a suo agio in compagnia del docente. Per quanto sfacciata e sbarazzina non era sua abitudine imboccare chiunque.
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Amy
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