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da Ferdy » 16/03/2012, 22:17
Sperava con tutto il cuore che lei avrebbe capito, ma come? Del resto come poteva capirlo? Cosa c'era da capire? Lui aveva sbagliato e basta, e se lei si sarebbe arrabbiata non avrebbe nemmeno dovuto replicare, perché sapeva che la ragazzaa avesse pienamente ragione. Non... è che io...Che tu?!Si disse nella testa, mentre questa probabilmente stava cercando le parole più adatte per una risposta che lui forse si era già capito, ma la lasciò parlare, era giusto che parlasse lei, voleva essere certo che lei fosse certo di ciò che stesse per dire, e stette a fissarla, gli occhi scuri in quelli suoi chiari, in attesa delle sue parole: pendeva dalle sue labbra in quel momento. Non riusciva avvertire più se sopra di loro ci fosse il sole o stesse per venire a piovere, era concentrato su di lei, e il cuore ricominciò a tamburellare contro il petto, e poteva sentirlo bene, scandire gli istanti che mancavano a quelle attese parole, che lui in un certo qual modo pretendeva, belle o brutte che fossero, aveva bisogno di sapere cosa la Delfina avesse per la testa. Io non ho mai... non mi sono mai approcciata con un ragazzo. Capisci, non sono abituata a... baciare qualcuno... non sono abituata nemmeno a tenere per mano qualcuno... - la fissò ascoltando quello che era l'inizio di un breve discorso, di una specie di "risposta" - Io non ho mai... non mi sono mai approcciata con un ragazzo.Rimase sbaloridto da tale affermazione; lei, un tale splendore, non aveva mai avuto un rapporto con un ragazzo? Lei, di una bellezza invidiabile persino da una Veela?! Si rifiutava di crederci, gli sembrava quasi impossibile, ma quelle parole non nascondevano menzogne, non erano un pretesto, erano troppo sincere, e il suo sguardo lo confermava; inoltre era troppo buona per mentirgli, troppo altruista e dolce, e forse era questo uno dei motivi per cui si era infatuato di lei, il suo essere diversa dalle solite bastarde che gli ronzavano attorno. Il pirata che diventava principe, in cerca della sua principessa, ma la continuazione di quella favola non sembrava essere proprio un lieto fine... Ho conosciuto altri due ragazzi così diversi tra loro... e da te... e siete tutti simpatici in modi diversi, e sto bene con tutti, ma... non so se c'è qualcuno di voi che mi piace di più, non lo capisco al momento, e... e ricambiare il tuo bacio, o fingere adesso una sicurezza che non provo sarebbe come mentirti ed io non voglio, non voglio farlo...Ascoltò la conclusione, non in lieto fine purtroppo, ma perlomeno aveva apprezzato la sua sincerità: non seppe che dire, non era in grado nemmeno di rassicurarla, e il suo sguardo ripercorse il prato, vuoto, custode di una voglia di andare via da quel posto, di stare per unpo da solo. Questo non aveva mai incassato nella sua vita: un NO, e purtroppo sembrava che proprio le cose belle non fossero destinate a realizzarsi, in qualche modo. Annuì con il capo, poi non attese ancora a lungo, era come se l'aria di quel posto non lo lasciasse più respirare. Si, ti capisco... Ma ora devo andare... Scusami...E così dicendo, le mani ancora in tasca, ripercorse il percorso a ritroso, in preda ad una tempesta di pensieri ed emozioni, insieme al dolore della più brutte delle sconfitte, intensa più della sconfitta della finale della Coppa del Mondo di Quidditch. Chi l'avrebbe mai detto... Chissà, forse era meglio saltare anche lezione, e così, una volta rientrato, risalì la scalinata di marmo bianco, diretto al Dormitorio della Sala Comune Corvonero.
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Ferdy
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da Simon » 04/04/2012, 10:29
[ Ripresa della giocata con Tisifone ] Lo sguardo del Professore si fissò sul viso della collega, si morse il labbro inferiore, rimanendo per un attimo in silenzio, un mezzo sorriso nella sua direzione, dal giubbotto fece uscire Seth, la sua scimmia cappuccino, che subito si spostò sulla sulla spalla. La osservò per qualche secondo per poi tornare sulla Russa. Seth è molto diffidente verso le persone che non conosce...chiedo perdono per il suo comportamento!Le spiegò tranquillamente. Quando si trattava di animali si poteva notare la sua naturalezza, molto di più di quando parlava con gli esseri umani, fece un passo in avanti, verso il serpente...facendo un piccolo sorriso, un'occhiolino ed infine tornò verso la Professoressa. Mi onora...la sua richiesta...ma...passo...mi trovo meglio con gli animali che con il futuro....lo trovo troppo oscuro per i miei gusti...sa...non si sa mai...io potrei morire anche domani!...cioè...non sono così disfattista...ma...è una possibilità insomma...Eccolo che balbettava di nuovo, ormai era un suo intercalare davanti ai suoi simili...e forse anche la presenza dominante di Tisifone lo metteva in soggezione...non voleva fare brutta figura...voleva essere degno di fiducia all'interno del corpo docente...e non aveva fatto una bella impressione alla sua prima riunione. Senta...cioè...mi piacerebbe continuare a parlare con lei...magari davanti ad una tazza di thè...che le pare?Strabuzzò un attimo gli occhi, era un invito quello? O semplice cortesia? Neanche lui si rese conto di quello che aveva appena proposto...fece un respiro profondo, deglutendo sonoramente... Sempre...se le fa piacere...non volevo sembrare sfacciato...oh Merlino!Imprecò ora guardando il cielo azzurro attraverso le fronde degli alberi...nel frattempo la scimmietta si mise una mano sul muso, come a nasconder gli occhi...forse era molto più sveglio lui che del suo compagno umano... "Ma che vai a pensare! Affascinante come è, avrà milioni di inviti!"Pensò nel piccolo frangente tra la sua proposta e la risposta della Collega.
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Simon
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da Tisifone » 05/04/2012, 21:29
Probabilmente Simon e il suo animale avevano una sorta di linguaggio in codice a lei sconosciuto, visto che quasi immediatamente una scimmietta uscì dal suo nascondiglio per salirgli su una spalla. Per un attimo Tisifone spostò lo sguardo dalla spalla del collega alla sua, dove Idra stava mollemente appoggiata come uno scialle.
Seth è molto diffidente verso le persone che non conosce...chiedo perdono per il suo comportamento!
Meglio diffidare delle persone giuste che fidarsi di quelle sbagliate.
Rispose quindi, sostenendo lo sguardo dell’uomo, con un tono di voce privo di inflessioni e quel modo di fare criptico che aveva nel sangue e non, come molti credevano, aveva assunto come posa una volta ottenuta la cattedra di Divinazione. Non le era sfuggito il modo fluido e quasi loquace con cui le aveva risposto, dandole così la sensazione che il Professor McDullan avesse problemi a relazionarsi solo con il genere umano.
Da quello che posso notare i famigli hanno più tratti comuni di quel che credevo, anche se appartengono a specie diverse. Non crede?
Cambiò discorso velocemente, dando voce a una curiosità che le era sorta notando come Idra e Seth stessero entrambi appollaiati sulle spalle del legittimo padrone. Non aveva molta voglia di imbarcarsi in una disquisizione filosofica sul fidarsi o meno delle persone, anche se non si sarebbe tirata indietro se fosse stato lui a sollevare la questione.
I seicas? Sto slucilas? (E adesso? Cosa accede?)
Il sibilo preoccupato di Idra le fece riportare l’attenzione su Simon giusto in tempo per notare che si stava avvicinando in maniera strana a lei. Istintivamente Tisifone fece un passo indietro, la bacchetta che le scivolava in mano dal mantello, in posizione di difesa: non credeva che lui la volesse attaccare, ma l’istinto era qualcosa che non si poteva accendere o spegnere a piacimento.
Nichievo, spaccoinast. (Nulla, tranquilla.)
Disse a Idra, per poi rivolgersi direttamente a Simon, cercando di non mostrarsi troppo scioccata per l’occhiolino che aveva appena rivolto al suo serpente. Più lo conosceva più metteva in dubbio la scelta fatta dalla Bergman: come Insegnate di Cura delle Creature Magiche era davvero strano.
Le consiglio vivamente di non farlo mai più. Potrebbe guadagnare qualche livido indesiderato.
E, nel caso lui non l’avesse notata, gli indicò con un cenno della testa la punta della sua bacchetta puntata contro il suo torace.
Mi onora...la sua richiesta...ma...passo...mi trovo meglio con gli animali che con il futuro....lo trovo troppo oscuro per i miei gusti...sa...non si sa mai...io potrei morire anche domani!...cioè...non sono così disfattista...ma...è una possibilità insomma...
Si era così velocemente abituata a sentirlo parlare in maniera normale che tornare a sentirlo balbettare la spiazzò per un attimo, rendendole difficoltoso comprendere il senso del suo discorso. A quel punto voltò la testa di lato, lo sguardo puntato a terra verso un mucchietto di corteccia situato ai piedi di un albero non lontano da loro.
Humm… no sembrerebbe che domani sarà ancora con noi.
Sentenziò alla fine, riportando lo sguardo sul volto dell’altro in modo che potesse leggere nei suoi occhi la serietà delle sue parole. Si era appena guadagnato un consulto gratuito, ma poteva benissimo pensare che lo stesse prendendo solo in giro.
Senta...cioè...mi piacerebbe continuare a parlare con lei...magari davanti ad una tazza di thè...che le pare?
Vuole un parere più professionale o forse ha qualche curiosità sul suo futuro da voler svelare?
Gli chiese, fraintendendo il suo invito come una richiesta di natura più professionale.
Sempre...se le fa piacere...non volevo sembrare sfacciato...oh Merlino!
La sua precisazione chiarificò in maniera inequivocabile le sue intenzioni e per la prima volta da quando si erano conosciuto il volto di Tisifone assunse un’espressione chiara di sbalordimento e un pizzico di divertimento.
A quanto sembra devo aver perso il mio tocco… - commentò quindi, sorridendo ironica - … di solito le persone tendono a starmi il più lontano possibile, non mi invitano a prendere un thè… Sarà per la mia ironia o forse per il mio impeccabile gusto nel vestire.
Affermò, spostando leggermente un lembo del mantello per fargli vedere il suo bellissimo abito ottocentesco dalle mille sfumatura di viola, con piccole sfere tintinnanti ricamate sui bordi del corpetto e dei piccoli draghi all’altezza del seno. Non stava rifiutando la sua proposta, la stava solo valutando e la risposta successiva dell’uomo sarebbe stata decisiva.
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da Simon » 06/04/2012, 11:33
Da quello che posso notare i famigli hanno più tratti comuni di quel che credevo, anche se appartengono a specie diverse. Non crede?
Ecco le parole che arrivarono all'orecchio del professore, annuì lentamente osservando di nuovo Seth, un altro piccolo sorriso facendo una carezza sulla sua testolina, chiuse gli occhi per un attimo...
"Si lo credo perfettamente..."
Pensò amaramente il Professore mordendosi il labbro superiore tornando infine verso il viso della professoressa, forse perdersi non era stata una cattiva idea quella mattina, almeno da parte dello Scozzese.
Tutti noi abbiamo tratti comuni...ma gli animali, loro hanno un loro modo di vedere le cose, hanno un loro modo di pensare...a me piace credere che tra gli animali vige una sorta di coscienza comune...che li aiuta a convinere al massimo delle loro possibilità...una coscienza comune alla quale noi ancora non riusciamo ad avvicinarci!...ehm....
Aveva parlato addirittura più di prima...rimase in silenzio, non parlò oltre, abbassò lo sguardo a terra per qualche secondo...le mani congiunte, le dita intrecciate...
Scusi...non volevo tediarla...insomma...posso...sembrare...come dire...noioso...
Le spiegò infine chinando la testa di lato...si era avvicinato abbastanza da sentire qualcosa premere sul suo sterno...lo sguardo in basso, verso la bacchetta...deglutì e fece un passo indietro, lasciando debita distanza dalla professoressa...
Mi...scusi...
Le disse infine ascoltando le sue parole a proposito del futuro e di quanto poteva essere oscuro e particolare...
Humm… no sembrerebbe che domani sarà ancora con noi.
Alzò gli occhi, sbattè le palpebre di tanto in tanto...era una profezia riguardo al domani? Rimase in silenzio, si umettò le labbra...e riflettè su alcune cose...lo si poteva notare dal fatto che guardava verso il manto erboso chinando la testa di lato...
Meno male! Grazie...ora sono sollevato! Devo preprarare la nuova lezione...e non so quale creatura Curare! Ce ne sono così tante al mondo da dover essere Aiutate! Almeno ho un giorno in più per pensarci!
Un bel sorriso verso la Russa, che adesso stava per rispondere al suo invito...
Vuole un parere più professionale o forse ha qualche curiosità sul suo futuro da voler svelare?
Rimase in silenzio, inarcando il sopracciglio destro...non aveva ben capito...ma alla fine...le sue ultime parole furono proprio quelle che lo colpirono di più...
A quanto sembra devo aver perso il mio tocco... di solito le persone tendono a starmi il più lontano possibile, non mi invitano a prendere un thè… Sarà per la mia ironia o forse per il mio impeccabile gusto nel vestire.
Osservò infine il bellissimo vestito di Tisifone, fece un respiro profondo, adorava quei ricami...si schiarì la gola...se la toccò con pollice ed indice...
"Avanti Cretino! Parla! Non stare zitto come al solito!"
La sua testa che lo spronava a dire qualcosa, lo invitava a parlare, come sempre era stato da quando aveva dodici anni e girava per quei posti...lì...al castello di Hogwarts, all'Accademia di Magia e Stregoneria...
Beh...a me piace...molto...si...i draghi...sono molto belli...
e sgranò gli occhi, notando che, forse, l'esempio dei draghi poteva essere visto in malo modo, deglutì sonoramente cercando velocemente un modo per salvare quella situazione...
Si cioè...anche le sfere...sono davvero...belle...ehm...almeno...a me piace!...
Un attimo di silenzio...si toccò la nuca con la mano sinistra...ed infine prese di nuovo fiato...
Scusi...se mi permetto...ma non ci credo...che di solito le persone...tendono a starle il più lontano possibile...cioè...a me piace...la sua compagnia...
Cercava di fare un altro complimento...come al solito aveva rovinato tutto balbettando...ma forse non cambierà mai!
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Simon
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da Tisifone » 06/04/2012, 20:43
Tutti noi abbiamo tratti comuni...ma gli animali, loro hanno un loro modo di vedere le cose, hanno un loro modo di pensare...a me piace credere che tra gli animali vige una sorta di coscienza comune...che li aiuta a convinere al massimo delle loro possibilità...una coscienza comune alla quale noi ancora non riusciamo ad avvicinarci!...ehm....
Ascoltò attentamente quella piccola teoria di Simon e si trovò ad annuire seria, condividendo in buona parte se non del tutto la sua ipotesi. Anche Tisifone credeva che tutti gli animali fossero collegati tra loro in una qualche maniera anche se questo non impediva loro di seguire il proprio istinto e darsi la caccia a vicenda. Dopotutto anche gli uomini si facevano la guerra a vicenda, pur appartenendo alla stessa specie. La differenza tra i due, probabilmente, risiedeva nel fatto che quella del Professore era di sicuro frutto di attenti studi, la sua, invece, era un’idea un po’ folle che le era venuta leggendo un libro babbano di Asher che parlava di “io-noi-Gaia”.
Scusi...non volevo tediarla...insomma...posso...sembrare...come dire...noioso...
Si è noiosi solo quando si da aria alla bocca proclamando parole vuote.
… e visto che non balbetta se parla di animali è quasi rilassante ascoltarlo.
Affermò seria, forse un po’ meno sibillina di quello che voleva essere, tenendo per sé la seconda parte del discorso. Un po’ perché non gli sembrava corretto sottolineare quel suo handicap, un po’ perché non voleva esporsi troppo e fargli sapere che Cure delle Creature Magiche era sempre stata una materia molto affascinante per lei, probabilmente in virtù del suo stretto rapporto con i serpenti.
Mi...scusi...
La donna rispose alle sue scuse con un leggero cenno del capo e rinfoderando la bacchetta da qualche parte all’interno del suo mantello, ascoltando con un’espressione sempre più scettica la sua successiva risposta.
Meno male! Grazie...ora sono sollevato! Devo preprarare la nuova lezione...e non so quale creatura Curare! Ce ne sono così tante al mondo da dover essere Aiutate! Almeno ho un giorno in più per pensarci!
Incredibile! Le dico che ha un giorno di vita in più e lei si preoccupa della sua lezione? – sbottò quindi, incredula – Deve tenere molto alle sue piccole creature. E a proposito, potrebbe anche parlare dei Basilischi, la prossima volta, così si rinfresca un po’ il comportamento dei serpenti.
Ironica senza essere cattiva: un vero evento per Tisifone che però preferì non farci troppo caso. Probabilmente l’aver accettato la cattedra ad Hogwarts l’aveva leggermente destabilizzata a livello emotivo e quindi quella disponibilità nei confronti del prossimo a lungo andare si sarebbe rivelata solo passeggera. Quella che non sembrava essere passeggero, invece, era l’interesse di Simon per il suo abito. Abituata com’era a ricevere solo smorfie di disgusto o, tutt’al più, occhiate imbarazzate, il comportamento del ragazzo la impressionò non poco, lasciandola per un attimo senza parole. Il suo arco sembrava essere momentaneamente sprovvisto di frecce velenose.
Beh...a me piace...molto...si...i draghi...sono molto belli... Si cioè...anche le sfere...sono davvero...belle...ehm...almeno...a me piace!...
Di fronte a quelle parole, Tisifone si portò una mano davanti alla bocca per soffocare una risata, dissimulando il gesto spolverando delle briciole inesistenti dall’angolo della bocca. I motivi di quel gesto erano i più svariati, partendo dal fatto che lei non rideva quasi mai al timore di essere fraintesa e offendere l’altro. Non era infatti il suo balbettare a farla ridere ma il modo in cui aveva cercato di rimediare alla piccola gaffe fatta con il commento sui draghi.
Posso capire i Draghi, ma le sfere? Non ha detto di aver paura di conoscere il futuro? – chiese senza alcuna traccia di ironia nella voce, semplicemente curiosa. - Hogwarts mi ha così abituata a indossare i Draghi che una volta diventata adulta non sono più riuscita a farne a meno.
Aggiunse pensierosa, ignorando se l’altro fosse o meno a conoscenza del fatto che da studentessa era stata smistata tra i Dragiargento: probabilmente, come tutti, aveva dato per scontato un suo passato in rosso – oro visto che adesso era la CapoCasa dei Grifi.
Scusi...se mi permetto...ma non ci credo...che di solito le persone...tendono a starle il più lontano possibile...
Basta ascoltare i sussurri per il Castello per veder confermate le mie parole.
Commentò serafica, come se quello stato di cose non le desse particolarmente fastidio, anzi fosse del tutto naturale, e in effetti era così.
…cioè...a me piace...la sua compagnia...
Avrebbe dovuto sentirsi lusingata per un tale complimento? Soprattutto quando veniva da un ragazzo carino come il Professor McDullan?Forse si, ma in quel caso non si sarebbe trattato di Tisifone Samyliak.
Ne riparleremo dopo aver bevuto insieme quel tè. – si limitò quindi a rispondere, inespressiva – E si ricordi che non ammetto lamentele…
Si, alla fine in quel suo modo contorto aveva accettato il suo invito pur avendolo messo in guardia sul suo pessimo carattere.
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da Simon » 13/06/2012, 14:17
<<Incredibile! Le dico che ha un giorno di vita in più e lei si preoccupa della sua lezione? Deve tenere molto alle sue piccole creature. E a proposito, potrebbe anche parlare dei Basilischi, la prossima volta, così si rinfresca un po’ il comportamento dei serpenti.>>Lo sguardo era fisso sulla figura della professoressa, un attimo in silenzio ascoltando le sue parole sorprese quando gli disse per quale motivo era contento di vivere un giorno in più...inarcò un sopracciglio, quello sinistro per la precisione, ed infine gli mostrò un sorriso sornione...si morse il labbro inferiore e prese fiato... Beh...sa...mi sono...perso...per più di dieci anni...eh...sono stato...in una foresta...vicino Stonehenge...con i centauri...
Spiegò poi tranquillamente, beh forse tranquillamente era una parola grossa, visto che balbettava più del dovuto in quel frangente, fece un respiro profondo, distogliendo lo sguardo da lei... Ho convissuto...con loro...e...grazie per il consiglio, magari ai ragazzi del settimo anno potrebbe interessare!
Un altro sorriso verso il manto erboso mentre la scimmietta si mise sulla testa dello Scozzese, dando due botte sulla fronte del professore stesso... E piantala...
sussurrò ad essa, prima di tornare con lo sguardo verso la Russa... <<Posso capire i Draghi, ma le sfere? Non ha detto di aver paura di conoscere il futuro? Hogwarts mi ha così abituata a indossare i Draghi che una volta diventata adulta non sono più riuscita a farne a meno.>> Eravate un Drago? Fantastico! io...sono sempre stato tassorosso...stava cercando di glissare sulla domanda delle sfere, forse perchè era una così eloquente gaffe che non sapeva come continuare... "Dille qualcosa a proposito di quelle sfere! dille che sono tonde! che ne so! "Pensò prima di riprendere fiato e parlare... Beh non è proprio paura...penso che sia...ehm...pigrizia...perchè sapere il futuro quando tanto avverrà...tanto vale aspettare...eh poi...le sfere...sono molto belle su quel vestito...danno un tocco...ehm...si...esotico...Ma che diavolo stava dicendo il professore? Non andava bene per niente, deglutì sonoramente togliendo di nuovo lo sguardo da lei... <<Ne riparleremo dopo aver bevuto insieme quel tè. E si ricordi che non ammetto lamentele…>>Quella sua inespressività lo metteva in soggezione...ma cercò in tutti i modi di parlare...nel modo più comprensibile possibile...in fondo, aveva accettato quell'invito... Bene! Cioè...non ci saranno lamentele...almeno...non da parte mia...ehm...mi rende lieto il suo si...ehm...può mandarmi un gufo quando sarà libera...tanto...non ho nessuno ancora con cui vedermi a parte...Seth...quindi sono libero...praticamente...sempre...Fa qualche passo indietro, era l'ora di tornare nelle sue stanze... Mi farebbe...piacere..continuare a parlare...ma...ho un impegno per la lezione...sa...devo correre alla foresta proibita...ehm...si...poi vorrei...che lei avesse...un bel ricordo di...me...cioè non in quel senso...adesso che ancora non ho detto baggianate...ehm...ma non le dico spesso eh? Deglutì...eccolo...stava partendo...doveva allontanarsi.... Ah...comunque...non è l'unica che si sente allontanata dagli altri...e le fece un bel sorriso, sebbene un po amaro, prima di incominciare ad incamminarsi verso l'uscita del boschetto... Ah...e se vuole una mano a ritrovare il suo serpente...non esiti a chiamarmi! Buona serata!Un cenno lontano con la mano prima di svanire nel sottobosco...
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da Tisifone » 13/06/2012, 21:13
Beh...sa...mi sono...perso...per più di dieci anni...eh...sono stato...in una foresta...vicino Stonehenge...con i centauri... Ho convissuto...con loro...e...grazie per il consiglio, magari ai ragazzi del settimo anno potrebbe interessare!Questo spiegava molte cose agli occhi di Tisifone. Dieci anni tra i centauri avrebbero fatto impazzire molte persone, lei per prima, Simon doveva ritenersi fortunato ad esserla cavata semplicemente con una balbuzia accentuata e un palese problema di relazionarsi con le altre persone. Inclinò la testa verso sinistra quando la scimmietta del collega iniziò a dargli delle botte sulla fronte, un’espressione tra il perplesso e il curioso dipinto in viso. Per quanto cercasse di mostrarsi fredda e distaccata esistevano pochi argomenti che destavano la sua curiosità, spingendola a fare qualche microscopica concessione al suo carattere solitamente rigido e formale. E uno di quelli era appunto il rapporto che intercorreva tra i famigli e il loro rispettivo padrone, in questo caso specifico cosa Seth stava cercando di comunicare al suo amico. Il parlare con Idra limitava non poco le sue conoscenze in materia. Subito dopo la conversazione passò sui Draghi e le sfere e Tisifone si gustò in silenzio con un certo sadismo i tentativi del collega di cercare di spiegarle il suo interesse, del tutto incomprensibile per lei, per le sfere. Beh non è proprio paura...penso che sia...ehm...pigrizia...perchè sapere il futuro quando tanto avverrà...tanto vale aspettare...eh poi...le sfere...sono molto belle su quel vestito...danno un tocco...ehm...si...esotico...HUmpf… esotico…Sbuffò, cercando in quel modo di mascherare una risata che sarebbe potuta sembrare di scherno. Se avesse dovuto chiedere alla Prefetta dei Draghi, la Ricciardi avrebbe risposto che “esotico” era un sinonimo simpatico per dire “zingaresco”. Ma forse il Tassorosso di fronte a lei pensava di averle fatto un complimento, o almeno di aver salvato i babbani “capra e cavoli”. Nel frattempo il Professore di Cure aveva invitato la donna a prendere un tè e lei inspiegabilmente aveva accettato: sperava solo di non dover essere lei a pentirsene in futuro. Bene! Cioè...non ci saranno lamentele...almeno...non da parte mia...ehm...mi rende lieto il suo si...ehm...può mandarmi un gufo quando sarà libera...tanto...non ho nessuno ancora con cui vedermi a parte...Seth...quindi sono libero...praticamente...sempre... Mi farebbe...piacere..continuare a parlare...ma...ho un impegno per la lezione...sa...devo correre alla foresta proibita...ehm...si...poi vorrei...che lei avesse...un bel ricordo di...me...Sollevò perplessa un sopracciglio, l’espressione del viso contrariata a quella sorta di affermazione, il pentimento che iniziava già a farsi strada dentro di lei. cioè non in quel senso...adesso che ancora non ho detto baggianate...ehm...ma non le dico spesso eh? Oh Merlino benedetto… un caso disperato…Pensò, dandosi una manata mentale in fronte per essere stata così incosciente da aver accettato il suo invito, però forse era ancora in tempo a cambiare idea: un impegno improvviso poteva capitare a chiunque. Ah...comunque...non è l'unica che si sente allontanata dagli altri...A quel commento pronunciato tutto d’un fiato e con un tono leggermente amaro Tisifone si diede della superficiale. Si era soffermata sul suo punto di vista, su quanto potesse difficile sostenere una conversazione con qualcuno talmente timido da non riuscire a concludere una frase in un lasso di tempo ragionevole, senza pensare quanto, quella condizione potesse pesare sull’altro. Soprattutto se, prima della sua convivenza forzata con i centauri era stata una persona socievole, cosa che lei non poteva sapere. Non era un tipo molto compassionevole solitamente e quindi quel commento non avrebbe fatto presa alcuna se il Tassorosso non avesse giocato la carta del “siamo simili, capisco come ti senti.” Se poi l’aveva fatto consapevolmente o meno non era dato saperlo. Non sono gli altri che mi allontanano, sono io che li tengo a distanza.Era questo che avrebbe voluto dire ma che preferì tenersi per sé, rendendosi conto che la cosa importante non era quello che credeva lei ma quello che pensavano gli altri. Ah...e se vuole una mano a ritrovare il suo serpente...non esiti a chiamarmi! Buona serata!Non credo che ci sarà altra occasione… Arrivederci.Disse quindi, voltandosi per tornare al Castello, tenendo una mano sulle spire anteriori di Idra come se temesse che potesse in un qualche modo decidere di sparire di nuovo. [FINE]
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da Paul » 11/11/2012, 15:37
[Sabato, ore 14:50]
Paul quel pomeriggio non aveva nulla da fare. Aveva già finito i compiti per quel giorno,e certo non si sarebbe messo a fare quelli per la settimana dopo.Era li, che camminava per i corridoi della sala grande,mentre pensava a qualcosa da fare. Ad un tratto gli venne un idea. Poteva sempre ndare nel suo luogo preferito del castello, dove non aveva nulla a cui pensare, e poteva lasciarsi andare: Il giardino. Quindi attraversò in fretta la sala grande uscì dal grande portone della scuola e si avviò verso la parte Est del cortile della scuola.Dopodichè si addentrò fra i cespugli come era suo solito fare,finchè non fu in una zona coperta da alcuni alberi,dove si divertiva anche a cercare insetti e stare a guardarli incantato. Paul rimase lì diverso tempo, e quando si accorse che era passato un pezzo, decise di tornare indietro. Quindi si voltò per tornare, ma ad un tratto fu come se gli alberi fossero tutti uguali. Oh...no...e adesso da che parte vado...Si disse Paul , mentre provò ad incamminarsi cercando l'uscita. Non avrebbe dovuto girare così tanto, adesso uscire sarebbe stato molto difficile.Dopo un po' che girava, si appoggiò ad un albero, sfinito. Decise di concentrarsi e di ricordare la strada, ma non ci riusci troppo bene. Dunque...in teoria quell'albero è quello vicino alla scuola...no, non è possibile.Cavolo...dove sono finito?Pensò intanto. Quindi riprese lentamente a camminare in cerca dell'uscita.
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da Jorge » 11/11/2012, 16:15
Aveva mangiato come Merlino e Morgana comandavano, cioè a dire basta, complice anche il fatto che dopo non avevano lezione e quindi un po’ di sonnolenza non gli sarebbe valso un richiamo o peggio una punzione. E ora… a smaltire…Mormorò tra sé, uscendo dalla Sala Grande, dove era rimasto seduto praticamente fino a quando gli elfi domestici non avevano fatto sparire anche l’ultima brocca di succo di zucca, e recandosi in giardino o meglio nel boschetto nascosto che, essendo nascosto, gli permetteva di dedicarsi a qualche piccolo esercizio babbano senza correre il rischio di essere beccato da qualche purosangue e preso in giro a vita. Ancora un po’ più dentro e dovrei essere al sicuro.Si disse, addentrandosi in quel dedalo di alberi e cespugli come se fosse il giardino di casa sua e per lui in parte lo era. Una volta giunto nel cuore del boschetto o su per giù da quelle parti, Jorge posò a terra la sua borsa, si tolse il mantello per appenderlo a uno dei rami già spogli e si arrotolò le maniche della camicia. E adesso…Stava per iniziare a fare un po’ di stretching per riscaldare i muscoli e poi darsi alla corsa, visto che aveva deciso di seguire un piano di allenamenti molto preciso per evitare che a Natale i suoi supposti amici potessero prenderlo a sberle in maniera impunita come era accaduto durante l’estate, quando un rumore sospetto attirò la sua attenzione. Si avvicinò al mantello per prendere la sua bacchetta, giusto per precauzione, e la puntò verso i cespugli da cui provenivano i rumori. Chi va là?Chiese quindi a voce alta e minacciosa, non sapendo se sperare in un qualche animale o in un altro studente.
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Jorge
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da Paul » 11/11/2012, 16:35
Mentre continuava spaesatamente a camminare, Paul cominciò a credere che non sarebbe mai uscito da quel boschetto.Ormai cercava la strada da un pezzo, e gli sembrava quasi di girare sempre in tondo, che poi forse non era un illusione.In un momento il ragazzo pensò quasi di dovere passare la notte dentro al bosco.Quando fù veramente sfinito alla fine, si sedette a terra ansimante.
Uff...basta...non ce la faccio più...è meglio se mi riposo un po'...
Ad un tratto sentì un rumore provenire dietro di se.Subito dentro di lui si formarono strani pensieri.
Spero che non sia un serpente...io odio i serpenti! Sono sicuro che qui c'è ne qualcuno...ok...mantieni la calma Paul...
Pensò cercando di convincersi.Non ebbe nemmeno il tempo di alzarsi che sentì una voce.
Chi va là?
Era una voce abbastanza familiare,ma Paul non riusciva a capire di chi fosse.Aveva solo un modo per scoprirlo.Lentamente si alzò,e si sporse dall'albero a cui era dietro, con la mano appoggiata alla tasca in cui teneva la bacchetta,cercando di sfilarla lentamente.
Quando si sporse, vide un ragazzo.Era più o meno alto come lui, con la bacchetta alla mano.Sembrava piuttosto agitato.Dopo poco lo riconobbe.
Ma guarda tu se in mezzo alla foresta dovevo trovare proprio...Jorge.
Quindi Paul uscì con circospezione allo scoperto, mostrandosi a Jorge, sperando che esso non gli lanciasse una fattura in preda all' agitazione.
Jorge! - disse ad alta voce - Cosa ci fai tu qui?
Dopodichè si avvicinò a lui a passi lenti, come per non spaventarlo, aveva sempre la bacchetta in mano.
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Paul
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