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Giardino Interno

Messaggioda Lucas » 13/05/2012, 12:14

Ogni animale ha il suo codice di condotta e un proprio galateo, come il Professor McDullen può spiegarle meglio di me, ma in questo caso particolare credo che si possa saltare l’etichetta. Idra sembra averla presa in simpatia.

E Lucas era sicuro che le parole della donna fossero sincere visto come l'animale, Idra, si stava ora mostrando in tutta la sua elegante bellezza di fronte al giovane uomo, che le rivolse un piccolo cenno del capo simile ad un inchino, come un gentiluomo che incontra una dama e decide di salutarla come si conviene.

Mi ritengo un uomo molto fortunato, e spero di non fare mai nulla che possa farVi cambiare idea.

Disse il neo docente rivolgendosi direttamente ad Idra e dandogli persino del Voi, a segno della stima e del rispetto che provava nei confronti dell'animale: il fatto che non ne avesse mai avuto uno, infatti, non voleva certo dire che non potesse apprezzarne la bellezza, ed era abbastanza sicuro che visto il comportamento del pitone il sentirsi parlare in un certo modo - o meglio, sentendo la corrispettiva traduzione da parte di Tisifone - non sarebbe stato poi qualcosa di così spiacevole... anzi.
La donna comunque cercò, forse avendo colto quel piccolo tono di dispiacere nella voce di lui, di rasserenarlo raccontandogli di come fosse venuta in possesso, per così dire, di Idra ed ancor prima del suo primo serpente, concludendo con un'affermazione che fece brillare gli occhi di Lucas.

Penso che a Hogsmeade ci sia una filiale del Serraglio Stregato, potrebbe fare un salto lì un week end di questi e se nessuno riesce a conquistarla, può sempre provare a Diagon Alley.

E lei sarebbe disposta ad accompagnarmi?
Con la mia sbadataggine, temo finirei irrimediabilmente per perdermi, ed allora cosa ne sarebbe di me?


Domandò prontamente l'uomo sorridendo, modulando la voce per farla sembrare melodrammatica, adatta alle parole pronunciate poco prima: certo era, e si poteva capire, che l'invito comunque era reale ed esplicito, e che davvero gli avrebbe fatto piacere farsi accompagnare dalla donna in quella piccola ricerca.
La sua battuta comunque capitò al momento giusto visto che, poco dopo, Tisifone riprese il discorso da lui intrapreso poco prima, rispondendo alla sua domanda sì con ironia, ma anche con una certa speranza di vederlo rimanere a scuola a lungo... o almeno questo fu quello che Lucas evinse dalle sue parole.

Più che delusa indaffarata a far sparire il corpo, nascondere le tracce, trovare una motivazione plausibile per la sua improvvisa sparizione per non insospettire la Preside, trovare un suo sostituto…
Ah sarei davvero troppo indaffarata se le dovesse accadere qualcosa in mia presenza, potrebbe quindi farmi il favore di rimanere illeso fino a quando non la conoscerò abbastanza bene per comporle un degno elogio funebre?


Uhm, non è una domanda facile...sa, la vita del professore è continuamente costellata di pericoli... - replicò lui con un sorriso ironico sulle labbra - Potrei anche accontentarla, ma solo se mi promette che questo implicherà un lungo e duraturo rapporto di conoscenza, e tutto ciò che da essa potrà scaturirne.

Aggiunse Lucas, cercando di rimanere sempre scherzoso nel tono ma comunque abbastanza esplicito in quelli che erano i suoi desideri e le sue speranze: nel caso specifico, poter continuare a frequentare la donna e conoscerla meglio, lasciando le porte aperte a qualsiasi tipo di rapporto si sarebbe potuto creare in futuro.

In effetti la Signora Grassa potrebbe urlare al maniaco, anche se dubito che qualcuno possa realmente pensare che sotto le spoglie di un mite Tassorosso possa celarsi un pericoloso maniaco.
Meriterebbe un Eccezionale in senso dell’orientamento, come minimo, anche se ho il sospetto che non sia riuscito a trovare la strada da solo.


Chissà perché pensano tutti che i Tassi siano miti... possiamo essere cattivi soggetti anche noi, sa?

Disse lui di rimando, con gli occhi che quasi brillavano di sfida, come a voler quasi provocare Tisifone a far uscire la parte meno mite della sua persona, a portarlo al punto di dimostrare quanto poco "bravo ragazzo" potesse essere. La frase successiva della donna lo fece sorridere carico di malizia, tanto che ancora una volta una piccola risata, questa volta forse più sensuale ed intrigante, scaturì dalle sue labbra.

Mi ritiene proprio senza speranza, mh?
... d'accordo d'accordo, ammetto di aver avuto bisogno di una mano all'inizio, anche se non posso proprio dire di esser stato sommerso da profferte di amicizia da parte del corpo docenti
- commentò Lucas con una lieve alzata di spalle, così da far capire che non si sentiva affatto offeso od irritato dalla cosa - Però mi sono scontrato con una nostra collega, la professoressa di Babbanologia Estelle Moreau, che mi ha offerto il pranzo ed aiutato a capire dove fossero i nostri alloggi. Una donna interessante, a mio parere. Lei che ne pensa?

Aggiunse, assottigliando appena lo sguardo: voleva capire se per caso Tisifone fosse gelosa? Forse, ma in minima parte: in realtà, ricordando cosa Estelle gli aveva detto riguardo alla poca disponibilità dei colleghi nei suoi confronti, soprattutto la parte femminile, era più che altro curioso di osservare cosa la donna gli avrebbe risposto a riguardo.
L'appetito sembrava esser tornato alla docente di Divinazione, che accettò poi anche di farsi riempire il bicchiere da lui per berne qualche sorso con gusto, proprio mentre Lucas si azzardava a domandare la possibilità di essere un po' meno formali tra loro.

Non le sembra un pò prematuro Signor Turner, considerato che ci conosciamo da appena un paio d'ore?
Ci sono colleghi con cui ancora, dopo mesi, non siamo passati a un linguaggio informale.


Forse voglio solo illudermi di essere speciale per lei, professoressa.

Replicò l'uomo, adattandosi di buon grado al tono da lei usato, come se stessero giocando a "Il gentiluomo e la nobildonna", un ruolo che a Lucas non pesava recitare - molti suoi comportamenti si rifacevano proprio naturalmente a quel tipo d'impostazione - e che contribuiva dalla controparte a rendere Tisifone ancor più affascinante e misteriosa ai suoi occhi.

E poi, se passiamo al tu adesso, cosa potrò mai concederle se riuscirà a rapirmi per portarmi a mangiare lontano dalle mura del Castello?

Che ne dice allora di andare per gradi? Per ora potremmo limitarci all'usare il nostro nome di battesimo l'uno con l'altra, e se mai riuscissi a rapirla allora potremmo passare al tu. In fondo è davvero un peccato non poter pronunciare un nome così bello come il suo.

Ancora una volta la risposta di Lucas arrivò prontamente e senza sforzo alcuno come se, ed in effetti era, non ci fosse bisogno per l'uomo d'impostare troppo il proprio modo di essere. Naturalmente non si sarebbe offeso caso mai la donna avesse declinato la sua proposta, ma doveva ammettere che la speranza che lei accettasse c'era ed era pure forte: ora, comunque, stava solo a lei la scelta finale.
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Messaggioda Tisifone » 13/05/2012, 18:05

Mi ritengo un uomo molto fortunato, e spero di non fare mai nulla che possa farVi cambiare idea.


Ligia la suo ruolo di traduttrice, Tisifone sibilò il commento di Lucas, sicura che il suo serpente avrebbe apprezzato il modo in cui lui le si rivolgeva, come una piccola lady.

On ochjen ljubjeznjii e ochjen krassivii
(Lui è molto galante e molto carino)


Sibilò, infatti, in risposta Idra spingendo la donna per l’ennesima volta in quella piacevole serata a ringraziare Merlino che il ragazzo non parlasse serventese. Anche se, non riusciva perfettamente a comprendere se a farla sentire in imbarazzo fosse quello che Idra diceva o il fatto che il suo animale fosse così spudoratamente sincero e schietto, cosa che lei non sarebbe riuscita a fare mai.
Mentre si dilungava in questi pensieri infruttuosi, Tisifone aveva continuato a parlare con il ragazzo, dando consigli utili ed evitando che calasse tra loro un silenzio che avrebbe potuto essere imbarazzante. Poiché l’argomento era abbastanza neutrale, si parlava di animali e luoghi dove trovarne uno adatto a lui, il brillio improvviso che comparve negli occhi del Tassorosso fece impensierire la Grifondoro che per un secondo temette di aver confuso parole e pensieri.


E lei sarebbe disposta ad accompagnarmi?
Con la mia sbadataggine, temo finirei irrimediabilmente per perdermi, ed allora cosa ne sarebbe di me?


Non volesse Merlino mai che ciò accadesse – ribattè, in tono serio, irrimediabilmente dal divertimento che traspariva dai suo occhi per quella piccola scena melodrammatica che l’altro aveva allestito solo per lei - Mi sentirei moralmente colpevole e l’idea di dover setacciare gli angoli bui di Notturn Alley alla sua ricerca non mi sorride affatto. Quindi credo che sia più salutare che venga con lei e mi assicuri non solo che entri nel negozio adatto ma che non le spaccino un’Acromantula per una Puffola Pigmea.

Concluse, imitando il suo stesso modo teatrale, portandosi le mani al petto e scuotendo la testa, in viso un’espressione rassegnata a immolarsi per una così nobile causa. Posa questa che durò circa un minuto e mezzo, secondo più secondo meno, prima che la risata che stava soffocando rompesse gli argini ed esplodesse in un risolino sincero e divertito.

Con me al suo fianco il massimo che le potrà accadere è tornare a casa con un boa constrictor al posto di un gattino.

Aggiunse, riaprendo gli occhi che aveva socchiuso ridendo, mettendo in chiaro che neanche lei era una cima nel riconoscere gli animali. Solo in quel momento, con le gote un po’ rosate e gli angoli della bocca ancora all’insù Tisifone si rese conto di quello che aveva fatto.

Mi scusi.

Si affrettò a dire, irrigidendosi leggermente, trovando fastidiosamente difficile tornare alla solita posa distaccata e non si stava scusando per averlo accusato indirettamente di essere come lei un po’ tonto nel riconoscere gli animali, quanto per essersi abbandonata a quel modo. Ridere in quel modo, come una ragazzina non le capitava da secoli, quando, appunto, era una ragazzina certo un bel po’ incasinata ma ancora con un pizzico di voglia di vivere e divertirsi. In un primo momento Lucas non sembrò accorgersi di quel cambiamento in lei, le parole che stava pronunciando erano ironiche e in tono con la provocazione che lei stessa gli aveva lanciato poco prima, ma con un fondo di verità difficilmente fraintendibile.


Uhm, non è una domanda facile...sa, la vita del professore è continuamente costellata di pericoli... Potrei anche accontentarla, ma solo se mi promette che questo implicherà un lungo e duraturo rapporto di conoscenza, e tutto ciò che da essa potrà scaturirne.

Conoscerla meglio, scoprire le mille sfaccettature che componevano il suo essere, difetti e banalità di cui era costellata la sua vita, oltre ai piccoli misteri che a volte le rendevano insopportabile la vista della propria immagine riflessa nello specchio. Probabilmente il ragazzo non era a conoscenza dell’esatta portata di quello che le stava chiedendo. Fino ad allora si era aperta solo con due persone in tutta la sua vita: una l’aveva delusa sparendo in un attimo senza dire nulla e l’altra aveva provato a pugnalarla al cuore, nel vero senso della parola. Istintivamente portò una mano ad accarezzarsi il braccio sinistro, la pelle che, sotto la stoffa, sembrava pulsare e bruciare.
La tentazione di ritornare sui suoi passi e riprendere le distanze che già aveva misurato con quel suo scusarsi era forte, ma sarebbe stato un gesto di codardia da parte sua piuttosto che di protezione e poi, a dirla tutta, non ne aveva nessuna voglia.

Humm… - mormorò, spostando a fatica la mano dal braccio fino al viso in modo da picchiettare l’indice sulle labbra socchiuse – E sia… d’altronde per essere certa che lei rimanga al sicuro sarà costretta a conoscere tutto di lei, tanto i punti di forza che quelli deboli, questi ultimi soprattutto… Come dicono i babbani è uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo

Sospirò e scosse la testa, sperando di aver azzeccato il proverbio babbano, uno dei preferiti di Asher. Con quella frase, anche se in codice, aveva raccolto a due mani tutto il suo scarso coraggio Grifondoro e aveva deciso di buttarsi, sperando che Lucas non le avrebbe mai dato motivo per pentirsi di quella scelta.

… anche se probabilmente lei scapperà a gambe levate ancor prima di aver sollevato il primo velo.

Un commento fatto a voce bassa, più come monito a se stessa che come profezia per l’altro a dimostrazione di quanta scarsa fiducia nelle proprie capacità attrattive avesse la donna. E nonostante il contenuto poco sorridente, la frase non venne pronunciata con amarezza ma con un tono neutro, come se fosse una semplice constatazione: dopotutto Tisifone non era il tipo da piangersi addosso.

Chissà perché pensano tutti che i Tassi siano miti... possiamo essere cattivi soggetti anche noi, sa?


Davvero? – chiese incredula, sollevando un sopracciglio e inclinando il viso come a volerlo squadrare da sopra la spalla – Mi domando quanto cattivo possa riuscire ad essere… - continuò, pronunciando la parola cattivo con un tono più basso, sensuale, allusivo a cose che non possono essere nominate, un’espressione maliziosa in volto, mentre con una mano si accarezzava una delle sue trecce, come se fosse soprapensiero, immersa a immaginare chissà cosa. - ma ci sarà tempo per scoprirlo, no?

Concluse, posando la mano in grembo e bevendo un altro sorso di zucca, osservando la reazione del ragazzo da sopra l’orlo del bicchiere.


Mi ritiene proprio senza speranza, mh?

L’occhiata che gli rivolse fu più eloquente di mille parole: certo molte delle frecciatine che si erano fino a quel momento lanciate erano una sorta di gioco tra loro, ma di sicuro c’era un fondo di verità. E cioè che lui, come tutti gli Insegnanti all’inizio dell’anno, lei compresa, doveva avere ancora qualche problema ad orientarsi per quelle zone del Castello solitamente precluse agli studenti.

... d'accordo d'accordo, ammetto di aver avuto bisogno di una mano all'inizio, anche se non posso proprio dire di esser stato sommerso da profferte di amicizia da parte del corpo docenti.

Strano…

Mormorò ironica, passando in rassegna velocemente tutti i loro colleghi, di cui la maggior parte non era particolarmente socievole.

Però mi sono scontrato con una nostra collega, la professoressa di Babbanologia Estelle Moreau, che mi ha offerto il pranzo ed aiutato a capire dove fossero i nostri alloggi. Una donna interessante, a mio parere. Lei che ne pensa?

Se Lucas pensava di poter leggere una qualche reazione sul viso di Tisifone alle sue parole purtroppo dovette rimanere deluso, visto che nulla di quello che le si agitò dentro fu lasciato trasparire all’esterno grazie a anni di costante allenamento. Più che gelosia quello che avvertì la donna fu una punta di fastidio, forse più di una punta, all’idea che tra tutte le donne esistenti nel corpo docente lui avesse incontrato quella più femminile, solare, socievole e, a quello che dicevano le voci di corridoio, libera da qualsiasi legame affettivo. Che poi da cosa si differenziava questo fantomatico fastidio dalla gelosia non avrebbe saputo dirlo con esattezza.

Purtroppo non ho il piacere di conoscere bene la Professoressa Moreau, così come la maggior parte dei nostri colleghi – iniziò a dire, giocherellando con un altro biscotto - quindi qualsiasi cosa possa dire sono solo stralci di quello che si sente dire per i corridoi, quindi privi di importanza e di fondamento.

Sottolineò, dimostrando di non essere una persona dedita al pettegolezzo.

So quello che ho visto durante la riunione di inizio d’anno e cioè che è una giovane donna bella, preparata con la sgradevole tendenza a vestire in maniera un po’ troppo informale… Ma questo non è un suo difetto ma piuttosto mio – disse sincera, indicando con un gesto della mano il proprio corpo, o meglio il proprio abbigliamento, il vestito ottocentesco lungo fino alla caviglia adornato di piccoli oggetti che tintinnavano – Forse lei potrebbe darmi delle informazioni aggiuntive di prima mano. Un pranzo non è qualcosa che dura un attimo e dubito che siate rimasti in silenzio tutto il tempo.

Di nuovo il tono di voce neutro, a non voler far capire all’altro quanto fosse curiosa di sapere realmente cosa pensasse della donna, trovando la parola interessante troppo generica.

Ti interessa perché?...

Le chiese la sua coscienza, senza però ottenere alcuna risposta. Tisifone non si sentiva ancora pronta ad analizzare quel mare di sensazioni che stava provando, soprattutto quel piccolo frammento di competitività che stava cercando di sollevare il capo e che lei continuava a ributtare giù, ripetendogli che non aveva ragione di esistere. Bevve un altro sorso di succo di zucca e polverizzò un altro biscotto, alla faccia dei buoni propositi di tenere i dolci lontani il più possibile.


Forse voglio solo illudermi di essere speciale per lei, professoressa.

Pensa che sarebbe un linguaggio più informale a renderla speciale o piuttosto il chiacchierare di piccole cose e sorridere insieme, senza essere sommerso da litri di acido e frecciatine avvelenate?

Non sapeva il perché ma ci teneva a sottolineare che, nel caso non lo avesse capito fino a quel momento, quello non era il suo solito modo di fare e che era lui la causa di quel suo anomalo comportamento. E per quanto avesse cercato di usare un tono leggero si poteva notare una punta di rammarico per aver dovuto sottolineare quello che, per lei, era l’ovvio.


Che ne dice allora di andare per gradi? Per ora potremmo limitarci all'usare il nostro nome di battesimo l'uno con l'altra, e se mai riuscissi a rapirla allora potremmo passare al tu. In fondo è davvero un peccato non poter pronunciare un nome così bello come il suo.

A quel complimento avrebbe desiderato davvero essere una dama dell’ottocento per poter arrossire liberamente, invece di limitare a sollevare gli angoli della bocca in un sorriso di ringraziamento, ma purtroppo le sue guance non si coloravano a comando.

Mi sembra un compromesso accettabile… Lucas.

Acconsentì alla fine, pronunciando il suo nome lentamente, come a volerne assaporare il gusto sulla lingua prima di dargli vita.
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Messaggioda Lucas » 13/05/2012, 21:18

La conoscenza con Idra era dunque stata fatta e Lucas doveva ammettere di esserne molto felice, perché significava aver avuto accesso ad un altro piccolo tassello della vita della docente di Divinazione che, ormai, l'uomo aveva deciso di voler conoscere il più possibile, indipendentemente da tutto ciò che sarebbe potuto nascere a conseguenza di questo, che fosse semplice amicizia o qualcosa di più - tenendo conto che, comunque, in entrambi i casi vi doveva esser risposta anche da parte di lei.
La conversazione tuttavia era in quel momento concentrata sulla possibilità che Tisifone accettasse di accompagnarlo al Serraglio Stregato o negozi simili alla ricerca di un animale, e stava proprio alla donna dare un responso in un senso o nell'altro.

Non volesse Merlino mai che ciò accadesse.
Mi sentirei moralmente colpevole e l’idea di dover setacciare gli angoli bui di Notturn Alley alla sua ricerca non mi sorride affatto. Quindi credo che sia più salutare che venga con lei e mi assicuri non solo che entri nel negozio adatto ma che non le spaccino un’Acromantula per una Puffola Pigmea.


Dovrò ringraziare il mio pessimo senso dell'orientamento, allora.

Mormorò Lucas forse non abbastanza forte da farsi sentire: il senso delle parole, se fossero state colte da lei, era comunque chiaro; l'uomo infatti si sentiva di esser fortunato in quel frangente a non conoscere troppo il posto perché questo gli avrebbe permesso di "sfruttare" la compagnia di Tisifone, cosa che quindi li avrebbe visti nuovamente a contatto molto presto - o almeno così lui sperava.

Con me al suo fianco il massimo che le potrà accadere è tornare a casa con un boa constrictor al posto di un gattino.

Prospettiva molto interessante, anche se sulle mie spalle non donerebbe molto a differenza di Idra sulle sue.

Replicò il neo docente con una leggera risata che si unì a quella sfuggita alle labbra della donna, la quale forse si pentì poco dopo di quel piccolo momento di libertà totale che si era concessa, tanto da arrivare a scusarsi - o almeno, Lucas ipotizzò che si stesse scusando per quello visto che non aveva assolutamente detto nulla di male - e a cercare di ricomporsi... cosa che l'uomo non voleva, avendola trovata ancora più affascinante del normale in quel piccolo frangente libero di qualsiasi costrutto di freddo distacco.

Perché si scusa? Ha una risata bellissima, quasi quanto il suo nome oserei dire.

Non capisco perché non si lasci mai andare... gliel'avrà mai detto nessuno quanto sia affascinante quando è spontanea?


Due pensieri, uno più forte dell'altro, ma solo al primo venne permesso di avere voce, visto che Lucas preferì tenersi il secondo per sé: non voleva risultare invadente o antipatico, semplicemente non capiva; un conto era voler a tutti i costi sottolineare i propri pregi, quella era una cosa che all'uomo non piaceva affatto, ma un altro era nasconderli deliberatamente. E quando Tisifone rideva, lasciando brillare gli occhi ed arrossare le guance, si doveva per forza ammettere che la sua persona esteriore ne traeva di sicuro giovamento: allora perché nascondere questo dono prezioso, questo piccolo miracolo che avveniva sul suo viso con un'espressione sempre fredda e distaccata?
No, non riusciva proprio a capire ma rimase in silenzio, limitandosi a rassicurarla che non c'era niente per cui scusarsi con lui.
Quel momento di gioco comunque non si concluse lì, perlomeno non per Lucas che difatti poco dopo stemperò l'atmosfera promettendo di non morire prima di essersi fatto conoscere meglio dalla donna - che accettò la cosa con un detto babbano sconosciuto all'uomo ma dal senso, in quel caso si sperava ironico, facilmente intuibile - e ponendo l'attenzione di lei sul fatto che esser stato un Tassorosso non doveva significare per forza avere un carattere impostato su quelle che potevano essere le caratteristiche della Casata.

Davvero?
Mi domando quanto cattivo possa riuscire ad essere… ma ci sarà tempo per scoprirlo, no?


Una domanda che normalmente Lucas avrebbe subito inteso come un tentativo di flirtare da parte della donna, ma avendo avuto modo di conoscerla un poco era sicuro che non ci si dovesse affrettare nei giudizi quando Tisifone diceva qualcosa, e che quindi quella piccola provocazione sarebbe potuta essere tanto un flirt quanto una semplice presa in giro: l'uomo allora preferì rimanere sul vago, alzando il bicchiere verso di lei come a dedicarle un brindisi e rispondendo con voce bassa prima di berne un sorso.

Basterà aspettare l'occasione giusta.

Si fissarono per un istante come a studiarsi reciprocamente, ma Lucas sapeva bene che ci sarebbe voluto molto di più per comprendere come la donna fosse fatta davvero; per il momento, vista la piega che aveva preso quella serata passata insieme, non poteva certo lamentarsi o ritenersi meno che assolutamente fortunato.
L'argomento successivo fu la sua conoscenza del corpo docenti, che nello specifico si riduceva nel suo caso alla collega di Babbanologia: la risposta di Tisifone fu alquanto scarna, sia per espressioni del viso che per contenuto d'informazioni, ma Lucas era sicuro che ciò che la donna esprimeva a voce non doveva per forza corrispondere per intero a ciò che realmente pensava.

Purtroppo non ho il piacere di conoscere bene la Professoressa Moreau, così come la maggior parte dei nostri colleghi, quindi qualsiasi cosa possa dire sono solo stralci di quello che si sente dire per i corridoi, quindi privi di importanza e di fondamento.
So quello che ho visto durante la riunione di inizio d’anno e cioè che è una giovane donna bella, preparata con la sgradevole tendenza a vestire in maniera un po’ troppo informale… Ma questo non è un suo difetto ma piuttosto mio.
Forse lei potrebbe darmi delle informazioni aggiuntive di prima mano. Un pranzo non è qualcosa che dura un attimo e dubito che siate rimasti in silenzio tutto il tempo.


Effettivamente abbiamo conversato parecchio, conoscendoci un poco reciprocamente e chiacchierando del più e del meno, compreso l'argomento più spinoso del corpo docenti: la trovo una persona intellettualmente stimolante, e credo sia anche molto sottovalutata dal resto degli insegnanti che la vedono come bella e basta, o almeno questo è ciò che ho evinto dalle sue parole. Sicuramente non posso dire di conoscerla bene, ma da quello che ho potuto scoprire di lei, è una donna affascinante e dal carattere amabile.
Ed è anche un'ottima cuoca.


Rispose Lucas, tornando con la mente a pochi giorni prima quando si era scontrato per caso con la collega, dando vita a quel pranzo improvvisato dove lei l'aveva stupito con una ricetta cucinata ad arte, almeno secondo le conoscenze - scarse - dell'uomo; la cosa sicura era che, per quanto poco se ne intendesse di cucina italiana, sapeva riconoscere il sapore del buon cibo e quello a parer suo era stato davvero ottimo.
Sperò che quelle informazioni potessero servire a Tisifone per conoscere meglio la donna e, perché no, magari spingerla a conoscere meglio Estelle così da permettere anche all'altra di "riscattare" - per quanto per Lucas non ve ne fosse bisogno - la propria immagine agli occhi di una collega.
Anche quell'argomento però, ed in fondo non c'era da stupirsene, si consumò abbastanza in fretta visto che ora si doveva ancora decidere come rapportarsi reciprocamente: la Divinante si sarebbe sbottonata, per così dire, un po' col nuovo collega?

Pensa che sarebbe un linguaggio più informale a renderla speciale o piuttosto il chiacchierare di piccole cose e sorridere insieme, senza essere sommerso da litri di acido e frecciatine avvelenate?

Non saprei, non l'ho trovava affatto acida nei miei riguardi - replicò l'uomo sinceramente con una piccola alzata di spalle - Potrà esser stata forse più fredda di altre sue colleghe, ma sempre e comunque gentile e rispettosa. Ed in quanto al ridere insieme... è successo, seppur se ne sia scusata. Ma sì, capisco il senso delle sue parole ed ammetto che sicuramente mi sentirei onorato nel vederla con me più libera e complice che con qualsiasi altra persona.

Aggiunse il docente di Trasfigurazione con un piccolo sorriso sghembo: voleva metterla in difficoltà? No, semplicemente ribadire qualcosa che per lui corrispondeva al vero; se Tisifone si fosse posta nel corso di quella conversazione in modo acido nei suoi confronti, l'uomo non l'aveva notato e dunque non aveva basi di paragone in quel senso... però sì, sicuramente vederla più rilassata con lui, visto come lei stessa si era definita nei confronti degli altri colleghi, era senza dubbio un traguardo.

Mi sembra un compromesso accettabile… Lucas.

Un sorriso più ampio si dipinse sul volto dell'uomo, che - visto quel piccolo gioco di rivangare l'Ottocento che avevano intrapreso fino a quel momento - si permise di allungare la mano per sfiorare quella della donna e, se lei gliel'avesse permesso, avvicinarla alle sue labbra senza però toccarle in un classico ed elegante baciamano.

E' un piacere poterla finalmente chiamare per nome, Tisifone.

Mormorò dunque con voce appena più bassa e virile, prima di lasciarle la mano e concludere, almeno per quanto lo riguardava, quella rivisitazione di un gentiluomo ottocentesco, tornando il classico Lucas di sempre.

Allora, quando la posso rapire per farmi scortare alla ricerca di un animale? Naturalmente non ho problemi ad adeguarmi ai suoi orari, visto che mi sta già facendo il grande favore, ed onore, di accompagnarmi.
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Messaggioda Tisifone » 13/05/2012, 22:58

L’immagine di Lucas con un boa adagiato sulle sue spalle era così inverosimile e ridicola da distrarre Tisifone quel che bastò per impedirle di sentire il mormorio con cui il ragazzo ringraziava il suo pessimo senso dell’orientamento che aveva spinto la donna a offrirsi volontaria per accompagnarlo alla ricerca del famiglio perfetto. Immagine rafforzata dalle successive parole del Tassorosso.

Prospettiva molto interessante, anche se sulle mie spalle non donerebbe molto a differenza di Idra sulle sue.

Non si preoccupi, non tutti i serpenti sono così pigri e pantofolai… - lo rassicurò, dando un piccolo colpetto amorevole sulle spire posteriori di Idra – Anche se non credo che un rettile sia davvero l’animale che faccia per lei.

Aggiunse, assottigliando gli occhi come a volerlo studiare bene per cercare di capire quale animale sarebbe stato in sintonia con una persona così simpatica, educata e perspicace, con un divertente senso dell’umorismo e dell’ironia. Questa volta Tisifone non riuscì a godersi la leggera risata di Lucas, dato che essa fece da contraltare alla propria, un suono a cui non era abituata e che la faceva sentire vulnerabile.

Perché si scusa? Ha una risata bellissima, quasi quanto il suo nome oserei dire.

Domanda lecita quella del ragazzo, a cui Tisifone non aveva una risposta pronta, preconfezionata, capace di spiegare quel suo comportamento ai limiti della schizofrenia e che la faceva passare da una posa rigida a una più malleabile nel giro di un secondo o quasi.

E’ una cosa a cui non sono abituata e in alcuni ambienti sarebbe giudicata ancora sconveniente.

Si limitò quindi a dire, sincera, a testa alta, senza provare vergogna o rammarico. Quel tipo di comportamento era ormai da anni radicato in lei, sembrava quasi essere un vecchio vestito comodo che ti tiene al caldo anche se rattoppato e fuori moda, qualcosa che sai che dovresti dismettere ma a cui sei troppo affezionato per poterlo lasciare andare definitivamente. E poi in quel modo difficilmente avrebbe sofferto di nuovo. Nonostante ciò aveva ripreso ad essere amichevole e scherzosa con Lucas fino ad azzardare un tentativo di flirtare, così lieve da finire con l’essere inconsistente, almeno a giudicare dalla reazione calibrata che ebbe il collega.

Basterà aspettare l'occasione giusta.

All’occasione giusta – echeggiò Tisifone, sollevando il proprio bicchiere per unirsi al suo brindisi, un sorrisino enigmatico in volto - se mai ci sarà…

E la seconda parte venne pronunciata con un tono di voce più basso, quasi che fosse combattuta tra il darle vita e il tenersela per sé, forse perché intrisa di una punta di rammarico, come se la donna desse già per scontato che non ci sarebbe stata occasione per far uscire allo scoperto il “cattivo ragazzo” che si annidava nel mite Tassorosso. E il modo in cui il nuovo docente di Trasfigurazione parlò di Estelle Moreau sembrava voler dar forza a quella infausta previsione.

Effettivamente abbiamo conversato parecchio, conoscendoci un poco reciprocamente e chiacchierando del più e del meno, compreso l'argomento più spinoso del corpo docenti: la trovo una persona intellettualmente stimolante, e credo sia anche molto sottovalutata dal resto degli insegnanti che la vedono come bella e basta, o almeno questo è ciò che ho evinto dalle sue parole.

Stava per aprire bocca, dissentendo sul concetto espresso ma poi ricordò il giudizio che lei stessa aveva espresso tra sé quando aveva visto la ragazza per la prima volta e preferì tacere piuttosto che essere ipocrita. Se però una persona come Lucas la trovava intellettualmente stimolante voleva dire che si era sbagliata sul suo conto, lasciando trascinare dalla prima impressione. Scosse impercettibilmente le spalle, chiunque poteva sbagliarsi e di sicuro poteva porre rimedio a quel suo comportamento superficiale, tanto un incontro con Estelle di sicuro non poteva essere più fallimentare della chiacchierata che aveva avuto tempo addietro nelle serre con Linde.

Sicuramente non posso dire di conoscerla bene, ma da quello che ho potuto scoprire di lei, è una donna affascinante e dal carattere amabile.

Amabile. Come del vino d’annata o del buon cibo, qualità che lei non avrebbe mai avuto neanche tra un miliardo d’anni, semplicemente perché non era nel suo di carattere e di cambiare solo per essere apprezzata maggiormente dagli altri le sembrava del tempo sprecato.

Ed è anche un'ottima cuoca.

Allora deve essere anche un’abile pozionista.

Si limitò a commentare, ricordando le discussioni infinite che si tenevano a casa dei suoi padrini sull’arte culinaria. Ovviamente era sempre un Asher contro Demetri con lei o meglio le sue papille gustative come giudice indiscusso e con suo grande disappunto la palma della vittoria se l’era sempre aggiudicata Demetri da qui la convinzione dei due Grifondoro che solo chi era bravo in pozioni poteva eccellere in cucina. Forse era per quello che cercava di prendere lezioni dal padrino in entrambi i campi, con interessanti risultati. L’atmosfera rilassata venne incrinata leggermente quando lo scambio di battute tra i due si spostò su cosa rendeva speciale una persona agli occhi di Tisifone.


Non saprei, non l'ho trovava affatto acida nei miei riguardi. Potrà esser stata forse più fredda di altre sue colleghe, ma sempre e comunque gentile e rispettosa. Ed in quanto al ridere insieme... è successo, seppur se ne sia scusata. Ma sì, capisco il senso delle sue parole ed ammetto che sicuramente mi sentirei onorato nel vederla con me più libera e complice che con qualsiasi altra persona.

Le parole del collega suonavano posate e asettiche, se confrontate con l’ironia e il pizzico di complicità che aveva caratterizzato la loro conversazione fino a quel momento e un po’ Tisifone si rammaricò di essere stata la causa di questa flessione ma non si sarebbe scusata, visto che aveva semplicemente dato vita a un pensiero che le frullava nella testa. Il sorriso sghembo che comparve sul viso di Lucas poi le fece comprendere come tutto fosse passato, e che non avrebbe lasciato alcuno strascico, visto il sorriso ampio in cui si trasformò sentendola pronunciare il suo nome di battesimo. Quel sorriso era ipnotico e calamitò talmente tanto l’attenzione di Tisifone che la donna non si accorse del tentativo dell’altro di sfiorarle la mano. Al quel lieve contatto, la Divinante trasalì, irrigidendosi, una nota di disappunto negli occhi mentre il suo cervello non poteva evitare di registrare quanto piacevole fosse il calore di quella mano sulla sua in contrasto con la leggere brezzolina che soffiava in giardino. Fu tentata di farla scivolare via dalla sua presa, considerando quel contatto intimo quanto inopportuno ma prima di fare la figura della vecchia bigotta comprese qual era il fine ultimo del ragazzo e così si rilassò e lo lasciò portare a compimento il baciamano.

E' un piacere poterla finalmente chiamare per nome, Tisifone.

Devo ammettere che lei è un vero gentiluomo Lucas. – lo elogiò, sincera. Per lei comportarsi in quel modo non era un gioco da recitare, ma dar vita a un lato di se stessa che di solito restava sopito - Il piacere sta nel sentirlo pronunciare da una voce incantevole come la sua.

Aggiunse, sincera anche a costo di sembrare stucchevole, ritraendo la mano e posandola in grembo. Come non si curava dell’opinione altrui quando dava libero sfogo ai propri difetti, screziando tutti in maniera indiscriminata, così non temeva il giudizio del ragazzo mostrando quel lato così antiquato della sua personalità, che era ben lungi dall’essere completa. C’era molto di più in Tisifone, peccato che nessuno fino a quel momento si era mai preso la briga di scoprirlo.

Allora, quando la posso rapire per farmi scortare alla ricerca di un animale? Naturalmente non ho problemi ad adeguarmi ai suoi orari, visto che mi sta già facendo il grande favore, ed onore, di accompagnarmi.

Credo che il momento migliore sia nel pomeriggio, verso le quattro. A quell’ora le lezioni sono terminate e rimane abbastanza tempo per poter girovagare comodamente nel negozio senza temere di essere scacciati via. Questo ovviamente se andiamo a Hogsmeade. Se invece preferisce provare direttamente a Diagon Alley allora dovremo aspettare sabato: un viaggio in Metropolvere fino a Londra per una manciata d’ore di permanenza sarebbe sprecato.

Elencò le possibilità a loro disposizione, cercando di tener conto delle esigenze di entrambi.

Non ho particolari preferenze. Tanto anche se riuscissi a parlare con la Preside domani, e ne dubito fortemente, non partirei prima di una o due settimane, quindi a lei l’onore di fissare un appuntamento, Lucas. – disse, lasciando a lui l’arduo compito di organizzare l’uscita. - O forse preferisce pensarci e non impegnarsi ufficialmente subito in modo da essere libero di cambiare idea?

Aggiunse alla fine, con un sorriso ironico, per stuzzicarlo un pochino, come se già le mancassero le battutine che si erano scambiate fino a quel momento.
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Messaggioda Lucas » 14/05/2012, 16:51

Su una cosa i due erano d'accordo: difficilmente un pitone sarebbe stato un buon compagno animale per Lucas; l'idea quindi era quella di cercare un'alternativa che potesse permettere all'uomo di trovare un esemplare animale col quale legare com'era stato per Tisifone ed Idra. La padrona di quest'ultima, tra l'altro, sembrava ancora abbastanza seccata con se stessa per essersi lasciata scappare quella risata, e la risposta che diede alla domanda del docente sul perchè di una tale reazione negativa non fece altro che incuriosire di più l'uomo riguardo alla vita di lei.

E’ una cosa a cui non sono abituata e in alcuni ambienti sarebbe giudicata ancora sconveniente.

Significa che questi ambienti non sanno cosa si perdono... sono sicuro che la sua risata li rallegrerebbe di molto.

Replicò Lucas, galante certo ma comunque sincero, brindando poi con la donna alla futura occasione nella quale sarebbe potuto venir fuori il suo lato di lui da "cattivo ragazzo". Parlarono poi di Estelle Moreau e di come il resto del corpo docenti percepisse la donna: Lucas, dal canto suo, diede la sua opinione sfruttando quel po' che l'aveva conosciuta, e quando aggiunse che per lui la collega era anche una brava cuoca, Tisifone si lasciò andare ad un commento alquanto singolare.

Allora deve essere anche un’abile pozionista.

Per lei le due cose sono collegate forse?

Domandò l'uomo con espressione curiosa, inclinando appena la testa come a voler osservare meglio la donna con quel suo solito piccolo sorriso sghembo sulle labbra, sorriso che spesso e volentieri, durante quella conversazione, era comparso sulle sue labbra segno che la donna che aveva di fronte aveva la piacevole capacità di renderlo sereno ed a proprio agio.

Devo ammettere che lei è un vero gentiluomo Lucas. – commentò lei quando Lucas sfiorò appena il dorso della sua mano con le labbra, permettendogli così di effettuare quel baciamano delicato - Il piacere sta nel sentirlo pronunciare da una voce incantevole come la sua.

Un altro commento del genere e finirò con l'arrossire.

Commentò lui di rimando con un sorriso modesto ed appena imbarazzato, dimostrando che per quanto potesse essere consapevole di esser un bell'uomo, non era comunque certo abituato a sentirselo dire.
Concluso quel piccolo intermezzo piacevole, fu l'ora di decidere finalmente come e quando andare a cercare un animale per lui, e la cosa migliore fu, secondo l'uomo, chiedere a Tisifone come fosse meglio organizzarsi.

Credo che il momento migliore sia nel pomeriggio, verso le quattro. A quell’ora le lezioni sono terminate e rimane abbastanza tempo per poter girovagare comodamente nel negozio senza temere di essere scacciati via. Questo ovviamente se andiamo a Hogsmeade. Se invece preferisce provare direttamente a Diagon Alley allora dovremo aspettare sabato: un viaggio in Metropolvere fino a Londra per una manciata d’ore di permanenza sarebbe sprecato.

Rispose lei, dando quindi all'uomo due diverse opzioni da prendere in considerazione.

Non ho particolari preferenze. Tanto anche se riuscissi a parlare con la Preside domani, e ne dubito fortemente, non partirei prima di una o due settimane, quindi a lei l’onore di fissare un appuntamento, Lucas.
O forse preferisce pensarci e non impegnarsi ufficialmente subito in modo da essere libero di cambiare idea?


Non ho intenzione di farla scappare, Tisifone - replicò il docente con un sorriso furbetto - Perciò credo che potremmo provare ad Hogsmeade, intanto... se poi non troveremo nulla, allora sarò così sfrontato da richiedere la sua compagnia anche a Diagon Alley.

Concluse con espressione soddisfatta: si azzardò addirittura a fare un piccolo occhiolino alla collega, come a volerle far comprendere quanto, in quel momento, Lucas sentisse verso di lei un sentimento di complicità che lo rendeva sereno e compiaciuto della serata.

Che ne dice di vederci direttamente tra un paio di giorni, giovedì o venerdì?
Sono ansioso di scoprire se esiste un animale per me... ed ammetto che ciò significherebbe passare presto altro tempo con lei: un connubio di piaceri al quale non sono certo disposto a rinunciare.
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Messaggioda Tisifone » 14/05/2012, 21:55

Significa che questi ambienti non sanno cosa si perdono... sono sicuro che la sua risata li rallegrerebbe di molto.

Tisifone sollevò un angolo della bocca in risposta al fare galante e sincero di Lucas, l’ombra di uno dei sorrisi che gli aveva riservato fino a quel momento, ricordando gli ambienti dove la sua risata era riecheggiata più e più volte, cristallina, maliziosa, suadente, passionale, sensuale, sexy. Immagini, simili a fotografie, iniziarono a scorrere nella sua mente, immagini che, viste in quel momento, sembravano surreali, come appartenere a un’altra persona. Davvero era stata così giovane, così allegra, così disponibile nei confronti degli altri, così pronta a buttarsi a capofitto nelle relazioni più improponibili? Ma soprattutto sarebbe mai tornata ad essere quella di un tempo? Scosse la testa con un moto di nervosismo che cercò di mascherare aggiustandosi le trecce che si erano aggrovigliate dopo il passaggio di Idra: non era quella la circostanza migliore in cui indugiare su simili e pressoché inutili pensieri. Riportò così la propria attenzione al ragazzo che stava seduto di fronte a lei e alla loro conversazione, anche se al momento non verteva esattamente su uno dei suoi argomenti preferiti: la Professoressa Moreau e le sue abilità culinarie.

Per lei le due cose sono collegate forse?

Più che altro mi è stato insegnato così e a ora non ho mai avuto la prova che fosse una cosa errata – rispose evasiva, indecisa se soddisfare o meno la curiosità del Tassorosso – Le confido un segreto - continuò quindi, piegandosi in avanti e abbassando leggermente il tono di voce, come a voler tenere segreta la cosa che stava per dire – a casa mia si tengono spesso delle gare di cucina, il medimago contro il pozionista, e quest’ultimo vince sempre.

Finito di parlare si portò l’indice alle labbra,come a chiedergli di mantenere il segreto, per poi tornare al proprio posto, sorridendo come una bambina che avesse appena fatto una marachella e sperava di potere farla franca.

Al di là di questo – aggiunse poi, con un tono di voce più serio ma con l’espressione del viso ancora rilassata – credo che si, le due cose siano collegate. In entrambi i casi si tratta di dosare ingredienti, seguire passo passo i dettami di una ricetta, stare attenti alla fiamma e non sforare con il tempo.

Elencò, mettendo in evidenza tutti i punti che le due attività aveva in comune, pur dando alla fine risultati differenti. Certo servivano anche una certa predisposizione, attenzione ai dettagli e pazienza per i processi più elaborati, doti queste che lei aveva tutte anche se, per ora, rendevano meglio in una cucina che in un laboratorio di pozioni. Subito dopo lui le fece il baciamano e lei gli elargì un complimento leggero e sincero che sortì un effetto maggiore rispetto a quello previsto: dopotutto con i numerosi pregi fisici che poteva lodare del ragazzo la voce le era sembrata la più innocua da citare.

Un altro commento del genere e finirò con l'arrossire.


HUmm… mi è sempre stato difficile far arrossire un uomo, anche se non impossibile –mormorò, perdendosi per un secondo di nuovo in quei ricordi che pensava di aver seppellito per sempre in un angolo remoto della propria testa – Chissà qual è il suo punto di rottura.

Un interrogativo all’apparenza incomprensibile, quanto la luce che per un secondo aveva brillato negli occhi di Tisifone, fissi in quegli del collega, come a volergli leggere l’anima, prima che cambiassero argomento e iniziassero a programmare la loro prossima uscita insieme.

Non ho intenzione di farla scappare, Tisifone. Perciò credo che potremmo provare ad Hogsmeade, intanto... se poi non troveremo nulla, allora sarò così sfrontato da richiedere la sua compagnia anche a Diagon Alley. Che ne dice di vederci direttamente tra un paio di giorni, giovedì o venerdì?


Bè dovrebbe essere lei a voler scappare, ma se è proprio deciso a fare il Tassorosso coraggioso non sarò certo io a farla desistere - commentò divertita – Giovedì credo sia meglio. A Hogsmeade è sempre meglio andare lontano dai fine settimana e il venerdì di solito i negozianti sono troppo impegnati a fronteggiare l’assalto degli studenti per essere abbastanza lucidi da servirci come si deve.

Decise alla fine, realizzando solo in quel momento che in pratica si trattava del giorno dopo.

Vedersi per due giorni di fila non sarà troppo?

Si chiese, sconvolta dal fatto che quel pensiero non le desse fastidio, come si sarebbe aspettata, anzi le faceva avvertire una sorta di calore all’altezza dello stomaco che decise prontamente di ignorare. Quello che ignorava era se la cosa non disturbasse lui.

Sono ansioso di scoprire se esiste un animale per me... ed ammetto che ciò significherebbe passare presto altro tempo con lei: un connubio di piaceri al quale non sono certo disposto a rinunciare.

Emise un piccolo sospiro mentale a quelle parole, mantenendo all’esterno un’espressione tranquilla e serena, più dolce della maschera che era solita esibire in pubblico.

Perfetto, quindi possiamo dire che abbiamo… cosa?... Una specie di appuntamento per domani pomeriggio? – si informò, mostrando tutta la sua titubanza e incapacità nel dare un nome al loro futuro incontro. Cosa avrebbero fatto? Si sarebbero incontrati direttamente al villaggio, magari di fronte al negozio per dare al tutto una veste più informale? O avrebbero percorso insieme la strada di campagna che dal Castello giungeva a Hogsmeade?
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Messaggioda Lucas » 15/05/2012, 17:47

L'argomento "Estelle Moreau" era stato consumato, ma qualcosa dei commenti effettuati da Tisifone aveva stuzzicato la curiosità di Lucas: la donna infatti, aveva dedotto che la collega di Babbanologia dovesse essere una brava pozionista poiché se la cavava bene in cucina, e questo collegamento tra due discipline così lontane tra loro aveva spinto l'uomo a chiedere delucidazioni a riguardo.

Più che altro mi è stato insegnato così e a ora non ho mai avuto la prova che fosse una cosa errata.
Le confido un segreto
- la donna si sporse in avanti e Lucas fece lo stesso, come fosse assolutamente consapevole di stare per ricevere una rivelazione preziosa – a casa mia si tengono spesso delle gare di cucina, il medimago contro il pozionista, e quest’ultimo vince sempre.

Prometto di non dire nulla a nessuno, sarà un segreto tra me e lei.

Disse il docente facendosi la croce sul cuore, con un sorriso che era sì divertito, ma non certo di scherno: insomma, era evidente che Tisifone non gli avesse confidato chissà quale informazione vitale, ma era stato comunque un segno del suo volersi aprire con lui e per questo Lucas avrebbe mantenuto la parola data con tutta la serietà possibile.

Al di là di questo credo che si, le due cose siano collegate. In entrambi i casi si tratta di dosare ingredienti, seguire passo passo i dettami di una ricetta, stare attenti alla fiamma e non sforare con il tempo.

Messa in questo modo non posso che darle ragione, in effetti.
Anche se credo che la cucina richieda un pizzico di estro, di creatività e d'improvvisazione che sconsiglierei di introdurre nella preparazione delle pozioni.


Commentò Lucas riflettendo attentamente sulle parole di lei ed esprimendosi infine in quel modo con un sorriso, sorriso che divenne parecchio imbarazzato quando la donna si complimentò per la sua voce: gli piaceva sempre di più parlare con lei, e questo per Lucas era un'ottima cosa perché voleva significare che il loro rapporto, a prescindere da come si sarebbe potuto evolvere, poteva avere una base solida.
E in fondo, al momento gli andava bene così.

Bè dovrebbe essere lei a voler scappare, ma se è proprio deciso a fare il Tassorosso coraggioso non sarò certo io a farla desistere.
Giovedì credo sia meglio. A Hogsmeade è sempre meglio andare lontano dai fine settimana e il venerdì di solito i negozianti sono troppo impegnati a fronteggiare l’assalto degli studenti per essere abbastanza lucidi da servirci come si deve.


E giovedì sia allora, facciamo per le quattro e mezza?
E se dovessi trattenerla più del dovuto, potrei sempre offrirle la cena per farmi perdonare.


Rispose l'uomo col suo solito piccolo sorriso sghembo, azzardando con quelle parole anche la proposta di stare fuori a cena e mangiare così insieme, lontano non solo dalla Sala Grande ma proprio da Hogwarts, dove sarebbero potuti essere quindi semplicemente Lucas e Tisifone invece che due docenti e colleghi.

Perfetto, quindi possiamo dire che abbiamo… cosa?... Una specie di appuntamento per domani pomeriggio?

Beh sì, quando due persone si mettono d'accordo per vedersi da qualche parte concordando giorno ed orario, di solito si chiama così - affermò Lucas, con voce sì divertita ma comunque bonaria: aveva compreso che la donna non aveva affatto dimestichezza con quel tipo di cose, con appuntamenti e cose del genere, quindi aveva deciso di prenderla un po' in giro nella speranza che il disagio passasse in secondo piano abbastanza in fretta - Ma se vuole che c'incontriamo direttamente di fronte al negozio fingendo che il nostro sia un incontro casuale, per me va benissimo ugualmente.
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Messaggioda Tisifone » 15/05/2012, 21:58

Prometto di non dire nulla a nessuno, sarà un segreto tra me e lei.

Se il fare cospiratore con cui si era piegata verso Lucas l’aveva fatta sentire una bambina piccola, il movimento fluido con cui li l’aveva assecondata e poi il gesto tipicamente infantile della croce sul cuore aveva definitivamente sancito la loro momentanea regressione all’infanzia. E cosa poteva fare Tisifone, per sigillare tale regressione, se non fare l’occhiolino al viso divertito del collega?

Sei totalmente impazzita.

La rimproverò la sua coscienza con il tono di voce leggermente disgustato di Demetri.

Probabile, ma non mi interessa.

Si rispose, con una serenità interiore talmente autentica da sconvolgersi da sola. Si sentiva bene, la compagnia era piacevole e la serata rilassante, quasi non le sembrava di avere più di trent’anni e Insegnare a Hogwarts, allora perché non poteva comportarsi come la ragazzina ribelle e irriverente che era stata subito dopo il diploma? Altre domande esistenziali che andavano sommandosi a quelle che si era già posta nel corso della serata e quindi destinate a rimanere senza risposta alcuna, visto che il Tassorosso di fronte a lei richiedeva la sua completa attenzione.

Messa in questo modo non posso che darle ragione, in effetti.
Anche se credo che la cucina richieda un pizzico di estro, di creatività e d'improvvisazione che sconsiglierei di introdurre nella preparazione delle pozioni.


Ma come Lucas– lo apostrofò fintamente sconvolta - lei non fa parte di quella schiera di Tassorosso che secondo il vecchio Professore di Pozioni si divertivano a far esplodere i calderoni perché i pungiglioni di Billywing hanno un colore così carino che è un peccato usarne pochi?

Disse, cercando di imitare la voce del vecchio Professore, raddrizzando la schiena e muovendo il capo come a volerlo rimproverare davvero. Quel piccolo siparietto ebbe però vita breve, visto che la serata andava a volgere verso la fine e i due avevano ancora qualche dettaglio da definire per il loro prossimo incontro.

E giovedì sia allora, facciamo per le quattro e mezza?
E se dovessi trattenerla più del dovuto, potrei sempre offrirle la cena per farmi perdonare.


Le quattro e mezza mi sembra un orario perfetto – confermò quindi, riappropiandosi della sua voce, con un tono più dolce e melodioso del solito, che ormai Lucas doveva aver imparato a conoscere visto che glielo aveva praticamente strappato via dalle corde vocali a suon di sorrisi e battute – Sarebbe il minimo da parte sua rifocillare il mio povero stomaco dopo un pomeriggio passato in un caos animale…

Commentò, facendo la finta altezzosa, il mento sollevato all’insù, gli occhi che brillavano di aspettativa per più di un motivo. Non le sarebbe dispiaciuto cenare insieme lontano dal caos di Hogwarts e in più aveva sentito dire da alcuni studenti che avevano aperto un nuovo ristorante giapponese al villaggio e lei moriva dalla voglia di andarci, anche se non lo avrebbe mai confidato al neo docente di Trasfigurazione, non per orgoglio o imbarazzo, ma semplicemente perché non voleva farlo sentire obbligato, in caso, di andare a cenare lì. Dopotutto la cucina giapponese era abbastanza atipica da non piacere a tutti.

Beh sì, quando due persone si mettono d'accordo per vedersi da qualche parte concordando giorno ed orario, di solito si chiama così

Humpff… spiritoso…

Sbuffò Tisifone a quelle parole, facendo la finta offesa, distogliendo lo sguardo dal collega e iniziando a riordinare con calma. Fece apparire con un colpo di bacchetta alcuni sacchetti in cui riporre il cibo avanzato per poi riportarlo nelle cucine, sicura che gli elfi domestici avrebbero saputo cosa farne senza doverlo necessariamente sprecarlo. Era un gesto istintivo il suo, che aveva imparato a fare da relativamente poco, da quando si era trovata a patire la fame in una foresta dispersa del Madagascar.

Ma se vuole che c'incontriamo direttamente di fronte al negozio fingendo che il nostro sia un incontro casuale, per me va benissimo ugualmente.

E se dovessimo percorrere la strada fino al villaggio nello stesso momento potremmo sempre far finta di non vederci.

Aggiunse con un tono di voce serio, lo sguardo posato sulle proprie mani che stavano infilando le proprie stoviglie e gli avanzi in un ennesimo sacchetto.

Non sono così infantile e soprattutto non credo ci sia nulla di cui vergognarsi a farci vedere uscire insieme dal Castello per andare in un qualsiasi posto.

Affermò dopo una manciata di secondi, in cui era calato uno strano silenzio tra loro, il tono di voce stranamente neutro, almeno fino a quando non sollevò di nuovo il viso su cui troneggiava un sorriso dolce e impertinente allo stesso tempo.

Posso?

Chiese poi, prima di allungare la mano, se ricevuto il permesso, a invadere lo spazio vitale del ragazzo e recuperare anche i suoi avanzi e sistemarli nella busta della spazzatura.

Purtroppo per me si è fatta l’ora di rientrare. Sa ho un impegno domani pomeriggio e quindi devo finire di controllare alcuni appunti prima di andare a dormire.

Disse, quasi a voler giustificare la ritirata a un ora non eccessivamente tarda.
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Messaggioda Lucas » 15/05/2012, 23:07

Ma come Lucas lei non fa parte di quella schiera di Tassorosso che secondo il vecchio Professore di Pozioni si divertivano a far esplodere i calderoni perché i pungiglioni di Billywing hanno un colore così carino che è un peccato usarne pochi?

Adesso capisco perché la maggior parte degli studenti trema al pensiero di esser smistato a Tassorosso - commentò di rimando l'uomo con una piccola risata ironica e quasi rassegnata, passandosi una mano tra i capelli con fare tristemente divertito - Mai trovato i pungiglioni di Billywing così attraenti comunque, se questo vale qualcosa.

Aggiunse ridacchiando ancora, e visto che la donna si era addirittura spinta a fargli l'occhiolino perché non ricambiarlo? Così fece quindi, sperando che Tisifone non si risentisse per quel comportamento che in fondo era solo uno specchio del comportamento dell'altra, della collega insegnante di Divinazione che, dall'inizio di quella serata, sembrava quasi un'altra persona: sorrideva molto di più, aveva gli occhi che brillavano, persino il tono di voce era molto più morbido e caldo; osservandola, Lucas si rese conto che i suoi pensieri di un paio d'ore prima erano fondati, e che davvero il viso di lei acquisiva una bellezza intensa quando gli conferiva un poco di calore.

Ma non so se le piacerebbe sentirselo dire, almeno per ora.

Pensò l'uomo decidendo così di non dirle niente, limitandosi a mettersi d'accordo con lei per l'orario al quale incontrarsi.

Le quattro e mezza mi sembra un orario perfetto.
Sarebbe il minimo da parte sua rifocillare il mio povero stomaco dopo un pomeriggio passato in un caos animale…


E allora così sarà. Farò qualche ricerca, e la porterò in un posto speciale, promesso.

Disse Lucas, deciso a stupire la donna per farle passare una cena assolutamente piacevole: non sarebbe stato facile scoprire i gusti della donna, quello sicuro, ma avrebbe fatto qualche ricerca e si sarebbe impegnato con tutto se stesso, anche a costo di andare dalla Preside Bergman e domandare a lei - tanto quella donna sapeva tutto di tutti; non sapeva spiegarsi il perché, ma sentiva che era di questo che Tisifone aveva bisogno... rilassarsi un po' lontano dalle mura del Castello.
La prese un po' in giro sulla questione appuntamento, scherzo che fortunatamente lei non prese in modo negativo, ma quando poi disse che potevano vedersi al negozio come se l'incontro fosse casuale, la risposta che diede lei gli fece avere il sentore che si fosse in qualche modo offesa.

E se dovessimo percorrere la strada fino al villaggio nello stesso momento potremmo sempre far finta di non vederci.

Tisifone...

Non sono così infantile e soprattutto non credo ci sia nulla di cui vergognarsi a farci vedere uscire insieme dal Castello per andare in un qualsiasi posto.

Sono d'accordo con lei - mormorò lui, fermandole la mano, se lei glielo avesse permesso, che stava raccogliendo il cibo avanzato con un gesto dolce e delicato, così da non infastidirla più del dovuto - La prego, non fraintenda le mie parole... volevo solo farle comprendere che per me è già tanto che lei abbia accettato di passare il pomeriggio con me, e che se voleva che ci trovassimo direttamente lì per non destare pettegolezzi fastidiosi, e so che se ne fanno parecchi per la scuola, l'avrei accettato senza problemi. Le chiedo scusa se questo l'ha in qualche modo infastidita.

A quel punto Lucas le lasciò la mano, sempre che prima gliel'avesse potuta prendere, e le fece un piccolo sorriso comunque piuttosto serio, visto che non voleva ci fossero fraintendimenti tra loro e che anzi, visto ciò che lei gli aveva detto e che lui aveva intuito, Tisifone si sentisse del tutto a suo agio ad uscire con lui.
La donna comunque sembrava decisa a voler raccogliere tutto il cibo e la spazzatura, non solo sua ma anche dell'uomo che infatti si ritrovò la mano di lei allungata verso il suo spazio vitale.

Posso?

Naturalmente, anzi, lasci che le dia una mano.

Insieme poterono quindi raccogliere tutto così da rimetterlo nel cestino da picnic e non lasciare sporco in giro: Lucas sentiva che probabilmente di lì a poco la donna si sarebbe congedata da lui, e difatti così fu.

Purtroppo per me si è fatta l’ora di rientrare. Sa ho un impegno domani pomeriggio e quindi devo finire di controllare alcuni appunti prima di andare a dormire.

Non si deve preoccupare, l'ho trattenuta anche troppo - rispose Lucas, alzandosi così in piedi per poi tenderle la mano ed aiutarla a rialzarsi, in fondo era sempre un gentiluomo no? - Mi permetta di accompagnarla fino alla sua camera almeno, sia mai che in giro ci sia qualche altro maniaco oltre a me che vuole rapirla.

Aggiunse l'uomo, e se Tisifone avesse acconsentito, dopo averla fatta alzare avrebbe ripiegato la coperta su cui erano stati seduti e, dopo essersela messa sottobraccio insieme al cesto da picnic, avrebbe scortato la donna prima nelle cucine a lasciare il cesto e poi fino al suo alloggio, dandole la buonanotte con un altro baciamano ed un sorriso sghembo dei suoi prima di tornarsene a sua volta nella propria stanza e godersi una meritata nottata di riposo.
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Messaggioda Tisifone » 16/05/2012, 14:16

La battuta sui Tassorosso, rinomati in passato per essere dei pessimi pozionisti, sortì l’effetto desiderato, a giudicare non solo dalla risata ironica con cui Lucas aveva risposto, ma anche dall’occhiolino che le aveva restituito e che l’aveva sollevata non poco. Troppo abituata a dire sempre quello che pensava, diventando a volte anche inopportuna, Tisifone si era pentita un po’ della sua battuta, perché temeva di poter essere fraintesa e di offendere il collega, ma per fortuna quel rischio era stato evitato. La promessa poi di trovare un posto speciale in cui mangiare il giorno dopo a Hogsmeade le strappò l’ennesimo sorriso, piccolo certo, ma spontaneo e sincero, facendo nascere in lei una sorta di attesa per quello che sarebbe accaduto il giorno dopo. Era davvero curiosa di sapere cosa lui avrebbe escogitato e scoprire cosa, ai suoi occhi, era speciale, visto che, anche volendo, non avrebbe potuto chiedere aiuto a nessuno per scoprire i suoi gusti considerato che l’unica persona che la conosceva bene, Nadal, non era al Castello. Si era così rilassata a parlare con lui, convinta di poter essere tranquillamente se stessa che si abbandonò a un’altra piccola frecciatina, innocua a suo parere, e seguita da una battutina che avrebbe dovuto far comparire sul viso di Lucas di nuovo quell’adorabile ( Merlino l’aveva pensato davvero!!!) sorriso sghembo. Invece l’effetto che ottenne fu completamente diverso.


Tisifone...


Già dal modo in cui lui aveva sussurrato il suo nome dove comprendere che c’era qualcosa che non andava, ma i suoi sensi, di solito sempre all’erta per cogliere eventuali sfumature, si ritrovarono annebbiati dal piccolo brivido di piacere che le percorse la spina dorsale al sentir pronunciare il proprio nome.

Sono d'accordo con lei.

Quando lui le fermò la mano, indaffarata a rimettere in ordine, lei lo lasciò fare, troppo impegnata a comprendere cosa fosse andato storto per soffermarsi sul gesto in sé.

La prego, non fraintenda le mie parole... volevo solo farle comprendere che per me è già tanto che lei abbia accettato di passare il pomeriggio con me, e che se voleva che ci trovassimo direttamente lì per non destare pettegolezzi fastidiosi, e so che se ne fanno parecchi per la scuola, l'avrei accettato senza problemi. Le chiedo scusa se questo l'ha in qualche modo infastidita.

Lo guardò stupita, gli occhi fissi sulle sue labbra visto che non riusciva a comprendere il significato di quello che stava dicendo. Infastidita? Pettegolezzi? E il sorriso serio che le stava rivolgendo? Ma come aveva fatto a farsi fraintendere così tanto?

I pettegolezzi sono l’ultimo dei miei problemi, non si preoccupi. – affermò seria, scuotendo leggermente la testa e avvertendo una strana sensazione di freddo lì dove prima le loro mani si erano toccate – Anche se probabilmente riscuoterò l’invidia di non poche studentesse a lasciare il Castello in sua compagna.

E se esternamente il suo viso appariva rilassato, internamente Tisifone sospirò sconsolata: per quanto provasse a mitigarlo, il suo caratteraccio pungente e sarcastico faceva sempre capolino. L’unica cosa che poteva sperava era che Lucas avesse il tempo e la voglia di comprenderlo e accettarlo, se no addio a qualsiasi progetto di un rapporto di qualsiasi natura tra loro.
Per evitare di intristirsi, Tisifone prese a raccogliere le cose, accettando di buon grado l’aiuto che il Tassorosso le offrì di lì a poco, riuscendo così a finire in breve tempo.

Non si deve preoccupare, l'ho trattenuta anche troppo. Mi permetta di accompagnarla fino alla sua camera almeno, sia mai che in giro ci sia qualche altro maniaco oltre a me che vuole rapirla.

Con lei al mio fianco mi sento molto più sicura – constatò, stringendo la sua mano per alzarsi in piedi – Chi meglio di un maniaco è capace di riconoscerne un altro?

E con quella piccola battuta detta con il sorriso sulle labbra, i due lasciarono il giardino diretti chiacchierando ancora un po’ del più e del meno per ingannare il tempo fino alle cucine e poi ai suoi alloggi nell’area riservata agli Insegnanti.

Buona notte Lucas.

Si congedò, dopo avergli concesso la propria mano per un altro baciamano. Una volta entrata nella stanza, Tisifone avrebbe fatto scivolare Idra giù dalle sue spalle per poi andare a sprofondare nella sua poltrona rosso – argento di fronte al camino per appellare un fascio di appunti e iniziare a rivederli. Il giorno dopo non voleva che la sua mente fosse distratta da nessun pensiero lavorativo.


[Fine]
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