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da Tisifone » 30/04/2012, 20:21
Temo che ora come ora, la ricerca di una parte così importante della mia esistenza possa distogliermi da quelli che sono realmente i miei doveri e le mie aspirazioni per il futuro.
Di fronte a quella spiegazione, Tisifone voltò di scatto la testa verso Irvyne, lasciando la mano a mezz’aria sulla tazza che stava per prendere. Il ragazzo non poteva sapere quanto le sue parole si adattassero alla perfezione alla situazione in cui verteva la donna in quel momento. Era stata così ossessionata dal desiderio di sapere chi fossero in realtà i suoi genitori da mettere da parte le sue aspirazioni e andarsi a rinchiudere a Howgarts, sperando che tra quelle mura secolari potesse trovare qualche indizio prezioso. Una sola cosa distingueva i due giovani Insegnati: Tisifone non era per nulla rammaricata della scelta fatta, come se fosse un prezzo giusto da pagare per ottenere un risultato, il rimpianto invece sembrava che avrebbe perseguitato Irvyne se il ragazzo si fosse lanciato in quella stessa ricerca.
Spesso ho anche immaginato che se avessi raggiunto un buon grado di notorietà, prima o poi sarebbero stati proprio loro a ricercarmi o a ricercare un contatto anche minimo, dunque per il momento ho scelto semplicemente di aspettare.
Quando lui sollevò la mano per soffocare le sue scuse, la visione di una scena passata si materializzò di fronte agli occhi della donna che istintivamente portò la testa all’indietro, per evitare un contatto tra la mano del Prefetto e le sue labbra che in ogni caso non sarebbe avvenuto perché non era nelle intenzioni del ragazzo. Resasi conto del gesto compiuto, per cercare di dissimularlo, piegò il capo di lato, strusciando la guancia sulla spalla delicatamente, come a voler togliere qualcosa di invisibile. E a quanto sembrava era riuscita nel suo intento, visto che Irvyne continuò a parlare tranquillamente, spostando l’argomento di conversazione sui suoi doveri come Prefetto.
Sono nuovo di questa tipologia di lavoro e professione, dunque mi atterrò in tutto e per tutto ai suoi consigli. Se pensa che non sia una buona idea, allora mi fiderò ciecamente e seguirò le sue direttive, mi dica per filo e per segno come devo comportarmi e cercherò di essere sempre all'altezza di tutto, mia signora.
Non esiste un manuale del buon Prefetto. Deve solo usare il buon senso, ricordarsi che per quanto possa o voglia mostrarsi amichevole deve pur sempre mantenere un certo distacco professionale, saper dosare punizioni e minacce e non avere remore a togliere punti anche se questo potrebbe farci perdere la Coppa delle Case. E per i casi più difficili può sempre consultarsi con me.
Sperava che con quelle parole potesse porre fine al discorso non perché lo considerasse noioso, semplicemente perché non c’era altro da dire: per lei fare la CapoCasa era semplicemente seguire il suo istinto e quello purtroppo non poteva trasferirlo ad altri o spiegarlo a parole. Tutto quel parlare le stava facendo venire fame ma il suo stomaco si rifiutava di mangiare qualcosa di dolce come un cornetto a metà mattinata così ci aveva rinunciato,almeno fino a quando non vide il collega scovare in mezzo a tutto quel ben di Dio della frutta. Con gesti posati allungò la mano a prendere un grappolo d’uva anche lei e iniziò a spiluccare gli acini lentamente, mentre ascoltava il ragazzo parlare di metabolismo e sport: entrambi argomenti per lei poco consoni.
Più che altro devo ammettere che ho un metabolismo molto intenso e veloce, merito probabilmente anche della mia costituzione. Fin da piccolo ero molto massiccio e ben proporzionato a livello muscolare e i medici mi hanno informato che la maggior parte delle sostanze che ingerisco vanno a nutrire le fibre muscolari e non divengono lipidi, credo si tratti di una sorta di "malattia" positiva che non reca alcun danno strutturale alla persona. Si definisce "Prosciugazione amorfica lipidica", ammetto che è un gran bel vantaggio.
Penso che non poche donne potrebbero letteralmente uccidere per avere questa strana “malattia”. Commentò con noncuranza, facendo svolazzare una mano mentre con l’altra mangiava un altro acino di uva. Non era mai stata una patita della forma fisica né si preoccupava eccessivamente quando, nei momenti di massimo stress, metteva su un paio di chili, tanto i suoi ampi vestiti tradizionali erano soliti coprire tutto. Un pensiero volò al fatto che quel giorno indossava abiti babbani parecchio aderenti, ma come giunse se ne andò senza lasciare strascichi.
In ogni caso nella squadra di Quidditch dei miei tempi a scuola ero portiere, infine negli anni successivi mi sono occupato di praticare liberamente gli sport babbani della pallavolo e del basket, entrambi molto divertenti a mio avviso, ne conosce uno dei due in particolare? Le piacciono?
Per quanto non sia la tipica donna Purosangue con i paraocchi quando si tratta del Mondo Babbano, devo dire che no, non conosco questi due sport o meglio, non più di quello che viene insegnato nei corsi avanzati di Babbanologia che a volte il Ministero organizza. Mai vista una partita o messo piede su un campo da gioco, anche se devo ammettere che il basket mi tenta.
Specificò, con una tranquillità che non le era familiare. In ogni caso parlare di sport era come parlare del tempo o delle proprie materie preferite, un terreno neutro su cui poteva anche sbottonarsi.
E per par condicio non mi interessano neanche molto gli sport magici anche se durante la scuola ho indossato la divisa di Quidditch dei draghi come cercatrice.
Aggiunse, come a voler mettere in chiaro che non c’era traccia di discriminazione nelle sue azioni.
Cattivi voti perchè la mia famiglia sentendosi molto in dovere di darmi le stesse cose che forse la mia vera famiglia mi voleva dare, quindi un'istruzione da purosangue legata al mondo magico e tutte le sua caratteristiche, lasciò andare un po' nell'ombra quello che invece era il loro reale mondo di appartenenza, così i primi tempi sono stati così. Successivamente mi impuntai io nel voler avere da loro ciò che loro potevano offrirmi, sempre e comunque voglioso di conoscenza su ogni fronte, sopratutto verso la cultura di due persone che con tanto amore e devozione si erano prese cura di me, me che non ero del loro sangue. Non importa che sia il tuo vero genitore né chi siano le persone che ti affiancano come nuova famiglia, già soltanto la loro generosità nel volersi donare ad un bambino o ad una bambina che non ha più nulla è la più grande prova di quanto siano adatti a quel ruolo... ... Beh, per lo meno questo è il mio pensiero in merito, sia chiaro!
E come poteva Tisifone dissentire su quanto esposto da Irvyne quando aveva sperimentato in prima persona le stesse sensazioni che il ragazzo le aveva appena descritto. Scoprire quel piccolo tassello della vita del suo nuovo Prefetto la spinse a guardarlo con occhi diversi, chiedendosi quante altre somiglianze ci fossero tra le loro due vite. Aprì la bocca per dire qualcosa, esprimere il suo assenso, portando ad esempio la sua famiglia adottiva atipica ma qualcosa dentro di lei la frenò. Per quanto si stesse trovando bene a parlare con il ragazzo le sembrava un po’ prematuro confidare una parte così personale e delicata della sua vita praticamente a uno sconosciuto.
In futuro forse…
Si disse, con una nota di speranza che la colpì come se fosse uno schiaffo, facendole avvertire tutto il peso della solitudine che sarebbe stata costretta a portare in futuro al Castello, ora che Nadal era andato via.
Un pensiero profondo il suo e di sicuro condivisibile.
Si limitò quindi a rispondere, sentendosi stranamente a disagio non per qualcosa che l’altro aveva detto ma per quello che le passava per la testa. Così, non sapendo cosa fare, allungò la mano di nuovo verso il tavolo per prendere una qualsiasi cosa ma il gesto fu così rapido che la manica ampia del suo mantello si impigliò nell’angolo del tavolino, facendolo traballare e apparire goffa. Con un gesto rapido di stizza si tolse il mantello, mettendo così in evidenza il completo babbano che indossava e lo scollo della camicetta su cui spiccava il suo ciondolo a forma di drago, attirando in quel modo lo sguardo del collega.
Perdonate miss Samyliak, osservavo con interesse quella splendida collana che portate, davvero delicata e pregiata. Argento forse od oro bianco? Giuro di non aver mai visto oggetto simile in molti dei negozi che ho girato per il mondo...
E’ argento, di manifattura dei goblin da quello che sono riuscita a scoprire – commentò, portandosi istintivamente la mano al collo e iniziando a giocare con il ciondolo – Dopo tanti anni sono giunta alla conclusione che sia stata fatta a posta per me… L’ho trovata sulla mia scrivania nel dormitorio dei draghi il giorno del mio diciassettesimo compleanno ma non ho mai scoperto come ci sia arrivata.
Il tono di voce era pensieroso, come se quel mistero la stesse ancora perseguitando.
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da Irvyne » 11/05/2012, 12:12
Non esiste un manuale del buon Prefetto. Deve solo usare il buon senso, ricordarsi che per quanto possa o voglia mostrarsi amichevole deve pur sempre mantenere un certo distacco professionale, saper dosare punizioni e minacce e non avere remore a togliere punti anche se questo potrebbe farci perdere la Coppa delle Case. E per i casi più difficili può sempre consultarsi con me.
Per quanto riguarda il consultarmi con lei non ne dubiti. Temo che nella maggior parte dei casi nei primi tempi sarà questa la soluzione a molti dei miei dubbi. Non ho mai dovuto infliggere punizioni o sanzioni, per questo inizialmente credo che sarà complesso, ma col tempo imparerò. La cosa sicuro è che nessuno dei ragazzi mi metterà mai i piedi in testa, questo di sicuro non lo accetterei ed ammetterei in nessun caso.
Affermò sicuro di se il ragazzo, mostrando un lato nuovo, forse maggiormente serio e meno cordiale della sua persona. Il suo modo di fare, di porsi, il suo aspetto, potevano mostrare apparentemente un carattere aperto anche alla mediazione e nella maggiore dei casi alla tolleranza, ma era chiaro anche che doveva esserci un limite ad ogni cosa, e con dei ragazzi così giovani, alcuni molto piccoli, non si poteva di sicuro pensare di avere vita facile senza mai tirar fuori il lato più forte e duro di se. Ammise quindi in accordo con Tisifone che quel lavoro presentava anche molti svantaggi, in primis quello di risultare alle volte "cattivo" o "despota" forse, ma nutriva dentro di lui la tranquillità che con accanto elementi come la sua diretta superiore, Vice Preside e Preside annesse, non avrebbe trovato problemi ad imparare al più presto come impugnare le redini del mestiere.
E' davvero una grande emozione ed onore lavorare con persone così preparate e professionali. Ammetto che non potevo capitare in un ambiente relazionale più preciso e adeguato!
Pensò fra se, nel mentre la professoressa di divinazione esponeva il suo pensiero riguardo il desiderio comune di ogni donna di possedere lo stesso malessere che era insito in Irvyne, prendendo poi un acino d'uva portandolo alle labbra molto carnose che rimasero sotto l'attenzione del ragazzo per diversi secondi. Non era affatto immune al fascino femminile, sopratutto delle donne più grandi con ancora la sensualità della giovinezza aumentata dall'essere maghi Purosangue e quindi dall'invecchiamento più lento. Possedere un dono simile significava sicuramente prolungare la propria bellezza molto di più che una normale babbana, forse era quella una caratteristica che Trigger aveva sempre ammirato nelle figure invase di potere magico, un potere che conferiva maggiore longevità agli esseri umani, ma in fondo per dar man forte ancor di più a quel concetto bastava semplicemente pensare agli elfi domestici che molto spesso riuscivano a servire famiglie anche per più di tre o quattro generazioni.
Per quanto non sia la tipica donna Purosangue con i paraocchi quando si tratta del Mondo Babbano, devo dire che no, non conosco questi due sport o meglio, non più di quello che viene insegnato nei corsi avanzati di Babbanologia che a volte il Ministero organizza. Mai vista una partita o messo piede su un campo da gioco, anche se devo ammettere che il basket mi tenta. E per par condicio non mi interessano neanche molto gli sport magici anche se durante la scuola ho indossato la divisa di Quidditch dei draghi come cercatrice.
Gli sport, che siano magici o meno, a mio avviso nella maggior parte delle casistiche insegnano all'uomo il gioco di squadra. Lei è favorevole ad esso miss Samyliak?
Una domanda che forse poteva essere reputata intima da lei, o magari no, fatto stava che Irvyne lentamente aveva deciso di sbottonarsi e cercare di trovare un dialogo e un contatto maggiore, altrimenti una collaborazione lavorativa sarebbe finita per risultare pesante a lungo andare senza un'adeguata relazione di fiducia e conoscenza tra i due colleghi, almeno a suo avviso. Nello stesso momento che stava eseguendo quel pensiero viaggiando un poco nei meandri della sua mente sempre all'opera e al lavoro sulla riflessione varia di mille e più tesi, la mente di un Astronomo insomma, la sua attenzione si era quindi spostato sull'incavo del seno della donna che custodiva preziosamente quel pendente di manifattura davvero graziosa e curata, un oggetto, quel drago, che lo condusse impunemente a permettersi un'altra domanda sempre su qualcosa facente parte strettamente di lei, ricevendo per sua fortuna una risposta senza vedersi mostrato un volto contrariato o infastidito.
E’ argento, di manifattura dei goblin da quello che sono riuscita a scoprire. Dopo tanti anni sono giunta alla conclusione che sia stata fatta a posta per me… L’ho trovata sulla mia scrivania nel dormitorio dei draghi il giorno del mio diciassettesimo compleanno ma non ho mai scoperto come ci sia arrivata.
Interessante come racconto, di gran lunga osava pensare. In fondo un oggetto giunto dal nulla la mattina di un compleanno è quasi come se fosse inerente ad una sorta di segno del destino. Il ragazzo era un tipo molto pratico e scientifico, poco incline alla riflessioni sui fattori misteriosi o fuori dal comune che non avessero una spiegazione logica, ma purtroppo la pecca e allo stesso tempo la fortuna di essere uno scienziato con la vena magica in corpo era proprio che non si poteva sentire di escludere mai niente dai pensieri e dalle ipotesi, visto che un babbano avrebbe di sicuro trovato inspiegabile come da una bacchetta potesse nascere fuoco o acqua o vento o elettricità, reputando impossibile una cosa simile, mentre di certo lui non poteva trovarsi ad essere dello stesso avviso.
Il mondo, l'universo, tutto ciò che ci circonda è ancora un grande mistero... Ammetto che più penso di sapere e scoprire e allo stesso tempo più mi sento ignorante, tutto questo mi fa percepire ignoranza ed euforia allo stesso tempo, pura follia... O forse, pura realtà! ... Uhm, un ciondolo fatto appositamente per lei donatole all'imminente uscita dalla scuola per entrare nel mondo vero, beh, che fosse...
Miss Samyliak, perdonate l'invadenza e l'insostenibile curiosità delle mie parole ma, per caso ha mai notato qualche dono o potere particolare provenire da quel pendente?
Dietro quella domanda era presente un concetto molto profondo e complesso nato proprio dalle sue ricerche nel campo dell'astronomia collegata alla mitologia, un tipo di materia cardine per chiunque si volesse avvicinare allo studio delle stelle, difatti si dice sempre che la prima cosa da fare per cominciare ad amare le stelle è contemplare il loro passato e la loro storia più affascinante e nata dalla fantasia, dunque il mito che si cela dietro ognuna di esse, costellazioni, comete, galassie e quant'altro. Irvyne Trigger era sul serio così convinto di poter far collimare un sapere come il proprio casualmente proprio per un oggetto così misterioso legato a Tisifone? Perché no?! Tanto che quelle teorie fossero state fondate su qualcosa di solido o meno, stava soltanto a lei adesso darne prova e plasmarne forma, quindi il neo docente di Hogwarts non fece altro che pendere decisamente dalle labbra della dama dagli occhi blu.
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da Tisifone » 13/05/2012, 11:07
Per quanto riguarda il consultarmi con lei non ne dubiti. Temo che nella maggior parte dei casi nei primi tempi sarà questa la soluzione a molti dei miei dubbi. Non ho mai dovuto infliggere punizioni o sanzioni, per questo inizialmente credo che sarà complesso, ma col tempo imparerò. La cosa sicuro è che nessuno dei ragazzi mi metterà mai i piedi in testa, questo di sicuro non lo accetterei ed ammetterei in nessun caso.
Tisifone commentò il discorso di Irvyne con un semplice cenno del capo, dimostrandosi d'accordo con lui, mentre i suoi occhi blu brillavano di una strana luce. Quel ragazzo si stava dimostrando più maturo e complesso di quello che poteva apparire a una prima occhiata superficiale e le sue ultime parole le avevano reso chiaro perché la Bergam l'avesse scelto come Prefetto.
Quasi quasi mi spiace per i suoi studenti. Rimarranno sconvolti quando scopriranno cosa si cela dietro questa espressione cordiale e educata
Pensò, prendendo un altro pò di frutta. Ora che le formalità erano state quasi tutte espletate e Tisifone si era arresa all'idea di avere un nuovo Prefetto al posto di Nadal, il suo stomaco le ricordava che erano passate troppe ore dalla colazione, spingendola ad approfittare del banchetto che aveva di fronte. Fece aleggiare una mano sul tavolo, indecisa su cosa prendere, ignara dei pensieri dell'altro e ignorando lo sguardo che aveva rivolto alle sue labbra. Prese quindi un piattino e vi pose alcune fette di ananas, reputando più corretto, visto che non era da sola, gustare il frutto con coltello e forchetta invece che con le mani come era solita fare.
Gli sport, che siano magici o meno, a mio avviso nella maggior parte delle casistiche insegnano all'uomo il gioco di squadra. Lei è favorevole ad esso miss Samyliak?
Il silenzio e la lentezza con cui Tisifone tagliò un pezzetto del frutto e se lo portò alle labbra poteva far pensare che non avesse sentito la domanda postale, mentre, in realtà stava solo valutando la modalità più opportuna con cui rispondere senza essere troppo brusca o netta con il suo giudizio. Masticando lentamente fissò i suoi occhi blu in quelli del nuovo Prefetto, l’espressione del viso indecifrabile, come se fossero tornati all’inizio di quella loro lunga conversazione.
No, il gioco di squadra non è qualcosa che riscuota il mio favore. Trovare persone capaci di mettere in secondo piano le proprie ambizioni, ammettere i propri punti deboli e non sbandierare i punti di forza, scendendo a compromessi non sempre vantaggiosi, è a mio avviso praticamente impossibile.
Sentenziò netta, dando l’impressione di aver riflettuto a lungo, nel corso della sua vita su quell’argomento, e aver subito anche abbastanza delusioni da non aver fiducia in esso.
Mi rendo conto certo che in alcuni casi si è costretti ad affrontare le cose insieme agli altri e quindi faccio, come si suol dire, buon viso a cattivo gioco. – e anche se non voleva essere offensiva, c’erano pochi dubbi sul fatto che in quella visione un po’ cupa della vita rientrasse anche il loro futuro rapporto lavorativo. – Non sono però così sciocca da voler rimanere ancorata nelle mie convinzioni. Diciamo solo che aspetto ancora qualcuno che mi dimostri che ho torto.
Un piccolo spiraglio il suo verso il ragazzo che aveva di fronte, come a mettere in chiaro che, pur non credendo molto nel gioco di squadra, non sarebbe partita prevenuta nei suoi confronti. Stava a Irvyne riuscire a giocare bene le sue carte. Provò quindi a mangiare un altro pezzo di ananas, ma non ebbe fortuna in quanto appena il ragazzo parlò del suo ciondolo, la sua mano lasciò la forchetta e si diresse al suo collo, a giocherellare con l’oggetto incriminato.
Miss Samyliak, perdonate l'invadenza e l'insostenibile curiosità delle mie parole ma, per caso ha mai notato qualche dono o potere particolare provenire da quel pendente?
Potere? – ripetè perplessa, come se non comprendesse il senso della domanda. Era un ninnolo, un semplice gioiello d’ornamento, perché mai avrebbe avuto dover avere dei poteri? – Non capisco cosa intende. Certo è apparso nella mia vita in maniera un po’ misteriosa ma questo non vuol dire che…
Una sensazione fugace le bloccò le parole in gola, come se sentisse, nel profondo di sé, che quello che stava dicendo non corrispondeva al vero. Piegò la testa, gli occhi fissi sul drago che pendeva sulla sua scollatura, immobile, per poi sollevare di nuovo il viso verso il collega.
A volte… ho la sensazione che pulsi… ed emani calore… ma sicuramente è una mia impressione, tant’è che non accade sempre.
E in quel momento si maledisse per non aver prestato maggior attenzione a quando quello strano fenomeno accadeva. I primi mesi che l’aveva tenuto al collo aveva sperato che fosse un dono di colei che le aveva tramandato l’amore per i draghi, la madre, che lei non fosse realmente morta e che per qualche assurdo motivo era costretta a nascondersi e in quel modo voleva farle sapere che era viva e pensava continuamente a lei. Con il trascorrere degli anni quella speranza era andata via via sbiandendo fino a perdere consistenza fino a quel momento.
Come mai questa domanda?
Chiese quindi, seria, decisa a sapere cosa stesse passando per la testa dell’Astronomo.
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da Irvyne » 21/05/2012, 17:33
No, il gioco di squadra non è qualcosa che riscuota il mio favore. Trovare persone capaci di mettere in secondo piano le proprie ambizioni, ammettere i propri punti deboli e non sbandierare i punti di forza, scendendo a compromessi non sempre vantaggiosi, è a mio avviso praticamente impossibile.
Si, in effetti osservando il comportamento e il modo di pensare della donna Irvyne non poteva certo pensare qualcosa di diverso rispetto alla veridicità del suo pensiero. Un pensiero che rispecchiava molto cinismo e realismo allo stesso tempo, dando ad intendere che Tisifone nel corso della sua vita non si era mai dovuta trovare troppo a contare sugli altri. Che quello fosse un dato positivo o negativo dipendeva solamente dalle esperienze da lei effettuate, ma l'astronomo non si sentiva ancora con tutta quella libertà da poter anche chiedere una cosa simile.
Mi rendo conto certo che in alcuni casi si è costretti ad affrontare le cose insieme agli altri e quindi faccio, come si suol dire, buon viso a cattivo gioco. Non sono però così sciocca da voler rimanere ancorata nelle mie convinzioni. Diciamo solo che aspetto ancora qualcuno che mi dimostri che ho torto.
Sentirsi tanto presuntuoso da dire con tranquillità che sarebbe stato lui quel qualcuno? No assolutamente, non poteva certo immaginare ancora la complessità dei pensieri e delle sensazioni od emozioni di Tisifone, ammettere quindi con tanta leggerezza di essere lui il ragazzo che avrebbe cambiato quelle sue convinzioni non era per nulla nelle sue intenzioni, dunque si limitò ad annuire semplicemente con espressione seria di chi accetta l'ideale altrui senza voler assolutamente contestarlo fino a che non possederà prove importanti da porre avanti.
Posso concordare con lei che nel corso del campo professionale è capitato anche a me di incontrare persone con cui dover fare coppia forzata e non esserne molto entusiasta. Il buon viso a cattivo gioco in alcuni casi è quasi d'obbligo, per quanto non sia molto nelle mie corde voler mentire al prossimo. Le chiedo quindi con cortesia, non appena avrà qualche obiezione da fare al mio metodo di lavoro oppure legato al mio comportamento verso di lei, di farmelo immediatamente presente senza remore, non sono un tipo permaloso e mi sento di esserlo ancor meno nei confronti di una persona esperta in questa zona di lavoro come lei.
Una risposta vera, sincera e pratica, esposta con un tono molto pacato ma allo stesso tempo risplendente di serenità e gentilezza. Gli piaceva parlare con lei sopratutto perchè notava trasparire dal suo sguardo un modo di fare adulto reale, non quell'adulto che si cerca di palesare come fosse una carta d'identità falsa e da stracciare. La professoressa Samyliak sapeva pienamente come svolgere i propri compiti ed essere allo stesso tempo chiara, disinvolta e abbastanza riservata da non ledere mai e poi mai lo spazio vitale altrui, delle doti davvero sorprendenti degne di poche persone che potevano per altro reputarsi dei veri e propri leader.
Avrò molto da apprendere da questa persona come tante altre in questo castello. L'importante è saper mantenere la calma e sfruttare al massimo il potenziale accumulato in questi anni, andrà tutto bene.
Successivamente l'argomento si spostò sul ciondolo portato dalla miss che stava facendo compagnia al giovane Trigger, un ciondolo molto misterioso che richiedeva una spiegazione su un suo possibile potere sul quale la donna rifletté molto attentamente nei minuti successivi, stringendolo appena facendo focalizzare l'attenzione di Irvyne proprio sugli occhi della donna, occhi concentrati e un po' straniti, come se dentro di se celasse una verità importante o forse un dubbio, più domande alle quali non aveva saputo rispondere fino ad allora. Sarebbe stato sul serio lui a trovare una soluzione a quella faccenda? Molto difficile, ma di sicuro poteva contribuire a farle avanzare qualche passo nella rivelazione di quell'enigma giovanile, quello non era escluso, adesso bisognava vedere se i pensieri e le teorie che stava covando dentro la propria immaginazione il prefetto erano abbastanza vere e degne di attenzione.
Potere? Non capisco cosa intende. Certo è apparso nella mia vita in maniera un po’ misteriosa ma questo non vuol dire che… A volte… ho la sensazione che pulsi… ed emani calore… ma sicuramente è una mia impressione, tant’è che non accade sempre. Come mai questa domanda?
Bingo, allora qualcosa c'era di strano, molto strano, ed anche molto affascinante osò pensare Irvyne. Non sorrise, no, quando cercava di riflettere su alcuni indizi portati dalla sua materia l'uomo era solito avere un'espressione seria e molto intensa. Fissava quel ciondolo in continuazione e non si lasciò affatto prendere dall'improvvisa sorpresa e curiosità, limitandosi ad annuire con una mano che carezzava il mento lentamente.
Molto molto interessante. Beh, vediamo, per risponderle potrei chiederle: conosce il mito legato alla costellazione del Dragone?
Una domanda molto particolare. Sapeva bene che non era educazione rispondere ad una domanda con un'altra ma in quel caso era pressoché d'obbligo. Attese quindi che la donna espresse la sua conoscenza sull'argomento mitologico e se avesse fatto capire di essere poco ferrata in quella materia, allora l'uomo con un sorriso accomodante e morbido avrebbe semplicemente schiarito la voce e umettato le labbra, pronto a spiegarle a cosa si riferiva elargendole la storia su quel mito lontano e passato di diversi secoli, secoli di luminescente e divina fantasia.
Le spiego in sintesi questo mito estremamente affascinante, almeno a mio avviso... Si narra che al matrimonio di Zeus e Era ci fu una gara fra tutte le gerarchie divine nell'offrire alla coppia i doni più preziosi. La Terra non aveva voluto essere da meno e regalò degli alberi da frutto molto particolari: infatti ogni primavera sui loro rami nascevano delle mele d'oro. Questi alberi erano custoditi in un meraviglioso giardino affidato a quattro ninfe, le Esperidi, le quali avevano posto a guardia del cancello d'entrata un drago con cento teste. Ogni volta che qualcuno si avvicinava al giardino con l'intenzione di rubare i pomi, le teste del drago iniziavano a gridare con cento tonalità diverse facendo fuggire via anche il più coraggioso degli uomini. Ma una delle dodici fatiche date a Ercole da Euristeo chiedeva proprio di rubare quelle mele, ed Ercole grazie al consiglio di Prometeo di farsi aiutare da Atlante e grazie ad Atlante stesso, riuscì ad uccidere il drago e a rubare le mele. Infine Era pose il drago nel cielo nella costellazione del Dragone in modo che tutti potessero ricordarlo.
Una storia davvero avvincente, almeno per quello che lo riguardava. Un drago messo alla difesa di un tesoro molto prezioso, talmente tanto che il drago possedeva una potenza tale da far bastare un suo urlo per mettere in fuga anche il più coraggioso degli eroi e guerrieri. Gli occhi scuri dell'uomo fissavano ancora quel ciondolo tenuto dalla docente di divinazione come meravigliati dalla possibilità che quell'oggetto possedesse un potere simile, ma erano ancora tutte assurde supposizioni e l'unica cosa che c'era da attendere era sopratutto il responso di lei riguardo quella folle faccenda.
Capisce insomma dove voglio arrivare? Se pensa che è stato fatto apposta per lei, potrebbe essere un dono di un parente lontano o di qualcuno che tiene molto a lei. Se davvero emana calore in determinati momenti quando non se lo aspetta, non potrebbe essere che per un qualche potere che possiede, cerca di avvertirla di qualche pericolo o di qualcosa di specifico intorno a lei? Proprio come se quel drago fosse un difensore e lei designata come la sua mela d'oro, mi spiego?
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da Tisifone » 21/05/2012, 22:44
Posso concordare con lei che nel corso del campo professionale è capitato anche a me di incontrare persone con cui dover fare coppia forzata e non esserne molto entusiasta. Il buon viso a cattivo gioco in alcuni casi è quasi d'obbligo, per quanto non sia molto nelle mie corde voler mentire al prossimo. Le chiedo quindi con cortesia, non appena avrà qualche obiezione da fare al mio metodo di lavoro oppure legato al mio comportamento verso di lei, di farmelo immediatamente presente senza remore, non sono un tipo permaloso e mi sento di esserlo ancor meno nei confronti di una persona esperta in questa zona di lavoro come lei.
Non si preoccupi non mancherò, non sono una persona che le manda a dire, come dicono i babbani.
Ribattè Tisifone come a voler tranquillizzare Irvyne. E nel caso in cui il Prefetto avesse il dubbio che la donna avesse parlato in quel modo solo per tranquillizzato, gli sarebbe bastato fare un giro per la scuola e ascoltare i pettegolezzi di studenti e, probabilmente, anche di alcuni professori per scoprire che Tisifone era solita dire sempre quello che pensava, spesso anche in maniera troppo diretta, senza preoccuparsi troppo della forma o della possibilità di urtare la sensibilità altrui, rimanendo sempre nei limiti dell’educazione. Messe in chiaro i dettagli del loro futuro rapporto lavorativo, la conversazione prese una piega decisamente personale e la curiosità spinse la donna a approfondire il discorso, invece di liquidarlo come ininfluente. Dopotutto erano anni che si interrogava sulla provenienza di quello strano ciondolo e se quello strano calore che a volte avvertiva era solo suggestione o il riflesso di un incantesimo di qualche tipo. Le sue parole, che alla proprie orecchie, risuonarono vuote e senza senso come al solito, a quanto sembrava ebbero un effetto diverso sul Grifondoro che aveva assunto un’espressione seria e posata che contrastava con la sua aria giovanile.
Molto molto interessante. Beh, vediamo, per risponderle potrei chiederle: conosce il mito legato alla costellazione del Dragone?
La domanda la spiazzò talmente tanto che non si accorse che l’altro aveva risposto alla propria domanda con un’altra domanda, cosa che in genere la faceva andare letteralmente fuori di testa. Corrucciò la fronte, come a voler esprimere il proprio sconcerto per quell’improvviso, secondo lei, cambio di argomento, mentre andava con la memoria ai suoi studi di Astronomia.
So di cosa parla in linee generali, ma credo che sentirlo raccontare da lei metterà in evidenza dettagli che sfuggono alla mia memoria.
Disse, decisa a mettere da parte il proprio orgoglio e apparire leggermente ignorante, piuttosto di perdere dettagli importanti a causa della sua supposta conoscenza in materia. E seppe di aver fatto la scelta giusta non appena il ragazzo iniziò a parlare.
Le spiego in sintesi questo mito estremamente affascinante, almeno a mio avviso... Si narra che al matrimonio di Zeus e Era ci fu una gara fra tutte le gerarchie divine nell'offrire alla coppia i doni più preziosi. La Terra non aveva voluto essere da meno e regalò degli alberi da frutto molto particolari: infatti ogni primavera sui loro rami nascevano delle mele d'oro. Questi alberi erano custoditi in un meraviglioso giardino affidato a quattro ninfe, le Esperidi, le quali avevano posto a guardia del cancello d'entrata un drago con cento teste. Ogni volta che qualcuno si avvicinava al giardino con l'intenzione di rubare i pomi, le teste del drago iniziavano a gridare con cento tonalità diverse facendo fuggire via anche il più coraggioso degli uomini. Ma una delle dodici fatiche date a Ercole da Euristeo chiedeva proprio di rubare quelle mele, ed Ercole grazie al consiglio di Prometeo di farsi aiutare da Atlante e grazie ad Atlante stesso, riuscì ad uccidere il drago e a rubare le mele. Infine Era pose il drago nel cielo nella costellazione del Dragone in modo che tutti potessero ricordarlo.
Sarà un ottimo insegnante e non avrà alcun problema ad affascinare gli studenti.
Pensò, ritrovandosi lei stessa affascinata dal modo competente e chiaro con cui Irvyne le stava spiegando il mito della costellazione del Dragone. La sua mano continuava a giocare con il ciondolo, in maniera leggermente più nervosa ora che sentiva lo sguardo del ragazzo fisso su di esso, come se lui potesse con una sola parola dirimere quel mistero che la stava ossessionando da anni. Non le passò neanche per una volta per la testa che il ciondolo fosse in corrispondenza con il solco dei propri seni, messo in evidenza dal completo babbano che indossava, e che in questo modo fosse esposto allo sguardo di Irvyne.
Capisce insomma dove voglio arrivare?
Non ne sono sicura – ammise riluttante - ho passato così tanto tempo a riflettere su di lui che ormai mi confondo da sola.
E così dicendo, si agitò non leggermente sul suo pouf, come se fremesse dall’aspettativa di sentire l’idea che passava per la testa del ragazzo.
Se pensa che è stato fatto apposta per lei, potrebbe essere un dono di un parente lontano o di qualcuno che tiene molto a lei. Se davvero emana calore in determinati momenti quando non se lo aspetta, non potrebbe essere che per un qualche potere che possiede, cerca di avvertirla di qualche pericolo o di qualcosa di specifico intorno a lei? Proprio come se quel drago fosse un difensore e lei designata come la sua mela d'oro, mi spiego?
Si certo, si era spiegato davvero bene, e quell’idea non era tanto folle come poteva sembrare a un ascoltatore esterno, considerato che lei aveva sempre sperato che ci fosse la madre dietro a quell’insolito regalo. Certo non era più una ragazzina spaurita che sperava che la madre fosse ancora viva, ma nulla avrebbe potuto impedire alla donna di acquistare il ciondolo quando era ancora viva e incantarlo in modo da farglielo avere il giorno del suo diciassettesimo compleanno.
La sua spiegazione mi sembra plausibile e non mancherò di metterla alla prova, annotando ogni qual volta diventerà caldo.
Disse ad alta voce, ringraziando Irvyne con qualcosa che era leggermente più caldo di un semplice sorriso di cortesia.
E me lo lasci dire, credo che sarà un ottimo insegnante.
Non riuscì a evitare di lodare il suo modo di spiegare, anche se lo fece in maniera pacata.
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da Irvyne » 15/06/2012, 17:39
Una teoria per certi versi campata in aria, a tratti inutile se si andavano a considerare tutti i prodigi magici che invece quel talismano poteva provocare, avvolto in quell'aura di mistero che lentamente aveva fatto sorgere dubbi e domande nella mente del suo possessore: Tisifone. Irvyne Trigger utilizzava per lo più conoscenze date dalla sua materia, uno strano colpo di fortuna sarebbe stato quindi, se quello che lui intendeva fosse realmente vero, ma in fondo mai dire mai. La donna si fece notare piuttosto affascinata dal suo racconto mitologico, questo piacque all'uomo che comunque aveva sempre preferito aumentare l'interesse verso la propria passione nel prossimo piuttosto che annichilirla annoiando più che mai.
La sua spiegazione mi sembra plausibile e non mancherò di metterla alla prova, annotando ogni qual volta diventerà caldo. E me lo lasci dire, credo che sarà un ottimo insegnante.
Chinò il capo appena un istante, a dimostrare il suo iniziale breve imbarazzo per aver ricevuto quel complimento da una persona di grado superiore e che per altro lo conosceva da pochissimo tempo. Tornò comunque subito più serio in viso e lasciò intendere annuendo con il capo che ringraziava la donna per la fiducia e l'attenzione, alla fine nessuno la costringeva a seguire il suo ragionamento in nessun senso e modo, eppure lei lo aveva fatto. Ciò poteva significare una maggiore propensione al feeling lavorativo e umano fra loro due, un punto di partenza, un trampolino di lancio insomma davvero notevole per due individui che da quel mattina in poi avrebbero dovuto cominciare a collaborare seriamente per far crescere una casata così importante e gloriosa come quella creata da Godric molti secoli prima.
Lei è fin troppo gentile miss Samyliak. Confido che potrà darmi un giudizio più accurato dopo aver assistito alla mia prima lezione. Anzi, mi lasci dire lei, pretendo assolutamente che faccia da presenza onoraria al mio primo approccio scolastico con i ragazzi.
Era sincero. Anche se si trattava del suo primo tentativo, non esitò un solo secondo nell'invitarla. In parte per semplice necessità di avere un suo parere obiettivo del suo modo di spiegare l'argomento di lezione a dei giovani, e in secondo luogo perché forse percepiva che la sua figura potesse rappresentare per lui una sorta di esempio a sprono a dare il meglio fin dall'inizio, per poi proseguire ed andare avanti con le sue gambe, lasciandosi prima avviare da qualcuno di saldo e molto sicuro come era la docente di Divinazione. Le lancette dell'orologio proseguivano nel loro incedere e per quanto fosse strano che il tempo volasse quando si passava una bella compagnia, bisognava dire che era pura verità. Si, vero, i programmi per la donna erano inizialmente sfumati, ma forse aveva altre mansioni da svolgere oltre al fatto che lui poteva già cominciare a farsi dare qualche incarico per iniziare ad entrare meglio nell'ottica di come svolgere il lavoro da quel momento in poi.
Bene, immagino che proseguire a stare qui non giovi alla sicurezza della casata. Qualcuno sarà comunque rimasto per il weekend, sarebbe meglio se mi desse qualche compito da eseguire così che le possa togliere qualche problema e grana nel mentre svolge i compiti che si era precedentemente fissata. Non intendevo affatto rovinarle alcun piano, solo che ho gradito molto conversare con lei, quindi la prego, se voleva allontanarsi dal castello, faccia pure, mi dica solo cosa fare e lo eseguirò nel miglior modo possibile.
Ci teneva sul serio a fare in modo che la sua superiore si sentisse libera di portare avanti i propri impegni senza alcuna castrazione di intenti. Irvyne era nuovo, certo, aveva poca esperienza, ma credeva fermamente nel rispetto reciproco della vita altrui, quindi perché dover bloccare quella di Tisifone se si era tanto impegnata per fare in modo di liberarsi qualche ora? Così, se lei avesse accettato di lasciarlo andare assegnandogli qualche impiego, il nuovo prefetto si sarebbe alzato in piedi facendo un inchino verso la donna allontanandosi di qualche passo, non dimenticandosi ovviamente di mantenere il contatto visivo con lei per non risultare sgarbato.
Io la ringrazio ancora per la piacevole mattinata da lei dedicatami, è stato un vero piacere poter intrattenere un rapporto discorsivo con lei, non avrei potuto desiderare di meglio per il mio primo incontro e colloquio informale ad Hogwarts. Le auguro un piacevole e sereno weekend miss Samyliak, ci vedremo comunque in giro per i corridoi e presso gli alloggi per gli insegnanti. Arrivederci e per qualsiasi cosa, bisogno, aiuto, intervento, non esiti assolutamente a contattarmi, buona giornata!
A prescindere quindi da ogni evenienza per quel fine settimana, il ragazzo, docente di Astronomia si sarebbe quindi allontanato dall'ufficio della collega divinante, dirigendosi ancora una volta verso i suoi alloggi per proseguire con lo smistamento dei bagagli e delle valige ed in seguito anche presso la sala comune della propria casata per iniziare un primo approccio con gli studenti, per pensiero suo utilissimo per cominciare ad entrare dentro la loro quotidianità, abitudine e magari possibilmente anche simpatia.
Sarà sicuramente un impiego carico di responsabilità, doveri e difficoltà. Sono cose alle quali però sono abituato, ce la farò, anche perché a differenza degli altri lavori svolti, questo è decisamente il più emozionante.
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da Tisifone » 15/06/2012, 19:21
La teoria di Irvyne poteva essere corretta o rivelarsi una totale bufala, in ogni caso c’era un solo modo per scoprirlo e cioè metterla alla prova. E testarla a Tisifone non avrebbe comportato nessuno sforzo, se non forse il prestare una maggiore attenzione al ciondolo che tanto rappresentava già di suo una piccola ossessione per la donna. Esaurita la conversazione sul suo piccolo gioiello, Tisifone si era sentita in dovere di esprimere ad alta voce la sua opinione sul futuro del ragazzo come Insegnante e quel complimento sincero l’altro rispose in maniera equilibrata, con un semplice cenno del capo, guadagnando un sacco di punti agli occhi della Divinante, che, si sapeva, odiava gli eccessi e l’esuberanza senza motivo. Se continua così forse lavorare con lui non sarà necessariamente un calvario.Pensò Tisifone, decisa a far buon viso a cattivo gioco, dando al nuovo Prefetto la possibilità di farle vedere quanto vale prima di fare irruzione nell’ufficio della Preside a chiederle di liberarla da quell’ennesimo fardello. Perché alla luce della chiacchierata che si erano appena fatti forse il Signor Trigger non sarebbe stato poi il peso che si era immaginata all’inizio. Lei è fin troppo gentile miss Samyliak. Confido che potrà darmi un giudizio più accurato dopo aver assistito alla mia prima lezione. Anzi, mi lasci dire lei, pretendo assolutamente che faccia da presenza onoraria al mio primo approccio scolastico con i ragazzi.Non si confonda Signor Trigger. Io non sono gentile, solo oggettiva. - lo corresse con un tono di voce serio, che non lasciava trasparire alcuna intonazione particolare – Presenzierò volentieri alla sua prima lezione… e non lesinerò i commenti negativi se non dovessi trovare pressoché perfetto il suo approccio con i ragazzi.Aggiunse, sempre con lo stesso tono atono, ma con una luce quasi minacciosa negli occhi. Ognuno nella scuola aveva il proprio metodo di insegnamento e si rapportava agli studenti in maniera differente, ma vi erano degli standard che non potevano essere disattesi e lei pretendeva da chiunque indossasse i colori rosso – oro massima efficienza e rispetto di quegli standard. Bene, immagino che proseguire a stare qui non giovi alla sicurezza della casata.Annuì compita, meravigliandosi di come il tempo fosse passato in maniera veloce e anche abbastanza piacevole, un altro punto a favore della Preside e della sua capacità non solo nello scegliersi i collaboratori, ma anche nell’affiancarli gli uni agli altri. Qualcuno sarà comunque rimasto per il weekend, sarebbe meglio se mi desse qualche compito da eseguire così che le possa togliere qualche problema e grana nel mentre svolge i compiti che si era precedentemente fissata. Non intendevo affatto rovinarle alcun piano, solo che ho gradito molto conversare con lei, quindi la prego, se voleva allontanarsi dal castello, faccia pure, mi dica solo cosa fare e lo eseguirò nel miglior modo possibile.
In effetti si, quella mattina si era svegliata con l’intento di passare il week – end a Londra tra shopping e concerti jazz, rimandando alcune attività da CapoScuola alla domenica sera, ma ora poteva approfittare del suo nuovo Prefetto per liberarsi di un po’ di incombenze e metterlo contemporaneamente alla prova. Io sarò di ritorno per domani pomeriggio sul tardi… - iniziò a dire, in modo da tranquillizzare l’altro che il tempo che l’avrebbe lasciato solo non era poi molto, per sua sfortuna – B isognerebbe fare delle ispezioni a campione tra i ragazzi del settimo anno che hanno passato la giornata fuori, di sicuro ne approfitteranno per introdurre al Castello qualcosa di illegale. – scosse la testa pensando a quanto erano sciocchi gli studenti a pensare che essendo quello il loro ultimo anno a scuola lo Staff fosse più propenso a chiudere un occhio sulle loro bravate - Non mi interessa se hanno i M.A.G.O. o se perdiamo la Coppa delle Case, ogni oggetto illegale vale una punizione – specificò, giusto per evitare disguidi con eventuali comportamenti diverse tra i Prefetti delle altre Casate - E poi dovrebbe fare un piccolo controllo nel bagno comune su alla Torre… Temo che i ragazzini del terzo anno stiano architettando un qualche scherzo di cattivo gusto ai danni delle loro compagne.E quello era tutto perché, per fortuna di Irvyne quella sera Tisifone non era di ronda, non si sarebbe mai assentata in quel caso, e quindi per quel che la riguardava poteva avere il sabato sera libero. Quando lui si alzò lei si limitò a osservarlo dal basso, sostenendone lo sguardo. Io la ringrazio ancora per la piacevole mattinata da lei dedicatami, è stato un vero piacere poter intrattenere un rapporto discorsivo con lei, non avrei potuto desiderare di meglio per il mio primo incontro e colloquio informale ad Hogwarts. Le auguro un piacevole e sereno weekend miss Samyliak, ci vedremo comunque in giro per i corridoi e presso gli alloggi per gli insegnanti. Arrivederci e per qualsiasi cosa, bisogno, aiuto, intervento, non esiti assolutamente a contattarmi, buona giornata!Il piacere è stato reciproco anche se inaspettato - rispose lei, con una sincerità disarmante – Arrivederci Signor Trigger e buon week – end anche a lei.E una volta che il ragazzo fosse uscito dal suo ufficio, Tisifone fece evanescere i resti della colazione e sistemò di nuovo le pergamene su cui stava lavorando sul tavolino basso. Lanciò un’occhiata all’orologio e sospirò, stanca. Probabilmente avrebbe dovuto ridurre il tempo da dedicare allo shopping. [Fine]
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da Tisifone » 18/06/2012, 21:05
[Mercoledì – ore 18.00 – 3 giorni dopo la dimissione dall’Infermeria] Per quanto si attenesse in maniera scrupolosa alle indicazioni della Vilvarin a tre giorni dalla sua uscita dall’Infermeria, Tisifone non si sentiva ancora del tutto in forma. Camminava certo, ma ancora non poteva sostenere un’intera ronda senza avvertire la pelle delle cosce tirare in maniera fastidiosa, e per quanto riusciva a stare seduta ancora le era preclusa la gioia di godere dei pouf che aveva disseminato per il suo ufficio, per non parlare di quanto si stava rivelando essere scomoda la poltrona della sua scrivania. Nonostante tutti questi disagi, però, la donna aveva insistito così tanto nel voler tornare alla sua normale routine lavorativa che alla fine Lucas aveva dovuto abbozzare e lasciarla uscire dai suoi alloggi in cui l’aveva praticamente segregata per essere sicuro che riposasse e non si strapazzasse troppo. Così quel pomeriggio aveva approfittato dell’ora d’aria che le era stata concessa dal suo amorevole e iperprotettivo compagno per passare nel suo ufficio e sistemare alcune pergamene su cui stava lavorando prima che il Mezzo Drago la facesse arrosto. Non si era dimenticata del suo proposito di incontrare Stone per cercare di fargli dimenticare qualche dettaglio dello scontro di cui era stato testimone, ma aveva deciso di rimandare a quando fosse tornata completamente in forze. Chissà Monique come sta…Si chiese, appellando un tomo dalla libreria e prendendolo al volo, dondolando all’indietro. Per stare comoda, infatti, aveva trasfigurato la sua poltrona in una comodissima sedia a dondolo che le rendeva sopportabile il dolore latente alla schiena. Non aveva avuto modo di incontrare sua cugina ,ma il non averla vista in Infermeria quando aveva riacquistato abbastanza lucidità per guardarsi intorno le aveva fatto ben sperare che stesse bene. Di sicuro Vastnor si sarà preso cura di lei in maniera esemplare.Pensò ironica, ricordando le parole di Lucas, e con una punta di risentimento nei confronti del Professore di Difesa. Non si era dimenticata di quello che aveva visto mesi prima a Notturn Alley né delle discussioni accese che si erano consumate successivamente a casa sua dopo quella sera.
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da Monique » 18/06/2012, 21:57
Dopo aver parlato con Demetri, Monique non aveva più avuto modo di vedere la cugina e sincerarsi delle sue condizioni: aveva lasciato l'Infermeria col professor Turner, così le aveva detto Lindë, e la cosa l'aveva un po' stranita. Da quando i due erano così amici?
Sento odore di flirt...
Si disse la donna con un sorrisetto, pensando che in realtà lei era l'ultima ad avere il diritto di parlare vista la sua relazione segreta con Sandyon, messa a dura prova da ciò che era successo nella Foresta: l'uomo infatti le era rimasto sempre accanto, possibile che non avesse destato sospetti? Certo, con Irvyne aveva usato la scusa dell'amicizia, ma c'era il pericolo che qualcun altro non se la bevesse.
Dovremo stare ancora più attenti da adesso in poi...
Pensò Moni con un sospiro mentre arrivava di fronte all'ufficio della donna e bussava leggermente, attendendo il permesso per entrare prima di aprire la porta con un piccolo sorriso.
Professoressa Samyliak... - la salutò formalmente, caso mai qualche studente avesse deciso di passare da lì proprio in quel momento - Posso?
E se Tisifone avesse acconsentito, si sarebbe chiusa la porta alle spalle con un sospiro di sollievo, sollevata di non dover più recitare la commedia ed ampliando il suo sorriso facendolo arrivare a contagiare gli occhi.
Come stai? La Vilvarin mi ha detto che ti ha raccomandato riposo assoluto... anche a me ha detto la stessa cosa.
Un po' in imbarazzo forse, ma per lei era come se il tempo non avesse cambiato niente: erano sempre cugine e, prima di tutto, amiche... no?
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da Tisifone » 19/06/2012, 12:47
Si sentiva un po’ ridicola seduta sulla sua sedia a dondolo circondata da leggii, tavolini e tomi che volavano attraverso la stanza da lei alla libreria, una piuma prendiappunti che scribacchiava velocemente ogni suo commento, ma era relativamente sicura che nessuno sarebbe andata a cercarla nel suo ufficio a quell’ora. I pochi studenti attenti che seguivano le sue lezioni erano in vacanza forzata insieme a lei per tutta la settimana e Irvyne sembrava riuscire a gestire la Casata con la precisione di una Caserma babbana, cosa questa che lei non poteva evitare di apprezzare.
Certo si comporta più da gentiluomo che da ufficiale, ma l’importante sono i risultati che sembrano essere soddisfacenti.
Pensò la donna, sorridendo per quel complimento che di sicuro il suo povero Prefetto non avrebbe mai avuto il piacere di sentirle pronunciare.
TOC TOC!
Il leggero bussare la fece trasalire tanto che un libro, fortunatamente piccolo, cadde a terra mentre la piuma si fermava a mezz’aria voltandosi a destra e a sinistra in attesa di riprendere il suo lavoro.
Non è ancora terminata la mia ora d’aria…
Si lamentò lanciando un’occhiata all’orologio posto sul muro sopra la porta, convinta che si trattasse di Lucas che era venuta a prenderla per scortarla a cena.
Avanti.
Disse quindi, con un tono di voce guardingo, considerato che poteva essere chiunque, rimanendo leggermente sorpresa quando nel vano della porta comparve la VicePreside con un sorriso gentile in viso.
Professoressa Samyliak... Posso?
Il modo formale con cui Monique le si rivolse le fece inarcare virtualmente un sopracciglio, mentre la sua espressione restava impassibile: era stata proprio lei a insistere a mettere da parte uno stile di conversazione formale, considerandolo pressocchè ridicolo visto il legame che le legava, e questo suo cambio di registro poteva significare tutto o nulla. Poteva essere semplice precauzione nel caso fosse passato qualcuno in corridoio, oppure una scelta di campo suggerita dagli eventi di cui erano state partecipe nella Foresta Proibita.
Professoressa Vireau – rispose quindi a tono, fredda e distaccata come al solito – Come potrei impedirle di entrare? – aggiunse, ironica, sottolineando come il suo ruolo di VicePreside le dava praticamente il diritto di accedere ovunque nella Scuola – Si accomodi dove più la aggrada.
Concluse, spostando lo sguardo dai suoi adorati pouf alla poltrona posta accanto alla sedia a dondolo di fronte alla scrivania. Quando la ragazza tirò un sospiro di sollievo, Tisifone il sopracciglio lo inarcò realmente, chiedendosi cosa dovesse mai dirle di così importante da sentirsi addirittura sollevata per il fatto che l’aveva invitata a entrare.
Come stai?
Cambio di registro, sorriso reale di contentezza per essere lì, postura rilassata: non era cambiato nulla nelle intenzioni della docente di Incantesimi di provare a essere amiche reali oltre che cugine sulla carta.
Troppi intrighi… resterà all’interno della Scuola qualcuno con cui non avrò un rapporto doppio?
Si chiese, pensando distrattamente che Demetri sarebbe stato molto fiero di lei e del modo in cui stava gestendo quella sua improvvisata doppia vita, anche se sarebbe inorridito sapendo da chi era popolata: un Tassorosso e sua cugina.
La Vilvarin mi ha detto che ti ha raccomandato riposo assoluto... anche a me ha detto la stessa cosa.
Cammino sulle mie gambe e la schiena regge il mio peso anche se la pelle e i muscoli tirano ancora nei momenti meno opportuni. Ma è più di quello che mi aspettavo quando ho sentito le fiamme avvolgermi le carni. – rispose sempre con tono atono, come se stesse parlando del tempo - Quello che mi sta realmente uccidendo e il riposo forzato che la Vilvarin mi ha imposto.
Obbligo che lei stava cercando in ogni modo di aggirare, rispettando i limiti del suo corpo ma non del suo spirito e della sua magia.
Cosa ti ha costretta in Infermeria? – chiese quindi, sorvolando sul come si sentisse visto che lo vedeva da se che stava bene. Forse un po’ di stanchezza le appesantiva il viso, ma poteva anche essere una sua impressione – Non mi sembrava che il Mezzo Drago ti avesse colpito.
Le era anche sembrato di svenire dopo che la creatura era volata via, ma aveva dei ricordi frammentati di quei momenti quindi poteva benissimo essersi persa qualcosa.
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