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Ingresso Giardino

Messaggioda Melia » 08/07/2014, 15:01

[1° Agosto 2108 - ore 9.32]


Vado a fare il mio solito giro di ricognizione… a dopo amore!

Era bello non doversi più nascondere nel timore che qualcuno li scoprisse: non che si baciassero spesso in pubblico - preferivano tenere le loro effusioni per i momenti privati - ma almeno ora nessuno poteva dire loro qualcosa se si tenevano per mano, perché non erano più un'alunna e un professore, bensì un docente e la sua assistente; non aveva smesso, infatti, di affiancarlo durante le lezioni, anche se poteva essere meno presente di prima a causa del suo lavoro al di fuori della scuola che le rendeva più difficile anche occuparsi pienamente della Casata Serpeverde. Quando poteva, però, Melia tornava lì, nel luogo dove aveva conosciuto le due persone più importanti della propria vita - Dylan e Zephyr - e riprendeva le sue vecchie mansioni, quelle che era solita svolgere prima dei M.A.G.O.: quella mattina, ad esempio, dopo essere stata col fidanzato ed averlo lasciato andare, a malincuore, a lezione, la Herbert aveva deciso di uscire in giardino a controllare che tra gli studenti intenti ad oziare non ci fosse qualcuno che aveva deciso di saltare l'ora in classe a sgobbare sui libri per dedicarsi invece ad un po' di relax proibito in un orario poco consono al suo programma di lezione.
Per l'Aberrazione, un look estivo che ovviamente si sposava alla perfezione con le sue curve: una maglietta a maniche corte bianca che esaltava benissimo la sua pelle abbronzata - visto che ultimamente aveva preso un sacco di Sole nella casa di Dylan - degli shorts di jeans chiari e delle scarpe da ginnastica basse e leggere color carta da zucchero; capelli sciolti sulle spalle con una mollettina a tirare indietro il ciuffo più corto della fronte, ed occhi dal taglio verticale che, come sempre, ipnotizzavano chiunque incrociasse il suo sguardo.

Immagine


Sorrideva, quando passava in mezzo ai ragazzi che, naturalmente, le sbavavano dietro, lasciando che l'ammirassero visto che tanto - essendo lei di proprietà pubblica di Dylan Connor - non potevano aspirare a nulla di più da lei, ancheggiando con naturalezza mentre verificava che non ci fosse nulla di anomalo tra gli studenti presenti.
In realtà qualcosa di anomalo c'era, ma non veniva dagli alunni che la circondavano… bensì da un ragazzo, un ragazzo speciale, che ad un certo punto le comparve davanti: non era uno studente della scuola, e normalmente Melia l'avrebbe liquidato piuttosto in fretta… ma ciò che sentì a livello fisico la convinse a comportarsi in maniera diversa.
Quella chimica che si era messa ad aleggiare tra loro era la stessa che sentiva con Zephyr o con Dylan, la stessa che solo le Aberrazioni potevano avere… dunque lui era uno di loro.

Melia Herbert, dico bene?
E' un vero piacere conoscerti, qua la mano…


Chiedi anche conferma per qualcosa di così ovvio?

Perché se si era presentato lì per cercare lei, conscio di cosa fosse, non c'erano dubbi sul fatto che fosse proprio la greca la persona che lo sconosciuto stava aspettando.
Gli strinse la mano, riuscendo a controllare il desiderio artificiale e chimico per lui perché, senza offesa per lo sconosciuto, ma Zephyr l'attirava molto di più grazie alla sua partizione vampiresca, e se riusciva a resistere al bel Kenway…
Decise di seguirlo, più che altro per capire cosa volesse esattamente da lei, lasciando che fosse proprio l'altro a decidere dove andare: aveva i sensi allerta, naturalmente, ma era dell'idea che tra simili difficilmente ci si volesse far del male; in fondo, per lei, Zephyr e Dylan, la priorità era sempre stata proteggersi il culo e pararselo a vicenda, quindi le veniva spontaneo pensare che anche con questo tizio nuovo sarebbe stato lo stesso.

Il mio nome è Venser Laghoon, una new entry che porta il vostro gruppo dei Fantastici 3 ad un bel Fantastici 4.

Venser, ecco il nome del ragazzo, un nome che Melia era convinta di aver sentito/letto da qualche parte seppur non ricordasse bene dove: si erano fermati piuttosto lontani dal resto degli studenti, in una zona tranquilla dove poter parlare senza timori anche se, per Melia, persino gli alberi di Hogwarts potevano avere le orecchie.

In realtà ci sarebbe anche la Fantastica quinta, ma non è qui oggi; quello curioso di conoscerti ero io.
La mia dote modificata, alterata e potenziata è la vista... sono un po' il socio ideale di Zephyr Kenway!


E come mai hai sentito il bisogno di venire a presentarti?

Gli domandò Melia, non polemica o stizzita nella voce, al massimo curiosa e perplessa di capire quale fosse stata la necessità dell'altro a spingerlo a presentarsi lì, di fronte a lei: dopotutto, i "Fantastici 3" non lavoravano da tempo per la Setta, e questo in teoria Venser avrebbe dovuto saperlo… a meno di essere lontano da quell'Organizzazione quanto loro.

Semplice desiderio di conoscere i tuoi simili?

Chiese ancora, incurvando le labbra in un lieve sorriso divertito.
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Messaggioda Venser » 10/07/2014, 23:20

Chiedi anche conferma per qualcosa di così ovvio?

Proprio ovvio non è, alla fine, lo sai quante altre ragazze con occhi come i tuoi girano per il mondo?

Ironia all'ennesima potenza ed anche un pizzico di istinto amichevole, quello del Tenente dei Sicari, quando le prese la mano e la strinse, facendole riconoscere che era uno dei loro, anche se per il momento non poteva darle la certezza di essere un alleato e non un nemico.
Melia aveva delle caratteristiche alquanto particolari: una voce molto calda, una stretta vigorosa ma allo stesso tempo morbida, uno sguardo intenso non solo per il suo potere e la sua natura ma anche per il suo carattere, senza poi dimenticarsi di uno spiccato autocontrollo che le permetteva di non rimanere rigida di fronte alla conoscenza di una persona per lei potenzialmente pericolosa.
Conscia delle proprie capacità? Sicura di avere sempre un asso nella manica? Oppure soltanto un coraggio non indifferente?
In tutti e tre i casi, si trattava di una somiglianza ben più che palese con la cugina, più rude ma in sostanza fatta della stessa identica pasta.
Camminarono fino ad una zona più fitta del giardino, raggiungendo una sorta di fontana. Lì Venser si mise comodo e le spiegò quasi all'istante chi fosse, cosa fosse in grado di fare e la presenza di un'altra Aberrazione oltre a lui non presente però quel dì per fare conoscenza.

E come mai hai sentito il bisogno di venire a presentarti?
Semplice desiderio di conoscere i tuoi simili?


Devo ammettere di si, o almeno, "si" per circa l'80%...
Abbiamo studiato i vostri fascicoli per diverse settimane nel corso del nostro addestramento al quartier generale.
Sappiamo vita morte e miracoli sul vostro conto, ma tutto scritto, tutto poco vissuto.
Ero sinceramente curioso di trovarmi faccia a faccia con alcuni di voi... E poi...


Qui Venser si fece poco poco più serio, ma non perché stesse per dire qualcosa di brutto o spiacevole, ma solo perché gli andava di far capire che per lui da quel momento in poi si andava prendendo una conversazione che gli stava a cuore, che gli premeva particolarmente.
Era consapevole che se il Caporale avesse saputo di quella sua idea probabilmente l'avrebbe ucciso o peggio... non gli avrebbe più rivolto la parola, ma per Laghoon valeva la pena tentare, valeva la pena scoprire qualcosa di più a proposito di una certa questione familiare in sospeso.
Voleva comprendere se ci fosse una sorta di odio represso e per quale motivo, eventualmente, esistesse. Melia alla fin fine era l'unica in grado di dargli le risposte che cercava e se casomai il suo "piano" fosse andato a buon fine (meglio dell'ipotizzato) allora avrebbe garantito a Nylea un contatto in più con una persona facente parte del suo albero genealogico, una persona coetanea e magari con la quale condividere ogni tanto una chiacchiera, un pomeriggio o una cena. Quelli erano tipici comportamenti che facevano subito intendere a Venser quanto si fosse affezionato a lei senza nemmeno accorgersene.

... E poi volevo parlare in particolare con te perché... Ho avuto modo di conoscere tua cugina.
So di certo che io e te non siamo amici ed anzi, possiamo definirci poco meno di estranei da neanche dieci minuti.
Ma vorrei ugualmente sapere come mai, al tempo, la tua famiglia rifiutò la sua adozione considerando che, in base a quello che ho visto nel tuo fascicolo, era ed è tutt'oggi piuttosto benestante.


Naturalmente stringere la mano anche a Dylan Connor o Zephyr Kenway sarebbe stato un onore ed un piacere, ma per ora Venser si trovava a mettere davanti alle sue priorità Nylea Herbert, con la quale di sicuro non è che avesse una relazione esistente o qualcosa di simile, ma caspita se le faceva il filo in maniera spietata, un filo ogni tanto ricambiato e ogni tanto mandato a quel paese, per non essere volgari.
Tra loro esisteva una specie di connessione un po' chimica e un po' caratteriale, ma per il Caporale non era semplice rapportarsi ad un altro essere umano di sesso maschile che non fosse il Capitano Darksteel. Bisognava avere tantissima pazienza con lei e all'Aberrazione di sicuro non mancava.
Guardando di sfuggita le mani di Melia, anche senza il potere Venser comprese all'attimo che non condividevano per nulla la passione per il tiro con l'arco. La minore delle Herbert le curava minuziosamente, forse con creme o altri prodotti simili e non si fermava a quello le loro differenze più palesi: unghie smaltate trasparenti e french manicure, la pelle emanava un odore di cioccolato bianco e frutti rossi, mentre invece la maggiore si lavava sempre con bagnoschiuma neutro perché preferiva che il corpo avesse un profumo naturale, possibilmente di boschi e foreste.
Ora che ci stava sul serio riflettendo: avrebbero mai potuto instaurare un buon rapporto e un buon dialogo quelle due?
Beh, la speranza era l'ultima a morire e poi non si poteva mai sapere quali sorprese potessero riservare due ragazze così misteriose.

Credimi, non voglio farmi gli affari tuoi, c'è una buona ragione per la mia domanda.
Nutro un affetto particolare per tua cugina e... mi piacerebbe solo che avesse quante più persone amiche possibili nella sua vita.
Lei non lo ammetterebbe mai ma sono sicuro che le mancano.
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Messaggioda Melia » 11/07/2014, 15:30

Proprio ovvio non è, alla fine, lo sai quante altre ragazze con occhi come i tuoi girano per il mondo?

D'accordo, sì, era un tipo simpatico… almeno questo, per ora, poteva concederglielo: ciò non voleva certo dire che si fidasse di lui o che lo avesse automaticamente inserito nella sua lista di amicizie; lei, Zephyr e Dylan erano una squadra, e di scombinarne l'equilibrio non le andava molto. Tuttavia potevano anche essere semplicemente esseri simili, persone che sapevano di potersi chiedere aiuto vicendevolmente in caso di bisogno senza aspettarsi chissà quale rapporto stretto… sempre meglio che essere nemici, comunque, non ora che la Setta sembrava - fortunatamente - essersi dimenticata di loro.
In ogni caso, Melia e Venser si spostarono da lì per raggiungere una zona più interna del giardino e dunque più intima, dove poter parlare con più serenità e meno timore che qualcuno potesse sentirli: lì, la Herbert domandò subito a Laghoon il perché di quella visita improvvisa, e se dietro ci fosse solo la volontà di voler conoscere altre Aberrazioni come lei.

Devo ammettere di si, o almeno, "si" per circa l'80%...
Abbiamo studiato i vostri fascicoli per diverse settimane nel corso del nostro addestramento al quartier generale.
Sappiamo vita morte e miracoli sul vostro conto, ma tutto scritto, tutto poco vissuto.


E cosa vi hanno detto al quartier generale sulla nostra tendenza a non vivere in funzione di ciò che vuole la Setta?

Domandò a bassa voce, curiosa e forse ancora all'erta: dopotutto, se davvero lui e l'altra ragazza avevano studiato i loro fascicoli, sapevano bene che nessuna tra le prime tre Aberrazioni smaniava per eseguire gli ordini, e che tutti cercavano di vivere la loro vita senza farsi condizionare dall'Organizzazione che li aveva modificati.

Ero sinceramente curioso di trovarmi faccia a faccia con alcuni di voi... E poi…

Poi?

... E poi volevo parlare in particolare con te perché... Ho avuto modo di conoscere tua cugina.

… capisco.

So di certo che io e te non siamo amici ed anzi, possiamo definirci poco meno di estranei da neanche dieci minuti.
Ma vorrei ugualmente sapere come mai, al tempo, la tua famiglia rifiutò la sua adozione considerando che, in base a quello che ho visto nel tuo fascicolo, era ed è tutt'oggi piuttosto benestante.


Cominciamo col dire che non ho nessun obbligo di dover giustificare le scelte della mia famiglia a te - replicò lei, perché in fondo forse solo con Nylea si sarebbe sentita in dovere di dirle le cose come stavano - Ed inoltre non sono stata io a rifiutare la sua adozione, bensì i miei genitori, quindi non è a me che dovresti porre la tua domanda indiscreta e piuttosto sfacciata.

Aggiunse, piuttosto irritata nel sentirsi porre certe domande personali da uno sconosciuto, anche se c'era un motivo ben preciso dietro quei quesiti - come lui stesso confermò poco dopo.

Credimi, non voglio farmi gli affari tuoi, c'è una buona ragione per la mia domanda.
Nutro un affetto particolare per tua cugina e... mi piacerebbe solo che avesse quante più persone amiche possibili nella sua vita.
Lei non lo ammetterebbe mai ma sono sicuro che le mancano.


Di sicuro sono la persona meno adatta per esserle amica… - replicò Melia, incrociando le braccia al petto con un gesto lento e fluido delle braccia - Comunque l'unico motivo per cui i miei genitori non hanno voluto adottarla, è stato per proteggerla: non volevano che qualcuno facesse a Nylea ciò che è stato fatto a me… e a te.

Già, nessun odio verso quella bambina, nessun rancore verso i genitori di lei, al contrario, la volontà di tenerla lontana da un mondo oscuro che si era già preso la figlia, e che forse non avrebbe risparmiato nemmeno la nipote se l'avesse avuta a portata di mano.

Se mia cugina vuole degli amici, è meglio che se li faccia tra le persone normali, e non tra quelli come noi. La persona che amavo ha già pagato il prezzo del suo sentimento per me, e vorrei evitare che accadesse di nuovo.
Questo è tutto.


E cioè no, non avrebbe avuto voglia di parlarne ancora.

Comunque se volevi davvero conoscerci, forse vuoi che ti vada a chiamare anche Zephyr e Dylan, no?
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Messaggioda Venser » 11/07/2014, 23:21

E cosa vi hanno detto al quartier generale sulla nostra tendenza a non vivere in funzione di ciò che vuole la Setta?

Che non è assolutamente consigliata la frequentazione con nessuno di voi.
Peccato che io e la mia amica siamo davvero poco avvezzi a seguire i consigli di chi ci usa e trasforma come fossimo oggetti.


Non una particolare sofferenza nel tono, anzi, era abbastanza sorridente mentre parlava, segno che nessuno dei due, né lui né Isabelle vivevano quella condizione in modo troppo pesante come poteva essere stato per Zephyr a suo tempo.
Sapevano che ormai dovevano farci l'abitudine, comprendere che non sarebbero più cambiati ed accogliere al meglio le modifiche avvenute in loro cercando quindi dei lati positivi e ci erano riusciti egregiamente, anche se a dir la verità, Venser spesso e volentieri si ritrovava ad odiare la propria coinquilina quando una parte di lei litigava per la carne e l'altra per il pesce, che fosse a pranzo o a cena, trovando difficilmente un compromesso.
Nonostante quello che era comunque un caso a parte, le due nuove Aberrazioni erano sicuramente meno efficaci delle "old generation" ma ciò non significava sicuramente dover sottovalutare il peso psicologico che le mutazioni avevano avuto su di loro e che avevano dovuto affrontare durante il periodo dell'addestramento presso la Setta dei 12. Tralasciando quella faccenda, comunque, il ragazzo decise di andare oltre, spiegando un altro dei motivi per il quale si trovava lì, un motivo che evidentemente alla minore delle cugine Herbert non piacque.

Cominciamo col dire che non ho nessun obbligo di dover giustificare le scelte della mia famiglia a te.
Ed inoltre non sono stata io a rifiutare la sua adozione, bensì i miei genitori, quindi non è a me che dovresti porre la tua domanda indiscreta e piuttosto sfacciata.


Ciò non toglie che il tuo cambio di sguardo la dica lunga su quanto tu sappia della questione...
Comprendo il tuo risentimento e non credere, lo condivido anche, sono stato proprio un maleducato del cazzo ma...


Dopo un iniziale momento di pura esitazione, il Tenente dei Sicari decise di sbottonarsi un po', spiegando a grandi linee il motivo di quella domanda. Aveva ormai stretto un rapporto interessante con Nylea ed anche se ella non avrebbe mai ammesso ancora il suo coinvolgimento sentimentale con Laghoon, egli era comunque sicuro che da qualche parte, in fondo al suo cuore, una piccola breccia l'avesse creata.
Non era assolutamente la motivazione più adeguata per andare dalla cugina appena conosciuta di qualcuno e togliersi curiosità simili, ma che diamine, non era mica detto che si sarebbero visti moltissime altre volte.
Ognuno aveva la propria vita, il proprio percorso, i propri impegni, e Venser non desiderava affatto mettersi in testa di tornare lì a rompere le scatole ogni giorno. Sperava però di aprire una buona strada alle due cugine in maniera che si potessero frequentare, che potessero entrare in contatto per stringere una pseudo amicizia... peccato che la greca non fu per nulla dello stesso avviso.

Di sicuro sono la persona meno adatta per esserle amica…
Comunque l'unico motivo per cui i miei genitori non hanno voluto adottarla, è stato per proteggerla: non volevano che qualcuno facesse a Nylea ciò che è stato fatto a me… e a te.


Logico.

Se mia cugina vuole degli amici, è meglio che se li faccia tra le persone normali, e non tra quelli come noi.
La persona che amavo ha già pagato il prezzo del suo sentimento per me, e vorrei evitare che accadesse di nuovo.
Questo è tutto.


Conosco la faccenda del professor Connor, non temere.
Sono anche a conoscenza però del vostro status ormai perenne di protezione ad opera del Tredicesimo.
Questo dovrebbe far accantonare la questione "avere amici diversi da quelli come noi".
Ad ogni modo non sta a me giudicare e per certi versi sono contento che pensi in questo modo riferito a Nylea, significa che nutri un affetto familiare nei suoi confronti, affetto che, chissà, magari un giorno potrà anche tornare utile.


Leggasi: casomai un giorno lei dovesse trovarsi in pericolo, magari potrei anche chiedere una mano a te per toglierla dai guai.
Venser osservò a lungo lo sguardo fermo, duro e allo stesso tempo intenso di Melia, scoprendo in esso un universo molto profondo e ben costruito.
Forse avrebbe potuto scorgere sofferenza, un dolore avuto nel passato per l'ipotetica perdita di Dylan (conosceva molti dettagli da quei fascicoli), come anche determinazione e forza d'animo non indifferenti. Difendeva la sua vita con le unghie e con i denti, desiderando spazzare via chiunque si frapponesse tra lei e la serenità di tutti i giorni, cercando sempre di mischiarsi a quel lato umano strappato via come se nulla fosse.
Prese un gran respiro, avvicinandosi di qualche passo alla ragazza, poi, uscendosene con un sorriso sereno e compiaciuto mise le mani delle tasche dei pantaloni annuendo lentamente col capo.

Lo sapevo che delle carte non avrebbero potuto mai definirmi con precisione la tua natura.
Sei una tipa davvero interessante, Melia Herbert; se non mi fossi preso una cotta stratosferica per tua cugina forse ti avrei anche chiesto di uscire!
... A parte questo...


Si fece nuovamente più serio e attento a non inquadrare sguardi indiscreti in giro.

... Ci tenevo a comunicarti che, in accordo con la mia amica, siamo disposti a fornire aiuto a tutti voi, semmai ne aveste bisogno.
Siamo appena in cinque contro il mondo intero, credo sia doveroso darsi una mano, per lo meno tra noi.
In sostanza, un fischio e arrivo io, due fischi e arriviamo entrambi, ok?


Detto questo, le tese la mano nuovamente per stringerla in un accordo verbale ma sostanzialmente importante.
No, né lui né Isabelle sarebbero mai risultati nemici per Melia, Zephyr o Dylan, e a proposito degli ultimi due...

Comunque se volevi davvero conoscerci, forse vuoi che ti vada a chiamare anche Zephyr e Dylan, no?

Mi piacerebbe, ma il tempo stringe, lavoriamo tutti... Io sono un Sicario del Ministero, a proposito.
Attacco il mio turno tra meno di quaranta minuti, ma puoi star certa che cercherò di fare una visita anche a loro.
Puoi comunque anticipargli la questione, non c'è problema!


Le rivolse un occhiolino.

E' stato un vero piacere conoscere la Maestra Ipnotica del gruppo, posso dirti in tutta onestà che sei una sventola da panico o rischio una sonora dose di mazzate dall'Uomo Ragno?
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Messaggioda Melia » 12/07/2014, 16:16

Che non è assolutamente consigliata la frequentazione con nessuno di voi.
Peccato che io e la mia amica siamo davvero poco avvezzi a seguire i consigli di chi ci usa e trasforma come fossimo oggetti.


Uhm… a quanto pare abbiamo qualcosa in comune.

Commentò Melia con un sorrisetto lieve, decidendo di credere - e dunque di dare un po' di fiducia - all'Aberrazione che aveva di fronte: dopotutto era plausibile che quelli della Setta avessero additato lei, Zephyr e Dylan come le "pecore nere", e le andava anche bene così se questo significava poter vivere la propria vita lontana dal marciume che li aveva modificati.
Tuttavia, era evidente dalle sue parole che Venser non fosse solo lì per conoscere i suoi simili e basta… era la Herbert che aveva cercato, in primis, perché un'altra Herbert faceva parte della sua vita, ed anche in modo abbastanza importante, e voleva sapere perché quella stessa ragazza non fosse stata adottata, al tempo, dai suoi zii, ovvero i genitori di Melia: lei, dal canto suo, non vedeva necessità di rispondergli, considerato che si trattava di qualcosa di molto personale.

Ciò non toglie che il tuo cambio di sguardo la dica lunga su quanto tu sappia della questione...
Comprendo il tuo risentimento e non credere, lo condivido anche, sono stato proprio un maleducato del cazzo ma…


Decise di rispondergli solo per quello, per quel "ma" che lasciava ben intendere quanto in realtà a Laghoon piacesse la cugina Nylea e quanto tenesse alla sua felicità: tuttavia, per la sua sicurezza, la Prefetta delle Serpi preferiva mantenere le distanze da lei, non volendo rovinarle la vita come aveva fatto, al tempo, con Dylan.

Conosco la faccenda del professor Connor, non temere.
Sono anche a conoscenza però del vostro status ormai perenne di protezione ad opera del Tredicesimo.
Questo dovrebbe far accantonare la questione "avere amici diversi da quelli come noi".


Se un po' sei inserito nel giro della Setta, dovresti sapere che lì i Tredicesimi possono essere sostituiti in un battito di ciglia…

Replicò lei, pacata ma seria nel tono: se a Marcus fosse successo qualcosa, loro sarebbero potuti tornare ad essere bersagli da un secondo all'altro, e voleva evitare che la cugina rimanesse invischiata in quello schifo.

Ad ogni modo non sta a me giudicare e per certi versi sono contento che pensi in questo modo riferito a Nylea, significa che nutri un affetto familiare nei suoi confronti, affetto che, chissà, magari un giorno potrà anche tornare utile.

Annuì, senza aggiungere altro, osservandolo avvicinarsi e poi sorriderle con aria compiaciuta, come a voler confermare un pensiero dentro di sé.

Lo sapevo che delle carte non avrebbero potuto mai definirmi con precisione la tua natura.
Sei una tipa davvero interessante, Melia Herbert; se non mi fossi preso una cotta stratosferica per tua cugina forse ti avrei anche chiesto di uscire!


Buon sangue non mente, a quanto pare.

Commentò lei, ghignando divertita.

... A parte questo…
... Ci tenevo a comunicarti che, in accordo con la mia amica, siamo disposti a fornire aiuto a tutti voi, semmai ne aveste bisogno.
Siamo appena in cinque contro il mondo intero, credo sia doveroso darsi una mano, per lo meno tra noi.
In sostanza, un fischio e arrivo io, due fischi e arriviamo entrambi, ok?


Annuì di nuovo, questa volta più rilassata, stringendogli la mano quando lui la tese per poi domandargli se volesse incontrare subito anche Dylan e Zephyr, entrambi ad Hogwarts quel pomeriggio.

Mi piacerebbe, ma il tempo stringe, lavoriamo tutti... Io sono un Sicario del Ministero, a proposito.
Attacco il mio turno tra meno di quaranta minuti, ma puoi star certa che cercherò di fare una visita anche a loro.
Puoi comunque anticipargli la questione, non c'è problema!


Lo farò.

Confermò la greca, non avendo motivi per nascondere la questione ai due.

E' stato un vero piacere conoscere la Maestra Ipnotica del gruppo, posso dirti in tutta onestà che sei una sventola da panico o rischio una sonora dose di mazzate dall'Uomo Ragno?

… questo eviterò di farglielo presente.

Commentò dopo un secondo Melia, aprendo le labbra ad un sorriso più sereno e tranquillo, quasi complici: sì, in fondo non era così difficile farla sciogliere un po', soprattutto toccando le corde giuste.

Buon lavoro al Ministero, allora!

Lo salutò alla fine, osservandolo allontanarsi e rimanendo per qualche istante ferma, pensierosa: erano anni che non si fermava a riflettere sulla cugina, su come stesse o cosa facesse… avrebbe dovuto cominciare ora?
Forse una chiacchierata coi due uomini della sua vita l'avrebbe aiutata a deciderlo.


[FINE]
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Messaggioda Shuyun » 07/06/2015, 16:57

Ingresso dei Giardini di Hogwarts
27 Maggio 2110
Ore 11:30


La Sempreverde non è molto lontana.
Sarà meglio che mantenga le distanze.


Immagine

Con quel pensiero, Shuyun Muramasa si spostò dalla zona più interna dei giardini scolastici fino alla parte più vicina al portico.
Le Serre era abbastanza lontane da impedire alla Terran Verdigris di percepire l'alta concentrazione di Mana facente parte del suo spirito.
In questo modo, avrebbe potuto svolgere il suo lavoro indisturbato, prendendo le informazioni che voleva ed andandosene come era venuto.
Caroline Priscilla O'Neill, quello il nome della ragazza che avrebbe dovuto incontrare quella mattina fresca di Maggio: 17°.
Secondo le indagini effettuate, la ragazza, Prefetta di Tassorosso ed attualmente in punizione, svolgeva una attività di monitoraggio del territorio di Hogwarts ogni mattina dalle ore 11:00 alle ore 12:15, per controllare che non ci fossero studenti lavativi che avevano marinato le lezioni.
In parole povere, quello era il momento migliore per incontrarla da sola e soprattutto con parecchio tempo a disposizione.
Vista la temperatura che non permetteva di certo un abbigliamento leggero, il Buco Nero aveva scelto di indossare una maglietta polo a strisce blu scure e nere con sopra una giacca di finta pelle nera. Jeans ugualmente neri e una borsa dove teneva dei fascicoli e la propria bacchetta.
Il Sole splendeva alto nel cielo, era una giornata tutto sommato magnifica, seppur rigida, di quelle che a lui piacevano parecchio.
Amava più i temporali, quello era un dato di fatto abbastanza scontato, ma non disdegnava il cielo azzurro, forse perché gli ricordava il colore degli occhi del suo unico e solo Miracolo: Callisto Dyther. Lei sì che era una femmina perfetta sotto ogni sfaccettatura e punto di vista.
Nessun dettaglio in lei era errato, pura precisione della natura, un tesoro così tanto prezioso che sarebbe morto per proteggerlo da chiunque.

A quest'ora il professor Trigger ha già iniziato la lezione!
Filate prima che vi porti in Vice Presidenza!


La voce del suo obiettivo odierno richiamò la sua attenzione, fino a quel momento orientata su qualcosa di decisamente piacevole.
Socchiuse gli occhi, recuperando pensieri concreti e muovendosi con circospezione così da trovare nascondiglio dietro un ciliegio.
Doveva soltanto attendere che la ragazza si mostrasse e poi avrebbe potuto fare lo stesso, ma questo solo qualora fosse stata completamente sola e senza rotture di scatole intorno. Fortunatamente, non pareva avere alcuna compagnia. Così, senza aspettare altro tempo inutile, di improvviso Shuyun si palesò allo sguardo della biondina platino, trovando quel dettaglio sicuramente un po' insolito, come anche qualcos'altro, ovvero alcune scintille elettriche che provenivano da dentro il suo corpo. Se davvero, ironia del destino, ella fosse stata una futura figlia del Fulmine, allora se ne sarebbe accorto dal suo comportamento verso di lui, ma cominciava ad avere ben pochi dubbi al riguardo.

Caroline Priscilla O'Neill, giusto?
Il mio nome non ti riguarda.
Ho bisogno però di alcune informazioni da parte tua.
... Si tratta di tuo padre.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 07/06/2015, 19:36

[27 Maggio 2110 - Ingresso dei Giardini di Hogwarts - Ore 11:30]


Beccati!

Aveva sentito le voci di quel terzetto di Grifondoro ancor prima di entrare nel giardino esterno, seguendo il trio verso il luogo dove erano diretti. Svolgere il proprio incarico di prefetta, col passare del tempo, era diventato meno gravoso del solito, a causa anche del fatto che la O'Neill ormai ci stava facendo il callo. Conciliare lo studio con le proprie mansioni poi era molto più semplice da quando sapeva di poter contare su dei weekend stupendi, all'insegna del divertimento, delle risate e...dell'amore.
Sì, Axell la rendeva felice ogni volta che passavano i loro finesettimana insieme e la presenza di Victoria (di nuovo tornata a scuola) faceva sì che le giornate ad Hogwarts fossero meno pesanti da sopportare. Non che il tutto dipendesse solo da quella punizione, ma anche da una questione, ancora irrisolta, che riguardava il Delfinazzurro Jorge Alvares. Erano cinque mesi che ogni volta che lo vedeva in giro lo evitava, che in Sala Grande non gli rivolgeva parola e se era costretta a stargli vicino non si azzardava a scambiarci neanche quattro parole. Un comportamento da disapprovare ma che per il momento la O'Neill non aveva intenzione di cambiare.

Cosa pensavate di fare a quest'ora in giardino?

Chiese al gruppetto del quarto anno, fissandoli con lo sguardo più serio e autoritario del quale fosse capace [Carisma(F):24] e poggiando le braccia sui fianchi, ascoltando le loro eventuali scuse e/o lamentele.

A quest'ora il professor Trigger ha già iniziato la lezione!
Filate prima che vi porti in Vice Presidenza!


Per fortuna che bastava la minaccia di incontrare Monique Vireau per spingere gli studenti ad eseguire immediatamente gli ordini. Cappie un po' li capiva, lei stessa di cazzate ne aveva fatte (e l'ultima era stata anche abbastanza recente), ma il suo diploma era dipeso anche dalla punizione che avrebbe dovuto scontare lì, per questo non poteva permettersi di farsi sfuggire qualche studente poco propenso a seguire le lezioni. In quel caso, sarebbe stato più utile se la spilla da prefetto fosse stata consegnata alla Vireau ben cinque mesi prima.

Caroline Priscilla O'Neill, giusto?

Immagine


Si volse un po' sorpresa di ritrovarsi di fronte un perfetto sconosciuto, anche se qualcosa dentro di lei scattò immediatamente non appena lo vide. Come aveva ottenuto il permesso di entrare lì? E perchè voleva vedere proprio lei? Prima ancora che la O'Neill potesse aprire bocca, fu Shuyun a farlo per lei, spiegandole brevemente chi non fosse (perchè non le diede modo di sapere il suo nome) e per quale motivo volesse parlare proprio con lei.

Il mio nome non ti riguarda.
Ho bisogno però di alcune informazioni da parte tua.


Da me?

Che strano. Avrebbe voluto insistere per sapere il suo nome, ma qualcosa la tratteneva dal farlo, come se le parole dell'orientale fossero...quasi legge per lei. No, che sensazione davvero assurda, non era certo tipa da sottomettersi al primo che capita! A parte il proprio fidanzato, ovviamente!

Cosa vuole sapere?

... Si tratta di tuo padre.

In un attimo quello sconosciuto divenne il centro del mondo per la ex-Tassorosso, mente lo fissava ad occhi sgranati e bocca spalancata: sentiva l'urgenza di riversargli addosso un milione di domande, ma ancora qualcosa la bloccava, come se non potesse permettersi di mancargli di rispetto, in alcun modo.

M-mio padre?
...Ah, sì certo, sono a sua disposizione.
Cioè mi dica pure, anche se è strano, è da tantissimo tempo che nessuno mi chiede più qualcosa su di lui.


Disse invece, anche se era palese dal tono di voce che stava morendo dalla curiosità e dall'angoscia di scoprire che cosa avesse da dirle Shuyun. In un attimo l'adrenalina della ragazza scattò a mille, una reazione dovuta (secondo l'irlandese) nel trovarsi di fronte qualcuno che stava cercando informazioni su suo padre. Invece, probabilmente, la scintilla di Fulmine insita in lei stava reagendo in presenza del Fulmine per eccellenza, rendendola molto più elettrica e agitata di quanto fosse normalmente.

Lo conosceva?
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Messaggioda Shuyun » 07/06/2015, 21:08

M-mio padre?

Shuyun si limitò ad annuire lentamente, rimanendo piuttosto serio e distaccato.

...Ah, sì certo, sono a sua disposizione.

Sembrava molto in difficoltà; evidentemente non aveva ancora superato la perdita del genitore. Comprensibile.

Cioè mi dica pure, anche se è strano, è da tantissimo tempo che nessuno mi chiede più qualcosa su di lui.

La osservò attentamente, cercando nel frattempo di percepire il Mana che si andava concentrando in lei con maggiore affluenza.
Altamente instabile, ma in fondo era ciò che accadeva a chi possedeva il Fulmine nel proprio corpo: era istintivo, difficile da controllare.
Forse era l'elemento più complesso da domare in assoluto, assieme al vento, per via della variazione continua di energia alla quale era sottoposto.
Ad ogni modo, il compito principale del Muramasa non era valutare l'energia insita nella O'Neill, anche perché in teoria non era compito suo risvegliarla, per quanto ne avesse le complete capacità.

Lo conosceva?

Non esattamente.

Puntualizzò immediatamente, estraendo dalla borsa un fascicolo, consegnandolo alla biondina, lasciando che lo consultasse.

Ho preso info a riguardo, mi servivano per delle indagini che sto svolgendo.

Dunque anche lui era un investigatore privato; alla ex Tassorosso sarebbe interessata quella particolarità?

Il giorno che è stato fatto "sparire", una grossa somma di denaro è stata trasferita dalla Gringott alla Frengott.
Tale somma, senza destinatario chiaro, è rimasta in stallo e in fase di transizione per ben tre settimane.
Questo vuol dire una cosa sola: che suo padre non è stato vittima di un attacco premeditato, bensì si è trovato in mezzo a qualcosa.


Scandì quella frase con molta attenzione, cercando di cogliere eventuali cambiamenti di espressioni nella Prefetta.

... Non ho idea di chi sia stato il fautore del delitto e purtroppo per te, non è mio compito scoprirlo.
Ho bisogno di sapere, però, se qualche giorno prima della scomparsa tuo padre avesse cambiato contratto professionale, per chi stesse effettivamente lavorando e se fosse stato a contatto con un certo Roger Milton.


Forse sarebbe stato meglio che la ragazzina si fosse appuntata mentalmente quel nome. Non si poteva mai sapere.

Qualsiasi dettaglio ti stia venendo in mente, condividilo con me.
È importante al fine di bloccare i piani di una società malavitosa che potrebbe anche aver collaborato all'uccisione di tuo padre.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 07/06/2015, 22:43

Era lui la persona che stava aspettando. Se solo la O'Neill avesse saputo chi era realmente l'uomo che le stava parlando in quel momento, avrebbe fatto di tutto pur di farsi raccontare che cosa le era capitato durante quel sogno e perchè il suo aspetto fisico era cambiato tanto all'improvviso. Inoltre, la wakizashi che aveva ricevuto in dono era in realtà un Horcrux e le sarebbe piaciuto poter porrequalche domanda a Shuyun al riguardo, per conoscere la sua risposta. Ma in quel momento l'Ignis aveva catturato l'attenzione dell'irlandese, parlandole di una questione che da sempre le stava a cuore e che (per vari motivi) aveva dovuto mettere da parte, senza mai dimenticarla del tutto.

Lo conosceva?

Non esattamente.
Ho preso info a riguardo, mi servivano per delle indagini che sto svolgendo.


Indagini? Quindi lei è... un investigatore privato?

Era ovvio che le interessasse parecchio saperlo, perchè lei stessa un giorno sperava di poter intraprendere la stessa carriera proprio per fare luce e chiarezza sulla morte di suo padre.

Il giorno che è stato fatto "sparire", una grossa somma di denaro è stata trasferita dalla Gringott alla Frengott.
Tale somma, senza destinatario chiaro, è rimasta in stallo e in fase di transizione per ben tre settimane.
Questo vuol dire una cosa sola: che suo padre non è stato vittima di un attacco premeditato, bensì si è trovato in mezzo a qualcosa.


... Ha visto o sentito qualcosa che non doveva ed è stato... eliminato...

Deglutì a fatica mentre parlava, negli occhi la consapevolezza che il Muramasa aveva acceso in lei con quel semplice ragionamento [d20:13 + Elaborazione:13= 26]. Fissava sconvolta l'uomo, perchè avrebbe voluto saperne di più, sapere come fosse arrivato ad indagare sul caso di suo padre, ma qualcosa continuava a trattenerla, come se il rispetto fosse del tutto dovuto a quello sconosciuto.

... Non ho idea di chi sia stato il fautore del delitto e purtroppo per te, non è mio compito scoprirlo.

Capisco...- rispose, chinando il capo un po' triste, ma non troppo perchè sapeva che quello sarebbe stato compito suo ed era sua precisa e ferrea intenzione portarlo a termine.

Ho bisogno di sapere, però, se qualche giorno prima della scomparsa tuo padre avesse cambiato contratto professionale, per chi stesse effettivamente lavorando e se fosse stato a contatto con un certo Roger Milton.

Roger... Milton...

Quel nome le era famigliare, lo aveva già sentito nominare più volte e proprio da suo padre in passato, qualche mese prima della sua scomparsa.

Qualsiasi dettaglio ti stia venendo in mente, condividilo con me.
È importante al fine di bloccare i piani di una società malavitosa che potrebbe anche aver collaborato all'uccisione di tuo padre.


Era da tempo che nessuno le chiedeva più qualcosa su suo padre. Il Ministero se ne era lavato le mani o meglio, non potendo giungere a nulla, alla fine aveva archiviato il caso come irrisolto, lasciandolo ad impolverirsi dentro uno dei tanti archivi lì presenti. Il suo futuro come investigatrice procedeva a rilento perchè senza i master necessari non le sarebbe stato possibile chiedere a Marshall Rosenberg una mano per inserirla in quell'ambiente. Scoprire l'esistenza di una persona che se ne stava occupando, anche se non in modo specifico della morte di Nathaniel O'Neill, fece battere il cuore della futura Ignis di speranza, la speranza che forse non tutto era perduto, che avrebbe ancora avuto qualche possibilità di conoscere la verità.

Ricordo che Roger Milton era il nuovo capo di papà. L'azienda dove lavorava aveva cambiato gestione poco meno di un mese prima che venisse dichiarata la sua scomparsa.
Mio padre non era molto contento, perchè all'epoca tanti suoi amici vennero licenziati e anche se lui aveva mantenuto l'incarico per diritto di anzianità si mostrava sempre parecchio dispiaciuto di quanto accaduto ai suoi colleghi.


Fece una breve pausa, cercando di ricordare altro, ma non le veniva in mente nulla che potesse essere di qualche utilità all'investigatore.

Negli ultimi tempi era diventato molto nervoso: si arrabbiava spesso, perdeva la pazienza facilmente ed era... Molto preoccupato per qualcosa, anche se con me non ne ha mai parlato, ero solo una ragazzina...- aveva poco più di tredici anni quando suo padre era scomparso -In seguito chiesi a mia madre se a lei avesse detto qualcosa, ma stranamente mia madre non sapeva nulla nemmeno lei.
Di solito a mio padre non piaceva nasconderle la verità, ma forse quella volta ha pensato che la verità avrebbe potuto mettere in pericolo anche noi due.
- ragionò velocemente, condividendo con Shuyun le piccole deduzioni alla quale era arrivata lei con quel poco che aveva potuto osservare e su cui aveva riflettuto in quegli anni.

So che la mia le sembrerà una richiesta assurda ma la prego, se dovesse scoprire qualcosa di più su mio padre, potrebbe farmelo sapere?
Non è compito suo, questo l'ho capito, ma potrebbe incappare in qualcosa, qualche indizio che possa aiutarmi a comprendere per quale motivo mio padre è stato ucciso e chi è stato il suo assassino.
Per lei non sarà importante, ma per me... Per me lo è.


Alla fine aveva ceduto, provando a mantenere un tono rispettoso ma anche abbastanza serio e deciso, mentre rivolgeva quella richiesta all'uomo e nel frattempo tirava fuori un pezzo di pergamena dalla borsa a tracolla (dove all'interno dormiva comodamente Ermes sotto forma di peluche) e una biro con la quale scriverci sopra.

Forse più in là potrebbe venirmi in mente qualche altro particolare oppure potrei scoprire qualcosa di nuovo.
Se fosse così gentile da darmi il suo indirizzo e il suo nome, le assicuro che la contatterei subito per aiutarla a progredire nelle indagini...


Era chiaro e palese che il suo unico intento era quello di dare una mano all'investigatore.
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Messaggioda Shuyun » 09/06/2015, 15:13

Indagini? Quindi lei è... un investigatore privato?

Gran bell'intuito.

Ovviamente l'espressione fu accompagnata da un tono vagamente sarcastico, ma non cattivo o da presa in giro, non troppo almeno.
Apparentemente, la ragazza non sembrava troppo sveglia o sagace, questo però a giudicare soltanto da una prima occhiata superficiale.
Quando però Shuyun le spiegò per sommi capi una parte delle proprie ricerche, si dovette ricredere, osservandola con maggiore attenzione.

... Ha visto o sentito qualcosa che non doveva ed è stato... eliminato...

Ti faccio i miei complimenti.
Non è da tutte le studentesse diciassettenni elaborare intuizioni simili.


Ad ogni modo non stette per troppo tempo ancora ad incensarla. Sapeva che in lei albergava una scintilla di Tuono, ergo era pure normale che il suo cervello fosse più attivo e capace di eseguire ragionamenti solidi e veloci. Naturale quindi essere contenti ed orgogliosi del proprio elemento, anche riconoscendolo in uno spirito differente. Le domande proseguirono e riguardarono una persona alla O'Neill conosciuta.

Ricordo che Roger Milton era il nuovo capo di papà.
L'azienda dove lavorava aveva cambiato gestione poco meno di un mese prima che venisse dichiarata la sua scomparsa.
Mio padre non era molto contento, perché all'epoca tanti suoi amici vennero licenziati e anche se lui aveva mantenuto l'incarico per diritto di anzianità si mostrava sempre parecchio dispiaciuto di quanto accaduto ai suoi colleghi.


... Va' avanti.

Negli ultimi tempi era diventato molto nervoso: si arrabbiava spesso, perdeva la pazienza facilmente ed era... Molto preoccupato per qualcosa, anche se con me non ne ha mai parlato, ero solo una ragazzina...
In seguito chiesi a mia madre se a lei avesse detto qualcosa, ma stranamente mia madre non sapeva nulla nemmeno lei.
Di solito a mio padre non piaceva nasconderle la verità, ma forse quella volta ha pensato che la verità avrebbe potuto mettere in pericolo anche noi due.


Verità scomode e preoccupanti, dunque.
Se non è andato dagli Auror significa che... Roger Milton doveva averlo tenuto buono in qualche maniera.


Forse il capo del padre si era finto estraneo a tutta la faccenda e, sapendo che Nathaniel fosse venuto a conoscenza di segreti importanti, aveva collaborato affinché il padre di Caroline Priscilla non si preoccupasse e fosse convinto che ben presto il suo superiore avrebbe denunciato l'accaduto alle autorità. Insomma aveva fatto la figura del sempliciotto, ma quello lo tenne per sé.

So che la mia le sembrerà una richiesta assurda ma la prego, se dovesse scoprire qualcosa di più su mio padre, potrebbe farmelo sapere?

Non è...

Non è compito suo, questo l'ho capito, ma potrebbe incappare in qualcosa, qualche indizio che possa aiutarmi a comprendere per quale motivo mio padre è stato ucciso e chi è stato il suo assassino.

Ancora una volta, la ragazzina aveva dato dimostrazione di essere dotato di estremo sesto senso. Aveva intuito ciò che lui le voleva dire ed aveva ribattuto subito, non che fosse tanto complesso capire dove il Muramasa volesse arrivare ma una tale velocità di realizzazione di pensieri e parole in sequenza era da imputare ad una mente attenta, accesa, allenata soprattutto.

Per lei non sarà importante, ma per me... Per me lo è.

Vedrò quello che posso fare.

Liquidò così il discorso, anche perché onestamente adesso come adesso mister O'Neill era l'ultimo dei suoi pensieri.

Forse più in là potrebbe venirmi in mente qualche altro particolare oppure potrei scoprire qualcosa di nuovo.
Se fosse così gentile da darmi il suo indirizzo e il suo nome, le assicuro che la contatterei subito per aiutarla a progredire nelle indagini...


Ogni Domenica notte puoi trovarmi al pub magico "Tempestade" di Aveiro.
Ogni Mercoledì notte invece puoi trovarmi all'Hard Rock Café Babbano di Berlino.


Nessun nome, nessun recapito.
Quelle erano le uniche due soluzioni per incontrare Shuyun Muramasa e fargli presente cosa le fosse venuto in mente.
L'uomo in un certo senso non dava altre scappatoie, o si faceva come diceva lui oppure potevano anche non rivedersi mai più.

... Avvicinati.

Il suo tono fu abbastanza imperativo, anche perché sapeva che la ex Tassorosso si sarebbe sentita forzata ad acconsentire.
Non appena fu a meno di un metro da lui, egli poté percepire senza ombra di dubbio l'elemento albergare in lei, bisognoso di esprimersi.
Allo stesso tempo però, qualcos'altro invece aveva percepito l'enorme potenza del Sagitta, qualcosa che si trovava dentro la borsa della ragazza.

Uhm?
Cosa nascondi lì dentro?
Fallo venire fuori.
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