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Ingresso Giardino

Messaggioda Caroline Priscilla » 01/10/2012, 16:57

Un gufo tutto suo. Un gufo di cui potersi prendere cura, da usare come postino in barba a Mirtillo II, il gatto obeso di casa O'Neill. Non aveva ancora scelto il nome, ma sapeva che sarebbe stato forte e sprezzante del pericolo: proprio come la sua futura padrona! Si sarebbe difeso da solo dagli attacchi del gatto e l'avrebbe sempre spuntata. Questo continuava a pensare la piccola Cappie, quando Jorge le rivolse i propri dubbi in merito al discorso sui regali da fare ai propri genitori.

Perché dovresti rinunciare a comprarti un gufo per Natale per fare dei biscotti a tua madre?

Non devo rinunciare al mio gufo. Ci rinuncerò nel caso sarò costretta a comprare un regalo ai miei, invece che farlo con le mie mani!

Ok… non capisco neanche perché ti vuoi comprare un gufo visti quanti ce ne sono in guferia…

La bambina lo guardò stupita, quasi il delfino stesse insultando la propria intelligenza nel farle quella domanda.

Mi sembra ovvio! Come farò a tenermi in contatto con te, Ellie, JaneYue e tutti gli altri quando sarò a casa per le vacanze? Sai, lì non abbiamo una guferia come qui a Hogwarts...- disse ironica la piccina, una vera sorpresa, forse anche lei era capace di fare dell'ironia! O forse passare così tanto tempo insieme a Jorge le aveva insegnato a scherzare in maniera sottile e pungente, proprio come faceva lui -Non voglio stare troppi mesi senza avere vostre notizie, come è successo quest'estate! Purtroppo a casa mia non abbiamo gufi...sai...il gatto regna sovrano e li trova molto appetitosi...ecco perchè ne voglio comprare uno tutto mio! Almeno potrò sapere come passi le tue vacanze, se sei vivo o morto e magari potremmo anche aiutarci con i compiti a vicenda anche se siamo lontani! Non è un'idea fantastica?- chiese entusiasta la bambina, per poi passare ad ascoltare il resto del consiglio di Jorge.

Siamo a Hogwarts e qui ci deve essere la cucina più grande, più attrezzata e più bella di tutto il mondo, magico e babbano… chiedi agli elfi se ti danno una mano con una ricetta semplice… così ottieni il massimo risultato con il minimo sforzo economico

Sembra facile detta così! Ho provato ben più di una volta a capire come ci si intrufola in quelle dannate cucine, ma ancora non sono riuscita a trovare il modo!- disse sconsolata la giovane strega, proseguendo col suo discorso -E poi, dovrei essere io a cucinare i biscotti. Non avrà più...valore il mio gesto?- chiese, confrontando nella sua mente l'immagine della madre che riceveva dei biscotti preparati da lei e dei biscotti preparati insieme all'aiuto degli elfi domestici...forse non era poi così male come idea...Se ci metto mano io da sola posso anche dire addio ai miei genitori...no, forse è meglio fare come ha detto Jorge...

Dopo i bambini seguitarono a parlare di un argomento che avrebbe risollevato la media dei voti in Pozioni della piccola Cappie.

Mi devo procurare una corazza se voglio sopravvivere ai nostri incontri…

La bambina sembrò non ascoltarlo neanche, mentre sorrideva felice, parlando a ruota di quanto le sarebbe piaciuto invitare anche Elisabeth e JaneYue con loro, quando sarebbero andati a chiedere alla Bennet il permesso di usare l'aula di Pozioni per esercitarsi. La reazione del delfino, tuttavia non la sorprese.

Ehi ehi frena… La Bennet è un tipo isolato, lo hai detto anche tu. Come pensi che possa reagire se si vede l’ufficio invaso da quattro persone? Però se otteniamo il suo permesso allora possiamo invitare anche loro…Però ti assumi tu la responsabilità di impedire alla mini ninja di distruggere il mio delicato autocontrollo

Uhm...si forse hai ragione. Va bene, nessun problema! Ci sacrificheremo per il futuro dei nostri voti e per quello dei nostri amici!- era davvero così facile manipolarla. Ma la bambina rimase molto male nel sentire che l'amico sembrava detestare più JaneYue che Elisabeth. Non riusciva a capire il perchè, lei la trovava una bambina simpatica e divertente: al Lago si erano divertite tantissimo insieme alla Piovra Gigante. Stava per aprire bocca e chiedergli la motivazione di tanto astio, ma alla fine si fermò e annuì semplicemente: se le discordie fra loro erano nate esattamente come quelle fra lui ed Elisabeth, sapeva di non poter fare niente. Peccato però...Ellie aveva un'altra pretendente al cuore di Jorge. Chissà come sarebbe andata a finire...la giovane strega immaginò uno di quei succulenti triangoli amorosi che leggeva spesso nei libri di avventura...solo che in questo caso sembrava fosse proprio il delfino la principessa contesa fra due cavalieri! Un sorriso ebete le si allargò sul viso, che ben presto si trasformò in un semplice ridacchiare, al pensiero di immaginare l'amico in una situazione del genere. Sembrava una cosa estremamente divertente!
Non fu divertente invece la risposta che le diede quando si rifiutò di rivelargli chi fosse il suo grande amore.

Mi fa piacere sapere che pensi che io sia un pettegolo...E che non me ne importa nulla di quello che accade alle mie amiche…

La stava di nuovo prendendo in giro? Non sembrava. La bambina lo fissò stranita, guardandolo voltarsi dall'altra parte, mettendo su un broncio di quelli peggiori che faceva lei quando si arrabbiava con suo padre e incrociando le braccia al petto. Lui ci era rimasto male? Anche la giovane strega nel dargli quel dispiacere.

Forse per darti ragione dovrei rimangiarmi la parola data e lasciare che te la sbrighi da sola con Pozioni

Quella minaccia non ebbe l'effetto desiderato da Jorge: non la spaventava l'idea di avere brutti voti, almeno mai quanto quella di aver fatto del male ad un amico. La piccola si mise seduta portando le ginocchia al petto e circondandole con le proprie braccia. Abbassò la testa, sembrava quasi un cagnolino che era appena stato sgridato per aver fatto qualcosa di sbagliato e cercava ora di farsi perdonare.

Jorge non offenderti...dai, non intendevo dire che sei pettegolo...e lo so che ci tieni a me...è solo che...- non riusciva a trovare le parole. Si imbarazzava abbastanza facilmente, anche se cercava costantemente di nasconderlo- M-mi vergogno da morire a dirtelo...proprio p-perchè sei tu...insomma...sei un ragazzo! Mi prenderesti in giro a vita e io non lo sopporterei...- infine lo aveva detto. Ma questo non risolveva il problema- Mi dispiace...scusami...te lo dirò, però prima devi promettermi che...che...non ti prenderai gioco di me! E che manterrai il segreto! Non dirlo a nessuno, ti prego...- l'ultima cosa che voleva era che il suo amato venisse a sapere della cotta che aveva per lui. Insomma il "MAI E POI MAI" della ragazzina stava già iniziando a cedere: non c'era che dire, aveva davvero una volontà di ferro in certe cose! Tuttavia la bambina aveva notato che l'amico non aveva risposto alla sua domanda, così decise di chiederglielo in maniera diretta. In fondo, come dice un noto detto babbano "occhio per occhio, dente per dente".

Jorge...ti piace qualcuno vero?

chiese diretta e precisa, senza note sarcastiche nella voce: se non voleva che lui la prendesse in giro, lei doveva fare altrettanto con l'amico. Quindi si risparmiò il desiderio di punzecchiarlo e cercò di essere quanto più seria possibile, mentre lo osservava in attesa della sua risposta...
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Messaggioda Jorge » 02/10/2012, 12:31

Mi sembra ovvio! Come farò a tenermi in contatto con te, Ellie, JaneYue e tutti gli altri quando sarò a casa per le vacanze? Sai, lì non abbiamo una guferia come qui a Hogwarts... - Jorge sollevò un sopraciglio con un gesto da adulto che aveva visto fare un sacco di volte che però diede al suo visino ancora infantile un'espressione un po' buffa. In realtà il portoghese era solo sorpreso di ricevere una risposta del genere da Caroline Priscilla, piacevolmente sorpreso visto che, a quanto sembrava, la sua compagnia iniziava a dare qualche piccolo frutto. - Non voglio stare troppi mesi senza avere vostre notizie, come è successo quest'estate! Purtroppo a casa mia non abbiamo gufi...sai...il gatto regna sovrano e li trova molto appetitosi...ecco perchè ne voglio comprare uno tutto mio! Almeno potrò sapere come passi le tue vacanze, se sei vivo o morto e magari potremmo anche aiutarci con i compiti a vicenda anche se siamo lontani! Non è un'idea fantastica?

Fantastica se anch'io avessi un gufo...

Mormorò in risposta, con una vocina mesta che rifletteva perfettamente il suo stato d'animo triste e afflitto. Gli pesava un sacco non poter inviare notizie alla sua famiglia, così come l'essere stato completamente tagliato fuori da ciò che accadeva al Mondo Magico per tutta l'estate ma dopo il primo e unico gufo che aveva inviato a sua madre dopo lo smistamento nei vicoli di Alfama si era scatenata una sorta di caccia al gufo e alla "famiglia strana" costretta a usare quegli obsoleti mezzi di comunicazione per tenersi in contatto con chissà chi.

Non posso averne uno, nè mio nè di famiglia... Non è salutare per nessuno che i miei vicini vedano dei gufi girovagare intorno alla mia casa con qualcosa legato alla zampa per giunta. - disse, esprimendo a voce alta i suoi tetri pensieri. - Dovrei trovare il modo di impedire a tutti di vederli i gufi... oppure di costringerli a dimenticare di averli visti... - continuò a dire, mentre una lampadina gli si stava accendendo nella testa. Di sicuro esisteva un modo per far viaggiare quei pennuti in incognito, doveva solo scoprire il modo e questo voleva dire due cose o fare immense e noiose ricerche in Biblioteca oppure parlare con un Insegnante. - Quindi non ti aspettare da me nessuna risposta... anzi meglio se non mi invii nulla non vorrei essere la causa della morte prematura di un tuo uccello.

Concluse, sollevando le manine come a volersi discaricare da qualsiasi colpa in anticipo. Poi parlarono di regali e Jorge propose a Cappie di cucinare qualcosa con l'aiuto degli elfi domestici ma a giudicare dalla risposta della tassetta il suo consiglio era stato travisato.

Sembra facile detta così! Ho provato ben più di una volta a capire come ci si intrufola in quelle dannate cucine, ma ancora non sono riuscita a trovare il modo! E poi, dovrei essere io a cucinare i biscotti. Non avrà più...valore il mio gesto?

Ma no... - commentò quindi scuotendo la testolina sconsolato - Non li devi far fare loro... ma solo chiedere come si fanno... che ne so... le dosi... cosa metti prima... la temperatura del forno... - iniziò a elencare, cercando di ricordare cosa faceva ogni volta sua madre quando preparava qualche dolce - Bè secondo visino di pesca su "Storia di Hogwarts" c'è tuttissimamente tutto quello che c'è da sapere sul Castello. Di sicuro trovi anche la spiegazione di come ci si intrufola nelle cucine.

Aggiunse con un tono così serio e convinto che difficilmente qualcuno avrebbe potuto ribattere in maniera contraria: dopotutto Miyabi non gli aveva mai detto stupidaggini quindi di sicuro era giusta quella informazione. Subito dopo Jorge fu costretto a mettere un freno all'altruismo di Cappie che in parte avrebbe potuto costituire un ostacolo per la realizzazione del suo folle piano.

Uhm...si forse hai ragione. Va bene, nessun problema! Ci sacrificheremo per il futuro dei nostri voti e per quello dei nostri amici!

Per fortuna del delfino Cappie era anche una persona facilmente suggestionabile se si usavano le parole giuste che, a quanto aveva compreso Jorge, consistevano nel darle ragione e allo stesso tempo gettarle addosso una serie di obiezioni logiche o supposte tali del perchè non si poteva fare come voleva lei. Sentendo Cappie ridacchiare il portoghese inclinò la testa di lato e la fissò insistentemente come se in quel modo fosse capace di leggerle nella mente ma alla fine rinunciò, mormorando mentalmente un semplice "Femmine!" che per lui voleva dire tutto o niente. La curiosità di sapere cosa avesse spinto l'amica a ridacchiare però venne subito offuscata dal modo in cui lei si rifiutò di confidargli di chi era innamorata. Non stava fingendo di essere offeso, non era così bravo e non aveva ancora tutta quella prontezza di spirito, ci era davvero rimasto male forse perchè si era appena scontrato contro il classico muro del "tu sei un uomo e non capiresti". Peccato che si sentisse ancora bambino.

Jorge non offenderti...dai, non intendevo dire che sei pettegolo...e lo so che ci tieni a me...è solo che...- in silenzio, con le braccine incrociate e il visino rivolto dall'altra parte rispetto a dove si trovava la tassetta, Jorge ascoltava quello strano balbettio che non si addiceva per nulla all'allegra e spigliata tornado parlante - M-mi vergogno da morire a dirtelo...proprio p-perchè sei tu...insomma...sei un ragazzo! Mi prenderesti in giro a vita e io non lo sopporterei...- l'umore del portoghese sembrava essere salito sulle montagne russe babbane passando dal "forse sto esagerando visto che balbetta" al "bene quindi sono così insensibile da sfruttare una confidenza per prendere in giro l'altra". Ovviamente tutti questi cambiamenti sarebbero stati perfettamente visibili per la ragazzina se solo si fosse sporta per guardarlo in faccia - Mi dispiace...scusami...te lo dirò, però prima devi promettermi che...che...non ti prenderai gioco di me! E che manterrai il segreto! Non dirlo a nessuno, ti prego...

Non lo dirò a nessuno... - cantilenò Jorge, sciogliendo le braccia e sollevando il ditino ferito - Se vuoi un patto di sangue puoi anche riaprirla...

E si, aveva ancora in muso ma il piccolo ghigno che gli comparve sul viso era indice che si era già dimenticato tutto.

Jorge...ti piace qualcuno vero?

In un primo momento, il portoghese guardò la ragazzina come a dire " e ora cosa c'entra questo?". Poi però si rese conto che se voleva da lei una risposta sincera avrebbe dovuto ripagarla con la stessa moneta: per quanto potesse ingenua e malleabile Cappie non era per nulla stupida. Si prese quindi un minuto o due per riflettere e trovare una risposta il più possibile veritiera usando delle parole che una femmina romantica come l'amica potesse comprendere.

No... - disse alla fine prendendo un'enorme boccata d'aria - Non nel senso che intendi tu... Cioè... trovo un sacco di persone simpatiche ma non ci farei follie... - si fermò un attimo a riflettere, temendo di starsi invischiando in qualcosa di più grande dei suoi dodici anni - Vediamo un po'... ok... Miyabi è carina, dolce, simpatica, mi piace stare in sua compagnia ma non farei mai a botte con il gigante buono per lei.

Concluse soddisfatto di quel paragone. Sperava solo che Cappie avrebbe davvero compreso il suo pensiero e cioè che ancora non era interessato alle ragazze in quel senso.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 02/10/2012, 14:11

Non posso averne uno, nè mio nè di famiglia... Non è salutare per nessuno che i miei vicini vedano dei gufi girovagare intorno alla mia casa con qualcosa legato alla zampa per giunta. Dovrei trovare il modo di impedire a tutti di vederli i gufi... oppure di costringerli a dimenticare di averli visti...Quindi non ti aspettare da me nessuna risposta... anzi meglio se non mi invii nulla non vorrei essere la causa della morte prematura di un tuo uccello

Non disperare, a tutto c'è una soluzione!- disse la piccola, non voleva che l'amico rimanesse completamente isolato quando loro erano lontani da Hogwarts, anche perchè sapeva perfettamente cosa si provava. Per quanto lei adorasse la sua famiglia, essi abitavano lontani dai centri abitati babbani e questo rendeva le sue vacanze solitarie, noiose e prive di attrattiva. Se soltanto fosse riuscita a convincere il padre a portarla con sè quando andava a lavorare...be', forse ora che era più grande ci sarebbe riuscita...-Potrei inviarti un gufo solo di notte. Certo, dovresti rimanere alzato fino a tardi, magari l'una o le due, però almeno riceveresti una mia lettera! E non devi preoccuparti della risposta, ti basterà rimandare indietro il mio gufo! In questo modo nessuno si insospettirà...in fondo chi vuoi che stia sveglio all'una di notte?- sembrava che il suo ragionamento fosse abbastanza logico, in fondo poteva essere una buona soluzione -Oppure, se temi che anche in questo modo rischi di mettere nei guai la tua famiglia, be'...potresti venire ogni tanto in vacanza da me!- disse, battendosi un pugno sulla mano aperta -Ma certo! In fondo non ci sarebbe nulla di male! So già che ai miei genitori non darebbe problemi avere un ospite a casa, ma per sicurezza più tardi manderò loro un gufo...uhm...e poi, pensa, magari riusciamo a convincere mio padre a portarci con sè al lavoro! Sai, fa il toelettatore di draghi! Draghi! Ti rendi conto? potremmo vedere unn drago da vicino! Sarebbe magnifico, ma bisogna prima convincerlo...uff...l'ostacolo maggiore è mia madre, ha paura che potrebbe succedermi qualcosa...- la bambina non si era resa conto che stava parlando a macchinetta come al solito e dando per scontato che il suo amico Jorge avesse già accettato la sua proposta. In fondo per lei era una cosa fattibile, ma per il delfino? Forse lui avrebbe preferito passare tutte le sue vacanze insieme alla propria famiglia che, a causa della scuola, non vedeva per molto tempo. Forse alla fine quei pensieri entrarono finalmente in testa alla giovane strega che, fermatasi per riprendere fiato, chiese -Tu cosa ne pensi? Ti piacerebbe venire da me quest'estate?- Non chiese per le vacanze natalizie: il Natale si passava in famiglia, lo sapeva bene, quindi le sembrò scontato che l'amico preferisse stare con i suoi genitori durante quel periodo.

Subito dopo, i bambini passarono a parlare ancora una volta dei regali di Natale e finalmente Cappie comprese ciò che voleva dire il delfino col suo suggerimento.

Ma no...Non li devi far fare loro... ma solo chiedere come si fanno... che ne so... le dosi... cosa metti prima... la temperatura del forno...

Aaaaah...ora ho capito! Si, ma rimane sempre il problema che non so come entrare nelle cucine...

Bè secondo visino di pesca su "Storia di Hogwarts" c'è tuttissimamente tutto quello che c'è da sapere sul Castello. Di sicuro trovi anche la spiegazione di come ci si intrufola nelle cucine

Ne dubito...non che io ricordi...mio padre me lo ha dato da leggere quando sono stata accettata qui ad Hogwarts...ma se non sbaglio non c'era scritto da nessuna parte come accedere alle cucine...be', in fondo l'accesso è vietato a noi studenti, quindi mi sembra anche logico che non lo scrivano in un libro...- disse pensierosa la tassetta, cercando di rammentare se avesse tralasciato qualcosa di importante -Be'...non è un problema...troverò una soluzione! Magari potrei andare in esplorazione per il Castello, quando non sono sommersa dai compiti...- disse in tono mesto e sconsolato, ricordando la montagna di lavoro che avrebbe dovuto fare una volta tornata in Sala Comune -E se a te va potresti accompagnarmi...- aggiunse poi, sperando vivamente che l'altro accettasse. In fondo due menti erano meglio di una, specie se quest'ultima era estremamente impulsiva, ingenuotta e capacissima ci cacciarsi nei guai.

Più tardi i due ragazzini passarono a parlare di argomenti estremamete imbarazzanti e difficili per la piccola Tassorosso. Cappie si era dimostrata una vera fifona quando si trattava di confidare a qualcuno i suoi segreti più intimi, non perchè temesse un tradimento da parte degli altri, ma di essere presa talmente tanto in giro che si sarebbe offesa. Ma in fondo perchè non tentare? La bambina aveva chinato talmente tanto la testa da nasconderla fra le braccia incrociate, che tenevano strette le ginocchia al petto. Non voleva guardarlo in faccia, ma subito dopo, quando lo costrinse a promettere che avrebbe mantenuto il segreto, la risposta di Jorge le fece alzare di scatto la testa.

Non lo dirò a nessuno...Se vuoi un patto di sangue puoi anche riaprirla...

Un patto di sangue...ma certo! La bambina si risollevò entusiasta. Forse quelle parole erano state pronunciate per scherzo e con leggerezza, ma per la giovane strega un patto di sangue significava qualcosa di più: amicizia eterna, fratellanza reciproca, alleati per la vita, nel bene e nel male. Aspettò un momento prima di confidare al delfino che la sua proposta era più che ben accetta. Il tempo di lasciare che l'amico rispondesse alla sua domanda se anche a lui piacesse qualcuno.

No...Non nel senso che intendi tu... Cioè... trovo un sacco di persone simpatiche ma non ci farei follie...Vediamo un po'... ok... Miyabi è carina, dolce, simpatica, mi piace stare in sua compagnia ma non farei mai a botte con il gigante buono per lei

La bambina iniziava a fremere per l'impazienza e l'entusiasmo, ma ascoltò comunque attentamente la risposta dell'amico. Conosceva solo di vista questa Miyabi e suppose che per gigante buono intendesse Ethan Travis. In effetti, lui sembrava davvero legato a quella bambina, come era venuto fuori durante la loro avventura nel labirinto.

Ho capito. Uhm...senti...dicevi sul serio con quel patto di sangue? Lo sai che...non sarebbe una cattiva idea! Anzi! Sembra qualcosa di speciale e magico e assolutamente da fare! Pensa, scambiandoci il nostro sangue io e te diventeremmo fratelli e allora niente e nessuno potrà fermarci! Condivideremo tutto, pensieri, segreti, avventure, punizioni...tutto, che sia buono o cattivo! Ci fideremo l'uno dell'altro e non ci tradiremo mai! Fra noi vigeranno lealtà, sincerità e coraggio, perchè entrambi saremo disposti ad affrontare ogni sorta di pericolo per aiutare l'altro! Sarà fantastico...- la bambina come al solito correva troppo con la fantasia. Per lei quel patto era solo la sintesi di tutto ciò che aveva letto nei suoi romanzi d'avventura preferiti. E come dare torto ad una bambina che sogna l'avventura in ogni angolo e che vuole condividerla con un amico? Ma lui sarebbe stato dello stesso parere? Cappie non si pose quella domanda: ingenuamente credeva che, essendo stato lui il primo a parlare di un patto di sangue, fosse più che ben disposto a portare avanti quel progetto.- Puoi prestarmi il tuo coltellino? Così mi farò anche io un'incisione sul dito e potremmo suggellare il nostro patto. Dovremmo anche pronunciare una formula, una specie di giuramento, perchè entrambi dobbiamo offrire qualcosa all'altro e pretendere qualcosa in cambio. E dopo ti svelerò la persona di cui sono innamorata- lo disse in maniera molto più tranquilla adesso, completamente diverso dal modo in cui si era comportata prima. Con un fratello di sangue non avrebbe dovuto temere che il suo segreto venisse preso alla leggera, nessuno dei suoi segreti sarebbero mai stati più presi alla leggera. Attese quindi che Jorge le porgesse il suo coltellino, la mano tesa ad aspettare, mentre di nuovo un enorme sorriso si stagliava sul suo volto, rendendole gli occhi ancora più luminosi...
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Messaggioda Jorge » 03/10/2012, 12:47

Non disperare, a tutto c'è una soluzione!

Ma da dove le esce tutto questo ottimismo?

Si chiese Jorge probabilmente per l'ennesima volta. Di ragazzine come Caroline Priscilla dalle sue parte non ce n'erano e a ben vedere neanche di ragazzi. In somma non aveva mai incontrato in tutta la sua vita una persona così solare, ottimista, positiva, sempre pronta ad aiutare l'altro e capace di una sorta di empatia che a lungo andare, il delfino ne era certo, l'avrebbe uccisa. La guardò forse con più insistenza del dovuto, come a cercare di cogliere in quel comportamento così anomalo per lui, qualche traccia di falsità, costruzione, insomma qualcosa che potesse riconoscere come umano. Ma come ogni volta non trovò nulla e così si limitò a farsi travolgere per l'ennesima volta da un fiume in piena di parole volte, a seconda dei casi, a consigliare, tranquillizzare, sollevare il morale. A un certo punto Jorge spense del tutto il cervello, convinto di conoscere già il contenuto di tutto il discorso che Cappie gli stava facendo, neanche all'accenno del mestiere del padre ebbe una reazione, nonostante impazzisse per qualsiasi cosa concernesse i draghi. Fu per questo che quando la ragazzina si fermò per riprendere fiato, la sua domanda lo prese decisamente in contropiede.

Tu cosa ne pensi? Ti piacerebbe venire da me quest'estate?

Oh Merlino benedetto e ora come ci siamo arrivati a questo partendo da un gufo?????

Peccato non poter esprimere a voce alta quella domanda, come minimo avrebbe passato le restanti due ore a farsi sommergere da offese e ingiurie ben meritate sulla sua incapacità di ascoltarla. E sopratutto non aveva due ore visto che l'ora di cena era molto più vicina e lui non l'avrebbe saltata per nessun motivo al mondo, non un'altra volta.

Se la mia mamma non ha nulla in contrario si...

Acconsentì alla fine, dopo essersi fatto velocemente due conti. Uno, Cappie per quanto logorroica era una persona simpatica e quindi passare una settimana in sua compagnia non lo avrebbe ucciso, al massimo avrebbe dovuto comprarsi delle cuffiette per coccolarsi le orecchie. Due non era mai stato in una casa di veri maghi, dove si poteva praticare la magia a ogni piè sospinto ed era troppo curioso per farsi sfuggire un'occasione del genere. Quando passarono a parlare dei regali di Natale, Jorge provò a dare il suo contributo ma a quanto sembrava l'idea di leggere "Storie di Hogwarts" per poter scoprire come accedere alle cucine si rivelata non praticabile.

Ne dubito...non che io ricordi...mio padre me lo ha dato da leggere quando sono stata accettata qui ad Hogwarts...ma se non sbaglio non c'era scritto da nessuna parte come accedere alle cucine...be', in fondo l'accesso è vietato a noi studenti, quindi mi sembra anche logico che non lo scrivano in un libro...Be'...non è un problema...troverò una soluzione! Magari potrei andare in esplorazione per il Castello, quando non sono sommersa dai compiti... E se a te va potresti accompagnarmi...

Accompagnarti a perlustrare i sotterranei del Castello alla ricerca delle cucine più fornite dell'universo con il rischio di essere beccati e messi in punizione? - cercò di riassumere il Delfino, gli occhietti che gli brillavano per la felicità derivante dall'avventura che l'amica gli stava prospettando. - Ci sto, però dopo esserci esercitati con le Pozioni...

Mise come clausola, facendo la figura del bambino coscienzioso, quando in realtà temeva solo che la Bennet si rifiutasse di concedere loro il permesso se avesse saputo che erano due incoscienti invece che due studenti modello. Se ordire piani volti a sovvertire la tranquillità del Castello sembrava essere cosa di ordinaria amministrazione per i due ragazzini, parlare di sentimenti e segreti personali si rivelò essere la cosa più complicata del mondo, neanche dovessero preparare il Distillato della Morte Vivente bendati. Con evidente ironia, Jorge, per cercare di convincere Cappie a fidarsi di lui, le aveva proposto una cosa molto babbana di fare un patto di sangue, convinto al più di suscitare il riso nella compagna. Non avrebbe mai immaginato, invece, di aver appena aperto il classico vaso di Pandora e che tutti i mali dell'universo conosciuto e non si sarebbero riversati di lì a pochi secondi sulle sue piccole spalle da povero e incauto dodicenne.


Ho capito. Uhm...senti...dicevi sul serio con quel patto di sangue? Lo sai che...non sarebbe una cattiva idea! Anzi! Sembra qualcosa di speciale e magico e assolutamente da fare! Pensa, scambiandoci il nostro sangue io e te diventeremmo fratelli e allora niente e nessuno potrà fermarci! Condivideremo tutto, pensieri, segreti, avventure, punizioni...tutto, che sia buono o cattivo! Ci fideremo l'uno dell'altro e non ci tradiremo mai! Fra noi vigeranno lealtà, sincerità e coraggio, perchè entrambi saremo disposti ad affrontare ogni sorta di pericolo per aiutare l'altro! Sarà fantastico...Puoi prestarmi il tuo coltellino? Così mi farò anche io un'incisione sul dito e potremmo suggellare il nostro patto. Dovremmo anche pronunciare una formula, una specie di giuramento, perchè entrambi dobbiamo offrire qualcosa all'altro e pretendere qualcosa in cambio. E dopo ti svelerò la persona di cui sono innamorata.

A ogni parola di Cappie gli occhi di Jorge andavano sgranando un pochino di più fino a raggiungere dimensioni impossibili per un visino così piccolo e se fosse stato in uno di quei manga che a visino di pesca piacciono tanto, probabile che gli occhi gli sarebbero rotolati giù dalle orbite. Quel tornado pazzo voleva davvero stringere un patto di sangue con lui? Condividere tutto, punizioni incluse, e lui ne prendeva tante visto che non faceva altro che mettersi nei guai? E valeva davvero la pena fare tutta quella manfrina solo per sapere il nome del ragazzo di cui era innamorato.

Assolutamente no!

Gli disse una vocina coscienziosa nella sua mente che però venne spazzata via dal modo fermo e deciso con cui Jorge si sentiva osservare da Cappie, come se questa avesse una fede incrollabile in lui e nel fatto che avrebbe accettato. Stranamente quella sensazione lo fece sentire importante, quasi responsabile, come se davvero avesse un qualche potere sulla ragazzina e quindi alla fine acconsentì a fare quella cosa folle, non prima però di aver espresso un dubbio legittimo agli occhi di babbano come lui.

Ehmmm... Cappie... non è che finiamo per metterci nei guai? E intendo guai enormi, grandissimi, di quelli che finiamo circondati dagli Auror e trasportati in manette in Tribunale? - chiese ingigantendo la cosa man mano che il dubbio e quindi la paura prendevano piede dentro di lui. - Sai il tuo sangue è magico, il mio forse... visto che alla fine sono un mago.. non è che se lo mescoliamo finiamo per fare un incantesimo di qualche tipo e vietatissimo perchè siamo minorenni? E poi tu conosci questa formula da pronunciare?

Aggiunse, convinto che si trattasse, appunto, di un incantesimo vero e proprio. Se proprio doveva essere espulso dalla Scuola voleva che fosse per qualcosa di eclatante e non per uno stupido patto di sangue. Intanto però, preso dal vortice della sua incoscienza e dall'entusiasmo della tassetta, Jorge le porse il proprio coltellino, sperando di non doversene pentire da lì a breve.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 04/10/2012, 0:36

Quando Jorge accettò il suo invito a passare da lei parte delle vacanze, la tassetta non riuscì a contenere la propria felicità: lo guardò con un enorme sorriso, pensando alle mille cose che avrebbero potuto fare insieme, primo fra tutti convincere suo padre a portarli con sè a vedere i draghi. Avrebbe passato tutto quell'anno ad organizzare le vacanze insieme a lui: mille avventure, partite a Quidditch, esplorazioni a non finire...si, per lei erano quelle le vacanze ideali e non vedeva l'ora che arrivasse l'estate, per poter compiere tutte quelle imprese.

E' fantastico! Ti prometto che passerai una delle più belle estati della tua vita!- disse con trasporto la bambina, per poi passare all'argomento successivo. Il Castello di Hogwarts era per loro ancora un enorme mistero: nessuno, a detta delle fonti storiche più attendibili, ne conosceva appieno tutti i segreti. Eppure, pensò la giovane strega, qualcuno avrebbe dovuto conoscere l'ingresso segreto delle cucine. Stavano parlando proprio di quello i due bambini, quando il delfino infine accettò di accompagnarla a fare dei giri di perlustrazione per il Castello.

Ci sto, però dopo esserci esercitati con le Pozioni...

La clausola che aveva imposto l'amico non distolse minimamente la bambina dai propri obiettivi: in fondo, pensava ingenuamente, lo studio era molto importante per Jorge. Se non fossero stati all'altezza avrebbero rischiato di essere espulsi dalla scuola e allora potevano anche dire addio alle scorribande in giro per Hogwarts!

D'accordo, ma facciamo in fretta allora! Domani andremo nell'ufficio della Bennet a parlarle- C'era una certa nota di risolutezza nel suo tono di voce, come se non ammettesse repliche. Per quanto ella stessa fosse molto svogliata (i compiti ammonticchiati sulla sua scrivania la dicevano lunga su questo lato del suo carattere), la piccola sapeva che non tutte le cose erano rimandabili. Prima chiedevano all'insegnante di Pozioni di far usare loro l'aula, prima avrebbero potuto iniziare ad esercitarsi. E prima avrebbero iniziato ad esercitarsi, prima Jorge avrebbe acconsentito a cercare insieme a lei le cucine del Castello. Semplice e pulito.
Non altrettanto semplice invece fu per il delfino gestire l'entusiasmo e la serietà di Cappie. Che lui stesse scherzando, facendo dell'ironia o semplicemente si stesse prendendo gioco di lei, sembrava ormai senza importanza: si era impigliato nella tela che lui stesso aveva tessuto. La giovane strega aveva preso sul serio le parole dell'amico di suggellare un patto di sangue ed era pronta fin da subito a portare avanti quel fine. Quindi, con enorme stupore ascoltò le obiezioni di Jorge, i suoi timori di star facendo qualcosa di veramente troppo sbagliato, che li avrebbe portati a scontare delle conseguenze ben più gravi di una punizione. La piccola, pensandoci su, capì appieno le sue paure: in fondo erano pur sempre un mago ed una strega, non sapevano a cosa esattamente stavano andando incontro. Ma il mistero l'affascinava: andare incontro all'ignoto sarebbe stata una bella prova da affrontare. E poi, in cuor suo, sapeva perfettamente che non sarebbe mai successo nulla di male...o almeno lo credeva.

Ehmmm... Cappie... non è che finiamo per metterci nei guai? E intendo guai enormi, grandissimi, di quelli che finiamo circondati dagli Auror e trasportati in manette in Tribunale? Sai il tuo sangue è magico, il mio forse... visto che alla fine sono un mago.. non è che se lo mescoliamo finiamo per fare un incantesimo di qualche tipo e vietatissimo perchè siamo minorenni? E poi tu conosci questa formula da pronunciare?

Hai forse paura? Eppure sei stato tu il primo a proporre una cosa del genere...- lo canzonò la tassetta, assumendo lo stesso tono del delfino quando era solito fare dell'ironia - Ahahahahahah, stai tranquillo, non succederà nulla! Il nostro sarà un patto che varrà solo nei nostri cuori...insomma, se fossimo dei babbani non andrebbe al di là del giuramento fatto! E poi pensi davvero che vengano ad arrestare due bambini solo perchè hanno scambiato una goccia del loro sangue? Ma figurati, hanno cose ben più importanti a cui pensare...- credo... si disse mentalmente la tassetta, ma evitando accuratamente di riferire quel suo ultimo pensiero all'amico. In fondo non voleva spaventarlo più di quanto già non fosse. Nel frattempo, lo vide estrarre nuovamente il suo coltellino e porgerglielo. La bambina lo prese in mano e, coraggiosamente, si aprì una ferita sull'indice della mano destra, dalla quale subito stillarono piccole gocce di sangue.

Immagine


No...non credo che esista una formula specifica...però potremmo iniziare con "Giuro solennemente di" e decideremo noi cosa inserire nel nostro giuramento...si, credo che in questo modo vada bene! E poi finiremo con "Che del nostro patto sia questo il fondamento,
suggellato dal sangue del nostro firmamento"! Uhm...facciamo che inizio io, così almeno sai cosa fare e non ti sbaglierai
- disse Cappie, facendogli l'occhiolino - Per quanto riguarda i gesti...mmmh...dobbiamo fare in modo che il nostro sangue si mischi...uhm...- guardò prima le labbra di Jorge, poi il suo dito ancora gocciolante e poi di nuovo le labbra del bambino. Apparve un sorriso compiaciuto sul suo volto, come di qualcuno soddisfatto della propria idea - Bene...nel mentre pronuncerò il mio giuramento, bagnerò le tue labbra con un po' del mio sangue..formando...un triangolo, si! Tu lo assorbirai e farai lo stesso con me. E poi, alla fine...be', ecco...- la sua fantasia lavorava a pieno regime in quel momento. Doveva trovare una degna conclusione per il loro rituale. Lo sguardo della strega cadde sulla punta della propria bacchetta -Ma certo! Poi, uniremo le nostre ferite, in maniera che il nostro sangue si mescoli e bagneremo la punta delle nostre bacchette...così!- e mostrò al delfino il gesto di portare il proprio dito sulla punta della bacchetta che stringeva in mano, senza tuttavia tingerlo di sangue. Non era ancora il momento giusto.- Ok, sei pronto?- chiese la piccola. Se la risposta del delfino fosse stata affermativa, la bambina avrebbe dato inizio al rito per suggellare il loro patto.
La bambina si sarebbe messa in ginocchio, sistemandosi per bene e stando ben attenta a non macchiarsi prematuramente col proprio sangue. Avrebbe fissato il proprio sguardo dritto negli occhi di Jorge, che per la prima volta avrebbe visto in lei un barlume di serietà e un'aria estremamente greve, adatta ad una cerimonia come quella che ella si accingeva a fare. Poi, facendo un bel respiro, avrebbe pronunciato queste parole:


[newsgoth]Giuro solennemente di esserti Sorella e Compagna insieme
Supporto e Alleato in ogni battaglia
Mai il mio cuore ti tradirà, mai la mia mano ti verrà a mancare
Mai le mie labbra ti offenderanno, mai la mia magia ti recherà danno
Sincerità e Rispetto ti saranno compagni
Fedeltà e Coraggio ti guideranno
Nel Bene e nel Male diverrò la tua ombra
Nella Miseria e in Gloria sarò al tuo fianco
Che del nostro Patto sia questo il Fondamento
Suggellato dal sangue del nostro Firmamento[/newsgoth]


Spoiler:
http://www.youtube.com/watch?v=KC5kHf58GMI


Lo stormire delle foglie avrebbe accompagnato le parole pronunciate dalla bambina, ritmate come una nenia lenta e dolce. In quel mentre, ella avrebbe adempiuto al suo dovere di disegnare un triangolo sulle labbra del delfino, posandovi delicatamente il polpastrello insanguinato. La giovane strega sembrava aver preso veramente sul serio quella storia del patto: le sue labbra sarebbero rimaste ferme per tutto il tempo in una linea dritta, senza mai spiegarsi in un sorriso. Solo gli occhi, di un profondo verde, avrebbero tradito l'emozione che provava in quel momento.
Dopo aver concluso la sua parte, la piccola sarebbe rimasta in attesa delle azioni del delfino, aspettando che egli completasse il resto del rituale...
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Messaggioda Jorge » 05/10/2012, 17:31

L'aveva convinta ad andare con lui a parlare con la Professoressa Bennet e aveva rimediato un invito che sembrava molto allettante e che di sicuro gli avrebbe assicurato un sacco di divertimento per l'estate successiva. Contando che aveva anche terminato lo scrigno in cui conservare la ciocca di capelli della sua ninfa e che tra poco meno di un'ora si sarebbe rimpinzato di cibo al favoloso banchetto serale preparato dagli elfi domestici, quel pomeriggio poteva benissimo essere considerato uno dei più proficui che lui avesse mai trascorso. Se non fosse stato per un piccolo dettaglio che correva il rischio non solo di mandare a monte tutto il suo piano malvagio di ottenere l'accesso illimitato all'aula di pozioni, ma anche di metterlo in un guaio più grande di quello che poteva mai immaginare, nonostante la sua fervida immaginazione: Caroline Priscilla voleva stringere un patto di sangue con lui, non teorico ma pratico come dimostrava la richiesta di utilizzare il suo coltellino.

Hai forse paura? Eppure sei stato tu il primo a proporre una cosa del genere...

Si chiama prudenza - puntualizzò Jorge, rendendosi conto da solo come suonasse ridicolo quella parola pronunciata da lui. Il Delfino prudente? Ma quando mai? - E quando l'ho proposto non ho pensato che siamo dei maghi...

Aggiunse poi con tranquillità, come se ancora dopo un intero anno facesse fatica a digerire quel piccolo dettaglio della sua vita.

Ahahahahahah, stai tranquillo, non succederà nulla! Il nostro sarà un patto che varrà solo nei nostri cuori...insomma, se fossimo dei babbani non andrebbe al di là del giuramento fatto! E poi pensi davvero che vengano ad arrestare due bambini solo perchè hanno scambiato una goccia del loro sangue? Ma figurati, hanno cose ben più importanti a cui pensare...

Quindi tu sei proprio sicura che non stiamo infrangendo nessuna legge che io come natobabbano sono giustificato dal non conoscere mentre tu dovresti sapere a menadito?

Rincarò la dose, giusto per non dover sentire recriminazioni nel caso in cui qualcosa, che fosse pure una semplice scintilla, scaturisse dalle loro mani dopo aver mescolato il loro sangue. Osservò Cappie prendere il suo coltellino e provocarsi una piccola feritina, ammirando il coraggio che la tassetta stava dimostrando: molte delle ragazzine babbane che conosceva avrebbero come minimo urlato di dolore.

No...non credo che esista una formula specifica...però potremmo iniziare con "Giuro solennemente di" e decideremo noi cosa inserire nel nostro giuramento...si, credo che in questo modo vada bene! E poi finiremo con "Che del nostro patto sia questo il fondamento,suggellato dal sangue del nostro firmamento"!

Firmamento? E che diavolo vuol dire?

Esclamò inorridito dal dover pronunciare delle parole così assurde.

Uhm...facciamo che inizio io, così almeno sai cosa fare e non ti sbaglierai

Va bene... inizia tu...

Acconsentì titubante, sentendosi come se tutta quella cosa gli stesse decisamente sfuggendo di mano. Sensazione quella che andava aumentando man mano che Cappie gli spiegava i passaggi di quello che stava diventando il rito più complesso e assurdo che la storia di Hogwarts aveva mai visto.

Bleak... ma che schifo... va bene che mangio di tutto... ma il tuo sangue...

Esclamò disgustando, portando la lingua fuori dalla bocca come a sputare un sapore schifoso immaginario. Ma come al solito Cappie non lo stava ascoltando, partita per la classica tangente babbana e impegnata ad aggiungere dettagli su dettagli, l'uno più allucinante dell'altro.

Per quanto riguarda i gesti...mmmh...dobbiamo fare in modo che il nostro sangue si mischi...uhm Bene...nel mentre pronuncerò il mio giuramento, bagnerò le tue labbra con un po' del mio sangue..formando...un triangolo, si! Tu lo assorbirai e farai lo stesso con me. E poi, alla fine...be', ecco... Ma certo! Poi, uniremo le nostre ferite, in maniera che il nostro sangue si mescoli e bagneremo la punta delle nostre bacchette...così!
Ok, sei pronto
?

Come se stessi andando al patibolo.

Rispose ironico Jorge, acconsentendo in quel modo a dare il via al rito. Certo avrebbe potuto tirarsi indietro, ma sapeva che uno la tassetta si sarebbe offesa a morte, due si sarebbe rammaricata per quel rifiuto, tre sarebbe stato invaso da un tornado di parole che di sicuro l'avrebbero annientato. Per non parlare del fatto che probabilmente avrebbe mandato a monte il suo piano con la Bennet e che avere dalla sua parte una persona schietta e sincera come Caroline poteva solo fargli comodo, a sopravvivere, ovviamente, ai guai che lei sembrava attirare.
Il sorriso ironico sul viso del portoghese sparì non appena gli fu chiaro che per quanto quella a cui stavano per fare vita era tutta una farsa Cappie ci credeva davvero. Così provò a assumere un'espressione seria che riuscì a mantenere per tutta la durata del rito. Non si ritirò quando lei avvicinò la ferita alla sua bocca, non sputò il sangue che gli era finito sulla lingua, non rise nè per le parole pronunciate nè per la serietà esagerata che leggeva sul volto dell'altra. Fu un partner perfetto, serio e compito, di cui la ragazza non avrebbe mai potuto lamentarsi.

Ora tocca a me.

Affermò con il tono serio e deciso, portandosi alle labbra il dito in modo di riaprire la ferita che si era fatto prima.

Giuro solennemente di esserti Sorella e Compagna insieme
Supporto e Alleato in ogni battaglia
Mai il mio cuore ti tradirà, mai la mia mano ti verrà a mancare
Mai le mie labbra ti offenderanno, mai la mia magia ti recherà danno
Sincerità e Rispetto ti saranno compagni
Fedeltà e Coraggio ti guideranno
Nel Bene e nel Male diverrò la tua ombra
Nella Miseria e in Gloria sarò al tuo fianco
Che del nostro Patto sia questo il Fondamento
Suggellato dal sangue del nostro Firmamento


Le parole fluirono dalle sue labbra senza tentennamenti come se salissero dal cuore e Jorge ringraziò Merlino e tutti i maghi della storia per averlo dotato di una così prodigiosa memoria a breve termine. Si sporse in avanti mentre recitava il giuramento per disegnare sulle labbra della ragazza un triangolo di sangue. Poi sovrappose la propria ferita su quella di Cappie mescolando i loro globuli rossi e infine tinse di rosso la punta della sua bacchetta. Attese con il fiato sospeso per quello che sembrava essere un’eternità ma che in realtà era solo una manciata di minuti.

Adesso dovrai prendere sempre le mie difese, anche contro Lingua Argentata. - Affermò serio quando fu certo che non ci sarebbero delle conseguenze spiacevoli. – Non potrai diffondere i miei segreti e sarai costretta a dirmi i tuoi.

E si mise in posizione di ascolto, in attesa di scoprire chi fosse l’innamorato segreto di Cappie.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 07/10/2012, 11:52

La bambina, per tutto quel tempo, non si curò minimamente delle frecciatine ironiche che le rivolse l'amico. Troppo presa dalla foga del momento, non avrebbe potuto prestargli maggiore attenzione: doveva inventarsi di sana pianta un intero rito, per suggellare il loro patto di sangue! Per sua fortuna, il Delfino mostrò abbastanza buon senso da evitare di prendere alla leggera il rituale che la tassetta si accingeva a compiere. La serietà, i modi compiti e risoluti di Jorge la colpirono positivamente, facendole credere ancora di più che anche egli fosse pronto ad affrontare un'impresa del genere.

Ok, sei pronto?

Come se stessi andando al patibolo

La risposta di Jorge la fece sorridere per un momento, poi il suo volto ritornò serio, nel mentre compiva la prima parte del rituale, quella legata al suo giuramento. Quando toccò il turno dell'amico, la piccola per un momento fu sul punto di rovinare tutto, scoppiando a ridere per un errore che il delfino aveva fatto

[newsgoth]Giuro solennemente di esserti Sorella e Compagna insieme...[/newsgoth]


Fratello e Compagno, non sorella e compagna! Quella sono io! No, non ci devo pensare, questo rito è qualcosa di importante per entrambi!, si disse mentalmente Cappie, sostenendo un atteggiamento serio e deciso per tutto il resto del discorso di lui. Assaggiò decisa il sangue col quale aveva tracciato un triangolo sulle sue labbra, sentendo sulla lingua il suo sapore ferroso e salato. Di sicuro non sarebbe mai diventata una fan dei Lecca Lecca Sanguinolenti!
Infine i due ragazzini conclusero il rito, macchiando ognuno la propria bacchetta col sangue misto di entrambi. Quando tutto ebbe fine, il delfino non perse tempo ad esigere la propria ricompensa:

Adesso dovrai prendere sempre le mie difese, anche contro Lingua Argentata. Non potrai diffondere i miei segreti e sarai costretta a dirmi i tuoi

Ehi, vacci piano mammifero pinnato, il prendere le tue difese non mi esenta dal picchiarti dopo se fai qualcosa di sbagliato- disse con nonchalance la piccola, pulendosi le ultime tracce di sangue rimaste sulle labbra -Bleah...io non avrò il sangue più saporito del mondo, ma neanche il tuo scherza!- continuò con tono scherzoso, ritornando a sorridere felice e spensierata come sempre. La tassetta gongolava alla grande, si sentiva straordinariamente bene e ancora più tenace del solito: in quel momento sentiva che avrebbe potuto affrontare qualsiasi cosa, anche una dichiarazione d'amore! Be', forse quella no...ancora...

D'accordo...un patto è un patto e io devo rispettarlo...coff...ehm...dunque...a me p-piace da morire...Vergil Cartwright, il prefetto della mia Casata...

Il tono di voce era estremamente basso nel pronunciare il nome di Vergil. Nonostante tutto, la ragazzina non riusciva a mantenere una sorta di autocontrollo quando si trattava del giovane tassorosso: le guance le si imporporavano sempre al suo pensiero e la piccola non riusciva a fare altrimenti.

E'...bellissimo! Ed è simpatico, sempre divertente e di buonumore! Non si arrabbia mai, è gentile con tutti! Mi ha aiutata una volta a cercare il mio peluche preferito! E poi...non lo so...mi piace, mi piace da morire! Ogni volta che lo vedo non riesco a spiaccicare parola, divento muta o balbetto e sai, non è bello fare la figura del McDullan di turno quando sei vicino ad una persona così...- era estremamente scocciata di quel problema, ed ora che aveva confessato tutto a Jorge non riusciva più a fermarsi- E poi sa cantare! Sai, credo che entrerò nel coro della scuola, magari può essere una buona idea...- la tassetta stava dimostrando una delle peculiarità tipiche del suo carattere: la tenacia nel perseguire i propri obiettivi, anche se questi fossero stati di natura amorosa. Una caratteristica di cui lei stessa era ancora inconsapevole.- Insomma...questo è quanto...- concluse infine, rialzandosi in piedi e stiracchiandosi per bene braccia e gambe, che ora le dolevano per il troppo tempo passata seduta.- Che dici, andiamo a cena?- chiese infine al delfino, attendendo la sua risposta. Tutto quel parlare le aveva messo un certo languorino e la piccola non vedeva l'ora di ingozzarsi come suo solito di tutte le prelibatezze possibile e inimmaginabili che le cene ad Hogwarts potevano offrire...
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Messaggioda Jorge » 07/10/2012, 17:16

In effetti Jorge si era limitato a ripetere come una sorta di automa la formula pronunciata da Cappie, troppo impegnato a non sgarrare neanche una sillaba per rendersi conto che si era appena dato della Sorella. Ma tant’era. Ormai il danno era fatto e forse, quando se ne sarebbe accorto dopo, avrebbe sempre potuto usare quel piccolo errore per tirarsi indietro e dichiarare nulla il giuramento.

Così poi devo emigrare sulla luna…

Si disse, mentre un sorriso di compatimento compariva sul suo viso. Sapeva di aver commesso un grosso, grossissimo errore acconsentendo a fare quel rito ma ormai non poteva tirarsi indietro. Era legato a Caroline Priscilla a doppio filo ormai. L’unica cosa che poteva sperare era che lei non si mettesse in testa di cambiarlo o di impedirle di compiere i suoi piccoli e innocenti piani malvagi.


Ehi, vacci piano mammifero pinnato, il prendere le tue difese non mi esenta dal picchiarti dopo se fai qualcosa di sbagliato

Mammifero pinnato? – esclamò inorridito, spostandosi con il sedere un po’ più in là in modo da mettere una certa plateale distanza tra se stesso e la tassetta. – Tu frequenti troppo lingua argentata… non va bene per nulla… dovrò dare una sistematina al tuo vocabolario.

Affermò serio, giusto perché nessuno doveva provare a cambiare l’altro.

Provaci a picchiarmi, sisi, così mi tengo in allenamento per la prossima estate.

Aggiunse con un tono un po nervoso, al ricordo di quello che aveva dovuto subire l’estate appena trascorsa.

Bleah...io non avrò il sangue più saporito del mondo, ma neanche il tuo scherza!

In realtà il tuo non è poi così male – commentò, leccandosi platealmente il labbro inferiore con la linguetta – Quasi quasi ne prendo un altro po’ e ci condisco i miei lecca lecca preferiti.

E fece il gesto di avvicinare il coltellino alla mano di Cappie per fare un'altra piccola ferita da cui attingere quel nettare così succulento. Inutile dire che il dolce magico preferito di Jorge erano i Lecca Lecca al sangue, ovviamente dopo la cioccolata che gli aveva regalato lognomo dei sogni. E alla fine erano giunti al momento della grande rivelazione, quello che aveva dato origine a tutto quel casino: scoprire di chi era innamorata Cappie.

D'accordo...un patto è un patto e io devo rispettarlo...coff...ehm...dunque...a me p-piace da morire...Vergil Cartwright, il prefetto della mia Casata...

Il fidanzato di ciglia epilettiche? – rispose Jorge sconvolto ma avendo la decenza di usare un tono di voce basso anche lui, giusto per evitare che la tassetta lo uccidesse e non solo a parole – Boh non so che cosa ci trovi… è così…

Ovviamente il portoghese non ebbe mai la possibilità di dire come era, secondo la sua modesta opinione, il Prefetto dei Tassi, pechè venne travolto dal tornando parlante. Così non potè fare altro che mettersi comodo, con la schiena appoggiata al tronco dell’albero e lo stomaco borbottante e aspettare che l’amica o meglio la sorella di sangue terminasse di tessere le lodi del ragazzo più grande.

E'...bellissimo! Ed è simpatico, sempre divertente e di buonumore! Non si arrabbia mai, è gentile con tutti! Mi ha aiutata una volta a cercare il mio peluche preferito! E poi...non lo so...mi piace, mi piace da morire! Ogni volta che lo vedo non riesco a spiaccicare parola, divento muta o balbetto e sai, non è bello fare la figura del McDullan di turno quando sei vicino ad una persona così…

Promemoria… assicurarsi sempre di avere Vergil a portata di mano quando si deve parlare con Cappie di cose importanti…

Appuntò tra sé Jorge, non tenendo conto del fatto che, probabilmente, con Vergil nei dintorni l’amica si sarebbe stata zitta ma non avrebbe colto neanche una sillaba di quello che le avrebbe detto. Cosa che però poteva avere anche i suoi vantaggi.

E poi sa cantare! Sai, credo che entrerò nel coro della scuola, magari può essere una buona idea… Insomma...questo è quanto...

Vuoi entrare nel coro della scuola solo per stare vicino a una persona che vedi già nei corridoi, durante i pasti e nella tua Sala Comune? – ripetè allibito Jorge, non comprendendo, nella beata ignoranza dei suoi dodici anni, come fosse possibile voler passare tutto quel tempo a contatto con un’altra persona.- Contenta tu… Io nel coro non entro… al massimo ti accompagno… e solo se sei brava… già metti a dura prova le mie orecchie così, al naturale…

Si lamentò, pulendo il coltellino con un Gratta e Netta e rimettendolo a posto nella tasca dei pantaloni.

Che dici, andiamo a cena?

Groann… - rispose lo stomaco vuoto di Jorge – direi che è un si – aggiunse il proprietario, alzandosi in piedi e per nulla imbarazzato: dopotutto ormai a Hogwarts anche i fantasmi sapevano di cosa era capace il portoghese una volta seduto a tavola. – Però se proprio vuoi cenare con me ti siedi tu al mio tavolo… Non ho intenzione di vederti sbavare sul mio cibo…

La prese in giro, alzandosi a sua volta e iniziando a incamminarsi verso il Castello.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 07/10/2012, 20:03

Mammifero pinnato? Tu frequenti troppo lingua argentata… non va bene per nulla… dovrò dare una sistematina al tuo vocabolario.
Provaci a picchiarmi, sisi, così mi tengo in allenamento per la prossima estate.


Sempre a tua disposizione fratellino, quando si tratta di insegnarti a fare a botte- rispose la piccola facendo un mezzo inchino, sottolineando la parola "fratellino" e sorridendo compiaciuta di poter utilizzare quel termine. Non pensava che l'amico si fosse veramente trovato nei guai, nel tornare a casa, ma in fondo gli sarebbe bastato dire una parola e Cappie avrebbe pensato a mille soluzioni pur di aiutarlo nei suoi problemi.

In realtà il tuo non è poi così male. Quasi quasi ne prendo un altro po’ e ci condisco i miei lecca lecca preferiti

Non ci provare neanche: ho già dato- rispose tranquillamente la piccola, facendogli la linguaccia e sorridendo nel vederlo mentre si avvicinava con sguardo da maniaco alla sua mano, il coltello già pronto ad infilzarla. Dopo quel breve scherzo, i due bambini passarono a parlare di cose più serie, almeno per la piccola Cappie: finalmente il nome del suo amore segreto era stato rivelato.

Il fidanzato di ciglia epilettiche? Boh non so che cosa ci trovi… è così…

La bambina sembrò non ascoltarlo. Partì in quarta a tessere le lodi di Vergil cercando quanto più possibile di spiegare perchè lui fosse così fantastico. Forse era stata presa dalla foga del momento, oppure, più semplicemente, la tassetta era rimasta sconcertata nel sentir dire che il suo adorato prefetto avesse già una ragazza. Certo, lo aveva visto ogni tanto in giro per il corridoio con una ragazza di Dragargenteo, ma mai avrebbe pensato che lei, o qualcunaltra, potesse già aver catturato il suo cuore. Così, la sua prima reazione, fu quella di far si che le parole fluissero dalla sua bocca come un uragano, per evitare che quelle dentro la sua testa le facessero discorsi troppo scomodi da sentire.

Vuoi entrare nel coro della scuola solo per stare vicino a una persona che vedi già nei corridoi, durante i pasti e nella tua Sala Comune? Contenta tu… Io nel coro non entro… al massimo ti accompagno… e solo se sei brava… già metti a dura prova le mie orecchie così, al naturale…

Be'...si...in maniera da avere qualcosa da condividere io e lui...sai, non è molto facile per me parlargli...magari se riesco ad entrare nel coro, riuscirò anche a mettermi in luce davanti ai suoi occhi...in effetti non sono molto sicura di essere tanto intonata, però si può sempre migliorare no?- rispose col suo inguaribile ottimismo, mettendo fine a quel discorso e alzandosi per andare finalmente a cena. Al suo invito a seguirla, Jorge rispose in maniera affermativa, aggiungendo poi un'ultima cosa

Però se proprio vuoi cenare con me ti siedi tu al mio tavolo… Non ho intenzione di vederti sbavare sul mio cibo…

Ehi! Io non sbavo!- e lo seguì. La piccola gli corse dietro mentre il delfino si dirigeva verso il Castello, parlandogli a raffica su quanto fosse cattivo prenderla in giro in quel modo e allontanandosi insieme in direzione di Hogwarts...


[FINE]
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Messaggioda Elisabeth » 30/10/2012, 18:34

{Giovedì | Sala Comune Serpeverde | Ingresso Giardino: ore 14.00}

Un paio d’ore senza avere lezione Elisabeth non poteva credere in tanta fortuna in pochi giorni, la bambina amava studiare, ma, ultimamente amava di più stare all’aria aperta che non china sui libri, fra qualche mese sarebbe arrivato l’inverno e con esso la bambina avrebbe rinunciato alle passeggiate in giardino per non prendersi qualche brutta infreddatura e soprattutto per non far ammalare la sua piccola volte.
La bambina attraverso come un piccolo ciclone la Sala Comune andando di corsa in dormitorio dove ad attenderla c’era la sua piccola volpe, l’animaletto appena vide la padroncina iniziò a saltellare tutta felice non si aspettava l’arrivo della bimba per quell’ora era presto, ma, alla piccola volpe fece molto piacere vedere la bimba che adorava.

Daphne oggi ho due ore libere, ti va di venire con me in un posto? – chiese la bimba alla piccola volpe – Però devi fare la brava e non devi allontanarti troppo, siamo intesi? – la bimba sorrise vedendo la volpina afferrare la sua pallina ed un altro giocattolo – Sei sicura che vuoi giocare solo con questi? E va bene. .

La piccola volpe era molto dolce ed Elisabeth le voleva molto bene, quel piccolo esserino era l’ultimo regalo che il suo papà le aveva fatto prima della partenza per la scuola ed era normale che la bambina la volesse sempre con se, ma, era ancora presto per iniziare l’addestramento della sua piccola amica, per ora la bimba voleva solo una compagna di giochi e per l’addestramento c’era ancora tanto tempo.
La bambina mise i giocattoli della sua piccola amica sul letto e con un movimento quasi impercettibile della mano chiese alla volpe di fare lo stesso e solo dopo aver visto la cucciolina sul letto, la bimba aprì il baule e tirò fuori un bel giaccone pesante, si tolse le ballerine e la gonnellina e sostituì questi ultimi da un bel paio di pantaloni e dei robusti scarponcini.
Sistemò ordinatamente la gonnellina sulla sedia e mise le scarpine in un angolino, preso il giaccone indossandolo e solo dopo prese i giocattoli della sua cucciolina, li mise in tasca e chiuse le cerniere per non perdere niente strada facendo.
Conclusi i preparativi per la gita in giardino, la bimba prese in braccio la piccola volpe, non le piaceva che la sua amica andasse in giro per il sotterraneo da sola e non volendo che si allontanasse da lei, perché era certa che l’avrebbe fatto, la portava su e giù per le scale sempre in braccio, cosa che alla piccola volpe sembrava piacere visto che le stringeva una manina come se fosse il suo trofeo di caccia.
Una volta uscite dal castello la bimba andò dritta in giardino, Daphne aveva bisogno di sgranchirsi le zampine ed anche la bimba voleva fare un po’ di moto all’aria aperta.
Volpe e padroncina si fermarono all’ingresso del giardino, lì potevano giocare tranquillamente sicure di non mettersi nei pasticci ed Elisabeth poteva far scatenare Daphne quanto voleva.

Spoiler:
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