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da Monique » 13/04/2013, 21:18
[Sabato - ore 16.30]
Concentrata. Ecco com'era Monique in quel momento, in quel sabato pomeriggio come tanti altri: solo che per lei non era come tanti, non quando si ritrovava davanti un foglio di pergamena con una serie di note e parole scritte sopra. Una canzone. Ma non una qualsiasi, bensì una che lei stessa aveva scritto, su cui aveva lavorato a lungo prima di ottenere un risultato che la soddisfacesse: ed ora stava così, sorridente e compiaciuta, a fissare quel foglio che aveva appena assunto una preziosità indicibile, per lei. Chissà come mai, ogni volta che finiva una nuova canzone sentiva come la voce di Rose che le sussurrava piccoli complimenti all'orecchio, posandole una mano sulla spalla per poi sorriderle con dolcezza: e quell'immagine la faceva perdere nel mare dei propri pensieri, cullandola, al punto da estraniarsi dalla realtà. Al punto da, ad esempio, non sentire i battiti contro la porta, segno che qualcuno, all'esterno, stava cercando di attirare la sua attenzione: e difatti, quando per la seconda volta qualcuno bussò contro l'ingresso dell'ufficio e la porta si aprì lentamente, Monique quasi sobbalzò, posando il foglio di pergamena in un cassetto della scrivania per poi chiuderlo a chiave ed alzare lo sguardo su Artemisia che, intanto, si era appena facciata all'interno dello studio.
E' permesso professoressa?
Certo signorina Keller, venga pure.
Rispose la francese, con espressione cordiale ed un sorriso forse più ampio del solito sul bel viso: era di buon umore, per fortuna di Artemisia, insomma, che l'aveva beccata in un bel momento.
Come posso aiutarla?
Le domandò dunque la donna, indicandole le poltroncine poste di fronte la sua scrivania così da farle capire che poteva sedersi dove più preferiva; Fire, il suo lupo, era accucciato ai piedi della Vice Preside, e dunque non era visibile da Artemisia al momento, ma non era detto che non si facesse vedere in un secondo momento.
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da Artemisia » 13/04/2013, 21:46
Certo signorina Keller, venga pure. Spalancò la porta dell'ufficio e ci sgattaiolò dentro badando bene a non essere notata da nessuno. Notò che la vicepreside le fece un ampio sorriso mentre le indicava le comode poltroncine poste davanti la scrivania. Artemisia si avvicinò con passo svelto sempre tenendo stretto tra le mani un piccolo foglietto accartocciato. Si sedette nella poltroncina direttamente di fronte a quella della professoressa Monique. Si tolse la tracolla di dosso poggiandola ai piedi della poltroncina e poi prendendo un ampio respiro fissò per alcuni momenti la donna. Dopo aver preso un po' di coraggio disse scusi se l'ho disturbata, ma volevo chiederle alcuni aiuti per incantesimi visto il mio risultato dell'ultimo compito Aprì il fogliettino spiegazzato, dove aveva appuntato il voto di incantesimi e le note della docente, per riguardare il voto;lo richiuse e continuò a rivolgersi all'insegnante. Vorrei chiederle se è possibile essere seguiti da una docente o di uno studente esperto per poter migliore e imparare dagli errori.... Guardò con gli occhioni blu la sua interlocutrice sperando che non lo prendesse come un affronto. La ragazzina desiderava veramente migliore nei compiti e imparare dai suoi errori per migliorare. Lo stesso discorso valeva anche per la musica, ma al momento era meglio discutere di un problema per volta, non voleva sembrare troppo insistente o testarda. non so se capisce cosa intendo professoressa....
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da Monique » 13/04/2013, 22:16
Scusi se l'ho disturbata, ma volevo chiederle alcuni aiuti per incantesimi visto il mio risultato dell'ultimo compito.
Naturalmente, mi dica pure.
La invitò Monique dopo che la bambina si fu accomodata di fronte a lei, facendosi appena più seria in volto: se c'era una cosa sulla quale, per lei, non c'era da scherzare, era proprio lo studio ed il rendimento di ogni singolo studente, ed era colpita positivamente dal fatto che Artemisia volesse avere delucidazioni a riguardo del risultato, purtroppo piuttosto negativo, del suo ultimo compito d'Incantesimi.
Vorrei chiederle se è possibile essere seguiti da una docente o di uno studente esperto per poter migliore e imparare dagli errori....
L'espressione sul volto della donna si fece, se possibile, ancora più attenta: essere seguiti da un docente e quindi, possibilmente, ricevere delle lezioni extra; non era qualcosa su cui la Vice Preside era contraria, in linea di principio, ma era sempre molto precisa quando si trattava di certe cose e, nello specifico della Corvonero, voleva capire effettivamente a cosa la bambina puntasse, cosa volesse migliorare nello specifico.
Non so se capisce cosa intendo professoressa....
Sì e no, signorina Keller. Trovo ammirevole che lei voglia migliorarsi, e sarei ben felice di dare il mio benestare per permetterle di ricevere lezioni extra per aiutarla a superare i suoi attuali limiti...
Rispose Monique, accavallando le gambe e posando le mani sul legno della scrivania, le dita intrecciate tra loro e lo sguardo profondo, serio, non distaccato, ma sicuramente grave ed intenso.
Ma per farlo, deve riuscire a farmi capire quali siano i suoi obiettivi. In cosa pensa di mancare, attualmente? Su cos'è che vorrebbe lavorare per potersi migliorare?
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da Artemisia » 13/04/2013, 23:06
Trovo ammirevole che lei voglia migliorarsi, e sarei ben felice di dare il mio benestare per permetterle di ricevere lezioni extra per aiutarla a superare i suoi attuali limiti... ascoltò le parole della professoressa silenziosa facendo spuntare sul volto un piccolo sorrissetto. Sembrava quasi la giornata le si fosse sollevata alle parole di Monique. Si chinò per prendere dalla tracolla una cartelletta blu che conteneva la brutta copia del compito. C'erano scarabocchi che indicavano i cambi fatti all'ultimo minuto e piccole notine a margine. La scrittura era rotonda e a tratti si faceva a distinguere le lettere L dalle lettere E. Dopo aver dato una scorsa rapida al compito alzò gli occhi indicando sul foglio la domanda due e la domanda tre del compito. Volevo avere consigli su come migliorare la mia scrittura e cercare di evitare errori troppo grossolani nella forma e nella punteggiatura Fece una piccola pausa riavviandosi un ciuffo di capelli blu;mentra la Vireau continuava a parlarle In cosa pensa di mancare, attualmente? Su cos'è che vorrebbe lavorare per potersi migliorare? Ci pensò ancora un attimo. Rammentando gli errori più gravi che aveva fatto, secondo lei. faccio schifo in generale non basta? pensò aggrottando un sopracciglio, decidendo che era meglio tenere per sè quei pensieri. Riprese a parlare facendo sembrare le sue parole un tono di rimprovero per sè stessa Secondo me manco nella forma e nella concezione di quello che può essere un tema. Poi faccio troppi errori? Finendo di parlare sentì miagolare fuori dalla porta. Sembrava che Alex aveva deciso che era giunto il tempo di cercare la padroncina che tardava a tornare in sala comune. Divenne rossa in volta, quasi imbarazzata di quel miagolio. ehm...credo che il mio micione mi stia cercando...gli posso aprire? Chiese titubante la piccola, con gli occhioni lucidi. Le dispiaceva lasciar da solo il gattone per troppo tempo.
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da Monique » 14/04/2013, 12:55
Volevo avere consigli su come migliorare la mia scrittura e cercare di evitare errori troppo grossolani nella forma e nella punteggiatura.
Dunque il suo è un problema di forma, e non di pratica. Questo è già un bel passo avanti.
Mormorò Monique: non che volesse sminuire ciò che per Artemisia era importante, ovviamente, ma se non altro, con tutta probabilità, il suo rendimento a livello pratico, e dunque nell'uso concreto della magia, non era un problema, e forse, tra le due cose, per la Vice Preside era la seconda la più importante. Questo non significava certo che ritenesse superficiale od inutile consentire alla Corvonero di migliorarsi, questo mai, e fu proprio per quel motivo che le chiese un suo parere personale su cosa, per lei, fosse essenziale provare a lavorare per ottenere risultati più soddisfacenti.
Secondo me manco nella forma e nella concezione di quello che può essere un tema. Poi faccio troppi errori?
Non comprese se l'ultima frase fosse un'affermazione o piuttosto una domanda dubbiosa, ma in fondo era ben comprensibile il senso delle parole della bambina, alle quali la francese annuì lentamente.
Bene, signorina Keller, allora io direi di...
Un miagolio sommesso fuori dalla porta del suo ufficio interruppe il dire di Monique, che inarcò un sopracciglio con aria dubbiosa e spostò lo sguardo dalla bambina alla porta, fissandola per un secondo prima di tornare con lo sguardo sulla Corvonero, come fosse in attesa di una sua spiegazione.
Ehm...credo che il mio micione mi stia cercando...gli posso aprire?
La donna non rispose subito, più che altro abbassò lo sguardo su Fire: era stato educato bene, naturalmente, ma era altresì naturale che la possibile presenza di un altro animale lo mettesse in uno stato di agitazione.
Stai al tuo posto.
Gli sussurrò la Vice Preside, prima di tornare con lo sguardo su Artemisia ed annuire alla sua domanda, attendendo così che la Corvetta aprisse la porta per prendersi il gatto in braccio e far cessare così quei miagolii quasi disperati.
Possiamo tornare a noi? - le chiese, paziente e pacata nel tono, e Merlino solo sapeva quanto fare l'insegnante avesse migliorato il suo carattere - Come le stavo dicendo, direi che la soluzione è molto semplice: parlerò quanto prima con la sua Caposcuola, la professoressa Bennet, e le chiederò di seguirla per qualche lezione supplementare, nella quale si premurerà di aiutarla a migliorare la forma della sua scrittura e ad eliminare le sue carenze.
E sperava che Martha dicesse di sì, anche se quando si trattava degli studenti, un po' come Lindë o la cugina, anche la donna si mostrava un poco più accondiscendente del normale, in fondo erano lì per quello.
Le suggerisco, intanto, di consegnarle questo non appena la vede... - e così dicendo, prese un foglio di pergamena pulito e, dopo aver intinto la piuma nell'inchiostro, scrisse qualcosa con una grafia elegante ed ordinata, arrotolando poi la pergamena per sigillarla con lo stemma di Hogwarts, e consegnarla alla bambina - Così la sua Caposcuola sarà informata della sua richiesta, e di quello che lei potrebbe fare per aiutarla. In questo modo potrete cominciare subito con le lezioni, io le parlerò appena possibile.
Anche quella stessa sera a cena, insomma. Sorrise alla bambina, sperando di averla fatta stare un po' più serena, lanciando un'occhiata al gatto prima di riprendere a parlare.
Posso esserle utile in qualche altro modo?
OFF:
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da Artemisia » 15/04/2013, 20:41
Quando la professoressa le fece cenno col capo di potere alzarsi per andare ad aprire la porta al gatto la piccola corvonero si alzò e timidamente e andò ad aprire. Alex cominciò subito a strusciarsi sulle sue gambe e a lanciarle uno sguardo come a dire "ecco che fine avevi fatto". Artemisia si inginocchiò e sussurrò alcune parole all'orecchio del micione shhhh....arrivo arrivo non ti ho abbandonato lo prese in braccio e tornò davanti alla vicepreside Monique stando ritta, Il viso era appena nascosto dietro al gattone Come le stavo dicendo, direi che la soluzione è molto semplice: parlerò quanto prima con la sua Caposcuola, la professoressa Bennet, e le chiederò di seguirla per qualche lezione supplementare, nella quale si premurerà di aiutarla a migliorare la forma della sua scrittura e ad eliminare le sue carenze. annuì sorridente alla professoressa grazie per il suo aiuto...... riuscì a dire mentre il suo animale si era addormentato in braccio a lei facendo appena le fusa Le suggerisco, intanto, di consegnarle questo non appena la vede... Le allungò una mano con difficoltà a prendere quel foglio di pergamena destinato alla sua caposcuola Martha. Chissà cosa conteneva quel foglio di pergamena. Un guizzo di curiosità balenò sul volto della bambina che sembrò essere pronta ad aprire la lettera una volta uscita dall'ufficio; però la sua curiosità fu colmata dalla Vireau un secondo dopo. è solo una richiesta formale per la bennet...uff pensò sbuffando appena Posso esserle utile in qualche altro modo? ci riflettè un minuto. Aveva voglia di chiederle anche altre cose inerenti a lezioni di musica, ma non doveva avere fretta, sarebbe giunto anche il momento delle prove del coro per colmare quei suoi dubbi. Si acquattò a prendere la tracolla che giaceva ai piedi della poltroncina no no....per il momento ho concluso con miei dubbi e dicendo questo si avviò verso la porta. Fece per aprire la maniglia e andarsene quando si bloccò e si voltò indietro verso la donna. Era maleducazione andarsene senza salutare Arrivederla signorina Vireau Dopo essersi accomiatata uscì dalla porta dell'ufficio e posò a terra il gatto. Insieme partirono alla volta della torre ovest, dove avrebbe consegnato la lettera alla Bennet
FINE
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da Ferdy » 15/06/2013, 0:53
[Alcuni giorni prima dell'arrivo della Cyprus - 17:03 h]
Ferdy Stone camminava a passo svelto lungo il corridoio del quarto piano: la visita alla VicePreside era sicuramente di puro piacere, ma non avrebbe potuto tenere nascosto a Monique quello che era accaduto mesi prima, dopo la sconfitta dei "draghi". L'incontro con Indigo avrebbe voluto che rimanesse segreto, ma il luogo in cui si era svolto aveva compromesso tutte le sue intenzioni, spingendolo ad agire in quel modo. Il rumore delle scarpe riecheggiava per tutto il corridoio deserto, affaticandolo a concentrarsi su quel ricordo. Dietro di sé aveva una fialetta di vetro, una di quelle provette che aveva preso dal suo vecchio set di Pozioni del quale non necessitava più, oramai; lo scopo non sarebbe stato certamente quello di creare strani infusi e distillati di qualunque genere, ma quell'oggetto, vuoto all'interno, era di vitale importanza affinché Monique potesse capire bene, affinché lei vedesse.
Che poi... Per quale motivo le chiedo sempre di incontrarci nel suo ufficio? Abitudini da studente... Tsk!
Era quasi arrivato davanti la porta, mentre la figura della ragazza della Foresta Proibita continuava a tormentarlo; non era un caso che si trovasse a passeggiare di lì, poco lontana dalla scuola. Per di più molte cose lo avevano insospettito, come il fatto che non usasse una bacchetta e che andasse girando a piedi nudi, come se niente fosse. Quei particolari erano sicuramente buffi, ma erano importanti affinché Monique potesse cercare di delineare l'identità della donna. Giunto dinanzi l'ufficio della Vireau, bussò due volte alla porta, come di consuetudine, per poi abbassare la maniglia nel caso la donna avesse acconsentito ad accoglierlo.
Buonasera Monique...
Un sorriso gli illuminò il volto quando entrò nel suo campo visivo. Fece alcuni passi avanti in attesa che lo invitasse eventualmente ad accomodarsi. La sua espressione si fece poi più seria, facendo premunire che non era solamente una visita di cortesia: la questione era più seria e non andava presa sottogamba, soprattutto dopo la minaccia appena sventata. Occorreva restare in guardia, pronti a tutto. Il minimo dettaglio non andava trascurato.
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da Monique » 15/06/2013, 20:04
[Martedì - ore 17.05]
Ormai c'erano quasi: la Cyprus sarebbe arrivata di lì a pochi giorni, e la tensione, in Monique, era alle stelle; ormai scattava per un nonnulla, anche se cercava quasi sempre di aspettare che arrivasse la sera per lasciarsi prendere dal nervosismo. In quel senso, Sandyon era praticamente un santo, visto che ancora non le era saltato al collo, uccidendola per l'esasperazione. Non si aspettava visite, ma non escludeva la possibilità che potessero essercene visto che era pur sempre la Vice Preside, nonché docente d'Incantesimi e Direttrice del Coro: in questo poteva contare, se non altro, sulla presenza di Estelle, che le facilitava di molto il compito; rimaneva comunque il fatto che quello non era il periodo migliore della sua vita, forse anche perché la cugina stava ancora male per la relazione - non più tale - con Lucas, e quel dolore si rifletteva sulla francese abbattendola, come se fosse necessario tra l'altro. Ciò nonostante, la donna teneva duro con la fermezza e la forza che la contraddistinguevano, sapendo di dover rimanere lucida per il bene di tutti, e probabilmente anche di se stessa: in quel momento, ad esempio, stava osservando la sua bacchetta, posata sulla superficie del tavolo di fronte a lei; quel pezzo di legno apparentemente uguale a qualsiasi altro era in realtà il frutto della sua vittoria contro le creature che avevano minacciato la pace di Hogwarts l'anno prima, e l'aura magica che da esso proveniva... beh, che fosse una bacchetta speciale l'avrebbe potuto intuire qualsiasi mago, soprattutto chi era abituato a vederla con quella precedente, quasi fatta di cristallo all'apparenza. Un paio di colpi alla porta la destarono dalle proprie elucubrazioni, facendola quasi sobbalzare prima di posare lo sguardo su di essa, chiedendosi chi fosse la persona che aveva bisogno di lei in quel momento.
Avanti!
Buonasera Monique...
Un sorriso lieve si palesò sulle labbra di Monique alla vista di Ferdy, felice di vederlo nonostante la stanchezza che non era difficile notare viste le occhiaie che adombravano il suo sguardo, rendendo l'idea di qualcuno che tutto era tranne che fresco e riposato. Notò il cambio di espressione nell'amico, finalmente diplomato e professore a tutti gli effetti di Hogwarts, e questo la mise subito in guardia: c'erano forse dei problemi? Lei ovviamente sperava di no visto che anelava un po' di pace più di qualsiasi altra cosa... ma in quella scuola, e quando si trattava della sua persona, non si poteva mai dire.
Ferdy, sono contenta di vederti! Vieni, accomodati pure... che succede?
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da Ferdy » 18/06/2013, 15:23
Nello stesso momento in cui aveva bussato alla porta aveva temuto di fare la figura dello stupido: in fin dei conti la ragazza che aveva incontrato nella Foresta, il cui nome era quello di Indigo, poteva benissimo ritrovarsi lì per un caso fortuito; forse era lui che si stava fissando inutilmente sull'episodio, o forse le stranezze che aveva scorto in lei lo aveva portato nell'ufficio di Monique. Se non avesse riferito un dettaglio di grande importanza? Non valeva la pena rischiare e a suo parere quel posto aveva visto più guai di quanti se ne potessero immaginare negli ultimi mesi. Una voce all'interno della stanza - che lui riconobbe come quella di Monique Vireau - gli diede il permesso di entrare.
Avanti!
Ferdy spinse la porta in avanti, entrando nell'ufficio della VicePreside, poi si richiuse la porta alle spalle. Monique era seduta dietro la scrivania e non si poteva dire che avesse una bella cera, ma sicuramente non perdeva il suo fascino anche in quelle condizioni: appariva molto stanca e provata, ma Ferdy rimembrò all'istante il motivo. La Cyprus, un'altra importante scuola di magia americana, sarebbe giunta lì fra non molti giorni per tenere una sfida amichevole di canto con gli studenti di Hogwarts; per cui lei si stava preoccupando per fornire il maggiore comfort possibile agli ospiti, ma soprattutto per preparare al meglio i suoi allievi del coro. Incredibile quanto impegno metteva per la sua passione, sicuramente non possibile per un normale mago; ai suoi occhi Monique, infatti, appariva come una strega fuori dal livello ordinario. Forse non arrivava nemmeno ad ammirare Madeline Bergman tanto quanto lei, e si parlava sempre di una strega di notevole grandezza e potenza.
Ferdy, sono contenta di vederti! Vieni, accomodati pure... che succede?
Sicuramente non aveva perso la gentilezza nonostante gli sforzi dell'ultimo periodo; Monique era sempre stata gentile con lui, anche quando era uno studente. Ovviamente a lezione manteneva sempre la sua rigidità e inflessibilità, ma fuori era tutt'altra storia. Avrebbe dovuto farsi spiegare come faceva, appena avesse avuto un'altra occasione. Non parlò subito, ma si diresse prima verso la sedia posta di fronte la sua scrivania, prese posto e guardò con espressione al contempo seria e serena la ragazza. Sospirò un momento prima di cominciare il racconto.
Monique, io... Devo raccontarti una cosa.
Gli occhi sostenevano bene il peso del suo sguardo raggelante. Tossicchiò un po prima di riprendere a parlare, dopodiché cominciò a designarle il racconto.
Poco prima che finisse la scuola, dopo la sconfitta dei Draghi, mi sono inoltrato tra gli alberi nella Foresta. Ho sorpassato il confine ed... - ebbe un secondo paura di vedere la contrarietà espressa sul volto - ho incontrato una ragazza.
Si fermò nel caso Monique avesse avuto da ridire qualcosa: temeva di vedere contrarietà nei suoi occhi, perciò evitava di fissarla troppo a lungo, volgendo lo sguardo in un punto indefinito al di sopra della sua spalla destra. Pensò bene alla conversazione che aveva avuto con quella ragazza, ad ogni particolare, mettendolo a fuoco nella mente affinché lei avesse potuto vedere bene.
Beh, noi abbiamo parlato un po, ma è stata vaga sul motivo per il quale si trovasse lì. Lei era... strana, ecco: era scalza, non aveva una bacchetta, ma era una strega. Insomma... tu, possiedi un Pensatoio?
Se la risposta fosse stata affermativa, allora avrebbe anche capito qual'era la sua intenzione: versare il suo ricordo all'interno in modo da metterla al corrente e di capire di più di tutta la storia. Indigo era stata troppo vaga, ed era difficile credere che fosse capitata lì per caso, per una passeggiata in mezzo al verde. Le sue stranezze, poi, avevano contribuito ad accentuare i dubbi. Se non fosse parso tutto così strambo, Ferdy non si sarebbe mai ritrovato a parlare del fatto con Monique, avrebbe lasciato alle spalle il fatto, affidandosi alle sue parole, seppur trattandosi di una sconosciuta. Indigo celava qualcosa, e se non si trattava di qualche scopo in particolare, allora si trattava di lei. Di persone che amassero la natura ce n'erano sulla faccia del pianeta, ma nessuna tra quelle che aveva visto se ne andava girando senza scarpe alla ricerca di un contatto diretto con la natura.
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da Monique » 18/06/2013, 17:48
Era sempre felice di chiacchierare coi colleghi, soprattutto se questi erano stati anche suoi compagni di scuola o se lei aveva fatto loro lezione per diversi anni; questo era il caso di Ferdy, che Monique aveva avuto in classe per diverso tempo prima di vederlo diplomarsi con un sorriso - e anche con un po' di orgoglio, ammettiamolo. In quel caso, però, le sembrava che il ragazzo avesse qualcosa in mente che lo turbava [Intuito (Perspicacia): 38] e che non riusciva a farlo stare sereno: per questo, la Vireau invitò l'amico a sedersi di fronte alla sua scrivania, accarezzando la bacchetta con la punta delle dita non perché volesse usarla contro di lui, ci mancherebbe, ma perché sentiva l'energia magica pervaderla ogni volta che coi polpastrelli si avvicinava al legno di Yggdrasil contaminato da quello usato per creare la bacchetta del Mezzo-Drago.
Monique, io... Devo raccontarti una cosa.
Ti ascolto... dimmi pure.
Lo invitò la francese con un sorriso accomodante, in fondo ben contenta di poter distrarre la mente per farla concentrare su qualcosa che non fosse il coro o il fatto che avrebbe dovuto dimostrare la sua validità come Coordinatrice di esso di fronte a colei che vinceva ogni competizione da 50 anni a quella parte.
Poco prima che finisse la scuola, dopo la sconfitta dei Draghi, mi sono inoltrato tra gli alberi nella Foresta. Ho sorpassato il confine ed... ho incontrato una ragazza.
L'espressione sul volto di Moni si fece un poco più seria, ma la donna si limitò ad annuire leggermente così da invitarlo a proseguire nel suo racconto: effettivamente la Foresta si trovava al di fuori del confine scolastico e chiunque si sarebbe potuto inoltrare lì, ma visti i fatti dell'anno precedente con Mezzo-Drago e compagnia - e visto che a pensarci bene era alquanto strano che qualcuno passeggiasse per la Foresta Proibita come se nulla fosse - la cosa la lasciava un poco inquieta e sospetta.
Beh, noi abbiamo parlato un po, ma è stata vaga sul motivo per il quale si trovasse lì. Lei era... strana, ecco: era scalza, non aveva una bacchetta, ma era una strega. Insomma... tu, possiedi un Pensatoio?
Senza bacchetta? Ne sei assolutamente certo?
Ripeté la donna, aggrottando la fronte: forse il fatto che fosse scalza non era così assurdo, non quando una docente come Lindë Vilvarin era stata vista spesso camminare nei pressi del Lago Nero senza scarpe, a contatto con l'erba... ma senza bacchetta, quello sì che era ben strano; per un mago la bacchetta era quasi una proiezione del proprio braccio verso l'esterno, qualcosa di cui non poteva fare a meno. Se si trattava davvero di una maga, e così doveva essere se si trovava da quelle parti, com'era possibile che non avesse con sé un bacchetta, in un luogo per di più piuttosto pericoloso?
Comunque... sì, certo. Aspetta solo un secondo.
Aggiunse Monique, alzandosi in piedi e prendendo la bacchetta tra le dita per stringerla nella mano destra e puntarla contro la libreria sulla sinistra rispetto a loro: dopo il rapido movimento del catalizzatore - che sprigionò un'energia magica ben più percepibile ed intensa del solito - la libreria si aprì in due, e da essa comparve l'oggetto richiesto da Ferdy.
Ecco qui. Pensi che il ricordo di questo incontro potrebbe aiutarmi a comprendere meglio un potenziale pericolo? - domandò la Vireau, anche per capire cosa l'amico si aspettasse da lei - Tu ti sei già fatto qualche idea su quale possa essere la sua identità, a parte il nome che ti ha fornito e che potrebbe essere anche falso?
Chiese ancora, pronta nel caso a condividere le sue congetture con lui: doveva tenere in conto, però, che questa "Indigo" avrebbe anche potuto dare a Ferdy un nome falso, in fondo come avrebbero mai potuto scoprirlo? Non potevano impedirle di aggirarsi fuori dai confini di Hogwarts, ma il fatto che fosse apparsa senza bacchetta tanto bastava a mettere la Vice Preside in guardia: forse i Mezzi-Draghi non erano gli unici pericoli che il Castello avrebbe dovuto fronteggiare.
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Utente |
Tipo Dado |
Risultato |
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2014-01-21 00:21:17 |
Monique |
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2013-01-27 18:32:13 |
Monique |
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