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da Lindë » 03/10/2012, 18:03
Kayleen vs. Caroline Priscilla Location: Sotterranei, fuori dalle cucine Orario: Oltre il coprifuoco, circa le 22.45 Meteo: Cielo coperto e temperatura già piuttosto rigida, sui 13° Motivazione: Due streghette che si sono conosciute sull'Espresso per Hogwarts che motivo potrebbero mai avere per litigare? Apparentemente nessuno, ma che succede quando l'esuberante Tassetta vede la compagna Grifa ridere e scherzare con Vergil, Prefetto della Casata giallo-nera e sua prima cotta, appena fuori dalle cucine della scuola? Cartwright se ne va lasciando Kayleen da sola, e per Cappie è il momento giusto di lasciarsi prendere dalla gelosia... Famigli: No Primo Post: Kayleen
Da questo momento il primo duellante ha cinque giorni di tempo per postare la sua introduzione, il suo sfidante avrà altri cinque giorni per rispondere, e così via: per qualsiasi dubbio, vi invito a consultare il Regolamento del CdD.
In bocca al Drago ad entrambe.
Lindë Vilvarin
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da Kayleen » 05/10/2012, 16:25
[Nei pressi delle cucine del castello || Ore 22e45 circa] [yt]http://www.youtube.com/watch?v=YonsrKxezq0[/yt] Non avrei dovuto trovarmi lì. Più precisamente non avrei dovuto trovarmi né in quel luogo, né in quel luogo a quell’ora. Questo perché le cucine di Hogwarts erano un luogo raramente frequentato dagli studenti, se non addirittura proibito ed in più il coprifuoco era passato da un bel po’. Eppure non ero riuscita a trattenermi. Per una stupida coincidenza avevo saltato la cena. Ero arrivata tardi in Sala Grande e, una volta che vi avevo messo piede, avevo trovato solo le briciole degli avanzi. Inutile dire che un pezzo di pane con i semi di sesamo non era bastato a saziarmi. Ero quindi sgattaiolata nei sotterranei e senza troppa foga avevo bussato alle porte della cucina, dove era stata accolta da un paio di elfi domestici, uno particolarmente amichevole, l’altro assolutamente antipatico.
Voglio solo qualcosa da mangiare!
Avevo annunciato alle due creature magiche, tenendo la voce bassa e cercando di stamparmi sul volto un sorriso ingenuo, un sorriso che voleva dire: “Date da mangiare ad una bambina affamata”. I due dopo qualche insistenza avevano accettato e mi avevano preparato un panino con la frittata di asparagi. Rigorosamente vegetariano, l’avevo specificato.
Buono, era bastato a riempire il buco che aveva lasciato nel mio stomaco la mancanza di un pasto, e senza quasi accorgermene si erano fatte già le 22e30.
Devo andare adesso! Se mi scoprono i Prefetti, faccio una brutta fine!
Avevo detto, verso i due elfi domestici, nell’uscire a punta di piedi dalle cucine. Peccato che il mio tentativo di farla franca era fallito. Avevo fatto giusto due passi, prima di sbatter contro alla spalla di Vergil Cartwright, il Prefetto dei Tassorosso.
Ehm.. Dovevo inventarmi una scusa plausibile, una qualsiasi per giustificare la mia presenza lì, ma non mi veniva davvero in mente nulla. Io.. Io, avevo fame.
Che scusa era quella? La risposta è molto semplice: non era una giustificazione, era la verità. Di sicuro dovevo iniziare a lavorare sulla mia capacità di mentire e sulla mia prontezza di linguaggio.
Per fortuna, il ragazzo non l’aveva presa troppo male. Al contrario, si era messo a ridere ed aveva ammesso che anche lui si trovava lì, per lo stesso motivo: aveva tutta l’intenzione di chiedere agli elfi domestici di passargli una grossa ciotola di gelato. A quella rivelazione, io avevo riso e lui aveva riso con me. Non somigliava per nulla alla sua fidanzata. Tutti sapevano che stava insieme alla Prefetta dei Draghi, Arianna Ricciardi, ma mi veniva da chiedermi cosa lui ci avesse trovato in una come lei. Lui era un tipo “rilassato”, lei una specie di vipera che mi aveva messo in punizione fino alla fine dell’anno scolastico. Non gli esposi ovviamente i miei dubbi, mi limitai a non tirare troppo la corda ed a tentare di dileguarmi alla svelta.
Grazie per la comprensione Vergil. Vado dritta in camera, lo giuro.
Fu l’ultima cosa che gli dissi, mentre lui si allontanava da me per andare a svegliare di nuovo le due creature magiche che in quel momento avevano assunto la veste di cuochi del castello ed io mi dirigevo all'imbocco della scalinata.
Mi è andata bene.. Per fortuna! Pensai, tra me e me, iniziando a muovermi in direzione delle scale.
Avevo tolto la divisa della scuola da qualche ora ormai, quindi ero vestita normalmente: un paio di pantaloni del pigiama, bianchi, stampati con delle carote arancioni su tutta la loro lunghezza e una maglietta nera, a maniche lunghe ed assolutamente sformata. Ovviamente il pigiama era spaiato: se qualcuno mi avesse visto con entrambi i pezzi, mi avrebbe probabilmente scambiato per un ortaggio gigante. I capelli li avevo lasciati sciolti sulle spalle ed ai piedi portavo un paio di ciabatte pelose. Forse era anche per il mio abbigliamento che Vergil, preso dalla compassione, si era messo a ridere e mi aveva lasciato andare senza alcuna punizione.
La bacchetta magica ovviamente era con me, l’avevo portata per pure precauzione. La tenevo infilata nella tasca inferiore dei pantaloni, convintissima che per quella serata non mi sarebbe mai servita.
Non potevo sapere, ovviamente, che la serata mi avrebbe riservato un finale diverso.
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Kayleen
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da Caroline Priscilla » 05/10/2012, 20:25
[Nei pressi delle Cucine del Castello - Ore 22:45]
[yt]http://www.youtube.com/watch?v=Iu88VCQ_x2E[/yt]
L'orario del coprifuoco era ormai passato da un pezzo, ma io non mi trovavo dove avrei dovuto essere, ovvero sotto le coperte del mio letto, al caldo, a fare sogni tranquilli e a riposarmi per riavere le forze di affrontare una nuova giornata l'indomani. Nossignore, non era il mio stile rimanere buona e ferma quando il mio stomaco brontolava come un ossesso per avere ancora più cibo. Certo, forse avrei dovuto evitare di comportarmi come una signorina bene educata a cena, piluccando da due o tre piatti qualcosa da mangiare come un canarino. Ma c'era Vergil accanto a me! Vergil! Come avrei potuto ingozzarmi come faccio di solito? No, mi si era anche chiuso lo stomaco per l'emozione! E ne stavo pagando lo scotto proprio adesso: quando la mia fame riapparve più furiosa che mai, costringendomi a sgattoiolare fuori dalla mia Sala Comune per andare incontro alle cucine di Hogwarts. Che per la cronaca, non sapevo neanche come raggiungere. Ero consapevole che si trovassero proprio lì, nei sotteranei, ma al pari del mio fratello di sangue, Jorge, non ero riuscita a scoprire dove esattamente nè come entrarci. Quindi si poteva dire che quello era un giro di perlustrazione più che un tentativo di saccheggio delle dispense. Ma in fondo, come si suol dire, "la fortuna aiuta gli audaci". E io ne avevo di audacia da vendere. Non appena misi piede fuori dalla Sala Comune dei Tassorosso, un grande gelo mi investì in pieno: sebbene stessimo ancora in autunno, le temperature si erano abbassate di molto all'interno del Castello. Indossavo solo un semplice pigiama di cotone pesante color cioccolato, con un fiocchetto color crema e degli sbuffi a balze dello stesso colore nella parte sottostante della maglietta.
Per fortuna, almeno le babbucce mi tenevano caldi i piedi! Mi incamminai di soppiatto verso la parte più recondita dei sotterranei, scendendo scale su scale in punta di piedi, per evitare di far rumore e per sentire a mia volta eventuali rumori che potessero mettermi in allarme. Non ebbi bisogno di illuminare la strada con la mia bacchetta, a quell'ora i ceri erano ancora accesi, illuminando sufficientemente i corridoi che stavo percorrendo. Ero pronta a riporla nella tasca del pigiama, quando una serie di voci all'estremità di un passaggio mi mise sull'attenti e mi paralizzò. Riconobbi all'istante la voce del mio adorato Vergil! Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, come al solito quando lui era nei paraggi: ormai avrei dovuto farci l'abitudine, se non fosse per il fatto che ogni volta sembrava cogliermi impreparata. Mi arrischiai ad affacciarmi, ma la sorpresa mi lasciò senza fiato: Vergil e Kayleen...insieme!
Non potevo crederci. Non volevo crederci. Rimasi sbigottita per un buon paio di minuti, il tempo di dare modo a quei due di scherzare e salutarsi amichevolmente. Molto amichevolmente. Ma che cosa mi prendeva? Ad un certo punto, iniziai a trovare Kayleen estremamente antipatica, noiosa e assolutamente poco originale...poco originale? D'accordo, la situazione mi stava sfuggendo di mano, non avrei dovuto pensare quelle cose, erano davvero cattive e di pessimo gusto...come il modo di vestire della Grifa...Oh no! Lo sto facendo di nuovo! Se in quel momento mi fossi girata e fossi ritornata nella mia Sala Comune, non sarebbe successo niente. Invece, una strana forza si impossessò di me, un misto di rabbia e antipatia, che mi spinse ad uscire fuori dal mio nascondiglio per affrontare Kayleen da sola, faccia a faccia, come due vere rivali.
Ciao Kayleen...
Il mio tono di voce era freddo e distaccato...decisamente atipico per me! Vergil era sparito chissà dove, ma in quel momento era meglio così: non avrei mai avuto il coraggio di uscire allo scoperto se lui fosse stato in giro.
Allora...da quand'è che una come te se ne va in giro per il castello dopo l'orario consentito?- domanda alquanto sciocca, visto che pure io mi trovavo nella stessa identica situazione, ma in quel momento non ero capace di intendere e di volere. Be', in effetti una cosa la volevo: ammazzare Kayleen con le mie stesse mani.- Sai...di solito non è bene ritrovarsi nei Sotterranei a quest'ora...si rischia di fare brutti incontri...- e io ne avevo appena fatto uno pessimo. Il mio tono di voce tradiva la rabbia che provavo in quel momento e, in un certo senso, anche i miei gesti. Stringevo convulsamente la bacchetta nella mano destra, pronta a colpire se fosse stato necessario: in realtà, sebbene la tentazione fosse forte, non le avrei mai lanciato un incantesimo a buffo. Volevo solo scoprire cosa c'era fra lei e Vergil...e dovevo risultare quanto più minacciosa possibile. Oltre al fatto che non riuscivo ad essere altrimenti.- Stammi bene a sentire: non mi piace il modo in cui guardi Vergil, come gli parli nè il fatto che vi incontriate segretamente all'insaputa di tutti!- oh no! La situazione mi stava sfuggendo decisamente di mano! Lacrime di rabbia iniziarono a scorrermi sul viso, mentre sputavo quelle parole con tutto il risentimento di cui ero capace. Non ero per niente brava a controllare le mie emozioni e la mia rivale se ne sarebbe resa conto subito. Come se piangere non fosse abbastanza, ci si mise di mezzo anche l'imbarazzo, facendomi salire il sangue al cervello e avvampare come un fuoco. Non potevo vedermi, ma sapevo che in quel momento le mie guance erano diventate dello stesso colore di un pomodoro maturo. Una cosa che odiavo.- Non me lo sarei mai aspettata da te...- istintivamente le puntai la bacchetta contro, mentre pian piano mi avvicinai al punto dove ella si trovava, bloccandole col mio corpo ogni possibile via di fuga.- Sei davvero falsa...e ipocrita!- stavo davvero esagerando con le parole, eppure in quel momento ero semplicemente accecata dalla mia stessa gelosia. Attesi che Kayleen si difendesse da tutti gli improperi che le stavo lanciando, continuando a rimanere vigile e costante nell'osservare ogni sua mossa...
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da Kayleen » 08/10/2012, 11:31
Ero sazia e soddisfatta. Sì, avevo evitato una punizione quasi sicura ed ero pure riuscita a riempirmi lo stomaco con un buonissimo panino. Forse nella mia pancia ci sarebbe stato anche un dolcetto, magari del tiramisù, ma non mi era sembrato il caso di tirare troppo la corda con i due elfi domestici. E poi dovevo ancora ringraziare il cielo del fatto che mi fossi trovata davanti il Prefetto dei Tassi e non quella dei Draghi, altrimenti sarei stata solo sazia e per nulla soddisfatta. Anzi, probabilmente a quest'ora la mia casata si sarebbe trovata con venti punti in meno nella "clessidrona" dei punteggi. Per tutto questo avevo stampato in volto un sorrisetto felice, anche un po' furbetto, un sorriso che voleva dire: "Questa volta l'ho scampata".
Mantenni quell'espressione beata fino a quando feci per svoltare l'angolo, in direzione delle scale. Lì scorsi (anche se probabilmente lei mi aveva già visto prima) Caroline Priscilla.
Ciao Kayleen...
Mi bloccai immediatamente, dapprima con un certo senso di inquietudine nel petto. Non avevo riconosciuto la tassa, temevo ovviamente di incontrare qualcun altro, qualcuno che mi avrebbe potuto dare una punizione. La guardai per un attimo disorientata, senza nemmeno fare caso al tono con cui si era rivolta a me. Del resto, quando si viene colti in fallo, si tende a guardare più se stessi che gli altri e quasi non si nota tutto il resto. Solo quando la riconobbi, tirai un grosso sospiro di sollievo. Cappie era una studentessa come me, era del secondo anno come me, e poi.. Era una Tassa! I Tassi sono buoni per natura no? Con lei mi sentivo di andare sul sicuro: anche se non la conoscevo bene, ero certa che nulla sarebbe successo. Tornai quindi a sorridere, prima di risponderle:
Hey, ciao Cappie! Che spavento che mi hai fatto prendere, temevo fossi qualche Prefetto! Il mio tono, a differenza di quello dell'altra, era piuttosto amichevole ed anche divertito per la situazione. Mi scoppiò spontanea anche una piccola risatina, la tipica risata, leggermente isterica, che ti viene quando sei in tensione.
Allora...da quand'è che una come te se ne va in giro per il castello dopo l'orario consentito?
Ero convinta che dopo il primo approccio, avrei potuto riprendere tranquillamente il mio cammino, ma quelle parole mi saltarono subito al naso. Scusami Cappie, cosa intendi con "una come me"? Le chiesi d'istinto, cercando tuttavia di mantenere un tono tranquillo che di base era anche ingenuo. Forse la Huffle si era espressa male, non dovevo saltare subito a conclusioni affrettate, anche se il mio era un carattere di base piuttosto irascibile. Comunque.. Ci faccio più o meno quello che ci fai tu. Credo. In quel momento, non so perchè, avrei voluto ancora avere in mano il mio panino con la frittata. Glielo avrei mostrato e non ci sarebbe stato altro motivo di parlare. Ma il panino purtroppo era già nel mio stomaco e tra l'altro, a pensarci bene, perchè avrei dovuto giustificarmi con lei? Non sapevo il motivo della sua presenza nei pressi delle cucine, a quell'ora della sera, ma stava sbagliando esattamente come me.
Sai...di solito non è bene ritrovarsi nei Sotterranei a quest'ora...si rischia di fare brutti incontri...
Non capivo davvero la piega che tutto stava prendendo, ero decisamente confusa. Caroline Priscilla sembrava particolarmente alterata ed io non avevo ancora capito perchè. Decisi di tagliare la testa al toro e di non perdere altro tempo. Se ci avessero scoperto, tutte e due, sarebbero stati cavoli amari per entrambe e più tempo passavamo là sotto, più la probabilità di venire viste da qualcuno di ronda aumentavano.
Che cosa vuoi, Cappie? Avevo fame e mi sono fatta un panino. Tutto qua. Cos'è, le cucine sono diventate proprietà dei Tassorosso ed io non lo sapevo? Risposi, stavolta scocciata anche io, provando a superarla per fare ritorno nel mio dormitorio. Era chiaro che la ragazzina aveva qualche problema ed io non avevo alcuna intenzione di indagare oltre.
Stammi bene a sentire: non mi piace il modo in cui guardi Vergil, come gli parli nè il fatto che vi incontriate segretamente all'insaputa di tutti!
Mi bloccai di nuovo, stavolta voltandomi lentamente in sua direzione e guardandola con aria assolutamente sconvolta. Non sapevo se ridere o piangere. La Tassa si era fatta un sacco di viaggi mentali!! Continuai a guardarla e la scorsi mentre iniziava a piangere. Per un attimo fui divisa tra il desiderio di rassicurarla e la mia voglia di rispondere a tutte quelle insinuazioni senza senso.
Cappie, ma sei impazzita?? Fu la prima cosa che mi venne da dirle, perchè secondo me, in quel momento, era fuori di senno. Le lacrime ne erano la conferma, forse stava avendo una specie di.. Esaurimento? E' così che i babbani chiamano questi momenti. Guarda che hai completamente frainteso!! Continuai, scuotendo i capo sia per la sorpresa che per il disappunto. Io innamorata di Vergil? Era qualcosa che non stava nè in cielo nè in terra. Ma soprattutto.. Io innamorata?? Ma se odiavo i maschi, lo sapevano tutti! Non ero ancora maturata in quel senso, credevo ancora che i ragazzi fossero persone insopportabili buone solo a fare scherzi. Al massimo da loro potevo volere un'amicizia, ma niente di profondo. Figuriamoci se pensavo ai ragazzi sotto quella luce! E questa filosofia gliel'avrei spiegata volentieri anche a lei, se non avesse rincarato la dose.
Non me lo sarei mai aspettata da te... Non si sarebbe mai aspettata cosa?? La bambina stava delirando e noi stavamo perdendo un sacco di tempo.
Dai, vai a letto e dormi un po'. Sei completamente fuori strada e mi sembri pure ubriaca. Risposi a mia volta, sempre più stizzita, cercando di placare la cosa in qualche modo. Anche se forse, con le mie parole, stavo ottenendo l'effetto contrario. Dare dell'ubriaca a qualcuno non era certo un complimento!! Forse si era scolata un'intera bottiglia di whisky incendiario??
Ed infatti, qualche istante dopo, mi trovai la bacchetta di Cappie puntata in volto. Non solo, non potevo neppure più passare, perchè lei mi bloccava ogni via di fuga. Cosa potevo fare, se non reagire? Con la mano sinistra andai a prendere anche io la bacchetta, puntandola a mia volta in sua direzione. Avevo due alternative: mettermi ad urlare, nella speranza che Vergil o qualsiasi altra persona accorresse a sedare gli animi, o difendermi da sola. E scelsi proprio quest'ultima opzione.
Sei davvero falsa...e ipocrita!
Adesso Cappie era passata anche agli insulti! Stava decisamente esagerando ed io non avevo più nessuna intenzione di restare lì ad ascoltarla. Volevo andarmene, volevo tornare nel mio letto e dimenticare l'episodio, ma era impossibile. Lei aveva la bacchetta in mano, io pure, e non c'era altra via per muoverla se non.. La magia. Sapevo che era vietato al di fuori delle lezioni, ma che altro avrei potuto fare?
Mi spiace Cappie, ma l'hai voluto tu! Dissi, in sua direzione, con un tono che in realtà era più arrabbiato che dispiaciuto. Andai a ripescare nella memoria un qualche incantesimo adatto alla situazione, cercando di scegliere qualcosa che raggiungesse lo scopo di far scansare la mia avversaria da lì, ma che al contempo non fosse particolarmente aggressivo. La scelta fu quasi automatica: everte statim! Serviva a quello no? Cacciare l'avversario e farlo cadere a qualche metro di distanza. Inoltre, se mi fosse andato bene, al massimo Caroline se la sarebbe cavata con un paio di lividi sul fondoschiena. La mia voce era assolutamente arrabbiata e forse, anche per questo, feci tutto un po' troppo di fretta. In quel momento, non riuscivo a pensare troppo, volevo fare le cose velocemente e concludere il tutto altrettanto celermente. La bacchetta era puntata verso di lei, provai a tenere il polso ben fermo mentre veniva scagliato l'incantesimo.
Everte statim!
Everte Statim
Difficoltà: 1 Tipo: Schiantesimo Descrizione: Utilizzato spesso per scaraventare via immediatamente l'avversario infliggendogli un colpo violento e facendolo finire a gambe all'aria Genere: Offensivo Danno: 5
La mia bacchetta obbedì al comando e dalla sua punta uscì un flusso magico color corallo, quindi di un colore tra l'arancio ed il rosso (Capacità magica = 3 + 4/d20 = 7). Ebbi l'impressione che qualcosa fosse andato storto, ma non potevo sapere che effetto avrebbe avuto la mia magia sulla mia nemica.
Attesi dunque di conoscere l'esito di quel primo lancio, senza però mai abbassare la guardia. Continuavo a tenere la bacchetta in posizione di attacco, sempre puntato contro la Tassa.
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Kayleen
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da Caroline Priscilla » 10/10/2012, 12:11
Ero decisamente sconvolta, irascibile e del tutto incapace di connettere i neuroni. Non mi sarei mai spiegata, altrimenti, perchè non diedi retta a tutto ciò che disse Kayleen. Le mie accuse erano infondate, certo, ma cosa ci potevo fare? Io a malapena riuscivo a rivolgere a Vergil qualche parola, fra l'altro balbettata e priva di originalità. E lei invece, cosa faceva? Non solo ci parlava tranquillamente, ma rideva insieme a lui, scherzava senza problemi. E Vergil sembrava compiaciuto...il pensiero mi fece male. Cercai di scacciarlo e di concentrarmi invece sulla mia avversaria che stava tentando di giustificarsi davanti a me. Povera illusa! Non le avrei mai creduto!
Cappie, ma sei impazzita?? Guarda che hai completamente frainteso!!
Ovvio che non avevo frainteso! Come avrei potuto fraintendere? I miei occhi ci vedevano benissimo! E diciamoci la verità, in quel momento non ero proprio pronta a fare un ragionamento complesso. Così continuai la mia tiritera contro la Grifa, ignorando i suoi deboli tentativi di difesa, fino ad arrivare a definirla falsa e ipocrita. Avevo decisamente esagerato. Il tono di Kayleen era inequivocabile
Mi spiace Cappie, ma l'hai voluto tu!
Prima ancora che potessi rendermi conto di ciò che stava accadendo, la Grifa mi lanciò contro un Everte Statim, cogliendomi del tutto impreparata. Tuttavia l'incantesimo sembrò quasi non avere effetto: nonostante fosse riuscita a colpirmi in pieno, infatti, l'effetto fu quello di una piccola spinta data sul petto. Non sarei dovuta volare, scaraventata da qualche parte? Perchè non ero col sedere a terra a dolermi, giustamente, per i lividi appena spuntati? Invece, avevo solo fatto un piccolo passo indietro, l'unico segno che il suo incantesimo era andato in porto. [d20:20 + Resistenza Magica:2 = 22]
Qualcosa mi dice che non sei tanto brava con quell'incantesimo. Perchè non provi con qualcosa di più semplice...magari un "Lumos" è al tuo livello...
La schernì. Grazie al suo attacco, le lacrime avevano smesso di scendere sul mio viso. Ora ero solo arrabbiata, aveva cercato di farmi saltare in aria col suo stupido incantesimo! Be' certo, io l'avevo pesantemente insultata, ma la colpa era sua che si trovava nel posto sbagliato, al momento sbagliato e soprattutto con la persona sbagliata! Me l'avrebbe pagata. Lanciai uno sguardo veloce ai pantaloni indossati dalla Grifa e un sorriso diabolico si disegnò sul mio volto: avevo trovato la giusta vendetta per quella mangia-carote a tradimento.
Vediamo se un paio di denti da coniglietto riescono a renderti più affascinante...
Continuai, stavo decisamente diventando sempre più cattiva con le parole. Sicuramente, Jorge aveva una pessima influenza sul mio modo di comportarmi. Be', in quell'occasione poteva anche tornarmi utile. Prima che lei potesse capire appieno le mie intenzioni, mi preparai a lanciare l'incantesimo, facendo un piccolo passo in avanti.
Densaugeo!
Il mio polso descrisse un'ellisse in senso orario. Il mio cuore batteva veloce, mentre una spirale luminosa, di colore rosso, si sprigionava dalla punta della bacchetta, punteggiata qua e là da piccoli cristalli bianchi, che riverberavano sullo sfondo rosso intenso [d20:12 + Capacità Magica:2 = 14].
Avrebbe funzionato? Non ne avevo la minima idea. Ma rimasi ferma nella mia posizione, cercando di puntare l'incantesimo dritto sulla bocca di Kayleen. In quel momento, agognavo di vedere il suo bel visino rovinato da un grosso paio di dentoni da roditore. Era la prima volta che lanciavo un incantesimo per umiliare una persona: provai una sensazione inebriante, quasi di potere...e allo stesso tempo, un minimo senso di colpa. Umiliare qualcuno era peggio che attaccarlo per vendetta o per difendere il proprio onore, e sapevo che dopo l'avrei pagata cara, quando i sensi di colpa mi avrebbero attanagliato le viscere fino a farmi vergognare di ciò che avevo fatto...Densaugeo
Difficoltà: 1 Tipo: Incantesimo di Trasfigurazione Descrizione: Ingrandisce visibilmente i denti di chi viene colpito Genere: Offensivo Danno: 2
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da Kayleen » 12/10/2012, 17:58
Nel lanciare l'incantesimo avevo avuto l'impressione che qualcosa fosse andato storto. Non avevo ben chiaro cosa mi avesse dato quell'idea, ma credo che sia il genere di sensazioni che si sentono a pelle, senza bisogno di ragionamenti complessi o di pensarci sopra troppo a lungo. Le stesse sensazioni che provano del resto anche gli sportivi. E' il caso ad esempio del calciatore che tira un rigore: si rende conto quasi subito se la palla andrà in rete o se, al contrario, andrà dritta a colpire il palo.
Ecco, per me quel momento era stato lo stesso. Nel momento in cui il flusso magico aveva preso vita dalla mia bacchetta, in cuor mio avevo capito che non sarebbe andata a buon fine. Fu così infatti. Riuscì a colpire Caroline Priscilla (come potevo non colpirla quando ce l'avevo così vicina??) ma la mia magia fu talmente debole che, al posto di farla svolazzare dall'altra parte del corridoio, come avevo sperato, l'aveva fatta giusto spostare di mezzo metro. Un risultato veramente scarso, che tra l'altro la mia avversaria non si fece problemi a farmi notare.
Qualcosa mi dice che non sei tanto brava con quell'incantesimo. Perchè non provi con qualcosa di più semplice...magari un "Lumos" è al tuo livello...
Brava?? Definirmi "non tanto brava" era già un complimento!! Ero stata PESSIMA. Se la Professoressa Monique fosse stata presente in quel momento mi avrebbe bocciato seduta stante, o forse addirittura mi avrebbe cacciato dalla scuola. E non aveva neppure tutti i torti. Io stessa mi vergognavo di quel risultato orrendo. A chi potevo dar la colpa? A me stessa ovviamente, ma non solo. Mi sentivo di dare la colpa anche alla Tassa: era lei che mi aveva costretto ad usare la magia, era per colpa sua se avevo fatto quella figuraccia! Dovevo solo ringraziare il fatto che era notte, che il coprifuoco era già scattato e che nei sotterranei non c'era nessuno, altrimenti sarei stata lo zimbello di tutta Hogwarts.
La maga più incapace del mondo Così sarei stata denominata.
Ero piuttosto scoraggiata, era evidente. Non solo, ero anche incavolatissima. Ebbi l'impulso di prendere direttamente a bacchettate la mia coetanea, senza stare a perder tempo con stupidi incantesimi (era così che si risolvevano la cose nel mondo babbano) ma mi trattenni solo perchè temevo che la mia 8 pollici e mezzo si potesse rompere. In compenso, fu lei a prendere l'iniziativa ed ovviamente reagì; non mi potevo certo aspettare che, dopo tutti gli insulti e le minacce che mi aveva tirato, non passasse anche lei alla magia. Ma a differenza mia, fu molto più cattiva.
Vediamo se un paio di denti da coniglietto riescono a renderti più affascinante...
Già quelle parole dovevano farmi presagire che genere di magia stava lanciando, tuttavia non riuscì a collegare il tutto abbastanza velocemente. Ero solo una ragazzina del II anno dopotutto, gli incantesimi ed i loro nomi non mi venivano così immediati.
Densaugeo!
Densaugeo? Che incantesimo è? Vuole farmi sanguinare? Chiesi, tra me e me, ma fu questione di un attimo perchè ebbi veramente pochissimo tempo per pensare: una spirale rosso accesso, proveniente direttamente dalla bacchetta di Cappie, mi travolse in pieno. Più precisamente, andò a colpire la mia bocca (Resistenza magica = 2 + 9/d20 = 11). Un secondo dopo sentì qualcosa in bocca. Inizialmente era solo un fastidio, all'altezza degli incisivi, poi crebbe. Andai istintivamente a sfiorarmi la striscia di pelle tra il naso ed il labbro superiore e sentì uno strano gonfiore.
Che cosa su... Non riuscì a terminare la frase, perchè per forza di cose dovetti aprire la bocca e lasciar spazio ad un grosso paio di incisivi che stava crescendo proprio sotto il mio naso.
Chhoozza mmmii.. Volevo dire "cosa mi hai fatto" in direzione di Caroline, ma non ci riuscì: parlare per me era diventato impossibile. In pratica, l'unica cosa che riuscivo a fare era bofonchiare.
Poi feci quello che farebbe qualsiasi bambina normale di dodici anni: iniziai a piangere.
La mia testa fu attraversata da mille pensieri, del tipo:
* Morirò? * I miei denti smetteranno di crescere? * Ci sarà un modo per tornare normale? * Rivedrò mai i miei genitori? L'unica cosa che avrei voluto in quel momento era correre via. Umiliata e preoccupata. La mia mente si annebbiò del tutto, facendomi dimenticare anche la presenza di colei che era stata la causa di tutto quel che era successo. Non le rivolsi nemmeno uno sguardo, mi concentrai su me stessa, cercando di capire cosa avrei dovuto fare per risolvere la situazione.
Calma Kay Iniziai a pensare, tra me e me, mentre il mio respiro si faceva affannoso e le lacrime che mi scendevano dagli occhi andavano a scorrere sulle mie guance rigonfie e sui dentoni che non smettevano di allungarsi. Cosa si fa quando si viene colpiti da un incantesimo del genere? Continuai, cercando di andare a ripescare in qualche cassetto della memoria la lezione di incantesimi che parlava proprio di quell'argomento. Finitus.. No. Finite Incantatem!! Esplosi, ma i miei erano solo ragionamenti mentali, anche perchè non riuscivo a parlare.
Puntai quindi la bacchetta magica, ma stavolta verso di me. Di seguito, cercai di pronunciare la "parola magica"
Fiiiinnnitem inchanttttatem.
Finitus/ Finite Incantatem
Livello: 1 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Annulla gli effetti di alcuni incantesimi oppure ne fa cessare l'effetto Genere: // Danno: //
Mossi il braccio sinistro, quello che reggeva la bacchetta, andando a disegnare con la mano una specie di zig-zag sulla mia bocca, un po' come se me la stessi metaforicamente cucendo e ancora una volta dal mio catalizzatore uscì un flusso di luce di color azzurrino, che andò a giare attorno alla mia nuca (Capacità magica = 3 + 12/d20 = 15).
Non sapevo quale sarebbe stato l'effetto. Non sapevo se avrebbe funzionato o meno. L'unica cosa che mi restava da fare era sperare: dovevo sperare che i miei denti smettessero di ingrandirsi, prima di trovarmi con gli incisivi direttamente a contatto con il pavimento dei sotterranei.
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Kayleen
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da Caroline Priscilla » 17/10/2012, 13:49
Il mio incantesimo era andato a segno. Non potevo quasi crederci. Esultai interiormente, avevo dimostrato a quella stupida di Kayleen che io ero meglio di lei. Un paio di dentoni da coniglio le spuntarono fuori e io l'ammirai con tutta la cattiveria e la soddisfazione che potevo provare in quel momento. Neanche le lacrime della Grifa riuscirono a distogliermi da quel pensiero, sebbene già il mio senso di colpa tentava di farsi strada dentro di me, urlandomi che ero una persona pessima e che non meritavo realmente l'affetto di Vergil. Ma ormai mi sentivo importante: le avevo dimostrato che io non ero sempre buona e gentile e che sicuramente mi trovavo ad un livello più alto rispetto al suo. La baldanza di quel momento mi rese ancora più spavalda.
Eh si, decisamente meglio! Mai visto un roditore più carino di te!
Decisamente perfida. Non battei ciglio quando vidi la strega (in tutti i sensi) tentare un Finite Incantatem su sè stessa, per arginare gli effetti della mia fattura e debellarli del tutto. Se credeva che mi sarei fatta cogliere impreparata da lei, si sbagliava di grosso: prima che potesse anche solo proferir parola, avevo già in mente l'incantesimo giusto da lanciare. Sorrisi diabolica, una cosa di cui il mio fratellino sarebbe andato fiero: già pregustavo la vittoria su quella smorfiosa e mai, nella mia mente da dodicenne, passò l'idea che potessi fallire. In fondo, mi ero dimostrata molto più brava di lei nel duellare.
Non penserai che sia finita qui, vero?
La tenevo sotto tiro, la bacchetta puntata contro di lei, osservandola bene in faccia. Dovevo sbrigarmi, era passato un bel po' di tempo da quando avevamo iniziato a duellare e ogni secondo che passavamo lì era un rischio per entrambe di essere beccate. Non che in quel momento mi importasse molto di lei, ma di me stessa si: ero più che convinta che la Vireau mi avrebbe dato una punizione più che esemplare. Scattai in avanti, così da lasciare alla mia rivale poco spazio per schivare il colpo, sempre se ci fosse riuscita. Il mio braccio si mosse, fulmineo, muovendosi nell'aria come una frusta, mentre la bacchetta che stringevo in mano iniziava a pulsare alle parole che esplosero dalla mia bocca, catalizzando tutto il potere di quella magia nella punta.
Everte Statim!
Everte Statim
Difficoltà: 1 Tipo: Schiantesimo Descrizione: Utilizzato spesso per scaraventare via immediatamente l'avversario infliggendogli un colpo violento e facendolo finire a gambe all'aria Genere: Offensivo Danno: 5
Un fascio di luce blu esplose dalla mia bacchetta, concentrandosi in una sfera sulla punta per poi dirigersi in una linea retta verso la Grifa (d20:7 + Capacità Magica: 2 = 9).
Tuttavia, presa dalla foga del momento, non ero sicura di essere riuscita a eseguirlo bene, ma in fondo non mi importava poi molto: volevo solo vedere Kayleen volare via, come lei aveva cercato di fare con me, e lasciarla stesa a terra dolorante e sconfitta. Sarebbe stato uno smacco enorme per lei e una grande vittoria per me...
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Caroline Priscilla
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da Kayleen » 18/10/2012, 15:20
Mentre i miei denti crescevano, dopo l'incantesimo di Caroline Priscilla, io non pensavo a nient'altro che a me stessa. Non mi importava in quel momento di lei, della gioia che stava provando per aver rovinato il mio volto, nè, men che meno, di quello che diceva.
Eh si, decisamente meglio! Mai visto un roditore più carino di te! Stava parlando con me o stava parlando da sola? Se anche così fosse stato, la cosa non mi avrebbe sorpreso, visto che ormai avevo capito che la Tassa era un'autentica pazza.La ignorai, troppo concentrata su me stessa, sulla mia bocca e sul modo in cui avrei potuto risolvere il problema. Non mi venne neppure da risponderle infatti (senza tenere conto del fatto che facevo una gran fatica a parlare) perchè se mi fossi messa a parlare avrei solo perso tempo. Per fortuna il mio finite incantatem andò a buon fine. I miei denti smisero di crescere e, seppur non tornarono alla loro grandezza originaria, quantomeno si fermarono al viso: non erano andati troppo avanti, erano molto simili, per all'appunto, a quelli di un roditore, per l'esattezza di un castoro.
Tirai un sospiro di sollievo. Oddio, ha funzionato!! Pensai, mentre il battito del mio cuore tornava a ritmi normali e le lacrime pian piano diminuivano, fino a scomparire. Non ero morta (quanto ero tragica!) e soprattutto in me stava nascendo la speranza di poter anche guarire. Ero certa che la Vilvarin avrebbe trovato una cura, tra tutte le sue erbe e tutte le sue medicine.
Fu solo quando raggiunsi quella nuova consapevolezza che tornai a rendermi conto anche del resto. Mi guardai attorno, il sotterraneo era ancora deserto, di Vergil o di qualsiasi altro Prefetto nemmeno l'ombra, e io, ancora una volta potevo contare solo su me stessa. E finora, "me stessa" non mi aveva aiutata per nulla. L'unica cosa che volevo era andarmene ed andare a denunciare a qualcuno l'accaduto, ma la cattiveria della bambina mi anticipò di nuovo.
Non penserai che sia finita qui, vero?
Che cosssa vuoi accora Cappie?? Risposi piccata, voltandomi in sua direzione e lanciandole un'occhiata arrabbiata ed esausta allo stesso tempo. Ovviamente con i denti in quella condizione, facevo ancora fatica a parlare correttamente. Lasssiami in pace! Non vedo l'ora di rasscontare a tutti chello che è successo, cosssì finalmente qualcuno te la farà paggare! Ed io avevo tutte e intenzioni di raccontare a Tisifone cosa mi aveva fatto la mia coetanea. La professoressa di divinazione faceva decisamente paura, soprattutto a chi non la conosceva ed io, proprio per questo motivo, mi sarei rivolta rivolta alla donna e lei avrebbe vendicato il mio onore! Tuttavia, la mia fu una minaccia inutile, visto che in un attimo mi trovai di nuovo la bacchetta puntata contro. Non avevo la spazio per muovermi, qualsiasi incantesimo avesse tirato Caroline, mi avrebbe centrato in pieno. Ancora. Così fece in effetti. Dalla sua bocca uscirono le stesse parole che io avevo provato a pronunciare qualche minuto prima.
Everte Statim!
Il suo risultato però fu completamente diverso. Io poco prima l'avevo a malapena sfiorata, mentre il fascio di luce blu che esplose dalla sua bacchetta andò a colpirmi all'altezza dello stomaco. (Resistenza magica = 2 + 2/d20 = 4) Provai un enorme dolore, come quando ti arriva un pallone da basket in piena pancia e ti costringe a piegarti in due. Inevitabilmente caddi a terra, sconfitta. Fu una caduta violenta, che mi portò a gambe all'aria, sul duro pavimento di pietra dei sotterranei. Caddi di schiena, quindi quantomeno non andai a rovinarmi il volto o a spaccarmi i denti, che in quel momento sarebbero stati la prima cosa a danneggiarsi, ma mi feci comunque male, visto che l'urto fu piuttosto forte. Non ebbi il tempo di reagire ed in realtà, ci misi parecchio a riprendermi. Se lei avesse voluto, avrebbe potuto colpirmi di nuovo, fino a farmi davvero male, ma non riuscì a mettermi subito in piedi. Spaesata mi guardai attorno, prima di provare a mettermi seduta.
Caroline Priscilla O'Neill Dissi quindi, con voce ancora un po' tremolante Te lo giuro, me la pagherai!!
Non aggiunsi altro, provando pian piano a rimettermi in piedi. Non sapevo quali erano le intenzioni di quella folle bambina, speravo solo che se ne andasse e mi lasciasse in pace definitivamente. Io dal canto mio, stordita com'ero dopo l'everte statim, ero ancora nelle sue mani e non sarei stata in grado di fuggire in tempi brevi.
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da Caroline Priscilla » 22/10/2012, 9:32
Che cosssa vuoi accora Cappie?? Lasssiami in pace! Non vedo l'ora di rasscontare a tutti chello che è successo, cosssì finalmente qualcuno te la farà paggare!
Avrei dovuto fermarmi e riconsiderare attentamente le minacce di Kayleen, ma in quel momento ero più che andata. Sembravo una ragazzina isterica, pronta a portare a termine a qualsiasi costo la mia vendetta, anche se davanti a me c'era una dodicenne indifesa e con i denti da castoro. Quella era una nuova "me" che io non conoscevo affatto. Rabbia e gelosia a quanto pare avevano un brutto effetto: spegnevano momentaneamente i neuroni nel mio cervello e mi spingevano a comportarmi da pazza furiosa. Eh si, forse sarebbe stato meglio andarsene via prima che scatenassi tutti quei problemi. Ma ormai il danno era fatto e dovevo arrivare fino in fondo a questo duello.
Everte Statim!
A quanto pare il mio incantesimo era stato eseguito bene, nonostante l'assenza di una mente attiva. Oppure la Grifa era semplicemente troppo debole per poter resistere al fascio di luce che si sprigionò dalla mia bacchetta o troppo lenta per potersi spostare in fretta. Fatto sta che la vidi volare, come lei non era riuscita a fare con me. Vidi la smorfia di dolore che si disegnò sul suo viso, mentre la colpivo all'altezza dello stomaco, per poi farla precipitare indietro dolorante ed esausta. Avevo gli occhi sbarrati, non riuscivo a distoglierli da quello spettacolo. Lentamente abbassai la bacchetta e rimasi in silenzio per qualche minuto, in piedi a fissarla. Mi sentivo meglio dopo quello che le avevo fatto? No, per niente. L'euforia di un attimo prima era scomparsa, lasciandomi solo l'amaro in bocca e un vuoto allo stomaco per aver fatto del male ad una persona che, diciamocelo, non se lo meritava. Lentamente, la coscienza in me tornò a farsi sentire a gran voce, insultandomi in tutti i modi e con tutti gli epiteti che conosceva e mostrandomi quanto fossi stata stupida ed egoista e di nuovo stupida ad attaccare una ragazzina innocente. La consapevolezza di quelle dichiarazioni mi lasciarono imbambolata e ferma, senza la minima idea di che cosa avrei potuto fare. Alla fine, mi decisi a muovere un passo per aiutare Kayleen a rialzarsi, quando le sue parole mi fecero bloccare di nuovo.
Caroline Priscilla O'Neill Te lo giuro, me la pagherai!!
Aveva usato il mio nome per intero, come faceva mia madre quando era arrabbiata con me. Mi mordicchiai nervosamente il labbro, abbassando gli occhi per la vergogna e torcendomi le mani. Si avevo sbagliato. Si mi ero comportata da vera "strega". Ma non ce la facevo a sostenere ancora quella conversazione con la dodicenne, quando ero palesemente in torto.
M-mi dispiace!
dissi sussurrando quelle parole, mentre iniziai a correre superando la giovane Grifondoro, che lentamente cercava di alzarsi. Perchè non darle aiuto? Perchè non lo voleva. E mi vergognavo da morire a starle vicino, non ce l'avrei fatta a sopportare il suo sguardo pieno di biasimo. Per una volta avrei potuto comportarmi anche io da vigliacca, no? Dentro di me mi sentivo malissimo e sentivo le lacrime spuntare nuovamente, mentre cercavo di asciugarle nervosamente col dorso della mano. Il giorno dopo probabilmente sarei stata convocata dalla Vicepreside e sarei stata punita, se non espulsa. Ma in quel momento l'unica cosa che volevo era ritornare al sicuro nella mia stanza e rintanarmi sotto le coperte, pensando al modo migliore di rimediare al danno che avevo fatto...
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