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Bagno Prefetti

Messaggioda Melia » 28/01/2013, 16:30

[Venerdì - ore 18.23]


Un tipo metodico, il professor Stone... come molti suoi colleghi, d'altronde.
La cosa però non dispiaceva a Melia, anzi, per lei era soltanto un punto a suo favore: come sempre, sfruttando le capacità di Zephyr che era anche un collega di Ferdy tra i Corvonero, era riuscita a scoprire anticipatamente i movimenti del Prefetto, così da comprendere perfettamente dove e come farsi trovare da lui.
Dylan era totalmente sotto il suo controllo, e la cosa le piaceva da morire, ma non le bastava: doveva creare scompiglio ad Hogwarts, e non sarebbe stato sufficiente, per la Setta, soggiogare un professore al suo volere personale e far scoppiare una coppia, per quanto avesse creato non poco scalpore; no, doveva fare di più e ne era ben consapevole.
Ma puntare subito a personalità come la Vireau o Vastnor sarebbe stato un autentico suicidio, e lei non se lo poteva permettere, la sua facciata da studentessa silenziosa, diligente e tranquilla non doveva essere intaccata; aveva deciso di puntare più in basso, concentrandosi su un professore come il Corvonero che, comunque, era ancora piuttosto giovane.
E se fosse andata bene, allora sarebbe passata alla cara professoressa Samyliak.

Una cosa alla volta, Mel...

Si rimproverò la Serpeverde, che spesso tendeva, coi pensieri, a fare il passo più lungo della gamba; un professore alla volta, un essere umano alla volta. E se ci fosse riuscita, la Setta sarebbe stata oltremodo fiera di lei.
Quel tardo pomeriggio attendeva, la Herbert, il Prefetto dei Corvi nel bagno a loro destinato, seduta su una delle tante poltroncine a disposizione dei ragazzi che ricoprivano quella carica intorno alla gigantesca vasca da bagno con idromassaggio.
Gambe incrociate, vestiti piuttosto scollati, ma in fondo non sentiva minimamente freddo, la sua temperatura corporea grazie a ciò che la Setta le aveva regalato - un involucro speciale per il suo cuore - non avrebbe potuto percepire fastidi dovuti al freddo, al massimo il contrario.

Immagine


Attendeva, silenziosa e letale, consapevole della propria bellezza che, grazie al sangue di Veela, spiccava su tutte le altre ed andava a competere anche con quella di molte donne adulte della scuola: erano gli occhi il punto focale della sua persona, quello sguardo dorato e dal taglio verticale, felino che, oltre al resto del corpo naturalmente, più di ogni altro aspetto di lei riusciva ad affascinare.

E rimarrai affascinato anche tu... come tutti gli altri.
Non hai scelta, Stone... avanti, ti sto aspettando.
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Messaggioda Ferdy » 28/01/2013, 20:41

[Venerdì - Ore 18.24]


Anche quella giornata di pieno allenamento era terminata e Ferdy era davvero rilassato al pensiero di potersi godere un bel bagno caldo nel Bagno dei Prefetti e subito dopo prepararsi per la cena, ed, infine, cosa più bella di tutte, gettarsi tra le braccia del suo morbido letto nell'alloggio dei Professori.
Cosa che lo rincuorava molto era anche il fatto che quella notte non era di ronda; e pur se così fosse stato, non era nemmeno psicologicamente preparato a dover fare l'ultimo sforzo, soprattutto con quegli studenti che trovavano divertente ed eccitante il fatto di dover girare fuori dalla Sala Comune durante la notte: comprensibile, anche lui era stato uno studente, ma l'ebrezza del fuorilegge non era mai stata tanto intensa da spingerlo più di un metro oltre la porta di legno all'ingresso del dormitorio Corvonero.
Mentre muoveva le braccia, per completare frettolosamente gli esercizi di allungamento, camminava lungo il corridoio del quarto piano, oramai poco distante dalla meta, e già pregustava il relax imminente.
Spalancò la porta del bagno, cominciando a privarsi della maglietta nera a mezze maniche, una di quelle che utilizzava solitamente per gli allenamenti, rimase di stucco quando nel Bagno vi trovò una seconda persona; non proprio sorpreso in quanto si trattava di una stessa Prefetta, di Serpeverde: Melia Herbert. Si fermò un attimo, un po imbarazzato a torso nudo, e poi la salutò normalmente; avevano avuto già modo di parlare un po, per cui non era solo una semplice "collega".

Ciao...

Le rivolse un sorriso gentile, com'era solito fare con le persone con cui aveva poca confidenza; non era un tipo diffidente, tranne quando non aveva la luna storta.
Rimase un momento interdetto sul da farsi: di certo non aveva senso rimanere lì, come lo stupido.
Melia era molto bella, inoltre, e aveva due diamanti al posto degli occhi.
Lì per lì Ferdy considerava sensuale anche la sua postura su quella poltroncina.
Fece un gesto rivolto alla sezione maschile, tra l'indeciso e l'impacciato, non ancora cosciente di essere nel pieno di una pessima figura.

Sai... io, ecco... io, vado a fare una doccia b-bollente, si...

Al contempo non riusciva quasi a muoversi dal suo posto; diciamo che era in una brutta situazione e chissà come sarebbe potuto apparire agli occhi di lei.
I suoi occhi avevano un effetto ipnotico: così particolari, di una colorazione sabbia, più dorata e una pupilla che completava il lavoro con la sua forma un po fuori dal comune ma che dava quel pizzico in più a quel dono della natura.
Non aveva mai pensato di trovarsi in una situazione del genere con lei, ma forse gli elementi che li circondavano avevano contribuito a marcare la cosa in maniera tale che Ferdy sarebbe stato uno stupido se l'avesse ignorata.
Mosse un passo, ancora incerto, ancora la mano sollevata a mezz'aria.

Ma cosa diamine mi prende...

Non sapeva rispondere a quella domanda.
Sapeva però che il clima in cui era immerso era estremamente piacevole.
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Messaggioda Melia » 29/01/2013, 12:25

Come aveva ipotizzato - grazie tante, Zephyr - Ferdy non la fece attendere molto, entrando poco dopo nel bagno dei Prefetti già a torso nudo: al suo sguardo sorpreso, Melia reagì con uno fermo, imperturbabile quasi, che però percorse tutto il corpo del giovane professore, dalla testa ai piedi prima di tornare sul suo viso, e lì incurvare le labbra piene in un sorrisetto compiaciuto; evidentemente ciò che aveva davanti era gradito alla sua vista.

Ciao...

Buon pomeriggio, Prefetto Stone.

Lo salutò lei, educata e gentile come sempre: la sua voce, come il corpo, era fatta per irretire, per questo era sempre calda, melodica, avvolgente quasi, delicata come il tocco di una carezza leggera fatta per far rabbrividire di piacere l'altro.
E Ferdy sembrava incerto, impacciato, esattamente come voleva che fosse: forse anche perché lei si era presentata con una mise piuttosto provocante, con quella maglia incredibilmente scollata che lasciava ben intendere come, sotto di essa, non fosse presente alcun indumento intimo.
Lo osservò ancora, mentre lui indicava con un cenno la sezione maschile del bagno con l'aria di chi non si ricordava più nemmeno cosa ci stava a fare lì.

Sai... io, ecco... io, vado a fare una doccia b-bollente, si...

Annuì lentamente mentre si alzava dalla poltroncina con un movimento sensuale del corpo, e con la stessa sensualità si avvicinava a lui, ancheggiando, sinuosa e predatrice alla quale sembrava impossibile resistere [Carisma (Fascino): 35], probabilmente era così visto anche il sangue di Veela che le scorreva nelle vene; lei era come una sirena, una sorta di Dea scesa in terra agli occhi di un semplice essere umano, per quanto potesse essere potente come mago... come avrebbe mai potuto il giovane professore di Volo opporsi alla sua bellezza dannata?

Ti piacciono le cose calde?

Domandò Melia, riferendosi ovviamente all'affermazione precedente di Ferdy anche se il tono malizioso della sua voce e il timbro sensuale con cui pronunciò quella frase potevano anche lasciar intendere un velato quanto al tempo stesso esplicito doppio senso. Accompagnò quella domanda con un sorriso innocente, radioso come il Sole che all'alba scalda le gocce di rugiada posate sull'erba, mentre gli occhi dal taglio verticale, quelle gemme dorate e splendenti, si focalizzavano sul suo viso, come affascinate da lui.

Vuoi che me ne vada?
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Messaggioda Ferdy » 30/01/2013, 22:43

Quando il giovane Corvonero fece ingresso nel bagno trovò Melia ad attenderlo, con un sorriso sul volto e vestita più sensualmente del solito. I suoi occhi erano un punto debole per chiunque li incrociasse e il colpo di grazia era la sua voce dolce e pura, capace di rilassare l'interlocutore, le donava ulteriore grazia.
Melia però sembrava quasi che non attendesse qualcun altro visto che si rivolse a lui con gentilezza e sicurezza, donandogli attenzione; se aspettasse qualcun altro si sarebbe limitata solo a salutarlo e a ritornare tra i suoi pensieri. Dopotutto che motivi aveva per intrattenere una chiacchierata con lui? Non che fossero amici chissà quanto, né avevano interessi in comune per cui valeva la pena discuterne nel Bagno dei Prefetti.

Devo cercare di trattenere gli impulsi... Diamine! Che mi prende?

Naturalmente era una domanda retorica quella che poneva a se stesso: non sapeva dare una risposta a tutta quella situazione.
Nel momento stesso in cui si era promesso maggior autocontrollo, il comando svanì dalla mente, come se non l'avesse mai pensato e avesse continuato a guardarla come uno stupido per tutto il tempo dal momento stesso in cui era entrato.
Nonostante non sapesse cosa fare questo non gli poneva un problema: pareva ignorare quel punto. Era concentrato su di lei, pendeva dal suo sguardo e dalle sue parole e ogni tanto si riprendeva da quell'effetto "ipnotico" per poi ricaderci.
Forse i sintomi della stanchezza cominciavano a farsi sentire: aveva davvero bisogno di una doccia per schiarirgli le idee e farlo ritornare il Ferdy di sempre.
Cominciava addirittura a meravigliarsi di se stesso.

Ti piacciono le cose calde?

Nel frattempo si era alzata dalla poltroncina e si era diretta proprio verso di lui con dei movimenti graziosi e seducenti del corpo che ad ogni passo lo provocavano sempre di più.
Inutile nasconderlo: avrebbe ceduto eccome a quella dolce e lenta tortura.
Effettivamente Melia non era certamente il tipo di ragazza che lui desiderava: era vero che non la conosceva a fondo per poterlo affermare con certezza, ma solitamente lui riconosceva la tipa giusta dal primo momento in cui incontrava il suo sguardo; poi iniziava la fase investigativa, la conosceva e ne osservava il carattere, e poi, si accorgeva da solo se provasse o meno un'attrazione oltre quella fisica.

Co.. Come?!

Si limitò a rispondere, in preda al panico, e sentendo il sudore colargli sulla pelle, come se avesse ricominciato l'allenamento.
Non capiva quali fossero le sue intenzioni: lei non aveva mai adottato un certo comportamento nei suoi confronti, o forse lui non aveva mai avuto modo di notarlo. A sfavore di quella tesi c'era anche il fatto che le occasioni per osservare un tale comportamento non si erano mai presentate, e che quindi Melia avesse colto o programmato l'occasione, chissà, quello non poteva saperlo.

Vuoi che me ne vada?

No!

Si affrettò subito a risponderle.
Non si era nemmeno accorto di averle risposto: le parole partirono dalla bocca, senza pensarci due volte.
Si rese conto di quella risposta affrettata e che lasciava fraintendere; il cuore prese a palpitare notando la breve distanza tra i corpi: erano tanto vicini che era costretto a guardarla dall'alto verso il basso.
Percorse nuovamente il corpo sinuoso con lo sguardo, uno sguardo più esitante sulle forme, per poi arrivare agli occhi, belli, forti, che emanavano bagliore.

E' la stanchezza...

Si disse; ma pian piano si avvicinava a lei, sempre di più, fino a che, se lei glielo avesse permesso, i due volti si sarebbero ritrovati ad un centimetro che li separava.
Non andò oltre, si soffermò solo a sorriderle e a sussurrare:

Vuoi vedere con la tua pelle se mi piacciono le cose calde?

Era sicuramente una provocazione, una provocazione che palesava le sue reali intenzioni.
Non si trattava nemmeno di palesare oramai: era chiaro oramai quello che stesse per accadere, tuttavia lei lo avrebbe permesso? Era una questione di secondi oramai ed avrebbe ottenuto le sue risposte.

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Messaggioda Melia » 31/01/2013, 14:06

Co.. Come?!

Una risatina sfuggì alle labbra di lei: ma se anche fosse stata di scherno, e in quel caso non lo era, Ferdy non avrebbe mai potuto prendersela o rimanerci male; come non amare quel suono argentino, assolutamente melodioso, dolce e puro che scaturiva dalla bocca rossa e piena?
No, Melia riusciva a donare alla sua risata una bellezza così prepotente, come uno scoppio di mille colori che avrebbe fatto impallidire lo stesso arcobaleno, che era impossibile non adorarla, non desiderare di ascoltarla ancora e soprattutto di essere il motivo per cui essa si espandeva nell'aria, facendo illuminare lo sguardo della Serpeverde.

Mi dispiace... non volevo metterti in imbarazzo.

Mormorò Melia, avvicinandosi a lui e guardando il Prefetto negli occhi: in reatà era esattamente ciò che voleva, ma la sua voce era talmente innocente e il suo sguardo puro e cristallino, che non crederle sarebbe risultato a dir poco impossibile; no, non c'era una sola possibilità che Stone credesse che lei si fosse intenzionalmente comportata così per imbarazzarlo, l'aria angelica che la Herbert emanava era troppo forte per non poterla prendere per vera.
E poi, a voler essere sinceri, il Corvonero non sembrava affatto dispiaciuto da quella vicinanza tra i due, cosa che, seppur non lo diede a vedere, stupì non poco la Serpeverde: l'aveva visto all'inaugurazione con una ragazza bionda davvero bella, credeva fosse la sua ragazza... ma forse aveva sopravvalutato il rapporto tra i due; meglio così, per lei, comunque.
Irretire qualcuno che si lasciava andare così facilmente alle sue velate avances era mille volte più semplice che tentare di farlo con qualcuno già impegnato.
Per questo lasciò che fosse lui ad avvicinarsi ulteriormente, incurvando le labbra in un sorriso dolce e malizioso al tempo stesso: gli occhi erano fissi su quelli dell'altro, come se lo stessero studiando, due gemme dorate con la pupilla verticale che ricordava tanto quella di un gatto... o di un serpente. Ma qualsiasi fosse l'animale che veniva in mente, si sarebbe sempre trattato di qualcosa di estremamente affascinante.

Vuoi vedere con la tua pelle se mi piacciono le cose calde?

Una domanda che la sorprese, una provocazione inaspettata che però, in realtà, la deliziava: cosa c'era di meglio di un burattino consenziente per creare scompiglio nella scuola come la Setta le aveva ordinato?
Ferdy non poteva nemmeno immaginarlo - e Melia d'altronde non lo sapeva - ma sarebbe stato meglio per lui rimanere una pedina di Veronique che finire tra le dita delicate, morbide e fredde della Herbert... perché erano come le spire di un serpente, spire che prima o poi sarebbero risultate letali.

Fammi vedere...

Mormorò semplicemente, con voce bassa, sensuale ed avvolgente, posando una mano sul torace di lui: la Prefetta sapeva bene che, a quel contatto, la pelle di Ferdy avrebbe percepito quanto quella di lei fosse fredda, ma poco le importava; era sicura, infatti, che Stone sarebbe stato troppo impegnato a catturare le sue labbra per farci minimamente caso.
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Messaggioda Sandyon » 31/01/2013, 18:04

FERDY DEVE TIRARE IL DADO DA 20 AL QUALE SOMMERA' LA SUA CONCENTRAZIONE.

SE IL RISULTATO E' PARI O SUPERIORE A 19, ALLORA RIUSCIRA' A RIMANERE UN PO' PIU' CONTROLLATO E DOMINANTE NELLA SITUAZIONE.

IN CASO CONTRARIO, SEGUIRA' AL 100% L'ISTINTO E IL DESIDERIO VERSO MELIA, PIEGANDOSI AL VOLERE DEL SUO IMMENSO CARISMA E SENSUALITA'.

E' CHIARO CHE TALE DESIDERIO ED ISTINTO SI RIFA' SU OGNI PARTE DEL CORPO. (FASCINO DELLA RAGAZZA=35 / ATTRAZIONE SU SESSO OPPOSTO +25%).
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Messaggioda Ferdy » 01/02/2013, 16:19

La situazione stava degenerando, eccome.
Mai Ferdy si era immaginato di ritrovarsi in una situazione simile, o perlomeno non con Melia Herbert. Forse lo stress di quell'ultimo periodo, le lezioni, lo studio, gli allenamenti della squadra di Corvonero, lo avevano ridotto ad un punto tale da lasciarsi andare a qualsiasi tipo di impulso.
Non poteva però giustificare il fatto di ritrovarsi ad un palmo dal naso della ragazza con la sua vita "extra-amorosa": prendere parte a tutto quel gioco era anche dovuto alla sua volontà, lui voleva giocare.
Melia sarebbe stato solo un piccolo sfogo, uno sfogo a cui si sarebbe concesso, dopodiché, lei sicuramente lo sapeva, tutto sarebbe finito: lui sarebbe tornato sui suoi passi e lei sui suoi.

Mi dispiace... non volevo metterti in imbarazzo.

Disse lei, accorciando ulteriormente le distanze.
Lui la afferrò per un braccio, non troppo violentemente, facendo scivolare la mano lungo la pelle morbida e appetitosa.
Forse ancora non le era chiaro con chi stesse parlando: lui era Ferdy Stone, orgoglioso in amore, senza pietà, colui che dominava in un rapporto.
Il suo intento era quello di farle capire che non era per nulla imbarazzato. Melia Herbert sapeva che gioco stesse intraprendendo? Oppure era lui che non lo sapeva?
Gli occhi suoi immersi in quelli di lei, le bocche vicine, la mano che ora accarezzava il fianco.

Fammi vedere...

La sua voce era ridotta ad un sussurro; quel particolare lo faceva eccitare non poco.
La tentazione era così dolce che resistere e poi cedere sarebbe stata la tortura più bella, capace di aumentare quel desiderio fisico e soddisfarlo infine.
La sua mano si posò sul torace muscoloso: un brivido gli percorse il cuore e lei avrebbe potuto avvertire la pelle rizzarsi e sentirla ruvida sotto l'effetto del feedback negativo.
La mano scese di poco, dal fianco all'anca, per fermarsi sull'orlo della sottile maglietta scollata marrone e sollevare il tessuto con le dita.
Ora il contatto con la sua schiena era diretto; rimase sorpreso quando anche la parte coperta del corpo era fredda come la mano, ma ignorò quel particolare.
Più saliva e più il tessuto si alzava... lentamente, molto lentamente.
La bocca arida cercava umidità nella sua, avvicinandosi sempre di più; se lei lo avesse permesso le labbra si sarebbero incontrate e lui, schiudendole, avrebbe lasciato passare la lingua per poi invitare la sua ad uscire allo scoperto.
Il bacio intenso e furioso non gli avrebbe impedito di svolgere normalmente l'altra funzione.

Spoiler:
d20/9 + Concentrazione/8 = 17


Non bisogna mai stuzzicare il drago che dorme, lo sai?

Era una domanda retorica la sua, ovviamente.
Dopo aver completato la parte di sopra sarebbe sceso con la mano a cercare il bottone dei pantaloni, mentre con l'altra mano sulla pancia l'avrebbe spinta delicatamente verso il muro che aveva di fronte, alle spalle di lei.
Dopo tanto tempo il ragazzo cattivo era evaso dal suo corpo, una sensazione che gli era mancata.

Spoiler:
Melia
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Messaggioda Ferdy » 20/02/2013, 23:28

Forse sei tu ad aver provocato troppo il serpente velenoso...

Replicò lei alla sua provocazione; la spinse selvaggiamente verso il muro, misurando la sua forza: né troppo forte e né troppo piano.
Ferdy sapeva giocare, eccome se sapeva giocare: sicuramente Melia non era la prima quando dietro aveva avuto una carriera da giocatore professionista: un autografo qua e là, una foto, un sorriso e un occhiolino e puoi star ben certo che la nottata la passi come si deve. Però di quel solito gioco si era stancato, era arrivato a tal punto di schifarsi di se stesso; Hogwarts era stata anche l'occasione per farlo maturare dal punto di vista "sentimentalistico".
Ritornare alle vecchie abitudini una volta ogni tanto era un peccato, un dolce peccato, che si sarebbe dovuto concedere più spesso.
Stava riscoprendo sensazioni che aveva perso di vista, che aveva accantonato, quelle che ti fa sempre piacere scovare tra i vecchi ricordi, come gli album fotografici.
Le sue mani trovarono subito il bottone dei pantaloni e un pensiero malizioso lo fece sorridere:

Scommetto che sai il fatto tuo, eh Herbert?!

Ferdy... fermati, per favore.
Devo dirti una cosa.


Ma proprio mentre stava per sbottonarli lei parlò di nuovo, con quella voce ermetica e al contempo dolce e persuasiva. Levò il capo e osservò gli occhi dorati e ipnotici mentre prendevano quella sosta: cosa doveva dirgli di tanto importante da interromperlo sul più bello?

Tu farai tutto ciò che ti dico per rendermi felice... non è vero?
Ho bisogno del tuo aiuto...


Non ebbe modo di pensare; la risposta salì spontanea alle labbra, e Ferdy non rifletté nemmeno dopo che ebbe parlato, sicuro di ciò che stesse dicendo.
Se fosse stato più lucido a quella richiesta sarebbe scoppiato a ridere, ma in quel momento non ci trovava nulla di divertente, tanto meno non ci vedeva nulla di eccitante: non era una richiesta che rientrava in quel "gioco". Le sue intenzioni erano altre, era chiaro.
Le pupille della Serpeverde si dilatarono di poco: una stranezza, ma Ferdy non la notò; era come se tutto procedesse tranquillamente, se quella situazione fosse normale, ma di normale c'era ben poco.
Melia Herbert non aveva certo buone intenzioni, ma lui non lo avrebbe mai saputo: era qualcosa che andava al di là delle sue capacità. Ferdy poteva solo annuire, ingenuo e impotente, inconsapevole e consapevole al tempo stesso.

Certamente.. sono a tua disposizione.

Le sue pupille erano vuote, la sua voce si fece più atona, senza emozione, senza espressione.
Era caduto nella sua trappola, ma non lo poteva sapere, non lo avrebbe mai saputo. Ora era solo un burattino in attesa della sua sorte.

Cosa posso fare per te?

Chissà quali erano le sue intenzioni; che ne avrebbe fatto di lui? Lo avrebbe utilizzato come scudo e poi se ne sarebbe disfatta? Era realmente in pericolo?

Spoiler:
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Messaggioda Melia » 21/02/2013, 11:58

Non aveva alcuna sicurezza sul fatto che avrebbe funzionato: anzi, c'erano un milione di motivi per i quali qualcosa sarebbe potuto andare storto, prima tra tutti il non esistere regole certe, con l'ipnosi; si concentrava, certo, e sentiva il proprio potere scorrerle dentro per poi staccarsi da lei ed abbracciare la sua vittima, ma non aveva la certezza di essere riuscita nel suo intento fino a che le pupille di quest'ultima non si fossero dilatate come le sue, e la voce si fosse fatta più atona, più servizievole... come successe a Ferdy poco dopo.

Certamente.. sono a tua disposizione.

Se anche lui non avesse parlato - e quell'affermazione già la diceva lunga sul fatto che sì, l'ipnosi era effettivamente riuscita - le sue pupille dilatate, che rendevano gli occhi di Stone quasi completamente neri, e la voce inespressiva, vuota quasi, lontana come un eco furono la prova schiacciante che ancora una volta il potere di Melia le aveva permesso di ottenere ciò che voleva: e per quanto un po' si divertisse a manipolare le persone - a chi non sarebbe piaciuto? - sapeva dentro di sé che si trattava non di una sua semplice volontà, ma di ordini provenienti da persone molto più forti e importanti di lei, persone che l'avrebbero probabilmente uccisa se non avesse fatto il suo dovere, quello per cui l'avevano mandata a Hogwarts e che Zephyr si era premurato di spiegarle.

Cosa posso fare per te?

Oh, molte cose.

Rispose d'istinto la Herbert, inarcando le labbra in un sorriso dolce e compiaciuto: le pupille dal taglio verticale nei suoi occhi dorati erano ora dilatate, facendo sembrare i suoi occhi normali rispetto al solito, e la sua voce dolce e carezzevole, sarebbe sembrata per Ferdy quasi eterea, come se fosse quella di un angelo che gli stava parlando dal più alto dei cieli.
Peccato solo che davanti avesse il Diavolo dell'Inferno più oscuro.

In particolare, vorrei che tu ora mi ascoltassi bene e mettessi in pratica ciò che sto per ordinarti - aggiunse poco dopo, posandogli anche una mano fredda sul petto, tanto lui di quella bassa temperatura della pelle di lei non si sarebbe manco accorto - Sei innamorato di me, e sai che il professore di Alchimia Dylan Connor ed io abbiamo una relazione: la cosa ti fa salire la rabbia alle stelle, ti fa provare odio, per lui. Non vuoi mettere in pericolo la mia reputazione di studentessa modello rivelando ai tuoi colleghi che sai di noi, perché mi ami, ma di sicuro vuoi che io smetta di stare con Dylan per poter essere tua... e faresti qualsiasi cosa per ottenere ciò che vuoi, anche... - si ferma un momento, quasi sadica sul volto che però, agli occhi del Corvonero, apparirà sempre sorridente e dolce, angelico - ... minacciarlo, ricattarlo o picchiarlo. Naturalmente con me continuerai a comportarti in modo normale, non mi rivelerai il tuo amore per paura di spaventarmi, ma mi corteggerai da lontano, silenziosamente, con sguardi e sorrisi speciali... e farai bene in modo che Dylan si accorga di tutto questo.

Una piccola pausa, quasi a volersi concentrare sull'ordinargli altro: certo, mettere due professori di Hogwarts l'uno contro l'altro era già parecchio di per sé, ma Melia era dell'idea che se uno doveva fare le cose era meglio farle per bene, perciò...

Inoltre, da questo momento in poi, prenderò il voto migliore a tutti i tuoi compiti - e così era praticamente perfetto, un'altra materia in meno sulla quale dover sgobbare visto che le sarebbe bastato consegnare il compito in bianco - E per ultimo... nel corso della settimana proverai un sentimento di astio crescente per il professore di Cura, Simon McDullan, che culminerà con un tuo Stupeficium lanciatogli addosso in Sala Grande, di fronte a tutti, a cena.

Un gesto eclatante, quindi, un professore che ingaggiava un duello magico con un altro così, senza motivo: ma se doveva portare lo scompiglio ad Hogwarts, non poteva certo occuparsi solo dei propri interessi.

Ah, un'ultima cosa... non ricorderai nulla di questa conversazione, né degli ordini che ti ho dato: dal momento in cui uscirò da quella porta, metterai in pratica tutto ciò che ti ho ordinato, e rimarrai convinto di non aver incontrato nessuno qui, nel bagno.
Ad ipnosi finita, i sentimenti per me svaniranno come neve al Sole, e tornerai a considerarmi una semplice collega, senza ricordare nulla di ciò che hai fatto nel frattempo.


E quella per lei era la cosa più importante, coprirsi le spalle e fare in modo che, anche dopo che l'ipnosi fosse finita, Ferdy non avesse potuto in alcun modo ricondurre i suoi gesti e i suoi sentimenti a Melia, perché sarebbe tornato a considerarla solo una Prefetta come tante e in più non si sarebbe ricordato di averla incontrata quella sera, in bagno.

E' tutto chiaro?

Chiese infine, sorridente, e solo dopo che Stone avesse annuito o risposto, Melia gli avrebbe concesso un piccolo bacio a stampo sulle labbra prima di rivestirsi e lasciare il bagno dei Prefetti, soddisfatta del risultato ottenuto anche quella volta.
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Messaggioda Ferdy » 22/02/2013, 16:51

Se per Ferdy, Cassandra Carvier, meglio nota come Veronique Vireau era stata una minaccia (oramai sventata), non poteva sapere - e non lo avrebbe mai saputo - che cosa gli aspettava: Melia Herbert si stava dimostrando un pericolo ben maggiore, oltre l'aspettativa di chiunque nella scuola.
L'alunna modello graziosa e versata che tutti vedevano in realtà aveva brutte intenzioni, ancora confuse e ignote al giovane Prefetto.
Dietro quel velo di innocenza e purezza si celava un male ben peggiore a quello che tutti prospettavano.
Hogwarts si affacciava alla finestra per vedere la minaccia arrivare, pronta a difendersi: non avrebbe mai potuto sapere che il nemico avrebbe attaccato dall'interno, alle spalle, cogliendo di sorpresa tutti.
E lui? Lui era una marionetta, o almeno lo stava per diventare: attendeva degli ordini che non sarebbero tardati ad arrivare.

Oh, molte cose.

Rispose la Serpeverde, con un tono poco rassicurante ma impercettibile alle sue orecchie: pendeva dalle sue labbra; se prima il suo timbro vocale era dolce e melodico al tempo stesso, ora, anziché stonare, si era evoluto in qualcosa di più sublime, di straordinario.

In particolare, vorrei che tu ora mi ascoltassi bene e mettessi in pratica ciò che sto per ordinarti

Annuì con il capo, come per spronarla a continuare.
La mano fredda di lei toccò il petto, ma Ferdy era troppo preso da ciò che lei aveva da comunicargli per poter badare a quella sensazione improvvisa e leggermente sgradevole.

Sei innamorato di me, e sai che il professore di Alchimia Dylan Connor ed io abbiamo una relazione: la cosa ti fa salire la rabbia alle stelle, ti fa provare odio, per lui. Non vuoi mettere in pericolo la mia reputazione di studentessa modello rivelando ai tuoi colleghi che sai di noi, perché mi ami, ma di sicuro vuoi che io smetta di stare con Dylan per poter essere tua... e faresti qualsiasi cosa per ottenere ciò che vuoi, anche...

In quello stesso istante qualcosa accadde dentro il suo corpo: il cuore e il cervello si mossero e una sensazione di solletico si propagò dal petto in su.
L'immagine di Dylan Connor apparve vivida nella sua testa e istintivamente un sentimento di rabbia si instaurò dentro di lui.

Immagine

Non appena Melia riprese a parlare il viso del professore di Alchimia si andò distorcendosi e l'attenzione si focalizzò di nuovo su di lei e sui suoi occhi: bastavano solo quelli a comunicare.

... minacciarlo, ricattarlo o picchiarlo. Naturalmente con me continuerai a comportarti in modo normale, non mi rivelerai il tuo amore per paura di spaventarmi, ma mi corteggerai da lontano, silenziosamente, con sguardi e sorrisi speciali... e farai bene in modo che Dylan si accorga di tutto questo.

Serrò i pugni; la vena della tempia cominciò a pulsare e mali pensieri su Dylan Connor cominciarono a sferragliare avanti e indietro nel cervello. Non era mai stato così, a almeno, non c'era mai voluto così poco per fargli perdere le staffe. Ovviamente si parlava della Herbert, e si sarebbe dovuto abituare all'idea di dover infierire su qualcuno da un momento all'altro.

E' tutto?

Chiese poi, sempre con quel tono neutrale, distaccato, privo di sentimento.
Purtroppo per lui non era finita: il lavoro da svolgere era ancora tanto. Se fosse stato lucido, alla richiesta successiva gli sarebbe venuto un colpo, e dei colpi alla schiena non sarebbero bastati a calmarlo.

Inoltre, da questo momento in poi, prenderò il voto migliore a tutti i tuoi compiti

E fino a lì c'era; quello che lo preoccupava maggiormente era l'ultima richiesta:

E per ultimo... nel corso della settimana proverai un sentimento di astio crescente per il professore di Cura, Simon McDullan, che culminerà con un tuo Stupeficium lanciatogli addosso in Sala Grande, di fronte a tutti, a cena.

I pugni si serrarono ancora di più: solo quando sentì le ossa delle dita cigolare si fermò e rilasciò andare le mani lungo i fianchi.
Questa volta la sua mente si incentrò sul professore di Cura delle Creature Magiche, il suo bersaglio principale.

Immagine

E' tutto?

Ah, un'ultima cosa... non ricorderai nulla di questa conversazione, né degli ordini che ti ho dato: dal momento in cui uscirò da quella porta, metterai in pratica tutto ciò che ti ho ordinato, e rimarrai convinto di non aver incontrato nessuno qui, nel bagno.
Ad ipnosi finita, i sentimenti per me svaniranno come neve al Sole, e tornerai a considerarmi una semplice collega, senza ricordare nulla di ciò che hai fatto nel frattempo.


Sorrise, anche se non c'era nulla da sorridere: i suoi piani erano a dir poco raccapriccianti. Il destino aveva riservato questo per lui.
Aveva considerato Hogwarts come la salvezza alla routine da giocatore di Quidditch ma per ora si stava rivelando solo una condanna. Forse nemmeno tornare indietro, contro l'irreversibilità del tempo, avrebbe potuto aggiustare la sua sorte.

E' tutto chiaro?

Più che chiaro.

Disse lui, lasciandosi baciare una seconda volta sulle labbra.
Melia era stata ben chiara: una volta uscito da quella porta Ferdy Stone sarebbe andato incontro ad un destino decisamente diverso a quello che aveva sempre prospettato di andare incontro una volta approdato in quella scuola.

Bene, allora vado

E così dicendo si rinfilò la maglietta, deciso a fare la sua doccia negli alloggi docenti: un piccolo cambio di programma. Ora voleva rimanere solo, riflettere sugli incarichi appena ricevuti, sul modo di riuscire bene in ognuno di essi.
L'amore... che brutta bestia.

[Fine]


Spoiler:
Melia
Ferdy
 
Grado: 10+
 

Data Utente Tipo Dado Risultato  
2013-02-03 16:13:47 Melia d20 19  
2012-10-28 18:12:04 Melia d20 5  
2012-10-28 18:11:03 Aryanne d20 4  
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