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Artefatti Magici Leggendari: I Tre Tesori Più Ambiti

MessaggioInviato: 17/01/2013, 19:54
da Dylan
> AULA DI ALCHIMIA - ORE 16:05 - 22 SETTEMBRE 2105 <


Nel momento stesso in cui entrai nella mia aula, compresi effettivamente quanto tempo era passato dalle mie prime lezioni.
Non era cambiata Hogwarts, bensì ero cambiato io, sotto molti punti di vista, sotto molte sfaccettature e la cosa mi piaceva alquanto.
Non ero più un professore timido, impacciato, non ancora così capace di relazionarsi con gli studenti senza sembrare uno di loro.
Adesso loro sapevano che a tutti gli effetti ero un docente ma potevano parlare e conversare con me come fossi un loro pari, quella condizione di rispetto misto ad amicizia concreta che avevo sempre sperato di raggiungere e che forse adesso stavo vedendo delinearsi sempre di più avanti ai miei occhi stupiti e allo stesso tempo felici.
Alzai la mano salutando tutti quanti che pur alzandosi in piedi educatamente mi rivolsero un sorriso sincero e amichevole.
Il mio nome si sparse per tutta l'aula, un "Buon pomeriggio professor Connor" che mi riempiva di orgoglio e aspettativa, poiché la lezione del giorno sarebbe stata leggermente diversa dal solito ma, mi aspettavo che tutti la trovassero comunque interessante ed educativa.
Il mio abbigliamento di quel giorno era come sempre molto sobrio, quasi simile a quello di uno studente troppo cresciuto, quel modo di vestirsi che faceva sempre storcere un poco il naso alla collega di Divinazione o di Pozioni, ma con il quale mi sentivo a mio agio e non avevo paura di espormi.
Giacca autunnale scura, tracolla, maglione bordeaux a righe e canottiera bianca, poi pantaloni di velluto neri e scarpe da passeggio scure.
I miei capelli come al solito ordinati al migliore dei modi, anche se i soliti combattimenti con i vortici sulla testa non mancavano mai al mattino.

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Salve a tutti!
Innanzitutto, voglio fare le congratulazioni a tutti per le vostre promozioni, qualsiasi anno sia...
Signorina Jiménez, signorina Herbert, signorino Kenway, quest'anno è quello dei G.U.F.O. , mi raccomando cercate di dare il massimo e mi auguro abbiate voglia di continuare a seguire i miei corsi una volta entrati nell'ultimo ciclo di studi.
Comunque, la lezione di oggi è leggermente diversa dalle altre teoriche affrontate.
Vorrei parlarvi di un argomento molto particolare ed anche molto in voga tra i maghi e le streghe più anziani e acculturati.
Ma direi che sarebbe meglio andare per gradi ed iniziare con un poco di storia... Lo so, non fate quelle facce, tranquilli, pochi minuti e poi iniziamo con le spiegazioni meno noiose!


Feci aprire a tutti il proprio libro alla pagina 451, capitolo 8, paragrafo 23.
L'immagine che gli si presentò subito, una volta aperto il tomo, fu abbastanza esplicativa anche se necessitava di qualche ulteriore spiegazione.
Un ritratto molto vecchio mostrava un gruppo di persone intente, all'interno di un laboratorio presumibilmente sotterraneo, a plasmare del metallo utilizzando delle pietre speciali e tenendo sul viso degli speciali occhiali che proteggevano gli occhi dalle schegge incandescenti impazzite.
Queste persone erano vestite con degli abiti molto lunghi come se fossero dei sai da frate babbano.
Ognuno di loro mostrava almeno sui 60 o 70 anni, quindi tutte persone molto anziane, ma nei loro occhi la concentrazione era al massimo e le dita delle mani si vedevano consumate dal lavoro e dalla fatica.
Attesi di avere di nuovo l'attenzione del mio studioso pubblico, dopo di che, presi a parlare cercando di attirare al massimo ogni sguardo ed ogni concentrazione su di me.

Ci troviamo nel lontano 1045, per il mondo della magia è un momento di svolta.
I primi esperimenti sulla variazione della materia magica cominciano ad andare a buon fine e dunque, nascono i primi prototipi di bacchette magiche come catalizzatori di energia, allora espressa soltanto in modo incontrollato e istintivo.
Inoltre gli alchimisti iniziano la propria strada su un terreno tortuoso, quello della creazione di metalli magici in grado di contenere proprietà a dir poco straordinarie.
La manipolazione dei metalli e l'infusione della magia in essi ha sempre rappresentato per il mondo alchemico una vetta molto difficile da raggiungere ma in grado di suggerire soddisfazioni immense.
Nel 1057, l'alchimista indiano Lamarr-tokò-zwaya, scopre nei mari dell'Oceano Indiano una pietra minerale dalla durezza a dir poco incredibile, dalla lucentezza immensa e dalle fibre chimiche simili a quelle del carbonio.
Qualcuno immagina di cosa sto parlando?


Forse del diamante professor Connor?

La tua strada verso il G.U.F.O in alchimia la vedo ben più che spianata, Jiménez, ottimo!
Esattamente, il diamante fu scoperto dagli alchimisti proprio in quel periodo e fu grazie allo studio di questo materiale così stupefacente e così resistente che si giunse ben presto, nell'arco di una cinquantina d'anni, all'ideazione e caratterizzazione di tre oggetti che ancora oggi sono conosciuti come i tesori più ambiti da ogni mago e che tengono una ben più che onesta concorrenza anche ai tre Doni della Morte.


Gli sguardi si assottigliarono ancora di più.
Ovviamente arrivati ad un periodo simile, il 2105, era chiaro che tutti conoscessero alla perfezione la storia dei Doni della Morte, così, paragonare i tre oggetti che a breve sarebbero stati elencati, a dei possibili concorrenti in fatto di potenza e prestigio non poté far altro che aguzzare non solo la mente di tutti quanti, ma anche aumentare la velocità con la quale le piume solcavano la superficie della pergamena.
Chiesi ad ognuno di voltare pagina ed andare avanti, proseguendo fino al capitolo successivo, così da poter spostare l'attenzione su tre immagini fondamentali, quelle dei famosi e già poco prima citati "Artefatti Leggendari".
La prima immagine rappresentava un'armatura degna dell'epoca medievale, sfarzosa e dall'aria molto bella ed elegante.
La seconda invece mostrava una spada dall'aria vagamente onirica e quasi inquietante.
La terza infine, uno scettro magico che somigliava tantissimo ai primi prototipi di bacchetta magica inventati nei primi anni del 400.

Il diamante al suo interno contiene un nucleo, che solamente i più bravi e diligenti alchimisti sanno modellare e manovrare.
Questo nucleo viene detto "Terapirite", ed è molto somigliante ad una biglia di piccole dimensioni perfettamente sferica e luminosa.
Estrapolarla dal centro del diamante è un'operazione complessa e richiede una costanza di circa 20-30 anni di duro lavoro.
Questo nucleo venne scoperto per la prima volta dall'alchimista spagnolo Leòn Maximo Rosiades, nel 1091.
Lo scoprì per caso mentre stava sfruttando una comune magia di esplosione per ridurre in piccoli frantumi proprio un pezzo di diamante, scoprendo che tale materiale è immune ad ogni incantesimo che venga applicato su di lui, in poche parole, il diamante è immune alla magia!
Da qui comprenderete bene che l'idea che venne riguardo questi artefatti magici era di crearli fondendo un materiale immune alla magia con un principio magico unilaterale, che si attiva quindi solo dall'artefatto verso il soggetto che colpisce.
Mi spiego meglio: l'oggetto fatto di diamante viene dotato di un principio magico, così che grazie ad esso può far scaturire una magia ma a sua volta non può essere contro colpito perché ne è immune.
Sensazionale non è vero?


Sta dicendo che questi artefatti posso creare magia ma non possono subirla?

Esattamente Alexis, hai compreso benissimo!

Ma questo significa che sono pericolosissimi!

Sagge parole Caroline Priscilla, proprio per questo furono creati solo questi tre artefatti, poiché non ci fu il tempo necessario per comporne altri, visto che le carte contenenti gli studi sul materiale e le teorie dei maggiori sapienti del tempo vennero bruciate e rese cenere, al seguito della vittoria in molte guerre grazie a questi tre oggetti.

Ma non si comprende ugualmente come sia possibile che al giorno d'oggi non siano riusciti a tornare alle stesse teorie di un tempo, visti anche i mezzi di ricerca più avanzati... Mi può spiegare il perché professor Connor?

Lì, in fondo all'aula, in silenzioso ed attento ascolto per puro diletto culturale, vidi gli occhi cerulei ghiacciati della Vice Preside.
Aveva scelto di seguire una mia lezione tra le tante in lista della giornata e questo mi riempì di orgoglio ed una leggera agitazione allo stesso tempo.
Non potevo però rimanere in silenzio ad ammirare con semplicità l'immensa bellezza del mio primo amore adolescenziale, così annuii assieme ad un piccolo sorriso, scuotendo il capo e aggirando la cattedra totalmente rapito dal mio discorso e dalla mia conoscenza in materia.

Purtroppo gli alchimisti che raggiunsero tali teorie e conoscenze furono gli unici nel tempo ad estrapolare la "Terapirite" dal diamante. Ad oggi, nessun alchimista, anche il migliore con i migliori mezzi è in grado di fare una cosa simile, poiché la scienza e la ricerca alchemica non vuole perdere 20 o 30 anni appresso ad un solo progetto che al momento per altro è visto nello stesso alone di leggenda con il quale anticamente erano visti i Doni della Morte...

A quanto pare però... I Doni della Morte alla fine si scoprì che esistevano davvero...

La Vice Preside ha ragione, lei pensa che questi artefatti leggendari esistano sul serio, professore?

Il mio sguardo si mosse, spostandosi dai biondi capelli freschi di tinta della signorina Vireau al viso intelligente e vispo della signorina Ward.
Mentre ascoltavo quella sua domanda non potevo fare a meno di ripensare al tempo nel quale, da più giovane, pensavo sul serio di mettermi a studiare per venti o trenta anni in modo da estrapolare il nucleo del diamante, quei sogni ad occhi aperti che si fanno la notte, prima di andare a riposare e lasciare che il sonno culli i sogni ed i voli pindarici della mente.
Che esistessero o meno non era una cosa che mi era mai interessata troppo, io pensavo alla possibilità di arrivare ad un traguardo simile, quello al quale nessuno ancora era arrivato dopo più di un millennio.
Fantasie, tante bellissime fantasie, nelle mie mani solo i granello di sabbia di quell'immensa spiaggia che era il sapere degli antichi, ma forse per certi versi al momento mi bastava così... Oppure no?

Di certo le testimonianze parlano di guerre magiche vinte in brevissimi lassi di tempo, guerre nate proprio a cavallo con l'ipotetica creazione di queste armi magiche di distruzione e potere, ma il libro quarto dell'enciclopedia alchemica di Genis Sage, ve lo ricordate? Lo abbiamo studiato nell'ultima lezione. Beh nell'enciclopedia riporta un testo scritto in gotico runico dove si dice che una volta distrutti i documenti sulle ricerche del diamante, le tre "gemme intoccabili" vennero portate in tre angoli sperduti del pianeta e lì vennero lasciate riposare, possibilmente per l'eternità.
Io dal mio canto credo che un fondo di verità ci sia, ma da una parte ci sono altrettante persone che vogliono pensare che invece questa è tutta una farsa, una bellissima invenzione creata per spaventare e meravigliare allo stesso tempo...


Ma perché, che cosa fanno di così spaventoso e devastante questi oggetti?
Sono immuni alla magia e allora?
Ci deve essere di più per essere stati eventualmente spostati così lontano e così nascosti...


Invito il signorino Greymon come anche tutti i suoi compagni presenti a voltare pagina.
Ciò che c'è scritto è in soldoni quello che sto per dirvi, a voi la scelta se ascoltare me o leggere dal testo, comunque...


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L'Armatura Magica "Brhunnylde".
Essa era in grado di respingere ogni incantesimo lanciato su chi la indossava, era più leggera di un mantello invernale magico e per di più, accumulava in se ogni magia che gli veniva scagliata.
Ad ogni magia accumulata, una delle gemme disseminate su di essa si illuminava e da verde passava ad uno dei colori dell'arcobaleno.
Una volta che tutte le gemme erano divenute rosse, dall'armatura si dipanava un'esplosione magica in un'area di 100 metri capace di radere al suolo anche pareti di roccia spessa cinquanta centimetri.
Inoltre, se la persona che la indossava si trovava vicino ad altri maghi che stavano utilizzando magie di cura, le gemme assorbivano tali magie non facendo raggiungere loro il diretto interessato ma conferendo l'effetto della magia al possessore dell'armatura.


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Il suo nome è piuttosto conosciuto dai babbani, ma la realtà è che la reale versione a proposito di quest'arma loro non l'hanno mai davvero conosciuta. Sto parlando proprio di "Excalibur".
Lama forgiata interamente con fibre di diamante e dalla stessa leggerezza di un comune coltello da cucina, era in grado di tagliare in due qualunque incantesimo vaneggiando i suoi effetti offensivi.
Ogni incantesimo colpito tornava immediatamente al mittente e non importava se egli si era nel frattempo nascosto o si era appena fatto un qualunque incantesimo di protezione, essa sarebbe stata distrutta o lui sarebbe stato trovato e colpito, per il volere dell'immensa magia contenuta nel nucleo della spada che si pensava addirittura avesse una sua parte senziente.


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Lo scettro magico "Sisulart".
Ad un primo sguardo può sembrare un modello molto grezzo predecessore delle attuali bacchette, più piccole e maneggevoli.
In realtà, non potendo riuscire a creare una bacchetta magica in diamante tanto piccola da contenere l'immenso potere che vollero donare a quest'arma, decisero di tornare alle vecchie maniere, forgiando quindi uno scettro, si, vero, molto meno maneggevole, ma capace di rendere il mago o la strega che lo impugnavano ben più temibile del possessore della Bacchetta di Sambuco.
Ogni incantesimo lanciato con questo scettro era almeno dieci volte più potente del normale, era inarrestabile, impossibile da parare e nella maggior parte dei casi, esplodeva in un'area colpendo più persone.
Soltanto Excalibur o Brhunnylde erano in grado di contrastare il suo immenso potere, per il resto, nessuno era in grado di sostenere la grande distruzione creata da quello scettro.


Attesi che tutti si fossero fermati dalla compilazione degli appunti e che fossero quindi tornati a guardarmi.
Molti erano increduli, altri possibilmente un poco spaventati.
Sapevo che era un argomento molto spinoso quello, pericoloso da affrontare anche con giovani molto piccoli, ma al momento non si trattavano altro che mere leggende, qualcosa che la mente umana poteva concepire appena e che adesso preferiva solo dimenticare.
Io ovviamente ci vedevo il grande merito alchemico e studioso di tre creazioni simili, ma io ero l'alchimista in mezzo alla classe, gli altri erano solo degli studenti e come tali, potevano anche essere rimasti leggermente inquieti dalle mie tre spiegazioni.
Incrociai lo sguardo di Miyabi Fuyutsuki Stevens, Grifondoro, che appariva un poco tremolante e con gli occhi spenti.
Le sorrisi, scuotendo appena la testa come a volerle far capire che con molta probabilità erano tutte invenzioni, oppure gli artefatti erano stati sepolti così bene da rendere impossibile la loro ricerca al giorno d'oggi.

Mi sono dimenticato di spiegarvi come avveniva il processo di creazione di questi Artefatti, almeno nella teoria.
Una volta estratta la "Terapirite", essa veniva investita di un grosso potere magico grezzo.
C'è da puntualizzare che il nucleo a differenza del diamante in se per se non è immune dalla magia e quindi soggetto al suo potere.
Dovete immaginare la "Terapirite" come un contenitore di energia che non appena reinserito nel suo involucro di diamante, distribuisce a tutte le fibre del minerale l'integrità e l'energia del quale è stato investito, potenziandola di due volte e mezzo circa per ogni millimetro che percorre la superficie dell'oggetto.
Le magie che potrebbero essere state usate sui nuclei dei tre tesori antichi sono sconosciute e con molta probabilità altamente proibite, per questo gli artefatti si riservano di essere così devastanti nella loro massima esposizione di potere.
Oggi è andato tutto perduto, questo è vero, ma la lezione mi è servita non solo per raccontarvi questa storia interessante e particolare, per quanto mitica... Ma anche per farvi presente il materiale, l'unico al mondo, immune alla magia, e cioè il diamante!
Sarà questo l'argomento dei vostri esercizi da consegnare, come al solito sono stato buono e non sono domande assurde, ve la caverete tutti alla grande, ne ho la certezza matematica... Anzi, alchemica!
Ci vediamo, buona giornata e buona cena!


Vidi tutti quanti rimettere a posto le proprie cose e cominciare ad allontanarsi, tranne ovviamente Monique che invece si alzò semplicemente in piedi per avvicinarsi a me ed iniziare a conversare più animatamente sull'argomento, piacevolmente interessata a questi miti e leggende.
Mi fece piacere notare che nessuno dei ragazzi si era annoiato, mi fece piacere vedere che le mie lezioni proseguivano a piacere e continuavano nel loro intento di aprire le menti altrui non solo alla conoscenza, ma anche al dubbio, alla necessità di pensare in grande, di pensare all'impossibile, poiché era questo l'antico scopo degli alchimisti, creare ciò che nella logica di tutti non poteva essere reso naturalmente reale.
Un'altra lezione si era conclusa, un altro piccolo passo per osservare se quelle menti un giorno avessero contenuto una scintilla di alchimia.
Magari in mezzo a tutti quei ragazzi c'era un giovane Xavier, o un giovane Bissolati, chi poteva dirlo.
Mi soffermai un ultimo secondo ad osservare la mia fidanzata segreta, Melia, allontanarsi, mentre a sua volta mi rivolgeva un piccolo sguardo senza farsi notare troppo. Le sorrisi appena, poi dovetti per forza tornare a mostrare attenzione nei confronti della Vice Preside o avrebbe potuto intuire qualcosa.
Io... E Mel... Tra noi si... Che c'era vera Alchimia.





Una risposta ben strutturata e precisa sotto molti punti di vista.
Mancano tuttavia alcune precisazioni maggiori riguardo la partizione chimica, ma anche questo può bastare.
Brava!
7

Sei stata molto precisa e hai mostrato interesse.
Si nota chiaramente da ogni riga scritta, sono molto soddisfatto!
4

Interessantissime tutte e due le storie, davvero.
Hai sfruttato degli argomenti non comuni, spiegati magistralmente e rappresentati con chiarezza grammaticale e discorsiva.
Ottimo lavoro O'Neill.
22

punti 33 per Caroline Priscilla




Davvero strabiliato dalla bravura nel saper spiegare nei minimi dettagli questo affascinante componente di Madre Natura.
Molta attenzione per la componente fisico-chimica e ottima la scaletta semplificativa delle informazioni.
9

Considerazioni particolari, arricchite da molta fantasia colmata da inventiva.
L'animo alchemico regna in te, potresti ritrovarti ad essere interessata alla materia in un futuro lavorativo?
5

Anche per te, due miti spiegati in modo eccellente.
Il primo sicuramente più conosciuto del secondo, eppure comunque fornito di informazioni non reperibili ovunque.
Un buon elaborato, senza dubbio.
19

punti 33 per Elbeth




Spiegazione buona ma purtroppo nulla di troppo approfondito.
Avrei voluto che ci fossero più info, sopratutto dal punto di vista fisico.
Mi raccomando più attenzione ai particolari la prossima volta, va bene?
5

Una risposta ben argomentata e pulita.
3

Altre due storie interessanti e ben articolate.
Forse troppa sintesi su due racconti così intensi e così rari, ma comunque quanto basta per ottenere un voto sufficiente.
14

punti 22 per Maximilian


Ottimo elaborato.
Ti sei concentrato molto sul piano chimico e non tantissimo su quello fisico, non va bene.
Cerca di bilanciare le due cose, nella Alchimia è un fattore importante.
8

Un commento nella media.
Ti sei mostrato più capace nell'ultimo compito.
Mi raccomando, attenzione alle punteggiature e ai commenti personali... Troppo personali!
3

Qui sicuramente sei migliorato, mostrando meno commenti e più informazioni.
Due leggende spiegate bene e con una sottile nota di giusta ironia che non mi è dispiaciuta.
Questa è una via di mezzo che piace, Cartwright.
17

punti 28 per Vergil




Assolutamente Eccellente.
10

Non ho parole.
Commenti perfetti.
5

Un idillio di capacità descrittiva e narrativa.
25

punti 40 per Melia




Una ricerca svolta bene, sulle ali della sufficienza.
Ti sei applicato in modo giusto, apprezzo lo sforzo e la compensazione grafica.
6

Commento più che giusto, se legato alle origini.
Purtroppo poche parole a dare veramente il tocco solido per un voto che già nel suo massimo non è poi un gran che.
3 su 5, ti puoi accontentare su.
3

Sono sicuro che hai messo impegno nel provare a raccontare queste due leggende, ma avrei preferito ti dilungassi un poco di più.
Le informazioni ci sono e ti garantiscono un voto sopra la metà, ma sono certo che con le tue capacità intellettive potresti dare davvero il top!
Mi aspetto un voto migliore nel prossimo compito, intesi?
15

punti 24 per Peter




Una ricerca a dir poco perfetta.
Ammetto che non ho mai visto tanta cura per i particolari e per le informazioni più impensabili.
Molto talento e una stoffa come ricercatrice incredibile.
10

Considerazioni giuste, pratiche e obiettivamente comprensibili.
Hai preso in esame tutti e tre gli artefatti, questo mi è piaciuto.
Inoltre il comparto descrittivo e grammaticale sono inattaccabili.
5

Sei andata molto sul classico, ma questo non significa certo che sei andata male.
Hai saputo scovare versioni di una leggenda che non conoscevo nemmeno io, eppure il Vello D'oro mi ha sempre affascinato!
Complimenti ancora, esci da questa scuola nel migliore dei modi, almeno per la mia materia.
24

punti 39 per Alexis




Risposta non troppo precisa ma nel complesso sufficiente.
Devi cercare di approfondire di più il discorso, è fondamentale per andare bene in una materia di ricerca come la mia.
6

Giuste entrambe le risposte e le motivazioni chiari, ma forse fin troppo sintetiche.
Commentare significa provare a spiegare adeguatamente ciò che ti interessa, seguendo una linea di discorso non solo profonda ma anche approfondita.
2

Qui purtroppo non posso fare nulla per aiutarti, mi dispiace.
Una sola riga di scrittura è veramente poco, mi fa anche comprendere che non hai messo quasi per nulla impegno della ricerca, spiegando le leggende che hai citato in modo quanto meno storico.
Non ci siamo e me ne dispiace moltissimo, credimi.
5

punti 13 per Ferobecca




Anche per te, posso dire che siamo sulla sufficienza.
Un voto senza infamia e senza lode ma che di certo può essere migliorato nel prossimo compito.
La ricerca è fondamentale per una materia come questa, ricordalo sempre!
6

Hai commentato tutti e tre gli artefatti, una cosa che ho gradito molto.
Purtroppo non ti sei dilungato eccessivamente e questo non ha contribuito ad alzare il voto, ma comunque apprezzo l'impegno.
3

Un'altra risposta che non posso giudicare molto positiva.
Poche righe per due argomenti che avrebbero molto da menzionare.
Inoltre per quanto riguarda il martello del Dio del tuono, mi sarei aspettato per lo meno il nome vero e proprio dell'oggetto, una grave mancanza che non mi sento di mettere da parte nella valutazione dell'elaborato.
11

punti 20 per Paul




Poca precisione nelle informazione e poca cura nella ricerca.
Non ci siamo, si può decisamente migliorare.
5

Spiegazioni tutto sommato giuste.
Hai messo del tuo ma comunque non ti sei soffermato abbastanza sui dettagli e sulle precisazioni riguardo gli artefatti da te scelti.
2

Due leggende sicuramente interessanti ma... Come faccio a saperlo se non me le racconti?
Non è una questione di semplice citazione, ma anche dell'approfondimento che si da' all'elaborato.
Vorrei aiutarti almeno per prendere il voto minimo ma non credo di riuscire a far molto, mi dispiace.
8

punti 15 per Mark




Hai avuto molta cura per tutti i settori di ricerca, svolgendo un lavoro egregio.
Come al solito forse si è tralasciato un poco il lato prettamente chimico, ma è stato un errore comune a molti.
7

Giustissime osservazioni e commenti pieni di interesse, mi ha fatto molto piacere leggerli.
Per quanto riguarda la tua ultima domanda, si è vero, basterebbe trasportarsi da un'altra parte ma è chiaro che al tempo nel quale si parlava della capacità distruttiva di quest'arma, si paravano avanti a lei interi eserciti e dunque risultava molto difficile spostarsi tutti assieme ed in gruppo, per questo i feriti o i morti capitavano sempre.
5

Hai saputo sfruttare molto bene tutte le informazioni inserite nei libri da te esaminati.
Storie e racconti legati a leggende perse nel tempo ma sempre molto affascinanti, un fascino che hai saputo rispecchiare adeguatamente nella tua terza risposta.
21

punti 33 per Jorge




Benissimo.
Ho trovato molto interessante la parte riguardo la reazione chimica del diamante con gli acidi e i gas.
Finalmente qualcuno che si dedica al piano chimico, anche se un po' meno su quello fisico, insomma, sempre la stessa bilancia.
7

Una risposta assolutamente giusta.
Hai dimostrato di aver ascoltato bene la lezione e le tue considerazioni personali sono illustrate nel modo più comprensibile e prolisso possibile, ti meriti il punteggio pieno, brava.
5

Wow, non pensavo esistesse nella storia un artefatto antico così... Divertente!
Ammetto che era la prima volta che ne sentivo parlare e mi informerò al riguardo.
Per il resto, molto molto capace, sei una studentessa che promette grandi cose, un terzo anno all'insegna dell'Alchimia.
19

punti 31 per Miyabi




Chimica e Fisica approfonditi nel migliore dei modi possibili.
Davvero meravigliato della cura per i dettagli e le precisazioni.
Chiose utili ed esplicative.
8

Da quello che dici sembrerebbe che alla fin fine non ti senti troppo spaventato dal potere delle tre leggendarie opere alchemiche.
Non mi aspettavo così tanto coraggio ma le motivazioni a fronte di esso possono stare abbastanza in piedi.
Una sorpresa.
4

Te la sei cavata molto bene.
Non ho molto altro da aggiungere a dire il vero, le ricerche sono state svolte in maniera pratica e capace.
Un voto di tutto rispetto per un lavoro che nel complesso si può definire ottimo.
20

punti 32 per Zephyr