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Ufficio VicePreside

Messaggioda Monique » 26/06/2012, 20:07

Professoressa, non abbiamo mancato di rispetto alla Prefetta. Non le abbiamo detto i nostri nomi subito solo perché volevamo che ci aiutasse.. Non volevamo nascondere la nostra identità, infatti poi gliel’abbiamo comunicata!

Mi fa piacere sentirlo signorina Ward, altrimenti mi creda se le dico che esistono nel regolamento punizioni molto severe per chi decide di non collaborare con Prefetti e Capiscuola minando la loro autorità.

In realtà quanto avrebbe voluto Monique, dopo quella ramanzina, fare loro una carezza sulla testa e tranquillizzarli che andava tutto bene, che lei doveva far presente loro la situazione peggiore che potesse capitare per far sì che comprendessero gli errori commessi... ma non poteva. Un po' perché la sua posizione le richiedeva un certo distacco dagli studenti, ed un po' perché erano ancora troppo piccoli per capire un discorso del genere: lei stessa, alla loro età, non lo avrebbe capito, quindi cosa poteva pretendere da loro?

Professoressa, ha ragione. Pensavamo non ci fossero pericoli e siamo rimasti sul limitare della Foresta, non ci siamo inoltrati troppo..

Le faceva strano, doveva ammetterlo, vedere come fosse Kayleen a prendere sempre la parola per spiegare come poteva la sua versione dei fatti, e non Jorge che invece se ne stava zitto col capo chino: un moto di tenerezza pervase l'animo della donna, che si ripromise di fare un piccolo discorsetto con lui a tu per tu una volta congedate Tisifone e la bambina.
E a proposito della cugina, Monique fece appena in tempo a dire ai due bambini qual'era, per così dire, la loro punizione - punizione che entrambi accettarono senza protestare - che la donna fece il suo ingresso nell'ufficio, prendendo la bacchetta per voler far comparire una poltrona col permesso della Vice Preside che, ovviamente, glielo diede.

Signorina Ward. Un resoconto sintetico della sua bravata e si risparmi le giustificazioni… non penso le serviranno.

In quel momento avrebbe tanto voluta essere sola con la cugina per sfogarsi con lei su quanto il comportamento di Madeline Bergman fosse stato sconsiderato: ma perché la Preside, così saggia e potente come strega, non si era resa conto che i bambini sarebbero stati attratti da quel posto come una calamita invece che starne alla larga?
Scosse il capo con un sospiro, rimanendo in silenzio per lasciare che Kayleen potesse esporre la sua versione dei fatti, anticipata da Jorge che cercò, forse mentendo o forse no, di giustificare il comportamento della compagna.

Mi scusi Professoressa Samyliak ma è tutta colpa mia… Sono stato io a insistere per andare a salvare quel Grifone ferito.

Signorino Alvares, credo che la professoressa Samyliak abbia chiesto alla sua compagna di parlare, non a lei... e per quanto il suo sia un gesto ammirevole, sono certa concorderà con me che nessuno ha costretto la signorina Ward a seguirla. Avrebbe potuto dirle di no, ma non l'ha fatto, perciò la colpa è di entrambi.

Intervenne Monique, non certo per scaricare la colpa sulla Grifondoro ma semplicemente per far comprendere al Delfino che era inutile tentare di salvare l'amica da un errore che lei aveva commesso: così anzi le faceva solo del male, perché prendere coscienza dei propri errori era il primo passo per non commetterne più.

No, non è vero, non è colpa tua Jorge - disse infatti Kayleen, rivolgendosi a Tisifone - Un paio di ore fa, più o meno, abbiamo fatto qualche passo all’interno della Foresta Proibita. Non siamo andati troppo avanti, solo qualche passo.
Abbiamo sentito uno strano battere d’ali ed un ruggito, pensavamo fosse un animale ferito e.. E’ arrivata Arianna Ricciardi, ci ha visto e.. Ci ha punito.
Ma noi davvero, non volevamo cacciarci nei guai, non saremmo mai andati troppo in fondo..


Purtroppo per Kayleen non c'erano prove a testimoniare la loro buona fede, nessuno avrebbe potuto confermare che effettivamente non sarebbero andati oltre, più all'interno del luogo, e fidarsi della parola di due 11enni, purtroppo, avrebbe creato un precedente alquanto scomodo per il futuro; questo almeno era quello che pensava Monique che però rimase in silenzio perché era giusto che, ora, fosse la Caposcuola della ragazzina a parlare.
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Messaggioda Tisifone » 27/06/2012, 13:07

Era arrivata troppo tardi per sentire la ramanzina che Monique aveva fatto ai due studenti ma dai loro volti sembrava che qualsiasi cosa avesse detto loro aveva colpito nel segno. O meglio quella era la sensazione che aveva guardando il profilo di Jorge, sembrava quasi che uno Kneazle gli avesse mangiato la lingua. La stessa cosa non poteva dire della sua Grifa, era quasi come se, in cuor suo la bambina credesse di essere ancora nel giusto. Certo poteva sbagliarsi, ma Tisifone tendeva a fidarsi del suo istinto e a comportarsi di conseguenza, in questo caso assumere un atteggiamento più severo e rigido del solito.
Mentre attendeva che Kayleenrispondesse alla sua domanda, lanciò un’occhiata alla cugina e le sembrò di notare un velo di stanchezza e di rabbia nei suoi occhi, come se ce l’avesse con qualcuno ma se questo fantomatico “qualcuno” fossero i due studenti o qualcun altro non lo poteva sapere.

Mi scusi Professoressa Samyliak ma è tutta colpa mia… Sono stato io a insistere per andare a salvare quel Grifone ferito.

Lentamente volse il viso verso Delfino, una luce dura e contrariata negli occhi: non sopportava le persone che parlavano quando non erano state interpellate e anche se il ragazzino poteva essere mosso dalle migliori intenzioni, non poteva tollerare una tale mancanza di rispetto nei propri riguardi.

Signorino Alvares, credo che la professoressa Samyliak abbia chiesto alla sua compagna di parlare, non a lei... e per quanto il suo sia un gesto ammirevole, sono certa concorderà con me che nessuno ha costretto la signorina Ward a seguirla. Avrebbe potuto dirle di no, ma non l'ha fatto, perciò la colpa è di entrambi.

L’intervento di Monique le fece morire in gola la risposta, sicuramente troppo acida e caustica da poter essere data a uno studente, che le era affiorata alle labbra. Tisifone fece quindi un leggero sospiro, ringraziando Merlino per la presenza di spirito dell’altra.

Inoltre, Signorino Alvares, le consiglio vivamente di non intromettersi mai più in una qualsiasi conversazione formale tra me e un qualsiasi altro studente, a maggior ragione se sotto la mia diretta responsabilità – mise in chiaro, con lo stesso tono duro e freddo che aveva usato prima con Kayleen. Forse le sue maniere non erano dolci e gentili come quelle della collega, ma a modo suo anche lei intendeva impartire una qualche lezione di vita agli studenti con cui aveva ogni giorno a che fare e quel giorno sembrava che questa vertesse sul rispetto non solo delle regole ma anche degli adulti, intesi a largo spettro come Insegnanti e Prefetti – L’essersi fatta coinvolgere da lei non renderebbe la Signorina Ward meno colpevole ai miei occhi, anzi. Cerco di insegnare ai miei Grifi di pensare e sbagliare con la propria testa, perché solo così si può imparare dai propri errori e migliorarsi. Farsi trascinare pedissequamente dagli altri fa di noi degli Inferi non dei grandi maghi.

Concluse seria, spostando lo sguardo da Jorge alla propria studentessa. Non voleva spaventarli, anche se non era certa, visto il tono di voce usato, di non averlo fatto, ma solo far capire loro che devono sempre e comunque usare la loro testolina, seguire i propri ragionamenti piuttosto che farsi condizionare dalle idee altrui. Guardando meglio i due studenti, Tisifone però era certa che vi era stata per così dire concorso di colpa: indipendentemente da chi avesse dato la spinta finale, il piano, qualunque esso fosse, era stato ideato da entrambi, insieme o separatamente.

Insieme fanno quella che i babbani definiscono un’associazione a delinquere.

Pensò e non si sarebbe per nulla meravigliata se avesse scoperto che era Jorge il ragazzino che si era “permesso” di dare a Kyaleen quello strano soprannome di “figlia dei fiori” di cui le aveva parlato tempo addietro.


No, non è vero, non è colpa tua Jorge .

Il modo veemente con cui Kayleen parlò impressionò positivamente Tisifone, rafforzando la sua idea che nessuno dei due avesse condizionato l’altro e questo, per il suo modo di vedere, poteva essere solo una buona cosa. Idea questa che dovette rivedere totalmente quando la Grifa le spiegò quale fosse il motivo per cui erano finiti dalla VicePreside.

Un paio di ore fa, più o meno, abbiamo fatto qualche passo all’interno della Foresta Proibita. Non siamo andati troppo avanti, solo qualche passo.
Abbiamo sentito uno strano battere d’ali ed un ruggito, pensavamo fosse un animale ferito e.. E’ arrivata Arianna Ricciardi, ci ha visto e.. Ci ha punito.
Ma noi davvero, non volevamo cacciarci nei guai, non saremmo mai andati troppo in fondo..


Vi siete avventurati, da soli, in quello che è rimasto della Foresta Proibita nonostante le… circostanze?

Chiese con tono privo di qualsiasi inflessione, indicando con il termine “circostanze” probabilmente tutto quello che Monique aveva già elencato loro dagli insegnanti finiti in Infermeria agli avvertimenti della Preside.

Nessuno è solito cercare guai, Signorina Ward, sono loro che di solito cercano lei, se lo ricordi bene – continuò subito dopo senza attendere alcuna risposta da parte dei ragazzi – Incosciente, impulsivo, curioso e avventuroso… Difficile aspettarsi qualcosa di diverso da un Grifo undicenne. – elencò alcune delle caratteristiche della Casata di Godrci Grifodoro con un tono indecifrabile, che suonava quasi di disprezzo - Ma l’essersi dimostrata degna della sua Casata non può essere considerata una giustificazione… Deve imparare a riflettere prima di agire – continuò rivolgendosi solo alla sua studentessa, non volendo interferire coni metodi di gestione della Casata dei Delfini – La Foresta Proibita è proibita – disse con un tono leggermente ironico – sempre e comunque, incendio o non incendio, unicorni feriti o centauri impazziti. – non voleva soffermarsi sul resto, meno pensava al MezzoDrago e meglio si sentiva – Se ha tutto questo spirito animalista sono certa che il Professor McDullan sarà felice di averla a disposizione l’anno prossimo tutti i sabati per prendersi cura delle varie Creature Magiche che gli sono affidate.

L’anno scolastico era praticamente agli sgoccioli, quindi ai suo occhi, qualsiasi punizione sarebbe stata troppo breve e poco incisiva, per questo motivo decise di estenderla all’anno prossimo.

Professoressa Vireau, se non ha altro da aggiungere, io e la Signorina Ward continueremmo questa conversazione su alla Torre.

Aggiunse poi con un tono un po’ più morbido, rivolgendosi a Monique.
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Messaggioda Jorge » 28/06/2012, 21:38

Si sentiva spaesato, come uno di quei galli che stavano sui tetti delle case a Lisbona e a ogni soffio di vento si spostavano. Una parte di lui era ancora convinta che non avesse fatto nulla di male, che non avrebbero corso nessun rischio, ma le parole della VicePreside avevano fatto nascere in lui sentimenti mai provati prima come un leggero senso di colpa per aver deluso qualcuno e il dubbio di essere stato impulsivo. Forse crescendo avrebbe imparato a gestire tutta quella confusione ma adesso a undici anni lo faceva solo sentire male e fuori posto, tanto che si tirò leggermente indietro sulla poltrona in modo che i piedi fossero sollevati dal pavimento e iniziò a dondolare le gambe. La confusione che provava però non gli impedì di prendersi le proprie responsabilità e mettere in chiaro le cose con la CapoCasa dei Grifondoro: l’idea di andare in soccorso del Grifone era stata sua e quindi Kayleen non aveva colpe.

Signorino Alvares, credo che la professoressa Samyliak abbia chiesto alla sua compagna di parlare, non a lei... e per quanto il suo sia un gesto ammirevole, sono certa concorderà con me che nessuno ha costretto la signorina Ward a seguirla. Avrebbe potuto dirle di no, ma non l'ha fatto, perciò la colpa è di entrambi.

Ma com’è che ultimamente ogni cosa che faccio sbaglio?

Si chiese Jorge, abbassando il capo più per non mostrare a Monique lo sconcerto e il risentimento che era certo fossero ben palesi nel suo sguardo che in segno di pentimento. Si sentiva come se il solo fatto di essere piccoli facesse di loro automaticamente dei colpevoli incoscienti mossi da nessuna motivazione: possibile che non ci fosse nessun adulto disposto a sentire davvero la loro versione dei fatti?

Inoltre, Signorino Alvares, le consiglio vivamente di non intromettersi mai più in una qualsiasi conversazione formale tra me e un qualsiasi altro studente, a maggior ragione se sotto la mia diretta responsabilità

Va bene Professoressa Samyliak.

Qualcosa nel tono della donna lo convinse che forse, a lei, sarebbe stato il caso di rispondere, giusto per evitare di aggravare la posizione di entrambi: e poi non si dica che lui non imparava dai suoi errori. Cercò anche di mettere nella sua voce più pentimento possibile, probabilmente con scarsi risultati.

L’essersi fatta coinvolgere da lei non renderebbe la Signorina Ward meno colpevole ai miei occhi, anzi. Cerco di insegnare ai miei Grifi di pensare e sbagliare con la propria testa, perché solo così si può imparare dai propri errori e migliorarsi. Farsi trascinare pedissequamente dagli altri fa di noi degli Inferi non dei grandi maghi.

E ora cosa c’entrano gli Inferi?

In effetti il paragone di Tisifone non era stato proprio azzeccato per un bambino di undici anni natobabbano. Jorge si azzardò a sollevare il viso per scoccare alla professoressa, concentrata su Kayleen un’occhiata interrogativa. Certo durante l’ultima lezione di Difesa il Professor Vastnor aveva accennato loro qualcosa ma, non essendo l’argomento principale della lezione, l’unica cosa che aveva registrato era il loro pessimo aspetto. Ma qualcosa gli diceva che non era a quello che la donna si riferiva.

Meglio se sto zitto… capace che se chiedo spiegazioni mi sbrana.

Tanto avrebbe sempre potuto chiedere spiegazioni più tardi a visino di pesca, sicuro che lei avesse sviscerato ogni singola parola detta a lezione, o fare lui stesso una capatina in Biblioteca.


No, non è vero, non è colpa tua Jorge .

Sorrise a Kayleen, un sorriso complice e spontaneo per non dire soddisfatto: allora la Grifa sarebbe corsa in soccorso del Grifone anche senza la sua proposta. Detto lui che non era una femmina come le altre.

Un paio di ore fa, più o meno, abbiamo fatto qualche passo all’interno della Foresta Proibita. Non siamo andati troppo avanti, solo qualche passo.
Abbiamo sentito uno strano battere d’ali ed un ruggito, pensavamo fosse un animale ferito e.. E’ arrivata Arianna Ricciardi, ci ha visto e.. Ci ha punito.
Ma noi davvero, non volevamo cacciarci nei guai, non saremmo mai andati troppo in fondo..


Il modo sintetico e chiaro, senza alcun tentennamento nella voce, con cui Kayleen aveva esposto i fatti diede una sorta di scossa a Jorge che raddrizzò le spalle e rimise i piedini a terra: se la ragazzina poteva essere forte e sicura di sé allora poteva farlo anche lui. Dopotutto non avevano fatto nulla di male, e sensi di colpa inspiegabili per un undicenne a parte, ne era fermamente convinto.


Vi siete avventurati, da soli, in quello che è rimasto della Foresta Proibita nonostante le… circostanze?

Galvanizzato dalla recuperata sicurezza il Delfino aprì la bocca per rispondere ma la richiuse subito dopo senza aver emesso un fiato, per non essere costretto a parlare sopra la Professoressa.

Nessuno è solito cercare guai, Signorina Ward, sono loro che di solito cercano lei, se lo ricordi bene. Incosciente, impulsivo, curioso e avventuroso… Difficile aspettarsi qualcosa di diverso da un Grifo undicenne.

E allora perché lo dice come se fosse una cosa brutta?

Subito dopo aver parlato, Jorge si portò entrambe le mani a coprirsi la bocca, con una espressione sconvolta in viso: aveva davvero dato vita ai suoi pensieri? La ragione gli diceva di chiedere scusa, incassare le spalle e fare l’impossibile per scomparire, ma il suo istinto era di tutt’altro parere. Lui non credeva che quelli fossero difetti e la Divinante aveva appena finito di dire che dovevano pensare con la loro testa e non seguire gli altri, quindi rimise le mani sulle gambe e restò fermo, stoico, in attesa del ciclone che si sarebbe abbattuto su di lui.

Ma l’essersi dimostrata degna della sua Casata non può essere considerata una giustificazione… Deve imparare a riflettere prima di agire. La Foresta Proibita è proibita sempre e comunque, incendio o non incendio, unicorni feriti o centauri impazziti. Se ha tutto questo spirito animalista sono certa che il Professor McDullan sarà felice di averla a disposizione l’anno prossimo tutti i sabati per prendersi cura delle varie Creature Magiche che gli sono affidate.

Viste le premesse, Jorge temette che le porte dell’inferno si sarebbero spalancate a inghiottire Kayleen e fu per questo che, sentendo la punizione che la CapoCasa dei Grifondoro decise di dare alla ragazzina, spalancò gli occhi stupefatto: passare un intero anno scolastico a curare animali feriti? E dov’era la punizione? Di sicuro figlia dei fiori ci sarebbe andata a nozze con una cosa del genere.

Adulti, non li capirò mai…

Pensò tra sé, scuotendo il capo con una ridicola aria rassegnata.

Professoressa Vireau, se non ha altro da aggiungere, io e la Signorina Ward continueremmo questa conversazione su alla Torre.

Professoressa posso andare anch’io?

Chiese quindi, forse in maniera precipitosa, desiderando trovarsi il più in fretta possibile lontano da adulti incomprensibili e possibili punizioni aggiuntive.
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Messaggioda Kayleen » 29/06/2012, 23:16

Mi fa piacere sentirlo signorina Ward, altrimenti mi creda se le dico che esistono nel regolamento punizioni molto severe per chi decide di non collaborare con Prefetti e Capiscuola minando la loro autorità.

Se avesse potuto parlare con tutta sincerità, avrebbe chiesto perché Arianna se la fosse presa così tanto da andare a riferire che non avevano collaborato con lei.
Insomma, era stato palese che il nome non era stato riferito velocemente solo perché c’erano state altre cose da dire, per loro più importanti, e non perché c’era la volontà da parte loro di essere “omertosi”.
Quella parte della storia proprio non le andava giù, non le andava proprio di passare per qualcuno che non era: minare le autorità dei Prefetti, in quel momento, era l’ultimo dei suoi pensieri.
Anche perché, di per suo, non era mai stata troppo sovversiva. Non per queste cose quantomeno.
Una cosa comunque era certa: se fino a quel momento Arianna Ricciardi le era stata completamente indifferente, adesso le cose sarebbero cambiate. Le sarebbe stata antipatica per sempre. Così imparava a fare la spia su cose inutili!!
Non rispose, si limitò ad annuire ma per un attimo la sua espressione si fece più cupa: aveva trovato nella Prefetta una specie di capro espiatorio. Era colpa sua se si trovavano in questa situazione.

Signorino Alvares, credo che la professoressa Samyliak abbia chiesto alla sua compagna di parlare, non a lei... e per quanto il suo sia un gesto ammirevole, sono certa concorderà con me che nessuno ha costretto la signorina Ward a seguirla. Avrebbe potuto dirle di no, ma non l'ha fatto, perciò la colpa è di entrambi.

Infatti.. Non mi ha costret.. –stava per rispondere, facendo così eco alle parole di Monique, quando vide Tisifone muoversi lentamente in direzione di Jorge. Quell’espressione glaciale ed infuriata non aveva abbandonato la divinante da quando aveva messo piede nell’ufficio e non era una buona idea, da parte del Delfino, cercare di intromettersi nei discorsi tra Caposcuola e Studentessa.
Inutile ripetere, ad ogni modo, che lei quel tentativo lo aveva apprezzato parecchio, per quanto le dispiacesse che ora lui dovesse subirsi la reazione della Samyliak. Questa infatti non tardò ad arrivare.

Inoltre, Signorino Alvares, le consiglio vivamente di non intromettersi mai più in una qualsiasi conversazione formale tra me e un qualsiasi altro studente, a maggior ragione se sotto la mia diretta responsabilità.

Va bene Professoressa Samyliak.

L’essersi fatta coinvolgere da lei non renderebbe la Signorina Ward meno colpevole ai miei occhi, anzi. Cerco di insegnare ai miei Grifi di pensare e sbagliare con la propria testa, perché solo così si può imparare dai propri errori e migliorarsi. Farsi trascinare pedissequamente dagli altri fa di noi degli Inferi non dei grandi maghi.
Ecco, era esattamente quello che si aspettava: una risposta fredda, severa ed anche un pochino acida.
Aveva seguito quel breve botta e risposta tra i tre spostando lo sguardo da uno all’altro in modo alternato, ma non aveva osato fiatare. Anche in quel momento, scelse il silenzio, limitandosi ad annuire con il capo per far capire che, in qualche modo, era pur anche d’accordo.
Nessuno l’aveva costretta e nessuno l’aveva trascinata da nessuna parte. Anzi, se doveva dirla tutta, lei era sul limitare della Foresta ancor prima di Jorge e probabilmente, se anche lui non fosse giunto, probabilmente avrebbe ficcato il naso lo stesso tra gli alberi bruciacchiati.
Provò comunque a lanciare un’occhiata al compagno, uno sguardo che cercava di trasmettergli una certa sicurezza. Se avesse potuto parlare, avrebbe voluto dire:
Non preoccuparti, in qualche modo me la caverò

Era arrivato il suo turno di raccontare la versione dei fatti e lo fece in modo sintetico, esattamente come la Professoressa le aveva chiesto.
Vi siete avventurati, da soli, in quello che è rimasto della Foresta Proibita nonostante le… circostanze?
Messa così, quella domanda era una specie di trabocchetto. Doveva cercare di aggirarlo, in qualche modo.
Non è che proprio ci siamo avventurati.. Solo un paio di passi, eravamo comunque sul limitare.. –provò così a rispondere, nel poco tempo che aveva a disposizione.
La parola “avventurarsi” non rendeva l’idea nel modo corretto, faceva sembrare che si fossero realmente inoltrati nella Foresta Proibita.

Nessuno è solito cercare guai, Signorina Ward, sono loro che di solito cercano lei, se lo ricordi bene.
Incosciente, impulsivo, curioso e avventuroso… Difficile aspettarsi qualcosa di diverso da un Grifo undicenne.


E allora perché lo dice come se fosse una cosa brutta?

Jorge in qualche modo le lesse nel pensiero.
Per un attimo, l’istinto fu di sorridere soddisfatta per quell’elenco di caratteristiche che la rappresentavano a pieno. Era un po’ come se sperasse che, facendo parte di Grifondoro, avesse una specie di causa di giustificazione.
Peccato che quella speranza durò ben poco.
Ma l’essersi dimostrata degna della sua Casata non può essere considerata una giustificazione… Deve imparare a riflettere prima di agire

Ma se sanno di che pasta siamo fatti noi Grifoni, perché si arrabbiano tanto?

La Foresta Proibita è proibita, sempre e comunque, incendio o non incendio, unicorni feriti o centauri impazziti.
Se ha tutto questo spirito animalista sono certa che il Professor McDullan sarà felice di averla a disposizione l’anno prossimo tutti i sabati per prendersi cura delle varie Creature Magiche che gli sono affidate.

Una punizione che durava addirittura un anno?
Intendiamoci, tra tutto quello che le poteva capitare, lo stare con McDullan era una delle alternative migliori ma.. Per tutto l’anno? Ogni singolo sabato dell’anno?
Era assolutamente divisa: da un lato, voleva esultare per il fatto di esser stata affidata al Professore di Cure, dall’altra, l'anno prossimo, avrebbe desiderato anche lei ogni tanto un sabato di relax.
Ad ogni modo, era meglio non obiettare. Le era andata fin troppo bene, ma non voleva che Tisifone capisse che, dopotutto, sarebbe potuta esser ancor più severa.
Tacque quindi, mentre con lo sguardo passava gli altri occupanti della stanza.
In particolare, aspettava che Monique intervenisse: non era sicura che la Vicepreside sarebbe stata d’accordo.

Va bene, professoressa. –disse comunque, cercando di mostrarsi molto molto avvilita proprio per non far capire nulla alle due Professoresse.

Professoressa Vireau, se non ha altro da aggiungere, io e la Signorina Ward continueremmo questa conversazione su alla Torre.
Altro da dire?
Questa cosa cominciava a preoccuparla.

Professoressa posso andare anch’io?

Era davvero finita? Per lei sembrava proprio di no.
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Messaggioda Monique » 30/06/2012, 21:29

Come aveva immaginato, Tisifone non apprezzò per nulla l'intervento di Jorge nel discorso tra lei e Kayleen: Monique pensò in tutta sincerità che non avrebbe voluto essere nei panni di nessuno dei due studenti; e se lo pensava lei, la Vice Preside, che non era esattamente uno zuccherino... era tutto dire.
Lasciò che la donna e la studentessa di Grifondoro parlassero per conto proprio, e non ebbe nessuna reazione quando la collega decise di punire la sua allieva con un anno di punizione col professor McDullan, una punizione fissa per ogni sabato: esagerato? Relativo da decidere, ognuno aveva una sua scala di valori e la metteva in atto come meglio credeva.

Professoressa Vireau, se non ha altro da aggiungere, io e la Signorina Ward continueremmo questa conversazione su alla Torre.

Professoressa posso andare anch’io?

Monique guardò prima la cugina e poi il Delfino di fronte a lei: capiva bene che Alvares se ne volesse andare e pure in fretta, ma sfortunatamente per lui avrebbe dovuto aspettare ancora un po'.

Sì professoressa, lei e Kayleen potete andare.
Signorino Alvares, lei invece mi deve fare la cortesia di rimanere ancora un poco qui.


Congedò così la Caposcuola di Grifondoro e la sua studentessa, attendendo che entrambe fossero uscite dall'ufficio e si fossero chiuse la porta alle spalle prima di tornare a guardare il bambino.
Lo fissò per un lungo istante prima di alzarsi, aggirare la cattedra ed avvicinarglisi: sospirò un momento prima di allungare la mano... e posarla sul suo capo, in una piccola carezza.

Mi hai fatto prendere un bello spavento, sai?
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Messaggioda Tisifone » 01/07/2012, 17:16

Va bene Professoressa Samyliak.

Tisifone inarcò un sopracciglio alla risposta di Jorge, non credendo molto al pentimento che teoricamente avrebbe dovuto trasparire dalle parole del ragazzino. Ma preferì sorvolare, mantenendo al propria attenzione concentrata su Kayleen: dopotutto era lei ad essere una sua priorità non il Delfino. Diede quindi inizio alla ramanzina per la sua Grifa, sicura che nessuno dei due ragazzini, viste le premesse, avrebbe tentato di interromperla. Ovviamente non aveva fatto i conti con l’impulsività di un undicenne, nonostante fosse già passato un anno da quando aveva iniziato ad insegnare.

Non è che proprio ci siamo avventurati.. Solo un paio di passi, eravamo comunque sul limitare...

Rivolse solo un’occhiata alla ragazzina, fredda certo ma anche ferma, come a farle capire che non le credeva per nulla e che quindi faceva meglio a non aggiungere nulla. All’inizio potevano anche trovarsi sul limitare della Foresta ma era certa che, in assenza dell’intervento della Ricciardi, i due si sarebbero spinti oltre, probabilmente direttamente tra l e fauci del Mezzo Drago che stava ancora in agguato là fuori. Aveva provato a continuare la sua ramanzina ma a quanto sembrava il Delfino non riusciva proprio a stare zitto o meglio a tenere per sé i propri commenti.

E allora perché lo dice come se fosse una cosa brutta?

Spero per lui che crescendo migliori.

Si disse, ignorandolo per la seconda volta e rivolgendo la propria attenzione esclusivamente su Kayleen, il cui sguardo le fece capire che anche la ragazzina nutriva gli stessi dubbi del compagno. Sospirò mentalmente, rendendosi conto che avrebbe dovuto fare una lunga chiacchierata con la sua Grifa, per cercare di farle capire che fare troppo affidamento sulle caratteristiche della sua Casata alla fine le avrebbe portato solo guai.
Nonostante l’esuberanza dei due ragazzini, Tisifone riuscì a terminare il suo discorso ma prima di andare via ritenne opportuno chiedere a Monique se voleva aggiungere qualcosa o meno.

Sì professoressa, lei e Kayleen potete andare.

Benissimo. – rispose quindi alzandosi dalla poltrona e facendola evanescere – Signorina Ward mi segua. Io e lei non abbiamo ancora finito.

Disse, invitando la ragazzina a precederla. Poco prima di lasciare l’ufficio la voce della VicePreside giunse alle sue orecchie, strappandole un sorriso mentale.

Signorino Alvares, lei invece mi deve fare la cortesia di rimanere ancora un poco qui.

A quanto pare sarà per entrambe una lunga giornata.

Commentò tra sé, per poi guidare la Grifa nel propri alloggi su alla Torre dei Grifondoro.
Ultima modifica di Tisifone il 01/07/2012, 17:48, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Jorge » 01/07/2012, 17:42

Sì professoressa, lei e Kayleen potete andare.

Finalmente quella piccola tortura era giunta al termine o almeno era quello che Jorge aveva pensato non appena Monique aveva congedato la Professoressa Samyliak e Kayleen. Ci volle meno di un secondo affinchè quella illusione si dissolvesse come una bolla di sapone.

Benissimo. Signorina Ward mi segua. Io e lei non abbiamo ancora finito.

Girò veloce la testa verso la Grifa e le lanciò un’occhiata che voleva essere di sostegno e di compassione: visto il tono che la donna aveva usato e il portamento rigido era certo che per l’amica, perché ormai per lui non c’erano dubbi sul rapporto che li univa, l’ora successiva non sarebbe stata per nulla piacevole. Stava per alzarsi anche lui, deciso ad andare a rifugiarsi nella sua stanza alla velocità della luce quando la voce della sua CapoCasa lo congelò sul posto.

Signorino Alvares, lei invece mi deve fare la cortesia di rimanere ancora un poco qui.

Annuì con aria afflitta, riportando il suo sederino sulla poltrona, un po ‘più indietro di prima, in modo che le gambine dondolassero di nuovo: sperava che assumere un atteggiamento dimesso e ancor più infantile dei suoi undici anni potesse in qualche modo essergli di aiuto.

Oh Merlino che vorrà fare ora?

Si chiese spaventato quando, una volta rimasti soli, la VicePreside si alzò dalla sua poltrona per avvicinarsi a lui, i cui occhi erano praticamente incollati sulla mano della donna pericolosamente allungata verso di lui. Istintivamente Jorge si tirò un po’ più indietro, cercando di farsi piccolo piccolo per potersi rannicchiare sulla poltrona, un braccio sollevato a coprire il proprio volto. Si, aveva paura che la donna lo volesse picchiare, forse perché a casa suo padre lo avrebbe fatto, per cercare di inculcare nella sua testolina dura che non doveva mettere a repentaglio la propria vita.
Quando, invece di colpirlo, la mano si posò sulla sua testa in una carezza, Jorge spostò il viso al di sotto del braccio e la guardò con occhi sgranati, tra lo spaventato e il perplesso.

Mi hai fatto prendere un bello spavento, sai?

Io… - balbettò sorpreso. Non sapeva cosa dire, come giustificarsi e il tono della VicePreside gli sembrava così dolce e comprensivo da renderlo ancora più confuso – Non volevo far spaventare nessuno… Volevo solo… - e qui si morse l’interno della guanciotta, indeciso se dire la verità o inventarsi una scusa plausibile – raccogliere un po’ di cenere e qualche pezzettino di rami bruciacchiati… sa di quelli che se li tocchi sporcano…

Confessò sinceramente, abbassando gli occhietti con fare davvero dispiaciuto: non aveva pensato al pericolo che avrebbe potuto correre, solo agli scherzi che avrebbe potuto fare con quegli oggetti, visto che ancora gli incantesimi che conosceva erano troppo pochi per permettergli di sbizzarrirsi.
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Messaggioda Monique » 07/07/2012, 15:48

Era assolutamente palese che Jorge fosse sorpreso dal comportamento della Vice Preside: a giudicare da come aveva reagito all'avvicinamento della donna a lui, addirittura, probabilmente pensava che lei lo avrebbe picchiato. Come se Monique avrebbe mai potuto fare una cosa del genere. La sua mano infatti si posò dolcemente sul capo del bambino, che la fissò con occhi sgranati e con aria confusa e spaesata.

Io…
Non volevo far spaventare nessuno… Volevo solo… raccogliere un po’ di cenere e qualche pezzettino di rami bruciacchiati… sa di quelli che se li tocchi sporcano…


Jorge... secondo te perché la Foresta Proibita si chiama così?

Gli domandò dolcemente lei, abbassandosi sulle gambe così da arrivare alla sua altezza: gli fece un piccolo sorriso dolce, comprensivo quasi, perché capiva che quel bambino non era abituato ad avere qualcuno che si preoccupasse per lui. Ma le cose sarebbero cambiate, e presto.

Quel luogo è pericoloso, signorino Alvares, a prescindere dalle creature che ultimamente ci girano: all'interno vi sono specie animali che voi studenti non sareste in grado di fronteggiare qualora avessero cattive intenzioni, per questo il Regolamento Scolastico vieta di entrarvi all'interno. Lo capisci?

Gli chiese ancora, cercando non di spaventarlo ma di fargli comprendere la realtà delle cose ed i pericoli che avrebbe potuto incontrare. Sospirò appena, guardandolo adesso molto seriamente.

Non so come tu sia abituato a casa... ma qui ci sono io, e la sottoscritta si preoccupa per te. Voglio che tu possa studiare e crescere in serenità, diventando un mago ma prima di tutto una persona che, guardandosi allo specchio, sarà fiera di se stessa.
Io ci sono e ci sarò sempre per te, ma ho bisogno che ti fidi di me e che mi ascolti, mh?


Troppo smielata? Troppo gentile?
O forse avrebbe toccato le corde del cuore del Delfino? Solo lui le poteva dare una risposta.
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Messaggioda Jorge » 07/07/2012, 22:36

Abituato a vivere per strada più che a casa sua, Jorge aveva imparato fin da subito che non ci si poteva comportare con tutti allo stesso modo e che essere se stessi quasi sempre comportava dei guai piuttosto che dei vantaggi. Così cercava sempre di capire cosa volesse la persona che si trovava davanti da lui e poi si comportava di conseguenza, accentuando o minimizzando i propri pregi e i propri difetti. Ovviamente avendo solo undici anni quella tecnica non era per nulla ben collaudata e il ragazzino il più delle volte finiva per fallire miseramente guadagnando in cambio spintoni e ceffoni da parte dei ragazzini più grandi e più”scafati”. Una volta arrivato a Hogwarts aveva capito che lì vigevano regole completamente diverse, nessuno badava a lui, o almeno non in misura particolare, eccenzion fatta per alcune serpi razziste, così aveva provato a vedere com’era essere se stessi, e cioè un bulletto di periferia pieno di contraddizioni in quanto ancora piccolo. Adesso però,mentre si trovava nell’ufficio della VicePreside, non sapeva come comportarsi, non sapeva cosa fare. Aveva avuto paura che lei lo picchiasse e invece lo aveva accarezzato, mandandolo in confusione e così aveva spiattellato la verità o almeno una parte di essa perché essere totalmente sinceri era qualcosa che ancora non gli riusciva bene per niente.

Jorge... secondo te perché la Foresta Proibita si chiama così?

Per spingere gli studenti del primo anno ad andarci?

Rispose di getto e non per fare il simpatico ma semplicemente perché lei era così dolce e comprensiva che voleva provare a essere il più sincero possibile, almeno fino ai limiti in cui pensava che non si sarebbe messo nei guai. E poi per lui dire che qualcosa era proibito, che non si poteva fare, era come mettere un cartello e dire “su dai vieni qui a scoprire perché i grandi non vogliono che tu ci venga.”

Quel luogo è pericoloso, signorino Alvares, a prescindere dalle creature che ultimamente ci girano: all'interno vi sono specie animali che voi studenti non sareste in grado di fronteggiare qualora avessero cattive intenzioni, per questo il Regolamento Scolastico vieta di entrarvi all'interno. Lo capisci?

Si…

Lo capiva, certo che lo capiva e proprio per quello entrare nella Foresta Proibita era una delle cose da fare prima di prendere i M.A.G.O. che si è diligentemente segnato su una lista segreta, insieme a vedere che libri ci sono nella Sezione Proibita della Biblioteca. Il tono della sua voce quindi non fu chiaro ma titubante perché non sapeva se continuare la frase o meno. Il cambio di atteggiamento di Monique dal comprensivo al serioso lo convinse a non aggiungere nulla, non avrebbe guadagnato punti ai suoi occhi mostrandosi come l’immaturo undicenne che era.

Non so come tu sia abituato a casa... ma qui ci sono io, e la sottoscritta si preoccupa per te. Voglio che tu possa studiare e crescere in serenità, diventando un mago ma prima di tutto una persona che, guardandosi allo specchio, sarà fiera di se stessa.

Io sono fiero di me stesso… - esclamò stringendo i pugnetti per cercare di non urlare – Non ho violato il coprifuoco, forse sono stato un po’ imprudente, e di sicuro non ho mancato di rispetto a ci… alla Prefetta – si corresse all’istante per non chiamare la Ricciardi con il soprannome che le aveva dato. Quello di sicuro alla sua CapoCasa non sarebbe piaciuto – Volevo solo aiutare una Creatura in difficoltà… e quello mi avrebbe reso un sacco fiero di me stesso… ancora di più… - si riferiva al Grifone con cui aveva scambiato il mostro che si aggirava nella Foresta. – E poi… non pensavo che una volta bruciacchiata la Foresta sarebbe rimasta Proibita… cioè… tutti quelli che l’abitavano o sono morti o sono scappati, no?

Logica ferrea e infantile quella del portoghese che più che difendersi stava cercando di spiegare, in maniera poco lineare, le sue ragioni.

Io ci sono e ci sarò sempre per te, ma ho bisogno che ti fidi di me e che mi ascolti, mh?

Non ci si fida degli adulti perché loro non ti ascoltano, ti giudicano senza darti il tempo di spiegarti e ti puniscono dicendo cose assurde tipo” è per il tuo bene quando cresci capirai”.

Lo aveva detto tutto d’un fiato guardandola negli occhi con un tono di voce il più spento possibile come se fosse amareggiato forse e anche disilluso. Crescere per strada non gli ha fatto bene per nulla.
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Messaggioda Monique » 11/07/2012, 13:36

Io sono fiero di me stesso…
Non ho violato il coprifuoco, forse sono stato un po’ imprudente, e di sicuro non ho mancato di rispetto a ci… alla Prefetta.


Definisci "un po' imprudente" addentrarti in un luogo proibito agli studenti sapendo che pochi giorni prima si è improvvisamente incendiata?

Scosse appena il capo, quasi dispiaciuta da quella palese minimizzazione da parte di uno studente della sua Casata del proprio comportamento: d'altronde era pur sempre un 11enne che non si era mai ritrovato a dover dare spiegazioni sulle proprie azioni... che altro poteva pretendere da lui?

Volevo solo aiutare una Creatura in difficoltà… e quello mi avrebbe reso un sacco fiero di me stesso… ancora di più…
E poi… non pensavo che una volta bruciacchiata la Foresta sarebbe rimasta Proibita… cioè… tutti quelli che l’abitavano o sono morti o sono scappati, no?


Credimi Jorge, se la Foresta non fosse stata più proibita l'avremmo comunicato a tutta la scuola: ti prego, non prendere in giro me e soprattutto te stesso; sai bene di aver sbagliato - va bene l'ingenuità, ma la presa per i fondelli no insomma - E in ogni caso, se davvero pensavi di potervi accedere senza problemi per non si sa quale concessione improvvisa, resta comunque il fatto che non ti sei nemmeno premurato di chiedere conferma alla tua Prefetta. La signorina Parker non ha quella spilla al petto solo per bellezza, sai?

Aggiunse la donna, ripensando a quanto Alexis si desse da fare come poteva per la Casata: purtroppo certe cose, come la bella trovata di Jorge e Kayleen, non si poteva prevedere.
Monique cercò poi di far capire al bambino che si poteva fidare di lei, ma questo aveva la testardaggine di un vecchio uomo di mondo di 60 anni nel non voler credere in nessuno.

Non ci si fida degli adulti perché loro non ti ascoltano, ti giudicano senza darti il tempo di spiegarti e ti puniscono dicendo cose assurde tipo” è per il tuo bene quando cresci capirai”.

... allora non posso fare niente per te, Jorge - mormorò, allontanandosi appena da lui - Io posso starti vicino, ma tu devi provare a fidarti di me. E se non puoi... allora non c'è altro da aggiungere.

Ed una sfumatura di delusione era perfettamente udibile nella sua voce.

E' tutto.
Può andare, signorino Alvares.
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