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Ufficio VicePreside

Messaggioda Monique » 25/11/2011, 16:30

Non ci fu molto da dire, durante i minuti che seguirono quella richiesta da parte della VicePreside: osservò Alya alzarsi dal posto, recuperare la chitarra portata da una compagna di classe e sorriderle leggermente con l'aria di chi sa bene che non riceverà nulla in cambio.
La Delfina iniziò a suonare con movimenti decisi, dimostrando una padronanza che era sorprendente da una bambina della sua età... ma forse, ripensando a se stessa ed al suo violino, forse non c'era poi molto da stupirsi.

Timbro pulito, voce cristallina... non male, davvero non male.

Pensava Monique ascoltandola, socchiudendo anche gli occhi per non lasciarsi deconcentrare, per fare in modo che fosse solo la sua voce a prenderla ed a trascinarla in un mondo di emozioni: sì, perchè per la donna la musica doveva emozionare. E chi non riusciva a farlo, semplicemente non poteva definirsi un cantante o sperare di diventarlo.
Alla fine della performance annuì lentamente, prendendosi qualche minuto: con lo sguardo rilesse veloce i suoi appunti, facendo le ultime considerazioni mentali; alla fine sospirò e si appoggiò allo schienale della poltrona, tornando con lo sguardo sulla bambina.

Mi aspetterò molto da lei, signorina Moreau, e non solo perchè è evidente che la voce ce l'ha... ma perchè lei appartiene alla Casata di Delfinazzurro e credo sarebbe molto deludente e fastidioso per entrambe se i suoi compagni insinuassero in qualche modo che lei si è un po' "comprata" il posto, non crede?

Domandò Monique, seria ancora per qualche istante prima di lasciarsi andare ad un sorriso vero, uno di quelli che riuscì a contagiare anche i suoi occhi e a farli brillare leggermente.

Benvenuta nel coro, Alya.

E dopo quelle ultime parole ed ancora qualche informazione pratica su orari, riunioni, eccetera, la donna congedò la Delfina con un sorriso, pronta a riprendere il suo lavoro con la certezza di avere un valido membro in più nel suo amato coro scolastico.

[Fine]
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Messaggioda Ferdy » 19/01/2012, 16:08

[Mercoledì pomeriggio - Ore 17:00]

Il ruomore dei passi del ragazzo echeggiavano qua e là nel lungo e vasto corridoio; non poteva dire di avere un'espressione serena, però credeva in se stesso, e chiunque che affrontasse Monique Vireau avrebbe dovuto avere un motivo per cui lottare dentro se, altrimenti la battaglia era persa in principio, con quella donna. Mentre si avvicinava allo studio della Vice-Preside cercava sempre più di raccogliere autostima, in modo da affrontare l'esame della donna senza alcun difficoltà: chiunque passasse sotto attenzione della "Ice Queen" doveva avere una certa fiducia in se stessi, e lui non poteva essere più che pronto.
Proprio il giorno prima aveva capito cosa significava avere fiducia, cosa significava ritrovare fiducia, perché senza fiducia non si può andare avanti nella vita; nel compito lo aveva aiutato la chiacchierata che aveva avuto con una Delfina, conosciuta per l'appunto in onore di quella occasione, Alexis, che come lui si era diretta al lago, e probabilmente vedevano in quel posto una sorta di "discarica di inquietudine". Tuttavia, parlando con lei aveva scoperto un nuovo lato di se, ignoto fino a quel momento al ragazzo.
Precisamente era lì proprio per Alexis: la ragazza gli aveva chiesto degli extra in Volo, dove, evidentemente, presentava delle lacune per quanto riguardasse la pratica, e lui aveva accettato, solo se la Vice-Preside, dopo l'incontro che avrebbe avuto quel pomeriggio, avrebbe acconsentito a quelle condizioni. Non si erano dati appuntamento, però era certo che l'avrebbe trovata nel suo ufficio, inoltre Madeline, la Preside, era assente di quei periodi, allora lei era tenuta a restare all'interno delle mura del Castello, a vigilare e a far le veci della Preside.
Era proprio davanti la porta, trovò coraggio dentro di se, un sospiro e poi poggiò le nocche dure della mano grande contro la porta, poi ci battè su due volte, e abbassò la maniglia, entrando nell'ufficio della Vice-Preside, il quale era molto originale e accogliente.

Monique?! - chiunque lo avrebbe sentito chiamarla per nome avrebbe potuto pensare che fosse uscito pazzo; quella donna era la Vice-Preside e come tale vestiva un manto di rispetto, ma in effetti quelle persone non potevano sapere dell'incontro avuto nel Campo da Quidditch e di come lei gli avesse precisato di chiamarla per nome, poi continuò - si può!?

Si richiuse la porta alle spalle, lentamente, facendola scattare, senza emettere alcun rumore, come se stesse temendo di svegliare un Ungaro Spinato. Bhe, in effetti, se non era uguale, la situazione era simile.

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Messaggioda Monique » 19/01/2012, 22:27

Quante cose a cui pensare: tante, troppe... e al momento non c'era niente, niente che poteva fare. Poteva solo stare ferma e prepararsi come poteva, usando i mezzi che aveva a disposizione per non restare schiacciata da ciò che suo padre le avrebbe mandato contro: quell'Asveras, tanto per dirne una. E alla donna non piaceva per nulla aspettare inerme, si sentiva come... impotente. Ma aveva promesso a Sandyon che non avrebbe fatto niente di stupido o irruento, ed avrebbe mantenuto la parola... purtroppo.

Uhm?

Due colpi alla porta la fecero sobbalzare, poichè era talmente immersa nei propri pensieri che non si era accorta dell'avvicinarsi dei passi lungo il corridoio: aggrottò la fronte, non capendo proprio chi potesse cercarla a quell'ora; in ogni caso, c'era un solo modo per saperlo.

Avanti.

Monique?! Si può!?

Davanti a lei si palesò Ferdy Stone, prefetto Corvonero, e sembrava piuttosto... come dire... euforico. Monique non ricordava di averlo mai vista così, e la cosa la lasciò alquanto sorpresa: cosa poteva essere successo di così improvviso da fargli avere quell'espressione?

Ferdy... certo, accomodati.

Rispose la donna con un sorriso curioso, facendogli cenno di sedersi di fronte a lei, di fronte alla scrivania di mogano pregiato che li separava: accavallò le gambe e si mise comoda sulla propria poltrona, puntando gli occhi ghiacciati su di lui come a volergli leggere nell'anima; ma aveva come la sensazione che non ce ne sarebbe stato alcun bisogno.

Volevi parlarmi di qualcosa?
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Messaggioda Ferdy » 19/01/2012, 22:53

Inizialmente esitò, rimanendo con una mano ancora poggiata alla maniglia della porta che aveva chiuso dietro di se; come se temesse il contatto visivo con la donna continuò a spostare le pupille da una parte all'altra dell'ufficio, come se cercasse qualcosa d'interessante, e facendo attenzione a non voltare il capo insieme allo sguardo, altrimenti, poi, si sarebbe dimostrato ineducato, quasi come se volesse curiosare lì in giro, e, schiettamente, non poteva permettersi passi falsi.

Ferdy... certo, accomodati.

Sussurrò un debole grazie, che seppur quasi inorecchiabile era sicuro che la professoressa lo avesse colto.
Solo allora mollò la presa dalla maniglia, e puntò dritto agli occhi della professoressa: non doveva dare troppo nell'occhio, inoltre non voleva che la professoressa, dopo la richiesta che gli stava porgendo, si facesse tutt'altra idea, indipendentemente da come stavano le cose. Per un momentò sembrò esaminarlo da dietro le iridi ghiaccio, e fu quasi come essere stato pietrificato per una frazione di secondo, o essere colpito da un incantesimo immobilizzante per un lasso di tempo vicino all'impercettibile.
Per quanto fosse importante, per un momento sembrò che la stesse prendendo troppo sul serio, ma troppa cautela non avrebbe mai fato male, soprattutto in quel genere di situazioni, in cui non si conosceva a pieno l'interlocutrice, solo per una fama che avrebbe potuto terrorizzare chiunque. Detto così avrebbe potuto far apparire Monique Vireau come una nota strega oscura, ma in realtà non intendeva quello... Ma lasciando a parte il passato, futuro e presente della VicePreside, non poteva certo dimenticarsi il vero motivo per cui era lì. Prese posto sulla sedia di fronte la scrivania della Capocasa Delfina e stette in silenzio per un momento, poi lei lo incoraggiò a porre la questione, quasi come se sapesse già di cosa avrebbe voluto parlarle (oramai non era sorpreso dai comportamenti stuefacenti della donna, era quasi preparato a quel "servizio di stupore").
Si schiarì la voce, poi parlò, lentamente, cercando di essere il più chiaro possibile, ma per quanto si era preparato il discorso in quel momento decise di cambiare "piano", e formulare la cosa in modo differente...

Mmhh, mmh! ... Sai, Monique - pronunciando il suo nome fu colto ancora da un senso di stranezza, non si era del tutto abituato - Mi domandavo se, oltre l'orario delle lezioni un Professore avesse la possibilità di fare delle ripetizioni, di concedere, a chi ne volesse usufruire, in accordo con lo stesso professore, degli extra... extra finalizzati al recupero o al compenso delle lacune che l'alunno presente in determinati argomenti... E' possibile?

Sperava di non aver azzardato troppo, ma in caso la professoressa avesse compreso la sua situazione lui sperava che andasse incontro a questa sua esigenza, questa sua naturalissima infatuazione, anche lei era stata giovane dopotutto, ed in tutti i casi, lei era di ghiaccio per il suo carattere forte, non per quanto fosse spietata, almeno se lo sugurava.

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Messaggioda Monique » 19/01/2012, 23:15

C'era qualcosa di particolare in lui, adesso ne era ancora più convinta: lo capiva dall'evasività del suo sguardo, dal leggero nervosismo dei suoi gesti... sì, Ferdy era per lei un libro aperto. Come molte altre persone all'interno del Castello, ma questo perchè Monique era bravissima a leggere ed interpretare i modi di fare degli altri: non era una questione di possedere un Occhio Interiore sviluppato, non riguardava l'arte della Divinazione... la sua era una dote di perspicacia e forse anche un po' d'empatia, nulla di più.

Mmhh, mmh! ... Sai, Monique, mi domandavo se, oltre l'orario delle lezioni un Professore avesse la possibilità di fare delle ripetizioni, di concedere, a chi ne volesse usufruire, in accordo con lo stesso professore, degli extra... extra finalizzati al recupero o al compenso delle lacune che l'alunno presente in determinati argomenti... E' possibile?

La donna non rispose subito, fissando Ferdy quasi a voler soppesare le sue parole: la sua domanda - per il modo in cui era stata posta - rivelava molto di più di ciò che forse il ragazzo avrebbe voluto dare ad intendere, ma Moni non fece commenti a riguardo, spostando lo sguardo su tutto l'ufficio prima di tornare a posarlo su di lui con un sorriso divertito ed uno strano luccichio negli occhi.

Domanda molto interessante direi. In linea di massima non ci vedo nulla di male, a patto che ovviamente tu sia disposto a fornire lo stesso trattamento a tutti gli alunni speciali - e qui calcò l'accento sull'ultima parola - che ti chiedono di aiutarli. Inoltre le ripetizioni dovrebbero avvenire durante un orario consono, mattina o pomeriggio quindi, utilizzando il materiale messo a disposizione dalla scuola e per un breve periodo di tempo. Seguendo queste regole non vedo perchè negarti il permesso di aiutare uno studente in difficoltà.

Rispose infine la donna, senza smettere di sorridere verso il Corvonero: aveva compreso qualcosa? Possibile, anzi, conoscendola molto probabile. Ma se non fosse stato il proprio interlocutore a parlare, lei non avrebbe proferito parola, lasciando nascosta l'identità della persona che Ferdy aveva intenzione di aiutare; tanto, lui se lo doveva ricordare anche se era passato del tempo da quando era una matricola, anche i muri avevano le orecchie e Monique avrebbe saputo la verità molto presto.

Devi aver incontrato uno studente davvero brillante per esserti offerto di aiutarlo, ne sono contenta.
Significa che Hogwarts da' una buona preparazione ai nostri alunni.


Aggiunse semplicemente, senza però nessun cenno di malizia nella voce: un invito ad aprirsi dunque, se l'avesse voluto, ma senza alcuna costrizione da parte sua.
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Messaggioda Ferdy » 19/01/2012, 23:39

Domanda molto interessante direi. In linea di massima non ci vedo nulla di male, a patto che ovviamente tu sia disposto a fornire lo stesso trattamento a tutti gli alunni speciali - e qui non potè fare a meno di notare come avesse calcato l'ultima parola, quasi come se sapesse già tutto - che ti chiedono di aiutarli. Inoltre le ripetizioni dovrebbero avvenire durante un orario consono, mattina o pomeriggio quindi, utilizzando il materiale messo a disposizione dalla scuola e per un breve periodo di tempo. Seguendo queste regole non vedo perchè negarti il permesso di aiutare uno studente in difficoltà.

Nella sua voce trovò eco anche qualche punta di investigazione, quel tipo di investigazione che porta l'imputato a confessare la propria consapevolezza, un'investigazione che sapeva la verità fin dal principio; per un momento rimase incerto, e riflettè sulle parola della VicePreside, che ora risuonavano insistenti più volte nella sua mente, non tanto per ciò che gli era stato detto, ma per la sorprendente abilità con cui lei avesse colto qualcosa di più da tutto ciò, seppur avesse posto la questione in modo che non potesse sospettare. Cominciava a pensare che nessuno in quella scuola poteva avere segreti, era una specie di "tira il sasso che indovini", ma quelle erano sue teorie, e quello strano nomignolo era una teoria psicologica di sua invenzione, che sarebbe stata comunque difficile da spiegare, ma molto semplice una volta compresa.
In tutti i casi quella era una concessione, e seppur scomoda, non sarebbe potuto tornare sui suoi passi e riformularla a suo piacere, altrimenti sarebbe risultata troppo sospetta, quasi come un favoritismo per la giovane Alexis, seppure non era quella la sua intenzione. La fissò ancora, e la lasciò finire.

Devi aver incontrato uno studente davvero brillante per esserti offerto di aiutarlo, ne sono contenta.
Significa che Hogwarts da' una buona preparazione ai nostri alunni.


Ma lui non rispose ancora; e cercò di approfondire la questione.

E se, lo studente, avesse problemi basilari, e quindi sono problemi che si risolverebbero in un solo "extra", varrebbe la stessa regola?

Forse aveva azzardato troppo, preso dalla situazione sfavorevole e favorevole al contempo: anche se aveva ottenuto ciò che era la fonte principale della sua visita si sentiva contrassegnato da un altro incaric secondario; non voleva essere un insegnante a tempo pieno, era solo una stupida concessione, cosa ci avrebbe perso lei?! Avrebbe forse suscitato la sua ira? Del resto non era più un insegnante oltre l'orario di lezione, per quale motivo tutta quella storia complicata!? Avrebbe voluto spiegarle tanto la verità, però non gli sembrava il caso, forse stava esagerando con quelle domande sospette, in fondo ciò che voleva lo aveva ottenuto e non c'era motivo di andare oltre. Evidentemente non era abbastanza contento...

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Messaggioda Monique » 20/01/2012, 13:57

E se, lo studente, avesse problemi basilari, e quindi sono problemi che si risolverebbero in un solo "extra", varrebbe la stessa regola?

Quella conversazione si stava facendo sempre più interessante: Monique sorrise divertita a quella domanda, chiedendosi se Ferdy si stesse rendendo conto di quanto le sue parole potevano rivelare del proprio stato d'animo; in ogni caso, la risposta doveva essere davvero importante per lui visto che era visibilmente elettrico.
La donna fece scivolare la bacchetta tra le mani e posò davanti a loro due tazze di cioccolata calda con panna, giusto per rendere quello scambio di battute più dolce e gustoso.

Immagine


Spero ti piaccia la cioccolata calda... nel caso, posso sempre cambiarla con qualcos'altro.

Gli disse Moni con un sorriso, allungando una coppa, quella di sinistra, verso di sé per iniziare a mangiare la panna col cucchiaino: sembravano più due amici ad un bar o ad una gelateria in realtà che un professore e la VicePreside nello studio di lei, ma la donna sapeva essere originale sempre e comunque.

Immagino non sia molto allettante l'idea di avere orde di studenti che chiedono ripetizioni, mh?

Domandò tra una cucchiaiata e l'altra con noncuranza, quasi gli avesse letto nel pensiero: in realtà era semplicemente molto, molto perspicace, e i pensieri di Ferdy non erano poi così indecifrabili; col cucchiaino prese un po' di cioccolata e si scaldò la gola, leccandosi le labbra con fare goloso.

Mettiamola così - disse all'improvviso, quasi le fosse venuta una folgorazione istantanea - Se tu avessi un amico che è in difficoltà in una materia, lo aiuteresti non è vero? Gli daresti una mano con lo studio, teorico o pratico che fosse, per aiutarlo a recuperare un brutto voto. Diciamo allora che stai aiutando un amico, e che quindi non serve il mio permesso per una cosa del genere.

E gli strizzò l'occhio, sperando che l'altro comprendesse la concessione che lei gli stava facendo.

Ricordati sempre però che sei anche un professore e come tale hai dei doveri verso i tuoi studenti: non voglio sentire lamentele da parte di alunni che non hanno ricevuto un aiuto nella tua materia da parte del loro docente, intesi?
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Messaggioda Ferdy » 22/01/2012, 12:16

Oramai Ferdy non ci teneva più a non rivelare ciò che davvero intendeva fare con quell'extra: si, è vero sarebbe stato un normale extra ma non erano esclusi i colpi di scena; lui, personalmente avrebbe fatto ciò che Alexis gli aveva chiesto, un semplice ripasso con la scopa, era anche obiettivo.
Il suo sguardo si scontrava con quello del'insegnante, quasi ipnotizzato, come se fosse ansioso di sentire la sua risposta, ma la VicePreside lo aveva capito quasi di certo, e si divertiva a tenerlo in sospeso, era un po enigmatica da questo punto di vista: non andava dritto sul punto finché non lo faceva il suo interlocutore, affinché l'interlocutore ci girava intorno, lei anche lo avrebbe fatto, ancor meglio di lui, senza avere idea, o meglio, pur avendo una mezza idea su ciò che intendeva chiedere in realtà.
Il gesto seguente lo mise quasi in guardia: Monique aveva fatto scivolare tra le mani la bacchetta, e lui aveva strinto, senza farlo notare, la tasca dei suoi pantaloni.

Ma cosa fa?! Mi vuole leggere la mente forse!?

Tuttavia bastò un attimo per capire che le intenzioni dell'insegnante di Incantesimi erano tutt'altre, e gli venne quasi da sorridere per quanto avesse pensato da sciocco, ma evitò ancora.
Con un gesto di bacchetta la professoressa fece arrivare davanti a loro due tazze fumanti di cioccolata con panna, proprio azzeccate con l'aria fredda che si respirava di quei tempi; che la professoressa avesse letto nella sua mente senza farsene accorgere che la cioccolata era ciò che desiderava di più? Oltre a scoprire ciò che fino ad allora lui aveva cercato di celare?
Ma per quanto potesse essere possibile, era un'idea troppo azzardata, e lui avrebbe anche sentito una sensazione anche minima dentro la sua testa, e quindi era da escludere.

Spero ti piaccia la cioccolata calda... nel caso, posso sempre cambiarla con qualcos'altro.

Ma, ancora ansioso per la risposta non riuscì a spicciar parola e rispose a quella domanda limitandosi a fare un cenno di negazione con la testa, per far capire alla professoressa che le andava bene, anzi benissimo. Così mentre con il cucchiaino gustava il denso dolce, continuarono a conversare, o meglio, lei continuò a parlare, lui, incredibilmente, era troppo ansioso per poter parlare, e forse parlando si sarebbe tradito.

Immagino non sia molto allettante l'idea di avere orde di studenti che chiedono ripetizioni, mh?

Lui fu spiazzato da quella domanda, e rizzandosi sulla sedia, le sorrise un po divertito, un po preso dal panico non sapendo come rispondere...

Bhe... Veramente...

Ma l'insegnante capì quasi certamente anche quello, perché poi continuò a parlare, senza aspettare una sua risposta o puntigliarlo sui fianchi. Gli fu immensamente grato anche quella volta: probabilmente rispondendo avrebbe messo in imbarazzo la sua stessa persona, ma non andò così.

Mettiamola così - fece lei, come se fosse stata colpita da un lampo di genio, quasi i suoi occhi furono colpiti da un bagliore, come se qualcuno le avesse mandato un'idea, quasi fosse piombata dal cielo - Se tu avessi un amico che è in difficoltà in una materia, lo aiuteresti non è vero? Gli daresti una mano con lo studio, teorico o pratico che fosse, per aiutarlo a recuperare un brutto voto. Diciamo allora che stai aiutando un amico, e che quindi non serve il mio permesso per una cosa del genere.

Da un momento all'altro sarebbe esploso dalla gioia: ci teneva che il rapporto con Alexis andasse avanti nel migliore dei modi, e forse una semplice lezione di pratica avrebbe agevolato le cose.
Avrebbe voluto saltare sulla VicePreside dell'insegnante e darle un abbraccio spacca-costole, ma l'idea gli parve alquanto esagerata e stupida, e rimase sorpreso di quanto, talvolta, poteva essere un ragazzino ancora, con ancora dei sogni e degli ideali.
Il suo volto si allargò in un ampio sorriso, che avrebbe dovuto essere un ringraziamento verso la VicePreside, che si era capita tutto oramai, e Ferdy si convinse in modo definitivo quando lei gli rivolse una strizzatina d'occhio.
Ma siccome sembrò che d'un tratto la voce gli era tornata la ringraziò come si deve.

Ti ringrazio Monique, davvero!

Sempre sorridente; poi si accorse che quella che stava reggendo in mano era una tazza ormai vuota, e si sorprese e ci rimase male che già fosse finita, ma non era un male, anche lui aveva un limite da rispettare per restare in forma. La discussione sembrava finita ma Monique gli rivolse un'ultima precisazione, e lui prestò orecchio con attenzione.

Ricordati sempre però che sei anche un professore e come tale hai dei doveri verso i tuoi studenti: non voglio sentire lamentele da parte di alunni che non hanno ricevuto un aiuto nella tua materia da parte del loro docente, intesi?

Fece cenno di si con la testa, più energicamente rispetto a quando aveva accettato la cioccolata, ma quando fece per poggiare le mani sui braccioli della sua sedia, per alzarsi e uscire dall'ufficio, si bloccò.

Non hai altro da dirmi, anche fuori questo argomento? O posso andare?

Fece lui, facendosi più serio e comprensivo nei confronti della VicePreside, quando fino a quel momento era stato il contrario.

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Messaggioda Monique » 22/01/2012, 16:12

Ti ringrazio Monique, davvero!

Monique ebbe la sensazione di aver tolto a Ferdy un gigantesco peso sullo stomaco nel momento in cui accordò il permesso al ragazzo di fare una giornata di ripetizioni extra ad uno studente - molto più probabilmente una studentessa in realtà, e forse di una delle Casate più in armonia con Corvonero come Grifondoro o Delfinazzurro, oppure della sua stessa Casata - e questo la fece sorridere: il Prefetto sembrava aver preso a fluttuare mezzo metro da terra, era molto buffo e tenero e le fece ricordare che non erano tutti della stessa età anche se spesso lei si comportava ancora come una ragazzina.

Non hai altro da dirmi, anche fuori questo argomento? O posso andare?

Le domandò poi Ferdy dopo le ultime raccomandazioni da parte della donna, la quale scosse la testa e gli indicò la porta con un gesto del capo come a volerlo congedare.

Vai pure, e vedi di fare il bravo.

Rispose con un sorriso, finendo di bere la propria cioccolata calda e poggiandosi poi allo schienale della poltrona con un sospiro, lasciando così che Ferdy lasciasse l'ufficio: ma prima che se ne andasse definitivamente, Moni lo richiamò un'ultima volta.

Ah, Ferdy...
... spero sia una brava ragazza. Te lo meriti.
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Messaggioda Ferdy » 22/01/2012, 20:10

Esitò ancora per un momento, finché la professoressa lo congedò facendo un cenno di nagazione con il capo, indicando in seguito la porta. Ad esser sincero credeva di aspettarsi di peggio, certo, ancora non la conosceva bene, ma per chi aldifuori del castello definiva quella donna perfida era costretto ad un brusco risveglio, dopotutto è solito che le persone confondano il significato si spietato con quello di perfido, ma per quanto potesse essere spietata le persone che aveva contro dovevano essere individui dalla mentalità perversa. In quel momento le avrebbe fatto anche una poesia, da quanto era entusiasta.

Vai pure, e vedi di fare il bravo.

Un sorriso di rimando, e due brevi parole di rimando.

Senz'altro professoressa!

Ma quando fece per abbassare la maniglia della porta fu bloccato una seconda volta dalla sua voce nella stanza, e rimase al contempo divertito e impressionato da quella persona, quasi incredibile...

Ah, Ferdy...
... spero sia una brava ragazza. Te lo meriti.


Si voltò con il capo, donandole un altro sorriso...

Per quanto i maghi uomini si siano considerati superiori in duello alla donna, si sbagliano! Ho di fronte a me l'esempio evidente della donna più formidabile al mondo; tutti siamo bravi a muovere la bacchetta, ma tu possiedi qualcosa di superiore all'agevolezza del polso e allo spirito. Sei tu la più potente "Ice Lady"

Poi si voltò chiudendosi la porta alle spalle, cominciando a volteggiare nel corridoio, mentre nella sua testa si figurava l'immagine del Profeta che proclamava Monique Vireau Ministro della Magia, sarebbe senz'altro stato il giorno che avrebbe dato inizio ad un'epoca d'oro.

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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2013-05-22 00:45:22 Zephyr d20 13  
2013-01-19 23:46:30 Brianna d20 4  
2013-01-19 13:27:35 Brianna d20 13  
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