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da Monique » 23/05/2013, 16:20
Santa Musica. Monique la percepiva così, come una manna dal cielo che poteva aiutare tutti, nessuno escluso, in diversi momenti della vita di ciascuno; a volte calmando determinati sentimenti, a volte fomentandoli, a volte dandolo loro un ordine, a volte lanciandoli nel coas più totale. Anche in quel caso, la Vireau ne era certa, la musica aveva appena fatto un piccolo miracolo per Zephyr, mostrandogli un mondo che forse non conosceva, o che comunque conosceva poco, aprendo il suo spirito a qualcosa di nuovo, di sorprendente e meraviglioso: con la musica si poteva comunicare, superando qualsiasi barriera, razziale, religiosa, politica che fosse, ed ogni genere comunicava qualcosa di diverso ma sempre e comunque bello ed importante; per questo lei ci teneva così tanto, per questo amava la musica così tanto. Era la sua vita, ed era anche il suo modo per comunicare col mondo.
Più che rabbia direi... Consapevolezza di essere rabbiosi. In tutto ciò è presente... Un enorme controllo delle emozioni imbrigliato in modo tale da creare un'energia estremamente potente. Non è caos... Lo è per chi da fuori lo ascolta senza provare le stesse sensazioni, altrimenti, ha un ordine preciso e tutto suo.
La musica ha sempre un ordine proprio, solo che ogni genere lo esprime nel modo che gli è più consono e spesso chi ascolta non è in grado di coglierlo: la parola "rap" è l'acronimo di Rhythm And Poetry, e questo già la dice lunga su ciò di cui stiamo parlando... ritmo e poesia, improvvisazione e sentimento, denuncia sociale, perché questo è ciò di cui spesso si parla in testi simili, e dimostrazione palese della voglia di lottare, dell'essere arrabbiati e voler usare questa rabbia per costruire qualcosa, per creare qualcosa.
Confermò Monique, posando la bacchetta una volta che la musica fu terminata per arrotolare poi la pergamena incantata magicamente e chiuderla con un nastro di velluto rosso, simile nel colore agli occhi del Prefetto a cui, poco dopo, la Vice Preside fece una domanda ben precisa: era quel caos, quella consapevolezza di essere rabbioso che egli provava dentro di sé?
Si, penso di si. Ma io non so fare tutto ciò.
Sorrise a quelle parole, annuendo lentamente. Lui non lo sapeva, ma una volta detto di sì, una volta ammessa la verità e la positività di quella risposta, tutto il resto era assolutamente in discesa.
Non ancora... ma possiamo lavorarci insieme. Posso provare ad aiutarti a creare qualcosa come ciò che hai appena ascoltato, a dare vita al tuo caos ordinato... se sei interessato, ovviamente.
Eccola la proposta di Monique, poggiata sul tavolo così, di punto in bianco: ma lei era fatta in quel modo, meno calcolatrice della sua collega americana; lei vedeva il talento e non aveva bisogno che fosse già completamente sviluppato per riconoscerlo... al contrario, il bello stava proprio nell'aiutarlo a formarsi, nel diventare degno di essere chiamato tale; ed era quello che voleva fare con Zephyr, aiutarlo a tirare fuori il suo dono e a trasformarlo in talento.
In ogni caso... - proseguì, aprendo le labbra ad un lento sorriso mentre allungava la pergamena arrotolata in sua direzione - Questa è per te. Credo ti serva più di quanto possa essere utile alla sottoscritta.
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da Zephyr » 23/05/2013, 21:49
[newsgoth] Non ancora... ma possiamo lavorarci insieme. Posso provare ad aiutarti a creare qualcosa come ciò che hai appena ascoltato, a dare vita al tuo caos ordinato... Se sei interessato, ovviamente. Interessato, questo voleva dire partecipare attivamente e definitivamente al coro. Quindi aveva passato la prova anche senza aver mostrato per nulla il talento o la voce? Possibile che Monique si rendesse conto senza nemmeno averlo ascoltato, delle sue capacità? Oppure semplicemente si fidava nel fatto che Zephyr fosse migliorato nel tempo, dimostrando le capacità in futuro? Molte domande, come al solito, nella mente fredda e calcolatrice del Prefetto di Corvonero, il quale per diversi secondi rimase a fissare la francese, senza perdersi nell'inutile panoramica rinnovata delle sua gambe e della sinuosità delle sue forme. Seguì i movimenti delle sue mani, mentre afferrava la stessa pergamena che aveva dato vita poco prima a quella musica, a quel ritmo, e per un secondo le pupille si dilatarono quando parve che la Vice Preside volesse fargliene dono. Ad ulteriore conferma, arrivarono anche le di lei parole, precise, dirette e senza alcun ripensamento successivo. In ogni caso... Questa è per te. Credo ti serva più di quanto possa essere utile alla sottoscritta.
Un dono? Allungò la mano, afferrando quella pergamena, osservandola all'interno, sentendo la magia che emanava, flebile e piacevole. Le note, scritte assieme alle parole nella zona sottostante, formavano un reticolato preciso, esattamente in linea con il discorso precedente sull'ordine della musica ed un apparente caos che nessuno poteva non ipotizzare se non chi lo viveva dall'interno e lo sentiva dentro di se. Abbassò lo sguardo, cercando di ragionare, riflettere, pensare, trovare le giuste parole da sfruttare in quell'occasione, ricordando soltanto allora quale era davvero il motivo specifico che lo aveva spinto lì, un motivo preciso, oltre l'aspetto puramente appassionante della musica. Leccandosi le labbra, arrotolò la suddetta pergamena, facendo capire che aveva apprezzato ed accettato il gesto, il regalo, non inserendola nelle tasche per paura di rovinarla o sgualcirla. Deglutì silenzioso, comprendendo che se non avesse parlato, la Vice Preside si sarebbe potuto infastidire e lui, sempre per quella apparente limpida educazione sempre mostrata, non poteva permetterselo. Se fossi interessato, suppongo di poterla chiamare anche Coordinatrice, dico bene? Allora... Coordinatrice... E tale appellativo la diceva lunga sulla sua decisione ultima se far parte o meno del coro. ... Potrei chiederle la cortesia di considerare la mia posizione di allenamento in coppia con una specifica persona del coro? Jiménez il cognome. Tengo a precisare che non sono qui per un mero desiderio sentimentale, sono davvero interessato a ciò che... Ho nel sangue. Ma l'altro giorno ho visto la mia collega in difficoltà perché non aveva nessuno di coetaneo libero con il quale esercitarsi. Sarebbe quindi possibile essere designato come sua... Spalla? Esattamente, Zephyr Kenway puntava a colpire dritto nel segno, non si accontentava solo di essere lì e poterla aiutare, ma voleva anche essere nominato ufficialmente come aiutante di Ariel per le prove, in modo da diventare sempre più una sorta di punto di riferimento, anche a costo di mostrare a Monique la falsa idea che provasse qualcosa per la Grifondoro, per quanto ultimamente la giovane dagli occhi verdi gli suscitava molta più simpatia di tante altre ragazze sparse per il Castello, quasi totalmente invisibili per lui. Attese quindi di ricevere una risposta di qualunque genere da parte della Vireau, non permettendo al suo volto alcuna espressione risentita in caso di un rifiuto, ma rimanendo sempre impassibile e tranquillo come sempre, gelido, come il fiocco di neve presente nella sua "anima". A seguito di ciò, poteva anche reputarsi libero di essere congedato, non avendo domande in più. Non ho altro da dire, quindi credo di poterle augurare buon fine settimana, Coordinatrice. Per le mie esercitazioni, farò del mio meglio e tornerò a mostrarle i miei miglioramenti tra una sessantina di giorni, se è d'accordo. Arrivederci. Un inchino solenne verso di lei, indietreggiando di qualche passo rimanendo con il contatto visivo, prima di voltarsi e aprire la porta, bloccandosi. Si volse di nuovo, adesso con l'intenzione di guardare il lupo artico assonnato, rivolgendogli un "A presto anche a te" prima di allontanarsi del tutto, chiedendosi il perché avesse voluto fare una cosa simile, perché mai quello specifico animale l'avesse indotto ad un saluto come se fosse un suo amico o qualcuno al quale tenesse. Mentre si faceva queste domande, ragionando sempre su quanto lo avesse cambiato l'incontro con quella Regina dei Ghiacci, Zephyr trattenne sempre il suo potere di ascolto, per sentire qualunque altra parola che fosse uscita dalle labbra di Monique Vireau non direttamente rivolta a lui oppure si rivolta, ma celata, perché dal carattere di una considerazione personale. - Uscita - [/newsgoth]
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da Monique » 23/05/2013, 22:38
Un dono?
Esattamente, signorino Kenway. Sono sicura che tratterà quella pergamena con cura.
Confermò Monique, studiando silenziosa e discreta i movimenti del ragazzo, il suo essere forse quasi incredulo di aver ricevuto un regalo inaspettato dalla donna: ma la francese era così, piena di sorprese. Tutto ciò la riportava, però, ad una domanda fondamentale: Zephyr avrebbe fatto o meno parte del coro di Hogwarts?
Se fossi interessato, suppongo di poterla chiamare anche Coordinatrice, dico bene?
Sì, come membro del coro potresti chiamarmi anche in questo modo.
Allora... Coordinatrice...
Le labbra di Monique s'incurvarono verso l'alto nel sentire quelle parole, ma cercò di trattenere un'espressione troppo compiaciuta: sicuramente, comunque, era ben felice di accoglierlo nel coro, sicura che se fosse riuscito ad esprimere il suo potenziale, un talento come il suo, quello del rap, avrebbe portato nel gruppo una bella ventata di novità.
... Potrei chiederle la cortesia di considerare la mia posizione di allenamento in coppia con una specifica persona del coro?
Uhm... di chi si tratta?
Jiménez il cognome.
Ariel Jiménez? Capisco... posso chiederti il motivo di questa richiesta?
Tengo a precisare che non sono qui per un mero desiderio sentimentale, sono davvero interessato a ciò che... Ho nel sangue. Ma l'altro giorno ho visto la mia collega in difficoltà perché non aveva nessuno di coetaneo libero con il quale esercitarsi. Sarebbe quindi possibile essere designato come sua... Spalla?
Una richiesta insolita, indubbiamente, mai ricevuta prima. E tuttavia, non c'era motivo per il quale dovesse rifiutarla, in fondo a lei faceva solo che comodo che qualcuno desse un aiuto alla Grifondoro, essendo lei molto dotata ma anche molto, troppo timida.
E sia, signorino Kenway. Informerò personalmente la sua collega di questa scelta.
Acconsentì dunque alla fine la Corvonero, con un piccolo e breve sorriso. Quel colloquio sembrava essere ormai giunto al termine, d'altronde non c'era altro da dire e di questo se ne rese conto anche il Prefetto nero-blu, che infatti si congedò da lei subito dopo.
Non ho altro da dire, quindi credo di poterle augurare buon fine settimana, Coordinatrice. Per le mie esercitazioni, farò del mio meglio e tornerò a mostrarle i miei miglioramenti tra una sessantina di giorni, se è d'accordo. Arrivederci.
L'aspetto alle prove del coro, signorino Kenway... puntuale. Arrivederci.
Lo osservò andarsene, salutando anche Fire prima di lasciare totalmente l'ufficio, e fece un altro piccolo sorriso accompagnandolo con un sospiro soddisfatto: un altro membro nel coro, un altro talento da far sbocciare.
[FINE]
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da Monique » 29/05/2013, 0:01
[Lunedì - ore 17.20]
La settimana era iniziata con un ritorno a dir poco incredibile: Estelle, l'ex professoressa di Babbanologia, era tornata ad Hogwarts; sul momento, quando Madeline le aveva comunicato la notizia, Monique aveva fatto fatica a crederci. Non credeva avrebbe più rivisto la francese, credeva che, quando se n'era andata dal Castello, sarebbe stato per sempre: ora ch'era tornata non sapeva esattamente come comportarsi, non tanto a livello professionale - sarebbe stata educata e gentile com'era con tutti, in quel senso - ma a livello puramente umano; aveva considerato la Moreau un'amica in passato, e non sapeva se sarebbe riuscita a farlo ancora, ammesso che Estelle per prima lo volesse, era ovvio. La convocazione che le aveva mandato per quel pomeriggio, comunque, era puramente formale e professionale: sapeva che Madeline aveva deciso di assegnarle la direzione dell'Infermeria della scuola, anche se non aveva voluto spiegare a Monique il perché la Vilvarin non potesse più occuparsene, e dal canto suo la Vireau aveva accarezzato l'idea di affidarle un altro incarico, questa volta che avesse come tema una passione che le due donne avevano in comune... l'amore per la musica. D'altronde la sua assistente, Alexis Parker, si sarebbe diplomata a giorni, ed avere una Vice adulta e dunque più in grado di gestire il coro scolastico, soprattutto in vista dell'amichevole, le avrebbe fatto parecchio comodo. Attendeva dunque la giovane donna nel proprio ufficio, con Fire come sempre accoccolato ai suoi piedi: di fronte a lei, sulla scrivania, un bicchiere di aranciata fresca e qualche biscotto al burro, una piccola pausa pomeridiana tra un impegno e l'altro, insomma, non appena Estelle avesse bussato alla porta, Monique l'avrebbe invitata ad entrare, e la francese si sarebbe ritrovata davanti una Vice Preside sorridente, nonostante tutto, un'espressione serena e gentile sul viso.
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da Estelle » 29/05/2013, 12:30
[Lunedì - ore 17.20]
Una nuova settimana era appena iniziata, e non solo. Per Estelle quel giorno segnava un nuovo inizio - uno dei tanti. Si era allontanata molte volte dal castello, e molte volte ci era tornata, ma non era mai stata via per così tanto. Ormai aveva perso anche il conto di quanto tempo fosse stata via. Una parte di lei era rimasta sempre legata ad Hogwarts, alle poche persone che aveva conosciuto lì, e a quelle che comunque ancora oggi continuavano a non prenderla a genio. Ma non era tornata per loro, e nemmeno per cambiare le cose. Era tornata perchè stare lontana non le serviva. Non le serviva per cancellare il passato, così come non sarebbe servito a suo padre, abbastanza maturo per evitare di avere una baby - sitter \ figlia. E quindi eccola che passeggiava per i corridoi; li ricordava tutti - o perlomeno, quasi tutti - a memoria. Ormai il castello era rimasto un'immagine impressa nella memoria della giovane, che ora non provava alcun imbarazzo a salutare alcuni dei suoi vecchi studenti, o quelle poche persone che si ricordavano di lei. Cercava di non attirare l'attenzione. Voleva che il suo ritorno fosse molto tranquillo, e non un turbine a ciel sereno, anche se era sicura al cento per cento che la notizia fosse già girata per Hogwarts. In fondo, anche i muri hanno le orecchie. Non aveva ancora incontrato nessuno a parte la preside e un commesso dell'agenzia immobiliare di Hogsmeade. Già, ora anche lei aveva il suo appartamento, e per di più nel centro di Hogsmeade. Insomma, non poteva lamentarsi. Il suo ritorno le aveva portato le sue prime gioie dopo un bel po' di anni.
Quindi si stava dirigendo verso l'ufficio della Vice preside, sempre Monique Vireau. Aveva giusto ricevuto la mattina stessa una convocazione, nulla di preoccupante, a quanto pare. Anzi, non era nemmeno tanto inaspettato. Estelle sapeva che prima o poi le sarebbe toccato incontrare un po' tutti, magari anche curiosi di sapere dove fosse andata e cosa avesse fatto per quegli anni. Dopo aver camminato per cinque minuti buoni, finalmente raggiunse la porta dell'ufficio della Vireau. Sapeva benissimo che la Vice preside sarebbe stata molto puntuale quindi, dal canto suo, anche lei cercò di arrivare all'appuntamento qualche minuto prima. Il polso a mezz'aria, picchiettò lievemente alla porta per un paio di volte. Al segnale della donna all'interno, aprì la porta ed entrò, preparandosi un sorriso lieve sulle labbra.
Buon pomeriggio, Monique. Scusa il ritardo. Volevi vedermi?
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da Monique » 29/05/2013, 15:09
L'attesa non durò a lungo, per fortuna, visto che Monique era alquanto agitata: sembrava stupido che lo fosse, non è che Estelle fosse il Ministro della Magia che doveva decidere se la donna fosse adatta o meno a fare la Vice Preside o qualcosa del genere - che razza di paragone le era venuto in mente - ma si sentiva comunque un po' ansiosa e su di giri; riavere un'amica al Castello era qualcosa che le faceva piacere, ma avrebbero potuto riprendere lì da dove avevano lasciato? E la Moreau avrebbe accettato di affiancarla nella direzione del Coro? Ci sperava perché sapeva che amava la musica quando lei, ma non si poteva mai sapere. Quando sentì bussare alla porta del proprio ufficio, Monique si alzò in piedi e fece il giro della scrivania, andando poi ad appoggiarsi col fondoschiena ad essa, così da ritrovarsi di fronte ad Estelle quando questa fosse entrata e non dietro alla scrivania, una posizione che le avrebbe dato un'aria fin troppo austera.
Buon pomeriggio, Monique. Scusa il ritardo. Volevi vedermi?
Era esattamente come se la ricordava. Oddio, non è che fosse passato un secolo dall'ultima volta che si erano viste, in effetti... le sorrise, incurvando le labbra in un'espressione sinceramente felice, e le si avvicinò subito dopo, permettendosi di abbracciarla per un attimo, come avrebbe fatto una qualsiasi amica che ne aveva appena ritrovata un'altra.
Ciao Estelle, è bello vederti. Bentornata al Castello.
La salutò scostandosi subito dopo da lei, per non infastidirla troppo. Le indicò la poltroncina di fronte alla scrivania, andandosi poi a sedere su quella dietro di essa, allungando la mano per accarezzare Fire che dormiva beatamente accanto alla poltrona: non era più un cucciolo, come quando la Moreau l'aveva conosciuto, ma un bel lupo adolescente, per così dire, era cresciuto parecchio; ma ce n'erano di cose diverse, partendo dall'anello d'oro con diamante in topazio giallo che la Vice Preside sfoggiava alla mano destra, in corrispondenza dell'anulare, e che poteva simboleggiare solo una cosa... fidanzamento ufficiale. Certo, ormai tutta la scuola sapeva di lei e Sandyon, ma si erano promessi amore e devozione in modo ufficiale dopo il suo abbandono del Castello, quindi era logico che non ne fosse al corrente.
Sì, ti ho chiesto di venire innanzitutto per darti il bentornato di persona, e per sapere come ti trovi nella tua nuova veste di Infermiera scolastica.
Sapeva che la Vilvarin si era impegnata a rifornire la collega di tutto il materiale necessario per permetterle di svolgere al meglio il suo lavoro, ma era comunque sua premura sincerarsi che Estelle si sentisse a suo agio in quel nuovo ruolo.
C'è anche un'altra cosa, un altro motivo per cui ti ho convocata... vorrei che mi affiancassi nella gestione del coro, Estelle. Credo tu ne abbia le capacità, e mi farebbe comodo se mi aiutassi, soprattutto ora che Alexis si è diplomata. Che ne pensi?
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da Estelle » 29/05/2013, 18:17
Era tutto esattamente come era rimasto impresso nella sua memoria. Non era cambiato di una virgola, Monique compresa. Forse i capelli un po' più lunghi, non si poteva di certo biasimarla, oppure il viso un po' cresciuto. Restava comunque il fatto che Estelle, tempo fa, la vedeva bella, così come la vedeva ora. Sulle prime rimase sorridente all'entrata, ma Monique la raggiunse, riscaldando un po' l'atmosfera con un abbraccio che Estelle, sinceramente, non si aspettava, ma che era comunque molto gradito.
Ciao Estelle, è bello vederti. Bentornata al Castello.
Era bello anche per lei essere lì, e in generale essere tornata al castello. Si sentiva anche un po' in colpa nei confronti di suo padre, ma dopottutto era stato il padre stesso a mandarla via, vedendola scontenta. Sorrise di quel pensiero, entrando quindi nel pieno dell'ufficio ed accettando l'invito di Monique. Si accomodò su una delle due poltroncina davanti la scrivania, accavallando subito una gamba sull'altra.
Sì, ti ho chiesto di venire innanzitutto per darti il bentornato di persona, e per sapere come ti trovi nella tua nuova veste di Infermiera scolastica.
Ed era stato anche un benvenuto che le era piaciuto parecchio. Continuò a sorridere, guardandosi per un attimo attorno. Era esattamente come ricordava, e d'un tratto capì che quel posto, ed il castello in generale, le erano mancati parecchio.
Beh, è stata una scelta difficile, ma ne sono fiera, alla fine. Ho trovato finalmente un impiego che non solo si basa sulle materie che, un tempo, più mi piacevano, ma mi piace anche.
Ed era sincera. Era stata molto fortunata a trovare un posto libero, come se stesse aspettando proprio lei. E,per giunta, aveva anche ottenuto un kit di pronto soccorso tutto suo, e ricordò che quando poche ore prima lo aveva ricevuto, aveva saltato di gioia, con il gufo che la guardava sbigottito.
C'è anche un'altra cosa, un altro motivo per cui ti ho convocata... vorrei che mi affiancassi nella gestione del coro, Estelle. Credo tu ne abbia le capacità, e mi farebbe comodo se mi aiutassi, soprattutto ora che Alexis si è diplomata. Che ne pensi?
Le sembrava assurdo che nel giro di così poco tempo le fossero stati offerti due posti che, sicuramente, un tempo poteva invidiare ad altri. Ed ora aveva l'opportunità di fare tutto questo, di portare a compimento due occupazioni che non solo l'avrebbero resa felice, ma le avrebbero anche dato l'opportunità di trascorrere del tempo non solo con Monique ma anche con gli studenti, e i suoi colleghi. Sorrise.
Ne sarei davvero molto lieta, Monique. Hai già compreso in passato la mia passione per la musica in generale e per il canto, e questa può essere davvero un'opportunità per non abbandonare il tutto. Ti ringrazio.
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da Monique » 29/05/2013, 19:51
Beh, è stata una scelta difficile, ma ne sono fiera, alla fine. Ho trovato finalmente un impiego che non solo si basa sulle materie che, un tempo, più mi piacevano, ma mi piace anche.
Fare l'Infermiera è un lavoro molto stancante, ma sono certa che saprai svolgerlo al meglio. E poi hai tolto un bel peso alla professoressa Vilvarin, credo sarà entusiasta di non dover più avere a che fare con gli studenti, tranne durante le lezioni s'intende.
Commentò Monique con un sorriso divertito: le piaceva molto il modo in cui Lindë svolgeva il suo lavoro, un lavoro che peraltro era apprezzato anche dagli studenti nonostante i modi bruschi dell'insegnante, ma non si poteva negare che la donna preferisse evitare il più possibile di stare a contatto coi ragazzi, e toglierle quel lavoro extra sicuramente le avrebbe giovato molto in quel senso. Ma non l'aveva contattata solo per quello, in realtà voleva anche proporle di lavorare per il coro insieme a lei: una mano faceva sempre comodo, soprattutto con la sfida contro la Cyprus alle porte; insomma, due teste ragionavano meglio di una, soprattutto se si trattava di decidere quale tipo di comportamento adottare per non farsi schiacciare dagli americani.
Ne sarei davvero molto lieta, Monique. Hai già compreso in passato la mia passione per la musica in generale e per il canto, e questa può essere davvero un'opportunità per non abbandonare il tutto. Ti ringrazio.
Con suo sommo piacere, Estelle accettò la sua proposta: le sorrise, mostrandole la felicità che provava per quella decisione, rilassandosi un poco di più sulla poltrona; non che non fosse in grado di fare le cose da sola, ma si sapeva che in due riusciva sempre tutto meglio.
Sono contenta tu abbia deciso di accettare, soprattutto perché a giorni avremo il confronto con la scuola americana, la Cyprus, e temo che ci ritroveremo a subire una sconfitta schiacciante che li vedrà vincere ancora, per la 51esima volta; i nostri ragazzi sono bravi e talentuosi, non c'è dubbio su questo, ma non sono all'altezza degli studenti della Cyprus... già il fatto che come componenti del coro abbiano tutti ragazzi dal quinto anno in su la dice lunga.
Le spiegò la Vireau, e bisognava contare anche che alla Cyprus gli anni scolastici erano 8 e non 7, quindi i ragazzi avevano ancora più tempo per allenarsi con Clarissa, la loro Coordinatrice; Monique, dal canto suo, aveva deciso di usare meno strategia e più cuore, prendendo nel coro anche studenti al primo anno se dimostravano di avere il talento necessario per farne parte, ma sicuramente peccavano in quanto esperienza e questo avrebbe potuto essere un grosso, gigantesco, insormontabile problema.
Come Vice Coordinatrice il tuo compito è quello di assicurarti che tutto nel coro funzioni alla perfezione: può capitare a volte ch'io non possa essere presente alle prove, per un motivo o per un altro, e dovrai essere tu a gestirle; allo stesso modo, capiterà che ti chieda di svolgere i provini per gli aspiranti membri del coro, perciò dovrai presenziare al posto mio durante la loro prova.
Niente di troppo difficile dunque, ma era comunque un lavoro impegnativo e se si aggiungeva alle mille cose che Monique doveva fare, allora sì che la cosa poteva diventare pesante.
Chiederò ad Alexis Parker di portarti tutto il materiale sugli studenti in Infermeria appena possibile, così potrai portartelo a casa e studiarlo con calma: molti di loro sono ancora acerbi ed è necessario sviluppare il loro talento, ma mi fido della scintilla che c'è in loro; personalmente suggerisco di tenere particolarmente d'occhio Ariel Jiménez, Miyabi Stevens e Vergil Cartwright. Sono i nostri cantanti più promettenti, e se vogliamo avere qualche chances di competere contro la Cyprus dobbiamo assicurarci che siano al massimo della forma... per quanto credo che me ne fregherò delle strategie e li farò cantare tutti, se lo meritano.
Concluse la francese, alzando leggermente le spalle: vero, molti di loro non erano pronti ad esibirsi - la stessa Stevens era così dannatamente timida che non c'erano certezze sul tirarle fuori una nota dalle labbra - ma il motivo principale per cui tutti quegli studenti erano entrati nel coro era, soprattutto, l'amore per la musica, e non sarebbe stato giusto privarli della possibilità di esibirsi e di mostrare questo amore al mondo.
Detto questo, parliamo di qualcosa di più leggero, vuoi? Raccontami che hai fatto in questo periodo, e soprattutto come ti trovi ad Hogsmeade, ho saputo che hai comprato un appartamento lì.
Non solo lavoro dunque ma anche piacere, i classici pettegolezzi tra amiche: ma, in fondo, perché no?
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da Estelle » 30/05/2013, 18:33
Fare l'Infermiera è un lavoro molto stancante, ma sono certa che saprai svolgerlo al meglio. E poi hai tolto un bel peso alla professoressa Vilvarin, credo sarà entusiasta di non dover più avere a che fare con gli studenti, tranne durante le lezioni s'intende.
Quando aveva notato che il posto da Infermiera era libero, aveva anche saputo che la professoressa Vilvarin lo aveva appena lasciato. Estelle non aveva mai avuto modo di conoscere la ragazza, nè tantomeno di poterci parlare, quindi non poteva sapere per quale motivo si fosse allontanata da tale incarico e, soprattutto, come lei soleva svolgerlo. Estelle, di certo, non aveva minimamente intenzione di sconvolgere l'ambiente, o rivoluzionare il modo di fare dell'ex Infermiera. Non aveva nemmeno ancora avuto modo di visitare l'Infermieria, quindi ancora non sapeva in che stato fosse. Si ripromise di effettuare un controllo l'indomani, una volta terminato di svuotare una delle pile di scatoloni ancora rimasti.
Spero di esserne all'altezza, e di riuscire ad aiutare al meglio tutti.
Disse infine, abbozzando un sorriso. Si era presa un incarico faticoso ed importante, ne era ben consapevole, ma sapeva di potercela fare, soprattutto se assieme a questa convinzione c'era anche il desiderio di porsi a contatto con la gente e rendersi disponibile per aiutarla. Quindi aveva la passione, e per lei contava più di tutte.
Sono contenta tu abbia deciso di accettare, soprattutto perché a giorni avremo il confronto con la scuola americana, la Cyprus, e temo che ci ritroveremo a subire una sconfitta schiacciante che li vedrà vincere ancora, per la 51esima volta; i nostri ragazzi sono bravi e talentuosi, non c'è dubbio su questo, ma non sono all'altezza degli studenti della Cyprus... già il fatto che come componenti del coro abbiano tutti ragazzi dal quinto anno in su la dice lunga.
Le parole di Monique catturarono la sua attenzione. Sapere di avere di lì a breve una competizione e quindi di dover aiutare la collega riusciva a farle venire un certo panico, che subito represse. Non le serviva preoccuparsi. Avrebbe svolto anche quel lavoro in maniera impeccabile, cercando sempre di dare il meglio, in modo da rendere ancora fiera la Vice preside.
Benissimo. Allora vorrà dire che lavoreremo abbastanza per, non dico vincere, ma almeno ottenere un buon risultato. Non conosco ancora i ragazzi, ma credo nelle capacità di ogni persona.
Rispose lei, sinceramente, sorridendo a sua volta. Vincere contro una scuola che aveva ottenuto per 51 volte consecutive il primo posto non sarebbe stato semplice, ma nulla vietava loro di impegnarsi. Questo, invece, avrebbe dovuto spronarli a dare il meglio, per fare la differenza.
Come Vice Coordinatrice il tuo compito è quello di assicurarti che tutto nel coro funzioni alla perfezione: può capitare a volte ch'io non possa essere presente alle prove, per un motivo o per un altro, e dovrai essere tu a gestirle; allo stesso modo, capiterà che ti chieda di svolgere i provini per gli aspiranti membri del coro, perciò dovrai presenziare al posto mio durante la loro prova. Chiederò ad Alexis Parker di portarti tutto il materiale sugli studenti in Infermeria appena possibile, così potrai portartelo a casa e studiarlo con calma: molti di loro sono ancora acerbi ed è necessario sviluppare il loro talento, ma mi fido della scintilla che c'è in loro; personalmente suggerisco di tenere particolarmente d'occhio Ariel Jiménez, Miyabi Stevens e Vergil Cartwright. Sono i nostri cantanti più promettenti, e se vogliamo avere qualche chances di competere contro la Cyprus dobbiamo assicurarci che siano al massimo della forma... per quanto credo che me ne fregherò delle strategie e li farò cantare tutti, se lo meritano.
Presupponendo che ancora non conosco bene i ragazzi e spero di farlo al più presto, può sembrare banale, e non so se avevi già pensato a cosa fare, e quali pezzi portare, ma io consiglio un duetto. E magari una ballad. Naturalmente possiamo vagliare tutte le possibilità, e magari cambierò idea una volta ascoltati i ragazzi. E' tutto da vedere, certo.
Sorrise ancora, questa volta per la confusione che forse Monique avrebbe trovato nelle sue parole. Estelle, comunque, aveva semplicemente esposto il suo punto di vista ed era sicura che, comunque, tutto dipendeva dalle potenzialità di ogni singolo ragazzo. Ciò la eccitava molto: le sarebbe piaciuto davvero trascorrere il suo tempo con quei ragazzi, così pieni di talento. Magari, le avrebbero trasmesso ciò che un tempo anche lei aveva. E che, in parte, possedeva ancora. Purtroppo, con l'età, non aveva più avuto modo di frequentare le lezioni di canto e di piano, anche se ormai aveva raggiunto degli ottimi livelli.
Detto questo, parliamo di qualcosa di più leggero, vuoi? Raccontami che hai fatto in questo periodo, e soprattutto come ti trovi ad Hogsmeade, ho saputo che hai comprato un appartamento lì.
Già, ho comprato un piccolo loft. In realtà non avevo intenzione di spostarmi ulteriormente, ma ho pensato che, una volta trovato un lavoro che mi appagasse, per essere ulteriormente indipendente mi servisse. Poi è in un posto tranquillissimo. Hogsmeade è esattamente il tipo di città in cui desideravo vivere. E la vita non manca, così come lo shopping.. Hogsmeade ha veramente di tutto.
Ricordava, per l'appunto, quando appena arrivata ad Hogsmeade, il giorno precedente, si era lasciata andare a qualche acquisto, forse anche un po' eccessivo. Ma l'avere un loft tutto suo le aveva donato forse un po' troppa allegria, e le aveva fatto venire in mente talmente tante cose da comprare che alla fine, per non essere scontenta, le aveva comprate tutte, per avere una casa all'avanguardia, ed in cui poterci vivere serenamente.
Il prezzo poi era accessibile. Avrei potuto benissimo comprare un appartamento più piccolo, ma.. quando ho visto quel loft.. ho pensato che magari, in un futuro prossimo, poteva essere l'ambiente perfetto per.. sai.. vivere in compagnia..
Un altro sorriso in direzione della collega. Questa volta si sentiva molto stupida per ciò che aveva detto. Non si sentiva affatto giù, ma, doveva ammetterlo, l'essere sola un po' le pesava. Non così evidentemente. Ma a chi non sarebbe piaciuto poter condividere non solo le proprie giornate, ma anche la propria casa con qualcuno che la amasse veramente?
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Estelle
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