|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1664 punti |
1267 punti |
1021 punti |
1415 punti |
1750 punti |
1032 punti |
| |
|
|
|
|
|
|
|
da Monique » 05/11/2011, 22:25
Aveva come la sensazione che quella loro chiacchierata non sarebbe durata ancora a lungo: un po' perchè la Preside di cose da fare ne aveva un bel po', ed un po' perchè probabilmente sapeva bene quanto la pazienza di Monique avesse limiti alquanto ristretti; in ogni caso, l'attenzione di Madeline si spostò dalla giovane donna alla finestra per l'arrivo di una lettera che, almeno ad occhio, la strega non sembrava sorpresa d'aver ricevuto.
Credo proprio che siamo arrivate all'ultima novità della giornata ma non penso sarà troppo da batticuore visto che si accorpa ad una già citata in precedenza. Infatti... ecco qui, abbiamo anche un professore di Storia della Magia, il suo nome è Kaname Armstrong, ha appena concluso il suo primo master in storia naturale magica e comprensione del linguaggio del passato nella vita degli stregoni, ha ottime referenze e si trasferirà qui esattamente tra due giorni, mi raccomando fa si che riceva anche lui l'invito per la riunione...
Le spiegò la Preside, passandole la pergamena di modo che Monique potesse leggerla: la francesina le diede un'occhiata veloce e sbrigativa, ma non per questo forzatamente superficiale; era piuttosto brava, infatti, ad immagazzinare velocemente ciò che valeva la pena ricordare, quindi un solo sguardo le era bastato per fissarsi nella mente le principali informazioni riguardanti il nuovo acquisto della scuola.
A parte il professore di Difesa, sembra che siano tutti ben ferrati non solo sulla materia che insegnano, ma anche sulle ricerche ad essa connesse... un gruppo valido, almeno a prima vista.
Si disse Monique mentre posava la pergamena sulla scrivania di fronte a sé, tornando a fissare la Preside con gli occhi ghiacciati come stesse aspettando le sue ultime parole: la sensazione che Madeline fosse pronta a congedarsi da lei, infatti, si era fatta ancora più forte.
Presto tutti ti conosceranno e sapranno chi è la mia voce in questa scuola, non credo proprio che avrò problemi con te e non dovrò mai pentirmi di averti convocata qui ma ricorda sempre e comunque che pretendo da te sempre professionalità e capacità gestionale di prim'ordine.
Non posso farle promesse, d'altronde è una situazione del tutto nuova per me... ... ma le assicuro che cercherò di non farle fare brutta figura.
Commentò Moni a voce bassa, forse più rivolta a se stessa che alla donna anche se quella punta d'ironia e sarcasmo assolutamente percepibili non potevano non essere rivolti a Madeline, che difatti sembrò quasi cogliere quelle sfumature e si decise a rispondere a modo suo.
So bene che qui non ci saresti voluta tornare, ma so anche bene che solitamente quando ti si propone una sfida a te comincia a battere forte il cuore, perchè le raccogli tutte senza distinzioni e ammetto un po' che questo tuo lato l'ho sfruttato a mio favore...
Solo un po'?
Ciò non toglie che che sono certa che presto ti troverai bene qui e le persone che popolano questo castello saranno per te degli ottimi spunti di conoscenza ed esperienza di vita... Sei stata bella ed ammirata da tutti in questo luogo anni fa... ed ora invece sei bellissima ed adorata in molte parti dell'Europa, la tua grande traversata qui non è finita quando hai preso il diploma, anzi, era appena cominciata anche se non lo sapevi...
Non sia così dannatamente ottimista Preside Bergman, il fatto che accetti di rimanere qui, di occupare il ruolo di VicePreside, di insegnante e tutto il resto non significa che voglia farmi delle amicizie o amare la mia posizione. Ha ragione a dire che la mia vita è appena iniziata... ma se crede davvero che sia connessa a questa scuola, si sbaglia. Lo sto facendo solo per Rose, non lo dimentichi.
E quelle parole uscirono in un sibilo quasi rabbioso e carico d'odio, seppur gli occhi della francesina non inviassero alcun segnale particolare: era lì, d'accordo, ma non significava niente. Ed era meglio che Madeline se lo mettesse bene in testa. Una lunga pausa tra le due, e poi ecco che la parola venne ripresa dalla Preside come se nulla fosse.
Adesso però credo proprio che dovrò andare, molte mansioni mi attendono prima di partire per il Giappone ma come ti ho già accennato, sta tranquilla che non starò via troppo...
Ne sono sicura.
Mormorò Moni, osservando la donna alzarsi ed avvicinarsi alla porta per andarsene: quasi avesse cambiato idea qualche istante dopo, però, eccola voltarsi per guardarla ancora una volta negli occhi, agitando la bacchetta per far apparire qualcosa, una busta da lettere con tanto di fiocco per la precisione, sopra la pila di file con le informazioni sui professori.
Mi stavo quasi dimenticando, quella è per te, è un oggetto molto interessante che ho pensato ti potesse essere molto utile in molti casi, soprattutto con la mansione da Vice Preside che svolgi...
La curiosità c'era, indubbiamente, ma Monique non aveva alcuna intenzione di darlo a vedere alla donna, che difatti poté osservare una collega dallo sguardo imperturbabile ed indifferente.
Arrivederci cara, è stato un piacere chiacchierare e prendere un caldissimo thè in tua compagnia, ci vediamo appena torno dal viaggio, ovviamente in quel caso ti comunicherò date e nominativi per i professori selezionati ad accompagnare i nostri studenti e chiaramente anche la prossima sede del Torneo... A presto e saluta pure da parte mia tutti i professori!
Buon viaggio, Preside Bergman.
Fu tutto ciò che uscì dalle labbra di Monique, che osservò poi successivamente la donna lasciare il proprio ufficio: solo dopo che la porta si fu richiusa alle spalle di Madeline, la francesina si decise a soddisfare la propria curiosità, aprendo la busta con aria quasi spazientita.
Ma cosa...
E di fronte a lei, un oggetto raro e preziosissimo, che Monique pensava quasi fosse andato perduto per sempre: la leggendaria Mappa del Malandrino; la giovane donna spalancò gli occhi, incredula, prima di fare un piccolo sbuffo divertito e scuotere la testa. Sospirò ed alzò lentamente il capo, posando gli occhi sulla porta e chiudendoli poi poco dopo in un gesto di chiusura definitiva.
Ci vediamo al tuo ritorno...
[Fine]
-
Monique
- Vice Preside
-
- Grado: 14+
-
- Messaggi: 1877
- Iscritto il: 05/09/2011, 11:51
- Località: Cittadina del mondo
-
|
|
da Alya » 09/11/2011, 19:11
[Torre sud - Ufficio Vicepreside Monique Vireau] Poteva ritenersi fortunata: usciva indenne da una camminata di mezz'ora. Era trascorsa più di una settimana dal suo arrivo ad Hogwarts. Era stata smistata, aveva scelto la sua camera e aveva già fatto le prime conoscenze. Unica pecca? Riusciva ancora a perdersi all'interno di Hogwarts. Il castello era decisamente più grande di quanto immaginasse, per quanto le sue illusioni si basassero solo su ciò che sua sorella e suo padre le avevano sempre raccontato. Aveva percorso un bel po' di scale, che ovviamente prendevano a cambiare direzione ogni qualvolta ci metteva piede. Hogwarts non le piaceva per quell'unico aspetto, ma sapeva perfettamente che presto tutto sarebbe passato. Era riuscita a raggiungere la Torre Sud. Sudata, stanca, ma era sana e salva. Camminava lenta, tastando con i piedi ogni singola mattonella. Squadrava ogni porta, in cerca di quella giusta. Qualche giorno prima aveva letto un annuncio nella bacheca Annunci della sua Casata: Hogwarts aveva un coro. Questo coro cercava cantanti. Lei era una cantante. Di modesta qualità, comunque. Non si riteneva una perfezionista, ma perlomeno era intonata: questo per lei era già una vittoria. Il corridoio era quasi finito. Restava solo una porta. Doveva essere quella giusta. Individuò l'etichetta fuori dalla porta. Sorrise, lieta di esser arrivata a destinazione. Si lisciò le pieghe del suo vestitino bianco a strisce. Passò una mano tra i capelli biondi. Tirò un respiro profondo. Non aveva ancora incontrato nessuna grande autorità del castello, nemmeno sua sorella, che era Caposcuola ed Insegnante. Portò la mano a mezz'aria. Dopo un attimo di esitazione bussò. Attese che qualcuno le rispondesse. Dopo di che, posò la mano sulla maniglia.. Entrò, cercando di parere abbastanza sorridente. Buonasera. Mi chiamo Alya Moreau. Sono qui per l'annuncio riguardante il coro del castello.Non aggiunse altro. Osservò la figura della giovane donna dietro la cattedra, l'ombra di un sorriso sulle labbra.
-
Alya
-
- Grado: 14+
-
|
|
da Monique » 09/11/2011, 21:08
Orario tardo? Nemmeno troppo. Subito dopo cena, intorno quindi alle nove di sera: l'orario perfetto per rilassarsi un po' e programmare i prossimi eventi; primo tra tutti sulla lista di Monique, organizzare l'incontro coi professori. Per il momento aveva già messo gli annunci nelle sale comuni dell'apertura del coro di Hogwarts, ma dubitava seriamente che qualcuno si sarebbe presentato subito visto che l'anno scolastico era appena iniziato.
Bene, direi che posso organizzare il tutto tra un paio di giorni, il luogo e la modalità di estrazione delle camere sono già state scelte dalla Preside, quindi... mh?
Le elucubrazioni di Monique vennero interrotte da un rumore: due colpi secchi alla porta, che annunciavano la presenza di qualcuno: chi poteva essere a quell'ora? Sperando che non ci fossero già i primi problemi, Moni si appoggiò allo schienale della sedia sulla quale era seduta, e si schiarì la voce.
Sì, avanti.
Poco dopo aver pronunciato quelle semplici parole, la porta si aprì e da essa fece il suo ingresso una bambina molto graziosa dai capelli biondi, che le rivolse un piccolo sorriso.
Buonasera. Mi chiamo Alya Moreau. Sono qui per l'annuncio riguardante il coro del castello.
Le spiegò la ragazzina, una Delfina tra l'altro, facendo scattare qualcosa nella mente della VicePreside che fino a quel momento non aveva fatto molto caso al suo cognome: Moreau, come la professoressa Estelle, insegnante di Babbanologia... possibile dunque che le due fossero parenti, magari sorelle? Gli occhi ghiacciati di Monique si posarono sulla sua figura, osservandola con quello sguardo intenso che solitamente, agli studenti ed anche a qualche adulto, metteva soggezione.
Si accomodi, signorina Moreau.
Disse la donna, facendo cenno alla studentessa di prendere posto sulla poltroncina di fronte alla cattedra: la francesina incrociò le dita delle mani, posando le braccia sul legno di fronte a sé mentre con gli occhi non smetteva di fissare l'altra.
Parente della professoressa Moreau, immagino.
No, non era una domanda: in realtà, anche se esternamente si mostrava imperturbabile, dentro di sé era piuttosto sorpresa che la ragazzina avesse deciso di fare subito domanda per il coro, senza perdere tempo. Ma, in fondo, meglio capire subito chi aveva di fronte, e farlo capire anche all'altra.
E così vorrebbe iscriversi al coro, bene. Pensa di avere le qualità necessarie? Se ha letto il volantino nella sua sala comune, saprà che non accetto la mediocrità.
Parole dure forse le sue, ma sincere e brutalmente reali: Alya era anche una studentessa della sua Casata, sarebbe stata una grande soddisfazione averla nel coro e poterla istruire, ma... non potevano esserci facilitazioni, anzi; con quella studentessa sarebbe stata ancora più dura e severa, per dimostrare a tutti quanto valeva senza l'aiuto della Caposcuola.
-
Monique
- Vice Preside
-
- Grado: 14+
-
- Messaggi: 1877
- Iscritto il: 05/09/2011, 11:51
- Località: Cittadina del mondo
-
|
|
da Alya » 15/11/2011, 19:38
Si accomodi, signorina Moreau."Signorina Moreau". La faceva sentire quasi più grande dei suoi miseri 11 anni. Abbozzò qualche passo in avanti, le pieghe del vestito che si muovevano con lei. Si mosse in modo semplice, rapido e sinuoso, quasi stesse danzando. Aveva notato una strana luce negli occhi della vicepreside nello stesso istante in cui aveva pronunciato il suo nome. Probabilmente, la vicepreside aveva già avuto l'onore di conoscere sua sorella Estelle, cosa che lei non aveva ancora potuto fare, per via di impegni da parte di entrambe. Prese posto sulla poltroncina che la ragazza le stava indicando. Comoda e di ottimo arredo. La vicepreside aveva anche buon gusto in fatto di arredamento, oltre che abbigliamento. Era un gran bel passo avanti. Parente della professoressa Moreau, immagino.Come aveva immaginato. Mosse il capo, in segno di assenso. I capelli biondi si mossero con lei, carezzandole le guance. Il profumo di zucchero a velo del suo shampoo riempì l'aria. Incrociò le braccia sotto al seno, seppur non molto presente, in quanto adolescente. La Vireau prese a squadrarla. Di lì a poco, Alya si sarebbe aspettata di certo qualcosa che di sicuro l'avrebbe colpita. E così vorrebbe iscriversi al coro, bene. Pensa di avere le qualità necessarie? Se ha letto il volantino nella sua sala comune, saprà che non accetto la mediocrità.Continuò ad annuire, perfettamente d'accordo da quanto detto dalla vicepreside. Non che si ritenesse mediocre, anzi pensava di essere un'ottima cantante, ma poteva perfettamente capire ciò che stava cercando di dirle. Spezzò l'incrocio delle braccia. Si mise comoda sulla poltrona. Accavallò una gamba sull'altra. Dondolò, un attimo, una ballerina con il piede. Non credo di essere il genere di persona che si vanta delle proprie doti. Non so nemmeno se il mio modo di cantare e la mia voce possano interessarle. Ma vorrei provarci, perchè è un dono ed una passione che nutro sin da piccola.Si sentì quasi matura, in quel momento. Era riuscita ad esprimere ciò che provava senza ricorrere ad inutili ed infantili espressioni. Ricordava le canzoni con sua sorella. Ricordava i concerti di quest'ultima ed i loro sorrisi. Nella vita di Alya ed Estelle il canto era stato ciò che le aveva sempre accomunate. Il punto di riferimento, soprattutto, durante e dopo il divorzio dei loro genitori. Era il loro modo per restare unite. Una specie di via di fuga per permettere di incontrarsi ancora. Ho sempre considerato il canto il mio modo di fuggire dalla realtà, di esprimere qualcosa; la vibrazione della voce di chi canta ed il battito del cuore di chi ascolta.Spostò lo sguardo al soffitto. Curvò le labbra, sorridendo più a se stessa che alla vicepreside. Erano parole sue, quelle, ma ricordava benissimo quanto fossero importanti anche per sua sorella, l'unica persona che, in quel momento, considerava tanto importante quanto il canto. Riprese. Non voglio deluderla, mi creda. Ma sono pronta a sopportare anche dure prove, se fosse necessario.Se quello era il modo giusto per essere ammessa in un coro scolastico, allora avrebbe ricorso a tanto. Ma, dopotutto, lo desiderava così tanto, che sarebbe stata disposta a tutto.
-
Alya
-
- Grado: 14+
-
|
|
da Monique » 15/11/2011, 21:12
La stava studiando: ovvio, poteva essere parte del suo progetto, anzi, niente escludeva che diventasse una delle punte di diamante del coro; doveva confessare che avere una Delfina come possibile prima voce la riempiva d'orgoglio, ma era ancora troppo presto per parlare.
Non credo di essere il genere di persona che si vanta delle proprie doti. Non so nemmeno se il mio modo di cantare e la mia voce possano interessarle. Ma vorrei provarci, perchè è un dono ed una passione che nutro sin da piccola.
Monique annuì semplicemente, come ad invitare l'altra a continuare a parlare qualora l'avesse voluto per esprimere tutto ciò che le passava per la mente: in fondo lei era la prima ad amare il canto, non solo perchè grazie ad esso e alla magia poteva creare qualcosa di straordinario, ma anche per ciò che rappresentava; per lei il canto era Rose, era la sua mamma, era Flame, era la gioia di sentirsi vivo... e forse, in mezzo al casino che Madeline Bergman aveva creato nella sua vita, darle la direzione del coro era la cosa che alla francese piaceva di più.
Ho sempre considerato il canto il mio modo di fuggire dalla realtà, di esprimere qualcosa; la vibrazione della voce di chi canta ed il battito del cuore di chi ascolta.
Monique alzò un sopracciglio a quell'ultima affermazione: parole mature, forse persin troppo, per una bambina, ma quel che più contava era la loro veridicità; a prescindere da come fosse andata quella conversazione, se non altro la Moreau sapeva vendersi bene.
Non voglio deluderla, mi creda. Ma sono pronta a sopportare anche dure prove, se fosse necessario.
Che le prove saranno dure è sicuro.
Mormorò la donna quando la bambina di fronte a sé ebbe finito di parlare: voleva metterle addosso paura? No. Voleva farla scappare via? No. Voleva metterla alla prova? Sì. Solo i migliori potevano lavorare con lei, perchè lei pretendeva il meglio, prima da se stessa e poi da chi le stava intorno.
Se entrerà a far parte del coro, pretenderò da lei il massimo di ciò che mi potrà dare... e se non mi basterà, le chiederò di superare i suoi limiti. La costringerò a lavorare duramente, a fare prove ad orari impossibili, ad avere un'attenzione costante per la musica, anche mentre dorme: la farò vivere di spartiti e le farò respirare note, e alla fine, le chiederò di dare l'anima. Ma se è pronta a tutto questo... da parte mia le prometto di insegnarle ciò che so, di renderla tutt'uno con la musica e di farla diventare molto più brava di quanto avrebbe mai pensato di poter essere.
Ed in fondo di questo si trattava, no? Di dare e ricevere, di apprendere e di insegnare: era questo che Moni voleva fare, usare le proprie conoscenze per far crescere gli altri, come Rose aveva fatto con lei molti anni prima. Non voleva essere solo un'insegnante per i membri del coro, perchè in ballo c'era qualcosa di sacro, come per lei era la musica.
Bene signorina Moreau, se accetta di farsi un mazzo così per lavorare con me, direi che possiamo passare a ciò che di tecnico m'interessa. Quali sono i suoi generi di musica preferiti? E vorrei anche un commento, possibilmente sincero, su quelli che lei considera i propri punti di forza e quelli invece di debolezza.
Se Alya avesse rifiutato tutto quel lavoro che le si prospettava, Monique l'avrebbe lasciata andare senza dire più una sillaba: ma se avesse accettato quelle condizioni, allora sarebbe iniziato il colloquio vero e proprio; difatti, dopo l'eventuale risposta affermativa della bambina, la donna avrebbe tirato fuori una cartellina, scrivendo sopra il nome della studentessa per poi prepararsi a prendere appunti. No, non era un gioco: con lei si faceva sul serio.
-
Monique
- Vice Preside
-
- Grado: 14+
-
- Messaggi: 1877
- Iscritto il: 05/09/2011, 11:51
- Località: Cittadina del mondo
-
|
|
da Alya » 16/11/2011, 17:21
Non le piaceva fare progetti, ne tantomeno credere, prima ancora di ottenere una risposta, che la prova fosse terminata. Aveva chiaramente capito che in quel momento Monique stava cercando da lei una risposta, magari un buon motivo per convincerla a farla entrare nel coro scolastico. Per un attimo si sentì decisamente troppo stupida. Teneva così tanto ad entrare in quel coro che sarebbe stata disposta a qualsiasi cosa, rientrando sempre in alcuni limiti. Il vero problema era che Monique era una persona davvero, davvero esigente. Non l'avrebbe delusa, questo era certo, ma nemmeno si sarebbe fatta manipolare. Magari, chissà, alla fine sarebbe anche andate d'accordo. Ma, per quanto le sembrava in quel momento, vi era solo un rapporto lavorativo. Che le prove saranno dure è sicuro.Come immaginava. Un'altra risposta degna di uno studio accurato. Sapeva che, in quel momento, Monique aspettava solo una sua reazione. Magari immaginava che di lì a poco Alya si sarebbe messa in piedi e avrebbe lasciato l'ufficio senza una parola. Magari immaginava che si sarebbe arresa. In fondo era solo una bambina. Undici anni di pura innocenza e bellezza. Il vero problema era che Monique non si fidava abbastanza. La discussione si sarebbe potuta risolvere ancor prima di cominciare con una semplice audizione, audizione che Alya, comunque, sapeva di dover fare, prima o poi. Si immaginò su di un palco, proprio come quando aveva solo quattro anni. Estelle l'avrebbe guardata, fiera di lei. La sua voce avrebbe riempito l'intero auditorium. Se entrerà a far parte del coro, pretenderò da lei il massimo di ciò che mi potrà dare... e se non mi basterà, le chiederò di superare i suoi limiti. La costringerò a lavorare duramente, a fare prove ad orari impossibili, ad avere un'attenzione costante per la musica, anche mentre dorme: la farò vivere di spartiti e le farò respirare note, e alla fine, le chiederò di dare l'anima. Ma se è pronta a tutto questo... da parte mia le prometto di insegnarle ciò che so, di renderla tutt'uno con la musica e di farla diventare molto più brava di quanto avrebbe mai pensato di poter essere.Le parole della vicepreside riuscirono a riportarla con i piedi per terra. Prestò attenzione ad ogni singola parola, ripetendola chiaramente e lentamente, sillaba per sillaba, dentro la mente. Si rese conto che qualcosa era cambiato: era riuscita a smuovere qualcosa in Monique, come se avesse davvero cominciato a mostrarle fiducia. Mosse il capo. Annuì, come a volerle fare capire che era pienamente d'accordo su quanto detto da lei. Bene signorina Moreau, se accetta di farsi un mazzo così per lavorare con me, direi che possiamo passare a ciò che di tecnico m'interessa. Quali sono i suoi generi di musica preferiti? E vorrei anche un commento, possibilmente sincero, su quelli che lei considera i propri punti di forza e quelli invece di debolezzaInarcò un sopracciglio, facendosi improvvisamente più vicina con il corpo alla cattedra della vicepreside. I capelli biondi si mossero con lei. Alya li cacciò via con una mano, troppo entusiasta per mostrare interesse per il proprio aspetto. Finse di pensarci su. Assunse un'aria interrogativa. Sorrise, anche, le palpebre un attimo socchiuse. Non ho mai avuto preferenze di alcun tipo. Anche se, comunque, potrei dire di non apprezzare il country, il rock sfrenato e la musica classica.Ammise, facendo mente locale sulle varie canzoni che, in undici anni, aveva avuto modo di cantare con sua sorella, essendo lei troppo piccola per fare la solista. Invidiava, in qualche modo, Estelle, ma sapeva comunque, nel corso degli anni, che un giorno quel posto sarebbe toccato a lei. Un po' come per Hogwarts. Continuò. Mi piacciono molto le ballad, ovvero i brani musicali dal tempo lento e con un testo sentimentale, o perlomeno ogni brano che abbia un senso preciso. E ho sempre preferito canzoni in inglese o in italiano, piuttosto che in francese. Essendo la mia lingua madre, preferirei rimanesse solo tale.Non aggiunse nient'altro. Si lasciò andare nuovamente sulla schienale della poltrona. Continuò a guardare la vicepreside, in attesa di una sua risposta.
-
Alya
-
- Grado: 14+
-
|
|
da Monique » 17/11/2011, 17:51
Non ho mai avuto preferenze di alcun tipo. Anche se, comunque, potrei dire di non apprezzare il country, il rock sfrenato e la musica classica.
Monique fece un piccolo sorriso: quella ragazzina si era appena cacciata in un guaio di dimensioni cosmiche... guaio che però, se gestito al meglio, l'avrebbe fatta diventare una cantante di primo livello. Non si poteva dire che Alya avrebbe dato qualcosa per niente, insomma.
Mi piacciono molto le ballad, ovvero i brani musicali dal tempo lento e con un testo sentimentale, o perlomeno ogni brano che abbia un senso preciso. E ho sempre preferito canzoni in inglese o in italiano, piuttosto che in francese. Essendo la mia lingua madre, preferirei rimanesse solo tale.
Aggiunse la Delfina, mentre Moni prendeva qualche appunto sporadico con piuma e pergamena alla mano: non solo le parole della bambina, ma anche le sue sensazioni, le idee, i pensieri ed i giudizi della francese sull'aspirante cantante; le piaceva che le cose fossero fatte per bene, non le bastava la mera apparenza... quella poteva dargliela chiunque.
So bene cos'è una ballad, grazie. Naturalmente vista la sua giovane età, credo sarebbe meglio iniziare con qualcosa di meno impegnativo, lei non crede? Ed ovviamente la farò esercitare proprio nei generi che meno le si addicono: sa come dicono i babbani? Rendi i tuoi punti deboli la tua arma vincente, e nessuno potrà fermarti.
Commentò Moni senza nemmeno alzare gli occhi sulla studentessa: gelo e fermezza, almeno all'inizio; per conquistarsi il rispetto e chissà, forse un minimo di dolcezza da parte della donna, ce ne voleva di duro lavoro ed impegno... lei che non aveva mai ottenuto nulla per niente, ora non avrebbe dato nemmeno un sorriso senza che dall'altra parte ci fosse qualcuno a meritarselo.
Parliamo di strumenti musicali: sa suonare qualcosa? C'è qualche strumento particolare che vorrebbe imparare a suonare?
Chiese ancora, apparentemente senza alcuna fretta di concludere sbrigativamente quel colloquio.
-
Monique
- Vice Preside
-
- Grado: 14+
-
- Messaggi: 1877
- Iscritto il: 05/09/2011, 11:51
- Località: Cittadina del mondo
-
|
|
da Alya » 21/11/2011, 16:10
So bene cos'è una ballad, grazie. Naturalmente vista la sua giovane età, credo sarebbe meglio iniziare con qualcosa di meno impegnativo, lei non crede? Ed ovviamente la farò esercitare proprio nei generi che meno le si addicono: sa come dicono i babbani? Rendi i tuoi punti deboli la tua arma vincente, e nessuno potrà fermarti.La ragazzina annuì. Mosse il capo, sperando potesse bastare come risposta. Osservava la vicepreside prendere freneticamente appunti. Si domandò cosa stesse scrivendo di tanto interessante sul suo conto. Da un lato, però, si sentì quasi sollevata: Monique la stava decisamente studiando, e lo stava facendo in modo impeccabile. Capiva la sua voglia di fare tutto in modo perfetto, perfezione che, comunque, non per vantarsi, lei credeva di poterle dare. Ma era comunque tutta una questione di fiducia: Alya doveva dimostrare qualcosa a Monique. A tempo debito, però. Ora era il momento di chiarire alcuni concetti base. Parliamo di strumenti musicali: sa suonare qualcosa? C'è qualche strumento particolare che vorrebbe imparare a suonare?Nell'attimo di silenzio che ne seguì, si lasciò andare ad un piccolo calcolo mentale. L'espressione pensierosa, gli occhi rivolti al soffitto. Dopo, parlò. Dall'età di otto anni ho preso lezioni di chitarra. Mia sorella, invece, negli stessi anni, mi ha insegnato a suonare il pianoforte.Estelle era una grande pianista. E aveva cercato moltissime volte di convincerla a suonare il pianoforte. Non che non le piacesse, ma Alya aveva sempre mostrato un certo interesse per la chitarra, oltre che per il pianoforte. Quindi, il suo primo pensiero era stato "perchè non suonarli entrambi?". E così era stato. Poteva ritenersi fortunata. Oltre che una grande artista.
-
Alya
-
- Grado: 14+
-
|
|
da Monique » 21/11/2011, 21:38
Dall'età di otto anni ho preso lezioni di chitarra. Mia sorella, invece, negli stessi anni, mi ha insegnato a suonare il pianoforte.
Chitarra e pianoforte: sembrava una buona accoppiata, due strumenti molto diversi tra loro e quindi capaci di rendere chi li suona una persona piuttosto eclettica; certo, quello era solo l'inizio per Monique, ma se non altro era un buon punto di partenza e permetteva, ad Alya in questo caso, di avere un certo senso del ritmo.
Molto bene signorina Moreau. A questo punto ho solo un'ultima richiesta da farle... ed ovviamente è anche la più importante.
Disse la francese, posando piuma e pergamena per osservare ancora qualche momento la bambina di fronte a sé: all'apparenza sembrava sicura delle sue capacità, forse un po' troppo, ma una volta dosata quella sicurezza si sarebbe potuto lavorare in modo ottimale con lei. Certo, ammesso che...
Mi faccia sentire di cos'è capace, avanti.
Poche parole che però esplicavano chiaramente cosa Monique volesse dalla Delfina: si era venduta bene, le conoscenze sembrava averle... ora mancava solo la voce.
/// OFF:
Per ovvie motivazioni ti chiedo di non scegliere canzoni troppo "forti", avendo la pg ancora 11 anni ^^
-
Monique
- Vice Preside
-
- Grado: 14+
-
- Messaggi: 1877
- Iscritto il: 05/09/2011, 11:51
- Località: Cittadina del mondo
-
|
|
da Alya » 22/11/2011, 19:26
Molto bene signorina Moreau. A questo punto ho solo un'ultima richiesta da farle... ed ovviamente è anche la più importante.Perplessa, guardava Monique riporre con tranquillità la piuma sulla pergamena. Si domandò cosa avesse appuntato con tanta frenesia. Si rese conto che, se avesse fatto colpo, un giorno lo avrebbe scoperto. Rimase in attesa. Sapeva che Monique avrebbe continuato quella frase di per sè senza senso. Conoscendola, anche, avrebbe dovuto prepararsi a qualcosa di talmente impegnativo da farle mancare il fiato. Monique era riuscita a spaventarla, in qualche modo, ma Alya era determinata. Voleva incontrare sua sorella, per la prima volta, con una bella notizia. E voleva chiederle di cantare con lei. Di entrare nel coro scolastico. Mi faccia sentire di cos'è capace, avanti.Perfetto!Un sorriso prese forma sul volto della Delfina. Stranamente, aveva pensato a tutt'altro, tranne che a quello: cantare. Un po' stupido da parte sua. Posati i palmi delle mani sui braccioli della poltrona, facendo leva, si mise in piedi. Doveva esser trascorso il tempo necessario. La chitarra, di cui aveva parlato prima, doveva esser giunta a destinazione giusto in tempo e senza alcuna pecca. In quel momento Monique sarebbe stata sicuramente alquanto perplessa dall'atteggiamento di Alya, impegnata, ora, ad aprire la porta dell'ufficio, quasi volesse uscire, idea che non la stava neanche sfiorando. La fortuna, aveva voluto che una sua compagna di Casata le portasse la chitarra giusto in tempo. Era stato un piccolo favore che le aveva chiesto prima di imbattersi nell'ufficio di Monique, qualora ce ne fosse stato bisogno. Sorrise alla vista dello strumento tanto amato. Con una mano, la portò all'interno. Con l'altra, richiuse la porta dietro di sè. Lanciò un rapido sguardo a Monique. Un sorriso in sua direzione. Ovviamente sapeva che non avrebbe ricambiato. Le pieghe dell'abito si muovevano con lei, ad ogni movimento. Riprese posto sulla poltrona. Posò la chitarra sulle ginocchia. Assunse la tipica posizione di chi sta per suonare la chitarra. Ovviamente.Chiuse gli occhi. Cantare e suonare non era mai stato così complicato per lei. Aveva affrontato tante prove, ma quel momento era importante per lei, tanto quanto rincontrare sua sorella al più presto. Tirò un respiro profondo. Sollevò il capo. Gli occhi verdi incontrarono quelli violetti della vicepreside. Nessuna espressione. Solo.. musica. [yt]http://www.youtube.com/watch?v=kiYTXHdCORw[/yt] Papa I know you're going to be upset 'Cause I was always your little girl..Iniziò senza alcuna introduzione. Mosse il piccolo plettro sulle corde, la mano che si muoveva veloce, in cerca delle corde giuste. Suonare la chitarra era diventata una cosa tanto facile per lei, quasi quanto lo era suonare il pianoforte, anche se, con quest'ultimo, aveva ancora bisogno di altre lezioni. Riprese. ..But you should know by now I'm not a baby..Si fermò. Le labbra serrate. Lo sguardo posato sullo strumento. Gli occhi chiusi, in quanto conosceva le note a memoria e la mano sembrava muoversi da sola. ..You always taught me right from wrong I need your help, daddy please be strong I may be young at heart But I know what I'm saying
The one you warned me all about The one you said I could do without We're in an awful mess, and I don't mean maybe..Continuava a cantare, lasciando che le parole uscissero quasi da sole, così come la mano era quasi diventata autonoma. Un sorriso prese forma sul suo volto. .. PLEASE.Un po' più di voce. Se ne stupì, anche. Non cantava da un po'. Riprendere era sempre una grande emozione. Papa don't preach, I'm in trouble deep Papa don't preach, I've been losing sleep But I made up my mind, I'm keeping my baby, oh.. I'm gonna keep my baby.. mmm..Qualche altra nota,qualche altro movimento, e poi sia la musica, che la canzone, terminarono di scatto. Alya rimase nella stessa identica posizione per qualche secondo, prima di alzare definitivamente lo sguardo sulla ragazza di fronte a lei. Aveva timore di lei, in quel momento. Se non le fosse piaciuta si sarebbe comunque fatta una ragione. Ma ci avrebbe riprovato. E le avrebbe dimostrato che poteva fare parte di quel coro, meritava quel posto. Posò la chitarra accanto a lei, poggiata ad una gamba della poltrona. E attese. Non le restava da fare altro.
-
Alya
-
- Grado: 14+
-
|
|
|
|
|
|
Data |
Utente |
Tipo Dado |
Risultato |
|
2013-05-22 00:45:22 |
Zephyr |
d20 |
13 |
|
2013-01-19 23:46:30 |
Brianna |
d20 |
4 |
|
2013-01-19 13:27:35 |
Brianna |
d20 |
13 |
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite
| |
|
|
|
|
|
|