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da Dylan » 17/10/2012, 23:20
Io voglio... che tu sia geloso di me. Voglio che pensi solo a me, voglio... voglio diventare la tua ossessione.
Ed anche quella volta, il nostro pittore fu definitivamente vittima del potere della collega prefetta che, prendendosi bellamente gioco di lui, instillò nel suo essere una necessità di pensarla e volerla oltre ogni limite. Certamente i sentimenti del ragazzo erano sinceri, ma non certo da giungere ad un simile comportamento per lui non così consono ad una situazione di segretezza. Adorarla da lontano, esserne totalmente ossessionato, quasi fosse la sua maledizione del cuore, del corpo, di ogni parte di lui, nel più profondo, quasi da renderlo folle, pazzo di lei e aggressivo verso ogni altra forma di vita che si fosse avvicinata abbastanza da risultare una minaccia per la loro storia, per il loro amore, già, amore, vogliamo proprio chiamarlo così? Beh, per Meliaa quanto pareva, lui doveva pensarla esattamente in quel modo.
... amami. Voglio che mi ami, che mi veneri con ogni fibra del tuo essere e che muori di gelosia non appena qualcuno mi parla o mi guarda con bramosia, come se mi volesse per sé. [...] Voglio che mi ami in silenzio quando siamo in pubblico e che invece lo urli quando siamo da soli, voglio che tu ti faccia corrompere dalla gelosia senza darlo troppo a vedere, e magari vendicandoti poi in modo sottile e cattivo.
Ci andava veramente sul pesante, ma tanto il povero Connor poteva soltanto annuire lentamente, con gli occhi persi in quelle due fessure contornate da oro colato che trasudavano ipnosi, bellezza e sensualità. Prese le mani della ragazza mentre ella lo fissava ancora, determinando quali fossero stati i successivi ordini che lui avrebbe dovuto svolgere in pieno, quindi lottare sempre per lei, osservarla sempre, nascosto dal suo ruolo di professore. Probabilmente lei stessa era eccitata da un pensiero simile e come darle torto, adesso che il suo giocattolo e niente di meno che un docente di Hogwarts, per altro invogliato anche a darle sempre il massimo dei voti qualora lei non avesse voluto svolgere i compiti. Vendicarsi in modo sottile e cattivo, ci credete che nemmeno io saprei cosa farebbe Dylan per vendicarsi in una maniera simile? Tralasciando le mie difficoltà, l'artista pareva completamente convinto da lei, in tutto e per tutto, sorridendo anche, non certo in modo ebete, anzi, quasi fosse sicuro delle proprie intenzioni, come se reputasse quello il modo più giusto per tenerla stretta a te. Melia Herbert stava lentamente instillando in lui un seme, un seme del male.
... puoi avere tutti i baci che vuoi... sono tua...
Tutta mia...
Furono quelle le ultime parole possibili da pronunciare prima che la signorina Herbert si appropriò del tutto delle labbra del pittore, portandolo all'istante in un oceano di forte eccitazione e passione infinita. Gli occhi del ragazzo si chiusero subito e le braccia la strinsero così forte intorno alla vita della ragazza che se anche avesse voluto tentare di sfuggirgli non ci sarebbe riuscita. La lingua uscendo dalle labbra del giovane, si insinuò nella bocca di Melia iniziando a muoversi rovente assieme a quella della... Fidanzata? Collega? Amante? Ma diamine, nemmeno saprei come definirla, e nemmeno lui probabilmente a propri non ci sarebbe riuscito, una volta tornato in camera sua. Al termine di quel bacio lungo, intenso, zuccherato e pieno di incredibili emozioni crescenti, come anche qualche zona proibita del ragazzo che forse, a stretto contatto con lei si sarebbe fatta presente, Dylan la guardò dritto negli occhi, mentre la giornata volgeva al suo termine ultimo e di certo rimanere lì col rischio di esser visti era un'ipotesi davvero da non prendere in considerazione.
Amore mio, opera d'arte della mia vita... Capolavoro di perfezione e bellezza... Potrebbero vederci o sospettare di noi ed io non voglio dare nell'occhio, voglio vivere il nostro sentimento serenamente... Ho un appartamento dove possiamo stare nel weekend e il mio ufficio da chiudere a chiave... Come vedi le possibilità di essere a contatto non ci mancano... Sei tu che mi mancherai ogni secondo non appena ci allontaneremo...
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Dylan
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da Melia » 18/10/2012, 13:52
Ci era riuscita davvero, l'aveva fatto suo: Dylan era ora un burattino nelle sue mani, pronto ad ingelosirsi ogni qualvolta qualcuno avesse guardato o parlato a Melia in un certo modo - modo atto a tentare con lei un approccio s'intende - e considerando quanto la ragazza fosse una calamita per gli studenti si poteva scommettere sul fatto che per Connor la vita, da quel momento in poi, sarebbe stato un vero Inferno. Quel bacio che seguì le ultime parole del docente di Alchimia spazzò ogni dubbio della Serpeverde sul fatto che qualcosa nell'ipnosi fosse potuta andare storta, soddisfacendola appieno visto che si trattava di un bacio vero, non certo di quelli casti e puri, e con conseguenze palesemente percepibili nell'eccitazione di Dylan. Quando si scostarono, un sorriso radioso nacque dalle labbra rosse e tumide ora della ragazza, i cui occhi brillavano non - come avrebbe potuto pensare il Delfino - per la gioia del loro nuovo rapporto, ma per la soddisfazione di essere riuscita alla perfezione nel suo intento. Si portò una ciocca di capelli dietro all'orecchio con fare quasi timido, ascoltando le parole successive del fidanzato/amante/burattino con espressione molto seria in volto.
Amore mio, opera d'arte della mia vita... Capolavoro di perfezione e bellezza... Potrebbero vederci o sospettare di noi ed io non voglio dare nell'occhio, voglio vivere il nostro sentimento serenamente... Ho un appartamento dove possiamo stare nel weekend e il mio ufficio da chiudere a chiave... Come vedi le possibilità di essere a contatto non ci mancano... Sei tu che mi mancherai ogni secondo non appena ci allontaneremo...
Hai ragione, non possiamo permettere che ci scoprano... - confermò la Serpe, annuendo appena - Allora io adesso me ne torno al Castello, tu aspetta una decina di minuti prima di rientrare così non ci vedranno insieme.
Non si poteva mai sapere chi fosse in giro per Hogwarts e lei non voleva rischiare.
Allora ti verrò a trovare nel tuo ufficio molto presto, te lo prometto. Pensami sempre, amore.
Concluse la Prefetta, sfiorandogli un'ultima volta le labbra con un bacio prima di dargli le spalle e tornarsene al Castello con un'espressione di soddisfazione e compiacimento totali sulle labbra.
[Fine]
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da Simon » 18/10/2012, 20:27
| MERCOLEDI - ORE 19:08 | L'odore del bruciato si espandeva fino a quasi il castello, tutt'ora, un odore acre che arrivava costantemente al tartufo del canide biondo...il pelo danzava leggiadro mentre il Pastore Scozzese correva libero tra gli arbusti anneriti, uno sguardo a destra, ed uno a sinistra, gli occhi castani, profondi, quasi a sorvegliare quel luogo... "che situazione...devo vedere se stanno tutti bene, e continuare il giro di ronda"Il Cane si mosse in direzione dell'entrata della foresta facendo però prima una piccola deviazione, le zampe leggere superarono ogni ostacolo raggiungendo quella che sembrava una piccola tana ai piedi di un grande albero morto...si chinò per osservare meglio quel foro, ed infine mise il muso fine per vedere se vi si risiedeva ancora qualcuno, quando all'improvviso un morso raggiunse il naso dell'animale che fece un salto indietro... "Ahi ahi, che male! Ma che vi prende sono io!"Pensò il canide cercando di farlo capire alla coppia di scoiattoli che uscì dispiaciuta dalla tana, uno scambio di sguardi, un cenno del Pastore... "Trovatevi un'altra casa, qui non è sicuro..."I due animali acconsentirono e scapparono via... "Bene, meglio così...ma questo odore..."Il Muso del cane si levò in alto, percependo un odore familiare, la riconobbe come Tisifone e corse velocemente fino a dove si trovavano la collega e la studentessa... "Ah! già! oggi cominciava la punizione!"Capì Simon mentre faceva qualche passo in avanti, osservandole meglio, così imponente quanto leggiadro nei movimenti...
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da Tisifone » 19/10/2012, 18:42
Aveva prelevato Kayleen direttamente dal suo dormitorio per trascinarla, per così dire, fino all’inizio della Foresta Proibita per dare inizio ufficialmente alla sua punizione annuale con il collega di Cure. Da come la studentessa saltellava da un piede all’altro in quello che la Divinante aveva imparato a considerare come un gesto infantile di impazienza, Tisifone era giunta alla conclusione di aver preso la decisione giusta quando aveva scelto il tipo di punizione per la sua Grifa. Il suo intento, infatti, non era prettamente quello di punirla in maniera asettica e indiscriminata, ma quello di darle l’opportunità di riflettere sul suo comportamento errato imparando anche qualcosa di utile in una materia che, secondo la donna, poteva esserle congeniale. Era questo il motivo per cui aveva scelto Simon come docente a cui affidare la sua studentessa, perché dall’idea che si era fatta su di lei, la natura era un ambiente a lei congeniale. Peccato che non si fidasse moltissimo delle capacità di relazionarsi con il prossimo del collega e quindi aveva richiesto alla Grifa una relazione mensile delle attività che avrebbe svolto.
Ehm.. Ok. Cosa dovrei riportarle in particolare Professoressa?
Quello che il Professor McDullan le fa fare… dagli aneddoti che le racconterà – ed era certa che sarebbero stati davvero pochi – alle creature che le mostrerà – e queste, invece, sperava che fossero un po’ di più – e se c’è qualcosa che non la convince o la spaventa – e le ipotesi che si aprirono agli occhi di Tisifone divennero miliardi – me lo viene a dire subito.
Si rendeva conto che si stava comportando più come una madre apprensiva che come la solita arcigna Professoressa di Divinazione, ma quella era in assoluto la prima volta che delegava qualcun altro per punire uno studente e questo la faceva sentire doppiamente responsabile. Dopo aver spiegato a grandi linee cosa si aspettava da Kayleen, Tisifone incrociò le braccia al petto e si mise a scrutare con il solito cipiglio freddo e distaccato l’interno della foresta, sperando in cuor suo che il collega fosse puntuale. Ma invece del docente quella che avanzò verso le due ragazze fu una delle creature più belle e all’apparenza innocue che la Divinante aveva mai visto: un pastore scozzese. Il suo primo istinto fu quello di inginocchiarsi vicino al cagnone, tuffare le braccia nel suo lungo pelo e spupazzarselo come se fosse un enorme peluche, e fece anche un paio di passi in avanti prima che il suo istinto la bloccasse.
Ma che diavolo… non ci sono cani a Hogwarts…
Fu quel pensiero, più che la presenza di Kayleen al suo fianco, ad impedirle di mandare la sua reputazione ai Troll.
Signorina Ward non si avvicini…
Disse quindi, in maniera imperiosa, stendendo il braccio in direzione della studentessa per bloccare l’avanzata, sia che questa provasse ad avvicinarsi al cane sia che fosse rimaste ferma al suo posto. Il suo braccio, infatti, doveva fungere da protezione mentre con l’altra mano impugnava la bacchetta e la puntava con aria minacciosa contro quello che, a rigor di logica, non poteva essere un vero e proprio cane. Fissò il suo sguardo in quello dell’animale, scacciando il sentimento di tenerezza che quegli occhioni producevano in lei, e cercò di trovare in lui il classico elemento caratteristico che permetteva di distinguere un normale animale da un Animagus. Ma purtroppo ( Elaborazione =14 + 2/D20= 16) non vide nulla di strano né riuscì a percepire un qualche odore distintivo, e questo la mise per un attimo in crisi. Che si fosse sbagliata? Che un qualche studente del primo anno a sua insaputa avesse portato a Hogwarts un cane come famiglio?
Difficile ma non impossibile…
Si disse, senza però riuscire ad abbassare la bacchetta.
Se sei un uomo ti conviene palesarti se non vuoi che ti costringa con la forza a riassumere la tua forma umana.
Si risolse a dire, alla fine, con una luce determinata negli occhi. Preferiva fare la figura della paranoica agli occhi della Ward e scagliare contro un animale indifeso un incantesimo che si sarebbe rivelato per lui innocuo piuttosto che correre il rischio di lasciar vagare per il Castello un intruso potenzialmente pericoloso.
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da Kayleen » 20/10/2012, 17:37
Il sole era ormai del tutto calato e la foresta, pur priva di molti alberi frondosi, appariva comunque leggermente sinistra. Di base lei era un tipo piuttosto coraggioso, lo dimostrava anche la scelta compiuta dal Cappello Parlante l'anno scorso, ma soffriva delle stesse paure di un pre-adoloscente normale. Solo la presenza di Tisifone, accanto a lei, e l'imminente arrivo di Simon riuscivano a tranquillizzarla. Con i due Professori presenti, era certo che non le sarebbe accaduto nulla di male. Erano o non erano i migliori maghi di tutta Europa? Inoltre, piuttosto che pensare al peggio, doveva concentrarsi su quello che sarebbe andata a fare. Pur trattandosi di una punizione, era quasi certa che si sarebbe divertita, in un modo o nell'altro.
Nell'attesa dell'arrivo di McDullan comunque si era decisa ad aprir bocca riguardo a ciò che avrebbe dovuto riportare alla sua Capocasata dei suoi incontri con il Professore di Cura.
Quello che il Professor McDullan le fa fare… dagli aneddoti che le racconterà alle creature che le mostrerà e se c’è qualcosa che non la convince o la spaventa me lo viene a dire subito.
Quella particolare richiesta la sorprese e ringraziò la tarda ora e la semi-oscurità perchè le permisero di tenere ben nascosto sia il viso, sia le sue espressioni facciali. Perchè la docente voleva sapere tutte quelle cose? E soprattutto, ci sarebbe stato qualcosa che l'avrebbe spaventata?? Simon le era sempre sembrato un uomo piuttosto mite, quindi non riusciva davvero a spiegarsi di cosa parlasse Tisifone. Forse non si fida di lui? Si chiese, ma se così fosse, perchè l'avrebbe affidata proprio a lui per scontare la sua punizione? Non osò comunque obbiettare, preferendo prendere un tale ordine come un semplice vezzo di controllo della Samyliak. Si sentirà semplicemente responsabile per me.. Concluse, facendo spallucce e cercando di scacciare ogni dubbio dalla sua testa.
Va bene Professoressa, la terrò informata. Disse infine, annuendo con il capo e cercando il più possibile di far finta di nulla.
Tornò il silenzio, entrambe continuavano a guardare in direzione della Foresta Proibita, ma per quei primi minuti di attesa, dell'uomo neppure l'ombra. Forse si è dimenticato.. Le venne istintivo pensare e non sapeva se, dopo aver sentito le parole di Tisifone, esser contenta o meno della cosa.
Il Professor McDullan le ha detto che ci saremmo trovati.. Iniziò a domandare in direzione della divinante, ma non fece in tempo a terminare la frase, perchè successe qualcosa di assolutamente inaspettato. Davanti a loro, proveniente proprio dalla foresta, si parò un.. Cane. E quella visione la lasciò assolutamente meravigliata.
E' un cane? Chiese ed il suo tono era tra lo stupito e l'emozionato. Era certa che fosse un cane, non era la prima volta che ne vedeva uno, ma trovarselo lì, davanti agli occhi, nella foresta adiacente al castello di Hogwarts era qualcosa di sconvolgente.
Prof di chi è?? Forse si è perso! Continuò, sempre più emozionata, senza pensare a possibili implicazioni negative della cosa. Aveva un cane davanti a lei, un bellissimo cagnone peloso, e lei aveva tutte le intenzioni di coccolarlo! E se non fosse stato per la Samyliak, l'avrebbe anche fatto.
Signorina Ward non si avvicini…
Le parole della divinante ed il modo in cui le pronunciò, oltre al braccio che la sfiorò non appena fece un paio di passi in direzione dell'animale, bastarono a bloccarla sul posto, anche se davvero non comprendeva il motivo di quell'ordine. Eppure non sembra cattivo!! Pensò, un filino delusa, ma la bacchetta della Capocasata puntata improvvisamente verso di esso le insinuò il seme del dubbio. Forse Tisifone aveva già incontrato questo cane in precedenza e sapeva che tendeva a mordere; non riusciva a formulare altre ipotesi in merito.
Se sei un uomo ti conviene palesarti se non vuoi che ti costringa con la forza a riassumere la tua forma umana.
No, un attimo, stava succedendo qualcosa di strano. Si volse verso la sua Capocasata con gli occhi spalancati ed un'espressione del tutto confusa. Cosa cavolo sta accadendo?? Non potè fare a meno di chiederselo, anche perchè ci mise più di qualche minuto per capire il vero significato delle parole della donna. Un uomo? Riassumere la forma umana? Stava davvero pensando che quel cane, in realtà, fosse una persona? Aveva sentito parlare di Animagus e robe simili, ma non pensava se ne sarebbe trovato uno davanti così, all'improvviso. Stentava addirittura a credere che un animale tanto bello potesse nascondere un pericolo dietro a quegli occhioni ed a quel pelo morbido.
Professoressa.. Ripetè, ma in realtà non aveva nulla da dire. L'unica cosa logica che le venne in mente di fare fu prendere a sua volta la bacchetta che teneva nella tasca posteriore dei pantaloni. La sfilò con la mano sinistra e la strinse appena, senza però puntarla verso il cagnone: se anche questo si fosse rivelato cattivo probabilmente non sarebbe riuscita ad usarla, ma le dava comunque un certo senso di sicurezza.
Improvvisamente si trovò a sperare che Simon le raggiungesse al più presto.
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da Simon » 20/10/2012, 21:15
Il passo del cane arrivò vicino alle due, lo fermò soltanto la bacchetta puntata verso il suo muso, non si mosse, come se capisse quelle parole...e le capìì...fece un salto indietro fissando sempre Tisifone, chinò la testa di lato non capendo bene quel comportamento... "Ma...che ho fatto di male?"Si chiese ora il pastore Scozzese chinando la testa dall'altra parte, infine le parole di Tisifone gli fecero realizzare il suo sbaglio... Se sei un uomo ti conviene palesarti se non vuoi che ti costringa con la forza a riassumere la tua forma umana.Alzò la zampa come per osservarla, lo sguardo rimase fisso su quell'arto per qualche secondo, prima di tornare ad osservare la professoressa di Divinazione... "Ah! Ho capito!"Quasi un cenno di assenso verso di loro, prima di cambiare forma, e palesarsi come di solito faceva... Su due zampe, cioè in piedi, si presentava il professore, con quella camicia blu che si stava sistemando, un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica bianche, la barba, sebbene un poco incolta, dava un accenno di modellamento. Fece un respiro profondo osservando sia lei che Kayleen... "Quanto è faticoso, non mi abituerò mai..."Tornare umano per Simon era sempre stato problematico, la sensazione del cambiamento lo lasciava sempre un poco rintronato, odiava quella sensazione, ma più mutava più riusciva ad abituarsi all'idea. Rimase in silenzio non facendo alcun passo verso di loro... Parò da quella distanza... Scusatemi... Solo che... Non mi ero reso... Conto... Insomma... Beh... Sono... Mortificato.... E' che... Così sono più veloce... E... Beh... Si...Cercò di scusarsi il professore, fissando le due con i suoi occhi verde prato, aspettò dunque qualche risposta sia dalla Studente che dalla professoressa, mettendosi infine le mani in tasca, lasciando notare che una parte della camicia non si trovava all'interno dei jeans... Sciatto? No, non curanza dei particolari...
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da Tisifone » 21/10/2012, 14:38
Va bene Professoressa, la terrò informata.
Non nutriva alcun dubbio in proposito, ma sentire Kayleen ribadire il concetto e cioè che l’avrebbe tenuta informata di quello che il collega le avrebbe fatto fare durante l’anno di punizione la tranquillizzò non poco. E pensare che se un anno prima qualcuno le avesse detto che si sarebbe sentita così responsabile per una sua studentessa come minimo gli avrebbe dato dell’Allock. Dopo quei brevi convenevoli, le due Grife si misero in attesa dell’arrivo del Professor McDullan che, visto il tempo che scorreva senza dare sue notizie, dava tutta l’impressione di essersi dimenticato del loro appuntamento.
Il Professor McDullan le ha detto che ci saremmo trovati..
Impaziente quanto e forse più di lei, Kayleen provò ad esporre ad alta voce i suoi dubbi sul posto dell’appuntamento o forse sull’orario. Tisifone non lo avrebbe saputo mai perché l’apparizione quanto mai sospetta di un cane fece si che la studentessa lasciasse in sospeso la frase.
E' un cane?
Non rispose a quella domanda perché, per quanto i suoi occhi non facevano altro che confermarle quello che anche la ragazzina aveva appena detto, e cioè che si trovavano di fronte a un bellissimo esemplare di Pastore Scozzese, il suo istinto e soprattutto il fatto che la Preside aveva mancato di avvisare il corpo docente della presenza di un animale così ingombrante al seguito di uno dei nuovi studenti, le suggeriva tutt’altro.
Prof di chi è?? Forse si è perso!
Così mentre la giovane Grifa continuava a parlare tutta emozionata, chiedendo giustamente di chi fosse e se per sbaglio non si fosse perso, Tisifone puntò i suoi occhi blu e indagatori sull’animale alla ricerca di quel tratto distintivo che conservavano gli Animagus e che li distingueva dai semplice animali appartenenti alla stessa razza. Purtroppo la donna non riuscì a trovare nulla di concreto nel pelo o nel muso dell’animale e, trovandosi all’aria aperta, non riusciva neanche a percepire nessun odore caratteristico così l’unica cosa che le restò da fare per fugare ogni dubbio fu bloccare l’incedere impetuoso e tipicamente infantile della sua studentessa e minacciare con la bacchetta la creatura che si trovava di fronte di costringerla a riacquistare una forma umana con la magia e quindi in maniera alquanto dolorosa se non si fosse palesato spontaneamente. Una parte di lei temeva di star facendo la figura della paranoica di fronte alla Signorina Ward, ma quando il cane fermò il suo incedere a seguito delle sue parole e la guardò negli occhi, Tisifone seppe di aver fatto la mossa giusta visto che quello che stava ricambiando il proprio era uno sguardo consapevole e decisamente umano.
Professoressa..
Un attimo di pazienza Signorina Ward e sono certa che a breve riceverà la sua prima lezione del giorno – disse con voce fredda e un tantino nervosa, lanciando velocemente un’occhiata al proprio fianco e annuendo soddisfatta nel vedere che l’altra aveva impugnato la propria bacchetta – E cioè che nel Mondo Magico non tutto è quello che sembra…
Qualcosa infatti nel comportamento del cane, le suggeriva che da lì a poco si sarebbe mostrato loro con il suo vero aspetto. Rimase quindi in attesa, con la bacchetta ancora puntata verso la creatura, ad osservare il corpo animale sparire in maniera fluida ed elegante, la pelliccia venne riassorbita velocemente e sostituita dalla pelle rosea, le zampe si allungarono fino a diventare arti umani e il muso tenero e dolce del cane lasciò il posto al viso da uomo di..
Professor McDullan!
E in quelle due semplici parole Tisifone riuscì a contenere tutta la riprovazione che stava provando in quel momento. Non le piaceva l’idea di riprendere un collega, tanto meno di fronte a uno studente ma lo spavento che si era presa all’idea di aver sorpreso un estraneo, di nuovo, così vicino alla scuola, fece passare ogni ragionamento in secondo piano.
Scusatemi... Solo che... Non mi ero reso... Conto... Insomma... Beh... Sono... Mortificato.... E' che... Così sono più veloce... E... Beh... Si...
Inutile dire che le scuse avanzate da Simon, in maniera frastagliata e balbettante come il suo solito, non sortirono alcun effetto sulla Divinante che, furente, ignorò le parole del collega e fece qualcosa che per lei, solitamente riservata e di poche parole era una rarità, si lanciò una ramanzina lunga e articolata.
Le sembra questo il modo di presentarsi a un incontro formale? – non è che se le circostanze fossero state di diversa natura Tisifone sarebbe stata più comprensiva, ma il fatto che in teoria dovevano incontrarsi per delineare i termini della punizione di Kayleen non faceva altro che aggravare la situazione – Non ha pensato che avrei potuto schiantarla? O che forse non è il caso che tutta Hogwarts sappia che lei è un Animagus?
Era sicura infatti che difficilmente Kayleen sarebbe riuscita a tenere per sé quella scoperta e, per quanto ogni Animagus doveva essere regolarmente registrato presso il Ministero della Magia, questi registri solitamente non erano accessibili al pubblico per evitare, appunto, che la sicurezza del mago potesse essere messa a repentaglio.
E soprattutto spero che il Ministero sia a conoscenza di questa sua capacità…
Aggiunse seria, rinfoderando la bacchetta e incrociando le braccia al petto. L’occhiata che scosso a Simon fu molto poco amichevole e prometteva tempesta non appena si fossero per caso ritrovati da soli.
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da Kayleen » 21/10/2012, 22:02
Era palese la sua impazienza; aveva voglia di iniziare quella punizione, capire di cosa si trattava, stare a fianco di Simon per coadiuvarlo nelle sue attività ed ovviamente per conoscere qualche segreto in più riguardo ad una delle sue materie preferite. Tuttavia non era solo quello il motivo della sua "agitazione": il restare ferme lì, sul limitare della foresta proibita, per quanto in compagnia di una maga esperta come Tisifone , le faceva comunque un pochino di paura. L'arrivo improvviso del cagnone e la reazione della donna non l'aiutarono a tranquillizzarsi. Impulsiva ed ingenua com'era, non aveva neppure considerato l'ipotesi che dietro all'aspetto innocuo dell'animale si nascondesse un uomo; fosse stato per lei, conoscendo tra l'altro il suo amore per tutti i tipi di creatura (magica e non) si sarebbe messa semplicemente a giocare con lui in attesa del Professore di Cura. Inizialmente aveva fatto le domande più consone al momento:
* Di chi è? * E' un cane? * Si è perso? Se ne avesse avuto l'occasione, probabilmente avrebbe pure chiesto se qualcuno l'aveva abbandonato al castello. Come se fosse possibile lasciare un cane di una stazza simile nei pressi dei cancelli senza che nessuno se ne accorgesse. Non aveva però ricevuto risposta. La Samyliak sembrava completamente concentrata sul Pastore, lo osservava senza mai distogliere lo sguardo dalla sua figura e gli puntava la bacchetta contro. Dal canto suo, il catalizzatore magico era tenuto ben saldo nella mano sinistra, ma ancora non si decideva a puntarlo. Non voleva e non riusciva nemmeno a credere all'eventualità prospettata dalla docente, ma d'altro canto sapeva che non aveva accanto una donna priva di senno: Tisifone era la sua capocasata e, per quanto sia difficile per una dodicenne avere rapporti con gli adulti, si sentiva legata a lei più che a tutti gli altri professori. Solo alla sua ultima richiesta, quella che doveva essere una specie di richiesta implicita di aiuto o magari di delucidazioni, la Professoressa si decise a rispondere.
Un attimo di pazienza Signorina Ward e sono certa che a breve riceverà la sua prima lezione del giorno. E cioè che nel Mondo Magico non tutto è quello che sembra…
L'aveva già imparata una lezione simile, non troppo tempo fa, eppure ancora stentava a ricordarsela. Era tra l'altro lo stesso concetto che avrebbe dovuto imparare con quella posizione, quando aveva creduto che Hogwarts fosse il posto più sicuro al mondo e che nessun drago avrebbe mai potuto soggiornare nella foresta proibita adiacente al castello. Non rispose a quelle parole, ma anche lei tornò a guardare il cane. La trasformazione iniziò da lì a poco: la postura mutò da quattro a due zampe, l'abbondante pelliccia bicolore lasciò lo spazio ad una camicia blu ed un paio di jeans, il muso canino divenne volto umano. Ed il risultato di tutto questo fu ancor più stupefacente: aveva assistito per la prima volta alla trasformazione di un animagus, ma il bello in tutto questo era che l'animagus era proprio Simon!
Professor McDullan! Disse Tisifone, per prima, che pareva proprio stupita quanto lei. Poi fu il suo turno.
Professor McDullan! Ripetè a sua volta, con tono meravigliato ed occhi e labbra spalancate per la sorpresa.
Scusatemi... Solo che... Non mi ero reso... Conto... Insomma... Beh... Sono... Mortificato.... E' che... Così sono più veloce... E... Beh... Si... Il Professore balbettava, visibilmente in difficoltà per via dell'accaduto, ma lei non se ne accorse neanche. Se ne stette in quella posizione meravigliata per qualche istante, sbattendo giusto le palpebre e respirando di tanto in tanto. Inutile dire che la paura aveva lasciato campo libero all'emozione. Si sentiva il cuore in gola, lo stomaco chiuso, la gola secca: era decisamente la cosa più emozionante che lei avesse mai vissuto. Superava tutto, ogni singolo episodio accaduto in questo suo primo anno e mezzo di scuola magica.
Peccato che la Samyliak sembrava in preda ad un tutt'altro genere di sentimenti. Le sembra questo il modo di presentarsi a un incontro formale? Non ha pensato che avrei potuto schiantarla? O che forse non è il caso che tutta Hogwarts sappia che lei è un Animagus?
Perchè reagisce così? Le venne da chiedersi, vedendo quanto fosse infuriata la sua Capocasata. Non poteva capire ovviamente le sue ragioni, non a quell'età. Lei riusciva a vedere solo il lato "avventuroso" dell'episodio, le conseguenze pratiche del gesto di McDullan non la interessavano minimamente, anche perchè a parer suo non ce ne dovevano essere. Quell'uomo aveva appena fatto una cosa difficilissima ed era solo da ammirare. Fu per questo forse che si sentì di difenderlo.
Professoressa, io.. Io giuro di non dirlo a nessuno. Se il problema di Tisifone era quello che lei sarebbe andata in giro a raccontare a tutti cosa aveva visto, vi si poteva rimediare facilmente: sarebbe stato il loro segreto. Sperava solo che il suo intervento bastasse a far calmare le acque e soprattutto a far calmare la divinante.
E soprattutto spero che il Ministero sia a conoscenza di questa sua capacità… Sotto questo aspetto, lei non poteva proprio intervenire e dovette zittirsi. Nel frattempo, anche lei sciolse la presa della bacchetta e la riportò nella tasca posteriore dei pantaloni, visto che non c'era più motivo di tenerla pronta.
L'unica cosa che avrebbe voluto in quel momento era mettersi a saltellare attorno a docente e fargli mille domande, ma il suo istinto le diceva che non era ancora il momento. Temeva che la Samyliak l'avrebbe rispedita subito in dormitorio e questa era invece l'ultima cosa che avrebbe desiderato.
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da Simon » 23/10/2012, 23:03
Rimase fermo ad ascoltare la ramanzina della Professoressa di Divinazione, chiuse gli occhi abbassando la testa, in silenzio...
Professor McDullan! Le sembra questo il modo di presentarsi a un incontro formale? Non ha pensato che avrei potuto schiantarla? O che forse non è il caso che tutta Hogwarts sappia che lei è un Animagus? E soprattutto spero che il Ministero sia a conoscenza di questa sua capacità…
Ad ogni aumento della voce, abbassava sempre di più la testa, sempre più imbarazzato, un respiro profondo, non riesce a parlare...uno sguardo verso Kayleen come per ringraziarla dell'aiuto, in silenzio rimane, con le braccia vicino al corpo...
Ehm...mi dispiace...il Ministero sa...
Erano le uniche parole che riuscirono ad uscire dalle sue labbra, ritornò nel silenzio osservando il manto erboso, sperando che Tisifone si calmi presto, continuò a non parlare...ma il suo cervello cominciò ad aprire bocca...
"Ecco, perchè non ci hai pensato Simon? Ma che bravo! Non sei cambiato per niente...Ti ricordi, era lo stesso tono di Nyssa, Ti senti tornare ragazzo eh? "
Si morse il labbro inferiore, nell'oscuro silenzio delle sue membra, ma nell'infastidente rumore del suo cervello, lo sguardo si alzò verso Tisifone, fissandola con i suoi occhi verde prato, rimase fermo così per alcuni secondi, le labbra si incresparono ed alla fine prese fiato...
Scusa...ha ragione è stato un mio...e..errore...
C'era quasi riuscito a non balbettare, il volto si corrugò in un'espressione stizzita, proprio per l'evento spezzato... Fece un respiro profondo lo Scozzese mentre cercava un modo per cambiare discorso...
Allora...che cosa ha fatto...la...s...signorina...Ward?
Chiese infine guardando la studentessa, non aveva mai punito qualcuno ed al massimo avrebbe detto un "non farlo più" alla persona interessata. la cosa lo rendeva molto agitato, ma non poteva dire di no all'unica persona con cui aveva stretto una sorta di legame, lo sentiva di fare...chiuse per un attimo gli occhi, cercando di concentrarsi meglio su quello che doveva fare, attendendo le parole della Collega...
"E qui sfata anche l'idea di invitarla a scacchi... Penso che la tua intelligenza sia rimasta nella foresta! forse dovresti abbandonare la cattedra ed andarla a cercare, magari in Groenlandia eh?"
Pensò demoralizzato il Professore di Cura delle Creature Magiche, capendo bene di aver fatto un sonoro errore nei confronti della divinante. Riaprì gli occhi rimanendo in silenzio ed osservando l'erba che si trovava sotto i suoi piedi, deglutì sonoramente, aspettandosi magari un'altra ramanzina dalla Russa...
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Simon
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da Tisifone » 25/10/2012, 14:45
Dire che era allibita per il comportamento tenuto dal collega era un eufemismo. Per una persona così rigida, formale e attaccata alle regole vedere Simon presentarsi a un incontro per definire i dettagli della punizione di una studentessa nella sua forma di Animagus era stato inconcepibile. Ai suoi occhi quel comportamento era quasi un'offesa personale, e se non avesse precedentemente verificato con mano la serietà e l'affidabilità del collega, avrebbe riportato Kayleen al Castello modificando la sua punizione. Quel pensiero la spinse a voltare il capo verso la Grifa, pensando a quale cattivo esempio avesse appena visto, e trovandosi di fronte a una dodicenne sovraeccitata dalla situazione che moriva palesemente dalla voglia di fare un sacco di domande.
Forse ho esagerato.Probabilmente Lucas al posto mio si sarebbe fatto una grossa risata.
Si ritrovò a pensare, come le accadeva sempre più spesso dalla ripresa delle lezioni.
Professoressa, io.. Io giuro di non dirlo a nessuno.
Signorina Ward non...- iniziò a dire con l'intento di spiegare alla sua studentessa che certe responsabilità richiedevano comportamenti impeccabili, ma non terminò la frase, consapevole che quanto tutto mancava Kayleen non avrebbe compreso molto vista la giovane età- non sta a me decidere se lei possa o meno raccontare in giro quello che ha visto. Stiamo parlando del talento del Professor McDullan non del mio.
Si risolse quindi a dire, passando al collega il bolide impazzito.
Scusa...ha ragione è stato un mio...e..errore...
Le scuse sincere che ricevette dallo scozzese la addolcirono un pò, spingendola a mettere via la bacchetta e rilassare un pò la postura.
Bene...- disse quindi con una scrollata di spalle che indicava come, per lei, il discorso fosse chiuso.- Come le ho anticipato via gufo ho messo la Signorina Ward in punizione per un anno e ho pensato che affiancarla nella cura delle Creature Magiche che popolano la Foresta Proibita potesse essere un buon modo per riflettere sugli errori che ha commesso e che l'hanno portata qui oggi.
Spiegò per grandi linee, lasciando alla ragazza la libertà di spiegare o meno all'uomo cosa fosse accaduto di preciso.
Spero che la cosa non le crei problemi. - Domandò poi, spostando pensierosa lo sguardo dall'uomo all'interno della Foresta. - Ha trovato tracce del passaggio di un uomo adulto nella Foresta ultimamente?
La domanda le sorse spontanea e il tono preoccupato con cui la pose era sintomo di come fosse soprapensiero in quel momento.
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Tisifone
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