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da Melia » 12/10/2012, 23:10
Ecco...
Incrociò le braccia all'altezza del petto, ed accavallò le gambe con fare incuriosito e tranquillo al tempo stesso, come se le volesse far capire che non aveva fretta, che poteva anche prendersi il suo tempo per spiegarle come stavano le cose: certo, Alexis avrebbe anche potuto dirle che non erano affari suoi... ma dal mondo in cui la guardava, in cui fissava i suoi occhi, Melia era sicura che con tutto che l'altra era una ragazza il suo essere ipnotica avrebbe funzionato comunque.
Non tanto scocciata... solo un po'... irritata.
E non è la stessa cosa?
Domandò la Serpeverde, inarcando un sopracciglio con fare perplesso: insomma, scocciata, irritata... non era serena, fine. In ogni caso, la Prefetta ci aveva visto giusto ed il problema della Delfina Parker riguardava proprio questo fantomatico Vergil Cartwright... o per meglio dire, un guaio in cui sembrava essersi cacciato.
Più la seconda...
Cioè?
Non è che si trovi proprio nei guai... è che sta con una ragazza, e lei... beh, non credo sia la persona giusta per lui. Sono troppo diversi, non hanno niente in comune! Non dico che due persone debbano essere uguali in tutto, anzi, però... credo che ci voglia comunque qualche punto in comune, e loro non ne hanno alcuno. Ma tanto se lo dico a lui non mi ascolta...
Interessante...
Pensò Melia, limitandosi però ad annuire lentamente di fronte a quelle parole: non poteva di sicuro mostrarsi troppo interessata dalla situazione, per quanto questa fosse davvero particolare; una coppia quindi, una relazione che la Delfina non sembrava voler approvare. Certo, non erano affari suoi né tantomeno della Herbert, ma alla ragazzina piaceva giocare e sembrava che la Parker le avesse appena fornito le sue prime due vittime.
Quindi vorresti che si lasciassero e che lui si trovasse una ragazza più simile a sé, ho capito bene? Ma la sua fidanzata chi è?
Abbastanza atona nel tono, per nascondere perfettamente il suo reale coinvolgimento in quella storia che la stuzzicava, la stuzzicava parecchio. Esternamente però, con quel modo di fare, Melia dava più l'idea di essere una che ascoltava l'altra per educazione pura e semplice, senza alcuna punta di curiosità nel tono di voce.
Non hai mai pensato di metterti in mezzo per farli rompere?
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da Alexis » 13/10/2012, 15:11
E non è la stessa cosa?
D'accordo, tecnicamente non c'era molta differenza tra i due stati d'animo... ma per Alexis ce n'era eccome. Insomma, non le dava fastidio che stessero insieme, non la scocciava... la irritava: perché non poteva parlarne né col fidanzato né con l'amico. Insomma, lei si faceva quasi sempre gli affari suoi... possibile che l'unica volta che avrebbe voluto sfogarsi non ci fosse nessuno ad ascoltarla? Ed era tutta colpa della Draghessa, mannaggia a lei. Per questo glissò sulla domanda, alzando le spalle e preferendo rispondere alla successiva domanda di lei nella quale le spiegò a grandi linee quale fosse per la Delfina il problema.
Quindi vorresti che si lasciassero e che lui si trovasse una ragazza più simile a sé, ho capito bene? Ma la sua fidanzata chi è?
Sul momento, Alexis non era molto propensa a rispondere alla seconda domanda di Melia: forse era meglio lasciar perdere tutta la conversazione, no? Era pur vero però, che le sarebbe bastato chiedere un po' in giro per scoprire nome e cognome della ragazza che aveva una relazione con Vergil Cartwright, quindi mantenere il segreto era un po' inutile.
Arianna Ricciardi... - sussurrò quindi, parlando piano così da non destare l'attenzione di nessuno - E sì, non mi dispiacerebbe che entrambi si avvicinassero a persone più simili a loro.
Ammise sincera, facendo spallucce per poi sgranare gli occhi e scuotere la testa inorridita alla seconda domanda della Serpeverde.
Non hai mai pensato di metterti in mezzo per farli rompere?
Co-cosa?! - balbettò infatti - Non potrei mai fare una cosa del genere a Vergil, è un mio amico! Posso non essere contenta della sua ragazza, ma questo non vuol dire che mi permetterei mai di farli lasciare apposta, lo ferirei!
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da Melia » 13/10/2012, 15:45
Melia ebbe l'impressione che Alexis non volesse dirle il nome della ragazza che stava con questo Cartwight, tuttavia non fece una piega ed attese semplicemente che la Delfina si facesse le sue considerazioni: la Serpeverde aveva fatto quella domanda, apparentemente, per mera curiosità dovuta alla conversazione, ma anche nel caso in cui la Parker non avesse risposto, non era certo un segreto quali coppie fossero formate all'interno di Hogwarts. Ci avrebbe messo di più, forse, ma alla fine non le sarebbe stato così difficile scoprire il nome della fidanzata di lui, e quindi tanto valeva fare direttamente quel nome.
Arianna Ricciardi...
Disse infatti alla fine lei, permettendo alla ragazza di stamparsi quel nome in mente. Arianna Ricciardi, era lei dunque la pietra dello scandalo.
E sì, non mi dispiacerebbe che entrambi si avvicinassero a persone più simili a loro.
Ammise subito dopo la Delfina, rivelando così quello che sembrava essere un suo desiderio, ovvero far allontanare i due fidanzatini per permettere ad entrambi di legarsi a persone caratterialmente più vicini a loro. Un pensiero nobile o semplicemente egoistico? Forse entrambe le cose, ma quando Melia domandò ad Alexis se avesse mai pensato di fare qualcosa concretamente per permettere la loro separazione, l'espressione inorridita della Delfina anticipò alla perfezione le sue successive parole.
Co-cosa?! Non potrei mai fare una cosa del genere a Vergil, è un mio amico! Posso non essere contenta della sua ragazza, ma questo non vuol dire che mi permetterei mai di farli lasciare apposta, lo ferirei!
Buonista...
Pensò Melia, annuendo però semplicemente alla ragazza così da celare alla perfezione i propri pensieri: era ovvio che, essendo buona, la possibilità di mettersi in mezzo, di complicare le cose, di prendere una posizione più concreta e forte al semplice "sono irritata" non era assolutamente possibile né la sola idea poteva esser presa in considerazione... ma non era importante. Ci avrebbe potuto benissimo pensare da sola.
Allora auguriamoci che questo Cartwright metta giudizio... - mormorò semplicemente la Herbert, con un sorrisetto misterioso ed enigmatico che non avrebbe mai portato a nulla di comprensibile alla Delfina nemmeno se ci si fosse scervellata per ore - Ti lascio al tuo lavoro, tanto ci vedremo sicuramente in giro per il Castello. A presto... Alexis.
Salutò la Serpeverde, alzandosi dalla sedia per allontanarsi dalla ragazza prima ancora che questa potesse in qualche modo fermarla: era soddisfatta, ed anche molto, perché finalmente aveva qualcuno su cui concentrarsi - a parte Jorge, naturalmente.
Coinvolgere anche te? ... uhm... Forse è il caso che ti reincontri, Kenway... ma prima ho un Delfino da irretire.
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da Alexis » 14/10/2012, 0:45
No, non sarebbe mai potuta essere così cattiva: se anche Arianna fosse stata la persona peggiore del mondo non si sarebbe mai messa concretamente in mezzo tra loro; ed Arianna non era affatto una brutta persona, solo troppo... diversa da Vergil, ecco. Per questo Alexis sperava che quei due si lasciassero, ma lasciava che quella speranza rimanesse sua, che non si sviluppasse in azione concreta: non si sarebbe mai perdonata se Vergil avesse sofferto per la rottura con la Draghessa se questa fosse avvenuta per causa sua.
Allora auguriamoci che questo Cartwright metta giudizio...
Commentò Melia con un sorriso che Alexis non riuscì a comprendere: aggrottò la fronte e la fissò intensamente, cercando di cogliere delle sfumature particolari sul suo viso, ma non ci riuscì. Per quanto la frase della Serpeverde fosse innocua la Delfina percepiva come una punta di pericolosità nel suo volto, nella sua figura: subito dopo però, si convinse che le sue erano sicuramente tutte paranoie, perché cosa mai avrebbe potuto fare la Herbert di male? Come aveva detto, si poteva solo sperare che Vergil capisse come stavano le cose e si ritrovasse a concordare con lei che Arianna era una ragazza fantastica e perfetta... solo non per lui.
Ti lascio al tuo lavoro, tanto ci vedremo sicuramente in giro per il Castello. A presto... Alexis.
Oh, sì... va bene. A presto Melia, felice di averti conosciuta!
La salutò la Delfina, osservandola allontanarsi con quel cipiglio ancora non totalmente convinto sulle labbra.
Che tipa strana... Dov'ero rimasta? Ah, sì...
Pensò soltanto Alexis, scuotendo il capo come per voler richiamare a sé un po' di concentrazione e poter così riprendere a scrivere: ne aveva ancora di lavoro da fare...
[Fine]
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da Jorge » 31/10/2012, 10:47
[Giovedì - ore 18.00 - Prima della festa] La notizia che per la festa di inaugurazione del locale di Alexis e Typhon la Preside avrebbe concesso un permesso speciale agli studenti dei primi anni per recarsi a Hogsmeade aveva scatenato il panico tra i ragazzi e Jorge non ne era rimasto immune. In classe, nei corridoi, in Sala Comune e in quella Grande, a volte persino in bagno, l'unica cosa o quasi di cui si parlava era con chi andare alla festa e di cosa mascherarsi. Lui non comprendeva esattamente perché per i ragazzi più grandi, maschi e femmine indifferentemente, fosse così importante avere qualcuno con cui andare alla festa ma almeno quello non era un problema per il portoghese che aveva non una ma due dame: la sua sorellina e la sua Ninfa. Rimaneva però il grosso interrogativo di cosa indossare visto soprattutto che non aveva molti galeoni da investire in una cosa così frivola come un vestito quando stava risparmiando per comprare una scopa tutta sua. Così quel pomeriggio, dopo aver ricevuto a pranzo un pacco speciale da casa, si era recato in Biblioteca per poter stare in santa pace e unire il classico utile al dilettevole: scegliere il costume senza nessuno che lo prendesse in giro e finire i compiti di Babbanologia. Vediamo un pò la mia mamma cosa mi ha mandato. Mormorò il Delfino, posando sul tavolo di fronte a sè un enorme pacco avvolto in una carta marrone e tenuto insieme da dello spago. La prima cosa che vide, aprendo il pacco, fu una busta da lettera tipicamente babbana chiusa con un po' di nastro adesivo trasparante che gli fece spuntare un sorriso felice sul viso. Veloce prese il suo coltellino e aprì con delicatezza la busta per poi far scivolare sul tavolo la lettera e leggerla avidamente. Caro Jorgito, mandarti questo pacco è stato più semplice di quel che pensavo, il gufo della scuola che mi hai mandato si è comportato bene e non ha dato nell'occhio. L'abbiamo rimandato di notte dalla Torre di Belem ed è stato come tornare ragazzi. Nel pacco troverai i libri che mi hai chiesto, anche la storia di quel vecchio film che vedevamo insieme quando eri piccolo, un vassoio di paste e il catalogo di costumi in maschera. Scegli bene e divertiti alla festa ma soprattutto non dimenticare mai che con un sorriso e una parola gentile si aprono più porte che con un'occhiata prepotente. Tanti baci quante sono le stelle nel cielo. La mamma
Con un sorriso luminoso in viso, di quelli che al Castello riservava solo alla sua Ninfa, Jorge piegò con cura la lettera e la fece subito sparire nella tasca dei suoi pantaloni. Successivamente prese il libro di fantascienza e vi infilò dentro il catalogo di vestiti, per poi sistemare la sedia in modo da essere quasi attaccato al muro e impedire quindi a chiunque di vedere, passandogli alle spalle, quello che effettivamente stava leggendo. Per darsi il tono di chi stava studiando, sparse sul tavolo anche la pergamena pulita e una piuma, insieme al libro fantasy e a un libricino nero dall'aria vecchia e consunta.
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da Elisabeth » 31/10/2012, 17:23
[Giovedì - ore 18.00 - Prima della festa] Elisabeth, non si era nemmeno posta il problema di quale maschera indossare per l’imminente festa di Halloween, ci avrebbe pensato la sua mamma a mandarle un grazioso vestitino da Paris, quindi la bimba non prendeva nemmeno in considerazione di perdere del tempo e di guardare il catalogo delle maschere, ma, quel pomeriggio le era venuto in mente di scrivere una lunghissima lettera alla mamma dove le avrebbe raccontato tutto quello che aveva fatto durante l’estate con il papà e cosa era successo dal suo arrivo a scuola fino a quel giorno, quindi di cose la bimba di scrivere ne aveva tantissime. La bambina si trovava in Biblioteca a scrivere la lettera per la mamma da un bel po’ di tempo e non si era accorta di chi era entrato o meno, troppo presa da quello che stava scrivendo e dalla sua piccola volpe che sembrava irrequieta come se avesse visto qualcuno o qualcosa che proprio non le andava a genio. La bambina sentiva un po’ di dolore al braccio destro aveva scritto una lettera lunghissima, praticamente avrebbe mandato alla mamma un piccolo libro e sperava tanto che la donna non la sgridasse perché aveva perso tanto tempo a scriverle invece di studiare, così per far vedere che a scuola andava comunque bene le raccontò delle lezioni che seguiva e degli ultimi voti che aveva preso nei compiti, giusto per far vedere che non perdeva tempo in frivolezze. Finito con la scuola la bimba mandò un mondo di baci alla sua mamma ed appoggiò la piuma accanto a lei. Daphne cosa ti prende? Fai la brava cucciolina, appena finisco di fare i compiti andiamo a giocare. Dopo aver ricevuto la sua dose di coccole Daphne si rimise tranquilla sulle gambette della bimba e si addormentò beatamente, mentre la bambina prendeva un grosso tomo di astronomia, lo adagiava davanti a lei e cominciava a sfogliare le pagine del libro in cerca di quello che le serviva per la sua ricerca, una volta trovate le pagine che le interessavano la bambina iniziò a leggere quanto vi era scritto e di tanto in tanto, trascriveva qualche passaggio sulla sua pergamena, con la sua bella ed ordinata scrittura da bambina. La bambina stava raccogliendo un infinità di nozioni per la sua ricerca, ma, non del tutto soddisfatta continuò a raccogliere altre informazioni, quel primo libro, ormai non le serviva più lo chiuse ed alzandosi lentamente per non svegl … troppo tardi la cucciolina era sveglia e fissava la bimba con i suoi occhioni. Va bene vieni con me, devo mettere via questo libro e prenderne degli altri, mi puoi accompagnare, ma, non dare fastidio a nessuno, mi hai capito vero Daphne, altrimenti non potrò più portarti qui con me. Sussurrò la bimba alla volpina, mentre quest’ultima non voleva assolutamente scendere da dove si trovava. Non posso portarti in braccio questo libro e pesante, dopo quando ritorno a sedermi vieni di nuovo in braccio. Dopo aver rassicurato la volpina, la bimba si alzò in piedi e con Daphne che la seguiva a ruota, andò a cambiare il suo libro con un altro e senza volerlo appoggiò un paio di libri su un tavolo poco lontano dal reparto di Astronomia e dallo scaffale dal quale stava prendendo i suoi libri per la sua ricerca, accorgendosi solo dopo che era occupato. Ehmm … scusami non volevo disturbarti, tolgo subito tutto. – disse la Serpina, che nel frattempo aveva preso ripreso i libri che poco prima aveva appoggiato sul tavolo e non si era nemmeno accorta di parlare Jorge che già stava prendendo la via del ritorno e stava andando verso il tavolo che aveva occupato poco prima.
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da Jorge » 31/10/2012, 23:13
Bellissimo ma caro… stupendo ma caro… perfetto ma.. caro…
Quelli erano i pensieri o meglio il pensiero espresso in mille sfumature diverse che attraversava la mente di Jorge mentre sfogliava il catalogo dei vestiti inserito nel libro di fantascienza che avrebbe dovuto riassumere per la lezione di Babbanologia.
Che pillole… non ne verrò mai a capo.
Esclamò quindi a voce un pochino più alta, con un tono che rasentava la disperazione o quasi, e ottenendo una chiara occhiata di rimprovero da parte della Bibliotecaria. Per un attimo gli dispiacque che la sua Prefetta Perfetta non fosse di turno quel giorno in Biblioteca perché di sicuro lei avrebbe saputo dargli il consiglio giusto. Sconsolato si guardò intorno, alla ricerca di un viso amico a cui affidarsi, qualcuno di buon gusto come Miyabi o pratico come Kayleen o anche la Prefetta Ricciardi che, per quanto poteva avere un pessimo carattere, a dire di tutti, maschi e femmine, aveva un ottimo senso estetico, qualsiasi cosa quello volesse dire. Inutile dire che non badò per nulla ai libri che venivano posati sul suo tavolo, troppo occupato nella sua ricerca ma quando sentì la voce di Elisabeth istintivamente sollevò gli occhi al cielo, come a voler chiedere a Dio o a chi per lui cosa avesse fatto di tanto malvagio perché gli mandasse nel momento del bisogno proprio Lingua Argentata.
Ehmm … scusami non volevo disturbarti, tolgo subito tutto.
Lingua Argentata tutta questa premura da parte tua mi lusinga… - rispose d’istinto come al suo solito, prima di mordersi la lingua e darsi dello stupido da solo. Non aveva forse promesso alla sua Ninfa che si sarebbe mostrato gentile con tutti in modo da non far comprendere le sue vere intenzioni? La mamma non gli aveva appena ricordato di essere gentile con tutti? – In ogni caso non mi disturbi, anzi se vuoi sederti qui e risparmiarti la fatica di fare avanti e indietro con tutti quei tomi pesantissimi accomodati pure…
E così dicendo le indicò una sedia di fronte alla sua, il viso atteggiato a un’espressione tra l’angelico e l’indifferente così perfetta da sembrare vera.
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da Elisabeth » 01/11/2012, 15:26
Lingua Argentata tutta questa premura da parte tua mi lusinga… In ogni caso non mi disturbi, anzi se vuoi sederti qui e risparmiarti la fatica di fare avanti e indietro con tutti quei tomi pesantissimi accomodati pure…
La Serpina era sorpresa dalla strana gentilezza del Delfino, allora le voci che aveva sentito per i corridoi di Hogwarts erano proprio vere, il bambino era caduto nella trappola della mielosa Prefetta Herbert e quelli che aveva davanti erano i risultati.
Elisabeth non sapeva nemmeno lei perché avesse dato subito la colpa alla nuova Prefetta di Serpeverde, alla bimba quella ragazza non piaceva e lo strano cambiamento seppur momentaneo in Jorge era dovuto al fatto che quest’ultimo frequentava proprio quella ragazza, eppure per la bimba la Herbert non era tanto angelica come voleva dimostrarsi, il punto era che la Prefetta non le piaceva e non sapeva per quale motivo ogni cosa che faceva la insospettiva.
Era da non credere la bambina si lamentava che Jorge era sempre antipatico con lei ed ora che per una volta si dimostrava gentile, lei rivoleva indietro il Delfino che conosceva e non questo strano bambino.
La testolina vulcanica di Elisabeth decise di mettere alla prova il bambino, la piccola si ricordava della battutina che il bambino aveva detto sul treno durante il viaggio di rientro ad Hogwarts e voleva vedere se riusciva ad infastidirlo un’altra volta, solo allora, avrebbe avuto la prova che si trattava del vero Jorge e la bimba aveva bisogno di esser certa che fosse lo stesso bambino, prima di affrontare la Herbert e chiederle delle spiegazioni.
Vediamo come reagisci se ti parlo in francese.
Pensò la bimba mentre le tornavano alla mente le voci di corridoio che le avevano riportato parte delle brutte cose che il bambino diceva su di lei quando lei non c’era, accusando la bambina di cose che non aveva mai detto e già questo bastava per renderlo odioso ai suoi occhi, figuriamoci poi se le rispondeva pure male.
Stranamente la bambina sentiva una strana sensazione, come se ci fosse qualcosa di strano nell’aria, un qualcosa che faceva in modo che si preoccupasse per la prima volta del suo amico/nemico Delfino, ma, forse i suoi erano solo i dubbi di una bambina che vorrebbe qualcosa di diverso da quello che possiede e quando finalmente viene accontentata rivuole tutto come prima.
Vous êtes très gentils merci … mmm, dicevo, grazie mille sei molto gentile.
Disse la bambina continuando a sorridere gentilmente, più falso di così quel sorriso non poteva essere, ma, nessuno e dico nessuno al mondo poteva capirlo guardandola, la bambina sembrava così angelica che chiunque poteva credere che lei fosse una bambina dolce e premurosa, ma, nonostante gli sforzi, con una vocina un po’ freddina, ma, pur sempre gentilissima aggiunse.
Sei proprio sicuro che non ti disturbo sedendomi qui, con tutti i miei libri e Daphne?
Chiese la bambina, sempre con quel suo sorrisino, lo stesso che molte volte riusciva ad avere la meglio anche sui suoi pestiferi cugini, che a dirla tutta erano mille volte peggio del portoghese – E’ da un po’ che volevo chiedertelo come sta Patis, se non mi ricordo male il tuo grazioso furetto si dovrebbe chiamare così.
Chiese la bambina cercando di dimostrarsi gentile, cosa che le costava molta fatica, visto chi le stava di fronte, ma, se il bambino voleva fare quello strano gioco, lei non si sarebbe di certo tirata indietro, anche se il modo di fare del Delfino non la convinceva del tutto.
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da Jorge » 01/11/2012, 21:07
Aveva invitato Elisabeth a sedersi al suo tavolo, spinto da quello che aveva appena letto nella lettera che gli aveva mandato sua madre, e cioè che con la gentilezza avrebbe ottenuto molto di più che con le cattive maniere. Certo in quel momento Jorge non voleva nulla dalla serpina ma se c’era una cosa che aveva imparato dalla sua Ninfa era che non si poteva mai sapere quanto si avrebbe potuto aver bisogno dell’aiuto di qualcuno e così era meglio portarsi, per così dire, avanti con il lavoro.
Vous êtes très gentils merci …
Inclinò la testa di lato, guardando perplesso Elisabeth, non comprendendo né quello che lei stava dicendo né perché si fosse messa a parlare all’improvviso in francese.
Sai Lingua Argentata? Pensavo che la tua fosse una dinastia inglese non francese…
Commentò quindi perplesso, ricordando come già in treno la serpina avesse dimostrato di conoscere quella lingua a li così odiosa.
Bè difficile che lingua argentata possa avere qualcosa che mi piaccia.
Pensò Jorge, ridacchiando tra sé e sé, continuando però a mostrare un’espressione perplessa e serafica in volto.
mmm, dicevo, grazie mille sei molto gentile.
Inarcò un sopracciglio per quella traduzione, non sicuro che fosse davvero letteraria, perché la ragazzina poteva benissimo aver detto in francese qualcosa di cattivo e avergli poi tradotto un’altra cosa.
Boh, forse anche a lei la mamma le avrà detto di fare la brava…
Fu questa la giustificazione che si diede Jorge, spostando i suoi libri per far posto all’altra, ai suoi libri e alla sua volpina.
Sei proprio sicuro che non ti disturbo sedendomi qui, con tutti i miei libri e Daphne?
A meno che Daphne non voglia banchettare con i miei compiti o i libri di mia madre no, non mi date fastidio… - rispose tranquillo, soprattutto perché in effetti se la serpina non lo avesse offeso. sbattuto in faccia la sua superiorità da purosangue, o altre snobbaggini del genere, Jorge non aveva nulla contro di lei. Certo pensava che fosse una persona falsa, che faceva finta di essere buona e carina solo per abbindolare l’altro e ottenere qualcosa, ma quello non poteva essere, secondo i canoni del delfino, un buon motivo per non sopportarla, almeno fino a quando non avrebbe tentato di sfruttare lui o la sua sorellina – Ti fa male qualcosa? Hai un’espressione strana…
Si informò poi con un modo di fare spontaneo e sincero che non nascondeva nessun doppio fine, semplicemente non aveva mai visto l’altra sorridere quindi quella espressione per lui era strana.
E’ da un po’ che volevo chiedertelo come sta Patis, se non mi ricordo male il tuo grazioso furetto si dovrebbe chiamare così.
Quella piccola peste sta bene, molto meglio dei miei calzini e delle mie coperte… - sbuffò sperando che il suo piccolo amico non stesse combinando qualche altro casino in Sala Comune in quel momento – dovrei tenerlo in gabbia ma non mi va… fa un visino così triste quando solo ce lo avvicino…
Confessò, guardando Daphne che, ai suoi occhi era il ritratto dell’animaletto educato.
Ma lei è così di natura o sei tu che l’hai addestrata?
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da Elisabeth » 01/11/2012, 22:00
La Serpina aveva ringraziato Jorge in francese volutamente voleva vedere come reagiva e vedendolo inclinare la testolina di lato e lo vide inarcare un sopraciglio, si preparò alla solita antipatica risposta.
Sai Lingua Argentata? Pensavo che la tua fosse una dinastia inglese non francese…
Sono metà e metà, papà inglese e mamma francese come la Professoressa Vireau. – disse la bimba sfoderando dei modi fin troppo gentili – Scusami, ma, stavo scrivendo una lettera lunghissima alla mamma e le piace quando le scrivo in francese, non era mia intenzione infastidirti.
Decisamente la Serpina si stava dimostrando fin troppo gentile, ma, alla gentilezze lei rispondeva con altrettanta gentilezza, fino a quando il Delfino si sarebbe comportato a quel modo lei avrebbe fatto lo stesso, ma, non si fidava così chiese se poteva davvero sedersi lì con lui insieme alla sua volpe.
A meno che Daphne non voglia banchettare con i miei compiti o i libri di mia madre no, non mi date fastidio…
No stai tranquillo, Daphne non banchetta con i libri, le ho insegnato che non deve morderli circa un mesetto fa e da allora non lo fa più, al massimo ci dorme sopra.
Gli rispose ridendo, sfoderando una risata cristallina ed al tempo stesso accattivanete, imitazione perfetta di quella che utilizzava la mamma, quando voleva ambidolare qualcuno e che lei utilizzava inconsciamente, decisamente lo strano gioco di Jorge durava da troppo tempo ed era curiosa di vedere fin dove si sarebbe spinto.
Vado a prendere il resto delle mie cose e torno subito.
Allontanandosi diretta al tavolo che occupava poco prima con Daphne alle calcagna, riponendo le sue cose nello zainetto e tornando al tavolo di Jorge dove si sedette tirando nuovamente fuori la sua pergamena, il calamaio, la piuma ed un sacchetto di dolcetti.
Se hai fame serviti pure, questi me li ha mandati la nonna dalla Francia e da sola non lì finirò mai, in dormitorio ne ho ancora tantissimi, credo che abbia paura che non mangi abbastanza.
Disse rivolta al Delfino, era strano vederli parlare amabilmente, ma, se il Delfino si divertiva a provare a fare il gentile perchè doveva rovinare tutto.
Ti fa male qualcosa? Hai un’espressione strana…
Sto bene grazie, non preoccuparti.
La bambina continuò a sorridere e sempre con molta gentilezza rispose al bambino, se per farlo star buono lei doveva comportarsi a quel modo, ci sarebbe riuscita, ma, quanto poteva durare quel gioco, un ora, due e poi sarebbero tornati ad essere i nemici di sempre, ma, una piccola tregua ogni tanto non guastava.
Accarezzando la testolina di Daphne alla bimba venne in mente il furetto del Delfino ed incuriosita perché non lo vedeva da tanto tempo chiese sue notizie al suo padroncino.
Quella piccola peste sta bene, molto meglio dei miei calzini e delle mie coperte…
Posso chiederti quanti anni ha Patis o da quanto tempo è con te?
Chiese la bimba sinceramente interessato al grazioso animaletto, la bambina aveva un buon rapporto con gli animali e spesso riusciva ad ottenere la loro fiducia solo parlandogli dolcemente senza ricorrere a sotterfugi o strani stratagemmi magici.
dovrei tenerlo in gabbia ma non mi va… fa un visino così triste quando solo ce lo avvicino…
Non rinchiuderlo poverino.
Disse la bimba fissando il Delfino con i suoi occhioni verdi e continuando a sorridere al bambino, la bimba si stava abituando al modo di fare del bambino e sperava che quello strano gioco durasse ancora un po’, visto sotto un’altra prospettiva Jorge non era poi tanto antipatico.
Ma lei è così di natura o sei tu che l’hai addestrata?
Daphne è una monella, la sto addestrando non è difficile, se hai bisogno di un po' di aiuto con Patis chiedi pure, se posso ti aiuto volentieri, altrimenti posso scrivere al nonno e farmi mandare qualche libro sui furetti.
Disse la bimba offrendo al bambino il suo aiuto senza aspettarsi niente in cambio.
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2012-12-16 00:42:15 |
Steve |
d20 |
6 |
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2012-11-10 22:05:20 |
Jorge |
d20 |
14 |
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