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da Anne » 18/06/2012, 23:01
Ad Anne pareva incredibile che il suo primo anno scolastico lì ad Hogwarts fosse già quasi concluso. Ancora poche lezioni, gli esami finali e poi avrebbero avuto inizio le vacanze estive. Tuttavia, ciò non aveva indotto gli insegnanti a ridurre il carico di compiti assegnati agli allievi. La giovane Dragargenteo aveva già eseguito la maggior parte dei compiti durante quel finesettimana; sebbene la sua relazione sui Grifoni per Cura delle creature magiche constasse già in quattro rotoli di pergamena, redatti con la sua minuta grafia, non era del tutto soddisfatta. Fu così che il lunedì pomeriggio decise di recarsi in biblioteca per approfondire l'argomento. Dopo aver passato una mez'ora a girovagare tra gli scaffali, recuperando ogni possibile libro potesse coadiuvarla nell'integrazione della sua relazione, si diresse verso i tavoli destinati alla consultazione carica di una pila di voluminosi tomi. Con suo rammarico, dovette constatare che quel giorno la grande sala era insolitamente gremita, tanto che tutti i tavoli erano già occupati. L'unico posto libero era a un tavolo in prossimità dell'ingresso, a cui era seduta una bambina bionda, apparentemente anch'essa del primo anno. Anne, a causa della sua soverchia timidezza, aveva ancora difficoltà a relazionarsi con gli altri e si sentiva un po' a disagio all'idea di dover condividere il tavolo con qualcuno che non conosceva, ma l'unica alternativa era doversi sobbarcare il suo pesante fardello di libri per tutto il lungo percorso neccessario per raggiungere la Sala Comune del suo Dormitorio, cosa che non aveva punto voglia di fare. Perciò si fece coraggio e raggiunse la bionda coetanea a cui si rivolse timidamente, con un cenno di sorriso. Ehm... Ciao... Scusa... E' libero questo posto? Posso sedermi?
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da Elisabeth » 19/06/2012, 14:37
La serpina lasciò bene in vista i suoi libri, in modo che si capisse che quel posto era occupato e si diresse nella sezione di Cura delle Creature Magiche della biblioteca, aveva bisogno di un po’ di libri per sviluppare al meglio la sua ricerca sui grifoni, ci mise un po’ di tempo per trovare i libri che le servivano e soddisfatta tornò al suo tavolo e si sedette. Una volta seduta la piccola prese un paio di pergamene a la sua piuma auto-inchiostrante, e li mise di fianco a lei pronta a prendere qualche appunto che poi avrebbe integrato nella sua ricerca. La bimba prese uno dei libri, era un bel libro, di quelli antichi con i caratteri eleganti e le miniature ad inizio di ogni nuovo capitolo, cosa che alla bimba piaceva molto. Subito dopo aver fissato per qualche minuto le prime lettere del capitolo sui grifoni iniziò a leggere le prime righe quando senti un po’ di rumore alle sue spalle, probabilmente qualcuno era entrato nel locale e lei troppo presa dalla lettura del suo libro non ci fece molta attenzione. Passò un po’ di tempo ed ancora una volta la bimba sentì un rumore di passi alle sue spalle, ed ancora una volta decise di non voltarsi, ma, improvvisamente sentì una voce accanto a lei Ehm... Ciao... Elisabeth si voltò leggermente e guardò la bimba, ad una prima analisi sembrava del primo anno proprio come lei, quella bambina le ricordava un po’ Luke, per il suo modo di fare, possibile che lei incontrava solo dragargentei timidi. Ciao Disse la serpina cercando di utilizzare un tono rassicurante ed al tempo stesso gentile, sembrava che stesse funzionando la bimba non era scappata via come temeva, ma, era rimasta lì Scusa... E' libero questo posto? Posso sedermi? Elisabeth continuando a sorridere le rispose sempre cercando di apparire rassicurante Certo che è libero, stavo aspettando il tuo arrivo. le rispose gentilmente sperando che la bimba capisse che l’aveva detto per rassicurarla, si alzò in piedi e si avvicinò alla dragargentea Aspetta che ti aiuto Prendendo un po’ di libri e riponendoli in un angolo del tavolo. Su siediti. Io sono Elisabeth Alexandra Walker - porgendole una manina - E tu come ti chiami? - chiese la serpina cercando di far amicizia con la bimba.
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da Anne » 22/06/2012, 15:34
Certo che è libero, stavo aspettando il tuo arrivo. Anne sollevò un sopracciglio, vagamente perplessa, poi, osservando il sorriso che la piccola Serpeverde le rivolgeva, comprese il tentativo di amicizia celato dietro a quella sua affermazione. Sorrise a sua volta, timidamente. Aspetta che ti aiutoE così dicendo, la bimba bionda prese alcuni dei libri che l'altra reggeva e li poggiò sul tavolo accanto a loro. Per Anne fu un sollievo: aveva sopravvalutato la forza delle sue esili braccia trasportando tutti quei pesanti tomi e sentiva che non sarebbe ruscita a reggerli ancora per più di qualche attimo. Grazie mille! disse poggiando a sua volta i tomi sul tavolo, insieme alla sua voluminosa borsa. Su siediti. Io sono Elisabeth Alexandra Walker. E tu come ti chiami?La dragargentea strinse la mano che la sua interlocutrice le porgeva. Piacere. Il mio nome è Anne Brontë.Dopo di che si accomodò sulla sedia di fronte a quella di Elisabeth, cominciando a prelevare dalla borsa pergamene e piuma. Rilesse rapidamente alcune parti della ricerca sui grifoni che aveva già svolto e cominciò a sfogliare i libri che aveva preso, alla ricerca di informazioni integrative. Per via dela sua timidezza si sentiva un po' a disagio che tentava di ovviare cercando di ignorare la presenza della compagna. Tuttavia Anne si rese conto che era oltremodo scortese nei confronti della serpina trincerarsi dietro un'ostentata indifferenza. Perciò, per superare quell'attimo di impasse, sollevò lo sguardo dai libri e, notando che, come lei, anche Elisabeth era circondata da numerosi volumi e pergamene di appunti, ruppe il momentaneo silenzio porgendole timidamente delle domande, incuriosita. Stai... Stai facendo anche tu i compiti? Che materia stai studiando?
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da Elisabeth » 23/06/2012, 13:52
Negli ultimi tempi Elisabeth stava sviluppando una strana sensibilità verso le persone che la circondavano, le bastava dare un’occhiata al suo interlocutore per capire se era timida o meno e soprattutto se era una persona affidabile oppure no. Elisabeth decise comunque di fare amicizia con la piccola dragargentea a parte la timidezza sembrava una bimba a modo, così l’aiutò con i libri Grazie mille!
Prego per così poco - rispose Elisabeth per poi presentarsi e porgere la manina alla bimba
La dragargentea strinse la mano della serpina presentandosi a sua volta.
Piacere. Il mio nome è Anne Brontë.
Molto piacere di conoscerti Anne
rispose la serpina per poi tornare al suo posto e riprendere a scrivere la sua lettera da mandare in Francia ai nonni, era da un po’ di tempo che non scriveva loro ed ora cominciava a sentire la loro mancanza. Ormai la serpina si era completamente dimenticata della bimba seduta di fronte a lei, tutta presa dalla sua lettera che voleva finire di scrivere velocemente per riprendere i suoi compiti, quando Anne le rivolse la parola
Stai... Stai facendo anche tu i compiti? Che materia stai studiando?
Elisabeth alzò il viso dalla pergamena e guardò la bimba sorridendo
Je vous écris une lettre pour mes grands-parents … scusami se ti ho parlato in francese, ma, stavo scrivendo una lettera ai miei nonni, piccola paura dallo studio – disse la bimba sorridendo - Si effettivamente ero venuta qui per terminare la mia ricerca sui grifoni e tu ? – chiese la serpina sperando che Anne non si richiudesse un’altra volta in se stessa e provasse ad aprirsi un po’ con lei.
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da Ferdy » 25/07/2012, 12:54
[Mercoledì - h.21:30]
La Biblioteca della scuola era sicuramente il posto adatto per tutti i Corvonero intenti a fare una pausa dai loro impegni giornalieri: la lettura di un libro poteva presentare per molti studenti uno stress in più, invece per un Corvonero era un modo semplice ed utile per fuggire dal mondo magico e rifugiarsi in storie fantastiche, o di carattere storico, a seconda del soggetto. Peccato però che il Prefetto Corvonero non era lì per quello, figuriamoci a quell'ora, ma si trovava a passeggiare per gli scaffali solo per accertarsi che gli studenti fossero tutti nei propri letti, così come desiderava lui in quel momento, desiderava il suo letto, ovviamente. Gli occhi aperti a stento, un po affaticati, e la luce fioca della bacchetta che illuminava e faceva brillare qui e lì titoli di libri scritti in basso rilievo sulle copertine di cartone. Il fatto che la scuola fosse finita non tollerava i Prefetti a tenere la guardia bassa per via dell'assenza di buona parte degli studenti, anzi, quel periodo incentivava molti di loro a sgattaiolare nei corridoi e combinare scherzetti o esplorare luoghi sconosciuti e proibiti.
Giuro che il primo che becco passerà tutta l'estate in punizione...
Pensò un po stizzito per non si sapeva cosa: era un Corvonero dopotutto, e i Corvonero erano lunatici, chi di più chi di meno. Ma improvvisamente si rese conto di essere solo nella stanza, chi era il Prefetto in compresenza con lui per quella sera? Aveva anche dimenticato di controllare l'orario, non si era interessato in realtà, l'unico suo interesse era terminare il suo compito il prima possibile.
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da Melia » 25/07/2012, 20:02
La sua prima ronda, quella sera. La Preside Bergman le aveva spiegato come funzionavano le ronde dei Prefetti e dei Capiscuola: molto semplicemente il Castello veniva diviso in sezioni, che venivano poi controllate ciascuna da una coppia di Prefetti/Capiscuola diversi; quella sera, ad esempio, Melia era stata assegnata alla sezione del terzo piano, comprendente la Biblioteca. Sapeva che con lei ci sarebbe stato Ferdy Stone, il Prefetto di Corvonero nonché professore di Volo - per quanto solo durante le sue lezioni essendo ancora uno studente del settimo anno - ma non aveva ancora avuto modo di incontrarlo; una mente brillante, così pensava lei, per essere diventato insegnante ad una così giovane età, ma forse essendo Corvonero non ci si poteva aspettare niente di diverso.
La Biblioteca...
Mormorò la Serpeverde con aria rapita: avendo sempre studiato a casa non aveva mai visto una stanza così piena di libri... era qualcosa di affascinante. Per questo si guardava intorno, la bacchetta stretta tra le dita della mano destra e tenuta puntata verso il basso, con un debole luce sulla punta: vestito verde scuro lungo fino al ginocchio senza maniche, ballerine basse di colore nero, e i soliti capelli castani ed ondulati lasciati sciolti per nascondere il tatuaggio che aveva dietro al collo. Non si era accorta che Ferdy era già presente in Biblioteca, troppo presa ad osservare i tantissimi libri riposti in quel luogo: ne sfiorò qualcuno con le dita, fino a che - in un attimo di sbadataggine - non ne fece cadere uno.
Cavolo...
Sbottò a bassa voce la ragazza, chinandosi per raccoglierlo e rimetterlo a posto: solo una volta fatto ciò sentì che c'era qualcuno dietro di lei... una sensazione forse, magari era paranoica e alle sue spalle non c'era nessuno, ma quella percezione la spinse a voltarsi, puntando gli occhi dorati - uno solo in realtà, l'altro era nascosto nel buio - verso la persona che ipoteticamente, se aveva avuto la sensazione giusta, era ferma dietro di sé.
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da Ferdy » 25/07/2012, 23:06
Mentre percorreva il corridoio tra due alti scaffali in cuor suo desiderava solo terminare al più presto e tornarsene nel suo comodo letto, dormiglione com'era; in effetti era un dato della sua persona molto anomalo quello, in quanto dai Corvonero ci si doveva aspettare una prontezza e una brillantezza della mente, mentre Cosetta distribuiva quegli encomi lui doveva essere, appunto, a dormire sotto le coperte e la testa sotto il cuscino. Si sentiva uno stupido a girare ripetutamente tra le stesse file poiché in quel luogo così silenzioso, come di giorno così di notte, il minimo rumore si amplificava nell'aria, per cui era inutile passare più volte da una stessa parte, tuttavia erano quelle le disposizioni e lui si sarebbe attenuto che gli piacessero o meno.
Un po di fifa viene a stare in questo spazio stretto e buio, la cui visibilità è pure limitata tra l'altro...
Per chiunque avesse creduto fino a quel momento che Ferdy Stone, il muscoloso giocatore di Quidditch, era così coraggioso come davano a parere i propri muscoli era costretto ad un brusco risveglio in quanto di audacia ne aveva poca, che usciva fuori proprio in situazioni estreme come era successo nella Foresta, eppure il pensiero di come si era comportato e di quel che era successo lo rendevano in parte orgoglioso, ma dall'altra lo facevano rabbrividire. L'aria pacifica che si respirava fu contaminata dal tonfo di qualcosa - probabilmente un libro - poco distante da dove si trovava lui, costringendolo a destarsi da quella quiete e fare retromarcia per andare a controllare: si sentiva tanto odore di studenti fuori posto. Quando andò a controllare poco più dietro la figura che si era chinata per riparare il danno era una giovane ragazza, sconosciuta a prima vista, la cui età doveva essere ancora da frequenza scolastica con quasi certezza.
E tu? Il tuo nome?
Quel suo fare poco gentile era dovuto al fatto che era convinto di trovarsi di fronte ad una studentessa poco conosciuta: Ferdy Stone non poteva mai immaginare di trovarsi di fronte alla nuova Prefetta Serpeverde.
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da Melia » 26/07/2012, 11:45
La sensazione era giusta, Melia se ne rese conto quasi subito, quando il suo sguardo si riflesse in quello di un'altra persona, di un ragazzo dall'aria molto più grande che la fissava con fare poco gentile.
E tu? Il tuo nome?
Doveva essere il Prefetto di Corvonero, Ferdy, che probabilmente era convinto di essere davanti ad una studentessa che aveva appena violato il coprifuoco: il corpo della Serpeverde ruotò totalmente verso di lui, le braccia distese lungo i fianchi e la bacchetta ancora puntata verso il basso per non dare fastidio alla loro visuale.
Melia Herbert.
Rispose lei, calcando l'accento sulla "i" del nome: quasi tutti infatti si sbagliavano, mettendo l'accento sulla "e" come se il suo nome fosse una sorta di diminutivo di "Amelia" ... ma non era così, il suo era un nome greco e ci teneva che venisse rispettato come tale.
Sono la nuova Prefetta di Serpeverde.
Aggiunse Melia, così da rendere più chiara la sua identità a colui che si trovava di fronte a lei, il Prefetto che evidentemente aveva già iniziato la sua ronda in attesa che il collega, anzi, la collega in questo caso, arrivasse.
Tu devi essere Ferdy Stone, Prefetto di Corvonero. Molto piacere di conoscerti.
Disse poi la ragazzina con aria educata, allungando la mano in sua direzione per stringerla se lui l'avesse voluto: la cosa che forse avrebbe stranito il Corvonero, era che Melia non sembrava avere la minima idea di chi lui fosse stato prima di ottenere la cattedra di Volo ad Hogwarts; non aveva idea, quindi, del suo passato di ex giocatore di Quidditch, non lo immaginava proprio. Chissà se la cosa lo avrebbe infastidito o meno.
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da Ferdy » 26/07/2012, 13:18
Quella ragazzina sconosciuta si era messa nei guai quella notte; c'era anche da dire che era stata molto sfortunata perché difficilmente lui puniva i trasgressori, dava sempre possibilità; a molti faceva anche degli indovinelli a cui la maggior parte rispondeva scorrettamente, ma li faceva illudere di aver indovinato facendoli tornare nei letti a baldacchino senza alcuna sottrazione di punti Casata.
Melia Herbert.
Non la conosceva sicuramente: forse non seguiva nemmeno i suoi corsi, o semplicemente, così poco lucido, la sua mente non riusciva ad identificarla; il nome non lo aveva aiutato, ma nemmeno l'aspetto della giovane, non era neppure un viso conosciuto o intravisto da qualche parte.
Casata?
Fece lui sempre con lo stesso tono duro di poco prima, un tono che non avrebbe per niente dovuto alterare la giovane, visto che era in pieno torto: il minimo che potesse fare era scusarsi e tornarsene nella propria Sala Comune. Quella sua domanda era stata posta per pura curiosità, visto che oramai la Coppa delle Case si era conclusa e non ci sarebbe stato bisogno di sottrarre dei punti, ma l'unico rimedio, purtroppo per lei era una punizione.
Sono la nuova Prefetta di Serpeverde.
Come?!
In quel momento tutto le fu chiaro; nel momento in cui l'Ayed aveva abbandonato il castello (il motivo gli era sconosciuto), la ragazza lì presente doveva averla rimpiazzata. In quel momento si sentì poco a suo agio per via del comportamento tenuto nei suoi confronti non essendo a conoscenza del nuovo arrivo e della carica assegnatale; in tutti casi era giustificato, ma si doveva scusare assolutamente, non era da lui atteggiarsi in quel modo.
Oh, mi scusi signorina Herbert... Io non ero a conoscenza del suo approdo qui ad Hogwarts...
Si sentiva uno stupido, e l'unica cosa che riuscì a fare fu darsi una scostata ai capelli dietro la nuca, in imbarazzo, con la speranza che la giovane potesse comprendere e tollerare la sua 'gaffe'.
Tu devi essere Ferdy Stone, Prefetto di Corvonero. Molto piacere di conoscerti.
Allungò la mano in sua direzione e lui fece lo stesso, sorridendole, cercando di porre rimedio a ciò che aveva fatto; in realtà si stava preoccupando un po troppo; con tutta certezza lei non aveva nemmeno badato al suo modo di fare oppure lo aveva capito.
Se non altro abbiamo una nuova Prefetta pronta e preparata. Sei in età da Hogwarts, non è così?
Continuò il giovane, cercando di aprire un discorso con lei; si rese conto che erano fermi nel bel mezzo della Biblioteca, valevala pena continuare la propria ronda insieme e fare un po conoscenza.
Che ne dici di fare due passi e concludere la ronda insieme?
Una proposta accettabile: la prima cosa che aveva notato nella ragazza era disponibilità, una caratteristica fondamentale necessaria a chiunque investisse la loro carica. Sicuramente era più cortese dell'Ayed.
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da Melia » 30/07/2012, 14:30
Oh, mi scusi signorina Herbert... Io non ero a conoscenza del suo approdo qui ad Hogwarts...
Sorrise in direzione del ragazzo, puntando quegli strani occhi dorati su di lui: sembrava gentile ora, forse perché aveva compreso che Melia non era una studentessa qualsiasi beccata nel violare il coprifuoco, ma semplicemente una Prefetta un poco goffa che aveva fatto cadere un libro per sbaglio ed il cui unico intento era solo proseguire nella sua prima ronda ad Hogwarts. La mano tesa di lei venne stretta dal Corvonero, il quale ebbe subito dimostrazione della preparazione della Serpeverde riguardo ai suoi colleghi di lavoro: il "lei" usato da Ferdy venne quasi subito sostituito dal "tu" di Melia, non per mancanza di rispetto ma perché le era stato spiegato che lui era un suo pari perlomeno in quel contesto.
Se non altro abbiamo una nuova Prefetta pronta e preparata. Sei in età da Hogwarts, non è così?
Sì, a settembre inizierò il quarto anno. Finora ho sempre studiato a casa, da privatista.
Rispose lei, annuendo appena: in realtà non sapeva il perché i genitori non le avessero mai permesso di studiare ad Hogwarts sin dal primo anno come gli altri bambini... era sempre rimasta a casa, ricevendo ogni tanto le visite di strani uomini quasi sempre incappucciati, che le chiedevano di danzare per loro, o di cantare, ma nulla di più.
Che ne dici di fare due passi e concludere la ronda insieme?
Allargò appena gli occhi con aria sorpresa a quella domanda, ma annuì ancora una volta e gli sorrise con aria piuttosto affabile, forse ancora un po' incerta visto che non conosceva bene l'ambiente, né tantomeno sapeva relazionarsi al meglio con altri esseri umani che non fossero i genitori.
Magari, così posso imparare da te come svolgere al meglio questo compito. Devo ancora prenderci la mano.
Disse infatti, affiancando quindi il ragazzo per iniziare a camminare insieme a lui: la postura di Melia era sinuosa, elegante ma piuttosto rigida, come se stesse cercando di essere e mostrarsi il più composta possibile mentre procedeva di fianco a Ferdy per la Biblioteca.
Non avevo mai visto un posto così pieno di libri... secondo te quanto tempo ci si metterebbe a leggerli tutti?
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