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da Monique » 27/03/2012, 11:57
Non provi mai più a fermarmi in questo modo.
Un gesto dettato dall'istinto, quello di Monique, che però Tisifone dimostrò subito di non apprezzare affatto vista l'occhiata che le lanciò: la donna lasciò lentamente la presa, alzando le mani come a farle comprendere che non voleva di certo farle dal male, attaccarla o chissà che altro. Non era lei l'unica sconvolta delle due, in ogni caso.
Se non cerchi di scappare via, non ho motivi per fermarti - replicò la francese, continuando ad usare quel "tu" con cui si era appellata a lei fino a quel momento: che senso avrebbe avuto tornare al "lei" formale? Non avrebbe di certo cancellato ciò che era successo - Allora? Vorrei una risposta.
Non credo che questi siano affari che la riguardino. ... Crede che l'avere alcuni cromosomi in comune le dia il diritto di insinuarsi nella mia vita?
Se ti sto chiedendo queste conferme è proprio perchè non voglio insinuarmi nella tua vita. Ci manca solo che finisco per mettere in pericolo l'unica parente non feccia della famiglia.
Replicò Monique con uno sbuffo sarcastico ma sincero: figuriamoci, se già era preoccupata per come sarebbero potute andare le cose ora che Sandyon era nella sua vita, non osava pensare al disastro di proporzioni epiche che sarebbe potuto scoppiare se all'equazione si fosse aggiunta anche Tisifone... sua cugina.
Mi trovavo più a mio agio quando pensavo fosse una sconosciuta.
Potevo anche essere una sconosciuta, ma non puoi negare che sia stato quel legame strano che sentivamo tra noi ad avvicinarci. E non era un legame tra due estranee.
Commentò Moni lanciandole un'occhiata penetrante, come ad invitarla a sondarle l'anima se ciò avesse significato poi una maggiore tranquillità da parte di lei: fece un piccolo sospiro, passandosi una mano tra i capelli come a voler riordinare le idee, poi tornò ad ossarvare la donna di fronte a lei.
Tisifone, non ti voglio trattenere a forza, immagino tu voglia metabolizzare il tutto e penso che... dovrei farlo anch'io - già, perchè sembrava quasi tranquilla a paragone con l'altra? Forse sarebbe scoppiata più tardi, chi poteva dirlo - Ma non possiamo negare che adesso c'è qualcosa che ci lega, per quanto forse sia il legame più sgradevole che possa esserci penso per entrambe... quello di sangue. Non ti chiedo nulla e sei libera di non rivolgermi più la parola se lo desideri, ti chiedo solo di... stare molto attenta alle persone con cui ne parlerai eventualmente: sono come un mirino con una targa lampeggiante sulla testa con sopra scritto "Colpiscimi", e non voglio che altre persone diventino parte di questo tiro a segno. Da parte mia lo dirò solo ad una persona di cui mi fido ciecamente, e basta.
Al termine di quelle parole fece un passo indietro, come a farle capire che era libera di scappare via qualora l'avesse voluto: lei? Sarebbe stata un po' in camera propria a fare ordine nella propria mente, ed il giorno dopo... il giorno dopo avrebbe parlato con quella persona, perchè era sicura che lui... sì, lui ne sapeva certamente qualcosa.
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da Tisifone » 27/03/2012, 14:59
Per quanto, logicamente, Monique continuasse a usare il “tu” nel rivolgersi a lei, tanto ostinatamente Tisifone aveva ripreso ad utilizzare il “lei”, come se un semplice pronome potesse cancellare tutto quello che era appena accaduto. Se fosse stata più lucida, probabilmente, avrebbe riso di se stessa, ma in quel momento, con i libri stretti tra le braccia come se fossero la sua unica ancora di salvezza sembrava più la ragazzina spaurita che apparve a Londra una ventina di anni prima. Se ti sto chiedendo queste conferme è proprio perchè non voglio insinuarmi nella tua vita. Ci manca solo che finisco per mettere in pericolo l'unica parente non feccia della famiglia.La nota di sarcasmo non sfuggì alle orecchie della Grifa, ma non aveva la forza né la voglia di rispondere a tono. Ma per quanto sembrava che non stesse ascoltando, limitandosi a rimanere ferma di fronte all’altra con lo sguardo perso nel vuoto in un punto all’orizzonte, il suo cervello stava memorizzando ogni singola parola della VicePreside per rifletterci poi dopo in un secondo tempo. Proteggermi? Questo scricciolo mi vuole proteggere…Pensiero contrastante con azioni e stato d’animo del momento quello che attraversò la mente della Divinante, ma che fluì libero senza alcuna costrizione. Per quanto la differenza di età tra le due non fosse poi tanta, Tisifone aveva sempre considerato Monique Vireau troppo giovane per il ruolo che svolgendo egregiamente all’interno della scuola e ora che la loro parentale era venuta a galla la giovinezza della donna sembrava essersi accentuata. Se stai qui ancora un po’ ti verrà la sindrome da sorella maggiore prima ancora che te ne renda conto.La ammonì la sua coscienza, parlandone, come quando si trovava in quelle rare situazioni di empasse psicologico in terza persona. Scosse così bruscamente la testa a quel commentò che la bacchetta che le teneva ferma i capelli in una lunga coda alta si sfilò, scivolando tra le pieghe del mantello mentre i capelli le si adagiarono totalmente scomposti sulle spalle. Istintivamente allungò una mano per paura che cadendo si rompesse, ma una volta che le dita si furono chiuse su quel legno intarsiato una lacrima minacciò di uscirle dagli occhi. Quel fermaglio molto fanciullesco era praticamente l’ultimo regalo che le aveva fatto la madre, una delle poche cose che aveva potuto portare con sé da Ekaterimburg. Potevo anche essere una sconosciuta, ma non puoi negare che sia stato quel legame strano che sentivamo tra noi ad avvicinarci. E non era un legame tra due estranee.Monique aveva ragione, non poteva negare le sue parole e così preferì continuare a tacere. Tutto accade per un motivo era sempre stato uno dei suoi motti preferiti e ora le si stava rivoltando contro. Se non avesse assecondato la sua curiosità in merito a quel legame, non avrebbe mai visto quella foto e quindi… Cosa? Non avresti mai scoperto la verità che era quello che volevi fin da quando hai scoperto quel baule nascosto. Non puoi piangerti addosso solo perché non è quello che ti aspettavi.La rimproverò veementemente la sua coscienza, costringendola a riportare lo sguardo sul volto della donna e a perdersi nei suoi occhi: sembravano senza difesa, come se l’altra le stesse dando accesso alla sua anima o quasi. Un segno di fiducia che lei non aveva mai accordato a nessuno fino a quel momento e che la colpì più di tutte le parole che si erano dette. Tisifone, non ti voglio trattenere a forza, immagino tu voglia metabolizzare il tutto e penso che... dovrei farlo anch'io . Ma non possiamo negare che adesso c'è qualcosa che ci lega, per quanto forse sia il legame più sgradevole che possa esserci penso per entrambe... quello di sangue. Non ti chiedo nulla e sei libera di non rivolgermi più la parola se lo desideri, ti chiedo solo di... stare molto attenta alle persone con cui ne parlerai eventualmente: sono come un mirino con una targa lampeggiante sulla testa con sopra scritto "Colpiscimi", e non voglio che altre persone diventino parte di questo tiro a segno. Da parte mia lo dirò solo ad una persona di cui mi fido ciecamente, e basta.AhhhhahhhhahhhUna risata priva di allegria, da brivido, sgorgò spontanea dalla gola di Tisifone alla fine di quel discorsetto per spegnersi dopo una decina di secondi. Sgradevole? Una gelatina al vomito può essere sgradevole… Scoprire di avere dei parenti equivale ad essere messi in lista dalla Morte in persona, è questo quello che mi è stato insegnato. - disse a voce bassissima, addolcendo un po’ il concetto, come a volerla rassicurare del fatto che non era proprio lei a pensarlo - Dirlo a qualcuno? Ti sembra forse che io faccia vita mondana? Le uniche persone con ne parlerò lo sapranno già di sicuro e per questo mi dovranno molte ma molte spiegazioni.
E al pensiero dei suoi due padrini il nervosismo salì così tanto che la magia iniziò a crepitare intorno a Tisifone, facendole vibrare i capelli come se fossero sollevati da un vento inesistente. E ora, se non ti spiace, andrei via prima di dare un brutto esempio ai nostri studenti.E, tornando a rivolgersi inconsapevolmente a Monique con il tu, uscì dalla Biblioteca. [FINE]
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da Jorge » 27/03/2012, 21:58
Probabilmente prendere in giro Kayleen così platealmente mettendosi sull'attenti non era stata una mossa molto azzeccata e in un futuro non molto lontano ne avrebbe pagato le conseguenze. O almeno era quello che prometteva l'occhiataccia che lo aveva appena perforato, seguito da un silenzio minaccioso. Ma era stato più forte di lui e ci si era anche divertito non poco.
Certo, chi potrebbe non amare un bel visino come il mio?
Era tentato di rispondere ogni maschio che si rispetti non perché la trovasse brutta ma più che altro perché a undici anni le femmine le si dividono in maschiacci e femminucce e non in belle e brutte. Però alla fine decise di tacere, dopotutto era stato proprio lui con il suo commento a permetterle di fargli quella battutina e quindi tanto valeva tenersela e non dar vita a una diatriba che, di sicuro, sarebbe durata secoli. Anche se Kayleen non gli era sembrata una tipa stile femminuccia vanitosa era pur sempre una sensibilità da ragazzina.
Tu non sei certo carino quanto me!
E meno male… sai le risate e le prese in giro se avessi i tuoi occhi o il tuo taglio di capelli?
Resistere a una battuta era normale, a due era un’impresa titanica persa in partenza. E alle parole il piccolo portoghese aggiunse anche le gesta, sbattendo le ciglia per mettere in risalto i propri di occhi e portando le mani a sostenere invisibili boccoli. E se Kayleen avesse deciso di dargli quel pugno proprio in quel momento in un corridoio semideserto della Biblioteca lo avrebbe incassato con stile, per poi restituirlo al mittente con tanti ringraziamenti. Però a quanto sembrava quella doveva essere la sua serata fortunata, visto che la Grifa aveva continuato a camminare verso la sezione del Quidditch, rispondendo alla sua domanda sulla Trasfigurazione. Nonostante ciò, però, Jorge rimase all’erta, la ragazzina poteva cambiare idea in qualsiasi momento e non voleva essere preso di sorpresa.
Sì, me la devi proprio mostrare! No.. In realtà, voglio provare a fare qualche incantesimo piuttosto semplice.. Ho sentito parlare di “Pullus”, vorrei vedere cosa mi esce fuori!
Piuttosto semplice? O sei una strega eccezionale come quella Granger di cui l’amico di visino di pesca ciancia sempre oppure la tua scala di valutazione degli incantesimi è rotta.
Sbottò a quel punto, il tono di voce il più basso possibile per non disturbare nessuno e soprattutto non attirare l’attenzione su di loro.
Ti rendi conto che stiamo parlando di Trasfigurazione umana o semi umana? Quella è roba che si studia al quinto anno o giù di lì.
Aggiunse, dimostrando come, quando una cosa gli interessava davvero lo studio e la ricerca non lo spaventavano per nulla. E la Trasfigurazione umana lo attirava non poco, tanto da sperare di riuscire a diventare un Animagus da grande, anche se, dopo aver letto tutto o quasi in materia, non si era ancora azzardato a provare nulla per paura di fare chissà quale danno. Però in due…
Dai se vuoi fare qualche esperimento con incantesimi così avanzati posso darti una mano… - si propose quindi pregustando già il gusto del proibito – ma scordati che ti faccia da cavia.
Puntualizzò, giusto per evitare di trovarsi trasfigurato per sempre in un qualche ibrido per il resto dei suoi giorni. La vista del poster in cui ragazzi in sella a scope nuove di zecca sfrecciavano su un campo ovale, passandosi la pluffa e chinandosi a evitare bolidi lo fece ammutolire di colpo.
Direi che siamo arrivati…
Grazie.
Farfugliò, fiondandosi verso lo scaffale e prendendo tre tomi che gli avrebbero permesso di approfondire la materia sia da un punto di vista tecnico che storico. Per la parte moderna gli sarebbe bastato sgraffignare le riviste che i suoi compagni lasciavano incustoditi in Sala Comune la sera prima di andare a dormire.
Non ti preoccupare Kayleen, ti aiuto io a portarli questi.
Disse quindi, in modo da sviare i pochi studenti rimasti: paranoico? Chi, lui? Forse solo un pochino.
Vieni dai che ora tocca a te.
Aggiunse poi in un sussurro, riprendendo a camminare.
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Jorge
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da Kayleen » 02/04/2012, 16:54
E meno male… sai le risate e le prese in giro se avessi i tuoi occhi o il tuo taglio di capelli?
Immaginare Jorge con i capelli lunghi, rossicci/biondi, spettinati, e con un paio di occhi chiari; quelli in realtà ci stavano. O no? Non si era neppure soffermata più di tanto nel capire che colore avessero le iridi del bambino. In ogni caso, pensarlo con una parrucca da donna risultava divertente. Rimase in silenzio nel momento in cui fece quella specie di mimica del genere femminile, con un’espressione stampata in volto tra il disgustato ed il divertito per quello che stava immaginando. Decise di propendere, almeno inizialmente, verso l’aspetto umoristico della cosa.
Ti ci vedrei bene dopotutto! Non hai ancora né barba, né baffi, quindi con un po’ di trucco potrei anche farti entrare nel dormitorio femminile di Grifondoro!
Ridacchiò un attimo a quel pensiero, come se si stesse prendendo una piccola rivincita per il saluto militare di poco prima.
E non pensare nulla di malefico, il mio era solo un esempio! –preferì specificarlo, prima che il bambino pensasse davvero a qualche piano malefico all’interno della torre della sua casata.
Era arrivato poi il momento di fare l’ultima precisazione a riguardo. E comunque le femmine non fanno così!! –e provò anche lei a rifare la scenetta, limitandosi però a sbattere le ciglia. Il risultato non assomigliava per nulla a qualcosa di femminile. Io le palpebre le sbatto normalmente e non mi pettino neppure i capelli! –di quello forse non c’era da vantarsi, ma ormai era andata.
Piuttosto semplice? O sei una strega eccezionale come quella Granger di cui l’amico di visino di pesca ciancia sempre oppure la tua scala di valutazione degli incantesimi è rotta.
Quella improvvisa rivelazione, per quanto pronunciata a bassa voce, la fece fermare di colpo. Aveva detto una cavolata? Pareva proprio di sì, ma non poteva di certo darlo a vedere; ormai doveva continuare su quella linea e, al massimo, cercare di carpire qualche informazione più precisa.
No, bhe.. Io credevo fosse una cosa abbastanza facile da realizzare. –mordicchiandosi appena il labbro inferiore. Non sono di certo come la Granger –anche se di lei non sapeva troppo, giusto qualche informazione- ma pensavo che con un po’ di esercizio si riuscisse ad avere una gallina, anche spelacchiata.
Ti rendi conto che stiamo parlando di Trasfigurazione umana o semi umana? Quella è roba che si studia al quinto anno o giù di lì.
Cavolo, a quello non ci aveva proprio pensato. Era una cosa così complicata da realizzarsi?
Ma per forza un umano? Non posso trasfigurare un.. Sasso e farlo diventare un pollo? Avrebbe iniziato da oggetti inanimati, come appunto sassi, matite, libri e quaderni, per poi passare agli animali ed infine agli esseri umani. Non aveva fretta, era solo uno sfizio in più che si voleva togliere. Poi, una volta padroneggiato l’incantesimo, si sarebbe presa della rivincite, nel caso in cui qualcuno l’avesse fatta arrabbiare.
Dai se vuoi fare qualche esperimento con incantesimi così avanzati posso darti una mano… - si propose quindi pregustando già il gusto del proibito – ma scordati che ti faccia da cavia.
Sospirò, leggermente delusa, proprio nel momento in cui Jorge le fece quella controproposta; la doveva valutare con attenzione. Un aiuto in più le sarebbe stato senz’altro utile, anche tenendo conto dei risultati non troppo brillanti con “duro”, ma questo voleva dire condividere il suo sapere con qualcun altro, con un maschio.. Stabilì che era fattibile, visto che non era nulla di troppo personale o privato, tanto da volerselo tenere per sé a tutti i costi.
Ci sto. –annuendo con il capo- Non ti piacerebbe essere un bel pollo dalle piume arancioni? –e nella sua mente arancione equivaleva a fulvo. Poi nel caso c’è sempre “finitus” –anche se non era troppo sicura che quell’incantesimo fosse sufficiente ad annullare “pullus”.- Con quello gli effetti svaniscono, credo.
Grazie. -il ringraziamento arrivò nel momento in cui giunsero nel reparto sportivo. Era giusto che Jorge si godesse quel reparto ed un po’ era giusto che se lo godesse anche lei, visto che era la prima volta che vi metteva piede. Quindi, mentre lui si dedicava a grossi tomi, che probabilmente trattavano la materia sotto il punto di vista più noioso possibile, lei andò a cercare qualcosa di più pratico e leggero; i suoi occhi si posarono giusto su un libro più alto del normale, ma decisamente più sottile, tutto figure.
Io credo prenderò questo.. –sussurrò, fra sé e sé, andando ad estrarre il libricino. Non forniva troppe informazioni, per lo più mostrava le squadre che si erano susseguite negli anni nel campionato inglese. Per il momento, le bastava quello.
Non ti preoccupare Kayleen, ti aiuto io a portarli questi.
Eh?? –ma di cosa stava parlando?? Abbassò lo sguardo e tra le sue mani scorse solo il mini-album che si era scelta.- Ma guarda che quelli non.. –ma si interruppe, improvvisamente folgorata dal ricordo del fatto lui era tremendamente imbarazzato per la sua ignoranza in materia di quidditch. Ah. Ok. –disse solo, donandogli però un’occhiataccia che voleva dire: “per stavolta ti ho coperto, ma non farci l’abitudine”.
Vieni dai che ora tocca a te.
Prese a camminare dietro di lui, visto che stavolta era il bambino a fare da guida. Sperava solo di fare in tempo, prima che la bibliotecaria chiudesse la porta con ancora loro all’interno.
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da Jorge » 13/04/2012, 21:58
Ti ci vedrei bene dopotutto! Non hai ancora né barba, né baffi, quindi con un po’ di trucco potrei anche farti entrare nel dormitorio femminile di Grifondoro!
All’inizio di quel discorso, Jorge sembrava mortalmente offeso: odiava l’idea di travestirsi da femmina, persino a Carnevale e adesso Kayleen gli stava addirittura dicendo che sarebbe stato una donna perfetta. Stava meditando di fare una piccola scenata, precisando che, per quanto solo undicenne, era un maschio quando sentì l’accenno ad entrare nel dormitorio femminile dei Grifi.
Hummm… dici che basterebbe una parrucca per ingannare le scale? Ho sentito dire che se ci sale un ragazza si trasformano in uno scivolo inespugnabile.
Commentò quindi, gli occhietti che brilluccicavano di una luce malandrina più che maliziosa: a undici anni l’idea di intrufolarsi nel dormitorio femminile era legato più a un elevato potenziale di scherzi che ad altro.
E non pensare nulla di malefico, il mio era solo un esempio!
Jorge sollevò le spalle a quella precisazione, ridacchiando di gusto e immaginando mille scenari possibili, come per esempio infilare una ranocchia nel letto di qualche compagna di Kayleen per mettere alla prova il leggendario coraggio rosso – oro.
E comunque le femmine non fanno così!!
Vedere la ragazzina sbattere le ciglia in quella che doveva essere una posa del tutto femminile, trasformò il risolino del Delfino in una piccola risatina, attutita da una mano prontamente portata di fronte alla bocca. Dopotutto si trovavano ancora in Biblioteca e non aveva nessuna intenzione di farsi cacciare via per schiamazzi.
Io le palpebre le sbatto normalmente e non mi pettino neppure i capelli!
Ah, è un fatto voluto. Pensavo volessi uniformarti alla tua CapoCasa e far finta di avere un cesto di serpenti in testa.
Commentò, ironico, giusto per dimostrare alla Grifa che anche lui era capace di essere tagliente, anche se in teoria non voleva essere offensivo. Fortunatamente sembrava che la ragazzina non se la fosse presa, visto il modo con cui aveva cambiato discorso, rispondendo alla sua domanda su Trasfigurazioni, o forse era solo brava a fingere e gliela avrebbe fatta pagare solo in un secondo momento.
No, bhe.. Io credevo fosse una cosa abbastanza facile da realizzare.
Jorge spalancò un po’ gli occhi, sorpreso da quel commento: che si fosse sbagliato e la Trasfigurazione umana era una cosa semplice? No, impossibile, non poteva aver preso una così grande cantonata su una delle sue materie preferite, ma la sua scarsa conoscenza del Mondo Magico lo portava spesso a dubitare di se stesso.
Non sono di certo come la Granger, ma pensavo che con un po’ di esercizio si riuscisse ad avere una gallina, anche spelacchiata.
Il ragazzino assottigliò lo sguardo, arricciando il nasino in una posa tra il divertente e il carino, riflettendo su quell’osservazione: secondo suo cugino, volere era potere ma non era sicuro che quella massima poteva essere applicata anche all’utilizzo di incantesimi avanzati.
Ma per forza un umano? Non posso trasfigurare un.. Sasso e farlo diventare un pollo?
Per quel che ne so io puoi trasfigurare quasi ogni cosa in qualcos’altro, fatta eccezione per soldi, cibo e qualche altra cosa, basta sapere quale formula usare e come agitare la bacchetta.
Ribattè convinto: quella era una delle poche cose che gli era chiaro del Mondo Magico. Se conoscevi la formula o la ricetta giusta potevi ottenere praticamente qualsiasi cosa e questo era una dei lati più esaltanti di quella sua nuova strana vita.
Ci sto. Non ti piacerebbe essere un bel pollo dalle piume arancioni?
Perfetto - rispose raggiante, porgendo la mano alla ragazza per sigillare quella sorta di alleanza. Lui di per sé non aveva molta iniziativa ma di contro si faceva coinvolgere molto facilmente - E no, non mi piacerebbe per nulla avere delle piume, sai tendono a farmi starnutire.
Poi nel caso c’è sempre “finitus”. Con quello gli effetti svaniscono, credo.
Con i credo non ti permetterò mai di avvicinarti a me con la bacchetta sguainata. Ci tengo troppo alla mia vita così com’è - disse allontanandosi di un paio di passi dalla ragazza, sulla difensiva - E non credo che basti, probabilmente servirà una sorta di contro incantesimo per riportare le cose allo stato iniziale, no?
Era dubbioso, dopotutto era anche lui al primo anno e la sua scarsa propensione allo studio non lo aveva spinto ad approfondire l’argomento al di là delle pagine che il Professore aveva assegnato loro a lezione.
Eh?? Ma guarda che quelli non..
Man mano che Kayleen parlava, il volto di Jorge cambiò espressione e colore mille volte: stava cercando di far capire, con una mimica piuttosto grossolana, alla ragazza di reggergli il gioco.
Ah. Ok.
Due parole che gli fecero tornare le speranze. Rispondendo con un occhiolino alla sua occhiataccia, prese la rivista che teneva in mano e la mise sulla pila di libri che aveva preso per sé nel prototipo del perfetto gentiluomo. Successivamente iniziò a camminare verso il Reparto Proibito, svoltò a sinistra e poi a destra, muovendosi tra gli scaffali come se fosse a casa sua.
Signorina ecco a lei il reparto dedicato alla Trasfigurazione.
Disse alla fine, abbassandosi e facendo svolazzare la mano in un gesto teatrale dell’Ottocento.
Anche se forse sarebbe più divertente dare un’occhiata lì dentro.
Mormorò, approfittando della posizione abbassata, indicando con la testa il Reparto Proibito che si erano appena lasciati alle spalle.
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da Kayleen » 01/05/2012, 14:41
Hummm… dici che basterebbe una parrucca per ingannare le scale? Ho sentito dire che se ci sale un ragazza si trasformano in uno scivolo inespugnabile.
E' lo stesso avvertimento che è stato fatto a me, in realtà.. -replicò, concedendosi prima un attimo per pensare: se anche a Jorge era stata detta una cosa del genere, voleva dire che era la verità e che nessuno, se non quelli del sesso giusto, potevano fare ingresso nel dormitorio del sesso opposto. Ma ripeto, il mio era solo un esempio. Anche se non ci fosse quell'incantesimo a guardia del nostro dormitorio, non permetterei mai a nessun maschio di entrare in camera mia. -ci tenne di nuovo a precisare la cosa, soprattutto in relazione alla ridacchiata del Delfino; sicuramente per la testa di lui saranno passati gli stessi pensieri malefici che aveva fatto lei. E questo non era nulla di rassicurante.
Lasciò perdere di fronte alla risatina, probabilmente di scherno, dedicandosi invece con più fervore alle parole successive del bambino, che ovviamente le diedero parecchio fastidio. Ah, è un fatto voluto. Pensavo volessi uniformarti alla tua CapoCasa e far finta di avere un cesto di serpenti in testa.
Si trovò, in brevissimo tempo (giusto un paio di secondi), a guardare Jorge con espressione infuriata ed aveva un sacco di ragioni per esserlo. Innanzitutto, l'aveva offesa. Non importava se l'aveva fatto volutamente o a mo' di scherzo, il risultato era che aveva insultato i suoi capelli. Ma.. Ma come ti permetti?? -cercò di mantenere un tono di voce piuttosto basso, consono all'ambiente in cui si trovavano, ma, pur bisbigliando, era perfettamente notabile la sua ira.- Forse i miei capelli non sono lisci e perfetti come quelle di molte bambine, ma questo non vuol dire che io assomigli ad una specie di mostro! Insomma, era quello che lui intendeva no? Paragonarla ad un mostro mitologico. No, questa volta aveva davvero superato ogni limite. E riguardo alla Professoressa Samyliak, lei è bellissima! -non era lecchinaggio quello della Gryffin, visto che al momento non c'era nessun Professore a sentirla; le sue erano parole sincere.- E' perchè lei è un tipo particolare? Perchè si veste in modo particolare? E' questo che la fa sembrare Medusa?? -gli chiese infine, con fare accusatorio, cercando di puntargli il dito indice contro. Questo dimostra quanto sei superficiale. -concluse, voltando il capo di colpo e lasciando che i suoi capelli arruffati svolazzassero non troppo leggeri. Non avrebbe detto più nulla a riguardo, ma di certo non avrebbe potuto continuare come se nulla fosse.
Per quel che ne so io puoi trasfigurare quasi ogni cosa in qualcos’altro, fatta eccezione per soldi, cibo e qualche altra cosa, basta sapere quale formula usare e come agitare la bacchetta.
Ecco appunto. Allora direi che, almeno all'inizio, un sasso si può trasformare in un pollo. -ribattè, mantenendo un tono di voce altamente seccato. Quella risposta non fu che la conferma che, se volevano, con un po' di esercizio ce l'avrebbero potuta fare. Dopotutto si illudeva che non fosse poi così difficile e non avevano neppure un tempo limite in cui provare: l'esperimento poteva richiedere tutto il tempo che necessitava.
Perfetto. E no, non mi piacerebbe per nulla avere delle piume, sai tendono a farmi starnutire.
Non credo proprio che le galline starnutiscano. -era decisa a rispondere in modo scorbutico fino alla fine, o almeno fino al momento in cui Jorge non le avesse chiesto scusa.
Con i credo non ti permetterò mai di avvicinarti a me con la bacchetta sguainata. Ci tengo troppo alla mia vita così com’è. Perchè no? Non ti fidi? E' necessario sacrificarsi, per ottenere risultati. Sai com'è, se bella vuoi apparire, molto devi soffrire. -cosa c'entrasse quel proverbio adesso non lo sapeva neppure lei, ma a parer suo ci stava piuttosto bene. E non credo che basti, probabilmente servirà una sorta di contro incantesimo per riportare le cose allo stato iniziale, no? Forse.. -di nuovo riflettendoci sù, stavolta però con il dito indice a sfiorare le sue labbra- Bhe, si può sempre cercare sui libri qua in biblioteca. Tanto Trasfigurazione è la nostra prossima meta.
Ed iniziarono a camminare infatti, allontanandosi definitivamente dalla sezione Quidditch. Il Delfino aveva preso ciò che le serviva, ora era il suo turno. Ignorò volutamente il teatrale gesto di lui, passandogli accanto senza neppure donarlo di uno sguardo, e si fermò subito all'inizio: a cercare sarebbe partita dall'inizio.
Anche se forse sarebbe più divertente dare un’occhiata lì dentro. Un'ultima, malefica, proposta la colse del tutto impreparata. Si voltò a guardare cosa Jorge stesse indicando con il suo sguardo, anche se in realtà aveva capito da principio cosa intendesse. Assottigliò lo sguardo e deglutì.- Ma sei matto? Vuoi tornare a casa con il primo treno? Si mostrava ligia alle regole, ma la verità era un'altra. Certo, non sarebbe voluta incorrere in nessuna punizione, ma il motivo principale è che, se era proibito, era perchè forse c'era qualcosa di spaventoso lì dentro. E lei probabilmente non era pronta ad affrontare quel qualcosa. Il gusto del proibito c'era ma.. Chi se la sentiva di affrontare una sfida simile? E le conseguenze?
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da Jorge » 02/05/2012, 19:25
E' lo stesso avvertimento che è stato fatto a me, in realtà…Ma ripeto, il mio era solo un esempio. Anche se non ci fosse quell'incantesimo a guardia del nostro dormitorio, non permetterei mai a nessun maschio di entrare in camera mia.
Jorge si strinse nelle spalle, con aria rassegnata: tutti gli scherzi ai danni delle ragazzine che gli erano passate per la mente avrebbero dovuto aspettare a quando sarebbe stato più grande e imparato un qualche incantesimo per ovviare al problema scale. L’atmosfera semi cameratesca che si era venuta a creare insieme a Kayleen venne infranta da quello che lui stesso aveva giudica un commento leggermente cattivo ma fondamentalmente innocuo. Non credeva che la Grifondoro fosse così insicura sui suoi capelli da reagire come una leonessa a cui avessero minacciato i cuccioli.
Ma.. Ma come ti permetti??
Di fronte allo scoppio di ira Jorge fece un passo indietro per evitare di rimanere incenerito dall’occhiata di puro odio che la ragazzina gli stava lanciando, le mani che frenetiche si muovevano sul suo corpo, alla ricerca della sua bacchetta nel caso l’altra volesse dare corpo alle minacce.
Forse i miei capelli non sono lisci e perfetti come quelle di molte bambine, ma questo non vuol dire che io assomigli ad una specie di mostro!
Mostro? Ma chi ha parlato di mostro????
Si chiese il portoghese, passando dallo spaventato al perplesso. Che aveva detto di male? Il fatto che Kayleen avesse associato il cesto di serpenti a Medusa non gli sfiorava minimamente il cervello.
E riguardo alla Professoressa Samyliak, lei è bellissima! E' perchè lei è un tipo particolare? Perchè si veste in modo particolare? E' questo che la fa sembrare Medusa??
Fece un altro passo indietro, giusto per impedire che quel piccolo ditino femminile gli bucasse il petto, gli occhi spalancati ora che lei gli aveva spiegato, o meglio abbaiato contro, l’equivoco.
Questo dimostra quanto sei superficiale.
No questo dimostra quanto sei suscettibile. Ok dire che la Samyliak è bellissima è un tantino azzardato e con quei vestiti colorati e tintinnanti mi ricorda molto le zingare delle fiere a Lisbona… – iniziò a dire, per poi fermarsi bruscamente rendendosi conto che più che giustificarsi si stava scavando la fossa da solo, bella grande e profonda - …Comunque dicevo, non mi riferivo al suo aspetto ma al fatto che va sempre il giro con quel serpente sulle spalle. Che poi a me fa un tantino impressione.
Ecco spiegato l’equivoco, o almeno era quello che lui aveva intenzione di fare, ma visto che aveva parlato alle spalle della ragazza non poteva sapere se le sue parole erano state accolte o meno.
Ecco appunto. Allora direi che, almeno all'inizio, un sasso si può trasformare in un pollo.
HUmmm… mi sa che è ancora arrabbiata…
Pensò, notando il tono di voce seccato con cui la ragazzina gli aveva risposto. Scrollò le spalle e si rimise le mani in tasca, sicuro che non avrebbe potuto fare nulla per farle passare l’arrabbiatura nei propri confronti.
Non credo proprio che le galline starnutiscano.
Ma io non sono una gallina…cioè rimarrei io… cioè dovrei continuare a pensare come una persona… o no? – si stava un po’ incartando, non sapendo con esattezza quale fossero gli effetti dell’incantesimo e poi non riusciva a sopportare quel modo di fare di Kayleen, non quando non la voleva offendere davvero. – Ma uffi… e va bene… scusa per qualcosa che non avevo intenzione di fare!
Sbottò quindi alla fine, sperando di sortire con quelle scuse un qualche effetto.
Perchè no? Non ti fidi? E' necessario sacrificarsi, per ottenere risultati. Sai com'è, se bella vuoi apparire, molto devi soffrire. Forse.. si può sempre cercare sui libri qua in biblioteca. Tanto Trasfigurazione è la nostra prossima meta.
Fidarmi? Di una che per poco non mi staccava la testa per aver commentato i suoi capelli? Mica sono un suicida!!!
Esclamò, avviandosi verso la sezione che ospitava i libri di Trasfigurazione. Di sicuro avrebbe spulciato con lei tutti i libri in materia di trasfigurazione umana prima di permetterle di fare qualsiasi tipo di esperimento, almeno su di lui. La sezione di Trasfigurazione però era più grande di quella dedicata al Quidditch, e quindi avrebbe impiegato un secolo o due per trovare i tomi giusti. Lanciò un’occhiata di sbieco alla Grifa, deciso a lasciarle fare il grosso e studiare i libri che avrebbe scelto lei, così appoggiò la schiena a uno scaffale poco interessante per loro e, incrociare le braccia al petto, rimase in attesa che la ragazzina finisse.
Ma sei matto? Vuoi tornare a casa con il primo treno?
Né l’uno né l’altro. Pensi davvero che in tutti questi libri non troviamo un modo per sgattaiolare lì dentro senza farci beccare?
Certo in quel momento il Delfino sembrava un vero e proprio diavoletto tentatore.
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Jorge
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da Kayleen » 07/05/2012, 12:07
Chiuso quindi il discorso Jorge che si trucca come una donna, che si mette una parrucca e che cerca di far fesse le scale del dormitorio femminile di Grifondoro. Sembrava che avesse definitivamente desistito dall'idea, almeno per il momento, anche se probabilmente non era la minaccia di Kayleen ad averlo fatto rinunciare all'impresa, quanto piuttosto la loro attuale inesperienza anche con gli incantesimi più semplici. Lui si strinse nelle spalle, lei rimase in silenzio, e con quel semplice gesto del bambino l'argomento venne definitivamente abbandonato.
In compenso, andarono a dedicarsi a qualcosa che invece l'aveva toccata molto di più, ovvero lo stato dei suoi capelli. Non che lei fosse un tipo particolarmente attento al suo aspetto, il suo look lo confermava, ma sotto quelle perline leggermente hippie c'era comunque una bambina, insicura come dovrebbe essere ogni undicenne. Una bambina che ancora non ha ben capito il perchè, ma che sa che piacere, in questo mondo, è parecchio importante e che l'aspetto fisico, a dispetto di quello con cui i suoi genitori le riempiono la testa, conta. Inoltre, anche per una come lei, sentirsi dire che ha un cespuglio di serpenti in testa è davvero insopportabile. Il Delfino indietreggiò, ma lei rimase perfettamente immobile, con gli occhi puntati su di lui; probabilmente, in quegli istanti, anche la sua pelle solitamente eccessivamente pallida si stava facendo più rossa. Aspettava una risposta, ma questa tardava ad arrivare. Starà pensando a cosa dire dopo questa bella uscita?? -si chiese, anche se dai maschi sapeva che poteva aspettarsi ben poco. Non era colpa loro, dopotutto.. Erano stupidi di natura e le parole dell'undicenne non fecero altro che avvalorare le sue teorie. Indietreggiò di nuovo, il suo dito indice non lo sfiorò nemmeno ma rimaneva comunque ben puntato in sua direzione, manco fosse una bacchetta, pronta a scagliare un qualche incantesimo. Pullus in questo caso sarebbe stato davvero perfetto.
No questo dimostra quanto sei suscettibile. Ok dire che la Samyliak è bellissima è un tantino azzardato e con quei vestiti colorati e tintinnanti mi ricorda molto le zingare delle fiere a Lisbona… No, quelle parole non promettevano nulla di buono. Se tutto il tempo che era stato in silenzio l'aveva utilizzato per riflettere su cosa dire, non ne aveva fatto per nulla un buon uso. Inarcò un sopracciglio e decise di lasciarlo terminare. Forse alla fine avrebbe detto qualcosa di più sensato. Forse. …Comunque dicevo, non mi riferivo al suo aspetto ma al fatto che va sempre il giro con quel serpente sulle spalle. Che poi a me fa un tantino impressione. Un pochino meglio, ma non abbastanza da farla desistere a rispondergli di nuovo, con lo stesso tono incavolato.
Io non sono suscettibile, per nulla. -fu la sua prima precisazione, che però al momento sembrava chiaramente falsa. In effetti, lei era particolarmente permalosa, ma non l'avrebbe mai ammesso, men che meno in quel momento. Stai dicendo quindi che lei sembra una zingara? -quella doveva essere una specie di giustificazione? Non le pareva che potesse davvero discolparlo un'affermazione del genere. Il serpente fa parte del suo fascino. Sì, non è proprio un gattino, ma dopotutto.. Sarebbe scontato! -non poteva certo dire in quel momento che pure a lei quel serpente facesse un pochino paura. Non avrebbe potuto ammetterlo nè perchè altrimenti sarebbe crollato il castello di sabbia difensivo che aveva appena costruito, nè perchè con i genitori che si ritrovava, ammettere di avere un tantino timore di un serpente sarebbe stata una vergogna.
In ogni caso comunque la questione sui SUOI capelli non si era ancora risolta. Avevano parlato di Tisifone, ma non bastava di certo.
Ma io non sono una gallina…cioè rimarrei io… cioè dovrei continuare a pensare come una persona… o no? Ma uffi… e va bene… scusa per qualcosa che non avevo intenzione di fare!
E adesso?? Quelle erano scuse? Ma che genere di scuse erano? Non sembravano assolutamente sensate! Forse è per questo che lei per prima non seppe che rispondere. Lasciò passare qualche istante, in teoria quei momenti potevano anche essere presi per momenti di suspance, prima di rispondere. Non penso che dovrei perdonarti. -optò per una risposta priva di senso, che non propendeva nè per una parte, nè per un'altra; tuttavia, il suo tono si era fatto automaticamente meno iroso. Hai insultato i miei capelli. -aggiunse, come se non fosse ben chiaro i motivi del suo essere offesa. Probabilmente la cosa sarebbe passata da sola, visto che a quell'età è difficile essere rancorosi troppo a lungo.
Fidarmi? Di una che per poco non mi staccava la testa per aver commentato i suoi capelli? Mica sono un suicida!!!
Pfff -non rispose, emise semplicemente un sospiro infastidito, prima di rimettersi a curiosare tra gli scaffali della biblioteca. Estrasse un libro, dalla copertina azzurra, rigida e piuttosto impolverata: "Le basi della trasfigurazione". Era un tomo piuttosto corpulento, le sarebbe servito parecchio tempo per studiarselo. Era inutile portarsi via un sacco di libri, era meglio prenderne uno alla volta. Prenderò questo, per iniziare. -e portò il libro all'altezza del petto, senza curarsi del fatto che probabilmente quella polvere sarebbe finita direttamente sulla sua divisa. Né l’uno né l’altro. Pensi davvero che in tutti questi libri non troviamo un modo per sgattaiolare lì dentro senza farci beccare?
Stai forse dicendo che da qualche parte, in questa biblioteca, c'è un libro che ti spiega come arrivare alla sezione proibita senza incorrere in una qualche punizione? -era perplessa, decisamente. Strinse di più il libro e si morse il labbro inferiore.
Se mai lo troverai, fammelo sapere. -concluse, dando così al ragazzo la possibilità di capire che, nel caso avesse elaborato un piano, lei ci sarebbe stata.
Andiamo? -chiese infine, riportandosi nei pressi del corridoio principale. Si era fatto parecchio tardi, la biblioteca avrebbe davvero chiuso a momenti.
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da Jorge » 08/05/2012, 21:53
Io non sono suscettibile, per nulla. Silenzio strategico, quello del Delfino, in attesa di sentire se, le sue argomentazioni fossero state ben accolte o meno. Stai dicendo quindi che lei sembra una zingara? Il serpente fa parte del suo fascino. Sì, non è proprio un gattino, ma dopotutto.. Sarebbe scontato! Ancora silenzio, questa volta sconsolato, tanto che Jorge accennò a spostare la testa a destra e a sinistra. No, quello che aveva detto non solo non erano state ben accolte ma addirittura rigirate contro di lui. Con che coraggio Kayleen poteva difendere la sua CapoCasa o meglio il suo abbigliamento in quel modo? Va bene essere di parte ma così si rasentava il ridicolo. E visto che i suoi pensieri erano quelli, la scelta del silenzio era stata saggia, decisamente saggia. Soprattutto perché alla fine lui aveva posto ufficialmente le sue scuse, anche se non pensava di essere nel torto, e pensava che almeno quelle la Grifa le avrebbe accettate. Non penso che dovrei perdonarti. Se fossero in uno di quei cartoni giapponesi che era solito vedere a casa, a questo punto un enorme masso sarebbe crollato sulla testa del Delfino dai cui occhi sarebbero usciti i classici due lacrimoni. Visto che era un essere umano,anzi no un mago, si limitò a incassare la testa nelle spalle, abbattuto. Non mi scuserò mai più con una ragazzina in vita mia.Si ripromise il ragazzino, sentendosi offeso nell’animo: lui si era piegato a fare qualcosa di tanto umiliante da chiedere scusa per qualcosa che non aveva fatto e lei faceva pura la preziosa???? Hai insultato i miei capelli. Se è per questo anche tu ma io non ne ho fatto una tragedia.Ribattè, in tono polemico. Se proprio non potevano ammorbidire i toni, almeno non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa dall’altra. Subito dopo fissò il suo sguardo sullo scaffale di fronte a loro, completamente assorbito dai titoli affascinanti che stava leggendo, deciso anche a non dare a Kayleen troppe attenzioni. Pfff… Prenderò questo, per iniziare. Ignorò lo sbuffo e si limitò a guardare con la coda dell’occhio il tomo che la ragazzina aveva preso, esprimendo il suo parere positivo con un semplice cenno della testa. Stai forse dicendo che da qualche parte, in questa biblioteca, c'è un libro che ti spiega come arrivare alla sezione proibita senza incorrere in una qualche punizione? In questa biblioteca c’è tutto, basta saper cercare.Affermò saccente, prendendo per sé dei tomi sugli Animagus, uno di stampo storico e uno tecnico su come diventare Animagus. Se mai lo troverai, fammelo sapere. Ci penserò…Disse un ghigno furbetto, l’arrabbiatura di prima totalmente sparito. Come poteva tenere il broncio a una persona disposta a mettersi nei guai insieme a lui? Andiamo? Certo, prima che ci chiudano qui dentro…Acconsentì, avanzando lentamente verso l’uscita, tenendo in equilibrio sia i libri sul Quidditch che quelli di Trasfigurazione. [Fine]
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da Elisabeth » 17/06/2012, 21:12
[Lunedì pomeriggio – Dopo merenda] Un altro fine settimana era volato ed ricominciata la solita routine per la piccola serpina, che come la maggior parte dei bambini non vedeva l’ora che la scuola terminasse per tornare a casa dalla mamma, dai nonni e dai suoi piccoli amici in Francia, sperando di poter trascorrere un po’ di tempo con il suo papà sempre lontano per lavoro. Il primo anno di studi che la bambina stava trascorrendo ad Hogwarts e che presto si sarebbe concluso era il più bello di tutta la sua vita, aveva conosciuto tanti bambini ed era diventata amica di molti di essi. Aveva scoperto che non tutti amavano i serpeverde ed aveva capito anche il perché, ma, lei non era una serpeverde come tutte le altre, non le importava avere amici nati babbani o purosangue a lei importava solo che fossero degli amici leali, come si sforzava di essere lei con tutti loro. Nonostante avesse passato metà pomeriggio a vagare per la scuola per colpa delle scale, di quelle benedette scale che tanto amavano cambiare di posto facendo impazzire tutti, e che nel corso dell’anno scolastico aveva imparato ad odiare, finalmente dopo tanto girovagare riuscì a raggiungere la sua metà, il terzo piano della scuola e la sospirata Biblioteca di Hogwarts. La piccola entrò nella stanza e si diresse al primo tavolo lì vicino, si tolse lo zainetto che appoggiò sul bancone e si sedette, cominciando a tirare fuori i suoi libri per preparare la lezione del giorno dopo.
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