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da Jorge » 23/02/2012, 20:04
[Giovedì Pomeriggio - ore 18.30] Da quando era arrivato a Hogwarts, Jorge era riuscito a tenersi alla larga dalla Biblioteca o meglio a non varcarne mai la soglia grazie alla gentilezza e disponibilità di Miyabi che lo aiutava con le ricerche che gli servivano. Quella volta però non poteva contare sulla Grifa visto che il motivo che lo stava portando in Biblioteca non era prettamente scolastico. I nati babbani sono stupidi... I nati babbani non capiscono nulla... - andava borbottando scimmiottando alcuni draghi del terzo anno - Glielo faccio vedere io di cosa sono capaci i nati babbani!Esclamò ad alta voce, rimediando un Shhh collettivo e un'occhiataccia da parte della Bibliotecaria. Abbassando la testa per mostrarsi pentito, Jorge si guardò intorno per scegliere un posto dove sistemarsi, optando per un tavolo sotto la finestra. Spostò da un lato i libri che si trovavano sul tavolo per fare posto a un rotolo di pergamena nuovo e alla sua borsa, per poi avviarsi verso gli scaffali alla ricerca del libro che gli serviva. Anche se le lezioni erano finite Jorge non aveva avuto il tempo nè la voglia di tornare nel dormitorio per cambiarsi così indossava ancora la divisa dei Delfini anche se non perfetta come la mattina. Con un lembo della camicia fuori dai pantaloni, la cravatta allentata e il colletto aperto, il mantello che svolazzava come ali di pipistrello ad ogni passo, aveva un'aria trasandata di uomo vissuto, anche se a undici anni probabilmente non faceva tutto quell’effetto. Vediamo un po’ dove potrebbe essere…Mormorò, camminando con il naso all’insù cercando di leggere il nome delle varie sezioni, dimenticandosi ovviamente di guardare dove metteva i piedi.
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da Kayleen » 24/02/2012, 16:00
Giovedì pomeriggio - ore 18.34
Non era passato poi molto tempo da quando aveva messo piede ad Hogwarts e non aveva ancora avuto modo di esplorare il castello in tutti i suoi antri. Sì, qualche giretto se l'era pur anche fatto, ma in quattro giorni era davvero possibile averlo visitato completamente?Ovviamente no. Quindi, la Torre Est era andata, la zona lago pure, la zona parco anche.. Mancava la biblioteca (e non solo) e quella era la sua meta, in quel pomeriggio di febbraio.
Si presentò sulla soglia dell'immensa biblioteca con un filo di indecisione. Le biblioteche magiche funzionavano allo stesso modo di quelle babbane? A giudicare dalla bibliotecaria all'ingresso ed ai libri sugli scaffali, che si perdevano nella profondità della stanza, avrebbe detto di sì, ma non poteva esserne davvero certa.
Buon pomeriggio -un piccolo sussurro, in direzione della donna all'ingresso, appena appena udibile da lei. Un'altra cosa del tutto simile alle librerie a cui era abituata era che anche qui regnava il silenzio.
Era vestita in modo adeguato, con la divisa di Grifondoro addosso, formata da una gonnellina grigia a pieghe, maglione dello stesso colore bordato di rosso, camicia bianca e cravattino a righe con i colori della casata. Unica nota di diversità, in tutto il suo look, il filo di perline colorate portato a mo' di fascia, sulla fronte, a bloccarle i capelli biondi, mossi e come sempre spettinati.
La divisa non le dispiaceva, ma bisognava assolutamente personalizzarla, in qualche modo, o si sarebbe confusa con la miriade di studentesse Gryffin e lei era tutto tranne che un tipo anonimo. Inoltre, appesa alla spalla sinistra, teneva un borsone di lana multicolor abbastanza capiente, fatto tipo a maglia, all'apparenza piuttosto pieno.
Doveva cercare la sezione "Trasfigurazione" e non era impresa facile, vista l'immensità della biblioteca. Per questo, cominciò a vagare per i corridoi, rimanendo perfettamente al centro della navata, spostando lo sguardo prima a destra, poi a sinistra, nella speranza di scorgere qualcosa di attinente. Fu in quell'istante che scorse Jorge, intento a fare la stessa cosa, ma in direzione opposta la sua. Sì, si trattava di un ragazzo e l'idea di chiedere aiuto a lui non l'entusiasmava, ma non aveva molte alternative: o chiedeva a lui, o alla simpaticissima bibliotecaria o doveva andare a disturbare qualche studente seduto sui tavoloni.
E va bene.. Vada per lui -pensò, tra sè e sè, avvicinandosi a lui con passo veloce.
Scusa, sai dirmi dov'è la sezione di trasfigurazione? -la voce bassa, anche la schiena leggermente piegata, manco lo stare ingobbita servisse a parlare più piano.
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da Kayleen » 26/02/2012, 13:16
A quell'ora, a biblioteca andava pian piano svuotandosi. Non erano soli, quello no, ma lentamente i vari studenti lasciavano i tavoli per fare ritorno ai loro dormitori. L'ora di cena non era poi così lontana. In particolare, in mezzo a quel corridoio c'erano solo lei e Jorge. La bibliotecaria si trovava virtualmente alle sue spalle, visto che l'aveva superata qualche istante prima, e quindi non poteva vederla. Tuttavia la Gryffin sapeva che c'era, una presenza silenziosa e attenta, come ogni bibliotecaria che si rispetti.
Dimmi pure figlia dei fiori.
Ormai vicina al bambino a cui aveva chiesto informazioni, ci mise un po' a capire il motivo di quell'appellativo. Con la mano sinistra andò istintivamente a sfiorare il filo di perline colorate che le girava intorno alla testa, mentre gli occhi chiari si facevano più piccoli. No, non era un buon inizio quello, anche se in qualche modo il Delfino ci aveva azzeccato, visto che sia lei, che la sua famiglia in toto, erano una specie di hippie moderni. Non era tanto il soprannome a darle noia, ma il fatto che lui si fosse permesso di darle questo tipo di confidenza. Lo stesso tipo di confidenza di cui le aveva parlato Miyabi, quando le aveva raccontato dei ragazzi della scuola.
Tu puoi chiamarmi Kayleen, se vuoi.
E quella risposta tanto stringata quanto acida non permetteva repliche. Se proprio voleva chiamarla in qualche modo, poteva chiamarla con il suo nome; nessun appellativo, nessun diminutivo. Attese dunque che lui carburasse una risposta e, nel mentre, tornò lentamente in posizione eretta con la schiena, pur mantenendo lo stesso tono basso di voce con cui l'aveva interpellato inizialmente.
Certo che lo so e sarò lieto di accompagnartici...
Accompagnarla? Nessuno aveva parlato di avere compagnia nel tragitto dal corridoio fino alla sezione di trasfigurazione. Anche perchè lei la compagnia maschile non è che proprio l'apprezzasse.. Era ancora in quella fase pre-adolescenziale in cui tutti i ragazzi, ai suoi occhi, sono stupidi e puzzano.
...se mi farai il favore di chiedere alla Bibliotecaria dove si trova la sezione di Quidditch.
In pratica, lui le stava proponendo una specie di baratto. A lei quindi non rimaneva che valutare la situazione: continuare a vagare senza meta per la biblioteca, con il rischio di arrivare a chiusura senza aver concluso nulla di buono, o accettare lo scambio, proposto da quel bambino. Un attimo di silenzio, da parte sua, giusto per capire cosa fare.
Uhm.. E va bene. Ma perchè, hai paura della bibliotecaria? -e si voltò appena, in direzione della donna, per assicurarsi che lei fosse ancora lì, all'entrata. Una risatina accompagnò quella domanda, che conteneva una sfumatura provocatoria.
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da Jorge » 27/02/2012, 21:44
Jorge osservava trepidante Kayleen sperando che accettasse la sua proposta. Il rumore delle sedie spostate e dei libri chiusi frettolosamente gli diceva che la Biblioteca si stava svuotando velocemente ma questo non lo tranquillizzava di nulla: con la sfortuna che aveva quei tre ragazzini sarebbero rimasti li fino all'orario di chiusura.
Humm a qualcuno danno fastidio i soprannomi.
Riflettè il Delfino, notando come la Grifa avesse assottigliato gli occhi quando l'aveva chiamata in quel modo. A quella scoperta un sorriso impertinente gli comparve sul viso, raddrizzò le spalle e rimise le mani in tasca assumendo la sua classica posa da "sono un bullo carino lo so e me ne vanto".
Tu puoi chiamarmi Kayleen, se vuoi.
Va bene figlia dei fiori. Tu invece puoi chiamarmi come vuoi anche se mia madre ha scelto Jorge.
Rispose, con un piccolo ghigno, ripetendo i gesti e gli atteggiamenti che aveva imparato nei vicoli di Alfama. Non le stava mancando di rispetto solo voleva vedere se la sua prima impressione era vera: arrabbiata sembrava davvero carina. In più il tono acido che aveva usato per rispondergli era una conferma al suo pensiero di prima.
Questa Grifa sarà un osso duro, un mondo a parte rispetto a visino di pesca.
Uhm.. E va bene.
Perfetto.
Annuì Jorge con un sussurro per cercare di dissimulare la sua felicità a quella notizia. Si voltò per dirigersi verso la sezione di Trasfigurazione, deciso a comportarsi come un vero gentiluomo: prima le esigenze della ragazza poi le proprie. Dopotutto aveva a che fare con un Grifondoro.
Ma perchè, hai paura della bibliotecaria?
Non fu tanto la domanda quanto la risatina che l'accompagnò a farlo voltare di scatto, come se Kayleen gli avesse tirato il mantello.
Io non ho paura di nessuno.
Le sibilò in faccia con uno sguardo duro: da dove veniva lui l'aver paura di qualcosa era un'onta che non si lavava mai.
Solo non voglio che qualcuno mi prenda in giro anche perché non conosco il Quidditch. Nessuno baderà a una ragazzina...
Aggiunse subito dopo con tono più dolce, azzardandosi anche a farle l'occhiolino.
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da Kayleen » 29/02/2012, 18:10
Era passato ormai qualche minuto da quando i due avevano iniziato a scambiarsi quelle parole, ma le cose non si erano ancora sbloccate: si trovavano entrambi nel bel mezzo del corridoio, tra tavoloni in legno, scaffali pieni di libri, ragazzini ed infine la bibliotecaria, dietro di lei. E lei non aveva intenzione di muoversi da lì, non prima di aver ascoltato le risposte di Jorge, che fissava con uno sguardo che variava dal truce, per via del soprannome, ed il divertito, per via della domanda sulla sezione quidditch. Le braccia le teneva morbide lungo i fianchi, una di queste sfiorava la borsa in lana multicolor.
Va bene figlia dei fiori. Tu invece puoi chiamarmi come vuoi anche se mia madre ha scelto Jorge.
Ecco, quella risposta non poteva essere meno azzeccata, perchè dimostrava quanto il bambino se ne fosse fregato della sua raccomandazione. Eppure, le pareva di essere stata abbastanza chiara. Inoltre, l'espressione leggermente strafottente che l'altro aveva assunto non aiutava per nulla.
Ehm, senti un po'.. -ignorando volutamente il fatto che lui si chiamasse Jorge, esattamente come lui aveva fatto con lei, poco prima- Sei un Delfino e questo lo vedo dalla tua divisa, in più ti chiami Jorge e dai pure soprannomi stupidi alle persone.. Mi hanno parlato di te -la conversazione con Miyabi era ancora ben scolpita nella sua mente, la ricordava benissimo- Con me niente "faccia di pesca" o "figlia dei fiori" -il soprannome della compagna di stanza al momento non lo ricordava benissimo, ma non era importante- Con me, solo Kayleen. E ripetè di nuovo quella minaccia, fessurizzando di nuovo gli occhi per sembrare anche esteticamente più cattiva. Se lui si sentiva un bullo carino, lei era una bulla, meno carina di lui.
Perfetto.
Quella parola, da parte del bambino, sigillava il loro patto. Una specie di do ut des. Ed infatti prese a camminare, non in direzione della bibliotecaria, ma alla parte opposta, probabilmente verso la sezione di trasfigurazione. Lei prese a seguirlo, ben attenta a non rimanere indietro rispetto a lui, ma premurandosi di mettersi proprio accanto, sulla sua destra. Mentre camminava, guardava dritto davanti a sè e solo con la coda dell'occhio seguiva i movimenti del Delfino.
Speriamo di non perderci.. -pensò, fra sè e sè, leggermente preoccupata. Le mancava pure una guida più disorientata di lei! Alla sua domanda provocatoria, qualcosa però lo fece scattare. Non che lei non se lo aspettasse, sapeva il calibro del suo quesito ed il tono con cui l'aveva posto, ma lei non si spostò di un millimetro, nemmeno dopo lo sguardo da duro che lui le rivolse.
Solo non voglio che qualcuno mi prenda in giro anche perché non conosco il Quidditch.
E chi ti prende in giro per questo? -lei stessa del Quidditch non sapeva praticamente nulla, ma quella era un'informazione che non avrebbe mai rivelato, se non a persone fidatissime. Quindi vuoi impararne le regole e poi proporti per la squadra? -gli chiese poi, ignorando la risposta lievemente irosa di prima.
Nessuno baderà a una ragazzina...
Oh, baderanno molto più a me che a te, questo è poco ma sicuro. Io so come attirare l'attenzione -dei modi in cui avrebbe potuto attirarla non era dato sapere, almeno per ora- E poi alle nonne piaccio. La bibliotecaria mi adorerà. -concluse con tono convinto ed un sorriso strafottente in volto. La donna all'ingresso aveva sicuramente una certa età e se somigliava minimamente a nonna Isabel non avrebbe avuto nessun tipo di problemi nel chiederle quel piccolo favore. In barba a Jorge.
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da Jorge » 02/03/2012, 17:57
Ehm, senti un po'..
Come aveva preventivato, alla sua presentazione poco ortodossa e soprattutto poco o meglio per nulla rispettosa della sua volontà, Kayleen gli si rivoltò contro. Era divertente, secondo lui, vedere come riusciva a sembrare minacciosa e perentoria anche senza alzare la voce o assumere un’espressione accigliata senza aggrottare le sopracciglia: di sicuro non le sarebbero venute le rughe tanto presto.
Sono tuuuutto orecchi…
Disse, voltandosi di lato e porgendole l’orecchio destro con entrambe le mani messe a coppa come a voler migliorare l’acustica. Si la stava prendendo in giro bonariamente, ma solo perché vederla così seria e compita gli faceva venir voglia di farla scoppiare a ridere.
Sei un Delfino e questo lo vedo dalla tua divisa, in più ti chiami Jorge e dai pure soprannomi stupidi alle persone..
Stupidi? Io direi azzeccatissimi…
Commentò, rimettendosi dritto e indicando con una mano le perline che la ragazza portava intorno alla fronte e la sua borsa multicolor. Andava fiero dei suoi soprannomi soprattutto perché tendevano sempre a rispecchiare una caratteristica della persona a cui si riferivano e non erano mai volgari né offensivi, o almeno non lo erano mai stati fino a quel momento.
Vuoi vedere che questa è una di quelle Purosangue doc e non sa cosa vuol dire figlia dei fiori? Forse pensa che le ho dato della Wicca e si è offesa!
Pensò Jorge, attingendo al suo scarso bagaglio culturale babbano in tema di streghe naturaliste e cose del genere.
Guarda che in ogni caso figlia dei fiori non è un’offesa.
Puntualizzò quindi, con un aria seria decisamente fuori luogo sul suo visino giovane.
Mi hanno parlato di te
Ah si? Non pensavo di essere tanto famoso. E chi ti ha parlato di me? Spero che ti abbia detto solo cose belle…
Si affrettò a chiedere, gli occhi che gli brillavano dalla curiosità. Non aveva molti amici nel Castello e il fatto che qualcuno si fosse preso la briga di parlare di lui, anche se in negativo, lo lusingava e non poco.
Con me niente "faccia di pesca" o "figlia dei fiori" …
Visino di pesca…
La corresse in automatico, un sorriso sincero che gli spuntava sul viso al pensiero di Miyabi. Non si vedevano da tempo con la giapponesina ed era deciso a porre rimedio in fretta a questa mancanza.
Con me, solo Kayleen.
Hummm - mormorò Jorge picchiettandosi la punta del nasino con l'indice - Va bene ti chiamerò sempre Kayleen, tranne che nelle occasioni speciali.
Acconsentì con un ghigno impertinente sul viso: ovviamente per lui occasioni speciali era un modo gentile per indicare le volte che avrebbe avuto la voglia di prenderla in giro. Le cose sembravano andare nei migliori dei modi, avevano trovato un accordo e ben presto entrambi avrebbero avuto quello che gli serviva, se nonche il suo umore altamente suscettibile stava per mandare a monte tutto. Si era pentito quasi subito dello scatto che aveva avuto e pregato in silenzio che quello non avrebbe fatto cambiare idea alla Grifa.
E chi ti prende in giro per questo?
Fortunatamente Kayleen non era una di quelle ragazzine che si impressionavano facilmente vista l'assenza di reazione da parte sua.
Più o meno tutta la scuola, escluso solo i primini babbani come me e alcune ragazze. Anzi mi meraviglio come una dolce Purosangue come te non ne abbia ancora approfittato.
Disse, calcando con ironia sulla parola dolce e dando per scontato che lei non fosse una nata babbana come lui vista la reazione al soprannome che le aveva dato.
Quindi vuoi impararne le regole e poi proporti per la squadra?
Squadra? Ma quanto mai... Non sono ancora del tutto convinto che il volo su una scopa sia una cosa fattibile.- esclamò scuotendo la testa per dare più forza alle sue parole. Aspettava la prima lezione di Volo per farsi un'idea precisa della cosa.- E poi ho sentito dire che non è mai capitato che prendessero primini in Squadra, fatta eccezione per un tipo di cui i Grifoni come te vanno così orgogliosi.
Ovviamente si riferiva a Harry Potter, figura a lui ancora sconosciuta dato che non aveva letto neanche mezza pagina di Storia della Magia o Storie di Hogwarts.
Perché tu hai provato a fare richiesta?
Le chiese quindi curioso di verificare uno degli innumerevoli pettegolezzi che aveva sentito in giro.
Oh, baderanno molto più a me che a te, questo è poco ma sicuro. Io so come attirare l'attenzione. E poi alle nonne piaccio. La bibliotecaria mi adorerà.
A quelle parole Jorge stava per ribattere in modo molto maschilista. Nessuno avrebbe dato peso a una femmina che voleva leggere un libro sul Quidditch, nessuno l'avrebbe presa in giro per quella sua ignoranza anzi probabilmente qualcuno avrebbe persino apprezzato quel suo tentativo di informarsi un pò come quando le donne babbane capisco di calcio.
E allora vediamo come sei capace di attirare l'attenzione.
Si limitò a dire invitandola con un cenno della mano ad andare dalla Bibliotecaria.
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da Kayleen » 03/03/2012, 16:13
L'espressione che continuava ad avere dipinta sul volto non faceva presagire nulla di buono. Al contrario, si manteneva piuttosto seccata, con gli occhi azzurri resi più piccoli, quasi a mandorla, che, se solo avesse avuto dei superpoteri, avrebbero potuto incenerire Jorge. Si rendeva conto ovviamente che lui la stava provocando e lei, di rimando, non aveva alcuna intenzione di cedere. Avrebbe risposto a tono, ogni volta, fino alo sfinimento. Anche quando lui fece la piccola sceneggiata delle mani a coppa vicino all'orecchio, non si scompose minimamente. Al contrario, rimase immobile, in piedi, con la schiena dritta e rigida, che non si sarebbe piegata per avvicinarsi al cono acustico creato dal bambino.
Sono tuuuutto orecchi…
Ecco, ascolta bene. -non era per nulla un tipo serio nè compito, solo diffidente. In particolare con i ragazzi. Non si era mai fidata di loro, troppo.. "stupidi", non sapeva in che altro modo definirli. E quello che aveva di fronte, sembrava essere proprio la conferma di quello che aveva sempre pensato.
Stupidi? Io direi azzeccatissimi…
Azzecatissimi? Ti pare che io possa essere considerata una figlia dei fiori? Solo perchè ho questa fascetta in testa? -indicando con l'indice della mano sinistra il doppio filo di perline che aveva in fronte- O perchè ho una borsa di mille colori in lana? I figli dei fiori hanno le trecce, i fiori nei capelli, le infradito e fumano! -anche in questo caso, era meglio non parlare del fatto che lei, tranne il fattore fumo, in altre circostanze si vestiva proprio così e ogni tanto si infilava pure qualche margherita nei capelli. Questo Jorge però non poteva saperlo. Meglio fingersi indignata per quella frettolosa definizione che le era stata affibbiata. Non perchè il soprannome fosse offensivo, ma solo per fargli pesare il fatto che si era preso un tipo di libertà che non gli competeva.
Guarda che in ogni caso figlia dei fiori non è un’offesa.
Lo so bene. Se così fosse, ti avrei già tirato un pugno sul naso! -ecco, il solito tipo "femminile". Lei risolveva le cose facendo a botte, quello era sempre il modo migliore per dirimere ogni lite. Anche perchè i maschi capivano solo quel tipo di linguaggio.
Ah si? Non pensavo di essere tanto famoso. E chi ti ha parlato di me? Spero che ti abbia detto solo cose belle…
E' stato un puro caso, non ti esaltare. -Sì, insomma, che volasse basso! Era stato solo un caso se Miyabi l'aveva citato tra le persone che le avevano dato un soprannome. Lui e un certo Ethan, che ancora non aveva avuto modo di incrociare (per fortuna di lui).
Visino di pesca…
Proprio lei, è stata lei a nominarti, Visino di Pesca -queste ultime parole uscirono dalla sua bocca in modo differente dalle altre, come se fosse una sottile presa in giro.
Va bene ti chiamerò sempre Kayleen, tranne che nelle occasioni speciali.
Oh, non ce ne saranno.. Non preoccuparti. -E quella questione, almeno per lei, era chiusa lì. Lui aveva acconsentito a chiamarla con il suo nome di battesimo, lei l'avrebbe a sua volta chiamato Jorge. Il discorso quindi si dirottò sul Quidditch e sulle motivazioni che spingevano il Delfino a fare tutto in modo così "segreto".
Più o meno tutta la scuola, escluso solo i primini babbani come me e alcune ragazze. Anzi mi meraviglio come una dolce Purosangue come te non ne abbia ancora approfittato.
Ascoltò quella risposta con attenzione e ci mise qualche istante di più, rispetto a prima, nel dare lei stessa una risposta. Quelle erano informazioni molto utili, visto che lei stessa sarebbe potuta cader vittima di prese in giro riguardanti quel particolare "problemino". Se le cose stavano così, doveva correre ai ripari in fretta.
Ma io non sono una Purosangue! E non sono neppure dolce! -si premurò a sottolineare entrambi gli aspetti, manco rappresentassero un'onta di cui non poteva macchiarsi la sua reputazione. Dell'ironia di lui non si era accorta- Non ti prenderei in giro per quello, troverei cose molto più interessanti su cui ridere!
Squadra? Ma quanto mai... Non sono ancora del tutto convinto che il volo su una scopa sia una cosa fattibile. E poi ho sentito dire che non è mai capitato che prendessero primini in Squadra, fatta eccezione per un tipo di cui i Grifoni come te vanno così orgogliosi.
Di nuovo, si trovò ad ascoltare con estremo interesse quelle risposte. Erano tutte informazioni che stava immagazzinando e che le sarebbero servite, in un modo o nell'altro, per sopravvivere al castello.
No, infatti, ai primini l'accesso in squadra è vietato. -annuendo con il capo, visto che questo le era stato detto più o meno in tutte le salse- Io credo che, oltre sul gioco del quidditch, tu debba informarti sulla storia del mondo magico. Non andare troppo indietro nel tempo, circa di un centinaio di anni. -con aria fin troppo saccente per una che sapeva ben poco di quel mondo, anzi, non sapeva davvero nulla. Solo che ora se la stava letteralmente tirando.
Perché tu hai provato a fare richiesta?
Io? No, no!! Mi devo ancora ambientare. Ma penso proprio che l'anno prossimo mi proporrò. Mi ci vedo bene su una scopa e con la divisa, ci starei gran bene! -andando a prendersi, con i pollici, il colletto della camicia, in un pure gesto vanitoso.- E sulla scopa attaccherei delle margherite.. -una frecciatina che riguardava appunto l'essere stata chiamata "figlia dei fiori".
E allora vediamo come sei capace di attirare l'attenzione.
Sfida accettata. Annuì con il capo, quindi si passò la mano sinistra tra i capelli biondicci, come se volesse pettinarsi. Cominciò a camminare in direzione della bibliotecaria, con un passo molto simile alla marcia. In pratica stava tornando indietro, attraverso il corridoio. Durante il tragitto, avrebbe pensato a cosa dire all'anziana donna.
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da Jorge » 03/03/2012, 23:09
Gli piaceva l’espressione del viso di Kayleen, per quanto burbera e irritata potesse essere, o il suo ostinato tentativo, ben riuscito, di ribattere a ogni sua frecciatina . Dopotutto l’importante era generare una qualche reazione nell’altro, positiva o negativa che fosse, era l’indifferenza a dover essere evitata come la peste. Certo il suo tentativo di farla ridere con il trucco delle orecchie era fallito miseramente ma non aveva alcuna intenzione di demordere: sarebbe riuscito nel suo intento, se non quel pomeriggio, in un’altra occasione.
Ecco, ascolta bene.
Anche se non lo dava a vedere, lui la stava ascoltando molto ma molto bene, questa volta in silenzio, troppo curioso di scoprire come avrebbe distrutto tutte le sue affermazioni.
Azzecatissimi? Ti pare che io possa essere considerata una figlia dei fiori? Solo perchè ho questa fascetta in testa? O perchè ho una borsa di mille colori in lana? I figli dei fiori hanno le trecce, i fiori nei capelli, le infradito e fumano!
Seguì con lo sguardo il movimento delle sue mani, senza distoglierli dal suo viso quando la Grifa passò a indicare la borsetta di lana.
E’ ancora più carina quando è indignata!
Si ritrovò a pensare, ascoltando perplesso la descrizione dei figli dei fiori made in Kayleen. Essendo un nato babbano sapeva perfettamente quali fossero i tratti distintivi di quel tipo di persone, ma se lei era davvero una PuroSangue come poteva conoscere tutti quei dettagli? Forse il corso di Babbanologia non si limitava a parlare di favole o lavatrici, ma la Grifa era una primina come lui, quindi la cosa più logica era una sola: si era sbagliato, esprimendo un giudizio troppo frettoloso sulla ragazza.
Lo so bene. Se così fosse, ti avrei già tirato un pugno sul naso!
A quella dichiarazione così spassionata, Jorge sgranò gli occhi più stupito che intimorito: più passava il tempo più quella ragazzina si dimostrava essere una fonte inesauribile di sorprese: non aveva paura di tenere testa a un maschio, non si spaventava facilmente e a quanto pare in caso di rissa invece di scappare in lacrime si sarebbe lanciata nella mischia. Se fosse stato un pochino più grande avrebbe pensato che quella era la ragazza per lui, avendo solo undici anni, invece, pensò che quella sarebbe stata una degna compagna per le sue malefatte. Fino a quel momento, infatti, aveva tenuto per il Castello un basso profilo, aspettando si crearsi una piccola cricca di bulletti scalmanati prima di iniziare a disseminare il panico per la scuola.
E lei deve assolutamente farne parte. Devo solo capire come fare a convincerla.
Pensò, mentre lei continuava la sua arringa difensiva, o forse era di attacco?
Oh, non ce ne saranno.. Non preoccuparti.
A quella affermazione così perentoria, Jorge non potè evitare di esibirsi in un enorme ghigno strafottente, dondolando, con le mani in tasca, si talloni, come se stesse cantilenando un “ io so qualcosa che tu non sai.” Ma anche in questo caso preferì rimanere in silenzio visto che ora si veniva alla parte più importante, almeno per quel giorno, il Quidditch.
Ma io non sono una Purosangue! E non sono neppure dolce!
Nata babbana anche tu, quindi. Mi sa allora che abbiamo un sacco di cose in comune e non ci conviene farci la guerra l’un l’altro, anzi dovremmo fare fronte comune e spalleggiarci contro i Purosangue.
E il tono che usò per dire la parola Purosangue era un misto di sarcasmo e disgusto, non per quello che erano ma per i continui scherzi che i ragazzi gli facevano.
Non ti prenderei in giro per quello, troverei cose molto più interessanti su cui ridere!
Ah si? Fammi un esempio ti prego, la tua fantasia sembra essere molto più fervida di quei quattro impiastri. A volte sembrano dei dischi rotti.
Ridacchiò leggermente, sollevando gli angoli della bocca, senza però che il riso contagiasse anche gli occhi.
No, infatti, ai primini l'accesso in squadra è vietato. Io credo che, oltre sul gioco del quidditch, tu debba informarti sulla storia del mondo magico. Non andare troppo indietro nel tempo, circa di un centinaio di anni.
Assottigliò lo sguardo a quel consiglio, inclinando la testa verso destra, dalla parte opposta dove si trovava la ragazzina, diventando serio per un attimo. Per essere una nata babbana sembrava che ne sapesse molto più di lui sul Mondo Magico, come Miyabi d’altronde: che tutti i Grifondoro, indipendentemente dal loro status di sangue fossero super preparati su tutto? Per quello che aveva potuto vedere con i suoi occhi fino a quel momento era così e non aveva alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire la possibilità di legare con un'altra “so-tutto-io”, conoscenza quella che di sicuro lo avrebbe aiutato ad avere buoni voti a scuola oltre a muoversi meglio in quell’assurdo mondo.
Io? No, no!! Mi devo ancora ambientare. Ma penso proprio che l'anno prossimo mi proporrò. Mi ci vedo bene su una scopa e con la divisa, ci starei gran bene!
Sempre ammesso che la scopa voli sul serio. – commentò a mezza bocca, non ancora convinto ch quello fosse possibile - E in quale ruolo vorresti giocare?
Chiese poi, con il tono più noncurante che riuscì a tirare fuori, ma parlò troppo velocemente per poter sembrare casuale. Voleva conoscere il più possibile di quell’assurdo sport e lei poteva risparmiargli di leggere almeno un paio di capitoli di qualsiasi noiosissimo libro che avrebbe trovato.
E sulla scopa attaccherei delle margherite…
Oh ma allora sei capace anche tu di fare qualche battutina. Certo non è divertente, però l’ironia è un primo passo per diventare una persona di spirito.
Disse, portandosi le mani al petto e spalancando occhi e bocca in maniera teatrale a voler dimostrare quanto quella cosa lo avesse sorpreso. Quel siparietto durò solo una manciata di secondi, giusto il tempo che Kayleen impiegò per sistemarsi i capelli e avviarsi verso la Bibliotecaria. Deciso a non perdersi quello di spettacolo, Jorge la seguì ad alcuni passi distanza, per non correre il rischio di essere visto dai pochi studenti ancora presenti in Biblioteca nonostante l’ora della cena si stesse avvicinando velocemente.
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Jorge
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da Kayleen » 04/03/2012, 19:02
Ovviamente, la sua espressione era naturale. Niente di costruito, niente di forzato. E' sempre stata piuttosto espressiva, soprattutto quando si trovava ad arrabbiarsi o, in questo caso, ad irritarsi. Non era difficile che questo succedesse, soprattutto in compagnia di estranei di sesso maschile. Con le bambine invece si è sempre mostrata un po' più tranquilla. Jorge comunque ce la stava facendo benissimo, almeno inizialmente, ad esasperarla, anche se pian piano la loro conversazione stava tornando su binari civili. Forse perchè lui si prese una lunga pausa in cui rimase in silenzio. E si sa, è sempre meglio lasciarle parlare, le donne. Anche davanti alla sua minaccia di un pugno in volto rimase muto e la Gryffin prese questo atteggiamento come un tacito assenso, come se il Delfino avesse accettato la sua "superiorità". Da imbronciata la sua espressione passò a soddisfatta, con un mezzo-sorriso dipinto in volto.
Bene, ha capito come stanno le cose. -fu la sua conclusione e non ebbe a sua volta più nulla da dire, sull'argomento. Non poteva infatti di certo immaginare che i pensieri di Jorge erano completamente diversi.
Più rilassata in volto, continuò a guardarlo, ora con gli occhi azzurri tornati ad una dimensione normale. Lui si mise a dondolare sui talloni, con le mani in tasca, e quello fu per lei un modo di fare un pochino enigmatico.
Ma che sta facendo?? -inarcando appena il sopracciglio sinistro. Tuttavia, non ebbe tempo di fare domande a riguardo, visto che Jorge aveva ripreso a parlare.
Nata babbana anche tu, quindi. Mi sa allora che abbiamo un sacco di cose in comune e non ci conviene farci la guerra l’un l’altro, anzi dovremmo fare fronte comune e spalleggiarci contro i Purosangue.
Esatto, sono nata anche io babbana -confermò, senza alcun timore, forse perchè ancora non aveva subito alcuna presa in giro da parte, per poi prendersi lei stessa un paio di istanti per riflettere. Lui le stava proponendo un altro accordo, stavolta molto più radicato. Un'alleanza "babbana" contro gli studenti purosangue. Le dita della mano destra andarono a grattare il mento un paio di volte, mentre pensava- Uhm.. E come pensi di poterci difendere? Io so fare a botte. -ci teneva che quella cosa fosse chiara, forse perchè nel mondo non magico le cose spesso si risolvono in quel modo, non c'è di certo una bacchetta a salvarti il fondoschiena!
Ah si? Fammi un esempio ti prego, la tua fantasia sembra essere molto più fervida di quei quattro impiastri. A volte sembrano dei dischi rotti.
L'argomento era di nuovo cambiato. Sempre di prese in giro si parlava, ma stavolta era lei che doveva inventarsi qualcosa. Non ci mise molto, per quell'operazione non aveva nulla da pensare. Vediamo.. Il tuo taglio di capelli sembra quello di un soldato. Troppo corto, troppo ordinato. Sembri già vecchio. -sì, bhe, niente di cattivo. Dopotutto, lei non era perfida di natura. Giocava meglio in difesa che in attacco. Però quello che aveva detto era vero: Jorge era decisamente troppo.. Pettinato. Forse perchè lei era davvero cresciuta tra new-hippie e capelloni. Ad ogni modo, si capiva benissimo che la sua presa in giro era piuttosto bonaria, forse perchè il mezzo-sorriso era ancora dipinto sul suo volto pallido ed il tono delle sue parole non era per nulla piccato.
Sempre ammesso che la scopa voli sul serio.
Ma certo che vola! Lo so, sembra impossibile da credere, ma è così! Noi siamo abituati alla Befana o alle streghe con le verruche sul naso, ma quelle cose volano davvero! Quindi rassegnati, anche tu farai la fine della vecchia strega rugosa! -il tono ancora divertito, molto meno scettico rispetto a quello del Delfino. Insomma, tra tutto quello che aveva visto da quando aveva messo piede ad Hogwarts, la scopa volante le era sembrata una delle cose più normali, forse perchè già faceva parte dell'immaginario collettivo babbano.
E in quale ruolo vorresti giocare?
Uhm.. Ho giocato per anni a pallanuoto e facevo il portiere. Indovina per che ruolo mi proporrei? -c'è qualcosa che potrebbe essere meno femminile? Ma lei era così, maschiaccio di carattere e maschiaccio per tradizione famigliare. Erano stati i suoi a volerla un po' così, "emancipata", come solevano definirla.
Oh ma allora sei capace anche tu di fare qualche battutina. Certo non è divertente, però l’ironia è un primo passo per diventare una persona di spirito.
Sono capace eccome di fare battute. Sono anche in grado di fare battute divertenti. -si permise di specificare la cosa con particolare verve; lei era un tipo divertente. Gli occhi azzurri si stavano per fare di nuovo piccoli, pronti ad incenerirlo. Per fortuna (di Jorge) aveva una "missione da compiere". Aveva iniziato a camminare verso il banchetto dietro al quale era appostata la bibliotecaria e si era fermata proprio davanti a lei. Un'espressione ora affranta dipinta in volto, il labbro inferiore leggermente sporgente ed umidificato.
Buonasera Signorina.. -signorina, anche se si trattava di una signora in età avanzata.- Avrei bisogno del suo aiuto. -un sospiro, sempre ad intercalare- Potrebbe indicarmi la sezione sul Quidditch? C'è un mio amico, in dormitorio, che si è slogato una caviglia cadendo dalle scale e vorrebbe tanto qualcosa da leggere per passare il tempo in infermeria -bugia bella e buona, inventata or ora, per rendere più drammatica quella richiesta- Ma se non trovo la sezione in fretta, la biblioteca chiuderà e non farò in tempo a portargli nulla.. -come ultimo gesto, provò ad appoggiare entrambe le mani sul suo banchetto della donna, sperando che lei credesse a quella storiella.
Se Jorge voleva mettere alla prova la sua faccia di bronzo, il quel momento era stato accontentato.
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Kayleen
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