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Lezione I: Asperi o Destriero del Vento

MessaggioInviato: 04/04/2014, 13:34
da Phoebe
Anno nuovo, vita nuova.
Avevo sentito pronunciare quel proverbio anni prima, quand’ero una bambina, e consideravo quel momento il migliore per fare mie quelle parole: dopo anni passati lontana dalla mia famiglia, da casa e dalla civiltà, ero tornata al Villaggio Terran nel quale ero nata, per riabbracciare i miei cari e riprendere lì da dove avevo lasciato, con molta più esperienza alle spalle e qualche guaio in più - come il mio “piccolo problema lunare”.
Avevo ricominciato a vivere come una personale normale, e non come un’eremita in mezzo alle riserve naturali da qualche giorno, quando mi era giunta una lettera da parte di Madeline Bergman, che m’invitava a presentarmi ad un colloquio con lei per la cattedra di Cura delle Creature Magiche: inizialmente pensai fosse uno scherzo di cattivo gusto, poiché non credevo di essere all’altezza di un ruolo simile, di avere l’esperienza necessaria per svolgerlo al meglio - ed ero abbastanza onesta con me stessa da riconoscere la mia giovane età in tutto il suo essere limitante.
Mi chiesi come avrei reagito io, come studentessa, se mi fossi trovata di fronte una docente giovane quanto me: mi sarei presa sul serio? Non ne ero sicura, senza contare che una Terran del Vento come la sottoscritta non era mai stata troppo brava a seguire le regole, e lì, come insegnante, avrei persino dovuto dettarle io in prima persona.
Tuttavia era stata la Sempreverde in persona a rassicurarmi, visto che lei stessa lavorava ad Hogwarts come docente di Erbologia: se la Preside aveva chiesto di me, evidentemente mi riteneva in grado di farcela, così la Terran Verdigris aveva detto, aggiungendo quanto sarebbe stata felice di potermi considerare una sua collega al Castello.
A quel punto, come avrei fatto a dirle di no?
Non ci ero riuscita, ovviamente, il che spiegava come mai mi fossi presentata al colloquio con la Bergman, superandolo inoltre piuttosto brillantemente e avendo così modo di scoprire chi mi avesse consigliata alla donna - Thomas Ladeckhan, l’uomo da cui avevo seguito uno stage appena diplomata. E così ero diventata la “professoressa Chamberlain”, nuova docente di Cura delle Creature Magiche: ai miei genitori era preso un colpo quando gliel’avevo detto - ma poi si erano subito dimostrati fieri di me, e anche mio nonno Raiden aveva sorriso con orgoglio di fronte a quella notizia; anche a me era preso un colpo, tanto per rimanere in tema, quando avevo incontrato anche un’altra persona, al Castello.
Rebecca Auditore, la mia migliore amica quand’ero ancora una ragazzina, ora in veste di docente di Antiche Rune… possibile che tutti i Terran si fossero riuniti tra le mura di Hogwarts? Sicuramente era positivo, per me, essere circondata dalla mia famiglia - in senso lato - anche mentre lavoravo, ma avevo fatto fatica all’inizio a digerire la notizia.
Mi ero dunque insediata nel Castello, spostando parte delle mie cose nel mio nuovo alloggio nella Torre Sud - in una stanza che, al momento non comunicava con quella di nessun altro, un particolare che mi aveva fatto particolarmente piacere - orologio lunare compreso: avevo inoltre chiesto espressamente alla Preside Bergman di non informare l’intero corpo docenti sulla mia “condizione”, poiché non la ritenevo un’informazione necessaria né in alcun modo pregiudicante per quanto riguardava il mio rendimento.
Era stato già abbastanza difficile doverlo dire ai miei genitori e a mio nonno, non ce l’avrei fatta ad affrontare anche tutti i miei colleghi che attualmente nemmeno conoscevo abbastanza bene.
L’avevo detto a Lindë, però, in quanto Terran Verdigris: mi sembrava di doverglielo, in qualche modo; ed ero abbastanza sicura che l’avrei detto anche a Rebecca, mi serviva solo recuperare il tempo con lei, ed un po’ di quella spontaneità di una volta - perché otto anni di lontananza erano tanti.
Così, nonostante fossi ancora un poco scettica sulle mie possibilità come insegnante, mi ero ritrovata quella mattina a poca distanza dall’aula di Cura delle Creature Magiche, in piedi sullo spiazzo erboso che avrebbe ospitato la mia lezione: ero stata molto chiara con la Preside Bergman, quando si era parlato degli argomenti che avrei affrontato durante l’anno scolastico; forse non mi ritenevo pronta per essere una professoressa, ma al contrario mi consideravo preparata quando si parlava di allevamento di creature magiche, e le avrei trattate secondo un mio personale metodo che non avrei messo in discussione - e che non avrei modificato nemmeno per creare una continuità con quello del docente che mi aveva preceduto.
Per esempio, non avrei trattato creature comuni: in qualsiasi libro si poteva parlare di Ippogrifi o di Acromantule, perciò come avrei mai potuto sperare d’interessare gli studenti presentando loro delle creature che già conoscevano a menadito? No, avrei puntato su soggetti diversi, più particolari e sconosciuti, quel genere di creature che si potevano incrociare forse una volta nella vita… ma che, grazie a quell’incontro, erano capaci di sconvolgere la tua esistenza.
Indossavo, per quella prima lezione, pantaloni di cotone scuri, scarpe da ginnastica e una maglietta a maniche corte bianca, un vestiario semplice visto che ritenevo piuttosto inutile mettermi in tiro: avevo lasciato i capelli sciolti, ed il mio sguardo era fisso di fronte a me, nel punto in cui, qualche istante dopo, cominciai ad intravedere le sagome degli allievi che si stavano avvicinando.

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Il loro sguardo la diceva lunga su quello che probabilmente stavano pensando in quel momento: dov’era finito il professor… McDullan, se ricordava bene il suo nome, e chi era quella ragazza che li aspettava con le mani sui fianchi e l’aspetto che a tutto poteva far pensare, tranne che a quello di una docente?

Buongiorno a tutti.
Mi chiamo Phoebe Chamberlain, e per quanto possa sembrarvi impossibile, sono la vostra nuova insegnante di Cura delle Creature Magiche.


Esordii quando mi furono tutti di fronte, usando con loro lo stesso approccio che riservavo alle creature incontrate nelle riserve: sicura e padrona della situazione, dovevano capire che in quel frangente ero io ad avere il controllo; anche perché, se non ci avessero creduto, tanto sarebbe valso per me fare le valigie e tornarmene tra i Terran.

Non sono molto brava con le formalità, perciò cercherò di essere il più sintetica possibile: so che Cura è una materia obbligatoria, ma per superarne i G.U.F.O. e i M.A.G.O. non vi basterà semplicemente frequentarla, non con me.
Vi presenterò creature che normalmente non potreste incontrare, e vi dovrete applicare parecchio per imparare a riconoscerle, a saperle classificare, a prendervene cura: non vi basterà svolgere il compitino settimanale, dovrete impegnarvi davvero e dimostrarmi di rispettare gli animali che avrete di fronte, perché solo così loro potranno fidarsi di voi.
È chiaro?


Vidi i loro sguardi attoniti, ma non me ne curai.
Prendersi cura di una creatura magica non era come comprarsi un animale domestico ed addestrarlo: era un obiettivo che richiedeva impegno, pazienza, perseveranza, e soprattutto rispetto per la creatura scelta.
Un cane maltrattato avrebbe probabilmente scelto di rimanere accanto al padrone in qualsiasi caso… un Asperi non si sarebbe mai potuto comportare in quello stesso modo.
Ed a proposito di Asperi…

Bene, non perdiamo altro tempo.
La creatura che voglio mostrarvi oggi, per questa prima lezione, è comunemente conosciuta col soprannome di “Destriero del Vento” … ma il suo nome reale è Asperi.


Feci un mezzo sorriso, avvicinando pollice e medio della mano destra alle labbra per fare un bel fischio che si propagò nell’aria - il mio Elemento: per diversi istanti niente si mosse, e sembrò che quel fischio si fosse perso chissà dove.
Poi, lentamente, da dietro una nuvola bassa sembrò sbucare qualcosa: all’inizio sembrava quasi una figura di forma equina creata dal Vento… ma poi, ecco che i contorni divennero più nitidi, e fu chiaro che quella non era solo una nuvola sagomata da Eolo, ma qualcosa di molto, molto più reale.

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Vi presento Loner, un bellissimo esemplare di Asperi! - esclamai, accarezzando il fianco della creatura non appena questa ebbe messo gli zoccoli a terra.
Ci lanciammo una lunga occhiata, quel tipo di sguardo che nel silenzio sembrava dire tante cose insieme, ed io annuii: sapevo cosa mi stesse dicendo, e anche lui lo sapeva - Bene, ora lasciate che vi parli un po’ di questa creatura: la prima cosa che dovete sapere, a suo riguardo, è che a differenza di un cavallo normale, l’Asperi è una creatura magica intelligente, un’informazione utile nel caso vi approcciaste con lei come fareste con un cavallo qualsiasi. - senza nulla togliere loro, ovviamente.

L’Asperi è solitamente di colore bianco, grigio o bruno con sfumature grigiastre, mentre la criniera può essere bianca, argentea o grigia. In realtà questa creatura presenta anche una seconda criniera, che si forma a partire dalle spalle fino al retro delle zampe anteriori, dello stesso colore di quella principale.
È una creatura che vive in ambienti freddi, sui picchi più alti delle montagne dove può spostarsi cavalcando sui ghiacciai: inoltre, facendo ricorso alla loro abilità di cavalcare il Vento, si possono muovere più velocemente di quanto non farebbero sulla terraferma, volando grazie alle correnti create da Eolo.


Sta dicendo che quell’animale può davvero cavalcare il Vento?

Sta dicendo che non ha davvero visto come sia sceso qui di fronte a lei, signor… ?

Grubb, professoressa.

Signor Grubb, prima di tutto questa è una creatura magica. Suppongo che lei conosca la differenza, vero?

S-sì professoressa…

Benissimo.
Per rispondere alla sua domanda, sì, l’Asperi è in grado di volare seguendo la corrente dei Venti, sfruttandone la velocità per spostarsi più rapidamente… anche se mi sembrava ovvio dal modo in cui è sceso dal cielo per arrivare sulla terraferma, al mio fianco.


Cercai di trattenere al massimo la sfumatura saccente della mia voce, ma non era semplice quando trovavo totalmente stupida e fuori luogo la domanda che mi era appena stata posta: ma gli studenti tenevano gli occhi aperti durante le lezioni, oppure dormivano?
Scossi il capo, decidendo di lasciar correre visto che lo studente con lo stemma di Tassorosso sembrava già abbastanza mortificato di suo, e tornai a concentrarmi sulla mia spiegazione senza smettere di accarezzare il fianco dell’animale.

Pur non essendo creature magiche presenti in grandi quantità sulla Terra, solitamente un esemplare appartiene ad un branco che conta una ventina di membri in totale: tuttavia, quando deve cavalcare il Vento, preferisce essere da solo, oppure affiancato da uno, due compagni scelti al massimo.
Va molto d’accordo coi Pegasi e non sopporta, invece, Ippogrifi e Grifoni, ma in entrambi i casi è difficile, per un Asperi, incontrare qualcuna di queste creature, visto che vive in ambienti davvero gelidi e utilizza come maggiore mezzo di spostamento proprio il Vento.


Un tipo piuttosto solitario dunque, l’Asperi, che poteva contare quasi sempre solo sulla compagnia dei suoi simili.

Come vi ho detto, oltre ad essere una creatura intelligente, l’Asperi riconosce anche l’aura di una persona, e non si farebbe mai avvicinare da qualcuno di malvagio: al contrario, è molto ben disposto verso coloro che possiedono un’indole positiva, e se catturato quand’è ancora giovane, può essere addestrato per diventare la cavalcatura permanente di qualcuno. Da adulti, al contrario, sono molto meno propensi all’addestramento, e tengono talmente tanto alla loro indipendenza da prestarsi come cavalcature solo per brevi periodi di tempo.
Sul mercato magico, ogni singolo esemplare di Asperi può costare fino ai 7 mila galeoni se parliamo di un Destriero del Vento giovane, e fino a 13 mila se parliamo di uno adulto. Ma anche addestrarlo è molto costoso: sono pochi gli allevatori capaci di tale impresa, e i loro servizi possono arrivare a costare anche 2 mila galeoni.


E lei ne sarebbe capace, professoressa?

Lei cosa pensa, signorina?

Winter.
Credo che se quell’Asperi è arrivato quando lei l’ha chiamato, allora deve per forza averlo addestrato!


Acuta osservazione, signorina Winter.
Altre domande?


Io ne avrei una!
Sono Russell, professoressa Chamberlain.


Dica pure, signor Russell.

Lei ha parlato di “catturare un Asperi” … ma come si fa a catturarne uno? Cioè, se vivono sempre sui picchi delle montagne non è proprio la cosa più semplice del mondo, no?

No, infatti.
Per catturare un Asperi bisogna rincorrerlo su una scopa, e saltargli poi in sella tentando di rimanervi in groppa per almeno cinque minuti: solo così di può convincere la creatura di essere degno di averla come cavalcatura, che sia per un determinato periodo di tempo o per sempre.


E lei, professoressa, l’ha catturato così?

No, signor Russell, io non ho catturato Loner.
Era ferito, quando ci siamo incontrati, e mentre lo curavo siamo diventati amici.


Presi una lieve pausa, lanciando uno sguardo affettuoso alla creatura che mi stava accanto prima di riprendere.

Quindi lei può cavalcarlo, prof?

Professoressa, signorina…

Mi scusi, professoressa...
Sono Mitchell, di Grifondoro!


Sì, signorina Mitchell, ogni tanto Loner mi concede questo onore.
E credetemi quando vi dico che farvi trasportare da un Destriero del Vento lo è davvero, un onore.
- lanciai agli studenti un’occhiata penetrante, quasi a sfidarli a contraddirmi… nessuno di loro emise un fiato.

Meglio così, per tutti.

Ora, vediamo alcune loro caratteristiche magiche: prima tra tutte, la telepatia. Essa non è utilizzabile verso chiunque, ma l’Asperi può farne ricorso quando si trova di fronte ad un’altra creatura anch’essa possedente la sua stessa capacità.
Inoltre, come abitante di zone fredde, è immune a tutti gli incantesimi da freddo, mentre subisce il doppio dei danni se viene colpito da incanti di fuoco.
Va da sé che, essendo già molto difficile colpirlo per la sua agilità quando si trova sulla terraferma, sia ancora più complesso farlo quand’è in volo, visto che in tale condizione l’Asperi diventa più agile e veloce.


Professoressa, sono Crighton, posso farle una domanda?

Dica pure.

Lei finora ha parlato di quando un Asperi viene attaccato… ma loro non attaccano mai per primi?

Ci stavo arrivando, signor Crighton, ma grazie per averlo chiesto.
Solitamente queste creature sono naturalmente inoffensive, poiché non hanno motivo di attaccare altri esseri viventi…


Nemmeno per mangiare?
Oh, scusi… Emily Taylor, Corvonero!


Nemmeno per mangiare, signorina Taylor, considerato che gli Asperi si nutrono di nuvole.

Per nuvole intende…

Quelle che stanno in mezzo al cielo proprio adesso, sopra di noi, sì. - risposi con un sorriso divertito di fronte agli sguardi increduli dei ragazzi, per poi riprendere - Dicevo, gli Asperi sono creature generalmente innocue, ma questo non vuole certo dire che non sappiano difendersi!
Al contrario, sanno essere anche piuttosto feroci, se stuzzicati, grazie agli zoccoli con cui sanno assestare colpi poderosi, e alle mandibole che, con un morso ben calibrato, possono staccare anche il braccio di un essere umano maschio e adulto.


Il che implicava fosse meglio non provocarli troppo, naturalmente.

Capita di rado, comunque, che queste creature vengano attaccate, poiché difficilmente si trovano in zone diverse da quelle dove abitano di solito, a meno che non vengano richiamate per qualche motivo come nel nostro caso.
Quando però qualcuno cerca di intrufolarsi sui picchi delle montagne più aspre per tentare di catturarne un esemplare
- pessima idea naturalmente, ma non ci fu nemmeno bisogno che lo sottolineassi - gli Asperi aspettano che queste persone si trovino su sporgenze strette o sul bordo di di un baratro per attaccare, sfruttando la loro maggiore forza e velocità in volo per combinazioni di cariche, spinte, tutto per cercare di sbilanciarli e farli cadere, spesso anche con conseguenze mortali.

Una mano si alzò in aria a quelle mie parole, perciò feci un cenno del capo alla ragazzina che aveva il braccio proteso verso l’alto.

Hugman, professoressa Chamberlain.
Ma se lei ha detto che l’unico modo per catturare un Asperi è quello di salirgli in groppa a cavallo di una scopa, perché mai qualcuno dovrebbe salire sulla cima di una montagna per assalirlo?


E perché mai venti studenti si sono puntati la bacchetta alla gola, al campo di Quidditch, lo scorso Dicembre? - domandai di rimando, facendo immediatamente abbassare lo sguardo all’intera classe - Le persone a volte si comportano in modo assurdo o stupido, signorina Hugman, e purtroppo non sempre si ha la risposta per tutto. - commentai con una lieve asprezza nel tono della voce: sapevo di aver preso una brutta vicenda, come esempio, ma riassumeva perfettamente il senso che volevo dare alle mie parole.

Ora, visto che ci rimane poco tempo, vediamo di affrontare l’ultima parte della spiegazione, ovvero cosa fare quando ci si trova un Asperi davanti: prima di tutto, dobbiamo muoverci cautamente, evitando dei gesti improvvisi o delle esclamazioni molto forti che potrebbero infastidirlo.
Essendo questa una creatura intelligente, capirà subito che intenzioni avete, perciò se pensate di poterlo infastidire, state certi che sarà volato via prima che possiate prendere la bacchetta. Se invece volete solo avvicinarlo e salutarlo, essendo di allineamento buono, non dovrete fare altro che avvicinarvi piano, guardandolo negli occhi, con una mano protesa verso di lui: fermatevi ad una distanza di circa 30 centimetri, e lasciate che sia l’Asperi ad avvicinarsi alla vostra mano; non appena la creatura avrà strofinato il suo muso contro il vostro palmo, allora potrete procedere a fargli qualche carezza. E non provate ad ingraziarvelo con del cibo, perché tanto non funzionerebbe!


E se fosse ferito, com’è successo quando lei l’ha trovato, cosa dovremmo fare professoressa?

Poiché, come vi ho detto all’inizio della lezione, gli Asperi vivono al freddo, la cosa migliore che potrete fare per aiutarlo è usare una magia come il “Glacius”, che crei dunque una patina di ghiaccio sul punto ferito, o se non doveste avere la bacchetta, potrete anche usare un impacco composto da ghiaccio secco in polvere, foglie di calendula e fiori di arancio: grazie ad entrambi i metodi, la ferita sulla creatura si rimarginerà velocemente, ed ella sarà presto di nuovo libera di correre nel Vento.
Ha capito tutto, signor…


Segel professoressa, e sì, ho capito tutto!

Molto bene.
Un’ultima cosa: la criniera dell’Asperi è un componente molto raro e costoso che può essere utilizzato nella costruzione delle bacchette, ma il suo commercio è assolutamente illegale nel mondo magico. Inoltre, è quasi impossibile riuscire ad ottenerlo direttamente dal corpo della creatura in questione.


Nemmeno quando è morta?

Nemmeno quando è morta, signor Russell, perché dopo il suo ultimo respiro il corpo dell’Asperi si dissolve velocemente, perdendosi nel Vento: c’è chi dice che, poiché in origine questa creatura è nata proprio dai refoli di Eolo, semplicemente ritorni ad essere ciò che l’ha fatta diventare reale.

Presi un bel respiro, non potendo credere di aver veramente concluso la mia prima lezione senza gaffes particolari o chissà quali incidenti: tutto sommato me l’ero cavata piuttosto bene, o almeno così credevo visto che il giudizio finale spettava ai miei studenti.
Feci loro un sorriso sollevato e, prendendo la bacchetta con la mano destra, l’agitai morbidamente così da far apparire di fronte a ciascuno di loro un foglio di pergamena contenente in compiti per la lezione successiva.

Probabilmente siete abituati a sentirvelo dire, ma dovrete portare pazienza, anche questo fa parte del mio lavoro… non voglio vedermi consegnati compiti in ritardo, né accetterò elaborati mal svolti o che non presentano un minimo di rielaborazione personale rispetto alla spiegazione che vi ho dato questa mattina. Mi aspetto di trovarli tutti sulla mia scrivania per il prossimo lunedì (4 Maggio ore 12.00), e se avete bisogno di delucidazioni, mi troverete nel mio ufficio al sesto piano.
Buona giornata a tutti, ci vediamo in Sala Grande per pranzo!


Sorrisi ancora, lasciando che si allontanassero bisbigliando tra loro, magari commentando la lezione che avevano appena ascoltato, chi poteva dirlo.
Sospirai ancora mentre il sorriso mi scemava dalle labbra che finivano per arricciarsi in un’espressione indecisa.

Secondo te sono andata bene? - domandai pensierosa a Loner, che in risposta strusciò il muso contro la mia guancia: lo presi per un sì.





Una buona risposta.
L'hai rielaborata e descritta bene, inserendo tutte le informazioni necessarie.
Molto bene.
10

Anche in questo caso, la risposta è stata buona.
Hai spiegato ogni punto richiesto in modo soddisfacente, usando sempre un'adeguata rielaborazione.
Brava.
10

Sono molto contenta, personalmente, che tu non abbia tentato di catturarlo, preferendo un approccio più amichevole e rispettoso.
Hai descritto molto bene cosa prova Caroline Priscilla mentre si avvicina a lui, ed ho apprezzato molto leggere così tanti pensieri profondi ed intimi del tuo personaggio così ben amalgamati col contesto del GdR.
Hai ottenuto anche qui un punteggio pieno, con la mia prima lezione te la sei cavata egregiamente.
Davvero bravissima.
20

punti 40 per Caroline Priscilla




Una risposta ben concepita, elaborata e scritta.
Hai inserito tutte le informazioni che avevo richiesto usando parole tue e non le stesse da me pronunciate a lezione, ed ho apprezzato soprattutto i tuoi "n.b.", che mi hanno permesso di conoscere un tuo parere personale sulla questione al di là della mera risposta alla domanda.
Bravo.
10

Come sopra, hai risposto correttamente ed in modo esaustivo a tutti i punti da me richiesti, e sempre usando un tuo linguaggio proprio, discorsivo e di facile comprensione.
Per rispondere alla tua domanda, inoltre, sì, la curiosità può essere considerata come parte dell'insieme "buone intenzioni", ma solo se spinta dal voler semplicemente conoscere ed incontrare la creatura, senza alcun secondo fine; in caso contrario, invece, la risposta sarà no, e l'Asperi difficilmente si presenterà di fronte a te.
Molto bene.
10

Un GdR ben svolto e ben eseguito: naturalmente è una fortuna che Phoebe non possa sapere cosa tu abbia tentato di fare, altrimenti per te sarebbero sicuramente guai grossi.
Togliendo la mancanza di buon senso da parte di Jorge, forse però mi sarei aspettata qualcosa di più in questa risposta: mi pare che il racconto sia concentrato troppo sulle conseguenze post-incontro e non, invece, sul momento stesso di esso, ovvero quando tu e l'Asperi vi siete ritrovati faccia a faccia - anche se per pochi istanti.
Ti meriti comunque il punteggio pieno, ma niente "Miglior Compito" per questa volta: mi auguro possa esserlo la prossima.
20

punti 40 per Jorge




Una buona risposta!
Occhio solo, nella stesura, ai singolari-plurali che ti sono un po' scappati, forse semplicemente per colpa della fretta.

Unico appunto: "questo era ovvio tutte gli esseri viventi magici e non sono intelligenti" ... come Terran sono assolutamente d'accordo, come docente non sono certa che le piante posseggano un'intelligenza che potremmo definire tale!

Comunque hai elencato tutto ciò che avevo chiesto, quindi sei stata brava!
7

Anche in questo caso l'errore maggiore riguarda la stesura sintattica/grammaticale della risposta: credo che la fretta ti abbia fregata in questo senso, quindi l'unico suggerimento che ti posso dare è quello di rileggere il post prima di inviarlo così da correggere per tempo strafalcioni o sviste sicuramente involontari.
Per il resto, un'altra buona risposta, molto bene!
7

Un buon GdR: anche qui come nelle risposte precedenti ci sono stati diversi errori di battitura, ma sei riuscita a farmi capire cos'ha provato Elisabeth nel trovarsi di fronte all'Asperi. È molto bello che tu abbia sottolineato la paura della tua PG all'idea che l'animale non la avvicinasse, e la titubanza stessa dell'Asperi nel muoversi verso di lei, hai svolto bene quello che ti ho chiesto.

Per essere il primo compito che fai con me, puoi ritenerti molto contenta del risultato, io lo sono!
15

punti 29 per Elisabeth