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Le giocate che si vogliono effettuare alle Serre che NON coinvolgono la prof.ssa Vilvarin devono essere concordate direttamente con questa o attraverso gli Admin poiché la PG vi è quasi sempre all'interno ed è necessario che sia lei a dare un orario in cui non sarebbe presente
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da Yamato » 23/12/2012, 1:48
[tahoma]Si era abbastanza stancato di osservare così tanta riluttanza, così estremo rifiuto nei confronti di una proposta del genere. Ricordava bene quando anche lui era stato nominato l'erede dell'ex Elios e ricordava allo stesso tempo quanto ci aveva messo ad accettare quella realtà, constatando che era arrivato il momento di raccogliere la chiamata delle fiamme. Adesso non erano le fiamme, bensì le foglie, i prati, i boschi a chiamare quella ragazza avanti a lui e Yamato era certo che dentro di se lei percepisse chiaramente quelle creature naturali gridare aiuto poiché avevano bisogno di lei quanto un arbusto quasi secco ha necessità di acqua per non morire del tutto.
Sole ha ragione. Io e tutti gli Acuan saremo sempre pronti a supportare la Terran Verdigris, qualora le servisse un aiuto da parte nostra. Il Conflux è il nostro principale scopo di vita comune, ma nessuno di noi ha dimenticato che siamo sempre e comunque esseri umani, prima che Capi Gilda; e come tale, è anche umano sbagliare, dubitare, cedere. Non crediate mai di essere sola, perché non è così.
Un Acuan che dava ragione ad un Ignis, adesso si che le aveva viste proprio tutte. Yamato portò il proprio sguardo ad attendere qualche secondo sulla figura di Eibhlin, assottigliandosi con quel fare serio e conciso che mai e poi mai si sarebbe potuto scambiare per sorpresa o sentore positivo, eppure, di ciò si trattava. Quella ragazza al suo fianco possedeva una saggezza ben diversa da quella dei suoi predecessori. Confermare le sue parole e confermare l'ardire del suo intento rappresentava una specie di ponte di fedeltà creatosi tra loro, sorretto dalle due forze contrapposte dell'acqua e del fuoco, la cosa quindi non poteva che risultare alquanto insolita. Sospirò, il Sole, non volendo mostrare troppo interesse, non più del dovuto, limitandosi quindi a riprendere la sua attenzione su Lindë, volendo ora capire effettivamente quanto ancora volesse considerarsi fuori dalla faccenda. Non molto, forse, a quanto parve.
... ho bisogno di tempo per riflettere. Lasciatemi sola... ve lo chiedo per favore.
Non c'è bisogno che decidiate adesso, né tantomeno che comunichiate la Vostra decisione a noi. Se mai doveste decidere di unirVi a noi nella battaglia per preservare il Conflux, è giusto che sia la Vostra Gilda a saperlo, non di certo noi. Possiamo solo augurarci che prendiate la decisione più giusta per Voi, qualunque essa sia.
E che comunque sia in fretta. Lei è molto giovane, ciò nonostante, la Terra ha chiamato proprio la sua persona per ricoprire l'alta carica di Verdigris. Questo a mio parere può significare solo una cosa: Lei è nata per servire la natura, per servire il Conflux, e più che che delle sbarre del destino o delle costrizioni primordiali, io definirei tutto questo una fortuna inestimabile. La maggior parte degli individui di questo pianeta spesso muore con un quesito che rimane molte volte irrisolto, un quesito che invece lei ha ben conscio già a questo piccolo punto della sua vita: la ragione di esistere. Ci pensi bene.
Vi auguro una buona giornata, Sempreverde. L'Acqua e il Ghiaccio Vi abbracciano.
Saluti miss Vilvarin, il Fuoco e il Fulmine la osservano.
Dopo aver atteso che la collega facesse la riverenza nei confronti della docente di Hogwarts, Yamato fece qualche passo indietro voltandosi infine del tutto per prendere passo verso la Foresta Proibita, probabilmente seguito poi dall'Oceano. Camminò silenziosamente per diversi minuti, a meno che la ragazza non avesse deciso di chiedere qualche suo parere ovviamente. Giunto poi non molto distante dall'inizio dei vari arbusti, si fermò, bloccando il suo incedere e alzando maggiormente il capo che fino ad allora era rimasto leggermente chinato ad osservare la terra umida ed il prato del giardino scolastico. Le pallpebre si chiusero e poi riaprirono qualche volta, con lentezza calcolata, mentre la pelle aumentava di qualche grado la sua temperatura corporea, raggiungendo almeno i 39°. Un sospiro, lungo, di sufficienza e appena accennato fastidio, mentre il suo settimo senso elementale si attivava naturalmente, anche senza che la sua volontà lo desiderasse, questo perché l'energia che percepiva aveva un'instabilità tale che era impossibile non percepirla in mezzo al completo nulla, a parte Eibhlin, ovviamente.
Lo sentite, Oceano? Credo... Ci siano visite...
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da Lindë » 26/12/2012, 15:47
Non si era sentita pressata da loro. Per quanto sembrasse strano, Lindë aveva percepito nei due Capi Gilda la sola volontà di aiutarla. Ognuno a modo proprio, Eibhlin con la diplomazia e Yamato con l'impetuosità. Ma che importanza aveva quando l'obiettivo era comune? No, era la Terra a farsi sentire ora. Ne percepiva il richiamo, più forte che mai. Poteva quasi percepire un lieve refolo di Vento accompagnare quel richiamo. Non sapeva spiegarsi cosa fosse. Forse la sua mente che era stata facilmente suggestionata dai due. Forse una sua debolezza momentanea alla Natura. Qualsiasi cosa fosse, chiamava lei. Non una qualsiasi Erbologa. Lei. Lindë Vilvarin. L'ultima persona al mondo che si sarebbe voluta prendere delle responsabilità di quel tipo. La prima persona al mondo che la Terra aveva scelto come rappresentante. Chiese del tempo ai due Capi Gilda, per riflettere. Voleva rimanere sola, coi propri pensieri. Voleva parlare con le piante, con i fiori, con i suoi tesori. Voleva domandare loro perché, perché avessero scelto proprio lei. Voleva capire cosa fosse giusto fare.
Non c'è bisogno che decidiate adesso, né tantomeno che comunichiate la Vostra decisione a noi. Se mai doveste decidere di unirVi a noi nella battaglia per preservare il Conflux, è giusto che sia la Vostra Gilda a saperlo, non di certo noi. Possiamo solo augurarci che prendiate la decisione più giusta per Voi, qualunque essa sia.
E che comunque sia in fretta. Lei è molto giovane, ciò nonostante, la Terra ha chiamato proprio la sua persona per ricoprire l'alta carica di Verdigris. Questo a mio parere può significare solo una cosa: Lei è nata per servire la natura, per servire il Conflux, e più che che delle sbarre del destino o delle costrizioni primordiali, io definirei tutto questo una fortuna inestimabile. La maggior parte degli individui di questo pianeta spesso muore con un quesito che rimane molte volte irrisolto, un quesito che invece lei ha ben conscio già a questo piccolo punto della sua vita: la ragione di esistere. Ci pensi bene.
Ancora una volta, due modi diversi di porsi. L'Acuan, con la flemma tipica del suo Elemento. L'Ignis, con la forza anch'essa tipica del suo Elemento. Li sapevano rappresentare bene, Acqua e Fuoco. Forse erano stati allevati fin da piccoli a quel compito. E lei? Sarebbe mai potuta esserne all'altezza? Avrebbe potuto essere al livello di coloro che erano nati per quel compito? E il fatto che se ne stesse preoccupando era significativo? Tutti quei quesiti e nessuna risposta. Odiava situazioni come quella.
Vi auguro una buona giornata, Sempreverde. L'Acqua e il Ghiaccio Vi abbracciano.
Saluti miss Vilvarin, il Fuoco e il Fulmine la osservano.
Arrivederci.
Concisa, come sempre. Lindë non era proprio il tipo da perdersi in chiacchiere. Come avrebbe potuto guidare i Terran essendo così? Osservò l'Oceano e il Sole allontanarsi, con quel portamento elegante che li contraddistingueva. Chissà se sarebbe mai diventata così anche lei. Elegante, regale. Più ci pensava e più le veniva difficile accostare la sua figura a quella di un Capo Gilda. Scosse il capo, rientrando nelle Serre. Di Seal nessuna traccia. Un biglietto, in compenso. Lo prese tra le mani, lo lesse con espressione impassibile. Spostò gli occhi dalla carta all'annaffiatoio poggiato a terra poco distante da lei. Corrugò la fronte e sospirò. Al suo ritorno, avrebbe dovuto parlare con lui. E le veniva l'orticaria solo a pensarci.
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Tre giorni passarono da quella visita. Nessuno si era fatto più vivo. Né i Terran, né gli Acuan, né gli Ignis. Tutto sembrava essere tornato alla normalità. Tranne per un piccolo particolare.
Un seme di margherita era stato piantato nel terreno.
[FINE]
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da Sandyon » 19/01/2013, 20:38
Lo stupore aveva regnato sovrano quel dì, quando attraverso i sensi sviluppati della smeraldo Terran, tutti i confratelli avevano percepito la nascita di una margherita nei pressi delle serre di Hogwarts, la celebre scuola inglese ove insegnava la professoressa Vilvarin. Molti credevano che non avrebbe mai accettato, considerando il suo modo di fare durante l'arrivo della delegazione per lei. Tra tutte quelle incertezze però, c'era sempre il sorriso morbido e sicuro dell'attuale Vice Capo Raiden, che a differenza di tutti credeva ciecamente nel richiamo della natura nel corpo della ragazza tanto adorata da Christopher Pryce, ex Capo Gilda ora defunto. Contrariamente ai giudizi del consiglio che volevano nuovamente tutta la delegazione in viaggio per accogliere la neo Sempreverde, Raiden chiese la possibilità di muoversi da solo, questo per non spaventare di nuovo quella fragile foglia appena nata, tanto delicata quanto potente e preziosa. Ricevuto quindi il benestare, essendo considerato lui il più saggio dopo Pryce da tempo immemore, a distanza di 12 ore dalla nascita di quella margherita, l'uomo si mise in viaggio, indossando abiti comodi, adatti al mondo normale che lo circondava e armato di generoso desiderio di accogliere nuovamente Lindë nella grande famiglia della Gilda Terran. Quella mattina, il sole pallido e caloroso splendeva alto nel cielo, cercando lentamente di raggiungerne la cima. Ci volevano almeno altre tre o quattro ore prima che ciò avvenisse, quando la figura di Raiden uscì fuori dalla foresta proibita sentendo nell'aria l'odore dell'acqua e del fuoco. L'Oceano e il Sole erano stati lì dopo la delegazione, anche loro con l'intento di convincere la ragazza a fidarsi e lasciarsi andare all'abbraccio della natura. Assieme a queste aure, era anche presente quella molto più flebile di un vento instabile e confuso, probabilmente appartenente al ragazzo che con tanta feroce grinta giovanile aveva osservato in malo modo lui e tutto il gruppo di Terran il giorno che si rivolsero la prima volta a Lindë. Non sfuggiva nulla a colui che ormai aveva vissuto così tanto tempo in mezzo alle energie cosmiche naturali e al solo pensiero che tale contatto naturale non fosse che poco più della metà di quello che poteva raggiungere un Capo Gilda, Raiden scosse il capo con un sorriso, arrendendosi di fronte all'infinito che scaturiva dalle persone che più di tutte venivano scelte per rappresentare gli elementi. Mentre camminava lungo il terreno erboso del giardino, posando come una carezza il tessuto gommoso dei mocassini color cacao, richiamava a se il potere delle piante, per fare in modo di creare nuovamente una scritta nel terriccio interno alle serre, rivolta proprio alla sua proprietaria.
Vi aspetterò dove il verde si congiunge la roccia. ConcentrateVi e saprete esattamente dove andare.
Così, proprio a distanza di qualche minuto dall'invio di quel messaggio speciale, Raiden intravide la figura slanciata e meravigliosa dell'erbologa. Non poté trattenere l'ennesimo sorriso, più sereno e sinceramente felice che mai, nel trovarla lì, dopo così poco tempo, con la speranza di poter creare insieme un dialogo costruttivo e rivolto alla risoluzione di mille enigmi, mille domande, mille dubbi. Lui era lì per aiutarla, per darle l'equilibrio da anni cercato perché perso chissà dove, ma un passo alla volta, una cosa dopo l'altra, con lentezza calcolata e con il benestare delle fronde, degli alberi e del polline.
Buongiorno a Voi. Come state? E come sta il giovane virgulto che Vi accompagna?
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da Lindë » 19/01/2013, 22:39
[Lunedì - ore 09.12]
Era passati solo quattro giorni da quando aveva incontrato i due Capi Gilda. Uno solo da quando aveva piantato il seme di margherita nel terreno. Tante cose però erano cambiate nel frattempo. Prima tra tutti, Typhon Seal aveva imparato a fare le torte con le proprie mani. Come una vera e propria casalinga. Era la sua punizione per essere andato ad innaffiare le piante... senza innaffiatoio. Ma quella era soltanto la parte divertente. Aveva sentito, in quei quattro giorni, qualcosa smuoversi dentro di lei. La Terra. Si era sentita chiamare, nel sonno. Aveva percepito la sua voce, mentre lavorava. La poteva quasi toccare, come un'aura che l'avvolgeva. E non solo lei. Anche nel suo apprendista vedeva ora qualcosa di diverso. Non sapeva cosa fosse. Non sapeva come definirla. Anche per lui poteva parlare di una sorta di aura. Di colore lilla. Perché lilla? Non lo sapeva. Però sapeva a chi chiederlo. Per questo aveva piantato quel seme. Sapeva che qualcuno sarebbe arrivato. Così accade, 24 ore dopo. Un messaggio sul terreno intorno al quale stava lavorando, quella mattina come sempre, appena fuori dalla Serra numero 2. Lesse, silenziosa. Seal aveva appena iniziato il suo tirocinio all'accademia di Erbologia Magica di Londra. Irvyne era a lezione. Nessun altro si trovava nei paraggi. Sospirò, indecisa per un momento, prima di alzarsi e ripulirsi della terra in eccesso. La amava, ma voleva anche rendersi presentabile. Una volta tanto. Per questo rientrò nella Serra che le faceva da casa. Si cambiò velocemente, si sciolse i capelli. Solo allora prese passo verso il luogo dell'incontro, al quale arrivò meno di 15 minuti dopo.
Lui stava lì. Lo stesso che aveva incontrato la prima volta. Lo stesso a cui aveva detto di no, all'inizio. Lo stesso che non avrebbe mai pensato di rivedere. Gli arrivò di fronte, fiera ed impassibile. Ferma, come la Terra.
Buongiorno.
Buongiorno a Voi. Come state? E come sta il giovane virgulto che Vi accompagna?
Sto bene. Seal è all'accademia di Erbologia. Sono i suoi primi giorni di lezione.
Rispose, sentendosi quasi pronta a proteggere il ragazzo. Non sapeva ancora se lui c'entrasse o meno con lei. Con tutta quella storia. Aveva quasi paura di conoscere la risposta.
Ho... tante domande da farvi. Non so nemmeno da dove cominciare, io...
Si fermò, in difficoltà. Sospirò, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Abbassò lo sguardo e respirò profondamente. Poi, tornò a guardare Raiden.
Com'ero, nella Gilda? Prima di perdere la memoria, io... ero diversa da ora? Ero più... viva?
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da Sandyon » 19/01/2013, 23:49
Buongiorno.
Così pacata nel suo tono, a tratti pareva quasi un Oceano più che una Sempreverde. Erano passati molti anni dall'ultima volta che l'aveva vista e molto del suo antico carattere era passato in secondo piano, sostituito da un moto di costruita fortezza solitaria spessa quanto le rocce delle alture più possenti del mondo. Quella ragazza aveva sempre mantenuto la lucentezza tipica dei suoi occhi, ma tanto di quello che esprimevano ora era ridotto ad una pallida ombra riflessa di ciò che un tempo faceva scintillare di speranza ed energia il povero defunto Pryce. Ci sarebbe voluto del tempo per far tornare la Giungla che ella era un tempo, ma ora come ora, a Raiden interessava solamente fare un po' di onesta e delicata conversazione.
Sto bene. Seal è all'accademia di Erbologia. Sono i suoi primi giorni di lezione.
Questo mi rasserena alquanto. Seal, così questo è il nome del ragazzo, mi fa piacere che sei entrata in sintonia con lui, è una piacevole... Ventata d'aria fresca.
Le sorrise, sapendo probabilmente che lei avrebbe inteso subito il senso di quelle parole non troppo criptiche. Con un movimento talmente lento da risultare totalmente innocuo, Raiden si alzò in piedi da quella roccia sulla quale era seduto, facendole una carezza quasi come se stesse accarezzando un animale domestico o un buon amico. Inspirò, cercando di inalare nei polmoni quanta più aria fresca fosse possibile. Il cielo era molto limpido, sgombro da nuvole, ed il sole, lui, riscaldava tutta la landa verde dei giardini con cura impeccabile.
Ho... tante domande da farvi. Non so nemmeno da dove cominciare, io...
Pryce diceva sempre "Segui l'istinto, la natura è selvaggia, se non la emuli non la incarnerai mai".
Com'ero, nella Gilda? Prima di perdere la memoria, io... ero diversa da ora? Ero più... viva?
Viva? Che brutto termine se lo riferisci al passato. Non "eri"... "Sei".
Il tono era caldo e avvolgente, morbido come quello di un uomo saggio che desiderava portare sulla retta via chi si era perso. Si accasciò non molto lontano da un piccolo cespuglio zeppo di rose ancora non prossime alla schiusura. Fece una carezza ad una di loro che tremò non di paura ma di gioia, questo la ragazza poté sentirlo distintamente. Tornò con l'attenzione su di lei, fiero della bellezza di un Capo come quella che adornava il corpo e il volto di Lindë. Per un solo, piccolo, infinitesimo istante, Raiden rivide avanti a lui, la bambina che molti anni prima aveva varcato la soglia della sede dei Terran, facendo molta resistenza per non farsi venire gli occhi lucidi.
Quando arrivasti da noi la prima volta, avevi tanta di quella volontà di imparare e scoprire che risultasti sorprendente. Nell'arco di pochi mesi poi, riuscisti a raggiungere traguardi che molti di noi si sognavano da diversi anni e questo creò non poco scalpore. Ogni cosa che facevi, era accompagnato dal sibilo del vento e dalla carezza dei fiori. Per te era naturale sentirti in sintonia con loro, e per loro era naturale accettarti come loro piccolo principessa.
Fece ancora qualche passo verso di lei, muovendo la mano con calcolata lentezza, facendo crescere di improvviso dal terreno, una rosa di colore blu a gambo molto lungo, dall'aria solitaria, un poco spenta e chiusa.
Come ben sapete, i fiori non sono sempre aperti. In alcuni periodi dell'anno si chiudono, per evitare le intemperie del freddo o della neve o della pioggia. Fino a quando siete stata con noi, eravate un fiore che ogni mattina sbocciava con una tale energia da inebriare col suo profumo tutta la Gilda. Quando poi decideste di allontanarVi per un periodo, perseguendo una ricerca fondamentale per la Vostra vita, accadde qualcosa, un incidente. Da allora, la Vostra rosa interiore si chiuse e si rifiutò di aprirsi nuovamente, almeno fino ad oggi, che Vi ho davanti a me. Certo, la presenza di alcune persone sembra avervi fatto schiudere di nuovo un poco, ma la plausibile e non biasimabile paura verso il mondo Vi ancora fortemente alle Vostre paure, timori ed ansie, impedendovi di profumare di nuovo tutto ciò che Vi circonda. Ma una rosa è viva anche se chiusa, non concordate con me? Muore solo... Se viene sradicata, tagliata, spogliata dei suoi petali... Ed io i Vostri petali li vedo ancora, più forti che mai.
A quelle parole, la rosa blu tra lui e la ragazza prese a fiorire improvvisamente, sbocciando e mostrando uno splendido cuore violetto e fresco. Raiden sorrise alla rosa e subito dopo a lei, uno di quei sorrisi contagiosi colmi della stessa energia della terra. Cercava di alimentare la natura dentro di lei, cercava di raggiungere il suo cuore attraverso ciò che li accomunava, non smettendo mai e poi mai di specchiarsi nei suoi occhi con tanta di quella naturalezza da far intendere che forse, un tempo, quei due erano davvero molto in connessione. Ancora però non si avvicinò eccessivamente, non voleva spaventarla o farla allontanare, bisognava avanzare di un piccolo passo alla volta. Non per nulla, era il più saggio dei Terran, anche se non il designato... La designata era lei.
Quando eravate con noi, eravate combattiva, fiera, sorridente quanto bastava, ma il ritratto della serietà nella ricerca. Vi adeguavate alle situazioni, non soccombevate mai al nervosismo e se piangevate, lo facevate perché una pianta era costretta ad appassire per sempre. Vegetariana, dicevate che "solo la terra poteva nutrirVi nel migliore dei modi", mai sleale, rispettosa verso i superiori, verso Pryce. L'unica eccezione... Ero io... Mi chiamavate... "Nonnino", affettuosamente.
Ed ecco svelata la motivazione di quegli iniziali occhi lucidi e di quei ricordi lontani per nulla sbiaditi dalla sua memoria. L'uomo concluse quella frase con una voce appena strozzata, scegliendo di farsi appena da parte per indicarle lo stesso masso di pietra ove lei lo aveva trovato poco prima, invitandola ad accomodarsi, per poter proseguire tranquillamente la conversazione. Non c'era tempo per gli enigmi, o per le parole criptate o per il passato avvolto nelle ombre. Lui sapeva, lui conosceva, lui poteva condividere.
Cosa altro Volete sapere?
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da Lindë » 20/01/2013, 0:48
Questo mi rasserena alquanto. Seal, così questo è il nome del ragazzo, mi fa piacere che sei entrata in sintonia con lui, è una piacevole... Ventata d'aria fresca.
Vento. Era forse quello ciò che aveva sentito? Era forse quello ciò che aveva visto? Nell'animo di Seal sferzava il Vento? E aveva una connessione con la Terra? L'aura di colore lilla che aveva percepito corrispondeva a quell'Elemento? Evitò di porsi altre domande, non su di lui per il momento. Doveva concentrarsi su di sé, un passo alla volta. Un'informazione alla volta. O le sarebbe come minimo scoppiata la testa.
Viva? Che brutto termine se lo riferisci al passato. Non "eri"... "Sei".
Lo osservò muoversi. Alzarsi. Accarezzare la roccia come fossero vecchi amici. Quell'uomo amava la natura, tutta. Che fosse una pianta, un animale, un sasso. Nutriva per lei un rispetto percepibile. E la natura lo sentiva, la Terra lo sentiva. Anche Lindë lo sentì, quando Raiden sfiorò un fiore. Percepì la dolcezza dell'uomo. Percepì il fremito dei petali. Anche le sue piante fremevano così con lei? Non erano solo miraggi i suoi? O forse peccava semplicemente di presunzione?
Quando arrivasti da noi la prima volta, avevi tanta di quella volontà di imparare e scoprire che risultasti sorprendente. Nell'arco di pochi mesi poi, riuscisti a raggiungere traguardi che molti di noi si sognavano da diversi anni e questo creò non poco scalpore. Ogni cosa che facevi, era accompagnato dal sibilo del vento e dalla carezza dei fiori. Per te era naturale sentirti in sintonia con loro, e per loro era naturale accettarti come loro piccola principessa.
Una bambina prodigio. Così la chiamavano, se lo ricordava bene. Solo con le piante, naturalmente. Persino lì, ad Hogwarts, era stata l'unica materia in cui si era distinta davvero. Molti si chiedevano perché fosse finita tra i Dragargenteo, cosa c'entrasse con quella Casata. Lei lo sapeva. Sapeva che la sfida vera c'era, ed era quella con se stessa. Non le importava battere gli altri. Voleva superare i propri limiti, scoprire quanto si potesse fare se solo si prestava attenzione alla natura che circonda ciascun essere umano. E ci riuscì, in un modo che nemmeno lei credeva possibile. Al punto che qualcuno decise di farle dimenticare. Lo osservò ancora, silente, mentre faceva nascere una rosa blu, ancora chiusa. Che bella, che particolare che era. Si sarebbe voluta avvicinare, toccarla, ma non ci riusciva. Temeva che se si fosse mossa anche solo di un millimetro, Raiden avrebbe smesso di raccontare. E Lindë aveva bisogno di sapere. Di ricordare attraverso lui.
Come ben sapete, i fiori non sono sempre aperti. In alcuni periodi dell'anno si chiudono, per evitare le intemperie del freddo o della neve o della pioggia. Fino a quando siete stata con noi, eravate un fiore che ogni mattina sbocciava con una tale energia da inebriare col suo profumo tutta la Gilda. Quando poi decideste di allontanarVi per un periodo, perseguendo una ricerca fondamentale per la Vostra vita, accadde qualcosa, un incidente.
Non un incidente. Qualcuno volle farmi dimenticare tutto. Le mie ricerche, i miei ricordi... chi ero.
Lo interruppe lei, ferma nella voce e senza alcuna inflessione nella voce. Atona, ma incapace di trattenersi. Definire incidente tutto ciò che era successo, no... non poteva tollerarlo. Avevano ucciso le sue piante. Avevano distrutto le sue ricerche. Avevano estirpato parte della sua anima dal petto. Quello era stato un omicidio.
Da allora, la Vostra rosa interiore si chiuse e si rifiutò di aprirsi nuovamente, almeno fino ad oggi, che Vi ho davanti a me. Certo, la presenza di alcune persone sembra avervi fatto schiudere di nuovo un poco, ma la plausibile e non biasimabile paura verso il mondo Vi ancora fortemente alle Vostre paure, timori ed ansie, impedendovi di profumare di nuovo tutto ciò che Vi circonda. Ma una rosa è viva anche se chiusa, non concordate con me? Muore solo... Se viene sradicata, tagliata, spogliata dei suoi petali... Ed io i Vostri petali li vedo ancora, più forti che mai.
Non hanno potuto cancellare il mio amore per le piante. Quella è l'unica cosa che non sono riusciti a portarmi via.
Commentò Lindë, un modo tutto suo di dare risposta alla domanda dell'altro. Era convinta che niente, nemmeno l'Oblivion più forte e devastante, le avrebbe cancellato l'amore per quelle forme di vita. Era un legame troppo forte, impossibile da spiegare. E forse per questo indissolubile.
Parlatemi ancora di me, di com'ero... per favore.
Tono appena più caldo. Un accenno di preghiera. Un barlume negli occhi. Aveva bisogno di sentirlo raccontare ancora. Aveva bisogno di ritrovarsi nelle sue parole. Aveva bisogno di sentirsi viva anche nel passato che non riusciva a ricordare.
Quando eravate con noi, eravate combattiva, fiera, sorridente quanto bastava, ma il ritratto della serietà nella ricerca. Vi adeguavate alle situazioni, non soccombevate mai al nervosismo e se piangevate, lo facevate perché una pianta era costretta ad appassire per sempre. Vegetariana, dicevate che "solo la terra poteva nutrirVi nel migliore dei modi", mai sleale, rispettosa verso i superiori, verso Pryce. L'unica eccezione... Ero io... Mi chiamavate... "Nonnino", affettuosamente.
Nonnino. Fu come ricevere uno schiaffo in pieno viso. Il cuore cominciò a batterle forte nel petto. Qualcosa sembrò smuoversi nella sua mente (Elaborazione: 14 +17/d20 = 31), facendole fare un passo indietro. Per un momento, i suoi occhi divennero vitrei. Come se non fosse più lì. Come se ci fosse altro di più importante da vedere.Nonnino, nonnino!
Per i petali di un Girasole, cos'hai da urlare così piccolo Bosco?
Eh no, non puoi più chiamarmi così! Indovina? Sono appena diventata una Giungla! Dì, non mi vedi più saggia?
Uhm...
Ah, lascia stare, devo correre dalla mia primula rosa che sta per schiudersi e sbocciare, me lo dici dopo! Un flash. Uno sprazzo del passato. Irreale, quasi. Ma la voce era la sua, indubbiamente, e l'uomo... era Raiden. Lo stesso che le stava davanti.
Cos'altro Volete sapere?
... cosa mi avete risposto alla fine... mi trovavate più saggia oppure no?
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da Sandyon » 20/01/2013, 20:10
Non un incidente. Qualcuno volle farmi dimenticare tutto. Le mie ricerche, i miei ricordi... chi ero.
Irrequieta, molto irrequieta. Lindë non solo stava contenendo dentro di se un sentimento forte di dolore, ma anche un altro, altrettanto grande e galoppante, di rabbia repressa e difficilmente controllabile. L'equilibrio interno del suo elemento mischiato a quel piccolo refolo di vento che distingueva il suo animo da Capo Gilda si mescolavano vorticosamente, non trovando un punto di morbida tranquillità. Sorrise con bonaria morbidezza Raiden, scuotendo il capo come a volerla calmare semplicemente con la gentilezza dei suoi occhi.
Ma non è detto che chi l'ha fatto era in male fede. Purtroppo non sappiamo bene come si sia svolta la vicenda, ma al momento del grande incendio, Voi eravate cosciente. Al fine di tutto, foste trasportata fino davanti alla casa dei vostri genitori, e difficilmente il male risparmia e fa semplicemente dimenticare. C'è qualcosa di molto più complesso dietro, e noi vogliamo aiutarVi a scoprirlo.
Non hanno potuto cancellare il mio amore per le piante. Quella è l'unica cosa che non sono riusciti a portarmi via.
E come avrebbero potuto, dal momento che la natura cresce rigogliosa in Voi, ogni secondo di più. Nessuno potrà mai portarVi via dalle piante, dai fiori, dalla terra o dalle rocce. Chi conosce bene il Vostro amore, come me ad esempio, rischierebbe la vita pur di aiutare ciò che più amate a rimanervi vicino.
E proprio grazie a quelle parole, molto interessanti ed importanti, la ragazza avrebbe potuto fare un collegamento strano, assurdo. Infatti, molto tempo prima, ancor prima di conoscere Irvyne come lo conosceva adesso, la professoressa aveva assistito ad un grande incendio, dal quale il professore di Difesa aveva salvato alcune piante e gliele aveva portate fin dentro alle serre, come se conoscesse bene l'amore che lei evidentemente nutriva per loro. Si era addentrato nel fitto della foresta animata dal fuoco a tal punto da rischiare la vita per trarre in salvo quei pochi fiori e arbusti, così preziosi invece per l'erbologa al tempo ancora troppo fredda e gelida. Ma quel collegamento adesso non poteva essere così facile da gestire, difatti soltanto con un ottimo slancio mentale ella sarebbe riuscita a ritrovare quel tassello in mezzo a quel mare di dubbi e discorsi così rarefatti.
Di seguito, fu la volta di proseguire con il racconto sulla vita della ragazza prima di abbandonare la Gilda diversi anni prima. Evidentemente Raiden stava riuscendo nel suo intento di sciogliere il cuore di lei e aiutarla a schiudere la sua rosa interiore, poiché lentamente i ricordi affioravano nella memoria della prescelta della natura, la quale in un impeto di malinconia e tenerezza, gli fece una domanda molto particolare, che tinse di tiepida brina lo sguardo dell'uomo di mezza età.
... cosa mi avete risposto alla fine... mi trovavate più saggia oppure no?
Egli fece qualche passo avanti, il "Nonnino" come lo definiva lei, arrivando ad esserle distante di appena un metro, forse poco più. Si era ricordata, aveva lentamente scavato nei meandri della sua memoria per ritrovare quella piccola scintilla di sentimento e di passato. Dunque colui che aveva cancellato i ricordi della ragazza non aveva affondato troppo con la sua magia. Molto strano, davvero tutto molto strano, a dir poco illogico per certi versi ma se per un momento si andava a riflettere sull'idea che la perdita di memoria fosse stata indotta a scopo positivo e non negativo, allora magari qualche cosa in più tornava nel puzzle. Ma chi mai avrebbe potuto avere tanto a cuore la Vilvarin da proteggerla fino a quel punto da se stessa ed evitare che altri la volessero morta? Per quelle domande ci sarebbe stato tempo in seguito, adesso era necessario che lei nel frattempo riprendesse il suo cammino.
... Lo eravate ogni istante in più che passava, mio dolce bosco. L'unica in grado di preparare dei biscotti vegetali che fossero non solo commestibili, ma anche buoni. Se qualcosa in Voi si ricorda di me, allora non tutto è perduto. ... Se posso esprimere il mio personale pensiero e sentimento... Mi siete mancata sempre...
A quel punto, seppur quello fosse un gesto dettato dall'istinto e non dalla volontà di tranquillizzarla, Raiden accettò di rischiare. Aprì lentamente le braccia, sorridendole ed invitandola ad avvicinarsi lei quella volta, per poterla finalmente abbracciare e stringere forte. Le lacrime non si trattennero e colarono lungo le guance, scintillando prima di scendere giù, fino al terreno, dal quale iniziò a crescere un girasole e una calendula, al tempo, i fiori preferiti della sua piccola radura.
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da Lindë » 20/01/2013, 22:58
Ma non è detto che chi l'ha fatto era in male fede. Purtroppo non sappiamo bene come si sia svolta la vicenda, ma al momento del grande incendio, Voi eravate cosciente. Al fine di tutto, foste trasportata fino davanti alla casa dei vostri genitori, e difficilmente il male risparmia e fa semplicemente dimenticare. C'è qualcosa di molto più complesso dietro, e noi vogliamo aiutarVi a scoprirlo.
E come? Io non ricordo niente di quel periodo. Né per chi lavoravo, né su cosa. Ho solo... un nome.
Si fermò un momento, ricordando la sua prima conversazione con Sandyon. Sapeva come muoversi nel trattare le piante. Sembrava anche conoscere qualcosa di lei. Era stato lui a pronunciare quel nome.
Rupert Giles.
Lo disse ad alta voce. Come se avesse paura di dimenticarselo. Come se temesse di lasciarselo sfuggire. Ma quel nome le era rimasto ben impresso. Le ricordava qualcosa, le faceva suonare un campanello sordo nella mente. Forse era un primo indizio da cui partire. Ma a cosa avrebbe potuto portarla? E poi... era sicura di voler ricordare? E se ciò che avesse scoperto non le fosse piaciuto? E se si fosse resa conto che non era la persona che credeva di essere stata? Sapeva solo di aver dimenticato. I suoi studi, i suoi progetti, i suoi appunti. Solo l'amore per le piante. Solo quello non aveva potuto dimenticarlo.
E come avrebbero potuto, dal momento che la natura cresce rigogliosa in Voi, ogni secondo di più. Nessuno potrà mai portarVi via dalle piante, dai fiori, dalla terra o dalle rocce. Chi conosce bene il Vostro amore, come me ad esempio, rischierebbe la vita pur di aiutare ciò che più amate a rimanervi vicino.
Furono quelle parole a colpirla. Rischiare la vita. Un flash nella sua mente, questa volta di qualcosa che ricordava. L'incendio alla Foresta Proibita. Le sue piante in fiamme. Le sue urla. Il dolore, le lacrime. E ancora lui. Vastnor. Si era lanciato nelle fiamme per salvare tutto ciò che poteva. Perché sapeva che erano importanti per lei. Già... ma come? Come faceva a sapere che quelle piante rappresentavano tutto, per la donna? E soprattutto... Perché Vastnor avrebbe mai dovuto rischiare tanto per una sconosciuta? Che in realtà lei... (Intuito (Sesto Senso) = 25 + 17/d20 = 42) fosse ben più di questo?
... dobbiamo fare una chiacchierata.
Si disse Lindë, accantonando ben presto quel pensiero. Qualcos'altro la colpì. Un ricordo di allora. Di quel passato buio e sconosciuto. Il rapporto con lui, il suo "nonnino". E poi quella domanda, che lo colpì fino a farlo piangere.
Lo eravate ogni istante in più che passava, mio dolce bosco. L'unica in grado di preparare dei biscotti vegetali che fossero non solo commestibili, ma anche buoni. Se qualcosa in Voi si ricorda di me, allora non tutto è perduto.
Non seppe cosa rispondere, né cosa pensare. Si ricordava di lui. Non tutto, ovvio, ma quel ricordo aveva sbloccato in lei un senso di... affetto. Di legame. E quando Raiden aprì le braccia, Lindë sentì che era giusto rifugiarvisi dentro. Si avvicinò incerta, e appoggiò la testa sul suo petto. Inspirò il suo profumo. Sapeva di Terra. Sapeva di casa.
... Se posso esprimere il mio personale pensiero e sentimento... Mi siete mancata sempre...
Voleva rimanere impassibile a quelle parole. Voleva cercare di nascondere quello che si agitava dentro di lei. Non le fu possibile. Improvvisamente sentì una gran voglia di piangere. Di sfogarsi. Sentì una lacrima scivolarle lungo la guancia. Fu la prima di molte altre. La voce le tremò, poco dopo, spezzandosi più volte.
Io non so chi sono... chi ero... e mi sento così... incompleta. Vorrei solo... ricordare.
Sussurrò piangendo, stringendosi maggiormente a lui. Non aveva mai avuto un gran rapporto coi suoi genitori. Da quando aveva dimenticato, ancora meno. Quell'uomo, invece, le faceva venire voglia di lasciarsi andare. Di aprirsi. Di respirare come mai prima. Di vivere, come mai prima. Si scostò da lui, asciugandosi gli occhi velocemente. Si sentiva stupida, ma anche... meglio. Chissà perché.
Cosa... cosa vuol dire far parte di una Gilda? Cosa si aspetteranno le persone da me? Come potrò essere una buona guida, per loro?
Gli domandò, confusa, notando solo in quel momento qualcosa di diverso, in lui. Un'aura. Come quella intorno a Seal, ma di colore diverso. E più intensa. Molto più intensa.
Cos'è il verde che vedo intorno a te?
Gli chiese ancora, di getto. Dandogli del tu. Non pentendosene nemmeno per un momento.
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da Sandyon » 23/01/2013, 15:54
Rupert Giles.
Un nome, mille ricordi. Quelle due parole fecero scattare nell'animo dell'uomo una sorta di scossone forte, memore degli avvenimenti di quegli anni. Era indeciso all'inizio sul modo di agire, su come poter prendere un discorso talmente delicato, sopratutto dal momento stesso in cui dietro a tutta la faccenda c'era qualcosa di molto importante per la ragazza che ora, avanti a se, attendeva che si facesse maggiore luce sull'argomento. Sospirò Raiden, con quella stessa capacità di tenere viva la suspance di un attore di teatro, cosa che gli veniva abbastanza naturale. Ipoteticamente parlare sarebbe stata la cosa migliore, ma ciò che avrebbe potuto risvegliare nel cuore della professoressa era un mistero che nemmeno lui si sentiva di conoscere già da prima, per quanto in forte sintonia con ogni altro Terran presente nella Gilda. Al termine di una lunga riflessione contornata dal silenzio, l'uomo saggio riprese a guardarla negli occhi e con aria seria e allo stesso tempo un poco preoccupata, scelse di non negare nuovamente la verità alla sua interlocutrice.
Rupert Giles era un uomo di sani principi, una persona affidabile, forte d'animo e di carattere. Possedeva un forte senso dello studio e dell'onore e quando si scoprì un Terran aveva già poco più di 30 anni. Per cercare di accelerare il suo processo di crescita e consapevolezza, decidemmo di mandarlo con te in uno dei tuoi esperimenti, affinché si sentisse a stretto contatto con una studiosa tra le più brillanti, ovviamente con l'obbligo di non nominare nemmeno un istante la Gilda, essendo voi fuori dalla sede e con possibile persone ad ascoltare i vostri discorsi. Da quello che seppi riguardo le tue lettere che mi giungevano con regolarità ogni primo del mese, sembrava che... Che... Beh sembrava che si fosse creata un'intesa molto forte tra voi, che andava ben oltre il semplice rapporto lavorativo e professionale. Mi dicevi che eri al corrente che fosse un uomo più grande ma non potevi negare il batticuore che ti veniva quando gli eri accanto. Quando avvenne l'incidente, se così vogliamo chiamarlo, nei giorni successivi scoprimmo il corpo di Giles in una delle tante tombe popolari del paese, così, ci accertammo di che tipo di morte poteva esser deceduto.
Non volle prendere del tempo per qualche motivo "scenico", ma soltanto perché ipotizzava che ciò che avrebbe detto poco dopo avrebbe potuto fortemente sconvolgere la persona avanti a se. Il fiore appena sbocciato tra loro, quella rosa blu che tanto prima splendeva e brillava di una rugiada appena nata, adesso si era leggermente appassito a contatto con le emozioni negative che stava provando Raiden nel dover fare un discorso del genere dopo così tanti anni nei quali aveva cercato necessariamente di rimuoverlo. Lindë però doveva sapere, Lindë doveva capire qual era stata la gravità degli atti commessi nei suoi confronti, così tanto gravi da superare in parte anche la rimozione della memoria. Anzi, forse quel gesto sconsiderato per certi versi, fu la cosa migliore che le potesse capitare, se solo al tempo avesse saputo la verità.
... Rupert Giles secondo gli accertamenti morì per via di un potente veleno a base cianotica. Gli esami però, confermarono che la sua morte risaliva a circa un anno e nove mesi prima dell'incidente. ... Si Lindë, colui che lavorò con te in seguito era un impostore che aveva preso le sembianze di Rupert e ti fece credere di...
Non volle proseguire oltre con il discorso, sicuro che non sarebbe stato facile per lei digerire all'attimo tutta quanta la faccenda. Forse fu anche per quello che aprì le braccia più tardi, proprio perché probabilmente lei aveva necessità di un abbraccio sincero, un gesto di affetto spontaneo del passato, non contornato da falsi sorrisi o problemi lasciati sospesi nell'ombra del tempo e del dolore. Quando ella si avvicinò per appoggiarsi al suo corpo, l'energia della terra e del vento si smossero automaticamente iniziando a vorticare assieme quasi impazzite dalla gioia. Allo stesso tempo, le lacrime di lei adesso totalmente indifesa non facevano altro che commuoverlo ulteriormente, così come anche le sue parole che strozzate dal pianto apparivano quasi come una supplica più che un desiderio.
Io non so chi sono... chi ero... e mi sento così... incompleta. Vorrei solo... ricordare.
E lo farai, col tempo. assembleremo i pezzi del tuo passato, leggeremo assieme le lettere che mi mandavi al tempo e troveremo una soluzione. Assieme alla tua Famiglia Terran ritroverai tutto quello che hai abbandonato senza volerlo e ti trasformerai in un Capo perfetto. Inoltre, ricorda che avrai sempre me accanto.
Cosa... cosa vuol dire far parte di una Gilda? Cosa si aspetteranno le persone da me? Come potrò essere una buona guida, per loro? Cos'è il verde che vedo intorno a te?
Calma... Calma, non esagerare con le risposte a te stessa, ti ritroveresti solo con una gran confusione... Sono tutti quesiti giusti ed importanti ma li affronteremo assieme nel periodo che passerai alla sede della Gilda. Purtroppo dovrò chiederti, affinché il tuo reintegro sia completo... Di passare con noi almeno un anno intero. In ogni caso, il verde che noti intorno a me è la mia aura naturale, la puoi vedere solo tu, i tuoi confratelli e gli altri due Capi Gilda. Quando mi hai abbracciata ho smosso un poco i tuoi elementi, per questo ora sei di nuovo in grado di scorgere certi dettagli. Io fossi in te... Darei un'occhiata anche al corpo del tuo giovane Virgulto, potrebbe sorprenderti ciò che vedresti.
Sorrise appena in sua direzione, lasciando che si allontanasse di poco dal suo corpo, adesso era il momento di prendere decisioni molto serie. La rosa per fortuna era tornata forte e rigogliosa, acquistando maggiore energia da due figure così rilevanti nel potente equilibrio Terran. Era ipotizzabile che la ragazza avesse paura ad allontanarsi così tanto e per così tanto tempo da un luogo che ormai rappresentava una sorta di nuova casa, ma da quello che diceva Raiden, evidentemente era l'unica soluzione. E se per caso ella avesse cominciato a sollevare qualche dubbio sul dover lasciare all'improvviso il posto di lavoro, su come lo avrebbe potuto spiegare alla scuola o agli studenti o ai colleghi, un'altra voce poco distante da loro e di riflesso dietro le spalle dell'erbologa, si sarebbe fatta sentire con tono morbido e dolce, materno e tranquillo, a richiamare l'attenzione della docente forse preoccupata e allarmata.
Stai tranquilla. A volte può succedere di dover cercare il proprio posto nel mondo viaggiando e recuperando parti di noi stessi. Hai tutto il mio supporto cara e non temere, mi occuperò io di parlare con i colleghi e con gli alunni. Tu devi inseguire un destino, non è una scopa che si può prendere tutti i giorni, tesoro.
Madame Bergman, che infinito piacere vederla, la trovo benissimo, sempre uno splendore.
E tu sei sempre galante come al solito Raiden, non mi stancherei mai dei tuoi complimenti!
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