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Le giocate che si vogliono effettuare alle Serre che NON coinvolgono la prof.ssa Vilvarin devono essere concordate direttamente con questa o attraverso gli Admin poiché la PG vi è quasi sempre all'interno ed è necessario che sia lei a dare un orario in cui non sarebbe presente
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da Martha » 14/11/2012, 21:14
Professoressa Bennet, buon pomeriggio e grazie di aver accolto la mia richiesta
Non disse nulla a quel saluto, in fondo la risposta sarebbe stata abbastanza scontata: Monique era la Vicepreside e ogni sua richiesta, se necessaria, sarebbe potuta diventare benissimo un ordine. Pertanto la pozionista si limitò ad un semplice cenno d'assenso, andando poi a bussare alla porta della collega Lindë, che in quel momento si trovava sicuramente all'interno delle Serre.
Vice Preside Vireau, professoressa Bennet. Entrate pure
All'invito della Vilvarin, le due donne varcarono la soglia appena aperta, trovandosi faccia a faccia con la docente di Erbologia. Martha non rimase delusa: l'ultima volta che era stata lì aveva avuto modo di constatare quanto le serre fossero tenute pulite e in ordine, due doti che la donna apprezzava particolarmente in Lindë, specialmente quando ci si trovava a fare un lavoro come il suo.
Professoressa Vilvarin, la ringrazio
Collega...
A cosa devo la vostra visita?
La successiva domanda della docente le fece voltare automaticamente la testa verso Monique, fissandola con sguardo interrogativo: già, perchè le aveva convocate? Finalmente il mistero si sarebbe svelato e, nonostante non lo desse a vedere, la Bennet moriva di curiosità nel sapere il perchè di tale riunione. Tuttavia, nulla lasciava trasparire dal suo volto, rimasto serio e imperturbabile mentre la Vicepreside iniziava a parlare.
Innanzitutto vorrei ringraziarvi entrambe per aver accettato di effettuare questo colloquio a tre. E mi rendo conto che avrete sicuramente molto lavoro da svolgere, quindi spero potrete aiutarmi nonostante gli impegni. Intorno a noi stanno accadendo delle cose molto preoccupanti e pericolose, che mi spingono a prendere dei provvedimenti: non posso scendere nei dettagli, non ancora almeno, ma siete la Pozionista e l'Erbologa più preparate che conosca, e solo a voi mi potevo rivolgere
Un commento davvero lusinghiero quello della donna e che in fondo fece molto piacere alla pozionista. La osservò con curiosità, mentre spiegava un foglio sul banco da lavoro di Lindë.
Qui sopra è scritta una formula per preparare una Pozione in grado di contrastare qualsiasi effetto illusorio, dall'ipnosi alla suggestione magica, e via dicendo. Io non sono minimamente in grado di prepararla, ma credo che voi, insieme, possiate farcela. Qui dentro ci sono già tutti gli ingredienti che servono, ho provveduto personalmente a comprarli e bastano per una 15ina circa di Pozioni, forse 16. A questo punto non posso fare altro che rimettervi a voi.
Martha si sporse per vedere cosa ci fosse scritto sul foglio. Era davvero in grado di poter preparare una pozione del genere? A quanto pare si. [d20:16 + Abilità Magica:17 = 33] Avrebbe dovuto studiare meglio la formula, ma in sostanza riusciva a comprendere l'essenziale e come avrebbero dovuto iniziare, almeno per la parte riguardante le Pozioni. Per la parte sull'Erbologia, lasciava tutto in mano alla collega Vilvarin.
E' una sfida...molto interessante.
Fu la prima a parlare, mentre un sorriso lieve le aleggiava sulle labbra: le piaceva andare oltre il limite consentito, accettare le sfide e provare sè stessa che era la degna erede del grande Heathcliff Norrel. Tuttavia, bisognava vedere se anche la giovane erbologa fosse del suo stesso parere.
A cosa le serve questa Pozione?
Chiese a Monique. La Bennet non era stupida: aveva ben compreso che la pozione era in grado di annullare gli effetti magici di illusione e controllo mentale. Ma perchè? Che pericolo c'era nell'aria? Quale minaccia era talmente grande da far correre la loro Vicepreside ai ripari? La domanda rimase sospesa nel vuoto, mentre la donna attendeva la risposta dalla sua collega, continuando a fissarla in volto...
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da Lindë » 14/11/2012, 23:45
Professoressa Vilvarin, la ringrazio.
Collega...
E così le due donne erano nelle sue Serre. Una novità per Lindë, che a parte gli studenti voleva solo una persona per volta nel suo piccolo mondo. Anzi, avere una persona dentro le Serre era già troppo per lei. Solo Irvyne era il benvenuto nel suo mondo. Ma lui era un caso a parte. Osservò la Vice Preside prendere il borsone ed indicarle silenziosamente un luogo su cui appoggiarlo, il bancone per la precisione. Lei annuì. La osservò ancora, silenziosa, mentre posava quella borsa ed appoggiava un foglio sul bancone. Attendeva delle spiegazioni: arrivarono quasi subito.
Innanzitutto vorrei ringraziarvi entrambe per aver accettato di effettuare questo colloquio a tre. E mi rendo conto che avrete sicuramente molto lavoro da svolgere, quindi spero potrete aiutarmi nonostante gli impegni. Intorno a noi stanno accadendo delle cose molto preoccupanti e pericolose, che mi spingono a prendere dei provvedimenti: non posso scendere nei dettagli, non ancora almeno, ma siete la Pozionista e l'Erbologa più preparate che conosca, e solo a voi mi potevo rivolgere.
Annuì appena a quelle parole, come incitandola a proseguire. Non un cambio di espressione nel suo volto per quel commento. Ma era ordinaria amministrazione, per la Vilvarin.
Qui sopra è scritta una formula per preparare una Pozione in grado di contrastare qualsiasi effetto illusorio, dall'ipnosi alla suggestione magica, e via dicendo. Io non sono minimamente in grado di prepararla, ma credo che voi, insieme, possiate farcela. Qui dentro ci sono già tutti gli ingredienti che servono, ho provveduto personalmente a comprarli e bastano per una 15ina circa di Pozioni, forse 16. A questo punto non posso fare altro che rimettervi a voi.
Avvicinò appena il corpo al foglio, Lo studiò per un istante (Ab Magica 21 + 11/d20 = 32) con lo sguardo, annuendo subito dopo. Attese che Martha esponesse il suo pensiero. Poi toccò a lei.
E' una sfida...molto interessante.
Non è così difficile. Per quanto riguarda la parte naturalistica, con gli ingredienti già a disposizione ci dovrebbero volere circa una, massimo due settimane.
Per lei potevano anche andarsene. Avrebbe fatto quello che Monique aveva loro chiesto. Sarebbe stato un modo come un altro per imparare qualcosa di nuovo. Ma alla Bennet non bastava. Voleva di più. Voleva sapere.
A cosa le serve questa Pozione?
Non disse niente. Incrociò le braccia all'altezza del petto, ed attese. Per lei, era qualcosa di superfluo. L'avrebbe fatto, e basta. Ma sapeva che la Vireau avrebbe dovuto rispondere, per ottenere l'aiuto della Pozionista. Non c'era altro da fare che attendere, dunque.
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da Monique » 15/11/2012, 0:23
Non sapeva cosa aspettarsi: non tanto per la questione pratica della Pozione, era sicura che sia Martha che Lindë non avrebbero avuto problemi a riguardo... era più il discorso teorico a preoccuparla, ovvero la loro decisione di accettare o meno quel compito.
E' una sfida...molto interessante.
Non è così difficile. Per quanto riguarda la parte naturalistica, con gli ingredienti già a disposizione ci dovrebbero volere circa una, massimo due settimane.
Annuì ad entrambe, sollevata solo in parte: aveva immaginato, appunto, che per entrambe non fosse un problema creare quella Pozione, soprattutto perché gli ingredienti li aveva portati direttamente lei e questo avrebbe permesso di risparmiare molto tempo visto che alcuni erano piuttosto rari e costosi, reperibili solo nel mercato nero.
A cosa le serve questa Pozione?
Era sicura che la Bennet le avrebbe fatto quella domanda, com'era sicura che la Vilvarin sarebbe stata silenziosa: non sapeva se fosse perché non le importava niente, o perché semplicemente aveva già chiesto la collega di Pozioni ciò che le interessava, ma Monique sapeva bene che, a prescindere da tutto, non si poteva rifiutare di dire loro la verità, era normale che ponessero una domanda del genere ed era un loro diritto ascoltarne la risposta.
C'è una donna che minaccia l'incolumità del mondo magico in generale, e delle persone che gravitano intorno a me in particolare: è una persona molto potente, che usa le illusioni mentali per ottenere ciò che vuole. E non è nemmeno l'unica a farlo, ve n'è un'altra ancora più potente. Non so cosa voglia la seconda, ma la prima lavora per qualcuno che vuole usarmi per scopi malvagi, e non posso permettere che accada - avrebbe voluto raccontare tutto per filo e per segno, ma non era possibile. Discrezione, ecco qual'era la parola chiave - Mi spiace di non potervi dire altro, vorrei farlo ma non mi è permesso: ci sono cose che non possono essere rivelate, e spero potrete capirmi per questo... ma spero soprattutto che possiate aiutarmi. Ho bisogno del vostro aiuto e non ve lo sto chiedendo come Vice Preside della scuola o come vostro superiore... ve lo sto chiedendo come donna.
Concluse, respirando in modo appena più affannoso, come se fosse nervosa: ed in effetti lo era, aveva così tante cose a cui pensare, tanti pensieri che si accumulavano nella sua mente... ma non poteva farcela da sola, aveva bisogno di loro due per togliere almeno un problema a tante altre persone. C'era solo da sperare che lo capissero... e che lo accettassero.
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da Martha » 15/11/2012, 16:34
Non è così difficile. Per quanto riguarda la parte naturalistica, con gli ingredienti già a disposizione ci dovrebbero volere circa una, massimo due settimane
A quanto pare, Lindë era disposta ad accettare l'incarico. Non le servivano altri giri di parole: lei andava dritta al punto, era essenziale e sintetica. Martha lo aveva capito bene, dai quei pochi contatti che avevano avuto le due donne.Tuttavia per lei invece non era abbastanza: voleva sapere il motivo per cui loro due preparassero quella pozione. E la risposta di Monique non si fece attendere.
C'è una donna che minaccia l'incolumità del mondo magico in generale, e delle persone che gravitano intorno a me in particolare: è una persona molto potente, che usa le illusioni mentali per ottenere ciò che vuole. E non è nemmeno l'unica a farlo, ve n'è un'altra ancora più potente. Non so cosa voglia la seconda, ma la prima lavora per qualcuno che vuole usarmi per scopi malvagi, e non posso permettere che accada. Mi spiace di non potervi dire altro, vorrei farlo ma non mi è permesso: ci sono cose che non possono essere rivelate, e spero potrete capirmi per questo... ma spero soprattutto che possiate aiutarmi. Ho bisogno del vostro aiuto e non ve lo sto chiedendo come Vice Preside della scuola o come vostro superiore... ve lo sto chiedendo come donna
La pozionista non battè ciglio a quella confessione: il mondo magico era in pericolo? Le persone attorno alla Vicepreside rischiavano di essere le prime vittime di questa nuova minaccia? Non era affar suo. Lei era lì solo perchè la sua curiosità era stata stuzzicata, così come la sfida che le era stata lanciata. Perchè di questo si trattava per lei, una sfida, che avrebbe colto e portato a termine, arricchendo ancora di più il suo bagaglio culturale, nonchè le sue ricerche. Se Norrel fosse stato presente, si sarebbe rattristato nel vedere quanto il suo cuore fosse diventato poco compassionevole verso il dolore altrui. Tuttavia la Bennet non avrebbe potuto saperlo, troppo chiusa nel proprio mondo per accorgersi di quello degli altri.
Bene. Credo non ci sia altro da aggiungere. Professoressa Vilvarin, ognuno lavorerà per sè. Quando e se ci saranno momenti in cui è richiesta la presenza di entrambe, ci metteremo d'accordo per collaborare insieme. Lei è d'accordo?
Chiese per buona educazione, sebbene sapesse in cuor suo che avrebbe fatto solo un piacere alla collega nel lasciarla in pace, piuttosto che starle in mezzo ai piedi e disturbarla. Una volta quindi che la donna le avesse risposto, Martha si sarebbe rivolta a Monique, le braccia incrociate sul petto in una posa rigida e severa
E' tutto Vicepreside? Ora possiamo andare?
Attese la sua risposta, prima di fare qualsiasi altra cosa...
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da Lindë » 15/11/2012, 18:07
Non aveva richiesto spiegazioni. Non aveva importanza. Monique non era una che disturbava il lavoro altrui per capriccio. E poi era la compagna di Sandyon, e Lindë aveva un debito con lui: aiutare la donna era come saldare indirettamente quel debito. Per questo aveva accettato senza aggiungere altro. Al contrario, Martha sembrava ben decisa a chiedere le motivazioni di quel lavoro commissionato ad entrambe. Una volta avrebbe chiesto loro di andarne a parlare fuori, evitando di perdere tempo. Questa volta le lasciò fare. Per educazione. Per rispetto. Perché da quando era diventata la compagna - segreta - di Irvyne, tendeva ad essere più umana del solito. Dove ancora decidere se la cosa le faceva piacere o meno.
C'è una donna che minaccia l'incolumità del mondo magico in generale, e delle persone che gravitano intorno a me in particolare: è una persona molto potente, che usa le illusioni mentali per ottenere ciò che vuole. E non è nemmeno l'unica a farlo, ve n'è un'altra ancora più potente. Non so cosa voglia la seconda, ma la prima lavora per qualcuno che vuole usarmi per scopi malvagi, e non posso permettere che accada. Mi spiace di non potervi dire altro, vorrei farlo ma non mi è permesso: ci sono cose che non possono essere rivelate, e spero potrete capirmi per questo... ma spero soprattutto che possiate aiutarmi.
Non fece un fiato a quelle parole. Non si mosse nemmeno. La Vireau sembrava in difficoltà, e Lindë non aveva intenzione di peggiorare la sua situazione. Inoltre, anche se non l'avrebbe mai ammesso, le dispiaceva per lei. Avere il suo cognome sembrava pesare molto sulla sua vita. Non erano affari suoi. Ma se poteva toglierle un peso scegliendo il silenzio, l'avrebbe fatto.
Ho bisogno del vostro aiuto e non ve lo sto chiedendo come Vice Preside della scuola o come vostro superiore... ve lo sto chiedendo come donna.
A quelle parole, Lindë spostò lo sguardo su Martha. Dovevano essere d'accordo entrambe, altrimenti la Pozione non si sarebbe potuta preparare. Lei aveva già fatto la sua scelta. Ora toccava alla collega.
Bene. Credo non ci sia altro da aggiungere. Professoressa Vilvarin, ognuno lavorerà per sè. Quando e se ci saranno momenti in cui è richiesta la presenza di entrambe, ci metteremo d'accordo per collaborare insieme. Lei è d'accordo?
Mi sembra la cosa migliore.
Rispose la Vilvarin, annuendo leggermente. Lavorare separate e trovarsi invece quando c'era da unire le due parti, non chiedeva di meglio. La Bennet sarebbe stata un'ottima collega in questo senso.
E' tutto Vicepreside? Ora possiamo andare?
Attese che Monique facesse una copia degli appunti per la Pozione, così che potessero lavorare separatamente. Se poi la donna non avesse voluto aggiungere altro, Lindë avrebbe accompagnato entrambe fuori dalla porta e gliel'avrebbe chiusa alle loro spalle. Finalmente di nuovo il silenzio. Aveva ancora un po' di tempo prima dell'arrivo di Irvyne. Non vedeva l'ora.
[Exit]
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da Monique » 15/11/2012, 20:30
Aveva parlato nei limiti del possibile, consapevole che non poteva rivelare molto, che meno persone sapevano tutta la storia e meglio era: Lindë sembrava ben decisa ad aiutarla, l'unica incognita era Martha, la cui risposta però non si fece attendere.
Bene. Credo non ci sia altro da aggiungere. Professoressa Vilvarin, ognuno lavorerà per sè. Quando e se ci saranno momenti in cui è richiesta la presenza di entrambe, ci metteremo d'accordo per collaborare insieme. Lei è d'accordo?
Mi sembra la cosa migliore.
Vi ringrazio.
Mormorò semplicemente Monique in risposta, un piccolo sorriso di riconoscenza che si formava sulle sue labbra: con la Pozionista e l'Erbologa al lavoro, la Pozione non sarebbe stata così difficile da preparare.
E' tutto Vicepreside? Ora possiamo andare?
C'è un'ultima cosa, sì... questi appunti non sono miei, bensì di una persona che si è fidata molto nel prestarmeli. Io ora mi fido di voi nel lasciarveli, perché ci dovete lavorare sopra... ma vi prego di non tenerli per voi né di ricopiarli, e di restituirli una volta finito. Non sarebbe giusto da parte mia lasciarveli quando chi li ha trascritti mi ha espressamente chiesto di non farlo.
Anche in quel caso sperava che le due donne, persone serie e adulte, capissero il suo punto di vista: quegli appunti non erano suoi, e se la persona che li aveva scritti, Madeline in questo caso, voleva che rimanessero privati era anche giusto rispettare la sua volontà; in ogni caso, la donna prese la bacchetta dalla tasca dei pantaloni e la puntò sulla pergamena con gli appunti, sussurrando un "Geminio" che ne produsse una copia perfetta. A quel punto non c'era davvero più niente da dire.
Direi che è tutto. Vi ringrazio ancora per la collaborazione. Professoressa Vilvarin... - la salutò con un leggero sorriso, non volendo essere invasiva in alcun modo, nemmeno tentando una stretta di mano: si lasciò accompagnare dalla Erbologa alla porta delle Serre e uscì da esse con un sospiro decisamente sollevato - Torna al Castello?
Domandò a Martha con un lieve sorriso: se la docente avesso risposto affermativamente, allora avrebbero potuto fare insieme la strada di ritorno; in caso contrario, invece, Monique l'avrebbe salutata con un cenno del capo ed un sorriso e avrebbe preso passo verso il Castello da sola.
[Exit]
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da Martha » 16/11/2012, 17:02
Lindë aveva accettato la sua proposta: abbastanza prevedibile, visto il carattere chiuso della collega. Quindi, dopo aver dato la loro parola che si sarebbero messe al lavoro per creare quella pozione, Monique le ringraziò, aggiungendo degli ultimi appunti a ciò che aveva detto loro e lasciando la Bennet decisamente perplessa.
C'è un'ultima cosa, sì... questi appunti non sono miei, bensì di una persona che si è fidata molto nel prestarmeli. Io ora mi fido di voi nel lasciarveli, perché ci dovete lavorare sopra... ma vi prego di non tenerli per voi né di ricopiarli, e di restituirli una volta finito. Non sarebbe giusto da parte mia lasciarveli quando chi li ha trascritti mi ha espressamente chiesto di non farlo.
Che cosa avrebbe dovuto fare? Dirle che non era giusto per lei impedirle di studiare una formula del genere? Che in fondo, non c'era pericolo che andasse a divulgare a qualcuno quello che aveva appreso? No, non sarebbe servito a niente e in più, se avesse protestato, avrebbe rischiato di non poter più mettere le mani su un tesoro del genere. Meglio fare buon viso a cattivo gioco. Di sicuro non si sarebbe mostrata sorridente né accondiscendente, la cosa non le piaceva affatto; accennò solo un cenno del capo, come a dire "per me va bene". Avrebbe pensato dopo a come aggirare la richiesta della Vicepreside.
Direi che è tutto. Vi ringrazio ancora per la collaborazione. Professoressa Vilvarin...
Buona serata...
Uscirono fuori dalle Serre. Mentre la pozionista era in procinto di ritornare al Castello, la voce di Monique la bloccò di nuovo.
Torna al Castello?
Certo.
Detto questo, le due donne si avviarono insieme verso il sentiero che le avrebbe portate nuovamente all'interno delle mura di Hogwarts.
[Exit]
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da Sandyon » 23/11/2012, 0:11
{ ESTERNO DELLE SERRE - ORE 09:30 }
Il sole del mattino aveva già da diverso tempo scalato le cime dei monti lontani scozzesi e la brina depositata sull'erba, rendeva il prato del giardino incredibilmente luminoso e brillante, fornendo una sensazione di meravigliosa pace e tranquillità. Le serre, posate a cavallo tra il giardino e la foresta proibita, riflettevano la luce di quel pallido sole appena nato, grazie alle ampie vetrate che costituivano praticamente tutta la struttura portante di esse, mostrando ampiamente quali fossero i gusti e le inclinazioni naturali di colei che abitava quell'impero di natura e vegetazione. Probabilmente si sarebbe trattata di una mattinata come molte altre per la docente di Erbologia, di quelle del Sabato, poco ricche di studenti, più intenti a divertirsi nelle proprie sale comuni, e con la possibilità di rimanere all'interno del castello evitando come la peste il freddo e il gelo. Purtroppo però, quella mattina era letteralmente diversa dalle altre, almeno per un gruppo folto di persona che si stavano dirigendo incappucciate in direzione delle serre, uscendo dalla foresta proibita in un gruppo di almeno 20 o 30. La Gilda Terran aveva da poco decretato il nome del successore di Cristopher Pryce, colui che per ben 26 anni era stato a capo di essa. Al termine di una lunga riflessione, aiutata anche da una lettera contenente le ultime volontà dell'x Capo, le tre foreste avevano deciso di seguire i consigli e i pensieri di Pryce un'ultima volta, optando per la nomina nei confronti di una ragazza che, allora ignara, proseguiva ad insegnare ad Hogwarts con la carica di infermiera dell'istituto. Tutti quanti indossavano una lunga tunica scura, e questo sarebbe stato per i successivi sei mesi, a mo' di lutto, con un cappuccio a coprire parzialmente le loro fattezze, anche perché di base quello era un gruppo segreto. Quello non era altri che un comitato inviato dalla Gilda per informare il successivo Capo della propria nomina e il compito di distribuire ad egli, o in quel caso ad ella, la spada cerimoniale e il bracciale, simboli appartenuti a coloro che indiscussi guidavano la grande corporazione terrestre da secoli e secoli, difendendola e rendendola grande con la loro immensa saggezza e preparazione pratica magica. Qualora la professoressa Vilvarin non si fosse ancora accorta della presenza lontana del gruppo di gente, ci avrebbe pensato la natura stessa a richiamarla, una natura alterata dal potere immenso dei Terran che, plasmando la terra interna alle serre, avevano creato una scritta che pronunciava la frase "Vieni all'esterno, oh prossima Verdigris". Se quindi a quel punto, Lindë avesse deciso di prendere il coraggio in mano ed uscire dal proprio nido per osservare chi fossero quelle persone lontane raccolte in una grande folla, nell'arco di circa due minuti si sarebbe trovata raggiunta da loro, con un membro in particolare davanti a tutti, con la tunica bianca anziché nera e con il cappuccio abbassato, poiché portava sopra di se un cappello di paglia in vago stile orientale. L'uomo dimostrava all'incirca 55-60 anni, ma se li portava molto bene. Uno sguardo fiero, saggio, con due occhi di colore verde chiaro, che parevano avere le iridi ondeggianti come se fossero spire di vento. I capelli lunghi, bianchi poco meno della tunica, ricadevano fino a metà schiena e sulle spalle e non appena si trovò di fronte alla professoressa, le fece un lungo e formale inchino di riverenza e rispetto, tornando poi eretto col bussto fissandola con aria seria ma allo stesso tempo tranquilla. In quello stesso istante, Lindë avrebbe potuto percepire chiaramente che la natura era come se scorresse pienamente più in lui che in chiunque altro del gruppo ed una lieve affinità la faceva sentire come legata ad egli, quasi come una corda di vento che li stringeva delicatamente e li teneva a contatto estremo, nemmeno si fossero già conosciuti prima. Salute a Voi, mia Signora. Dovreste ricordarVi di me, ma nel caso non fossi stato così significante da rimanere impresso nella vostra memoria per tanto a lungo, sappiate che il mio nome è Rhaiden Storm, ma tutti coloro che mi hanno accompagnato oggi, mi chiamano semplicemente "Maestro".
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da Lindë » 23/11/2012, 0:59
[Sabato - ore 8.30 - Esterno Serre]
L'ennesima nottata insonne, o quasi. Da qualche tempo dormiva male, e non riusciva a capirne il motivo. Non c'era niente che non andasse. Con Irvyne stava andando tutto bene, lui era... magnifico, con lei. Dolce e paziente. Romantico anche. La amava. E lei amava lui. Strano a dirsi, ma era così. Sentiva quell'emozione scaldarle il cuore. La faceva sorridere. Eppure, continuava a dormire male. Si svegliava più volte, faceva sogni strani che poi non ricordava. La sua espressione stanca e provata ne era la prova. Eppure, anche di sabato, era lì. Puntale, come sempre, verso le Serre, seppur il capo fosse basso e l'espressione piuttosto pensierosa.
Entrata all'interno, si sentì subito meglio. Quelle piante, quel contatto con la natura, avevano sempre il potere di farla sentire meglio. Di abbracciarla, di rassicurarla. Anche Irvyne ci riusciva, ma era una cosa diversa. L'amore per quegli esseri era radicato in Lindë in un modo così profondo che nemmeno lei si sapeva spiegare. Eppure era così. Sospirò ed abbozzò un sorriso, sfiorando i petali del fiore più vicino a lei. Era ora di mettersi a lavoro.
[Interno Serre - ore 9.32]
Era passata un'ora senza che nemmeno se ne accorgesse. Succedeva sempre così. Il tempo era diventato relativo per lei da un po' di tempo a quella parte. Eppure sentiva che qualcosa era diverso. Come una forza che le attanagliava il petto e le faceva battere il cuore più veloce. Non sapeva cosa fosse o perché lo provasse. Qualcosa stava cambiando intorno a lei, dentro di lei. Mutava forma, eppure i contorni rimanevano sbiaditi, nella sua mente come nel suo animo. Si portò una mano al petto, confusa, appoggiando l'altra mano al bancone su cui stava lavorando. Gli occhi si socchiusero, il respiro si fece corto: qualcosa vorticava nella sua mente. Ricordi, visi, voci, tutti confusi gli uni con gli altri. Scosse il capo, come a voler recuperare lucidità. E poi quella scritta, sulla terra di fronte a lei. Spalancò gli occhi nel leggerla. Verdigris. Qualcuno le stava facendo uno scherzo di pessimo gusto. Non era sicura di voler uscire da lì: era certa che, se l'avesse fatto, niente sarebbe mai stato più come prima. Non sapeva se era pronta all'ennesimo cambiamento. Non sapeva se sarebbe stato in positivo o in negativo. Non sapeva se, a prescindere, sarebbe stata in grado di accettarlo. Eppure la Terra la stava chiamando, lo sentiva. Come dirle di no? Come rifiutare dopo tutto ciò che aveva fatto per lei? Sospirò più volte, chiudendo gli occhi. Ricercò la calma in sé, la padronanza del proprio animo, la lucidità. Si appellò alla forza della Terra che sentiva dominare i suoi sensi, fino a che non fu di nuovo in sé. Solo allora si avvicinò alla porta delle Serre, e la aprì. Di fronte a lei si palesarono un gruppo di uomini incappucciati mai visti prima. O meglio, Lindë li conosceva, solo che in quel momento non li ricordava. Uno di loro si fece avanti, il bianco della tunica che indossava che spiccava sul nero degli altri. Le fece un inchino, che portò Lindë a fare istintivamente un passo indietro. Non capiva, la confusione si palesava sul suo volto. Chi era, e perché si rivolgeva con cotanto rispetto a lei?
Salute a Voi, mia Signora. Dovreste ricordarVi di me, ma nel caso non fossi stato così significante da rimanere impresso nella vostra memoria per tanto a lungo, sappiate che il mio nome è Rhaiden Storm, ma tutti coloro che mi hanno accompagnato oggi, mi chiamano semplicemente "Maestro".
Mia Signora. Mia Signora. Ma cosa significava "Mia Signora"? Il nome di quell'uomo le era familiare, eppure le sfuggiva il perché dalla mente, non riusciva a ricordare nemmeno volendolo.
Io... non so chi voi siate.
Replicò Lindë, tentando di rimanere calma facendo lunghi e profondi respiri.
Non ricordo nulla dei tre anni precedenti a questo. Vi ho forse conosciuto in quel lasso di tempo?
Domanda lecita, perché la donna aveva bisogno di sapere, di capire. Quell'uomo sembrava conoscerla, rispettarla. E lei aveva bisogno di capire il perché.
Perché siete qui?
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Lindë
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da Sandyon » 24/11/2012, 19:06
Era normale che la donna si sentisse da una parte minacciata e dall'altra spaventata da quel gruppo di persone così tutte insieme. Vero era anche però che in teoria avrebbe dovuto sapere di chi si trattassero e del perché si trovavano lì. Quando ella mostrò inizialmente molta titubanza e dubbio nel tono e nello sguardo, il Maestro assottigliò le palpebre, fissandola in maniera precisa, accumulando dentro di se la concentrazione necessaria a percepire la natura che doveva regnare in lei incontrastata e libera. Non c'erano dubbi, era la stessa persona incontrata e cresciuta in passato, ma l'energia in lei, nel suo cuore, nel suo spirito, appariva come instabile, non perfetta come lo era un tempo, pur mantenendo un livello di potenza talmente elevato da far non far quasi credere a Rhaiden che esistesse una persona capace di mantenere ancora tutto quel potere pur avendone perso una gran quantità, sopratutto in una età così giovane.
Io... non so chi voi siate.
Come è possibile? Voi dovreste riconoscerci.
Non ricordo nulla dei tre anni precedenti a questo. Vi ho forse conosciuto in quel lasso di tempo? Perché siete qui?
Quelle parole furono un duro colpo per tutti. A molti sfuggì una sorta di smorfia di tristezza e rammarico, altri palesarono quelle sensazioni con un vociferare incomprensibile che fu sedato subito da un movimento della mano da parte del Maestro che nonostante la notizia shock, cercò di mantenere più calma possibile. Non era un Acuan di certo e la tranquillità non faceva parte del suo essere, ma l'esperienza e la saggezza che dispensava nei suoi modi e nelle sue parole facevano intendere che la diplomazia era da sempre stata il suo punto di forza e giustizia. Sospirò, adesso annuendo lentamente col capo, molto preoccupato in realtà, poiché non era adesso semplice spiegare tutto quanto ad una persona non a conoscenza di chi loro fossero, quale fosse il loro scopo e la loro natura, il loro allineamento, il loro posto nel mondo. Con un altro cenno, fece subito segno agli altri di effettuare diversi passi indietro, per non soffocare e pressare la mente affannata e allarmata di Lindë, preferendo avvicinarsi soltanto lui alla ragazza dagli scuri capelli, con quel colore degli occhi chiaro e impossibile da non decifrare come il segno inequivocabile di appartenenza ai Terran.
Che Voi ci abbiate conosciuto è indubbio, mia Signora, ma temo che qualcosa abbia fatto in modo che Voi perdeste coscienza della Vostra reale identità e del Vostro ruolo all'interno del nostro ordine, ma andiamo per gradi, non Voglio spaventarVi.
Le sorrise, un sorriso sincero e tranquillo, liscio e morbido come il vento che attraversava un prato di collina in un pomeriggio primaverile. Trasmetteva molta calma e serenità, o forse, era questo l'effetto che avrebbe potuto avere inizialmente nei confronti della professoressa di Hogwarts, visto che la connessione tra loro era grande e molto più radicata di un semplice legame sentimentale o di amicizia. Era la natura a tenerli ancorati sullo stesso piano, nello stesso universo, e così valeva per tutti loro che stavano in mezzo a quel prato, con il capo chino ed il cappuccio a coprire i loro volti, in attesa di un altro segnale per tornare ad essere vicini alla loro Consorella più importante.
Tre anni fa veniste contattata a casa con una lettera fatta di foglie autunnali. All'interno di questa lettera c'era l'invito da parte di un nostro ex Confratello ad incontrarlo a Rio de Janeiro per parlare di un lavoro, una Vostra collaborazione importante che avrebbe garantito non solo un ottimo sostentamento economico per Voi ma anche per la Vostra famiglia, allora non nelle migliori acque a causa di debiti e problemi di crisi del paese. In realtà quella proposta di lavoro nascondeva anche il tentativo di avvicinarVi e chiederVi di entrare a far parte di una delle corporazioni reggenti della natura del nostro amato pianeta: la Gilda Terran. L'uomo che incontraste in passato, nostro ex Confratello, non era altri che il defunto professor Cristopher Pryce, l'ex Capo della Gilda.
Una informazione alla volta, bisognava cercare di comprendere come avrebbe preso ogni cosa. Rhaiden non era affatto uno stolto e preferiva che lei assorbisse tutto quanto con calma e tempo, relax, altrimenti troppe novità tutte assieme l'avrebbero potuta spingere ad allontanarsi o non voler ascoltare di più. La paura umana bisognava sempre metterla in conto e quell'uomo esperto e saggio sapeva bene che per avvicinarsi al cuore di una giovane che aveva smarrito la propria strada nella sua foresta interiore, bisognava che andasse per gradi, un passo alla volta, senza mai smettere di fissarla e donarle un fresco e rassicurante sorriso.
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Sandyon
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