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Lezione II di Erbologia: Canfora e Galanga

MessaggioInviato: 06/11/2012, 16:23
da Lindë
Buongiorno.

Un mormorio sommesso accompagnò quel mio saluto, all’interno della Serra n° 4.
Sembrava quasi che gli studenti fossero indecisi tra il salutarmi ed il fare silenzio.
Non potevo dare loro torto. Il mio caratteraccio era conosciuto per tutto il Castello da un anno, ormai.
Io, Lindë Vilvarin, ero considerata inquietante e strana dalla stragrande maggioranza degli alunni di Hogwarts: non ero quasi mai presente all’interno del Castello, non mangiavo mai in Sala Grande, dormivo persino in un giaciglio preparato apposta dalla sottoscritta all’interno della Serra n° 1, la più grande tra le dieci che avevo messo a disposizione degli studenti.
Più che altro a mia disposizione poiché erano chiuse a chiave, ma ci tenevo che nessuno potesse entrarvi quando voleva.
Non mi fidavo degli adulti, figuriamoci dei ragazzi che di sicuro le avrebbero rovinate per chissà quale scherzo dei loro.
In ogni caso, non c’era da stupirsi che all’interno della Serra fosse calato il silenzio più totale. Potevo quasi percepire il terrore di quegli studenti all’idea di dire qualcosa che potesse irritarmi.
Anche perché, e lo sapevano, non mi sarei fatta problemi a sbatterli fuori da quella “classe” un po’ fuori dal comune.
Di tutta la moltitudine di studenti potenzialmente interessata all’Erbologia, solo uno era riuscito a convincermi al punto da prenderlo come apprendista: Typhon Seal, Dragargenteo.
Dovevo riconoscergli il merito di essere molto testardo, oltre a possedere un buon intuito erboristico: ovviamente nulla di tutto questo era mai uscito dalle mie labbra. L’avrei fatto sudare, ma se non avesse mollato allora mi avrebbe dimostrato che non mi ero sbagliata su di lui.

Quest’oggi continueremo a studiare delle piante che comunemente vengono utilizzate in modo del tutto inappropriato rispetto alle loro effettive capacità.

Sì, probabilmente ero un’insegnante fuori dal comune da quel punto di vista, considerato che prendevo quasi sempre in considerazione piante “normali” invece di quelle propriamente magiche.
Tuttavia ero dell’idea che reperire informazioni sulle seconde fosse fin troppo facile.
Chiunque sarebbe potuto andare in Biblioteca e fare qualche ricerca.
Ciò che volevo era insegnare ai miei studenti ad andare oltre le apparenze. A vedere il magico anche dietro a ciò che sembra comune.
In realtà fino a qualche mese prima consideravo quello come un semplice lavoro da dover svolgere. Erano stati gli avvenimenti successivi, come l’apprendistato di Seal e la mia vicinanza col collega di Astronomia, a farmi modificare leggermente quella mia visione.
Era pur sempre un lavoro, certo, ma chissà che non potessi ampliare un po’ la visione di quei ragazzini.

Cominciamo con l’analisi della prima pianta di oggi.
La Canfora.


Immagine


Come ero abituata a fare dalle lezioni precedenti, anche questa volta presi una piccola pianta da sotto il bancone posto di fronte a me e la misi in bella vista, cosicché tutti gli studenti potessero osservarla.

Nella cultura Giapponese e dell’Oriente in generale, soprattutto nelle città più piccole e con una cultura ben radicata, la Canfora viene considerata un albero sacro.
I suoi fiori sono bianchi ed hanno un odore abbastanza forte, per quanto non particolarmente pungente. Il sapore è dolciastro.
Nel mondo magico è un aiutante essenziale per tutti i Divinanti, poiché è la materia prima con cui vengono creati gli incensi divinatori.
Si dice inoltre che, nel passato, alcune tribù maya magiche usassero i fiori di questa pianta per preparare delle tisane che permettevano alle streghe vergini, quelle votate agli Dei, di raggiungere il picco del piacere sessuale rimanendo però illibate, placando così il naturale istinto carnale di queste giovani.


Spostai lo sguardo su un ragazzino di Grifondoro che si era permesso di sorridere a quelle mie parole, e lo fulminai con lo sguardo.

Lo trova divertente, signor Beckett?

Gli domandai gelida, facendolo sobbalzare.
Questo scosse la testa e l’abbassò subito dopo, con aria mortificata.
Ecco perché odiavo insegnare, la maggior parte delle volte.

Scusi, professoressa Vilvarin…

La voce di una Delfinazzurro catturò la mia attenzione, facendomi voltare di scatto verso di lei.
Alexis Parker era colei che aveva osato alzare la mano durante la mia lezione: di norma non permettevo mai che succedesse. Odiavo le interruzioni, le domande, qualsiasi genere d’intervento.
Tuttavia confidavo nella domanda intelligente che la ragazza mi avrebbe posto, vista anche l’alta opinione che gli insegnanti avevano su di lei.
Le feci un cenno col capo, dandole così modo di proseguire.

Se non sbaglio l’olio di Canfora viene usato nell’Aromaterapia babbana per curare sintomi come dolori muscolari, tosse o raffreddore.
Questo significa che anche i non-maghi ne riconoscono le virtù benefiche?


La soppesai per qualche istante con lo sguardo.
Lei ricambiò il mio, educata ma decisa.
Avevo sentito dire, in quei pochi pettegolezzi che il mio orecchio si ritrovava a cogliere di tanto in tanto, che fosse la ragazza di Seal.
Non mi riusciva difficile crederlo.

Esatto, signorina Parker.
Per una volta i babbani non utilizzano questa pianta come semplice ornamento per le loro case.
Come ha sottolineato, la Canfora possiede proprietà curative che possono agire su alcuni tipi di disturbi.
Anche tra i maghi è diffusa la stessa credenza, ma mentre i babbani ne usano l’olio, e quindi lavorano questa pianta, nel mondo magico essa viene usata in modo del tutto naturale e diretto.
Alcuni ne fanno essiccare i fiori per poi macerarli in un misto di vino e miele, preparando così un composto da poter conservare in luoghi asciutti fino a 5 anni e di cui assumerne un cucchiaio in caso d’influenza.
Altri chiudono i fiori in un sacchettino di pelle di Drago e se lo legano al collo, a diretto contatto col cuore, per prevenire le malattie influenzali.
Altri ancora, infine, ne tritano le radici per poi mischiarle con acqua e zucchero e portano il tutto ad ebollizione, creando un infuso che non deve però esser bevuto. Ne basta, infatti, respirarne il semplice fumo tutti i giorni per mezz’ora quando si sta male per ottenerne subito un effetto benefico.


Presi un momento di fiato, passando lo sguardo sulla classe prima di tornare a fissare la Prefetta della Casata bianco-azzurra con espressione quasi scocciata.

Cinque punti a Delfinazzurro.

Sbottai.
Non ero abituata a dare punti agli studenti.
Non era mia prassi premiarli per qualcosa a lezione.
Eppure l’avevo appena fatto.
Dannati rapporti interpersonali.

La Canfora è una pianta coltivabile in climi asciutti e piuttosto soleggiati, ad una temperatura tra i 10° e i 25°, e non ha bisogno di molta acqua per la sua crescita.
È infine posta sotto l’influenza Lunare.
Nello specifico, significa che per poterne sfruttare al meglio le proprietà bisogna raccoglierla nelle notti di Luna Nuova, e che è consigliabile piantarla in quelle di Luna Piena.
I suoi fiori, oltre a possedere le proprietà descritte in precedenza, possono essere anche usati in una pomata composta da Canfora, Coriandolo e Aloe per alleviare il dolore provocato da bruciature derivate da fiamme draconiche.
Per un uso appropriato in questo senso, è necessario applicare la pomata sulle ferite quattro volte al giorno ogni 5 ore, spalmandole con delicatezza sulle parti bruciate fino a coprirle totalmente. Se la pomata sarà stata preparata a dovere, dopo pochi minuti sulla ferita si formerà uno strato spesso e duro di colore giallo paglierino che verrà assorbito nell’arco delle 3 ore successive.


Inutile dire che quelle proprietà le conoscevo per esperienza diretta.
Per quanto amassi il mio lavoro, non avrei mai spinto nessuno a fare certe esperienze come avevo fatto io.
Era qualcosa che veniva naturale provare, di cui se ne sentiva quasi il bisogno.
In caso contrario, meglio evitarsi certe prove così spiacevoli.

La seconda pianta che voglio presentarvi ha un nome un po’ particolare e poco conosciuto, per quanto il suo potenziale sia pressoché immenso.
La Galanga.


Immagine


È reperibile soprattutto in Cina o nelle Indie, per quanto recentemente sia stata importata anche in Europa, in zone come il Sud dell’Egitto e in Grecia.
I fiori di questa pianta sono di colore scuro quando raggiungono il pieno della loro maturità. Hanno un odore pungente ed un sapore amarognolo.
È un tipo di pianta che si presta a qualsiasi tipo di clima non avendo bisogno di accorgimenti particolari in questo senso.


Ed è per questo che viene considerata un esemplare dal grande potenziale?

Ecco perché non dovevo permettere a nessuno d’intervenire durante la mia lezione.
Davo il permesso ad un singolo individuo di fare una domanda, ed ecco che tutti volevano parlare.
Senza nemmeno chiederlo, soprattutto.

Signorina Herbert, se ci tiene tanto ad essere sbattuta fuori dalla Serra non ha che da chiederlo.
In caso contrario, non si azzardi più a parlare durante la mia lezione senza chiederne prima il permesso.


Sibilai verso la Serpeverde.
Questa mi fissò di rimando, con quei suoi occhi gialli che mettevano paura.
No, inquietudine.
Ed era strano detto da me.

Mi scusi.

Soffiò lei, non sapevo quanto sinceramente.
Non avevo tuttavia intenzione d’indagare oltre.
M’innervosiva la sua sola presenza, figuriamoci se avevo voglia di parlarle ancora.

In ogni caso sì, anche per questo.
Il fatto che una pianta sia riproducibile praticamente in ogni parte del Pianeta la rende estremamente particolare.
Tuttavia, a dispetto di quanto si possa pensare, la Galanga è piuttosto rara.
Viene utilizzata talmente di continuo che non riesce a riprodursi nelle stesse quantità con cui è consumata, rendendola quindi molto preziosa.
Gli Erbologi che non riescono a coltivarla, infatti, sono disposti a pagare somme anche molto alte per poterne avere alcuni esemplari nelle loro Serre.
Questo perché sì, non ha bisogno di climi specifici per riprodursi, ma la sua crescita ha bisogno di cure costanti.
Tanto per citarne qualcuna, deve essere bagnata per circa 50 giorni almeno ogni mezz’ora con acqua alla temperatura di 13,5°, e quando dico questa temperatura intendo che non si può sgarrare nemmeno di un quarto di grado.
Il vaso che la contiene inoltre deve essere sempre e solo di terracotta, ed intorno a sé deve avere uno spazio di almeno 1,5 metri all’interno del quale non deve essere presente nessun altro tipo di pianta o fiore, nemmeno il più piccolo.


Una pianta capricciosa la Galanga, così la vedevo io.
Ma considerati i suoi effetti, era più che comprensibile che lo fosse.

I suoi usi sono pressoché infiniti, poiché possiede delle proprietà magiche che la rendono utile in svariati campi diversi. Vi citerò i principali, quelli più diffusi comunemente.
Prima di tutto come la Verbena, di cui abbiamo parlato l’altra volta, anche la Galanga ha effetti simili visto che agisce sulla componente attrattiva della persona.
In modo diametralmente opposto alla collega, però, la Galanga va ad agire sugli impulsi mentali della persona. Per intenderci, mentre con la Verbena il malcapitato si ritrova a bruciare di passione fisica per qualcuno, con la Galanga questa passione sarà di tipo totalmente platonico e porterà la vittima di turno a pensare sempre e solo a quella specifica persona da un punto di vista puramente mentale.


Mi fermai un momento, notando gli sguardi confusi degli studenti.
Sospirai.
Evidentemente non mi ero spiegata in modo chiaro.
Mi trattenni dall’alzare gli occhi al cielo, e ripresi a parlare.

Con l’Amortentia la vittima è ossessionata da una persona.
Con la Verbena la vittima brucia di passione fisica per una persona.
Con la Galanga la vittima è attratta mentalmente da una persona.
Capite la differenza?
Con quest’ultima non c’è nulla di ossessivo o di sessuale.
La vittima proverà solo il bisogno di passare del tempo con quella specifica persona perché si sentirà mentalmente stimolata da lei.


Ero sicura di essermi spiegata meglio, e gli sguardi dei ragazzi me ne diedero conferma.
Odiavo dovermi ripetere, ma era preferibile che lasciarli tornare nelle loro stanze con le idee confuse.
Un’altra cosa di cui un tempo non mi sarebbe importato nulla.
Forse era meglio smettere di pensarci e proseguire con la lezione.

Secondariamente, la Galanga ha un effetto di allungamento della vita alquanto sorprendente, al punto da essere considerata da molti una buona alternativa alla Pietra Filosofale.

Gli sguardi dei ragazzi si accesero, a quelle parole.
Era piuttosto prevedibile che succedesse.
Sorrisi appena dentro di me, per quanto all’esterno la mia espressione rimase impassibile e la voce atona, priva d’inflessione.
Come sempre, d’altronde, quando facevo lezione.

In effetti non è potente come quest’ultima ed è anche sicuramente più impegnativa.
Tuttavia è in grado, se assunta una volta al giorno tramite infuso a partire dal 30esimo anno di vita di una persona, di allungare la vita di colui/colei che la ingerisce di almeno 50/60 anni.
Attenzione però, l’infuso deve tassativamente essere bevuto ogni giorno, senza saltarne uno: nel caso ciò accadesse, l’effetto della Galanga si perderebbe per sempre.


Ed era per questo che costava così tanto comprarla.
A pensarci bene, si faceva prima a chiedere ad un Alchimista di creare la Pietra Filosofale.

Ogni pianta di Galanga produce dai 10 ai 30 fiori per ogni suo ciclo riproduttivo.
Si riproduce al massimo 5 volte e servono due fiori per preparare l’infuso almeno in minima quantità.
Considerando di doverlo assumere ogni giorno dal vostro 30esimo compleanno, lascio a voi il calcolo di quante piante vi servano.


E dalle loro facce capì che se non altro erano bravi in matematica.
O almeno se la cavavano quel tanto che bastava da capire perché me ne fossi uscita con quell’affermazione finale.
Mi rimaneva poco tempo per finire, ma per fortuna (mia e loro), le informazioni erano quasi agli sgoccioli.

In ultimo, ma di certo non meno importante, recentemente è stato scoperto che i fiori della Galanga sono gli unici in grado di poter contrastare gli effetti della Maledizione Imperium.

E questa volta un silenzio tombale scese nella Serra a seguito delle mie parole.
Forse per l’importanza di ciò che avevo detto.
Forse perché gli studenti erano troppo impegnati a capire di chi fosse il merito di quella scoperta.
Forse perché alcuni si erano già dati una risposta.

Somministrando un composto di Galanga, Biancospino, Erica e Betulla ad una persona sotto Imperio, infatti, si ha circa un 43% di possibilità di farla tornare lucida, annullando così gli effetti della Maledizione.

Peccato non averlo scoperto prima, durante una delle tante guerre magiche.
Ma in fondo, tutto accadeva coi propri tempi per un motivo.
Sospirai impercettibilmente, sentendo la Torre dell’Orologio del Castello rintoccare lo scadere del tempo a disposizione.

Per oggi è tutto – dissi quindi ai ragazzi, mettendo per la prima volta mano alla bacchetta – E questi sono i vostri compiti.
Alla prossima lezione.
Arrivederci.



// OFF

Le regole per eseguire i miei compiti sono semplici:

- Niente copia-incolla dalla mia lezione, né da Wikipedia o altre fonti online, altrimenti il compito sarà ritenuto nullo.
- GdR, racconti e quant'altro tutti in 3° persona al passato.
- Per dubbi, problemi o incertezze, contattatemi via mp.

Punteggi:

- Prima domanda => 7 punti
- Seconda domanda => 7 punti
- Terza domanda => 10 punti
- Quarta domanda => 6 punti
- Quinta domanda => 10 punti

I compiti sono da inviare tassativamente entro il 15 Dicembre alle ore 23.59.





Risposta corretta e ben formulata.
7

Risposta corretta e ben formulata.
7

Buon GdR, molto carina la scelta dell'ambiente intorno al quale far ruotare la vicenda, le hai dato un taglio molto personale e l'ho apprezzato.
Avresti potuto renderlo forse un po' più lungo, ma è un gusto personale.
Un ottimo lavoro.
8

Ottima risposta, chiare le differenze tra Amortentia, Verbena e Galanga.
6

Molto bella la scelta dell'albero, originale... come ho trovato originale tutta la serie di usi che hai indicato per il Liriodendro, in particolare quella del talismano. Sono colpita.
Mi scuso poi con te per non essere stata presente e aver potuto rispondere al tuo mp.
Mi aspetto di vederti alla prossima lezione, hai del potenziale.
10

punti 38 per Brianna




Risposta corretta e ben formulata.
7

Risposta corretta e ben formulata.
7

Mi piacciono i tuoi GdR, anche se penso che due ceffoni ben assestati da parte di tua madre ti farebbero un gran bene.
In ogni caso, è lungo, coerente, ben scritto, coerente col tuo PG e mi ha fatto anche sorridere, lo ammetto.
Bravo.
10

Una buona risposta, belle le considerazioni personali.
Mi piace che tu ci metta sempre del tuo, in ogni risposta che dai.
6

Al di là della scelta del fiore che mi è piaciuta molto, ho apprezzato la spiegazione che risulta chiara e anche i vari usi alle quali l'hai legata.
Un compito che arriva alla perfezione, sono soddisfatta di te.
Bravissimo.
10

punti 40 per Jorge




Risposta corretta e ben formulata.
7

Risposta corretta e ben formulata.
7

Buon GdR, ma nell'ultima parte trovo tu ti sia un po' persa, hai velocizzato troppo la narrazione come se avessi fretta di arrivare alla fine.
Peccato.
8

Risposta corretta, buona l'evidenziazione delle differenze tra le tre piante.
6

Buona la prima parte della risposta, anche se penso tu abbia usato poca fantasia nell'invenzione dei vari usi della pianta, avresti potuto osare di più.
Comunque un buon compito.
8

punti 36 per Arianna




Risposta corretta e ben formulata.
7

Risposta corretta e ben formulata.
7

Un GdR davvero esemplare, la tua PG mi ha fatto molta tenerezza.
Ho pochi commenti da fare, bravissima.
10

Una differenziazione descritta in modo magistrale, come anche la seconda parte della risposta; belle le considerazioni personali, hai unito logica e gusto personale in modo interessante.
6

Scelta interessante per quanto riguarda la pianta, ed originali gli usi che ti sei inventata: ho apprezzato i tuoi riferimenti alla mitologia norrena per dare una logica ai diversi usi.
Molto bene, un compito perfetto.
10

punti 40 per Alexis




Risposta corretta e ben formulata.
7

Risposta corretta e ben formulata.
7

GdR perfetto, intenso e coerente col PG principale e coloro con cui interagisce.
Mi ha colpita la dolcezza con cui ti sei preso cura della Canfora.
Ottimo.
10

Differenze spiegate benissimo, nonostante la risposta schematica.
La seconda parte è più discorsiva ma comunque chiara e personale.
Bravo.
6

Scelta originale e inaspettata.
Per quanto riguarda gli usi... Seal, ancora convinto di non voler fare l'Erbologo?
Non ho altro da dire.
10

punti 40 per Typhon




Risposta corretta e ben formulata.
7

Risposta corretta e ben formulata.
7

Buon GdR, però la narrazione mi è sembrata davvero troppo fredda, impersonale.
Non ho sentito alcun legame con ciò che stavi scrivendo.
Ciò nonostante, è fatto molto bene.
7

Buona la spiegazione delle diverse differenze, chiara e ben formulata.
Brava.
6

Mi sono piaciuti i diversi usi alle quali hai legato la tua scelta, però non hai riportato la motivazione che ti ha spinto a scegliere il muschio bianco e questo ti ha un po' penalizzata.
Buona risposta comunque.
7

punti 34 per Melia




Risposta corretta e ben formulata.
7

Risposta corretta e ben formulata.
7

Il GdR è scritto bene grammaticalmente e sintatticamente, però è poco approfondito.
E' tutto molto veloce, quasi superficiale.
Peccato, perché prometteva bene.
6

Buona la spiegazione delle differenze e buona anche l'esposizione delle tue considerazioni personali.
Peccato a qualche errorino di battitura che la penalizza.
5

Una buona serie di usi quelli descritti nella risposta, peccato che ti sia dimenticato d'inserire la spiegazione della tua scelta.
In generale, comunque, la risposta è stata molto ben strutturata ed originale.
7

punti 32 per Zephyr




Risposta corretta e ben formulata.
7

Risposta corretta e ben formulata.
7

Un buon GdR, ben scritto anche se in alcuni punti ho trovato che fosse troppo veloce la narrazione, come se volessi velocizzarla, appunto, per arrivare quanto prima alla conclusione.
7

Risposta discorsiva ma comunque ben strutturata, hai espresso bene tutte le differenze e anche il tuo pensiero, motivandolo in modo personale ed originale.
Bene.
6

La prima parte della risposta è fatta molto bene perché hai spiegato in modo esaustivo la tua scelta: forse un po' meno brillante è la serie di usi che hai descritto, che pur essendo tanti sono a volte ripetitivi.
In ogni caso, un buon compito.
Continua così.
8

punti 35 per Ethan Travis