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Messaggioda Monique » 03/03/2012, 11:17

Professoressa di Incantesimi.
Solo a pensarci mi veniva quasi da ridere, probabilmente perché da studentessa non avrei mai creduto possibile un’eventualità del genere: ed invece eccomi lì, a percorrere il tragitto che dalla mia stanza, nella Torre Sud, mi avrebbe condotto al secondo piano dov’era situata l’aula di Incantesimi.

La mia aula.

Sorrisi a quel pensiero, scuotendo appena il capo: anche se non lo ammettevo nemmeno a me stessa, in realtà ero orgogliosa della mia posizione, di ciò che ero riuscita a diventare, dei traguardi che avevo raggiunto; quando mi ero diplomata ad Hogwarts, 10 anni prima, non sapevo ancora cosa avrei fatto “da grande”, dove il destino mi avrebbe portato… e guardandomi alle spalle, mi resi conto che il percorso che avevo affrontato, per quanto fatto di alti e bassi, mi aveva fatta arrivare ad una posizione che avrei definito soddisfacente per me stessa, per i miei obiettivi.
Insomma, forse non avevo contemplato l’insegnamento quanto ancora ero una Serpeverde DOC, ma a distanza di anni ero felice che le circostanze mi avessero portato qui.

Uhm, sembra che la mia classe sia ansiosa d’iniziare la lezione…

Mi dissi quando trovai un manipolo di studenti fuori dalla porta della mia aula, impazienti di entrare: feci un mezzo sorriso senza farmi troppo notare, dopodiché mi schiarii la voce così da farmi notare dai miei alunni, i quali si voltarono subito verso la sottoscritta con un misto di aspettativa e timore negli occhi.

Signori… lieta di vedervi tutti puntuali.
Vogliamo entrare?


Mi feci strada tra gli studenti senza troppa fatica, visto che dal canto loro i ragazzi si aprirono in due file separate manco fossi il Mosè della situazione: sbuffai in modo impercettibile a quel comportamento, posando la mano sulla maniglia della porta per fare poi pressione su di essa verso il basso e far così scattare la serratura; mi lasciai sfuggire un altro piccolo sorriso divertito e nascosto, visto che la mia aula era molto… particolare.

Porca Morgana!

Ecco, appunto.
Quella era una delle classiche esclamazioni che scappavano dalle labbra degli studenti le prime volte che mettevano piede nell’aula: dovetti ricorrere al mio autocontrollo per rimanere seria e non scoppiare a ridere, cosa che avrei voluto fare se non fossi stata io l’insegnante e dunque colei che doveva mantenere l’ordine; per questo, mentre i ragazzi entravano nell’aula, anzi, nella foresta che l’incanto illusorio da me applicato aveva creato, e si sedevano sull’erba sotto i grandi alberi che fungevano da schienali, mi rivolsi verso il Drago che aveva lanciato quell’esclamazione poco prima, riprendendolo con voce gelida.

Signorino Gustav, gradirei maggiore contegno quando si trova in mia presenza. Chiaro?

Sì, sapevo come incutere timore nei miei studenti e la cosa non mi dispiaceva perché ero sicura che così mi avrebbero ascoltata e rispettata: e no, non pensavo di sbagliare nel pormi come un’insegnante e non come un’amica nelle mie lezioni, perché io lì ero l’insegnante, la docente col compito di formarli… potevo essere amichevole fuori dalle lezioni, ma nella mia aula si seguivano le regole che io impostavo, altrimenti la porta era a disposizione.
E, a proposito della porta, attesi fino a che l’ultimo studente non fu entrato da essa, prima di voltarmi verso la classe, piuttosto occupata in realtà ad osservare Fire sbucare da dietro una roccia: già, al mio cucciolo di lupo - che mi aveva aspettata dentro l’aula per fare da guardia ed assicurarsi che nessuno entrasse prima del mio arrivo - piacevano le entrate sceniche e ad effetto.

Come sua madre…

Il pensiero di Flame, come sempre, mi scaldò il cuore e mi fece male al tempo stesso, perché perdere una preziosa alleata come lei... un’amica, prima di ogni altra cosa, era stato un duro colpo per la mia anima.
Mi avvicinai al mio animale senza richiamare l’attenzione dei miei studenti, non ce n’era bisogno: una volte che fui loro davanti si volsero spontaneamente verso di me, ed io potei trafiggermi con quello sguardo gelido e penetrante che mi era valso il soprannome di “Ice Lady” durante gli anni della scuola.

Immagine


Signori, benvenuti alla vostra prima lezione di Incantesimi: immagino sappiate chi sono, ma per chi non conoscesse il delizioso animale al mio fianco passo alle presentazioni; questo è Fire, mio fedele compagno ed amico. Sarà lui ad assicurarsi che nessuno dorma durante le mie lezioni.

Il mio lupo alzò il capo, fiero, come avesse compreso il significato delle mie parole, e subito dopo prese a gironzolare per la classe - o meglio, per la foresta - con passo silenzioso e sguardo vigile: sì, non avrei potuto contare su un alleato migliore.

Credo sappiate tutti perché ci troviamo qui, e quale sia l’obiettivo di questo corso: l’uso della bacchetta è alla base di una buona parte della vostra prassi quotidiana, e gli Incantesimi sono le fondamenta della conoscenza della magia pratica nel suo aspetto più concreto e materiale; attività come Trasfigurazione o Difesa, infatti, vi sarebbero impossibili da effettuare se non conosceste gli Incanti che regolano queste discipline.

Ci sta dicendo che Incantesimi è una materia superiore alle altre?

Domandò un Serpeverde con fare provocatorio, facendo nascere un sorrisetto divertito ed ironico sul mio volto.

Vi sto dicendo, signorino… ?

Carson, Vice Preside.

Professoressa Vireau fino a che siamo dentro quest’aula, grazie
- replicai gelidamente al ragazzino che provava a fare il furbo, trapassandolo con uno sguardo così freddo che lo vidi chiaramente trasalire: grazie a Merlino i geni di mia madre servivano a qualcosa.

Vi sto dicendo che non mi permetterei mai di reputare la mia materia superiore a quella dei miei colleghi, perché Merlino solo sa come fareste a difendervi dall’attacco di un nemico se l’unica cosa che sapeste fare fosse un “Orchideus” - e qui vidi alcuni dei miei studenti sorridere divertiti all’idea - Bensì definisco Incantesimi come una materia basilare nella formazione di un mago, la quale deve poi essere integrata con altrettante discipline importanti come appunto l’arte della Trasfigurazione o la capacità di difendersi, tanto per fare degli esempi.

Però possiamo metterla su un gradino più alto rispetto alle altre materie, no? Insomma, andiamo! Se non sapessimo effettuare gli incantesimi saremmo praticamente incapaci di utilizzare il nostro potenziale magico!

Quel commento da parte di una ragazza di Delfinazzurro, invece che lusingarmi mi fece alquanto irritare, tanto da costringere me stessa a prendere un paio di respiri prima di rispondere a tono alla mia studentessa.

Signorina Cyprion - e come non conoscere il suo nome visto che ero la sua Capo Casa - forse lei si è dimenticata alcune delle materie fondamentali che vengono insegnate in questa scuola, come Astronomia, Divinazione, Volo, Babbanologia, Storia della Magia, Antiche Rune, Pozioni e così via. Credo concorderà con me che per queste discipline siano necessarie doti che esulano dall’uso della bacchetta, non è così?

Sì, ma…

Niente ma.
Sono lieta che vi piaccia la mia materia, e fuori da quest’aula, lontani dalla sottoscritta, potete anche denigrare tutte le discipline che vi vengono insegnate qui ad Hogwarts per quanto mi riguarda… ma non voglio sentire un fiato a riguardo fino a che io sono presente, a meno che non vogliate che vi sbatta tutti fuori dalla mia aula.
Le mie parole sull’importanza dell’apprendimento della materia che insegno sono state chiare e non fraintendibili, quindi evitate di comportarvi come esseri ottusi e poco intelligenti, non mi fate certo una buona impressione.


Sperai di non dovermi ripetere, un cosa che davvero odiavo fare perché reputavo che le persone intelligenti non avessero bisogno di sentirsi dire le cose più volte per poterle capire.
Inutile dire che la classe si zittì di colpo, e che nessuno di loro si azzardò più ad emettere un fiato: ancora una volta la mia voce gelida, il mio sguardo freddo e le mie parole lapidarie erano servite allo scopo; magari non avrei ispirato loro simpatia, ma di sicuro il loro rispetto l’avevo ottenuto.

Bene, ora che abbiamo smesso di perdere tempo, direi che possiamo cominciare: prendete piume e pergamene, abbiamo parecchio lavoro da fare e non ho intenzione di sprecare altri preziosi minuti inutilmente.
Quelli che voglio illustrarvi oggi sono due Incantesimi elementari nella vita di ciascun mago, Incantesimi che possono esservi utili anche durante uno scontro: l’incanto Expelliarmus e l’incanto Finitus.


Feci una leggera pausa, giusto per dare modo agli studenti di prendere piume, pergamene e calamai: non ero una che amava ripetersi, come già detto, perciò era meglio che mi stessero dietro perché non mi sognavo minimamente di spiegare le cose due volte; precisione, concentrazione e perspicacia, erano quelli i requisiti per andare bene nella mia materia. Oltre a quel certo “je ne sais quoi” che distingueva i mediocri dai fuoriclasse, ma era ancora troppo presto perché sapessi dividere i miei studenti nelle due categorie.

Partiamo dall’Expelliarmus: è un incantesimo di Disarmo, rientra nella categoria degli incanti difensivi ed utilizzato per far volare via il catalizzatore magico dell’avversario; per effettuare tale Incantesimo non si deve fare altro che puntare la bacchetta verso la mano del nemico che impugna la propria, e pronunciare la formula a chiare lettere. Inizialmente, se doveste avere difficoltà, potete aiutarvi focalizzandovi mentalmente sull’immagine della bacchetta dell’avversario che vola via dalle sue mani.
Non sottovalutate questo Incantesimo solo perché è di livello elementare, potrebbe salvarvi la vita.


Era l’incanto usato da Harry Potter che divenne poi il suo marchio di fabbrica, vero?

La domanda giunse alle mie orecchie non appena finii la frase: mi volsi verso il Grifondoro che l’aveva pronunciata, e che probabilmente si era appena pentito di averla fatta non essendosi minimamente preoccupato di alzare la mano ed aspettare che gli dessi il permesso di parlare.

Signorino Fox, ha dimenticato forse le semplici regole dell’educazione? Lasci che le rinfreschi la memoria, prego: nella mia classe prima si alza la mano, e dopo si parla, ammesso che abbia dato il permesso naturalmente. Cerchi di ricordarselo la prossima volta se non vuole che tolga punti alla sua Casata.

Non dovetti dire altro, per mia fortuna: il ragazzino abbassò lo sguardo ed annuì, facendomi comprendere che aveva colto il messaggio e che non ci sarebbe stata una seconda volta.

In ogni caso sì, il signorino Fox ha ragione: Harry Potter aveva fatto dell’Expelliarmus il suo marchio di fabbrica e questo vi potrà far comprendere come anche l’incanto più semplice, nel modo giusto, possa risultare vincente.

Un'altra piccola pausa per permettere alla classe di riordinare le idee, uno scambio di sguardi con Fire che sembrò rassicurarmi di avere l’attenzione di tutti, e potei riprendere a parlare: no, decisamente non amavo perdermi in chiacchiere.

Il secondo incanto è il Finitus, o Finite Incantatem: viene classificato come generico, e la sua utilità è quella di annullare gli effetti di alcuni Incantesimi, o comunque di farne cessare l’utilizzo; solitamente, in situazioni di pericolo o nelle quali non si sa bene come procedere, una delle prime cose che un bravo mago fa è proprio utilizzare questo Incantesimo per precauzione. Per effettuarlo dovete far roteare il polso della mano nella quale tenete la bacchetta di mezzo giro in senso antiorario e poi pronunciare correttamente la formula: anche in questo caso potete utilizzare un aiuto mentale concentrandovi sull’immagine di una barriera che viene dissolta o frantumata in mille pezzi.

Molto basilari come istruzioni, ma chi poteva dire se avessero capito o meno il procedimento esatto, o se semplicemente possedessero quel minimo di concentrazione che ci voleva per effettuare in modo sufficiente l’incantesimo?

Non mi resta che scoprirlo.

Dissi a me stessa con un lieve sospiro, scandagliando la classe con lo sguardo: sarebbe stata la prova pratica a farmi comprendere chi era un fuoriclasse, e chi un semplice… mago. E sì, per me c’era una grande differenza.

Bene, vediamo subito che sapete fare: dividetevi in coppie e cercate di disarmarvi l’un l’altro; a seguito, sempre a coppie, usate l’incanto “Wingardium Leviosa” per far levitare le vostre piume e, a turno, ricorrete al Finitus per far cessare gli effetti dell’incanto.

Non c’era bisogno di dare ulteriori indicazioni, o almeno ero di quell’idea: lasciai che la classe si dividesse e presi a girare tra le coppie dando consigli o semplicemente osservando i vari movimenti.
Allo scadere dell’ora di lezione, richiamai all’ordine i miei studenti per far loro smettere l’esercitazione pratica.

Direi che vi siete divertiti abbastanza per oggi: alcuni di voi sono andati piuttosto bene, altri… non c’è nemmeno bisogno che commenti.
Detto questo, vi aspetto alla prossima lezione e vi lascio questi
- mi bastò un rapido movimento della bacchetta ed ecco spuntare tra le loro mani dei fogli di pergamena arrotolati - da riconsegnarmi entro il 30 Marzo alle ore 16.30: non accetterò compiti copiati in toto da ciò che ho spiegato quest’oggi, usate le vostre capacità dialettiche per rielaborare le mie parole e non solo per rispondere durante la lezione; per qualsiasi dubbio sulla lezione o sulle domande dei compiti, infine, vi aspetto nel mio ufficio.
Ora fuori di qui.


Furono le ultime parole che pronunciai, prima di osservare i miei studenti uscire uno per uno dall’aula: in quanto a me, beh… ero sola con Fire in mezzo ad una bella foresta, quindi perché non approfittarne?





Ottima descrizione dei due Incantesimi.
Mi sono piaciuti molto anche i riferimenti storici - seppur inventati - sulla loro nascita.
La prossima volta però, non divagare troppo, o sarò costretta a penalizzarti.
5

La tua ricerca mi è piaciuta molto: semplice, coincisa ma efficace; hai presentato bene le due occasioni in cui gli incanti sono stati usati, ed hai aggiunto considerazioni personali per entrambe le situazioni.
Occhi agli errori di battitura che ti costano un piccolo punto su una risposta altrimenti perfetta.
14

Pienamente soddisfatta del racconto: mi fai entrare nel pieno della storia, mi fai sentire lì con te mentre racconti e descrivi ogni tua sensazione ed emozione con grande precisione.
Mi è piaciuto molto anche l'uso dei flashback, e la precisione con cui hai mosso i PnG per renderli naturali senza però forzare troppo la mano e renderli protagonisti al posto.
Complimenti davvero!
20

punti 39 per Arianna




Risposta completa, hai descritto molto bene le caratteristiche di entrambi gli incanti aggiungendo anche considerazioni personali che ho molto apprezzato. Occhio solo a non sforare di troppo da ciò che viene richiesto dalla domanda.
5

Ottima ricerca, sono stata molto contenta che tu non abbia copiato nulla da Wikipedia e simili e che invece abbia deciso di rielaborare tutto con parole tue. Molto piacevole da leggere il tutto, l'hai reso molto discorsivo ed interessante.
Unica pecca, gli errori di battitura e distrazione che ti hanno leggermente penalizzato.
14

Anche in questo caso gli errori di battitura hanno penalizzato un compito altrimenti perfetto: mi è piaciuta moltissimo tutta la storia e le motivazioni che ti hanno portato ad utilizzare entrambi gli incanti. Ottima la descrizione dell'ambiente, mi hai fatto sentire dentro la storia senza che nemmeno me ne accorgessi.
Se riesci a non fare errori di battitura la prossima volta, penso potresti prendere il miglior compito senza alcun problema.
Continua così!
19

punti 38 per Typhon
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
Descrivi i due Incantesimi in tutte le loro caratteristiche (tipo, genere, movimento del polso, visualizzazione mentale, ecc) - punti 5
Svolgi una ricerca in biblioteca individuando due situazioni del passato in cui i celebri maghi che combatterono la battaglia di Hogwarts utilizzarono questi due Incantesimi (in OFF semplicemente cercate sui libri, online, su wikipedia o dove vi pare due occasioni in cui i personaggi di HP son ricorsi ai due Incanti) - punti 15
Scrivi una storia in formato GdR (prima persona al passato) nella quale utilizzi entrambi gli incantesimi: concentrati sulle descrizioni dell'ambiente, dei personaggi, delle sensazioni e sull'uso degli Incanti, cercando di essere il più preciso possibile. - punti 20

 
 

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