Infermeria del Castello
Inviato: 15/02/2012, 23:29
Ecco, ci sei quasi dolcezza, sei quasi arrivata...avanti, un altro piccolo sforzo e sarai lì...ma dove diavolo è l'infermiera quando serve, porca p*****a?
Maledizione. La gamba le faceva malissimo. Era riuscita ad arrivare all'infermeria per miracolo, e quella reticente dell'infermiera era sparita chissà dove. Se Aleph avesse fatto il suo dovere a quest'ora non sarebbe in quelle condizioni. Un paletto di legno era conficcato nella sua caviglia, appuntito e sanguinante come la sua pelle. Non riusciva a fermare il sangue, la sua bacchetta era rimasta nella sua camera, quella sera. Maledetto Aleph, maledetto stronzo. Quella sera il suo incontro a Londra con quel figlio di buona donna le aveva procurato oltre ad un dolore fisico anche un dolore nell'anima, una ferita ancora aperta, come tutte quelle che il suo passato le aveva procurato. Amr. Aleph. Katherine. Sempre. Era sempre andata così nella sua misera vita.
Brutto stronzo, questa me la paghi. Se riesco a prenderti, ti faccio scendere all'Inferno e ti ci faccio rimanere!
Imprecò, mentre la sua mano cercava di estrarre il pezzo di legno dalla caviglia. Tirò un urlo tremendo, quasi agghiacciante quando riuscì ad estrarlo, mentre le sue vesti si sporcavano sempre più di liquido denso e rossastro. Si poggiò su uno dei lettini, prendendo l'occorrente per medicarsela. Fortuna che quellla non era la sua prima ferita da battaglia, e sapeva come cavarsela.
Maledizione. La gamba le faceva malissimo. Era riuscita ad arrivare all'infermeria per miracolo, e quella reticente dell'infermiera era sparita chissà dove. Se Aleph avesse fatto il suo dovere a quest'ora non sarebbe in quelle condizioni. Un paletto di legno era conficcato nella sua caviglia, appuntito e sanguinante come la sua pelle. Non riusciva a fermare il sangue, la sua bacchetta era rimasta nella sua camera, quella sera. Maledetto Aleph, maledetto stronzo. Quella sera il suo incontro a Londra con quel figlio di buona donna le aveva procurato oltre ad un dolore fisico anche un dolore nell'anima, una ferita ancora aperta, come tutte quelle che il suo passato le aveva procurato. Amr. Aleph. Katherine. Sempre. Era sempre andata così nella sua misera vita.
Brutto stronzo, questa me la paghi. Se riesco a prenderti, ti faccio scendere all'Inferno e ti ci faccio rimanere!
Imprecò, mentre la sua mano cercava di estrarre il pezzo di legno dalla caviglia. Tirò un urlo tremendo, quasi agghiacciante quando riuscì ad estrarlo, mentre le sue vesti si sporcavano sempre più di liquido denso e rossastro. Si poggiò su uno dei lettini, prendendo l'occorrente per medicarsela. Fortuna che quellla non era la sua prima ferita da battaglia, e sapeva come cavarsela.
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