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Messaggioda Vergil » 14/11/2012, 17:22

Non era mai un bene lasciare che qualcuno potesse sentire i rumori provocati dai propri movimenti, ma Vergil sentiva di essere con l'anima in pace, conoscendo spesso e volentieri le abitudini di molti dei compagni che difficilmente se non in maniera impossibile si sarebbero mossi in direzione dell'infermeria a quell'ora, con il freddo che faceva e con una festa in piena regola ad attenderli.
Purtroppo però il prefetto aveva fatto male i suoi calcoli, non contando nelle sua abitudinarie informazioni sugli studenti, qualche studentessa ancora non incontrata per i corridoi della scuola o mai incrociata in qualche ronda insieme.
Ariel lo aveva sentito benissimo, anzi, aveva captato manco fosse un segnale la sua voce, avvicinandosi alla porta con lentezza e circospezione, incanalando calma e serenità, per poi spostare la superficie di ingresso che grazie ad un cigolio palesò la sua presenza.
Vero era anche che un simile rumore del bel mezzo di un misfatto e del silenzio poteva essere visto solo come un'allarme improvvisa, proprio per questo quando Vergil sentì la porta aprirsi lentamente fece un movimento scattoso per alzarsi in piedi, cozzando la parte alta della testa con lo sportello di una credenza aperta poco prima, costringendolo ad una sussurrata imprecazione.

Ahi ahi ahi, che dolore che dolore... Cacchio sarà un bernoccolo stratosferico domani...

Non credo sia permesso dal Regolamento frugare nella dispensa dell'Infermeria in piena notte...

Quella voce gli suggeriva qualcosa, ma molto alla lontana, troppo per ricordarsi con esattezza l'ex compagna di scuola americana.
Sgranò gli occhi, era proprio una ragazza che aveva parlato?
Facendo questa volta molta attenzione a quel diavolo di sportello, si volse piano e mise del tutto in piedi, focalizzando poi lo sguardo sulla figura, in pigiama, non molto distante, un vero esemplare di "ragazza 10+".
Per qualche primo istante lanciò un'occhiata intorno a lui, per essere sicuro di vedere solo lei e non magari tante copie volte a fargli capire che si fosse trovato in preda alle allucinazione, poi, facendo un bel respiro potente sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi da ebete, quelli classici del Cartwright colto in fragrante.

Va bene, hai vinto tu questa volta!
Adesso mi volto io e conto fino a 30, scommetto che ci metterò meno di te, ci stai?


Soffiando un poco di aria calda sui palmi delle mani, Vergil fece qualche passo verso di lei, osservandola da capo a piedi, non ricordandosi chi fosse, chiedendosi se l'avesse già vista ed in parte anche se fosse single, ma la cosa cercò di farla passare in secondo piano.
Non solo non era riuscito a trovare quello che cercava, ma in più era stato colto in pieno da una studentessa che poteva benissimo denunciarlo senza problemi alle autorità competenti.
Già nella sua mente si stava figurando Monique, la Vice Preside, con tentacoli, denti affilati, bava acida e sguardo pietrificante... E la cosa non lo entusiasmava affatto.

Valutando l'ipotesi che non crederesti alla mia scusa sull'essere un addetto alla levigazione del legno per i cassetti dell'infermeria... Di quale compito ti può servire qualche soffiata?
Difesa, Incantesimi ho le risposte 2 e 3, per Volo e Aritmanzia mi sto attrezzando, ma di sicuro la prima risposta la rimedio e può essere tua!
Allora, è abbastanza per corromperti o ci aggiungo due pacchi di gelatine tutti i gusti e una di api frizzole?


... Che occhi ragazzi... Mi ci potrei perdere!

Ah, beh, dimenticavo, che sbadato, Vergil Cartwright, Prefetto di Tassorosso!
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Messaggioda Ariel » 14/11/2012, 19:08

[tahoma]Non aveva tenuto conto dello sportello contro il quale Vergil andò a sbattere con la testa di lì a poco, facendo sfuggire dalle labbra di Ariel un piccolo sbuffo divertito - che subito lei si affrettò a nascondere portando la mano davanti alle labbra - ma quando il Tassorosso si volse verso di lei, la Grifondoro sentì il cuore fare un tuffo, come se avesse saltato qualche battito: lui era lì, di fronte a lei... ed era bellissimo, proprio come se lo ricordava.
No, anzi, ancora meglio.

Va bene, hai vinto tu questa volta!
Adesso mi volto io e conto fino a 30, scommetto che ci metterò meno di te, ci stai?


Non rispose alle sue parole - vuoi perché non era riuscita a cogliere il senso della sua battuta, vuoi perché aveva il cervello in tutt'altro posto per poter ribattere qualcosa di intelligente - ma quando Vergil le si avvicinò Ariel dovette trattenersi dall'abbracciarlo, dal stringerlo per respirare il suo profumo come tante volte, in passato, aveva sognato di fare, e dovette anche fare forza sul suo autocontrollo per impedire che le gambe le cedessero e la facessero cadere a terra, sul pavimento: per questo strinse con forza i pugni ed incrociò le braccia all'altezza del seno, sottolineando così, senza volerlo, le proprie forme ancora acerbe ma comunque già evidenti visto anche che, sotto la maglietta del pigiama, la ragazza non portava la biancheria intima.

Valutando l'ipotesi che non crederesti alla mia scusa sull'essere un addetto alla levigazione del legno per i cassetti dell'infermeria... Di quale compito ti può servire qualche soffiata?
Difesa, Incantesimi ho le risposte 2 e 3, per Volo e Aritmanzia mi sto attrezzando, ma di sicuro la prima risposta la rimedio e può essere tua!


A quella proposta, Ariel spalancò gli occhi con aria incredula: stava davvero tentando di corromperla? Voleva comprare il suo silenzio con le risposte ai compiti?! Voleva mandare a quel paese il regolamento della scuola con così tanta facilità?!? Ma chi si credeva di ess--

Allora, è abbastanza per corromperti o ci aggiungo due pacchi di gelatine tutti i gusti e una di api frizzole?

... è Vergil Cartwight, chi altro?

Per un secondo la Jiménez si era dimenticata chi avesse di fronte, ma in fondo Vergil era sempre stato così, esuberante e forse anche un po' menefreghista nei confronti delle regole... ma era anche di questo suo alto che Ariel si era innamorata. Averlo così vicino la faceva sentire totalmente in balia del suo sguardo, del suo sorriso, di quel modo di fare che dal primo anno l'aveva conquistata: ed anche se certo, non era più la quattrocchi cicciottella di una volta e quindi sapesse bene che, guardandola, lui avrebbe anche potuto considerarla carina, la Grifondoro si sentiva comunque molto timida in quella situazione, cosa anche comprensibile quando si ha il proprio Amore, con la A maiuscola, davanti.

Ah, beh, dimenticavo, che sbadato, Vergil Cartwright, Prefetto di Tassorosso!

So chi sei...

Mormorò in risposta Ariel con aria imbarazzata, abbassando lo sguardo e mordicchiandosi il labbro mentre una mano si avvicinava al viso e catturava una ciocca di capelli per portarla dietro all'orecchio: fece un piccolo sorriso e tornò a puntare i suoi smeraldi luminosi sul suo viso, cercando di riuscire a mantenere quel contatto visivo con i bellissimi occhi di lui.

Venivo anch'io alla Cyprus...
Sono Ariel Jiménez, la nuova Prefetta di Grifondoro.

Ti prego, fa che non si ricordi di quant'ero brutta...
[/tahoma]
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Messaggioda Vergil » 14/11/2012, 20:03

So chi sei...

E fammi indovinare, ho già tentato di convincerti in passato e non ci sono riuscito vero?
Hai l'aria della ragazza ligia al dovere, mi capitano tutte così...


Sembra davvero dispiaciuto della cosa, anche se sta palesemente scherzando.
Ariel non è intenzionata ad accettare lo scambio, in primis perché lei non è lì per andarlo a dire ai superiori, in secondo luogo perché non farebbe mai una cosa del genere a lui, ma di certo questo Vergil non può assolutamente saperlo.
Dopo averle teso la mano per presentarsi, lei lo blocca, facendo intendere che lo conosce già, per questo lui a quel punto fece scivolare le braccia ai lati dei fianchi, osservando nel contempo quel monte del petto che si era delineato grazie al movimento della Grifondoro di incrociare le braccia e sottolineare maggiormente il seno in lenta crescita, durante quella fase di piena fioritura ormonale data dall'adolescenza.
Gli occhi color verde acqua si costrinsero a tornare a fissare quelli smeraldini della giovane, mentre, non appena lei espresse la sua identità, si socchiusero leggermente facendo intendere che il Carwright stava adesso rimuginando per trovare nei recessi della sua memoria un collegamento con il suo nome di evidente natura latina.

Venivo anch'io alla Cyprus...
Sono Ariel Jiménez, la nuova Prefetta di Grifondoro.


Jiménez... Jiménez... Ariel... Ehi, aspetta aspetta...

Il lampo di genio ci mise un poco a farsi vedere, ma nell'arco di qualche secondo fu pronto su un piatto d'argento per il prefetto Tassorosso.
Quel nome non solo l'aveva già sentito ma lo conosceva anche molto molto bene.
Lei era una sua vecchia compagna di scuola che aveva lasciato alla fine del suo secondo anno e che adesso quindi doveva frequentare il quarto.
La bellissima caratteristica di Vergil era di non ricordare quasi mai i dettagli negativi delle persone, reputandole per quello che erano e per le emozioni e le belle impressioni che trasmettevano in lui.
Ora come ora, nella mente del ragazzo si focalizzava l'idea di come lei era al tempo, e paragonandola a quella attuale doveva proprio ammettere che il miglioramento faceva davvero impressione.
Inarcò il sopracciglio, posando la mano destra sotto il mento, in classica posa da filosofo pensatore, spezzata solo per un momento da un piccolo colpo di tosse reduce del raffreddore dal quale voleva curarsi ad ogni costo.
Dopo appena alcuni istanti però, togliendo la mano mostrò un sorriso sincero, solare, con gli occhi che brillavano di sincera gioia, e fu così che spalancò le braccia aprendo la bocca con quella classica espressione di chi non vede un caro amico da parecchio tempo ed è assolutamente felicissimo di rivederlo.

Aaaahhh non ci posso credere!
Jiménez, la mia cheerleader professionista!
Dopo il panino con stracchino e salame di Madama Guilliman per i vincitori, allo stand post-partita, tu eri il mio principale incitamento alla vittoria!
Fatti abbracciare subito!


E senza indugiare oltre si avvicinò a lei per stringerla se con talmente tanta forza che quasi avrebbe potuto stritolarla, anche se in effetti quell'exploit di energia durò appena pochi secondi, poi tornò su uno standard più sopportabile.
Qualche pacca sulla schiena alla ex compagna che al tempo era una delle cheerleader più esose quando lui partecipava alle partite con la squadra della sua ex Casata: Squalobianco.
Quella ragazza al tempo era parecchio in carne ed essere comunque lì ad incitarlo gli faceva capire a Vergil quanto ci tenesse alla vittoria della propria squadra... Si era ed è piuttosto ingenuo, quindi ogni volta che lei era lì con i pon pon, lui dava il massimo per fare quanti più goal possibili e condurre il proprio team al trionfo.
Staccandosi da quell'abbraccio le posò le mani sulle spalle, abbassandosi di qualche centimetro con il capo per essere alla stessa altezza della prefetta, sorridente e gongolante.

Hai cambiato taglio di capelli e hai preso 3-4 centimetri...
Inoltre sei ancora più bella di quanto ricordassi, sei una sorpresa continua lo sai?
Prefetta anche tu, quindi siamo colleghi... Una tosta come te non poteva che fare questo lavoro!
Come stai?
Ti troverai alla grande qui, fidati... Ehi! Perché non entri nel coro?
Ci sto anch'io! Ricordo che alle feste di compleanno il tuo "tanti auguri a te" spiccava sopra tutti!
Allora?


Una mitraglia, un'esplosione di energia, buon umore e parole, parole e ancora parole... In poche parole?
Lei al maschile!
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Messaggioda Ariel » 14/11/2012, 21:26

[tahoma]E fammi indovinare, ho già tentato di convincerti in passato e non ci sono riuscito vero?
Hai l'aria della ragazza ligia al dovere, mi capitano tutte così...


No, Vergil era davvero sempre lo stesso, solare e divertente, sfrontato e sulle nuvole, o almeno era quella l'impressione che dava al mondo: ma ad Ariel piaceva esattamente così, sempre scherzoso ed imprevedibile, sempre col sorriso sulle labbra e la battuta pronta; quanto avrebbe voluto che lui si accorgesse di lei, che la considerasse non solo una ragazza carina ma in qualche modo... speciale, non solo una come tante.
Ma intanto bisognava vedere se si sarebbe o meno ricordato di lei: all'epoca era davvero molto diversa, più cicciottella e con gli occhiali; eppure, da lontano, il suo sguardo non lo abbandonava mai, e durante le partite di Quidditch era la prima a tifare la sua squadra - e lui in particolare - a gioire delle loro vittorie e a dispiacersi per le loro, poche, sconfitte.
Ciò nonostante non si era mai azzardata ad avvicinarsi troppo a lui, a parlarci o a cercare un contatto diretto: troppo timida e troppo bruttina per pensare di poter attirare la sua attenzione.
Mentre ora eccoli lì, da soli, faccia a faccia...

Ariel respira altrimenti ti prenderà un attacco cardiaco!

Si ammonì la Grifondoro proprio mentre Vergil sembrava fare mente locale e apriva le labbra in un sorriso felice e sorpreso - per lei, solo per lei! - spalancando le braccia come a volerla invitare a... a cosa?
Ad abbracciarla?
Forse era solo un modo come un altro di fare del ragazzo, per questo Ariel rimase immobile: meglio non farsi illusioni ed evitare gaffes madornali.

Aaaahhh non ci posso credere!
Jiménez, la mia cheerleader professionista!
Dopo il panino con stracchino e salame di Madama Guilliman per i vincitori, allo stand post-partita, tu eri il mio principale incitamento alla vittoria!
Fatti abbracciare subito!


Non fece nemmeno in tempo a replicare, a rifiutarsi - ma ne sarebbe mai davvero stata capace? - che si sentì attirare dal ragazzo stesso verso di sé, ritrovandosi in men che non si dica tra le sue braccia: gli occhi di Ariel si spalancarono ed il cuore iniziò a batterle a mille nel petto mentre si rendeva conto che lei, proprio lei, stava abbracciando Vergil Cartwright.
Per fortuna il suo cervello si riprese piuttosto velocemente, e questo le permise di stringerlo forte e di ricambiare così il suo abbraccio prima che lui si staccasse: oh, che bella sensazione era stare così vicina a lui e respirare il suo profumo! E poco aveva importanza che fosse raffreddato, e che così forse si sarebbe influenzata anche lei... era così felice che anche la prospettiva di passare una settimana a letto le sembrava meravigliosa.

Hai cambiato taglio di capelli e hai preso 3-4 centimetri...
Inoltre sei ancora più bella di quanto ricordassi, sei una sorpresa continua lo sai?
Prefetta anche tu, quindi siamo colleghi... Una tosta come te non poteva che fare questo lavoro!
Come stai?
Ti troverai alla grande qui, fidati... Ehi! Perché non entri nel coro?
Ci sto anch'io! Ricordo che alle feste di compleanno il tuo "tanti auguri a te" spiccava sopra tutti!


Non le pesò in alcun modo quel fiume di parole, perché era abituata a sentirlo - seppur da lontano - e perché anche lei era così, un'esplosione di vita che si rifletteva nel parlare tutto d'un fiato, veloce, quasi fino a non avere più respiro. Eppure non gli rispose subito, forse perché due cose del suo discorso l'avevano colpita.

Tu... ti ricordi di com'ero...

Mormorò infatti con aria incredula: se già il fatto che lui l'avesse considerata ora "ancora più bella" la faceva sentire importante e speciale come non mai - come se lui la considerasse bella anche prima, quando invece per molti era davvero bruttina ed insignificante - ciò che la sconvolgeva del tutto era il fatto che lui avesse fatto caso a dettagli come i capelli e l'altezza; ma com'era possibile?
Aveva sempre fatto attenzione a non stargli troppo vicino, a non palesare più del dovuto la sua presenza... eppure si ricordava della Ariel di allora, coi capelli a caschetto, il frangione che cadeva sugli occhiali e quei pochi centimetri di altezza in meno; quando e soprattutto come aveva fatto ad accorgersi di lei?

Allora?

Eh? Ah, sì! - scosse il capo, cercando di riprendersi mentre un sorriso luminoso le incurvava le labbra: con le semplici parole precedenti, Vergil era riuscito a farsi amare ancora di più da lei - Sto bene, anche se l'ambiente è completamente diverso dalla Cyprus... però le lezioni mi piacciono davvero, sono così interessanti! E a parte qualche studente più chiuso, molti hanno lo stesso modo di fare della vecchia scuola, sono contenta!

Rispose Ariel, col sorriso ancora sulle labbra, mentre inclinava appena la testa di lato e lasciava che i capelli le scivolassero sulla spalla, scoprendole così il collo: il vantaggio di studiare qualcuno da lontano era che, nel tempo, si imparava a conoscerlo, a comprenderlo, probabilmente meglio di chiunque altro.
Ed osservando lui aveva scoperto che muovendosi in quel modo ed indossando una maglietta poco più larga della sua taglia - come faceva quasi sempre - finisca per farsela scivolare di lato scoprendo così la spalla, una zona che il Tasso sembrava apprezzare parecchio.

Fai parte del coro? Oh, non lo sapevo... ma in fondo hai una voce bellissima, quindi perché non dovresti appartenervi... - e lei quella voce la conosceva bene visto che ad ogni singola festa a cui lui era andato e aveva cantato, lei era lì, in un angolo, ad ascoltarlo - Non lo so, non so se me la sento... non ho mai cantato davanti a qualcuno... è qualcosa su cui si deve riflettere, non voglio fare brutte figure, quindi diciamo che ci penserò!

Concluse, facendo spallucce prima di tornare a guardarlo negli occhi: Merlino, era così bello che quasi non riusciva a respirare avendocelo di fronte... chissà se anche le altre ragazze si sentivano così quando erano innamorate di qualcuno.

Tu invece... come stai?
Ti sei ambientato qui ad Hogwarts?
[/tahoma]
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Messaggioda Vergil » 14/11/2012, 22:03

Tu... ti ricordi di com'ero...

Ti suona tanto strano?

No, a giudicare dal tono di voce che aveva il prefetto, stava parlando sul serio, per la sua ipotesi non era una casistica così strana o assurda.
Lui faceva spesso molto caso a tutte le cose per lui importanti o che meritassero un minimo di attenzione, e Ariel era una di queste.
Non era così assurdo scoprire di aver trovato un nuovo lato sorprendente di quell'americano, ma bisognava scavare affondo, conoscerlo lentamente, viverlo giorno dopo giorno sviluppando la propria attenzione sulle sfaccettature e sulle sue abitudine, cosa che alla Jiménez riusciva evidentemente tanto tanto bene, visto che poco dopo mise in mostra una parte del corpo che al ragazzo piaceva di gran lunga, alla quale diede un'occhiata più che individuabile ed eloquente.

Pelle molto liscia e leggermente abbronzata, si, è decisamente migliorata...
Adesso è più... Si, più ragazza, più femmina... Chissà se Arianna sarebbe gelosa di questa situazione...


Era ovvio che prima o poi il pensiero capitasse lì, dato che durante quella sera loro due erano lontani proprio per volontà sua.
Vergil si era rifiutato di andare al ballo con la fidanzata, carico di una collera e di un risentimento che nemmeno avrebbe ipotizzato mai di percepire interiormente, ed invece così sembrava, così era avvenuto e di riflesso così si era comportato.
La Ricciardi era una ragazza molto differente ad Ariel, aveva un modo di fare totalmente diverso, più maturo e possibilmente più disinvolto, ma era anche vero che possedeva tre anni più della Grifondoro e questo già la diceva lunga.
Nonostante tutto, anche Ariel Jiménez andava piano piano acquistando quel fascino tipico della ragazza che sta sbocciando lentamente e sta diventando appetibile per un ragazzo in cerca di qualcosa di bello, proporzionato e che ti lasci senza fiato.
Incredibile come un anno potesse trasformare le persone, ma osservando se stesso e la sua storia con Arianna, poteva crederci tranquillamente.

Eh? Ah, sì!
Sto bene, anche se l'ambiente è completamente diverso dalla Cyprus... però le lezioni mi piacciono davvero, sono così interessanti!
E a parte qualche studente più chiuso, molti hanno lo stesso modo di fare della vecchia scuola, sono contenta!


Quello lo deve a me la cara Hogwarts!
Da quando sono arrivato c'è molta "Vergilaggine" ed è solamente un bene... Ti farò conoscere Calvin ed Evan, te ne innamorerai, anzi, se ti interessa uno di loro è single, l'altro è gay quindi te lo sconsiglio, per quanto con un corpicino come il tuo non escludo che potresti riportarlo sulla retta via!


Le fece un occhiolino mentre la aggirava velocemente e si dirigeva alla porta di ingresso dell'infermeria e, dopo aver controllato adeguatamente che nessuno fosse lì nei paraggi, chiuse la porta lentamente, così da ovattare maggiormente il suono delle loro voci che avevano un tono decisamente alto e squillante.
Una volta tornato sulla sua traiettoria, proseguì oltre per andare a sedersi sul materasso di uno dei tanti lettini adibiti ai malati, per quanto fortunatamente al momento non ce ne fosse nessuno, e con un gesto di comune intesa, Cartwright diede due pacche con il palmo della mano sul materasso dove era seduto per far capire ad Ariel che se voleva poteva avvicinarsi e sedersi al suo fianco.

Fai parte del coro? Oh, non lo sapevo... ma in fondo hai una voce bellissima, quindi perché non dovresti appartenervi...
Non lo so, non so se me la sento... non ho mai cantato davanti a qualcuno... è qualcosa su cui si deve riflettere, non voglio fare brutte figure, quindi diciamo che ci penserò!


Voce bellissima io?
Allora non hai sentito i fenomeni che girano da queste parti, io a mala pena mi sento intonato al loro confronto!
... Comunque fidati, ti troveresti benissimo, a seguirci molto spesso c'è una delle ragazza più belle, dolci, carine, simpatiche e meravigliose che esistano non solo in questo castello, ma in tutto il mondo...


Attimo di pausa da suspance e poi...

... La mia migliore amica, Alexis Parker, detta "Lex" dal sottoscritto!
Magari potrebbe farti lei il provino, tanto lo puoi richiedere a porte chiuse, con nessuno ad ascoltarti... Tranne me ovviamente!
Non puoi sottrarti, mi dispiace, se farai la prova, io sarò lì ad acclamarti in silenzio, al massimo con i pon pon, in ricordo dei vecchi tempi!


Tu invece... come stai?
Ti sei ambientato qui ad Hogwarts?


Non so se ricordi com'ero ai tempi della Cyprus, ma non sono cambiato poi molto, anzi per niente.
Sono sempre stato molto capace di adattarmi, di ambientarmi e di trovare subito la mia "reason to live".
Il mio sogno continua, anche se la strada per diventare Auror è molto ardua e piena di ostacoli, ma ce la farò, sono il Cartwright, dopo tutto!
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Messaggioda Ariel » 14/11/2012, 22:56

[tahoma]Ti suona tanto strano?

Un po'... - ammise Ariel, facendo spallucce con aria imbarazzata - Nessuno si è mai interessato molto a me.

Aggiunse, senza vittimismo ma col tono di chi sta facendo una semplice constatazione: alla Cyprus era abbastanza... sì, invisibile era sicuramente la parola giusta.
Un po' perché era lei a volerlo, un po' perché era così che la trattavano gli altri: non la vedevano, non la consideravano e lei non faceva nulla per mettersi in mostra...era questo che la rendeva invisibile.
Ed era per tale motivo che le sembrava così strano che Vergil, il ragazzo dei suoi sogni, si fosse davvero interessato a lei, che l'avesse vista in mezzo alla folla: nessuno l'aveva mai fatto prima.

Quello lo deve a me la cara Hogwarts!
Da quando sono arrivato c'è molta "Vergilaggine" ed è solamente un bene... Ti farò conoscere Calvin ed Evan, te ne innamorerai, anzi, se ti interessa uno di loro è single, l'altro è gay quindi te lo sconsiglio, per quanto con un corpicino come il tuo non escludo che potresti riportarlo sulla retta via!


Oh, grazie, ma... a me... piace già qualcuno...

Ammise la Jiménez, ma non era sicura che Vergil l'avesse sentita visto che si era spostato su uno dei lettini vuoti dell'Infermeria, sfiorandone poi il materasso così da invitarla silenziosamente a sederglisi accanto: Ariel fece un piccolo sorriso con le guance rosee per l'imbarazzo, ma non se lo fece ripetere due volte e si accomodò subito di fianco a lui mentre commentava come quasi scontato il fatto che fosse entrato nel coro.

Voce bellissima io?
Allora non hai sentito i fenomeni che girano da queste parti, io a mala pena mi sento intonato al loro confronto!
... Comunque fidati, ti troveresti benissimo, a seguirci molto spesso c'è una delle ragazza più belle, dolci, carine, simpatiche e meravigliose che esistano non solo in questo castello, ma in tutto il mondo...


Uhm?

... La mia migliore amica, Alexis Parker, detta "Lex" dal sottoscritto!

Ah, Alexis!
Sì, la conosco, abbiamo fatto la ronda insieme!

E sa bene cosa provo per te...


Naturalmente solo la prima parte venne esposta ad alta voce dalla Grifondoro, che preferì mantenere quell'ultimo pensiero per sé: insomma, non era il caso di far sapere a Vergil che era perdutamente innamorata di lui da almeno 4 anni, dalla prima volta che l'aveva visto girare per i corridoi della Cyprus.
Sì, Alexis era una persona simpatica, per quel poco che aveva avuto modo di conoscerla, e non faceva fatica a credere che fosse la migliore amica del Tassorosso.

Magari potrebbe farti lei il provino, tanto lo puoi richiedere a porte chiuse, con nessuno ad ascoltarti... Tranne me ovviamente!

Oh no, no Vergil...
Ti prego no, non voglio che tu sia lì, io...


Non puoi sottrarti, mi dispiace, se farai la prova, io sarò lì ad acclamarti in silenzio, al massimo con i pon pon, in ricordo dei vecchi tempi!

Sospirò leggermente, sapendo che quando una cosa per Vergil doveva essere fatta beh, allora si faceva e non c'era più nulla che potesse fargli cambiare idea: e ciò significava che, se voleva davvero ascoltare il suo provino... allora lo avrebbe fatto, e basta.
Bisognava solo capire se Ariel avrebbe o meno voluto entrarci, nel coro, ma considerato che anche il Tassorosso ne faceva parte e quello sarebbe stato, per lei, un modo in più per stargli accanto... beh, la risposta non era poi così difficile.

Va bene... se farò il provino per il coro te lo farò sapere.
Ma devo ancora decidere.


Disse alla fine, sapendo in cuor suo che in realtà aveva già accettato e che, probabilmente, lui lo sapeva bene.

Non so se ricordi com'ero ai tempi della Cyprus, ma non sono cambiato poi molto, anzi per niente.
Sono sempre stato molto capace di adattarmi, di ambientarmi e di trovare subito la mia "reason to live".
Il mio sogno continua, anche se la strada per diventare Auror è molto ardua e piena di ostacoli, ma ce la farò, sono il Cartwright, dopo tutto!


Sono sicura che ce la farai, se c'è qualcuno che può ottenere tutto ciò che vuole, quello sei proprio tu - commentò Ariel con un bel sorriso sincero: aveva sempre creduto in lui, più di chiunque altro, ed avrebbe continuato a farlo - Sai... sono contenta di averti incontrato. Ero molto triste quando te ne sei andato dalla Cyprus, sei mancato a tutti da subito... ma ora sei di nuovo con me, ed io ne sono felice.[/tahoma]
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Messaggioda Vergil » 15/11/2012, 0:47

Un po'... Nessuno si è mai interessato molto a me.

Cara piccola sirenetta e, prima che tu me lo chieda, si ho tolto l'accento di proposito dal nome...
Non ci si può interessare di una ragazzina ancora acerba, ma adesso stai crescendo, stai maturando e ti stai facendo più attraente, vedrai che la tua giusta e doverosa fila la avrai... Non ti interesserebbe quindi conoscere uno dei miei amici?


Oh, grazie, ma... a me... piace già qualcuno...

Non dirmi così, potrebbe venirmi il classico morbo della parrucchiera pettegola!
Va bene, va bene, allora se è così che stanno le cose, non interferirò con la tua missione di conquista, ma se posso darti una mano, non hai che da chiedere... Questo ed altro per una mia ex tifosa sfegatata!


Si, al momento non poteva sicuramente immaginare che i sentimenti della ragazza fossero rivolti a lui.
Il litigio con Arianna c'era stato, quello era vero e non poteva ripensarci senza morire di rabbia, ma allo stesso tempo il suo essere solitamente un ragazzo non troppo incline a sfruttare il sesto senso lo inibiva da certe comprensioni, come anche quelle legate alle manifestazioni palesi di trasporto e sentimento, tutte quelle che fino ad allora stava dando la piccola Ariel.
Fortuna volle poi che la Grifondoro lasciasse capire che aveva già conosciuto ed apprezzato la migliore amica di Vergil, Alexis, quella cara ragazza che lui vedeva sempre come una persona speciale, quella alla quale confidare tutti i segreti, tutte le maggiori intimità, dubbi e problemi, un dato interessante annesso ad un dettaglio, espresso poco dopo verso la ragazza seduta accanto a lui, che forse avrebbe potuto aiutare di molto le speranze della giovane latina.

Ah, Alexis!
Sì, la conosco, abbiamo fatto la ronda insieme!


Ottima, questa è una bella notizia.
Quella ragazza per me è un faro nella notte spesso e volentieri.
Seguo quasi sempre i suoi consigli, è una ragazza molto saggia, avevo una cotta per lei un tempo, poi si è messa con un co... Co... Controllatissimo e calcolatore drago del settimo anno, anche lui prefetto come noi, Seal, mi auguro tu non debba mai stare troppo in sua compagnia, non è delle più piacevoli, almeno per me...


Non stimava particolarmente quel collega, per quanto era da molto che non parlavano e si trovavano vicini.
Forse anche per loro il tempo aveva effettuato qualche novità, qualche rivoluzione, ma sicuramente non l'avrebbe scoperto in tempi brevi.
Era meglio passare ad argomenti più frivoli, come ad esempio la prova del coro per lei, che lui avrebbe seguito senza ombra di dubbio, a costo di rimanere nascosto e zitto in qualche angolino, nemmeno fosse un fuggitivo.
Alla fine la ragazza dovette accettare sotto l'estrema felicità espressa dal viso di Vergil che le sorrise in modo luminoso e soddisfatto, alzandole la mano per farsi battere un cinque da manuale, sempre facendo attenzione a non svegliare tutto il castello.
Il discorso si spostò poi sul futuro del Cartwright e sul suo futuro tentativo di diventare un Auror a tutti gli effetti, uno dei migliori per altro, perché lui puntava in alto, puntava ad essere un grande, puntava insomma alla completa difesa del mondo magico e della preservazione del bene; uno di quei tanti bei sognatori di una volta come non se ne trovavano più, insomma.

Sono sicura che ce la farai, se c'è qualcuno che può ottenere tutto ciò che vuole, quello sei proprio tu. Sai... sono contenta di averti incontrato. Ero molto triste quando te ne sei andato dalla Cyprus, sei mancato a tutti da subito... ma ora sei di nuovo con me, ed io ne sono felice.

Il braccio del prefetto istintivamente andò a circondare le spalle e la schiena di Ariel Jiménez, stringendola un poco a se, in un gesto di amichevole intesa, come quella tra due persone che sono felici di rivedersi dopo molto molto tempo.
Sorrise, rimanendo alcuni istanti in silenzio, guardandola con quel sorriso affabile e sicuro di quelli che sapeva fare solo lui, con quegli occhi che volevano dire "Non ci siamo mai realmente separati, perché in un modo o nell'altro mi faccio ricordare!".
La mano strofinò la spalla per diversi istanti, prima di lasciarla andare, non volendo risultare troppo fastidioso.

Mi hai fatto proprio una bella sorpresa, adesso finalmente ho qualcuno con il quale ricordare le follie del professor Yungmate, oppure le pozioni rilassanti alla camomilla della professoressa Coke che facevano puntualmente addormentare lei e tutta la classe... Senza contare il CapoScuola Norbert con quella sua incredibile fissa per il blues depressivo, che suonava alle due di notte il sassofono dalla torre centrale svegliando mezza Accademia!
Io sono più bravo di lui col sax però, c'è poco da fare, lo sapevi che suono il sax a proposito?
Parlando invece di te... Qual'è il tuo sogno per il futuro? Cosa vuoi fare da grande, bella colombiana?
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Messaggioda Ariel » 15/11/2012, 15:42

[tahoma]
Non aveva sottolineato a Vergil come stesse sbagliando a pronunciare il suo nome, con l'accento sulla "a" invece che sulla "e", non per timidezza quanto per il fatto che già solo sapere che lui si ricordava come si chiamasse la faceva stare bene.

Cara piccola sirenetta e, prima che tu me lo chieda, si ho tolto l'accento di proposito dal nome...

Quelle parole la fecero arrossire, e per l'ennesima volta permisero ad Ariel di sentirsi importante per il Tassorosso che non solo notava i suoi cambiamenti e si ricordava il suo nome... ma sapeva addirittura pronunciarlo nel modo corretto, come se davvero la Jiménez fosse in qualche modo speciale per lui quel tanto che bastava a fargli ricordare dettagli del genere: inutile dire che questo la rendeva estremamente felice.

Non ci si può interessare di una ragazzina ancora acerba, ma adesso stai crescendo, stai maturando e ti stai facendo più attraente, vedrai che la tua giusta e doverosa fila la avrai... Non ti interesserebbe quindi conoscere uno dei miei amici?

Avrebbe voluto dirgli di sì solo per stare più a contatto con lui, per prolungare quella conversazione che li vedeva stare vicini, complici come Ariel mai si sarebbe sognata di poter essere col ragazzo che alimentava le sue fantasie romantiche sin dal primo anno... ma non poteva e non voleva mentirgli: era innamorata di lui, perdutamente e definitivamente, che senso avrebbe avuto conoscere un suo amico se l'unica persona che voleva ce l'aveva già accanto?
Fu per questo che glielo disse, che gli spiegò che nel suo cuore c'era già qualcuno, una persona importante che non poteva essere messa da parte dalla Grifa.

Non dirmi così, potrebbe venirmi il classico morbo della parrucchiera pettegola!
Va bene, va bene, allora se è così che stanno le cose, non interferirò con la tua missione di conquista, ma se posso darti una mano, non hai che da chiedere... Questo ed altro per una mia ex tifosa sfegatata!


Grazie Vergil...

Mormorò Ariel con un leggero sorriso: si sentiva dilaniata dentro, divisa a metà tra il desiderio di saltargli addosso, di baciarlo, di fare una qualsiasi cosa per entrare fisicamente più a contatto con lui e la timidezza che la spingeva a rimanere ferma, ancorata al suo posto, spaventata di dire o fare la cosa sbagliata che avrebbe potuto farlo allontanare da sé; era una sensazione orribile, che la Jiménez cercava di soffocare in tutti i modi, primo tra tutti quello di chiacchierare del più e del meno con Vergil riguardo alle persone da lei conosciute.

Ottima, questa è una bella notizia.
Quella ragazza per me è un faro nella notte spesso e volentieri.
Seguo quasi sempre i suoi consigli, è una ragazza molto saggia, avevo una cotta per lei un tempo, poi si è messa con un co... Co... Controllatissimo e calcolatore drago del settimo anno, anche lui prefetto come noi, Seal, mi auguro tu non debba mai stare troppo in sua compagnia, non è delle più piacevoli, almeno per me...


Typhon, lo conosco! - esclamò a quel punto Ariel, un bel sorriso luminoso che si creava sulle sue labbra al ricordo del poco tempo passato con lui - In realtà è la prima persona che ho incontrato al Castello, dopo la Preside e la mia Caposcuola s'intende... è molto simpatico anche se di poche parole, l'ho aiutato a raccogliere un fiore ed è stato lui a dirmi di cercare Alexis perché di sicuro saremmo andate d'accordo!

Raccontò senza che il sorriso abbandonasse le sue labbra, in fondo parlare col Dragargenteo era stato davvero piacevole per quanto, di carattere, fosse davvero molto diverso da persone come Alexis o lo stesso Vergil, che poco dopo le confidò come il suo sogno non fosse cambiato, e come volesse ancora diventare un Auror: Ariel era sicura che ci sarebbe riuscito senza problemi, per questo glielo disse con convinzione e, nonostante il lieve imbarazzo, aggiunse quanto fosse felice di averlo lì vicino, di nuovo accanto a sé - anche se non erano mai stati a così poca distanza tra loro.
E lui fece l'ultima cosa che Ariel si sarebbe mai aspettata... l'abbracciò: le posò una mano sulla spalla e la strinse a sé, cosicché la Grifona si ritrovasse improvvisamente con la testa appoggiata al suo petto ed il suo profumo nelle narici.

E' così buono, oh per la miseria...

Come ci si poteva trattenere quando l'amore della propria vita ti abbracciava così, stringendoti a sé e sorridendoti in quel modo, col viso così dannatamente vicino al tuo?
In quel preciso istante Ariel avrebbe tanto voluto che il tempo si fermasse e che loro potessero rimanere così per sempre, abbracciati e vicini senza nessuno a poterli separare: peccato che fu lui stesso ad allontanarsi poco dopo, ed il cuore della Jiménez sembrò saltare qualche battito a quella improvvisa e poi mancata vicinanza; Vergil riusciva a farle venire un infarto dopo l'altro, e nemmeno se ne rendeva conto.

Mi hai fatto proprio una bella sorpresa, adesso finalmente ho qualcuno con il quale ricordare le follie del professor Yungmate, oppure le pozioni rilassanti alla camomilla della professoressa Coke che facevano puntualmente addormentare lei e tutta la classe... Senza contare il CapoScuola Norbert con quella sua incredibile fissa per il blues depressivo, che suonava alle due di notte il sassofono dalla torre centrale svegliando mezza Accademia!
Io sono più bravo di lui col sax però, c'è poco da fare, lo sapevi che suono il sax a proposito?


E' solo così che mi vedi... come una con cui ricordare i bei vecchi tempi? - si domandò mentalmente Ariel, abbassando appena il capo - Sei felice di vedermi perché così potremo rivangare i giorni alla Cyprus in cui eri così irraggiungibile per me da farmi stare male?

Parlando invece di te... Qual'è il tuo sogno per il futuro? Cosa vuoi fare da grande, bella colombiana?

... io non posso passare altri quattro anni a guardarti da lontano, Vergil, non ho affrontato tutto questo per essere solo una tua amica qualsiasi... mi dispiace.

A ripensarci col senno di poi, Ariel avrebbe detto che quello era stato uno di quei momenti in cui le si era disconnesso il cervello e l'istinto aveva preso il sopravvento su tutto, rendendola capace di fermarsi, di razionalizzare quel momento ed impedirsi di fare qualcosa di assurdo e sbagliato... come in quel momento.
Pensare di essere una "vecchia amica" per Vergil, pensare di aver affrontato la dieta e i cambiamenti solo per sentirsi dire un giorno "ti voglio bene" ... era qualcosa che la Jiménez non poteva accettare: non senza aver provato a cambiare le cose, perlomeno!
Fu per questo che, senza ragionare oltre, prese il coraggio a due mani - o forse fu il coraggio a spingerle le mani intorno al viso di Vergil - e si avvicinò a lui, chiudendo gli occhi e posando finalmente le labbra sulle sue.


Immagine


Quanto aveva agognato quel momento, quanto l'aveva sognato e bramato, idealizzato ed immaginato... quello era il momento perfetto, e poco aveva importanza che di lì a qualche secondo Vergil si sarebbe mostrato sconvolto, infastidito, arrabbiato o altro... a volte nella vita bisognava solo seguire l'istinto.
Si scostò da lui, lentamente, riaprendo gli occhi e sentendo il cuore rimbombarle i battiti nelle orecchie: le labbra di lui erano così buone, così morbide, proprio come se l'era sempre immaginate, ed ora che finalmente aveva potuto assaggiarle anche solo per pochi secondi era sicura che quel sapore non se lo sarebbe mai più scordato.

... era questo il mio sogno, dal primo anno di scuola...
[/tahoma]
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Messaggioda Vergil » 18/11/2012, 0:32

Typhon, lo conosco!
In realtà è la prima persona che ho incontrato al Castello, dopo la Preside e la mia Caposcuola s'intende... è molto simpatico anche se di poche parole, l'ho aiutato a raccogliere un fiore ed è stato lui a dirmi di cercare Alexis perché di sicuro saremmo andate d'accordo!


Ha conosciuto Typhon Seal e l'ha trovato simpatico...
Lex deve aver fatto proprio un gran lavoro con lui allora!


Si trattenne da esporre quel commento davanti all'amica ritrovata, giusto perché voleva evitarsi che la voce si spargesse e giungesse così al prefetto che, infuriato, sarebbe potuto andare da lui con la chiara intenzione di fargli saltare qualche dente.
Meno grane possibili, ecco il motto di Vergil Cartwright, e da quando era nato lo seguiva ciecamente in ogni situazione.
Inoltre adesso gli veniva molto più da pensare ad Ariel e l'amica Alexis Parker che avrebbero potuto fare amicizia, quella si che era una bellissima idea e che di sicuro avrebbe portato una grossa ventata di novità nella vita della collega delfina.

Ti consiglio di stringere molto i rapporti con lei nel corso di questi due anni, poiché dopo lei si diplomerà!
E' una ragazza grintosa e vitale, seppur nasconda tutto sotto un sottile e placido muro di tranquillità che sa mantenere in ogni condizione...
Devi solo imparare ad accettare qualche brutto difetto, come ad esempio l'odore di lacca per capelli che emana il fidanzato, o l'odore di zolfo e paura che emana... Sempre il fidanzato... O ancora... Il fidanzato!


No, si notava proprio chiaramente che Vergil non fosse proprio la persona più vicina amichevolmente a Typhon Seal, ma ognuno nella vita aveva i propri rivali o quelle persone con le quali nemmeno nel lungo andare del tempo sarebbe andato minimamente d'accordo, e loro due erano proprio così, quelle sorte di nemici-amici molto più vicini ad un gatto e un cane che a "Red e Toby".
La conversazione poi si spostò velocemente su un altro fronte, quello dei ricordi, riferiti al passato, alle vecchie situazioni, ai vecchi professori e a tutte quelle vecchia e piacevoli risate passate alla Cyprus fin dai primi anni.
Vergil non avrebbe mai potuto dimenticare quell'atmosfera totalmente diversa, più simile ad un campus universitario babbano che ad una scuola di magia, ma gli americani erano differenti, meno attaccati alla tradizione e sempre al passo con il clima moderno, anche in fatto di magie e affini.

Immagine


Sei e rimarrai sempre una grande... Cyprus!

Quella scuola aveva significato per lui l'inizio dello studio delle materie magiche, del suo ingresso nella società per farsi rispettare e valere, oltre che un vero e proprio inizio di un percorso volto a conoscere il proprio futuro e quello che avrebbe voluto fare da adulto.
Allora, al suo primo anno, come matricola non aveva la più pallida idea di cosa voleva fare, di cosa voleva essere e sembrare da grande, immaginandosi con i più disparati futuri ogni notte, sorridendo all'idea di poter un giorno divenire qualunque cosa, anche la più assurda, come un venditore porta a porta di bacchette di dubbia fattura o il venditore tramite bancarella delle caramelle magiche.
Si, Vergil Cartwright non si precludeva mai alcuna possibilità, anche se a tutti gli effetti la famiglia non avrebbe mai permesso degli impieghi simili, anzi, forse il padre l'avrebbe anche abbastanza acconsentito, a patto che quello fosse stato solo un trampolino di lancio verso qualcosa di un giorno più fruttuoso.
Tutto quel riflettere e pensare a proposito del futuro però, lo costrinse a divenire curioso anche dei sogni e delle aspettative della ragazza che aveva adesso al suo fianco, così, senza altri indugi, le chiese qual'era il suo sogno riferito al futuro, cosa avrebbe mai voluto fare da grande, e in tutta risposta... La Jiménez lo baciò!

!!!

Quello sfiorarsi di labbra durò forse circa due o tre secondi, durante i quali quei morbidi cuscinetti colombiani scaldarono la bocca leggermente screpolata dell'americano.
Subito dopo però, del tutto sorpreso, Vergil si staccò seppur con lentezza per non essere brusco, fissandola come se avesse appena visto un fantasma, con gli occhi sgranati e l'espressione ebete di chi non capisce minimamente come sia potuto accadere tutto ciò e quale fosse stata la dinamica che avrebbe spinto a far accadere quanto accaduto.
La risposta semplificativa della Grifondoro non tardò ad arrivare:

... era questo il mio sogno, dal primo anno di scuola...

Le dita del ragazzo andarono a sfiorarsi le labbra, ancora indugiando con lentezza, come se non ci volesse credere.
Era avvenuto tutto in un solo istante e anche volendo collegare dei pezzi, gli riusciva tutto molto confuso e difficile.
Il sapore della ragazza era su di lui, poteva ancora sentirne il sapore sulla pelle, qualche lieve traccia della sua saliva zuccherosa, ed ancora il silenzio regnava sovrano, non sapendo per bene come comportarsi davanti ad una simile ed importante dichiarazione di sentimenti.
Dopo però altri istanti non sapendo bene come parlare e come esprimersi, Vergil assuense un'espressione maggiormente seria, scuotendo il capo e alzando di nuovo gli occhi per guardare dritto in volto la bellissima americana latina che aveva avuto quel grande slancio di coraggio.

E' un bel sogno, Ariel, davvero, ma credo di non poterlo condividere, ora come ora...
C'è già stata una persona che mi ha fatto soffrire molto, una persona della quale mi stavo piano piano innamorando, ed ora che di tutto quel sentimento mi è rimasto soltanto il freddo di un incendio spento da una scarica di acqua ghiacciata, non credo di sentirmi pronto per avvicinarmi ad un'altra persona, per quanto bella o caratterialmente affine a me...


No, aveva fatto la cosa giusta, aveva dato ascolto al suo cuore, ed ora quel cuore era troppo in subbuglio per farsi avvicinare da un'altra.
La Jiménez era davvero meravigliosa e molto attraente, con quel corpo che stava sbocciando di giorno in giorno grazie ad una piena adolescenza al lavoro, ma lui non stava più decidendo di avvicinarsi alle ragazze in base a quanto lo facessero sbavare, non più almeno.
Forse senza nemmeno accorgersene era cresciuto ed aveva raggiunto un nuovo importante livello di consapevolezza dell'importanza di una relazione, sopratutto dopo il pessimo buco nell'acqua fatto con Arianna Ricciardi.
Sperò davvero che lei potesse capirlo, più che altro perché quella non era una cattiveria contro di lei, qualsiasi altra ragazza fosse arrivata, anche la sua stessa fidanzata attuale, se così si poteva definire, avrebbe ricevuto la stessa risposta.

Voglio passare del tempo da solo, per me, consapevole di mettere di nuovo insieme i pezzi del mio cuore con le mie forze.
Non sono pronto per lasciarmi andare ad un bacio, all'atto pratico, non sono pronto proprio per una ragazza, la mia ex, se così posso definirla, compresa...
Mi auguro potrai perdonarmi ma, non sono adatto adesso ad essere il tuo sogno, mi dispiace.
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Messaggioda Ariel » 18/11/2012, 16:53

[tahoma]Ti consiglio di stringere molto i rapporti con lei nel corso di questi due anni, poiché dopo lei si diplomerà!
E' una ragazza grintosa e vitale, seppur nasconda tutto sotto un sottile e placido muro di tranquillità che sa mantenere in ogni condizione...


Sì, mi ha fatto un'ottima impressione! E' stata così gentile con me ed anche se sono arrivata in ritardo non me l'ha minimamente fatto notare, io invece l'avrei fatto di sicuro se fossi stata al posto suo, odio i ritardatari, non li posso proprio sopportare eppure è stata tanto carina quando ci siamo conosciute e mi ha aiutato con la mia prima ronda...

Parlare di qualcun altro, Alexis in questo caso, l'aiutava a non pensare al fatto di essere accanto a Vergil, di potergli sorridere da vicino e non limitarsi a fissarlo da lontano con malinconia e tristezza per il fatto di non essere nulla per lui se non una delle tante come aveva fatto per anni, alla Cyprus Wizarding School... e poi parlare della Delfina era piuttosto divertente, per quanto sembrasse che il Tassorosso non fosse particolarmente entusiasta del suo fidanzato.

Devi solo imparare ad accettare qualche brutto difetto, come ad esempio l'odore di lacca per capelli che emana il fidanzato, o l'odore di zolfo e paura che emana... Sempre il fidanzato... O ancora... Il fidanzato!

Sai, credo che se mettessi da parte i pregiudizi che provi per lui e provassi ad approcciartici come se non lo conoscessi, potresti scoprire molte sue belle qualità!

Commentò Ariel: sempre positiva, sempre ottimista, tentava sempre di vedere il lato buono delle persone perché era certa che tutti lo possedessero, semplicemente in alcuni era più difficile da scoprire; Typhon, ad esempio, era stato molto gentile con lei, avevano chiacchierato e gli aveva consigliato di conoscere Alexis. Certo, non avevano fatto amicizia al primo colpo, ma avrebbe potuto non degnarla nemmeno di uno sguardo ed invece così era stato.
Anche lui, quindi, aveva un lato positivo... bisognava solo tirarlo fuori.
Subito dopo, il cervello della Jiménez decise di andare alle Barbados, lasciandola in completa balìa del suo istinto che la portò, non si sapeva nemmeno come, a prendere il viso di Vergil tra le mani per posargli un casto bacio sulle labbra; si staccarono dopo tre, quattro secondi, con una Ariel completamente attonita ed imbarazzata dal proprio comportamento ed un Cartwright stranito e forse anche dispiaciuto per la risposta che, di lì a poco, avrebbe dovuto darle.

E' un bel sogno, Ariel, davvero, ma credo di non poterlo condividere, ora come ora...
C'è già stata una persona che mi ha fatto soffrire molto, una persona della quale mi stavo piano piano innamorando, ed ora che di tutto quel sentimento mi è rimasto soltanto il freddo di un incendio spento da una scarica di acqua ghiacciata, non credo di sentirmi pronto per avvicinarmi ad un'altra persona, per quanto bella o caratterialmente affine a me...


Si allontanò lentamente da lui mente ascoltava con attenzione le sue parole, annuendo appena come a fargli comprendere che, dopotutto, lo capiva: un groppo enorme le si formò all'altezza della gola e gli occhi divennero piano piano lucidi, ma Ariel fu piuttosto brava a trattenersi perché non voleva certo farlo sentire in colpa o sbagliato per i sentimenti che provava.

Voglio passare del tempo da solo, per me, consapevole di mettere di nuovo insieme i pezzi del mio cuore con le mie forze.
Non sono pronto per lasciarmi andare ad un bacio, all'atto pratico, non sono pronto proprio per una ragazza, la mia ex, se così posso definirla, compresa...
Mi auguro potrai perdonarmi ma, non sono adatto adesso ad essere il tuo sogno, mi dispiace.


No... va bene - mormorò Ariel, scuotendo il capo e tirando appena su col naso - Ho passato quattro anni della mia vita a... a guardarti da lontano, a chiedermi come sarebbe stato anche solo... vederti sorridere per un momento in mia direzione sapendo che stavi guardando proprio me. E ora siamo qui, e io... - si fermò per un momento, ricacciando indietro le lacrime - ... non avrei mai potuto sperare di poterti stare così vicina. Quindi sono contenta così, non devi spiegarmi niente, anzi, scusami per essermi presa una tale libertà senza nemmeno chiederti il permesso... sono stata del tutto fuori luogo.

Un piccolo sorriso, tremulo, le spuntò sulle labbra mentre si alzava in piedi, lisciandosi delle pieghe immaginarie sui pantaloni del pigiama prima di tornare a guardarlo, ampliando il sorriso per dargli un'aria di rassicurazione anche se gli occhi continuavano a rimanere lucidi.

E' meglio che torni in dormitorio, o finirò per ammalarmi anch'io.
Non prendere freddo, e fatti dare un bel té caldo oltre alle medicine che stai cercando e che, a proposito, sono nella dispensa lì in alto, secondo scaffale a sinistra
- proseguì, indicandogli col dato l'oggetto di cui stava parlando: le note positive di avere dei primini malati da accompagnare in Infermeria, almeno poteva capire dove la Vilvarin teneva le cose - Ci vediamo in giro per i corridoi o in Sala Grande... buonanotte Vergil!

Cercò d'imprimere in quell'esclamazione finale tutto il sorriso e l'ottimismo che possedeva, così da non fargli notare la piccola lacrima che le era scesa lungo la guancia: si volse, dandogli le spalle, e partì di corsa fuori dall'Infermeria, più veloce che poteva per non scoppiargli a piangere in faccia e farlo sentire sbagliato per aver scelto di non volerla accanto, in quel momento.
In fondo, era così innamorata di lui che se anche avesse dovuto aspettare altri quattro anni, l'avrebbe fatto con gioia, perché...

... ti amo...[/tahoma]
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